𝐂𝐕𝐈

Potete leggere questo capitolo ascoltando l'ultima canzone aggiunta nella playlist Spotify di PUREBLOOD (trovate il link in bacheca, su ig o nella cartella drive in bio) - la canzone è "Mare Caldo" di Chiello

Il loro primo bacio dopo tutti quegli anni è stato magico, tanto semplice e delicato quanto amorevole.
Con tutto il loro cuore le loro bocche si sono incontrate, hanno mostrato cosa provavano ed è stato liberatorio. Questo è stato il momento giusto per poter riprendere in mano le redini del loro rapporto, dopo aver meditato su se stessi, aver compreso cosa vogliono nella loro vita.
Sono passati cinque anni dalla loro separazione e in questo periodo si sono riscoperti, da soli e assieme. Eppure fanno le cose con calma, cauti per riabituarsi a ciò che hanno lasciato alle spalle, per comprendere cosa fare adesso che sono di nuovo assieme, si erano abituati ad una vita differente e adesso devono pianificarla di nuovo.
Non intendono lasciare Charleston per ora, Scorpius deve finire le scuole elementari lì, mancano giusto un paio d'anni, e poi è una città che ha offerto loro tanta pace.
Per due persone così tanto immerse nel mondo magico, stare alla larga da esso è stato un toccasana.
Lontano dalle follie dei purosangue, lontano dal Ministero, lontano dalle maledizioni.
Adesso è gente normale, serena, e non vogliono perdere questa stabilità, anzi pensano che la cosa migliore per il loro rapporto ritrovato sia stare in un posto tranquillo.

Per ora non hanno nemmeno ricominciato a vivere assieme, insomma bisogna sistemare un po' di cose, parlare con il figlio e quant'altro.
Oggi Scorpius è tornato a casa, gli hanno dovuto fare il discorsetto del nonno in cielo e questa cosa lo ha alquanto destabilizzato.
«Non ho capito... non vedrò più il nonno?» soffia con un filo di voce.
«Nonno ha finito il suo lavoro qui, come ti ho spiegato tempo fa, e adesso possiamo solo vederlo alzando gli occhi al cielo»
Ma lui adesso è più grandicello, ha imparato qualcosa sulla morte vedendo film o leggendo dei libri, quindi corruga la fronte e stringe i pugni: «Nonno è morto, dimmelo».
Esme e Draco rimangono scioccati, sono tutti e tre seduti sul divano e si guardano con occhi persi, le loro pupille traballano, lei verso il piccolo, il piccolo verso il padre, il padre verso la compagna.
«Nonno si stava facendo anziano, purtroppo moriamo tutti, Scorp...» mormora Draco accarezzandogli la testolina e sospirando profondamente, nota i suoi occhioni celesti farsi lucidi e il labbro inferiore essere stretto tra i denti.
Ma il bambino tira su con il naso e sposta la testa di lato, non vuole scoppiare a piangere, non vuole mostrare quel dolore perché non sa come gestirlo: sa che è normale morire ma l'idea che non vedrà più Jasper lo devasta.

«Puoi sfogarti, amore di mamma...» Esme si avvicina maggiormente al suo corpo magro e lo stringe a sé avvolgendolo con un braccio attorno le spalle «Anche noi siamo stati molto male e siamo ancora tristi, purtroppo non è una bella notizia»
Il piccolo adesso lascia che le sue lacrime scorrano lungo il viso, ma rimane in silenzio, mantiene il capo abbassato e lascia che la madre continui ad accarezzarlo.
Il padre, invece, asciuga le sue guance pallide ed entrambi lasciano che lui butti fuori tutto il suo malessere, lecito visto quanto vuole bene ai suoi nonni.
«Ma il nonno rimarrà sempre nei nostri cuori, ricordalo» afferma Draco con dolcezza «Sempre al nostro fianco»
«Nonno non mi potrà fare la bacchetta» questo pensiero lo rattrista parecchio, voleva anche lui come i gemelli Weasley, i figli di George e Teddy avere una bacchetta fatta da lui, soprattutto perché è il nipote ma non sarà così.

