𝐂𝐕𝐈𝐈
❗Potete leggere questo capitolo ascoltando l'ultima canzone aggiunta nella playlist Spotify di PUREBLOOD (trovate il link in bacheca, su ig o nella cartella drive in bio) - la canzone è "Love is a Bitch" dei Two Feet❗
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Javier è scoppiato in una grassa e grossa risata appena ha saputo da Esme del suo ritorno con Draco.
«Lo sapevo! Dopo la serata a casa mia vi avevo visti fin troppo vicini!» esclama lui con una certa euforia «E sapevo sarebbe successo! Insomma, in tutti questi anni vi siete avvicinati un sacco»
Lei rimane stupita da tutta questa allegria, ma lo considera normale.
Lui è stato imparziale e ha dato ottimi consigli, avendo sempre ammesso quanto trovasse Draco un uomo che ha sbagliato ma che ha cercato in tutti i modi di recuperare la sua famiglia.
E poi è sempre stato bravo con Esme in quegli anni ed è contento di vederla così felice e spensierata.
Nota il suo luccichio negli occhi, eppure fa caso anche al suo stupore.
I due sono in libreria mentre Esme sistema qualche scaffale, l'amico è venuto a farle visita durante questo martedì pomeriggio abbastanza noioso.
Non c'è quasi nessun cliente e lei può passare dei minuti a chiacchierare in compagnia mentre è presa dall'organizzazione di nuovi libri giunti in negozio.
Javier poi è interessato ai nuovi aggiornamenti sulla sua vita e adora il gossip, soprattutto quando riguarda Esme o una persona a lui molto vicina.
Si poggia contro il bancone della cassa e la segue con lo sguardo mentre continuano a parlare.
«Te lo aspettavi?» le domanda Javier.
«Non proprio» scuote le spalle «Fino qualche anno fa non ci avrei scommesso un dollaro, ma nell'ultimo anno son cambiate parecchie cose. In generale ho notato quanto è migliorato e poi... beh, io non avevo mai smesso di amarlo»
«E lui è comunque un uomo che ha cercato di farti del bene, seppur sbagliando»
«Draco mi ha sempre rispettata e non è roba da poco. Ci sono un sacco di uomini possessivi, traditori, viscidi, ma lui non è mai stato nulla di tutto ciò. Non giustifico i suoi errori, ma hanno un senso, ecco»
Javier concorda con quello che dice, anche lui sa che è stato un gran coglione ed entrambi pensano che la loro separazione è stata anche molto utile per un rapporto migliore.
«Averlo lasciato mi ha dato tempo per stare bene e ha dato tempo a lui per riflettere. Lo rifarei, assolutamente» spiega Esme con voce convinta «Avevamo bisogno di stare lontani»
«Avete tutto il tempo del mondo per recuperare, no?»
«Tu non hai idea di quello che voglio recuperare io» sospira roteando gli occhi al cielo la donna.
Ebbene sì, in quei giorni non è stato fatto ancora alcun sesso, questo per via dello stato di lutto di Esme e anche della sistemazione della loro casa.
Lei non era dell'umore giusto chiaramente e lui anche era parecchio fiacco.
Ma negli ultimi giorni di convivenza e in cui sono più sereni nella loro nuova quotidianità, la tensione sessuale si è fatta sentire.
Gli occhi scuri della donna sembrano mangiarselo appena lo vede cambiarsi per mettere il pigiama e poi è bello da togliere il fiato.
Dopo tutti quegli anni di astinenza, ben cinque, il corpo necessita di essere rinvigorito.
«Saltagli addosso, no? È così semplice» scuote le spalle Javier, guardandola con fare scontato «Sei pur sempre la sua donna e poi ho visto come ti ha guardata durante il ballo... voleva spogliarti!»
Lei ridacchia alla sua risposta e si copre le labbra con una mano: «Vedi che lo faccio molto volentieri».
