𝐋𝐗𝐗𝐗𝐕
Le foglie d'ottobre cadono una ad una e si portano dietro un mese che è stato davvero splendido, pieno di tranquillità e pace.
Esme ha iniziato a lavorare, Scorpius va a scuola, e sembrano apprezzare le loro giornate piene di impegni e varie faccende, trovano la città molto bella e hanno imparato a conoscerla in lungo e largo.
Hanno fatto lunghe passeggiate per la spiaggia alla ricerca di qualche conchiglia, sono anche andati a mangiare qualcosa di buono in qualche grazioso locale del centro, eppure una delle loro attività preferite è rimanere nel retro del loro giardino ad ammirare le tante stelle notturne.
Nei giorni seguenti il loro arrivo la donna ha sistemato il loro piccolo giardinetto dietro la casa in maniera impeccabile: ha piantato i semi di giglio richiesti dal figlio, ha piantato altri fiorellini colorati, e ha sistemato una poltrona a dondolo in legno bianco proprio sotto la veranda della casa, dove i due si siedono e ondeggiando serenamente mentre son presi da una bella lettura o dal riconoscere le varie costellazioni in cielo.
Questa abitudine che prima aveva con Draco adesso ce l'ha con il suo bambino e lui sembra gradire questa rilassante attività. E poi, ora che sta imparando a leggere, vuole impegnarsi per poterlo fare al meglio con la madre.
Esme fa poggiare il piccolo contro di sé e accarezza ripetutamente i capelli biondi, bacia le sue guanciotte e aspetta che si addormenti tra una chiacchiera e l'altra, poi lo prende in braccio e lo porta nella sua cameretta a dormire.
Quando lei sprofonda nel suo lettone, invece, un sorriso si dipinge spontaneo in viso e ogni giorno è più serena, non fa incubi e ha smesso di preoccuparsi eccessivamente.
Quella casa la fa sentire al sicuro e, lontana dai luoghi dove le sono capitate le peggio indecenze, si sente a suo agio.
Stringe un cuscino tra le braccia e sprofonda in un lungo e pesante sonno tutte le notti, felice di quella nuova vita.
Draco, invece, non è così felice delle sue giornate e rimugina giorno dopo giorno su quello che ha fatto, mangiandosi per i sensi di colpa, dormendo poco, rimanendo vigile e con il telefono sempre vicino aspettando impaziente qualche telefonata da parte di Esme e Scorpius.
Solo la sera si permette di rimanere vicino alla grande finestra del salotto per guardare il cielo notturno e ammirare la Luna e le stelle, ricordandosi quando lo faceva con la sua amata, fin da ragazzini. Si ricorda anche quando ha avvistato la costellazione dello Scorpione e da lì è nato il nome del loro figlioletto. E a seguire ci sono tutti gli altri bellissimi ricordi che affollano la sua mente e fanno salire un sacco la malinconia.
«Draco...» mormorò Esme, era stretta tra le sue braccia ed erano avvolti da una coperta calda e candida.
«Dimmi, amore»
«Oggi è stato il giorno più bello della mia vita»
Era la loro luna di miele, dopo aver celebrato le loro nozze si sono materializzati in Islanda nel bellissimo posticino che avevano prenotato per l'occasione.
Un rifugio lussuoso e con il tetto in vetro ospitava quella bellissima vacanza e dava l'opportunità ai due di ammirare l'Aurora Boreale e le innumerevoli stelle del cielo islandese. Il viaggio perfetto, insomma.
Avevano appena finito di fare l'amore e i loro occhi erano indecisi se posarsi sul cielo o sui loro visi per ammirarsi.
«Lo è stato anche per me, fatina» le sorrise e le posò un bacio sulle labbra «Il più bel giorno di tutti»
La sua pelle si arriccia per il fastidio nel pensare a tutto quello che ha buttato all'aria per la sua stupidità, vorrebbe rivivere altri momenti come quelli, pieni di gioia e amore, ma adesso gli tocca la solitudine.
E adesso, nel bel mezzo della notte, una marea di pensieri e paranoie lo investono facendolo andare in completa confusione, con il cuore in tachicardia e il respiro corto.
'E se si innamorasse di un altro?' suppone, in panico 'E se trovasse un uomo migliore di me... non che ci voglia molto, appunto'.
Osserva il soffitto e nervosamente gioca con le sue stesse dita, non sapendo proprio come fermare quel flusso di pensieri negativi.
