𝐋𝐗𝐗𝐗𝐕𝐈𝐈

Scorpius oggi è intento a fare un lavoretto bellissimo per Natale: la maestra ha detto ai bambini che si occuperanno di costruire una bella ghirlanda con cartoncini colorati e dei nastri da rendere fiocchi.
Tutti loro sono attorno ai tavoli tondi concentratissimi, volendo creare la più bella opera natalizia da appendere fieri nelle proprie case.
Inoltre, la signora Berrycloth ha avvisato che a fine giornata annuncerà i ruoli della recita di Natale di quest'anno.
Inutile dire che sono tutti emozionatissimi anche di sapere di cosa tratterà.

«L'anno scorso abbiamo fatto il Canto di Natale» afferma un'amichetta di Scorpius, seduta vicino a lui «Quest'anno voglio qualcosa di più bello!»
«Mamma mi ha detto che mi vuole fare il vestito personalmente» aggiunge un altro bambino «Lei è brava a farli!»
«Io non ho mai fatto una recita» ammette il maghetto «Quindi ne voglio fare una! Non vedo l'ora!»
«Nessuna?!» esclama la piccola con stupore «Ma sono bellissime! E poi fanno sempre le foto... e io vengo benissimo!»
Lei è la piccola Dorothy, una bambina tutto pepe e anche un po' vanitosa, ma davvero simpatica.
I suoi capelli castani ricadono lunghi sulla sua schiena e la fronte è segnata da un'adorabile frangetta, mentre gli occhi sono blu come il mare di Charleston. È una delle amiche più strette di Scorpius e assieme ad un altro paio di bambini formano un bel quartetto, che si siede sempre vicino sia a mensa che durante le "lezioni".

«La parte più bella è mio padre che mi porta sempre a prendere un gelato prima della recita!» esclama Marcus, uno di quegli alunni presenti al tavolo.
Scorpius li ascolta e sorride euforico, gli stanno facendo venir voglia di mettersi sul palco e dare il meglio di sé, ed orgoglioso qual è vuole anche essere il più bravo di tutti, nonostante sia appena arrivato.
Dorothy, però, dà una forte gomitata al compagno e arriccia la fronte, sussurrando piano: «Sh! Michael potrebbe sentirti».
Il biondo non sa perché quella reazione e guarda l'amica curioso: «Perché non deve sentirci? E poi è seduto lontanissimo».
La bambina sospira e si avvicina furtiva al suo orecchio: «Questa estate il papà di Michael è andato in cielo e lui ci ha detto che non torna più».
«Cosa vuol dire?» domanda stranito.
«Che non torna» scuote semplicemente le spalle Marcus, storcendo anche la bocca «Io ho chiesto a mia mamma e lei mi ha detto che ci vanno tutti i grandi prima o poi»
«Forse è un bel posto, però Michael era molto triste» aggiunge la ragazzina, con sguardo dispiaciuto.
Si può notare come sia molto sensibile e attenta, dispiacendosi facilmente per ciò che accade ai suoi compagni, per questo ha notato il broncio sul viso di quel Michael ad inizio anno.

Scorpius annuisce a quello che dicono, lo stranisce quel discorso e, a dire la verità, lo portano un po' a riflettere, finché Marcus, che a quanto pare è ingenuamente indiscreto, non gli pone una domanda: «Anche tuo papà è in cielo, Scorpius?».
Ma lui scuote la testa energicamente, anche se non è certo se si trovi lì o meno: «No! Papà è a lavoro!».
«Non si dice, Marcus!» lo rimprovera Dorothy, dandogli un pizzicotto.
«No, no» continua a scuotere la testa Scorpius, per poi ridacchiare «Mio papà fa un lavoro importante, ma lo chiamo sempre, lui c'è sempre»
Ma magari in cielo si può lavorare, non sa come funzioni e sicuramente si informerà con chi di dovere: dalla madre.