«Pensa che il bambino sta tutti giorni a scuola, la sera dorme, insomma lo troverai un momento adatto»
«Se fosse per me lo farei qui, adesso e su questo fottuto bancone»
«Ammetto che quelle spalle larghe sono abbastanza allettanti»
Entrambi ridono, quei due ne fanno di confessioni di questo genere.
E poi adesso Esme non ha altro che quello in mente.
Dannato Javier che le mette queste idee già in testa.
Per tutto l'orario lavorativo, infatti, non fa altro che pensare a Draco, alle loro vecchie nottate di sesso e tutto quello che potrebbe fare con lui adesso.
Conoscendo bene il suo lato focoso sa quanto sarebbe grandioso farlo, letteralmente ovunque. Lui sa come prenderla, toccarla, farla godere.
E i medesimi pensieri li ha Draco, non sono mai andati via a dire il vero.
In quei cinque anni non si è dimenticato del sesso fatto con Esme, del suo corpo mozzafiato, del suo modo sinuoso di muoversi sopra di lui.
Quella pelle sembra richiamarlo, sembra urlare il suo nome, e vorrebbe morderla, stringerla, farci di tutto.
Desidera lei, desidera recuperare tutto quel sesso perso.
Entrambi non hanno desiderio di fare l'amore, semplicemente di unirsi, ma bramano i loro corpi come mai prima.
Tutta quella lontananza, quell'astinenza terribile di cinque anni, ha solo aumentato la voglia di provare di tutto, di assaporarsi, di farlo finché le loro energie non saranno ridotte al minimo.
Vogliono farlo finché le gambe non cederanno, finché il fiato non si bloccherà dritto in petto. Lo vogliono, si vogliono.
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Esme torna a casa, come sempre la giornata in libreria è tanto soddisfacente quanto stancante e sbadiglia non appena varca la soglia della sua dimora.
Si toglie il cappotto, lo appende vicino la porta e si stiracchia, certo che sistemare tutti quegli scaffali è sempre una gran fatica.
«Buonasera! Sei tornata più tardi oggi» esclama Draco, facendo sbucare la testa dalla cucina.
«Oh sì, oggi sono arrivati dei libri nuovi e ho dovuto sistemarli tutti da sola»
La donna sospira e gli va incontro con un sorriso, non vedeva l'ora di rivederlo.
Ormai, da quando sono di nuovo assieme, aspetta sempre con ansia il momento di stare di nuovo assieme, per poter recuperare quel tempo che hanno trascorso distanti.
Ma non appena arriva in cucina lo vede in condizioni che non si aspettava minimamente.
Sta bevendo un bicchiere d'acqua mentre sfoglia un giornale ed è praticamente nudo, indossa solo un asciugamano attorno alla vita e i capelli biondi sono umidi che ricadono sul suo viso marcato e affascinante.
«Oh... dov'è Scorpius?» domanda lei, confusa, sgranando anche la voce.
«Oggi andava a dormire da Marcus, non ricordi? Devono vedere la partita di baseball insieme in tv»
Con tutto il lavoro fatto non ricordava minimamente quel particolare e vederlo così a busto scoperto non le ha dato molta lucidità mentale.
I suoi occhi scuri lo scrutano tutto, non lascia nemmeno un centimetro di pelle, l'osserva, analizza, ammira le braccia toniche, le spalle larghe, il petto duro. Per non parlare di quelle mani affusolate che afferrano la carta.
Draco si volta dalla compagna, non ha fiatato minimamente, e nota quello sguardo lussurioso, quelle pupille rivolte verso il suo fisico scoperto.
Lui accenna un sorrisetto sornione e si avvicina di un passo verso lei, poggia il giornale sul tavolo e incrocia le braccia al petto: «Vedo che ti sei molto distratta».
Le labbra della donna sono leggermente schiuse e gli occhi si alzano lentamente verso il suo viso.
«Sono più che concentrata» risponde con tono basso e intenso, mentre i loro sguardi si incontrano e si incastonano come se volesse rapirlo con le sue sole iridi scure.