'Io come farò tutti questi anni da solo?' si volta e si rivolta sul materasso 'Se faccio due conti... beh, per altri sessant'anni circa vivrò senza di lei, magari la vedrò con un altro... la vedrò felice con una persona che non sono io'.
Si alza dal letto e scende al piano inferiore, magari per prendere un bicchiere d'acqua e farsi passare quei bruttissimi pensieri.
Ma improvvisamente il rumore del telefono lo fa sobbalzare e gli occhi si spalancano.
Corre in salotto e in men che non si dica alza la cornetta: «Pronto?».
«Papà!»
Il cuore si acquieta immediatamente e sorride nel sentire la vocina del suo bambino: «Che ci fai sveglio a quest'ora, fagiolino?».
«Papà, sono solo le nove di sera! Mamma mi ha detto che posso stare sveglio un altro po'»
Draco si sfrega una mano contro il viso e si rende conto della differenza d'orario tra l'America e l'Inghilterra, quel particolare ogni tanto gli sfugge.
«Oh, è vero, scusami fagiolino» accenna un riso e sospira «Stai bene?»
«Sì, papà, volevo dirti quello che ho fatto oggi»
«Oh, e io non vedevo l'ora di sentirti, fagiolino, dimmi tutto»
E così, tutto fiero e contento, il piccolo Scorpius inizia a raccontargli di ciò che ha fatto in questa bellissima giornata scolastica, lamentandosi però della zuppa di carciofi e dei pastelli rossi che un bambino si era mangiucchiato non lasciando modo agli altri di usarli.
«La maestra mi ha detto che sto imparando velocemente a leggere, io sono contento di essere uno dei più bravi... anzi, voglio essere il più bravo!»
«Sono certo che lo sei già! Sono davvero fiero di te, fagiolino, e sono così contento che ti stai trovando bene»
E poi il bambino gli parla delle cose buone che cucina Esme, delle cose belle che gli compra Esme, di tante cose su quella donna che mancano a Draco.
«La mamma è bravissima, non ho dubbi che vi state trovando bene»
«Poi qui è bellissimo, c'è il mare, ci sono le stelle, un sacco di giochi e di negozi»
Parlano per una mezz'ora piena, finché non è momento per Scorpius di andare a letto e riposare visto che il giorno dopo dovrà andare a scuola ed Esme a lavoro.
«Ora devo andare papà, buonanotte!»
«Buonanotte a te, fagiolino»
Non appena chiudono il cuore di Draco ritorna vuoto, però è così contento di aver sentito il figlio per un po', riesce sempre a sollevargli il morale. Non sa quando lo vedrà, ma spera presto visto che gli manca davvero molto.
Per lui le giornate non sono belle come quelle di Esme e Scorpius, lei con il suo nuovo lavoro e lui con la scuola.
Anzi, lei si è avvicinata molto alla signora Collins, diventando buone amiche, e così si diverte ad ascoltare quella donna logorroica ma molto simpatica che le tiene compagnia.
Le parla un sacco di Charleston, delle figlie, della libreria, e ne è felice perché finalmente può pensare a qualcosa di leggero.
Poi alcuni clienti sono davvero gentili, e si prende il lusso di consigliare qualche libro a suo piacimento e ogni volta riesce ad indovinare quello giusto.
Anche se lavora da solo un mesetto la Collins, che ormai si fa chiamare per nome (ovvero Hanna), ha notato la sua grande conoscenza in libri e il sorriso sempre stampato in volto mentre lavora.
Insomma, finalmente ad Esme le cose vanno bene.
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La fine d'ottobre, però, non si è portata con sé solo un nuovo ed incredibile autunno, ma anche Halloween che in America è ancor più sentito degli altri paesi.
Esme ha visto tutti i vicini sistemare zucche e addobbi fuori le loro ville e non ha potuto tirarsi indietro, soprattutto per far contento il bambino.
Hanno intagliato un bel po' di zucche, chiaramente con l'aiuto della magia per non farsi male, e hanno comprato delle lucine a batteria da mettere dentro per poter far illuminare le loro facce spaventose o buffe.
«Allora, fagiolino, tu prendi questa» ne passa una piccina tra le sue mani, mentre lei ne prende un paio più grosse da sistemare proprio davanti alla staccionata.
