𝐋𝐗𝐕
«Mamma, guarda!» le gambe di Scorpius corrono in giardino verso la madre, che è con le ginocchia per terra mentre sistema un paio di fiori.
La donna si volta verso il figlio e gli mostra un premuroso sorriso, notandolo avvicinarsi con una piccola lumachina sul dito.
«Mamma, un amico!»
Lei accenna un riso nel vederlo così contento e lo invita a mettersi vicino così da osservare bene quell'animaletto viscido ma pur sempre adorabile.
«Ha un nome, fagiolino?»
«Guscio!»
Esme sghignazza fin troppo intenerita e annuisce energicamente, trovandolo un bambino a dir poco unico: «Allora, piacere di conoscerti, Guscio».
Con l'indice accarezza la corazza che ricopre la lumaca e poi torna a sporcarsi le mani di terriccio, così da sistemare i suoi amati gigli.
«Alle lumachine piacciono i fiori, sai? Potresti metterla qui vicino» afferra delicatamente la sua mano e lo invita a posare sopra lo stelo di un giglio quel suo nuovo amico.
Scorpius osserva quell'animale curioso, venendo spesso accarezzato dalla madre che tanto ama il suo figlioletto.
«Adesso che ne pensi di andare a casa? Possiamo fare merenda, ti va?» si alza in piedi lentamente e porge la mano al figlio, rientrando dentro con molta allegria.
I momenti assieme sono i più belli della giornata.
Lei gli pulisce il pantaloncino sporco di terra e gli sistema il maglioncino, per poi farlo sedere su una sedia della tavola.
Al bambino è mancata sua madre e muove la gambe a penzoloni tutto contento: «Voglio il latte con il cioccolato, mamma».
«Allora farò due belle tazze» gli posa un bacio sulla testolina bionda e si affretta a preparare quella bevanda facile e gustosa.
«Dov'è papà, mamma?»
«A fare la spesa, amore, tra poco arriverà con tante cose buone»
Posa il bicchiere fresco davanti il bambino e si mette a sedere al suo fianco, godendosi il sapore del cacao che tanto ama.
Improvvisamente il rumore del telefono la fa sobbalzare e con una risatina si alza, andando subito verso il salotto per rispondere.
«Pronto?» domanda gentile «Oh, Harry, ciao!»
Le sorprende la telefonata dell'amico, soprattutto perché è in orario lavorativo, ma sicuramente avrà qualcosa di interessante o importante da dire.
«Oggi è stata trovata morta la tua guardia, sai? Quel bastardo ha avuto un'emorragia interna a quanto pare o un collasso... così dicono»
«Oh...» rimane alquanto stupida da quelle parole e non sa bene come reagire a riguardo.
Sa che se lo merita, ma adesso non vorrebbe più pensare a nessuno, soprattutto a gente del genere.
«Beh, le troppe cattiverie gli avranno fermato il cuore» risponde semplicemente, scuotendo le spalle e provando però un certo senso di contentezza.
Non che sia felice che qualcuno muoia, ma semplicemente non riesce ad essere dispiaciuta per tale persona.
«Adesso stanno proponendo ad alcuni di noi di andare a fare dei turni ad Azkaban ma io e Ron ci siamo già rifiutati, non hai idea di che postaccio sia diventato il dipartimento»
La donna sospira e storce la bocca, sapendo quanto sia diventato più duro il lavoro per un Auror.
«Siete bravissimi, non mollate e vedrete che tutto andrà meglio»
«Lo spero, davvero. Comunque adesso devo andare, ma in questi giorni io e Ginny veniamo a trovarvi!»
«Passate a cena, posso preparare qualcosa di buono!»
«Non mancheremo, serpe»
Posa la cornetta e si volta, iniziando a pensare alla notizia ma venendo subito fermata dalla presenza del marito.
Draco entra in casa con un paio di buste colme di cibo e viene accolto da Esme, che si avvicina e gli stampa un bacio sulla guancia: «Hai preso anche-».
