𝐋𝐗𝐗𝐈

«Mi preoccupano fin troppo le cose che stanno succedendo» ammette Esme storcendo le labbra.
Dalla gazzetta ha saputo di quella persona che ha fatto irruzione durante una festa Ministeriale, ma non vi erano molte informazioni a riguardo, cosa che rende il suo animo piuttosto irrequieto.
«Non devi darci peso, fatina, noi non lavoriamo più con loro» Draco cerca di rassicurarla e le posa un bacio tra i capelli.
Stanno sistemando un cesto per poter andare a pranzare vicino il lago, oggi è la prima volta che la donna esce di casa dopo più di un anno. O meglio, dopo un anno di prigionia e uno di reclusione al Manor.
Si sente molto emozionata, quasi trema per la gioia, ma allo stesso tempo è spaventata.
Teme che possa succederle qualcosa per via di quella figura mascherata che si aggira per il mondo magico, ma per fortuna c'è il marito a rassicurarla.

«E poi, fatina, siamo una famiglia che va a mangiare qualche fetta di torta sul prato, non penso siamo d'interesse per quell'uomo» accenna un breve riso e finisce di sistemare l'occorrente per quel pic-nic.
Come si è potuto notare, Draco non ha ancora detto nulla delle sue malefatte e lascia che la donna rimanga illusa di tutto quel benessere.
L'amore, la passione, la dolcezza, convincendosi che sia l'artefice della loro felicità.
Poi ormai riesce a fare i soliti incantesimi, dalla sua pelle sono praticamente sparite tutte le cicatrici e anche il suo colorito è decisamente più vivace; i chili ripresi si notano, i capelli più folti e lunghi, le unghia e le dita ben sistemate, addirittura è tornata ad applicare qualche smalto colorato.
Draco si sente davvero felice per questi progressi e sembra che tutto stia filando liscio, tralasciando i suoi segreti e sbalzi d'umore.
Anche se, a dire il vero, nell'ultimo periodo esprime molto più spesso il suo disappunto nei confronti di alcune vicende accadute e sul padre.
Narcissa racconta loro qualcosa e ciò gli fa storcere il naso.

Esme si avvicina al compagno e gli posa un bacio sulla guancia: «Vado a prendere il piccolo e andiamo, va bene?»
Il marito annuisce e lascia che lei vada a recuperare Scorpius intento a giocare con il loro micio.
«Fagiolino, dobbiamo andare!»
Il bambino corre dalla madre frettoloso ed è emozionatissimo, finalmente potranno uscire a fare le solite vecchie cose di famiglia.
Lei lo prende per mano e raggiungono il padre in cucina pronti per materializzarsi ad Hampstead Heath, un parco grande pieno di alberi, con un lago bellissimo e cristallino che sicuramente rifletterà i piacevoli raggi di sole di questa giornata primaverile.
Esme freme dalla voglia di rivedere quel posto, di sentire l'aria sfiorarle la pelle, toccare i fili d'erba, magari sentire i chiacchiericci di qualche passante perché non vedeva l'ora di tornare alla normalità.
Dannazione quanto si sente felice.

Gli occhi di Esme si spalancano non appena vede davanti a sé quella vasta distesa verde, sembra un quadro e il cuore le esplode nel petto.
Non percepiva una tale sensazione di libertà da più di due anni e adesso l'aria che sfiora il viso le sembra come se ogni dolore fosse messo a tacere.
Sospira e socchiude gli occhi per qualche istante, assaporando pienamente quel momento piacevole, le narici percepiscono i vari profumi che vanno a contrasto, dall'acqua del lago all'erba, ma anche dei fiorellini che circondano gli alberi.
Si era dimenticata che fosse così bello fuori dalle mura del Manor, protetta da casa sua non si è potuta rendere conto del sapore che avesse la libertà.

Draco si accorge del suo benessere e sorride gaio, si avvicina al suo volto e le stampa un bacio sulla fronte, finalmente riesce a vederla star bene e questo lo appaga.
Non c'è niente di meglio che sapere che la donna amata stia bene.
«Oggi sarà una bellissima giornata, te lo assicuro» sorride e le posa una carezza sulla guancia, lei stringe gli occhi in due adorabili lunette e annuisce: «Lo sarà soprattutto perché staremo tutti e tre assieme».
China il capo verso il figlio e gli mostra un materno sorriso: «E tu sei contento, fagiolino?».
«Sì mamma, però voglio giocare» brontola educato, strappando un riso ad entrambi i genitori.
«E adesso andiamo a sistemarci, allora» propone immediatamente Draco, volendo subito iniziare quel bellissimo pic-nic.
Poi Scorpius merita di inseguire la palla, correre, buttarsi sulla terra e riempirsi la pancina di frutta fresca.
Questa mattinata è dedicata a loro tre e devono sentirsi fortunati all'idea di poter trascorrere una tale giornata.