Nel frattempo continuano il loro lavoretto, finché non è momento di chiudere tutto.
La maestra invita i bambini a sedersi attorno a lei e così darà modo di fare l'elenco di tutti i piccoli attori.
Scorpius è deciso, vuole essere bravissimo e spera in un ruolo che lo caratterizzi.
Sta crescendo come una piccola serpe ambiziosa? Molto probabilmente sì.
«Allora, bambini... siete pronti?» la sua voce si altera spesso quando parla, con dei picchi di acuti, per poi far rimbombare le lettere nella sua bocca.
Ha un modo strano di parlare, si addice quasi alla sua figura alta e tozza, sembrando quasi un gigante buono.
Anzi, secondo Scorpius: "Se ci metti la barba sembra Hagrid".
«Quest'anno abbiamo pensato con le altre maestre di fare la storia di Babbo Natale!» esclama contenta «E visto che voi siete tra i più grandi sarete i principali della storia»
Questo promette bene e il piccolo mago ascolta curioso la donna.

La maestra inizia ad elencare i personaggi minori, per poi introdurre i tre principali, di ugual importanza.
«Richard tu farai la renna Rudolf... poi, Victor invece farà Babbo Natale» ed è plausibile visto che quest'ultimo è il bambino più alto e paffuto della classe, con delle guanciotte rosse adorabili e davvero morbide.
A questo punto gli occhi di Scorpius si illuminano, manca solo lui.
«Mentre Scorpius, il nuovo arrivato, farà l'elfo principale, il capo di tutti gli elfi!»
«Sì!» mormora facendo un gesto di vittoria il biondo, fiero di sé e non vedendo l'ora di far vedere che bravo attore sarà.
Altro che Tom Hanks o Leonardo Di Caprio, lui sarà da Oscar!

Quando la campanella suona e loro escono per raggiungere i loro genitori Esme nota il volto radioso del figlio e intuisce che qualcosa di bello è successo.
Lo abbraccia con forza e gli sistema le ciocche bionde ricadute sul viso: «Amore della mamma, come stai? Andata bene a scuola?».
«Mamma, sì! Alla recita io farò l'elfo, quello principale!»
Inizia subito a spiegare ogni cosa e le dice che il giorno dopo la maestra vuole incontrare i genitori alla fine della lezione per discutere sulla recita che avverrà il mese seguente.
Esme nota quanto sia emozionato, è fiero di sé e lei lo è altrettanto visto che è orgogliosa di vederlo nelle vesti di uno dei personaggi principali di una recita.
Certo che Scorpius inizia già a darle un sacco di soddisfazioni.
Il bambino più bello e bravo di tutti, magari da grande vorrà fare l'attore, chissà.
Sicuramente sarà un uomo bellissimo, talentuoso, insomma Esme sta già facendo un sacco di sogni di gloria.

Mano nella mano camminano verso casa e lei lo ascolta mentre inizia a dirle anche del suo lavoretto e di dove vuole appendere a casa quella bellissima ghirlanda, decidendo di sistemarla in salotto dove tutti potranno ammirarla.
Lei sorride tutto il tempo, sentire la sua vocina è bellissimo e le scalda il cuore.
Anche quando arrivano a casa le loro chiacchiere continuano ed Esme nel frattempo pensa anche a cosa deve preparare per cena visto che è molto indecisa.
Lui si siede in cucina per stare con la mamma, osservandola nei suoi movimenti mentre parlano.
Hanno un bel rapporto e tendono a dialogare tantissimo, cosa che dà a Scorpius molta fiducia in sé ma soprattutto in lei.

«E volevo chiederti una cosa, mamma» afferma lui con un sospiro, storce anche le labbra e poggia le braccia conserte sul tavolo.
«Dimmi tutto, fagiolino» sorride e si lega i capelli, andando poi a frugare nelle varie mensole ciò che hanno da mangiare.
«Ma come si va in cielo? Papà è lì? Si può lavorare in cielo?»
Esme rimane alquanto stupita da quella domanda e scuote il capo confusa, si volta dal figlio e rimane per un attimo paralizzata: «In che senso, fagiolino?».
«Oggi Dorothy mi ha raccontato che il padre di Marcus è andato in cielo questa estate... ma cosa vuol dire?»
La donna sospira e cerca di sistemare i pensieri per potergli dare una risposta adeguata per la sua età e non troppo traumatica.
Spiegare questo genere di cose ai figli per la prima volta è molto difficile e sono discorsi delicati.