«Ho preso anche dei biscotti al cioccolato, stai serena» accenna un riso e le mostra un occhiolino, dirigendosi subito in cucina con tutta la spesa acquistata.
Saluta il bambino e contento inizia a sistemare ogni cosa assieme alla moglie.
Lui si occupa dei mobiletti più alti, lei del frigo.
«Poco fa mi ha chiamata Harry, amore... non sai cosa mi ha detto»
L'uomo si ferma un attimo, rimane immobile davanti al tavolo con dei pacchi di pasta in mano.
Alza gli occhi verso la sua figura china verso il freezer e attende che possa continuare a parlare.
Ha dei sospetti, è chiaro che è consapevole di ciò che è successo.
«Hai presente la guardia che mi avevano assegnato, amore?»
«Sì, quel- quel monello, ecco» sgrana la voce rendendosi conto di essere vicino il bambino e cercando di non usare un brutto linguaggio in sua presenza.
«Dicono che abbia avuto un malore» si alza, chiude l'anta dell'elettrodomestico e si avvicina al compagno, con il volto corrucciato.
Lui la osserva attentamente, cerca di decifrare la sua espressione e inclina il capo, posandole anche una carezza sulla guancia: «Come ti senti a riguardo?».
«Pensavo che mi sarei sentita più libera se qualcuno di loro avesse sofferto, ma... non so, a dire il vero. Certo non mi dispiace per lui, ma questa sorta di vendetta della vita non mi ha tolto tutte le cicatrici»
Il suo ragionamento ha senso: è contenta che abbia pagato, ma non è chiaramente il modo sufficiente per superare tutti i dolori e i traumi che adesso ha sulle spalle.
«Penso lo abbia meritato» scuote le spalle Draco, sospirando e andando a riporre la pasta nell'apposita mensola «È pur sempre un uomo che ti ha maltrattata e che sicuramente avrebbe fatto lo stesso con altri detenuti. Penso che non sia una grande perdita per la nostra società. Anzi, penso che ci dovrebbero essere tante altre perdite»
Esme si avvicina al marito, lo abbraccia la dietro e posa la guancia sulla sua schiena: «È strano sentirti parlare così, amore, sei sempre stato quello più posato dei due».
«Ti ha fatto molto male, e io non riesco a perdonare chi fa del male a mia moglie»
Si volta dalla giovane e le alza il viso, mostrandole un'espressione decisamente seria.
Lei si accorge di questo suo tono severo e corruga la fronte turbata: «Ma adesso sono con te e questa è la cosa più importante, no?».
«La più importante di tutte, amore mio» le dona un bacio sulle labbra e la stringe in un forte abbraccio.
Draco sospira mentre la tiene stretta a sé e accarezza ripetutamente la sua schiena, passando poi le dita anche tra le ciocche brune dei suoi capelli.
«La cosa più importante di tutte sei tu, Esme» le sorride e ciò la fa sciogliere, appagando il suo cuore con una semplice espressione positiva.
«Ieri me lo hai dimostrato» sghignazza quasi timida e le guance diventano più calde, ricordandosi della bellissima notte passionale che hanno avuto.
Ma per un attimo a lui viene in mente l'altra cosa che ha fatto per lei, cosa che gli fa schiudere le labbra dubbioso.
«Eh? Cosa stai dicendo?»
«Ma come, amore, ieri hai fatto... quella cosa per me» sussurra per poi buttare un'occhiata verso Scorpius «Non posso dirlo davanti al bambino»
Rimane ancora confuso, iniziando per un attimo a credere che sia stato scoperto.
Esme sbuffa, si stacca dal suo corpo e incrocia le braccia la petto: «Odio quando mi prendi in giro, lo fai da anni interi! Meno male che ero bellissima, vero Malfoy?».
Chiaramente lo prende in giro, trattiene un riso ed è convinta che come al solito le stia facendo uno scherzetto.
Lui sospira rilassato, contento di non essere scoperto, e annuisce con una risata.