Organizzano per bene quel loro giardinetto ed è sul serio carino pieno di quelle verdure arancioni e tondeggianti, di qualsiasi misura. Esme non si è risparmiata a prenderne anche un po' più del dovuto.
«Poi, fagiolino, mettiamo un bel festone con tanti pipistrelli appeso qui» punta le asticelle in legno bianco e lui annuisce serio, ha preso con impegno questa mansione, apparendo quasi serio.
La sua casa deve essere la più bella del vicinato, deve dire a tutti i suoi amichetti di quanto è stato bravo ad addobbare il tutto.
Con dello scotch iniziano a percorrere tutta la staccionata e appendono con molta attenzione quegli animaletti spettrali e neri.
«Mamma, mettiamolo più giù»
«Questo però in alto»
Molto attentamente fanno sì che ognuno di essi sia ben messo e sono super concentrati.
Quello sarà il primo Halloween in America e deve iniziare alla grande.
Esme dovrà occuparsi di "dolcetto e scherzetto", di trovare un abbigliamento giusto al suo bambino, anche se è un po' preoccupata per il giro che farà quella sera con i suoi amichetti.
Un papà molto gentile di una sua compagna di classe si è proposto di portare in giro per il quartiere qualche bambino e riportarlo a casa in perfetto orario, eppure lei non ha mai lasciato il figlio con qualcuno che non era un suo amico di vecchia data o un parente.
Ma deve calmarsi, imparare a fare una vita normale come tutti gli altri.
Non c'è nessun pericolo in quanto mezzosangue e poi un giretto con qualche bimbo lo renderà davvero felice. Insomma, è comunque una madre molto apprensiva.
Per questo lei ha ben pensato di fare un incantesimo alla sacca che porterà per i dolci, così da poterlo rintracciare e sapere se sta bene.
È pur sempre una maga e qualche trucchetto materno è giusto, no? Qualsiasi madre lo farebbe, soprattutto se tanto premurosa come lei.
Scorpius si farà un'oretta di passeggiata non solo con un supervisore adulto, ma con una mamma-strega pronta a rintracciarlo ovunque egli sia.
Esme non è una donna paurosa, anche con i tutti quei traumi non è una codarda, ma per Scorpius le viene sempre il batticuore.
Sarà perché è piccolo, perché teme che possano strapparglielo via, ma con lui diventa estremamente apprensiva.
Lui ormai storce un po' le labbrucce, sta crescendo e non vuole che la mamma faccia così tante raccomandazioni, non sono certo molto divertenti.
Scorpius attento quando giochi, Scorpius attento quando mangi a mensa, Scorpius mi raccomando non dare confidenza agli sconosciuti, Scorpius non toccare le cose appuntite, e tanto altro.
Però a lui va bene anche così, lo vede quanto lo ama, e poi lei è sempre bravissima, gli cucina un sacco di dolci squisiti e vedono assieme i cartoni animati.
Dove la può trovare un'altra mamma così divertente? Deve solo sopportare i suoi mille timori.
«Buongiorno, signora!»
Esme è con le ginocchia per terra a finire di addobbare la staccionata quando ode una voce maschile del tutto nuova, alza il capo e vede un uomo dall'aspetto estremamente allegro davanti a sé.
«Oh, buongiorno a lei!» si mette in piedi e con le mani si pulisce il pantalone, scrutandolo da capo a piedi.
Una borsa a tracolla blu, un pantalone del medesimo colore e una camicia bianca e sopra una giacca a vento grigiastra: chiaramente è un postino.
«Le sono arrivate delle lettere» ne passa un paio molto educatamente e mostra un sorriso gentile.
«La ringrazio!» esclama afferrandole e osservandole un attimo, sono delle semplici bollette di fine mese.
L'uomo ha la carnagione olivastra, una leggera barba attorno al viso, e gli occhi e i capelli sono scuri come quelli di Esme.
Il suo sorriso è grande e luminoso, il corpo magro e non troppo alto, ma è una persona di bell'aspetto, di quelle che emanano dolcezza con i loro occhi languidi e brillanti.
«Lei è nuova, vero? Qui abitava la signora Johnson»
«Sì, mi sono trasferita da un mesetto con mio figlio» a proposito del bambino, anche lui si è alzato e osserva curioso la nuova figura davanti a loro.
«Sono sparito per un po' da questo quartiere e non c'è più la mia signora preferita!» esclama con una risatina lui, facendo sghignazzare anche Esme.