Allora si siede davanti a lui e gli accarezza il volto con un sorriso: «Tutte le persone vanno in cielo prima o poi, chi tardi e chi prima»..
«E perché, mamma?»
«Beh... la vita è così, ecco» ci riflette un attimo, storce un po' la bocca e poi lo prende per mano, portandolo vicino la veranda che si affaccia sul retro.
Punta un dito contro il cielo rossastro, il sole sta calando e lentamente dà spazio alla Luna di brillare in alto.
Il figlio segue con lo sguardo la sua mano e osserva per bene quei bellissimi colori che si mescolano, formando un vero e proprio dipinto.
«Come vedi noi siamo sul suolo, fagiolino, sulla Terra, mentre sopra di noi c'è il cielo» inizia a parlare piano «Quando nasciamo noi dobbiamo fare varie cose qui sulla Terra come lavorare, ma arriva un momento in cui abbiamo finito ogni cosa e dobbiamo spostarci lì in alto. Diventiamo nuvole e stelle»
Il bambino si volta verso la madre e la guarda stupefatto: «Quindi il papà di Marcus è una nuvola o una stella?».
«Esatto, fagiolino» sorride e annuisce piano «Avrà finito presto il suo lavoro qui, purtroppo, quindi deve fare quello lì in cielo, così che possa proteggerci dal troppo Sole o ci possa illuminare la notte»
«Quindi quando una persona va in cielo è per lavorare?»
«Più o meno» accenna un amabile riso e si piega verso il figlio, le sue mani si posano sulle sue guance morbide e gli dona anche un bacio sul capo «Nessuno sa bene come si sta lì, probabilmente bene, ma è brutto quando ti separano da chi ami»

«Andare in cielo è una cosa brutta?»
«Purtroppo separarci da chi vogliamo bene è difficile, però vedila così: finché qualcuno c'è nei nostri ricordi lui non sparirà mai e poi ci basterà alzare gli occhi al cielo per rivedere quella persona»
Il bambino abbraccia la mamma a questo punto e si fa stringere a sua volta forte forte.
«Quindi anche tu diventerai una stella?»
«Spero molto tardi, fagiolino» passa una carezza sulla sua schiena e continua a tenerlo stretto a sé «Però, anche quando andrò in cielo un giorno ti basterà guardare in alto per trovarmi e io, da lassù, ti starò sempre vicino»
Esme guarda il figlio con molto amore e il cuore si scioglie nel parlargli di queste cose così delicate, eppure le sembra di starlo facendo nel modo giusto.
Bacia una sua manina e se la porta al petto, stringendola con amore: «Sono certa che il padre di Marcus lo guardi tutto il giorno».

«Quindi il mio papà non è in cielo, giusto?»
«No, fagiolino» scuote la testa e ridacchia, trovandolo veramente tenero «Lui è solo a lavoro, qui sulla Terra, e ne ha parecchio da fare»
Scorpius annuisce alle sue parole, è confortato nel sapere che potrà godersi per altro tempo il padre lì, poterlo abbracciare e fare le tante cose che gli mancano.
Certo l'idea di essere una nuvola o una stella non è delle peggiori, ma come ha detto anche sua mamma non è molto bello stare senza chi vogliamo bene.
«Quindi... può venire alla mia recita?» la domanda è pronunciata in maniera flebile, sa che è molto impegnato ma desidererebbe così tanto vederlo in quel momento così importante per lui.
Esme sospira e schiude le labbra, osservando il volto rammaricato del figlio, voglioso di rivedere dopo mesi il suo papà e bramando più di ogni altra cosa la sua presenza.
E lo capisce, sarà bellissimo per Scorpius vedere in prima fila entrambi i suoi genitori, ad applaudire la sua grande performance e a riempirlo poi di baci.
Così sorride e annuisce convinta: «Lo diremo oggi stesso, amore di mamma. Sono certa che verrà».