Esme a sua volta fa un passo in avanti, si avvicina maggiormente a Draco, e mantiene il viso alto rivolto a lui.
«Sono cinque anni che non godo, Malfoy, ed è tutta colpa tua» la voce della donna appare seria e determinata, e il suo sguardo di fuoco sembra bruciarlo.
«Vuoi che mi faccia perdonare?»
«Devi, Malfoy. Per avermi fatta andare via e non avermi scopata per cinque fottuti anni»
Un uomo come lui sa solo reggere questi giochi piccanti e non fanno altro che invogliarlo di più, che fargli desiderare di approfittarsi della loro solitudine in casa per poter recuperare ciò che si son fatti scappare tempo addietro.
«Il mio rancore e il mio pentimento mi fanno solo venire voglia di farlo finché non ti mancherà il fiato» sussurra erotico al suo orecchio, con il petto nudo che si avvicina al suo facendola eccitare «O per caso vuoi tirarti indietro?»
«Mi conosci abbastanza bene da sapere che non mi tiro mai indietro»
Con un colpo veloce e secco Draco afferra Esme per un braccio e la sbatte contro la prima parete libera, facendole urtare la schiena e incollandola contro il proprio corpo asciutto e ancora spoglio.
«Ti conosco abbastanza bene da sapere anche cosa ti piace, Smith»
Sul volto di Esme appare non solo stupore ma anche compiacimento, lo guarda con malizia e lascia che la prenda e faccia con quel corpo tutto quello che è in suo potere per farla godere.
Le labbra dell'uomo si posano fameliche su quelle di lei, trasportandola in un bacio intenso e focoso, Esme afferra il suo viso con le mani e lo attira a sé per volere sempre di più.
Le loro lingue iniziano a muoversi una contro l'altra e sembrano non volersi staccare, lui prende anche i suoi fianchi con le grandi mani e continua quel bacio con passione, con l'intenzione di andare avanti per molto e far sempre di più.
«Oggi lo faremo ovunque in questa casa» afferma con l'affanno Draco.
«Dobbiamo segnare ogni centimetro di questo posto»
Lei avvolge le braccia attorno al suo collo e lui l'alza dai glutei, tenendola ancora più forte contro il muro, mentre quel bacio continua e ancora continua.
Si assaporano con gusto, ma non è abbastanza, e quelle pelli necessitano di incontrarsi di nuovo dopo tutti quegli anni passati lontane.
Esme accarezza la sua schiena nuda, sembra una tela sulla quale dipingere il segno delle proprie unghie, scavando in quel candore e stringendolo a sé. Lo brama e adesso può far avverare quel sogno che ha fatto un po' di tempo addietro, anzi aggiungendo a quei particolari delle fantasie in più.
Draco, altrettanto impaziente, la porta contro il tavolo, la fa sedere bruscamente e rimane per un attimo a guardare il suo viso a qualche centimetro di distanza dal suo, affannando, ammirando quelle labbra arrossate che aspettano di essere ancora usate e baciate.
«Sei sesso puro, Esme» mormora vicino la sua bocca, passando il pollice contro la parte inferiore di essa e guardandola dritto negli occhi «Mi fai prendere fuoco ogni volta che ti sono vicino»
«Allora bruciati, Draco»
Non se lo fa ripetere due volte che inizia a spogliarla frettoloso, facendole togliere ogni singolo indumento.
E la vede nuda, di nuovo dopo tutto quel tempo, e lo ricordava bene quel corpo e quanto fosse bello, incredibilmente sexy, sinuoso e allettante.
Passa le pupille per ogni centimetro di quelle cosce, quel seno, la vita stretta, poi sul suo collo, le sue mani, su quei capelli neri che gentili cadono lungo la sua schiena.
Le dita gracili di lei afferrano l'unico pezzo di stoffa che copre il corpo dell'uomo e lo sfila, buttandolo via e lasciandolo a sua volta nudo.