Viene sistemato il grande lenzuolo per terra e con l'aiuto di qualche incantesimo posizionano ogni cosa che può tornare utile.
Per fortuna non vi è molta gente e avendo scelto un punto isolato possono permettersi di fare qualche furtivo movimento di bacchetta, che aiuta tutti e tre a godersi più comodamente quella permanenza al parco.
«Fagiolino, ti va di giocare? Lasciamo papà qui da solo!» esclama ridendo Esme, prendendo il piccolo in braccio e iniziando a correre verso il lago «Vediamo chi lancia le pietroline più lontano!»
Draco sghignazza e li lascia fare, la vede spensierata e piena di energie ed è la cosa più importante dopo tutto quello che ha passato.
Si mette sotto l'ombra di un grande albero e tira fuori da un borsone un libro che si era portato per poter passare il tempo, o magari leggerlo in compagnia, ma chiaramente quella giocherellona della moglie ha preferito dedicarsi a qualche cosa di divertente con il figlio.

Apre le pagine e le sfoglia sereno, poggia la schiena contro il tronco e butta un soffio di conforto nel sentirsi così, come non capitava da troppo tempo, con una sensazione di pace che si irradia nel petto. Sposta per qualche istante lo sguardo sulla sua famiglia e sorride nel vederli correre, ridere e giocare spensierati.
Sono belli da morire e non può desiderare altro, anche se per Draco tutto quello forse non è abbastanza.
Ebbene sì, né il sorriso del figlio né la felicità della moglie sono sufficienti a quanto pare.
Ma non si può essere felici finché non si decide di esserlo e lui, a quanto pare, si è quasi imposto che non è abbastanza la sua serenità famigliare.
Scuote la testa e non vuole pensare a nulla, però, non può farsi trascinare da questi pensieri fastidiosi ed eventualmente rovinare quel momento ai due, così si dedica alla lettura, rimane assorto da quelle parole pur di non farsi disturbare dalle sue pessime idee.
E il tempo passa senza che possa rendersene conto.

«Papà, papà!» urla Scorpius mentre gli corre incontro, risvegliando Draco da quella sorta di stato di trance in cui era caduto, scuote la testa e si ritrova il piccolo a pochi centimetri di distanza «Papà, ti abbiamo chiamato e non hai sentito!»
«Oh, scusate, ero concentrato» scuote il capo con un sorriso e lo guarda stranito per quella sua euforia «Tutto bene?»
«Sì papà, abbiamo visto tanti pesciolini, volevo farteli vedere» ammette il piccolo, mentre dietro la madre ridacchia intenerita: «Potresti venire a vederli, sono molto carini».
E chiaramente non può rifiutare quella loro proposta, così si alza da terra e prende in braccio il bambino, che si mostra entusiasta all'idea di mostrare fiero quegli animali al padre.
Esme lo ha assecondato tutto il tempo, ha giocato con il bambino senza pensare ad altro e ha trovato un sacco piacevole ascoltare la sua vocina mentre le parlava di quanto fossero belli i pesci. Si sa, al piccolo Scorpius piacciono un sacco gli animali.

I raggi del sole battono sugli occhi di tutti, cosa che li porta a strizzarli leggermente, ma si mettono con le ginocchia vicino la distesa d'acqua per poter avvistare di nuovo i pesci.
«Eccoli, papà!» punta il dito il figlioletto, attirando l'attenzione dell'uomo che subito segue la sua direzione.
«Ma sono bellissimi, fagiolino!» esclama allegro e lo fa sentire pienamente soddisfatto di avergli mostrato qualcosa, di aver condiviso con il padre una sua scoperta.
Il bambino si avvicina all'acqua e posa una manina dentro così da tastarne la freschezza, si mette seduto sopra quel fango umidiccio e se ne frega di essersi sporcato, troppo preso a guardare quegli animali colorati e per lui molto curiosi.
Esme si mette con le ginocchia vicino al figlio e gli accarezza più volte i capelli biondi, ammirandolo come se fosse la cosa più bella che mai potesse vedere – e in realtà, lo è eccome.
Gli dona anche un bacio sul capo e lo lascia godersi quel momento alle prese con il lago e i suoi abitanti.

