𝐋𝐕
«Sai cosa desidero, Wilson?»
La voce di Draco è sussurrata vicino le sue labbra, quasi a soffiarci contro, e Meredith riesce a percepire il suo profumo confondersi con il proprio.
«Cosa desideri, mio caro?»
«La verità»
Una bacchetta in biancospino spinge contro il petto di lei e gli occhi glaciali dell'uomo la fissano seriamente, mentre una mano si sposta a stringerle un braccio.
Immediatamente le palpebre della giovane si aprono e aggrotta la fronte stranita da quel cambio di voce. Il suo tono caldo e sensuale è diventato duro e inflessibile.
Draco le mostra un sorrisetto maligno e la fissa dritto negli occhi intensamente: «Pensavi davvero che avrei tradito Esme?».
Smorza una risatina e rotea gli occhi al cielo, tenendo più saldamente la presa contro di lei.
Meredith è così scioccata che lo fissa senza parole, le labbra sono schiuse e non comprende se sta davvero reagendo in tale maniera o sta sognando.
Non può essere davvero possibile, lei si è impegnata tanto nel suo obiettivo e credeva di avercela fatta.
«Faccio il doppiogioco per mia moglie fin da quando avevo quindici anni, mi hai sottovalutato Wilson»
Gli occhi di lei si spalancano e cerca immediatamente di afferrare la bacchetta posata sul tavolino del salotto ma immediatamente viene disarmata dall'uomo con un Expelliarmus.
Si alza in piedi di scatto e paralizza gli arti della donna così da bloccarla e condurre i giochi.
«Ammetto che sei stata parecchio brava con la mia testa» punta un dito contro la propria tempia e accenna un sorrisetto beffardo «Volevi entrare qui dentro, vero? Quei caffè, quelle bevande... non sono ingenuo»
«Che diavolo stai dicendo?!» esclama sorpresa, cercando di sviare il discorso.
«Ci stavi quasi riuscendo, ma sono un occlumante, mi accorgo di quello che mi succede»
«Non stavo riuscendo in nulla, Malfoy» ringhia nervosa «Smettila di parlarmi così»
«Hai cercato praticamente di drogarmi e rimuovermi i ricordi di Esme, non è così?» la voce è bassa e penetrante, si avvicina al suo viso con il proprio e sente l'aria gonfiargli il petto.
Gli occhi freddi di lei sono colmi di ira, non sa proprio come diavolo abbia fatto a capire il suo piano, come sia riuscito a resisterle.
«Mi sentivo meglio, iniziavo a sentirmi leggero» inizia a spiegare, portando le braccia avvolte al petto e rimanendo rigido «Sono tornato a casa una sera e stavo togliendo una foto di Esme dal camino, finché mio figlio mi ha chiesto perché lo facessi e...beh, non sono riuscito a dargli una risposta e ho capito che qualcosa non stesse andando»
Meredith non sopportava quel bambino viste le sue origini, ma adesso vorrebbe davvero farlo sparire.
Draco continua il suo discorso, le spiega quasi beffardo come l'ha manipolata e lei ne rimane sconcertata.
Quella stessa sera in cui Scorpius gli ha fatto dubitare delle sue azioni, si è concentrato maggiormente sulla sua mente e si è accorto che non era "in ordine": dei ricordi mancavano, altri erano distorti.
Così ha chiamato Ginevra, fidandosi di lei e avendo ormai instaurato un rapporto più confidenziale, che gli ha confermato che qualcuno stava cercando di penetrare nei meandri del suo inconscio.
Subito ha ricondotto quei suoi "sintomi" a qualche intruglio e Draco ha iniziato a fare molto caso a ciò che lo circondava.
Sì, si è accorto maggiormente delle sue avances, dei sintomi provocati dalle bevande che gli porgeva.
L'ha guardata tantissimo, per molto tempo, ha iniziato ad essere più amichevole e affabile, meno rigido, addirittura si è fatto chiamare per nome.
Ha recitato la parte dell'uomo stanco di aspettare, voglioso di scoprire una nuova donna, ha addirittura evitato il trio cosicché tutto sembrasse reale.
Draco è un codardo, pieno di fragilità, incapace di esprimere le sue emozioni, ma è astuto.