Si morde il labbro inferiore e percorre con gli occhi la sua asta lunga e dura, evidentemente già eccitata.
«Lo ricordavo bene» ammicca con una risatina maliziosa, riferendosi al suo membro e spostando poi lo sguardo nel suo.
«Tra poco lo ricorderai meglio»
Ma non lo lascia finire di parlare né avvicinare che decide di far qualcosa che da troppo le era mancato, lei scende dal tavolo e con una mano sul suo petto lo fa avvicinare contro uno dei mobili della cucina per farlo poggiare: «Hai detto bene, lo ricorderò bene tra poco».
Lui alza le sopracciglia stupito e con un sorrisetto soddisfatto la vede piegarsi e mettersi con la ginocchia a terra, con il volto all'altezza del suo bacino.
Esme afferra la sua asta e la massaggia lentamente, osservandolo da sotto con fare malizioso, per provocarlo con il solo sguardo.
Bacia la sua lunghezza in ogni suo centimetro e si focalizza poi sulla sua punta, accogliendola prima con le sole labbra e piano nella bocca, stuzzicandolo con la lingua.
«Mi piace quando mi guardi» dice lui, raccogliendo i suoi capelli con una mano e stringendoli leggermente, mentre ammira quel piacevole lavoro di bocca.
Accoglie tutta la sua lunghezza fino alla gola e ancora sa come farlo godere in quella maniera, gli provoca una scossa di piacere non appena stringe maggiormente la presa con la bocca e inizia a muoversi con costanza.
Prima lenta, poi aumentando la velocità di quei movimenti.
Draco piega la testa all'indietro e con occhi chiusi si gode il momento, respira profondamente e rimane fermo a farla "lavorare", avendo sentito non poco la mancanza di quel tipo di giochi con la bocca.
Esme mugola nel frattempo che quel membro entra ripetutamente lungo la sua gola e alterna quella presa con una mano che lo massaggia esperta.
Vuole che entrambi si godano quei piccoli e intensi piaceri che non sentivano da anni, vuole prima farlo venire così e poi avranno modo di unirsi e continuare dopo quei preliminari.
Per questo lei non si ferma e Draco si fa sfuggire degli intensi ansimi, si lascia andare trasportato dal piacere e dopo vari minuti libera il proprio seme nella bocca della donna, senza nemmeno avvisarla, completamente rilassato contro quel mobile.
«Cristo, non stavo così bene da troppo» mormora con un gemito rauco e basso lui, aprendo gli occhi e abbassando il capo verso lei, che lo guarda mentre ingoia quel liquido biancastro.
La fa alzare, ancora pervaso dal piacere, e le pulisce il labbro inferiore con il pollice, mostrandole un sorrisetto soddisfatto: «Brava come sempre».
«Non dovresti avere dubbi a riguardo» risponde tenendogli testa, strappandogli così un riso compiaciuto.
«Tocca a me dimostrartelo di nuovo» e dopo queste ultime parole lui la bacia di nuovo, con passione, ma facendola piano camminare all'indietro verso un'altra stanza di quella casa, in un posto più comodo dove darle piacere.
Si ritrovano in salotto, Esme viene spinta contro il divano e fatta sedere con le gambe aperte su quel morbido spazio.
Draco si piega e porta il volto tra le sue cosce, quelle morbide cosce che inizia subito a baciare e mordere per quanto gli piacciono, e forse sono la parte preferita del suo corpo.
Lei è eccitata al solo pensiero, non vedeva l'ora di vedere lì quei capelli biondi, stringendoli leggermente con una mano e accarezzandoli per poter sfogare il suo brivido di soddisfazione non appena percepisce la sua lingua sfiorarle la sua parte intima.
Lei è già umida, accoglie quel momento affondando totalmente la schiena contro lo schienale e socchiudendo gli occhi per farsi trasportare maggiormente.
Così Draco inizia a darle piacere leccando il suo clitoride, giocando verso la sua entrata e stuzzicandola poi con un paio di dita.