A questa affermazione, però, Esme mostra un piccolo sorriso e gli alza il viso, dovendogli fare una piccola confessione.
«In realtà nonna mi ha detto una cosa speciale» attira l'attenzione di Scorpius che la guarda curioso e con la fronte aggrottata «Nonno non è stato sepolto con la sua bacchetta, così che tu possa averla. Era una sua idea dartela, lo avrebbe fatto anche se fosse rimasto in vita e pensava che sia adatta a te, lo ha visto nel tuo cuore»
Gli occhi celesti del bambino si spalancano, la bocca si schiude e l'intera faccia di colora di un'espressione piena di stupore: «Cosa? La bacchetta di nonno?».
«Una lunga bacchetta fatta in legno di melo, per un mago dai nobili ideali, affascinante e pieno di talento, e poi crine di unicorno adatte al tuo cuore d'oro» spiega Draco, sorridendo e notando la felicità del figlio nel sapere questo particolare.
Avrà la bacchetta di un discendente di Merlino, una bacchetta potente e che ha vissuto tante guerre e compiuto tante magie.
Si sente onorato e sa che in questa maniera suo nonno non lo lascerà mai del tutto.

«Tuo nonno è orgoglioso di te, Scorp, e sono certa che lo renderai ogni giorno più fiero di te» gli bacia il capo la madre e lo sente più quieto, questo discorso lo ha fatto calmare e le lacrime hanno smesso di correre lungo il suo volto.
Eppure sanno che è ancora triste, di certo un lutto non passa così velocemente, ma almeno sanno che è sereno, è quello che desiderano per il loro bambino.
Anzi, proprio per farlo distrarre gli propongono una cioccolata calda da gustare in centro città e rilassarsi in compagnia.
Sicuramente apprezzerà anche vederli più vicini e magari l'assenza del nonno potrà essere sopportata se si trova qualcosa di bello da fare.
E poi serve anche ad Esme e Draco distrarsi, soffrono per quella mancanza e la cosa migliore da fare per tutti e tre è stare vicini e asciugarsi a vicenda le lacrime.
Il modo migliore per affrontare una perdita è essere uniti.

La famigliola, infatti, esce di casa e con il piccolo in mezzo ai due adulti passeggiano verso una bella caffetteria.
«Voglio tanta panna sopra la cioccolata» afferma Esme convinta «E voglio anche la cannella sopra»
«Anch'io mamma, e voglio anche dei biscottini»
Draco annuisce, ma è nauseato, dopo tutti quegli anni non comprende come facciano ad ingerire quella quantità vergognosa di zuccheri.
«Tu, papà, che prendi?»
«Io un caffè, magari ci faccio mettere un po' di latte»
«Bleah...» mugola il bambino, corrugando il viso in un'espressione disgustata «Ma è amaro!»
«Io l'ho sempre detto a tuo padre che ha pessimi gusti» aggiunge Esme dando manforte al figlio «Mangia le mele amare e le bevande amare»
«Papà un po' di cioccolata ti farebbe bene» conclude il figlio, guardandolo esasperato.

Draco alza le sopracciglia incredulo, quei due non fanno altro che criticare i suoi gusti da sempre, ogni volta che mette qualcosa sotto i denti lo guardando malissimo.
Prima era solo Esme, ma da quando è arrivato Scorpius e si è scoperta la sua preferenza nei dolci è stato esasperante per l'uomo.
Quando si siedono in caffetteria, infatti, lo guardano allibiti.
«Con tutti i dolci che ci sono prendi quel coso» mormora Scorpius, facendo sghignazzare la madre che continua a parlare: «Pieno di cheesecake buonissime e tu prendi della macedonia... sei assurdo, Draco!».
«Smettetela, avanti» trattiene un riso «Più amaro per me, così c'è più dolce per voi, dovreste esserne contenti»
«Papà qui ci sono infiniti dolci, non ci sono scuse per i tuoi brutti gusti!»
L'uomo rotea gli occhi al cielo e sospira stanco di ribattere, ebbene sì deve accettare di non saper mangiare cose buone e gustose come affermano loro.