Lo è sempre stato fin da ragazzino e riesce bene a controllare la propria mente vista la sua attitudine riflessiva e scaltra.
Certo non è stato facile, c'è stato un momento in cui sul serio si è sentito confuso, in cui ha iniziato a dubitare della sua Esme, ma non si è fatto trasportare da questi impulsi irrazionali.
«Il bracciale di Jasper ti aveva reso le cose più difficili e hai deciso di passare a questi intrugli, vero?» domanda volendo la conferma delle sue supposizioni.
Meredith sembra star per scoppiare, la faccia è rossa e gonfia per la collera e sta letteralmente per urlare.
Una donna viziata e folle come lei non può sopportare tale perdita.
Draco non solo l'ha ingannata, ma sta anche intuendo il suo piano.
«Sei così presa dai tuoi assurdi desideri che ti è bastata una carezza per farti abbassare la guardia» la prende in giro mettendosi le mani in tasca e soffocando una risatina ironica.
Si avvicina al suo volto, punta gli occhi dritti nei suoi e un ghigno si mostra sul suo volto maschile: «Avanti, parla: perché lo hai fatto?».
Per quanto abbia intuito le sue cattive intenzioni chiaramente non sa tutto, non sa del suo coinvolgimento con l'arresto di Esme, né sa di suo padre.
«Non ho niente da dire!» esclama con un ringhio, respirando intensamente e non volendo sputare alcuna verità.
Meredith nasconde anche altro e nessuno dovrebbe sapere quei particolari, nemmeno suo padre o Lucius. Draco sospira stanco e rotea gli occhi al cielo, non sopportando più questa estenuante attesa. Ha già dovuto toccarla e fare il carino, cosa che lo ha disgustato, ma non ha potuto fare altrimenti. Non si è comportato in quella maniera volentieri, era solo necessario affinché potesse indagare sui suoi sospetti.
«Non mi piace questa idea» mugolò verso Ginevra, mentre la vedeva preparare una pozioncina particolare.
«Lo so, ma è per capire se è davvero lei, se i sospetti sono giusti e soprattutto per avere la sua fiducia»
Draco annuì e poi sorseggiò qualche goccia di quel liquido amarognolo appena pronto.
«Servirà per proteggere i tuoi ricordi e ti accorgerai di bere qualcosa di sospetto» spiegò la donna attentamente «Potresti sentire dei brividi, forti sensazioni di vuoto interiore, ma sta' tranquillo è utile»
Il biondo le punta la bacchetta contro e lo sguardo è in fiamme, deve assolutamente sapere tutto da parte sua.
«Con o senza la tua volontà entrerò dentro la tua mente»
Ma Draco non fa in tempo a parlare che un grande tonfo si fa presente attraverso la porta di quella casa.
«Bombarda!»
Lui e la donna sobbalzano spaventati e puntano lo sguardo verso la direzione del rumore, rimanendo molto scossi dalla presenza di tre persone particolari.
«Che diavolo stai facendo, Draco?» a passo svelto e nervoso Harry si avvicina all'amico e lo afferra per il colletto della camicia, puntando truce lo sguardo nel suo «Che ci fai con lei?»
Il trio ha ascoltato per bene la conversazione tra Lucius e Zachary e hanno sentito che questa sera i loro figli sarebbero stati assieme a casa della donna.
Inutile dire che, visti anche i suoi strani comportamenti, si sono preoccupati parecchio e adesso il moro si è fatto sopraffare dalla rabbia e l'irrazionalità.
Draco sghignazza e scuote il capo: «Sei sempre il solito».
L'amico lascia la presa e nota molta spontaneità nel suo modo di porsi, cosa che gli fa corrugare la fronte.
«Siete venuti giusto in tempo per sentire cosa ha da dire questa donna ridicola»
Hermione si avvicina confusa e la osserva per qualche istante notando che è paralizzata, si volta verso Malfoy ma non fa in tempo a porre alcuna domanda che lui l'anticipa: «Mi dispiace avervi ignorato, poi vi spigherò. Intanto dobbiamo capire perché voleva togliermi i ricordi e manipolare la mia mente».