La giovane sente il proprio stomaco brontolare e soffoca una mezza risata: «Penso che sia il momento di pranzare».
Anche il compagno sghignazza e annuisce alla sua proposta ed effettivamente sente una certa fame anche lui, si alzano e invitano il figlio a seguirli verso il loro telo dove aspetta loro un bel pranzetto. Il cibo è stato preparato da Esme e Draco assieme, che si sono divertiti a cucinare in compagnia come i vecchi tempi, dando ancora una volta modo alla donna di convincersi dell'animo puro del marito.
Quando si siedono la prima cosa a cui pensano è proprio Scorpius, al quale servono da mangiare così da nutrirlo e poi pensare a loro stessi.

«Ah, io amo questi sandwitch» ammette Esme addentandone uno «Non è vero, Draco?»
«Un po'.... rustico, ecco, ma non è male» smorza un riso e scuote le spalle, l'idea di preparare quel tipo di pranzo è stata della moglie e lei ha insistito così tanto per qualcosa "di facile e veloce" che non ha potuto dirle di no.
Per un uomo elegante come lui tale cibo non è il preferito, ma deve ammettere che è gustoso e, cosa molto più importante, riesce a riempire il suo stomaco.
«Sei fin troppo pretenzioso» ridacchia e lo guarda divertita, dandogli anche una gomitata contro il fianco.

Ma nonostante l'allegria generale lei si accorge del suo sguardo un po' perso e questo le fa storcere la bocca.
«Tutto bene, amore?» gli domanda piano, supponendo che forse qualcosa in quella piccola uscita non sta andando bene «Se vuoi puoi mangiare altro»
Scuote la testa e le sorride, dandole un bacio sulla guancia: «Va tutto bene, fatina».
Il suo tono, però, non la convince e così insiste ponendogli di nuovo la stessa domanda.
Draco sospira e vede il suo grazioso volto posarsi gentile sulla sua spalla: «Lo sai, amore, puoi parlarmi di tutto».
Vorrebbe dirle tutta la verità, ma proprio non ci riesce ed è convinto che la cosa migliore sia non farle sapere di quegli omicidi che ormai sono fin troppi.
Le accarezza la guancia e prende un grosso respiro, dandosi tempo per pensare ad una mezza verità da poterle dire.

«Il fatto è che sono molto nervoso per quelle cariche del Wizengamot» sputa velocemente lui.
«Ma non sono ormai ...ecco, andati via?» la donna storce la bocca e inizia ad accarezzare ripetutamente la sua guancia, osservandolo dispiaciuta ma comprendendo il suo stato d'animo.
Lo ha visto faticare per la sua famiglia e suppone che dopo le ultime novità sugli omicidi avvenuti sia preoccupato come lei, anche se non sa che la sua rabbia è dovuta a ben altro.
«Sì, lo so, ma non sono contento di come vanno le cose in società» ammette voltandosi dalla moglie e lasciandosi toccare dolcemente «E l'idea che mio padre sia dietro tutto questo mi fa ancora più arrabbiare»
«Non devi darci peso, anche se è difficile... non puoi rovinarti l'umore per una persona del genere» prende un grosso respiro e solleva il suo mento per far incontrare i loro occhi «Sembra anche strano detto da me, ho sempre agito contro chi ci ha fatto del male, ma cosa ho ottenuto? Nulla, purtroppo certe volte è inutile faticare, quindi il meglio che possiamo fare è resistere, essere forti e continuare la nostra vita serenamente. Io non voglio rovinare tutto, Draco... non mi è rimasto nemmeno molto»
Il volto di Esme si abbassa alle ultime parole che dice e ciò mortifica Draco, che nota il suo immenso dispiacere in quella vita meno indaffarata e rigogliosa di prima.

Poi la donna sforza un sorriso e lo guarda di nuovo: «Però ci siete tu e Scorpius, quindi sono felice così».
«Come fai ad essere sempre così positiva? Come fai a vivere bene sapendo tutto quello che è successo?»
«Draco, amore mio, non potrei fare altro» smorza una breve e dolce risata «Rovinarmi il presente che ho con voi per colpa di cose passate, o vivermi ciò che di più bello mi è rimasto? Io non voglio rovinarmi la vita e non la voglio rovinare nemmeno a voi, quindi ho compreso che non mi va di sprecare quelle poche energie che ho»
Il suo discorso ha senso, l'uomo la segue attentamente e vede molta tranquillità in quelle parole, lei non è frustrata o arrabbiata, letteralmente è stanca e non le interessa di queste battaglie perse.
«Ho combattuto per tutta una vita...sono stanca di farlo» ed è vero, lei è sempre stata pronta con la spada stretta in mano, ma adesso non le va più di buttarsi in guerre impegnative, ne ha vissute così tante fin da piccolina che vorrebbe solo pensare a ciò che di buono ha ancora da offrirle quell'amara vita.
Non è mai stato facile per lei essere Esme Smith, e come ogni guerriero è stanca di salire a cavallo e destreggiarsi contro i nemici.