Ormai sono passati un po' di mesi da quando non lo vedono e lei, nonostante lo volesse veder sparire, deve ingoiare questo rospo per il figlioletto.
E alla fine cosa le importa di rivedere quell'uomo? Lei ora ha la sua vita e la sua casa, dovrà solo sopportarlo qualche ora.
Non vuole privare il figlio di tale gioia, quindi è momento di parlare con Draco per farlo venire il giorno della recita, tra circa un mesetto.
Gli occhi del bambino si spalancano e abbraccia di nuovo la mamma con forza, felicissimo, non poteva dargli notizia migliore.

•·················•·················•

Draco sta dormendo, è l'una e mezzo di mattina per la precisione, quando si sente svegliare dal suono del telefono.
Sobbalza e scappa a rispondere, sapendo che è sicuramente il figlioletto.
«Pronto?»
«Sono io, Esme»
Rimane un attimo paralizzato nel sentire la sua voce, dopo quella chiamata sulle firme per la scuola non l'aveva più sentita, bensì parlava con il bambino.
«Oh, dimmi, tutto bene?»
«Sì...» sospira, lui percepisce la sua immensa fatica nel parlargli «Volevo dirti una cosa, a dire il vero...ecco perché ti ho chiamato»
«Certo, fai pure»
«Il mese prossimo Scorpius fa una recita a scuola, mettono in scena una sorta di spettacolo teatrale, e vorrebbe che tu venissi a vederlo»

In quel momento sente i fuochi d'artificio esplodere in pancia e in petto, il volto assonnato prende colore e un sorriso si tira così grande e forte quasi da fargli male alle guance.
Non si aspettava tale notizia, quel bambino gli manca da morire e sapere che tra un mesetto potrà rivederlo lo fa saltare dalla gioia.
«Certo, certo! Assolutamente, ci sarò eccome!» si può percepire la sua euforia, la sua voce contenta, tutta la gioia che un padre può provare nel dover rivedere il suo piccoletto.
Esme rimane in silenzio per qualche attimo, lascia anche che lui continui a festeggiare per qualche secondo.

Ma oltre i festeggiamenti, bisogna mettere qualche regola in tavola.
«Non per questo ti sono dovuti determinati atteggiamenti e vedrai mio figlio solo in mia presenza» la voce si fa di nuovo dura, adesso è momento di sistemarlo a dovere «Non vi lascerò da soli per ora, devo vedere ancora se puoi essere almeno una persona decente e responsabile per lui»
Draco non risponde, ogni volta questo suo atteggiamento lo fa raggelare e questo perché non si è ancora abituato a quell'attitudine da parte sua.
Lui non ha mai sentito Esme così severa nei suoi confronti e gli appare ancora strano, per quanto giusto.
«Ti dirò l'ora e l'indirizzo di casa, così andremo insieme a scuola e starai con noi per tutto il tempo della recita e della cena, ma non ti è permesso dormire in questa casa»
«Non intendevo farlo, so che vuoi stare da sola»
«Per fortuna in quella testa vuota sta tornando un po' di buon senso» quasi sbuffa, fa deglutire Draco che ci rimane molto male ogni volta che si rivolge così.
Per una attimo cala il silenzio, lei non sa che dire e nemmeno lui.
A prendere parola, però, è Esme, che sa come cambiare discorso: «Ti passo il bambino, così puoi dargli la notizia».

E così finisce brevemente la loro chiamata, però non è andato tutto così male.
Draco rivedrà suo figlio, Scorpius è felice ed Esme è libera da ogni preoccupazione.
Questa vita in America si sta mostrando molto gentile con tutti e tre.

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EHSSÌ, Draco rivedrà Scorpius ed Esme, siete pronti?
Ci aspettano delle belle nel prossimo capitolo!

Intanto godiamoci questo tenero Scorpius.
Voi cosa ne pensate di Esme come madre? Come si sta comportando?

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e ci vediamo mercoledì, LadyD 💚

PS: oggi pubblico la playlist Spotify dedicata a PROPHECY, troverete 106 canzoni ovvero una per ogni capitolo.
Ho pensato di fare questa cosuccia per l'anniversario, chiamiamolo così, della storia... ebbene sì, Prophecy fa un anno!

A breve ci sarà anche quella di PUREBLOOD, che verrà però conclusa man mano che ci saranno gli aggiornamenti dei capitoli (manca ancora per la fine)!

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