Il trio sospira e i loro occhi si scambiano uno sguardo fugace, sapendo una buona parte della storia e non sapendo da dove iniziare a raccontare.
Sanno che lui merita di sapere ma sarà dura ingoiare una verità così amara.
«Draco...» mormora Ron, prendendo coraggio «Sappiamo un po' di cose»
Lui corruga la fronte e lo osserva curioso, non sapendo come e quando hanno scoperto i misteri nascosti dietro quella donna.
«Meredith e la sua famiglia hanno in parte la responsabilità non solo delle manifestazioni avvenute negli ultimi anni ma... ma anche di Esme» sputa quell'amara confessione e deglutisce.
«Cosa?» un soffio si fa fuori le labbra del biondo e lo osserva scosso «Spiegati»
«Non è nulla vero!» ribatte la bionda, per poi essere ammutolita da un incantesimo da parte di Hermione: «Sta' zitta, bastarda».
Adesso il discorso può proseguire senza interruzione e la rabbia attraverso la voce dei tre Grifondoro è palese.
«Sappiamo solo che è stata una delle persone ad aver denunciato Esme e che ha cercato di ingannarti per poterti sposare»
«Aspetta... cosa?» ride amaramente e corruga le sopracciglia ancora più confuso, sembrandogli tutto dannatamente assurdo.
Si passa una mano per le ciocche bionde e parla ancora: «E chi altro ha denunciato? Lo sapete? E perché voleva sposarmi?».
Ancora una volta i suoi amici si guardano e questa volta è Harry a fare una confessione forte e dolorosa: «Tuo padre... alcuni funzionari e tuo padre».
Gli occhi di Draco si spalancano a quelle parole e un brivido colmo di nervosismo pervade il suo corpo, sente i propri muscoli irrigidirsi e la mascella si serra.
Un pugno quasi fa conficcare le unghia nel palmo della mano e le iridi sembrano infuocate.
«Non sappiamo perché vuole sposarti, sospettiamo sia qualche follia di quei -» Harry non finisce di parlare che la voce alta del biondo riecheggia per quelle mura: «Mio padre vuole ancora rovinarmi la vita nonostante abbia trent'anni. Pretende ancora qualcosa da me nonostante non voglia nemmeno vederlo e meriti solo di sparire».
Ringhia con forza e cerca di calmare la sua collera che vorrebbe sopraffarlo e fuoriuscire dal suo corpo.
«Non sappiamo perché del matrimonio... sappiamo solo questo» conclude Hermione, notando quanto siano tesi i suoi muscoli.
Adesso non è il momento opportuno di farsi trascinare dalla rabbia e devono finire di scoprire le sue intenzioni.
Draco si volta e senza indugio le punta una bacchetta contro: «Legilimens».
Per quanto lei sia altrettanto brava a dominare la propria mente, l'uomo ci mette così tanta veemenza che riesce a vedere veramente un sacco di immagini.
Non si ferma finché non è soddisfatto.
Meredith sente anche parecchio dolore alla tempie, sente il cranio pulsare, ma non può urlare o dimenarsi per via degli incantesimi che l'hanno paralizzata e ammutolita.
«Fermo, calmati» Harry percepisce quasi violenza nel suo incantesimo e posa duramente una mano sul suo polso così da non fargli fare eventuali azioni azzardate ed esagerate.
In questo momento lui è incontrollabile e deve essere il trio a tenerlo a bada.
«Tu hai parlato con Esme...» mormora facendo un passo verso di lei «Tu l'hai denunciata e tutto per una promessa fatta a mio padre... eri tu»
Lui inizia a ricordare quella vecchia ed insulsa conversazione fatta molti anni prima e ne rimane allibito.
Purtroppo o per fortuna, non riesce a vedere il momento in cui Meredith ha assistito alle torture, ma adesso sa ogni particolare.
E per giunta anche uno in più: «Volevi uccidermi dopo aver fatto firmare l'eredità».
Ecco il suo segreto: la donna avrebbe sicuramente avvelenato ed ucciso l'uomo una volta che Lucius avesse firmato il patto ereditario dei Malfoy, volendo sbarazzarsi di un peso come lui, di quel bambino, per poi tenersi tutte quelle ricchezze per sé.