«Ho te, Draco» marca queste parole stringendo le sue mani «Non ho bisogno di altro.»
L'uomo deglutisce a quelle parole e annuisce piano, ciò lo ha colpito e mortificato allo stesso tempo, consapevole che a lui non basti la moglie per essere sereno.
Questa volta ha bisogno di mettere le carte in regola, di scendere in campo e farsi valere, nonostante lo faccia con una maschera sul volto.
Perché Draco è sempre stato così, si è sempre nascosto ed è sempre stato bravo ad agire furtivamente.
Non è cambiato, nessuna persona cambia, può solo migliorare alcuni lati del proprio carattere, può riversare le sue attitudini in altro proprio come l'uomo ha deciso di riversarle nell'odio provato per quelle persone.
«Anche io non ho bisogno di altro» smorza un sorriso e le mente con queste parole.
Esme posa un bacio sulle sue labbra e sorride: «A te sono sempre bastata io ed è questo uno dei motivi che mi porta ad amarti... sei la mia certezza, Draco».
Questa volta è lui a baciarla, non volendo sentire altre parole che lo ferirebbero, perché anche se lo nega a se stesso lui è consapevole che non è buono mentirle, nonostante pensi fermamente che sia l'unica cosa giusta da fare.

«Con te ho imparato che non ho bisogno di essere "abbastanza" per meritare amore e comprensione» parla Esme con voce candida «Mi hai sempre messa al primo posto, amore.»
«E lo sei» questo è vero, infatti è il motivo per il quale sta commettendo quegli omicidi «Tu e Scorpius siete la cosa più importante della mia vita e io farei qualsiasi cosa per voi»
Ed è per questo che vorrebbe continuare con quelle vendette, proprio per loro, per le persone che più ama al mondo.
Draco non si rende conto che si sta facendo trascinare in fondo all'oblio della cattiveria, non si rende conto che tutto ciò sta prendendo una piega pessima e potrebbe essere davvero rischioso.
«Mi dispiace se mi senti così nervoso, ma è più forte di me» sospira il giovane, accarezzando il volto della moglie «Non hai idea di come mi sento all'idea che ti hanno fatto tutto quel male, che mio padre ne è uno degli artefici e-»
«Basta, amore» lo interrompe con un dito sulle sue labbra «Non devi pensarci, non voglio che lo fai. Io ora sono qui con te e sto finalmente meglio, quindi non hai bisogno di darci peso»
«Ma loro hanno ferito la donna che amo...»
«E hanno fatto stare male l'uomo che amo e il mio bambino rischiava di non avere una madre» sospira con rammarico «Ma non posso pensare solo a questo... sono stanca di essere arrabbiata. Non rovinarti amore mio, pensa a noi e a quanto stiamo bene oggi»

Lui serra la mascella e si sforza ad annuire, ma Esme si accorge della poca propensione nei confronti di quel discorso: «Draco... davvero, non ci pensare».
«Io potevo fare di più per te, potevo impedirti di-»
«Basta, ti ho detto» questa volta la voce è più seria «Hai fatto di tutto per me e continui a farlo, ti prego di smetterla con queste paranoie»
Entrambi sospirano mentre si guardano negli occhi e questa volta Draco annuisce con più convinzione: «Ci proverò, Esme».
Gli sorride a quelle parole e si sente più serena, lei vuole solo che stia bene e si senta felice in casa con tutti loro, anche se questa nuova vita è meno spensierata di quella di prima, dei loro giorni al Ministero, dei viaggi in giro per il mondo, delle cene con i loro amici.
«Mi prometti che sarai più sereno e tranquillo, amore?» gli domanda gentile.
«Sì, te lo prometto» e mente, di nuovo.

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Questo capitolo mi ha lasciato molta tristezza nello stenderlo, a voi?
Parlare di una Esme così delicata e fragile mi ha spezzato il cuore, soprattutto per via delle bugie che le sta dicendo Draco.
Lei comunque la considero una protagonista davvero forte e tenace, perché resistere a tutto questo con un sorriso sul volto e dedicandosi al figlio penso sia da pochi.

Spero che vi sia piaciuto questo capitolo e che vi abbia suscitato delle emozioni!

Ci vediamo sabato, LadyD 💚

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