«Dai, volevo portarla per le lunghe» mente con fare allegro e si avvicina a lei «Anzi, devi ricordarmi un po' quello che abbiamo fatto ieri sera»
Si china verso il suo viso e le mostra un occhiolino, che la fa sghignazzare maliziosa.
«Se vuoi, stasera possiamo ricordarci quello che abbiamo fatto, ti va?» compie movimenti circolari sul suo petto, guardandolo sempre complice.
«Mi va eccome, mia cara»
«Solo...» ridacchia e scuote timida le spalle «Puoi fare sempre tu? Sono un po', ehm... ecco, stanca»
Ha troppi dolori fisici ed è ancora troppo debole per poter muoversi a dovere, basti pensare alle sue mani che ancora non riescono ad afferrare per bene gli oggetti o le gambe che non riescono nemmeno a farla correre.
«Questo ed altro, amore mio» le accarezza il volto e nota le sue guance essersi colorate di rosso.
Ed è in questo momento che si sente davvero fiero dell'omicidio fatto.
Quell'uomo è uno dei principali responsabili per aver rovinato la sua Esme e il suo attuale stato ne è una dimostrazione.
Si voltano e notano che il piccolo è scappato via, dopo aver bevuto il suo latte è andato a giocare con il gatto lanciandogli la sua pallina in gomma.
La bruna sorride nel vederlo tutto allegro e gli porge una mano: «Adesso iniziano i cartoni, vuoi vederli?».
Deve occuparsi di spalmarsi ogni unguento e prendere le sue pozioni, quindi deve lasciare per un paio di minuti il bambino da solo.
Lo fa accomodare sul divano, accende la televisione e gli lascia anche un bacio sulla fronte.
Draco la osserva tutto il tempo, notando quanto sia più docile in ogni gesto e parola.
Vorrebbe così tanto farle passare ogni dolore, prendersi le sue sofferenze, ma altro non può fare se non aiutarla o vendicare la sua persona.
«Amore, mi aiuti?» gli domanda cortese, avvicinandosi e afferrando la sua grande mano.
Assieme si recano in bagno e adesso è il momento di occuparsi di quel corpo ammaccato.
Il giorno prima lei ha iniziato a parlare più apertamente e adesso che sono soli lei può continuare a liberare il suo animo tormentato da atrocità.
Draco l'aiuta a spogliarsi, le tira indietro i ciuffi bruni con un fermaglio così da liberare quel volto che necessita di cure.
Viene fatta mettere dentro la vasca già piena di acqua, riscaldata leggermente con un colpo di bacchetta e l'uomo si occupa a versare qualche goccia di olio di argan e canapa, che favoriscono l'idratazione e rigenerazione della sua pelle.
Strofina sulle mani un unguento alle rose e inizia a massaggiarle molto piacevolmente la schiena e le spalle, per farla rilassare e rinvigorire.
Si occupa di lei con molta attenzione, senza stancarsi o annoiarsi di ciò che fa.
«Una donna mi parlò prima del processo, sai? Non te lo dissi perché non ebbi il tempo per farlo» confessa Esme, dispiaciuta per questo particolare ora ma sul serio non ha avuto modo prima.
Il compagno la guarda stranito e corruga la fronte, mentre continua a passare le dita sulle sue spalle.
«Ti prego... non ti arrabbiare» sussurra e si morde il labbro inferiore temendo una reazione, trauma rimasto dopo il carcere.
Draco si sposta davanti a lei, prende le mani che sono immerse nell'acqua e le sorride con premura: «Non potrei mai arrabbiarmi con te».
Posa un bacio sul dorso di esse e la guarda sempre con fare comprensivo: «Avanti, parlami».
Decide di mettersi più comodo, seduto a terra, mentre continua a dedicarle carezze sulle mani e braccia ma volendo tenere il contatto visivo.
Esme prende un profondo respiro, sollevata, e si ricorda immediatamente che con il suo amato può stare più che tranquilla.