Questo non poteva dirlo ai due uomini o Malfoy le avrebbe impedito di avvicinarsi al figlio.
Come si sa lui ci teneva ad averla come nuora, non poteva certo deludere le sue aspettative.
«Sei rivoltate» Draco è così tanto sconvolto che non trova molte parole da poter dire «Non hai consegnato nemmeno una delle lettere che volevo mandare al Ministro, è per questo che non ho mai ricevuto risposta»
Vorrebbe urlare, anche ucciderla a mani nude a dire il vero, ma è veramente paralizzato per via di tutte quelle informazioni.
«Tu e quegli altri bastardi avete rovinato il mondo magico ancora una volta, avete portato la gente ad odiarsi, e avete messo in galera mia moglie per paura che potesse rovinare i vostri stupidi piani»
L'uomo dai capelli biondi scuote il capo e passa una mano per i capelli, cercando di sistemare le mille emozioni caotiche che riempiono il suo animo.
Vorrebbe dire così tanto che il respiro gli si blocca dritto in gola.
«Dovremmo...ecco, denunciare» propone cauta Hermione, cercando di agire e di spostare la mente di Draco altrove.
Non può farsi sopraffare ora da quei pensieri, ci sarà un altro momento più consono per loro.
«Sì, hai ragione» risponde ancora con tono sconvolto.
E subito provvedono a questa faccenda, tutti e quattro esausti di affrontare pessime novità.
•·················•·················•
La pattuglia magica è stata immediatamente chiamata e in un batter d'occhio si è precipitata presso casa di Meredith.
Anche il Ministro in persona è stato chiamato per via della gravità della situazione ed è rimasto altrettanto sconvolto da ciò che hanno raccontato.
È molto deluso da quelle persone crudeli, ma non perché sia un uomo con un'alta etica, bensì perché se si venissero a scoprire questi altarini in società di certo non avrebbe la stessa considerazione.
Molte riforme e leggi le ha fatte proprio per accontentare la maggior parte delle persone, quindi adesso non può "deluderle".
Un uomo così carismatico deve trasmettere fiducia e sicurezza.
Si fanno le dovute interviste a Meredith e nel frattempo i quattro adulti conferiscono con Howard.
«Sicuramente la signora Wilson dovrà pagare per ciò che ha fatto» sospira profondamente e incrocia le braccia al petto «Ha infranto troppe leggi ministeriali»
«Mi auguro che sia incarcerata» afferma severa Draco, vedendolo subito annuire leggermente, non molto propenso ma dovendo per forza attuare un processo.
Decide anche di licenziare i funzionari che hanno collaborato con le rivolte, nonostante non siano riusciti ad estrapolare tutti i nomi dalla donna.
Il Ministro non può permettersi gente bugiarda e manipolatrice a lavoro, potrebbe far calare la fiducia popolare.
«Per quanto riguarda il signor Malfoy e il signor Wilson?» domanda Harry curioso di cosa farà adesso l'uomo in merito a quei due squilibrati.
Purtroppo, però, scuote il capo e sospira: «Non posso agire sui membri attivi in società».
Per via delle nuove leggi e della popolarità tra le persone non può ficcare in carcere anche loro.
Questa cosa mette i brividi a Draco e vorrebbe alzare un polverone, ma viene fermato da una mano salda di Ron sulla sua spalla, il rosso lo stringe e così lo intima a non perdere le staffe.
Aver già tolto di mezzo qualche persona è fin troppo per una situazione così delicata.
«Posso espellere qualche funzionario e dare una pena a Meredith per tentato omicidio di un direttore, ma non altro» scrolla le spalle e cerca di spiegarsi bene «Lei ha confessato per sé, per qualche collega, e non sarebbe molto conveniente per tutti noi mettere sotto giudizio quei due uomini. Molti non crederebbero al loro coinvolgimento, penserebbero solo che la signorina Wilson sia vogliosa di un marito e nient'altro»
Il discorso ha senso se si seguono le nuove direttive ministeriali, ma almeno quella donna potrà pagarla e quei lavoratori perderanno il loro lavoro per "mancanza di professionalità" così da non suscitare alcuno scandalo.