La sente gemere, ma non è abbastanza per lui, e sa cosa fare per farle sentire un piacere ancora maggiore e che merita.
Arriva anche un terzo dito dentro di lei, nel mentre continua a muovere la lingua sulla sua parte intima, e la candida voce della donna si fa più acuta.
Con velocità entra ed esce ripetutamente dentro di lei, con indice, medio e anulare.
«Di più...» richiede a voce flebile lei, perché dopo tutto quel tempo di distanza vuole di più.
E arriva anche un quarto dito, strappandole un gemito più simile ad un urlo.
Lui accenna un sorrisetto soddisfatto nel sentirla godere così tanto, ammira quel volto disteso per il piacere, con le labbra gonfie che emettono gemiti e gli occhi chiusi che fanno intendere quanto le stia piacendo, e ciò risulta ancora più evidente quando sente i suoi umori colare dalle sue pareti.
Esme apre lentamente le palpebre e lo guarda rilassata, ma non sembra voler smettere, per lei è solo l'inizio.
«Adesso ho solo più voglia di averti, Draco»
E lo stesso vale per lui, che nel frattempo ha recuperato le energie adatte per rendere quella serata focosa ancora più intensa.
Le si avvicina al viso e la bacia ancora una volta, accarezzando istintivamente il suo seno con una mano, stringendolo con forza: «Tanto abbiamo appena iniziato».
Lei viene fatta sdraiare lì su quel divano e adesso si fa tutto più serio, non volendo aspettare ulteriore tempo per godere ancora.
Mentre si baciano Draco si accomoda tra le sue gambe e la sovrasta con il suo grande corpo, mentre le mani di Esme si affrettando a toccare la sua larga schiena e a percorrere le unghie contro di essa.
«Questo sarà il primo posto in cui ti farò mia questa notte» sussurra lui vicino il suo orecchio.
E la fa sua.
Draco affonda nel suo corpo senza pensarci due volte, sentendo le sue pareti essere decisamente più strette, avendo perso l'abitudine di percepire quella lunga asta attraverso.
Esme inarca la schiena e si stringe ancora più a lui, sentendo ogni centimetro di quell'asta dentro di sé.
Finalmente, bisognerebbe dire.
Draco si muove dentro di lei con forza, ma lentamente per poter godersi ogni singola spinta, mentre la bacia, scambiandosi di tanto in tanto qualche complice sguardo.
«Non ricordavo fosse così bello» scherza lei, con voce sussurrata e ammirando quegli occhi chiari e limpidi come il mare.
«Non ricordavi fosse così bello fare sesso o stare con me?» domanda con un sorrisetto divertito, mentre quei movimenti proseguono con ritmo.
«Fare sesso con te, diciamo così»
Si baciano ancora dopo questo breve scambio di parole, era mancato anche questo momento di risatine maliziose.
Ma questa posizione non basta, loro vogliono di più.
Draco afferra il suo esile corpo tra le braccia e la porta ancora una volta vicino il muro, con la schiena contro di esso e il proprio petto schiacciato contro il suo morbido seno.
Affonda di nuovo in lei, con un colpo veloce e secco, riprendendo a muoversi dentro con forza e velocità fin da subito.
Lei non fa altro che gemere, lui segna il suo collo con baci e morsi, segna quella pelle perché ora è di nuovo sua e si lascia trasportare da quel ritmo frenetico delle sue stesse spinte.
Dentro e fuori, con costanza, ripetutamente.
Così riprovano anche quella posizione che tanto piace ad entrambi, perché riesce a farli sentire vicini e riesce a far percepire all'entrata di Esme l'intera asta di Draco, affondata totalmente dentro di lei.
Non è abbastanza nemmeno questo, però.
Lui la poggia a terra, ma è la donna è così presa dal piacere che si sente frastornata e si fa muovere a suo piacimento. Finisce con le mani sulla parete, la schiena piegata così da mostrargli il suo sedere tondo e alto che tanto è mancato a Draco.