«Penso sia Meredith a questo punto, visto ciò che mi hai detto di lei... beh, quel poco che noi sappiamo di lei, a dire il vero» con una mano si rovescia dell'acqua sulle spalle e si inumidisce il collo, ma non smettendo di parlare «Era una donna bionda, entrò nel bagno e mi disse di stare attenta perché avrebbero potuto utilizzare qualsiasi cosa non solo contro di me, ma anche contro di te. Io sapevo di essere già nei guai, quindi ho voluto quantomeno risparmiarti»
Alza lo sguardo verso Draco e nota la sua mascella serrata e un pugno a stringere con forza il bordo della vasca.
Lui è certo che sia quella donna spregevole, ogni tassello della storia si allinea perfettamente.
Una mano accarezza quella dell'uomo posata sulla ceramica e lo fissa stranita: «Tutto bene, amore?».
Quegli occhi bui si rianimano sotto il suo tocco e scuote un attimo la testa, tornando alla realtà.
«Oh sì, perdonami, ci stavo ragionando un po'» annuisce e le accarezza quella stessa mano «Semplicemente penso proprio sia lei e-»
«E c'è di mezzo Lucius, l'ho intuito...» abbassa lo sguardo per un attimo e storce la bocca, stanca di quel padre che dopo anni cerca ancora di separare il figlio dalla sua amata.
Draco inizia rimuginare su tutto quello che è successo, più lucidamente, forse perché non ha l'urgenza di scusarsi con Esme o di rianimarla da uno stato pietoso.
Adesso si sta prendendo il suo tempo per analizzare i fatti, per collegare ogni evento e per rendersi conto quanto crudele è stato il mondo con la moglie.
Proprio come è successo con la guardia, adesso si ritrova a pensare a quei due, complici e artefici di quelle malefatte.
«Meredith è in galera adesso» inizia a spiegare il biondo, riprendendo a massaggiarle le spalle e la schiena «Ci sono state prove evidenti contro di lei, ma su Lucius non si sa nulla di certo. Insomma, lo ha sentito Harry farfugliare qualcosa, ma senza qualcosa di esplicito non si può fare nulla»
«Penso che sia troppo essere riuscita ad uscire dal carcere»
«Diciamo che una volta scoperte le carte di Meredith avrebbero rischiato di implicare un sacco di funzionari, lei era solo una segretaria che pensava di essere più furba di loro»
«E poi, ammettiamolo, ormai ero più che distrutta» accenna una sarcastica risata e volta il capo per guardarlo un attimo «Figuriamoci se fossi rimasta un giorno in più...»
Draco le posa un bacio sul capo e sospira, non volendo pensare alle possibili conseguenze.
Stava letteralmente per morire e chi ha giostrato quella malefatta è stato Lucius.
Si rende conto che se lui e il trio non avessero agito con così tanta costanza Esme sarebbe rimasta lì per molto altro tempo ancora e adesso si sarebbe ritrovato vedovo.
Deglutisce a quell'orrendo pensiero, le accarezza il collo, poi le guance e mantiene gli occhi chiusi per qualche secondo: «Non voglio pensarci, non voglio».
E di nuovo, eccolo lì l'odio mischiato alla paura, mischiato alla tenacia.
Quella matassa di emozioni negative che bussa nel suo cuore, volendo farsi spazio.
Qualcosa di più grande e intenso rispetto a ciò che ha provato per quella fottuta guardia. Lì era rabbia che doveva sfogare, ma non è soddisfatto, c'è bisogno di ben altro.
Si rende conto che qualche pugnalata non è bastata per togliergli il desiderio di vendetta dal corpo.
Deve arrivare all'apice del problema per risolverlo, così suppone.
«Mi hai salvato la vita» sghignazza lei con amore «Chi lo avrebbe mai detto che questo Malfoy avrebbe fatto la cosa più giusta e coraggiosa di tutte?»
Si volta da lui, fiera, lo guarda con gli occhi che emanano vero orgoglio.