«Adesso possiamo parlare della signora Smith?» sputa Draco «Come ha potuto constatare le mie documentazioni non le sono mai arrivate e la denuncia può cadere visto che è stata fatta da una persona attualmente sotto accusa»
Howard prende un profondo respiro e quella domanda sembra davvero azzardata.
L'incarcerazione di Esme ha messo a tacere parecchie persone, sconvolgere così tanto la situazione non gli sembra una mossa adatta.
«Si potrebbe ridurre la pena, signor Malfoy»
Draco corruga la fronte nervoso e lo osserva contrariato, questa volta nemmeno la mano salda di Ron riesce a mettere a bada i suoi nervi.
«Non ha capito: mia moglie deve uscire da quel posto e adesso» la voce non è mai stata così dura e adesso è così pieno di rabbia e consapevolezze che non sente quel torpore dato dalla malinconia, adesso è severo.
«Signor Malfoy-» non gli fa nemmeno concludere la frase: «Appunto, sono un Malfoy e se lei non fa scarcerare mia moglie immediatamente io spargerò ogni voce di ciò che è successo qui tra i funzionari».
Si avvicina di un passo verso di lui e gli occhi gelidi sembrano quasi pietrificare Howard, che deglutisce e serra la mascella preoccupato.
«Sono un purosangue di nobiltà, sarà facile farmi credere» i denti sono stretti, sussurra con voce bassa e penetrante e per la prima volta dopo molti anni cerca di usare il suo privilegio da Malfoy.
Draco sa bene che la moglie non approverebbe quel tipo di minacce, le ricorderebbero molto il ragazzino borioso che era un tempo, ma lui è stanco.
Non crede alla supremazia dei puri come un tempo, la sua è l'ennesima messa in scena che gli serve per aiutare quella donna.
Con le buone non è riuscito a fare nulla, a quanto pare sono stati rifiutati i reclami ancor prima di poterli esporre e non può davvero farla rimanere ad Azkaban.
Ha provato ad agire con responsabilità, comportandosi in maniera giusta come gli ha sempre insegnato Esme, eppure non è stato sufficiente.
Adesso basta e se è il suo privilegio a poterla aiutare allora lo userà.
«Se mia moglie non esce domani da quel posto espongo denuncia a suo figlio per mancata attenzione ai suoi dipendenti» si riferisce a quei funzionari che verranno a breve licenziati per via delle loro malefatte «E non mi interessa il responso del tribunale, a me basta far sotterrare il vostro cognome in questa società, ha capito?»
Il trio rimane paralizzato a tanta fermezza, non hanno mai visto Draco così convinto delle sue azioni e inflessibile.
Sembra impenetrabile ed è come se quel comportamento da fifone sia completamente sparito.
In realtà, però, si è solo tramutato: lui ha ancora molta paura, ma di stare senza Esme.
Tanto è il terrore che lo porta a comportarsi in maniera differente dagli ultimi anni e ha tramutato i suoi occhi brillanti in due iridi fredde e insensibili.
Non può permettere che la sua amata stia ancora in quel postaccio: quando è troppo, è troppo.
A questo punto Howard annuisce e passa una lingua contro il labbro inferiore.
Lui non sa nemmeno bene cosa succede in quel posto, Azkaban è nelle mani di alcuni membri del Ministero e lui approva quasi tutto senza nemmeno leggere il contenuto delle richieste.
«Va bene, domani mattina può andare a prendere sua moglie» sospira e si sforza a parlare «Provvederò io stesso ai suoi documenti»
-----------------------------------------------------
ECCOMI!
Oggi un capitolo lungo ed intenso, sono successe parecchie cose e a quanto pare Draco voleva solo prendere in giro Meredith!
Inoltre, è riuscito a provvedere per la sua Esme.
So che lo avete odiato...ma tranquilli, non sarà questo il suo sbaglio in questa storia 👀
Spero che vi sia piaciuto, che abbia coinvolto e che abbiate apprezzato le vicende.
Non è stato un capitolo facile da scrivere in quanto bisognava spiegare alcune cose, ma spero di aver soddisfatto le aspettative!
Voi cosa ne pensate?
Ci vediamo lunedì, LadyD 💚
PS: a breve metterò disponibile il libro cartaceo di PROPHECY visto che è pronto!
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top