Prima uno schiaffo, poi un altro con forza contro la sua pelle, facendole rimanere il segno sui suoi glutei delle sue grandi mani.
Rimane per un attimo solo a godere la vista del suo corpo a novanta, delle impronte lasciate contro la sua pelle morbida. E poi a lei piace così, forte.
Draco non aspetta altro tempo e la fa di nuovo sua, adesso in questa piacevole posizione, con le mani che le afferrano i fianchi e il suo corpo inerme e piegato davanti al suo imponente.
Geme il suo nome a voce alta, godendo come mai prima, perché è un mix intenso di emozioni e piacere: la prima volta di sesso dopo anni e poi in una maniera così rude, dove si sente completamente possedere da quell'uomo.
«Sì Draco, di più... così, ti prego» ansima a voce alta, mentre i suoi capelli vengono stretti e tirata dalla sua presa salda.
Lo sente energico come mai prima, trasportato da una forza particolare data dalla lunga astinenza.
E a lui piace farlo così forte, sentire che le piace anche, e continua senza l'intenzione di fermarsi adesso.
Nemmeno quando la sente venire decide di interrompere quel momento: sia perché lui stesso non è ancora venuto, ma soprattutto perché vuole far durare il sesso molto a lungo.
Dannazione, lei è letteralmente in paradiso, proprio come Draco.
«Ne voglio di più, di più» Esme sembra insaziabile.
Lui si ferma, facendola mugolare contrariata, ma solo per baciarla sulla bocca e toccarla, per fare quel di più che si aspetta.
«Per farlo dobbiamo andare in camera da letto, starai più comoda» le sussurra vicino l'orecchio, sapendo cosa poter sperimentare.
Esme ha compreso, ma ha la sola energia di sorridere soddisfatta e annuire.
Gli avvolge le braccia attorno al collo e lo invita così a prenderla in braccio e portarla al piano di sopra.
Mentre si spostano lei non fa altro che baciargli il collo e mordergli le spalle, con le mani che tastano la sua schiena segnata precedentemente dalle sue unghie.
Esme viene posata sul letto e lui la sovrasta mentre la guarda dritto negli occhi, facendo scendere per un istante le pupille anche lungo tutto il suo corpo imperlato dal sudore, soffermandosi sui segni che ha lasciato prima.
Stringe il suo seno e poi quella stessa mano avvolge il suo collo, strappandole un breve gemito compiaciuto.
«Quanto ti sono mancato?»
«Abbastanza»
«Voglio sapere quanto, o non avrai nulla»
Con l'altra mano scende tra le sue cosce e la stuzzica, ma di certo lei non lo fa vincere così facilmente.
«Ho detto abbastanza»
Draco infila un dito dentro di lei e accenna un sorrisetto: «Non vuoi proprio dirmelo? Ne sei sicura?»
Affonda anche un secondo dito e le strappa un mugolio.
«Sono sicura che è solo abbastanza»
Quelle dita si muovono velocemente dentro di lei e le spezzano il fiato, ma improvvisamente, quando la sente di nuovo vicino al culmine si fermano, strappandole un urlo mozzato e frustrato.
«Ne sei davvero così sicura?» mormora vicino il suo orecchio, provocandola.
«Draco, ti odio»
«Menti, lo sai»
Esme afferra le sue spalle e con una leggera spinta lo fa mettere sotto di sé, posizionandosi a cavalcioni sul suo corpo.
«Ho detto "abbastanza"»
Lui le prende i glutei e li stringe con forza, sa cosa vuole fare e la lascia divertirsi, alla fine godrà anche lui e parecchio.
Esme lo fa affondare dentro di lei e butta il capo all'indietro.
E riprendono a far sesso, adesso con lei che lo cavalca e lui che aiuta quel ritmo intenso muovendola con le proprie mani.
Fanno sesso per un bel po' in quella posizione, forse è la loro preferita.