Non è solo contenta di essere viva, ma si sente sul serio felice per l'uomo che è diventato.
Ha superato quell'anno da solo, senza far mancare nulla a Scorpius e dedicandosi a lei con costanza.
Poi lo vede così premuroso, senza odio, pieno di gentilezza.
Almeno è quello che trapela dal suo comportamento nei suoi confronti.
«L'uomo perfetto, ecco chi ho sposato»
Si sente sul serio così anche Draco, convinto delle sue azioni.
Sa anche che dirà la verità ad Esme prima o poi, il tempo che possa recuperare le energie e crede che lei potrà capirlo quando tornerà tutto come prima.
Mentire per un po' sarà solo utile.
«E io ho la donna perfetta, ecco chi ho sposato» le sorride e la fa alzare delicatamente, avvolgendola subito con un morbido asciugamano color crema, lei posa i piedi sul tappetino in spugna e si mantiene sempre contro il suo braccio.
Esme si accomoda su una sedia in legno e rimane ferma mentre Draco si occupa di tutto, ogni singolo particolare: l'asciuga, prepara ogni crema da tamponare sul suo corpo e pozioncina da ingerire.
Con un batuffolo di cotone passa su ogni ferita principale, osserva quella sul fianco e trattiene un sorrisetto, ma è così felice che non può non renderlo visibile.
«Finalmente è morto» pronuncia un sorrisetto maligno e si passa la lingua sull'angolo delle labbra.
«Non posso darti torto» scuote le spalle lei e non aggiunge altro, potendo comprendere la contentezza del marito nei confronti di quell'incidente.
Osserva amorevolmente Draco mentre si prende cura del suo corpo e gli sorride quando vede il suo volto all'altezza del proprio.
Si sente ancora più innamorata di lui.
La lunga cicatrice sulla sua faccia viene accarezzata con la giusta medicina e lui sta attento a non tralasciare alcun punto.
«Questa è stata fatta da un collega della mia guardia» spiega puntando un dito verso di essa «Non sapeva bene che fare, era un sostituto, e si formò questo segno. Quando tornò lui, lo vide e pensò che fosse la cosa giusta continuare il lavoro»
«In quanti ti hanno fatto del male, Esme?» domanda abbassando lo sguardo e vedendola contare un attimo con i ditini.
«Ho riconosciuto quattro voci diverse, ma ho visto in volto solo due di loro, di cui uno è quella guardia che è deceduta stamani. Nonché quella peggiore, quella che è stata più spesso con me»
Annuisce alle sue parole e le posa un bacio sulla fronte, accarezzandole con molta dolcezza le guance.
«Solo uno... ma, niente di che, ecco-»
«Cosa, Esme?» domanda curioso, volendo adesso che lei continuasse e non lo lasciasse sulle spine.
Le scuote energicamente il capo ma lui sospira e le alza il volto: «Ti prego, ci terrei molto a sapere».
«Ha fatto dei commenti su di me... diciamo che è stato il male minore dopo tutto quello che ho dovuto subire da lui stesso»
«Che genere di commenti e cosa dovevi subire?»
«Robe, ehm...sul mio corpo»
Esme deglutisce e sa bene che ora ha detto qualcosa di atroce per l'uomo e lo nota.
Si zittisce e osserva ogni singolo dettaglio del viso arcigno dell'uomo: gli occhi assottigliati, la bocca schiusa, l'aria che esce calda e rumorosa.
Per non parlare del petto che si alza e si abbassa frenetico, il pugno che si serra a tal punto da rompere la boccetta di pozione nella sua mano.
«Oh... amore, amore mio scusami» ripete Esme dispiaciuta, sistemando il vetro con un Reparo e raccogliendo da terra la fiala.
Draco si sente frastornato, come se fosse stato messo in un tornado, non comprende nemmeno di essersi graffiato con il vetro e semplicemente vede la donna sistemare la sua mano con un tocco del suo dito.