«Non si preoccupi, la mia cassetta della posta non darà problemi!» risponde a sua volta simpatica.
Quell'uomo trasmette allegria e un paio di chiacchiere del fine settimana di certo non dispiacciono ad una nuova arrivata in città.
«Sicuramente queste zucche e pipistrelli spaventeranno i passanti e difenderanno la posta che arriverà» ride ancora e questa affermazione diverte anche Scorpius, ma lo rende anche molto soddisfatto del suo stesso lavoro.
«Le zucche sono belle, signore, sono le più belle di tutte» afferma il piccolo convinto, strappando un sorrisetto intenerito al postino.
«Ne sono certo, sei stato davvero bravo» si complimenta con lui, è pur sempre un bambino e Scorpius gli mostra un bel sorriso.
Esme accarezza la schiena del figlio e ridacchia silenziosa: «Ci siamo impegnati molto per questo primo Halloween».
«E mi vestirò da zombie, così sarò il più spaventoso di tutti!»
«Sicuramente terrorizzerai chiunque qui nel quartiere»
L'uomo lo trova un bambino davvero adorabile e scambiare due chiacchiere con lui non gli dispiace, ogni tanto la spontaneità di un piccolo fa riscaldare il cuore.
«Mio figlio certe volte è un gran chiacchierone» scuote appena il capo Esme, posando un'altra carezza sulla sua schiena.
«Anch'io lo sono spesso, devo ammetterlo» sorride e poi sobbalza quando si accorge di un particolare, ovvero che non si è ancora presentato «Oh, comunque piacere sono Javier».
Lo fa direttamente a Scorpius, porgendogli una mano che viene stretta amichevolmente: «Io sono Scorpius e lei è la mia mamma».
Il piccolo punta il dito verso Esme che ridacchiando allungando a sua volta il braccio verso il postino: «Piacere di conoscerla, mi chiamo Esme Smith».
Javier sembra una persona molto spontanea e ha già fatto una bella impressione a quei due, visto che avere un nuovo amico in città non è male.
«Spero che si possa trovare bene, signora Smith» ammette cordiale «Si sta bene a Charleston, vivo qui ormai da quindici anni ed è un posto accogliente»
«Allora anche lei è stato un nuovo arrivato! Posso chiederle da dove viene?»
«Io sono messicano, i miei si sono trasferiti per lavoro qui in America quando ero un ragazzino»
«Sul serio? So che il suo paese è bellissimo!»
«Lo è eccome, señora Smith!» esclama sorridente «Le consiglio di farsi lì una bella vacanza, ci sono delle spiagge spettacolari, un sacco di posti molto affascinanti e il Messico ha una storia incredibile... oltre che buoni piatti»
«Io e mio figlio abbiamo mangiato ogni tanto messicano, sa? Quindi non posso contraddirla, anzi direi che le Tamales sono tra le cose più buone che abbia mangiato»
L'uomo si sente orgoglioso delle sue origini e apprezza nel trovare qualcuno così aperto di mente e pronto a conoscere nuove culture ed usanze.
Esme appare ai suoi occhi una bella persona e spera di non sbagliarsi, sarebbe spiacevole per un uomo così amichevole consegnare lettere ad una persona schiva.
«Sembra una donna molto cortese, señora Smith» ammette «Spero che la vostra permanenza duri a lungo qui con suo figlio»
«Sicuramente durerà molto» sospira accompagnata da un sorriso, e lo spera eccome anche lei.
«Buona giornata, allora» mostra un breve cenno cortese con il capo e poi mostra un'espressione carina anche verso il bambino «E buona giornata e buon Halloween a te, niñito!»
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Ormai è passato un mesetto dall'arrivo dei due in America e sembra procedere tutto per il meglio, per quanto sia comunque un momento difficile e completamente nuovo.
Iniziamo anche a conoscere altri personaggi ( già dal capitolo scorso a dire il vero), quindi vedremo in che modo la vita di Esme e Scorpius prenderà forma.
Non fatevi troppe fantasie e viaggi, però! Ma voglio comunque sapere cosa ne pensate!
Spero vi stia piacendo, spero che possiate continuare a seguire questa storia d'amore.
Perchè tra loro l'amore c'è e ci sarà, e penso sia interessante anche vedere questo nuovo loro rapporto. Ci saranno delle belle, fidatevi!
Ci vediamo sabato, LadyD 💚
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