Geme lei, lui ansima rauco e si muovono ripetutamente con forza e velocità, mentre i corpi continuano a godere più intensamente che mai.
Eppure non si fermano qui, quest'oggi va festeggiata la loro unione.
Non solo cambiano posizione altre volte, bensì si susseguono altri lavori di bocca, semplici strette e baci, e provano altro, provano un'ulteriore entrata nel corpo di Esme, cosa che la fanno sentire più eccitata che mai. Un piacere incredibilmente forte, nuovo, che fa impazzire anche Draco che sente la propria asta immersa tra pareti più strette.
Non si staccano un attimo, anche quando si fermano per recuperare energia non intendono allontanarsi ma si scambiano carezze e sguardi complici.
Per ore continuano, finché non sono così stremati da riversarsi privi di forze contro il materasso del loro letto.
Esme ha le gambe doloranti e stanche, la pelle sudata come quella di Draco, e le guance rossissime.
Lui, invece, è al suo fianco con il petto rivolto in alto e gli occhi chiusi, con le mani posate all'altezza del suo cuore mentre riprende fiato.
Rimangono in silenzio a meditare sul loro piacere, a godersi anche quegli attimi di benessere e relax.
«Si vede che non sei andato a letto con nessun'altra» lo prende in giro lei, ancora ansimando con il fiato corto.
«E si vede che tu non sei andato a letto con nessun'altro»
«Non sarebbero stati alla tua altezza»
Ma questa confessione fa spalancare gli occhi a Draco, che si volta di scatto e scoppia in una silenziosa e compiaciuta risata: «Non mi hai mai detto una cosa del genere!».
«Lo sai che sei bravo, te l'ho sempre detto»
«Non mi hai mai detto che sarei il più bravo in assoluto»
«Non vantarti, idiota» mugola roteando gli occhi e dandogli le spalle.
Lui sghignazza divertito e contento, avvicinandosi al suo minuto corpo e baciandole una spalla.
«Devi coprirti, scema, o prenderai freddo» le accarezza la schiena e con premura sistema le coperte sgualcite sui loro corpi umidicci e stanchi.
Esme si volta a questo punto e trattiene un adorabile sorrisino, sentendosi coccolata da quelle sue classiche attenzioni che tanto le erano mancate.
Apre di nuovo i suoi occhi scuri e lo guarda ampliando la sua dolce espressione: «Se mi stringi sento meno freddo».
E dopo aver fatto sesso come mai prima, nella maniera più rude possibile, adesso si parlano con candore, toccandosi con una delicatezza disarmante.
Draco avvolge il suo collo con un braccio e poi la fa poggiare contro il proprio petto, dandole anche un bacio sulla fronte: «E io non posso farti sentire freddo».
Quel corpicino si attorciglia al suo teneramente, avvolge il busto dell'uomo con un braccio e dalla bocca di Esme esce un sospiro di beatitudine. Stanca, con i muscoli doloranti, ma rilassata come non mai.
Anche lui chiude gli occhi a questo punto, stretto con amore al suo corpo, e passa ripetutamente una mano tra le sue ciocche brune.
«Mi era mancato, sai?» mormora lei, piano.
«Fare sesso?»
Scuote la testa e apre le palpebre, sorridendogli con dolcezza: «Stare con te, tutto questo tempo assieme».
Le viene posato un bacio sulle labbra e lui le sposta i capelli dietro l'orecchio: «Adesso staremo sempre insieme, come avevamo promesso anni fa».
«E noi le promesse le manteniamo sempre»
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Un capitolo lungo ma... intenso, anzi intensissimo direi!
Non c'è molto da aggiungere, ma ci voleva un capitolo totalmente dedicato alla loro riscoperta vita sessuale.
Prima di arrivare ai capitoli conclusivi ci voleva un po' di pepe, no?
Spero che vi sia piaciuto, fatemi sapere che ne pensate!
Ci vediamo lunedì, LadyD 💚
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