«Non volevo farti agitare, Draco» non vuole recargli qualche pensiero, è ancora troppo turbata, e abbassa lo sguardo per non incontrare il suo.
«Non darti mai più colpe, Esme» le alza il volto con un dito e la guarda seriamente, incastonando gli occhi nei suoi «Quella gente pagherà, prima o poi soffrirà. E tu devi parlarmi, devi sentirti libera di fare ciò che vuoi con me perché io ci sarò sempre per te e voglio solo stare al tuo fianco»
«Ti ho dato fin troppi pensieri, ecco perché faccio così»
«Non me li hai dati tu, ma quella gente» poggia la fronte contro la sua e chiude gli occhi, respirando molto lentamente «Tu mi hai solo dato amore e io, Esme, ti darò tutto ciò che posso e ti proteggerò, a qualsiasi costo»
Gli occhi di Esme si trasformano in due lunette e gli sorride grata per tutto ciò che fa, mentre le iridi si velano di uno strato di lacrime, ma di gioia.
Strano a dirsi, ma parlare le fa tanto male quanto bene.
Sa che può sfogarsi e riuscire a farlo le sta facendo togliere un gran peso dalle spalle, rigenerando il suo animo tormentato e sentendosi compresa.
Il suo Draco è magnifico e lo nota.
«Dimmi tutto, ti prego» le stringe le mani e la guarda seriamente, quasi supplicandola, invitandola a continuare ad aprirsi.
Lui vuole sapere tutto, sapere chi è e sapere cosa ha fatto.
Ma Esme vede nei suoi occhi amore e pazienza, questo perché il compagno riesce bene a mascherare l'odio e la collera che sta provando.
«Se ti va, amore mio, ci mettiamo sul letto e mi racconti tutto» le bacia la fronte e le sorride «Ti farà bene»
Il suo modo di fare comprensivo non è dovuto solo alla voglia di farla stare meglio, ma soprattutto per sapere sempre più.
Una volta rivestita vanno in camera come si sono promessi e si mettono seduti sul materasso.
Esme stringe le coperte e storce la labbra, un po' indecisa sul da farsi.
Non è facile aprire quel discorso, dire al proprio compagno ciò che il suo corpo ha dovuto subire.
«I-io non so da dove iniziare...» mormora abbassando il volto e accarezzandosi il braccio imbarazzata «È-è difficile»
Un soffio si pronuncia attraverso le labbra e corruga la fronte sentendosi troppo a disagio.
«Quello che puoi, non avere fretta» le afferra una mano e la stringe leggermente volendo rassicurarla e spingerla ad aprirsi.
Lei respira profondamente e alza il volto verso il soffitto, deglutendo così da buttar giù il nodo amaro che sente in gola.
«Fammi delle domande... non so da dove iniziare» confessa sussurrando.
Non ha le forze per parlare di quelle molestie.
«Hai detto faceva dei commenti, amore, mi sai dire che tipo?» tenta con voce pacata, notando di nuovo il terrore riaffiorare nel suo sguardo.
«Sul mio corpo» inizia a parlare titubante e a bassissime voce, quasi inudibile «Che...ehm, era un peccato non fosse bello»
«Ma amore, il tuo corpo è bellissimo, lo sai» la deve confortare, deve solo dirle belle parole.
Lei scuote il capo e storce il labbro: «Lo diceva perché lo aveva visto».
«Anch'io l'ho visto e-» si blocca ed elabora la sua affermazione, rendendosi conto di cosa sia successo solo dopo qualche istante.
Lo ha visto.
«Ti ha vista tutta?» sottolinea l'ultima parola e la guarda negli occhi intensamente, senza mai staccare le mani dalle sue.
Annuisce.
Il cuore di Draco si arresta, la mascella cade per lo sconcerto e le iridi chiare si spengono prive di vita.
«I-io volevo dirtelo, m-ma non sapevo come» balbetta dispiaciuta e si sente in colpa per non aver detto questo particolare all'uomo che la ama, che l'ha vista nuda, con cui ha fatto l'amore «Mi devi perdonare, Draco...»
Il labbro inferiore trema e stacca la mano dalla sua presa non sentendosi in diritto di poterlo toccare: «Se non vorrai più farlo con una come me lo capisco».
«Esme, cosa stai dicendo?» le afferra il volto con le mani e lo alza per poter far incontrare i loro occhi.
Non le dà alcuna colpa, aveva bisogno del suo tempo, e non deve sentirsi in difetto per questo particolare.
Lei non è il carnefice di se stessa, ma solo la vittima di una persona orrenda.
Le bacia la fronte e poi le labbra, accarezzandole le gote con i pollici e continuando a fissarla intensamente: «Non sono che onorato di poter solo sfiorare ogni centimetro del tuo meraviglioso corpo»
«A-anche se lo ha toccato qualcun altro?»
Il gelo.
Il completo gelo si irradia nel corpo di Draco e si paralizza a quell'ultima frase.
Era rimasto fermo e convinto di qualche battuta e occhiataccia.
«Ti hanno toccata?» la voce è piena di sgomento e la guarda perso, con la rabbia che inizia a riempire i suoi polmoni.
Il respiro si fa istintivamente affannoso e spera di aver sentito male.
Sicuramente ha sentito male.
'Sì, Draco, avrai sentito male' e si vuole convincere di questo.
Ma lei annuisce tremante e ciò lo devasta.
Non può essere vero, non è sul serio possibile e comprende appieno la sua insicurezza, il suo silenzio, il terrore di parlare che avuto in tutti quei mesi.
«Esme» la voce si fa dura e fredda «Quanto ti ha toccata?»
«Abbastanza...» nota la sua grande serietà e teme comunque che possa trovarla deplorevole.
Forse questo racconto, per quanto meno dettagliato del precedente, perfora il cuore di Draco ancor di più.
L'idea che hanno violato la sua amata è disgustoso e non lo perdonerà mai.
Le hanno tolto via anche quel poco che le era rimasto, l'hanno privata della sua dignità, le hanno strappato ogni cosa di intimo che potesse avere.
L'hanno ridotta ad una nullità.
Privata di ogni singola parte che il suo corpo e il suo animo avevano, distruggendola all'interno.
Draco afferra il suo volto tra le mani e le posa un bacio sulle labbra per soffocare il malessere di entrambi, gli occhi di lei rimangono aperti, è paralizzata sotto il suo tocco e non se lo aspettava.
Anche la bocca è ferma e l'uomo lo nota, comprendendo il suo stato d'animo e non avendo nulla da dirle a riguardo.
Ha ragione a sentirsi spaesata, non è certo una confessione facile.
«Non permetterò a nessuno che questo corpo venga toccato di nuovo, Esme» le accarezza una guancia e la guarda serio «Solo io potrò farlo, ora e per sempre»
«Mi vuoi ancora, Draco?»
«Finché avrò aria in petto, finché il mio cuore batterà»
Un sorriso gli viene mostrato con dolcezza e gli occhi si gonfiano di lacrime liberatorie: «Sono solo tua, Draco».
«E sarai mia anche adesso, se lo vorrai, Esme»
«Lo voglio...ti voglio»
-----------------------------------------------------
Eh sì, Esme si sta davvero aprendo Draco.
E lui ora come reagirà a tutto questo? Già lo potete immaginare, probabilmente.
Ma secondo voi lui fa bene a non dirle nulla?
Comunque mi scuso per eventuali errori di battitura, ma purtroppo la stanchezza ha preso il sopravvento e non l'ho riletto più di una volta prima di pubblicare.
Ma provvederò in caso domani!
Spero vi sia piaciuto e cosa ne pensate del "nuovo" Draco?
Intanto vi auguro un buon Natale e spero possiate passare bene queste vacanze!
Ci vediamo lunedì 27, giorno in cui riprendo a pubblicare regolarmente un giorno sì e uno no come sempre, scusate ancora per l'assenza, LadyD 💚
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top