Scorpius però, mentre si gustano questa merenda, nota una certa vicinanza dai genitori che non vedeva da un po' di tempo.
Nonostante non abbia risentito della loro separazione con la crescita ha compreso che oltre il lavoro c'era altro, che era troppo strano che quei due non vivessero più insieme, eppure non ha mai posto alcuna domanda, forse perché la riteneva inutile per due persone che comunque si rapportavano pacificamente e che non hanno mai fatto mancare nulla al figlio.
Non ha mai visto liti, non è mai stato messo in mezzo a situazioni disagianti, quindi ha semplicemente supposto che il lavoro li abbia fatti allontanare per i troppi impegni differenti, anche perché nessuno ha mai parlato male dell'altro davanti a Scorpius.
Anzi, il padre è sempre stato dolcissimo nel raccontare qualche aneddoto di Esme, mentre lei, sincera qual è, non ha mai insinuato che non lo amasse più.
Ma sorride nel vedere quei due darsi qualche bacio e carezza, forse è un segno che il "lavoro" non sta disturbando più quella famiglia.

Così decide di buttare una domanda secca e spontanea, per togliersi ogni dubbio dalla mente: «Mamma, papà, perché non viviamo più tutti insieme? Adesso fate meno lavoro o sbaglio?».
I due vengono colti alla sprovvista da quella domanda, e in realtà dovrebbero pensare seriamente a questo particolare ora che sono tornati assieme. Tuttavia non vogliono affrettare nulla e rovinare quella stabilità che stanno pian piano costruendo.
«Ci stavamo pensando, sai? Dobbiamo prima sistemare qualcosa in casa, però» ammette Draco con un sorriso «Lo sai, per noi è tutto più difficile ma è un pensiero che abbiamo già avuto»
Gli occhi di Scorpius brillano ancora di più, oggi ha avuto una brutta notizia ma anche una bella, e finalmente potrà riavere la sua famiglia sotto lo stesso tetto.
«Dovremmo cambiare un po' la disposizione della casa... insomma, è un po' complicato per ora» aggiunge Esme scuotendo e spalle, quella domanda l'ha presa alla sprovvista e poi non sa come dovrà comportarsi in merito.
Questa cosa va discussa con Draco, non è una decisione che va presa su due piedi e lei non è una donna che fa qualcosa senza averci pensato per bene.

Quando sono di ritorno verso casa, infatti, decide di aprire serenamente questo argomento. È un po' impacciata in merito, l'idea di cambiare di nuovo le sue abitudini fa un certo effetto, ma comprende che sia la cosa più giusta da fare.
Si mettono a sedere sul divano e mentre Scorpius va a fare i suoi compitini in cucina loro perdono tempo in qualche chiacchiera importante.
«Pensi che sia il momento giusto, vero?» la domanda di Esme è retorica, è ovvio che Draco sia propenso nel vivere assieme, soprattutto perché finalmente può vendere quella casa così piccola.
«Lo sai come la penso, ma devi dirmi se ti senti pronta per vivere di nuovo con me»
Lei accenna un piccolo sorrisino e, anche se leggermente titubante, annuisce: «Siamo stati bene negli ultimi giorni qui a casa e poi so cosa vuol dire vivere con te, abbiamo sempre fatto una bella vita assieme».

Anche se può sembrare un passo nuovo e frettoloso di certo non lo è per una coppia che è stata sposata e ha convissuto per parecchi anni, quindi Esme fa bene a dedurre che non c'è bisogno di farsi troppi problemi. È momento di far tornare tutto come prima, ma con della serenità in più che solo Charleston può dare.
«Con un po' di magia possiamo sistemare questa casa» propone Draco «Oltre che essere molto carina ti ha anche dato tanto. È la tua casa, l'hai comprata tu e penso che meriti di rimanere dove ti sei costruita»
Non è il Manor e nemmeno una villa a quattro piani in pietra sul mare, ma è bella, è la casa di Esme e dove tutto è iniziato.
In quelle mura lei ha ripreso in mano le redini della sua vita e ha baciato quell'uomo per la prima volta dopo tanti anni. Non possono scegliere posto migliore.
«Possiamo allargare un po' la cucina e cambiare la camera da letto» dice Esme, costruendosi un piccolo piano nella mente.
«Questa casa basta per noi tre, non ho bisogno di altro»
E questo fa sorridere ampiamente Esme, rendendola adesso sicura di quella scelta.
Il Draco di un tempo avrebbe dato molto peso alla sua abitazione, addirittura imponendosi di comprare la più bella villa di tutta Charleston, ma questa volta ha dato importanza al loro amore e ai ricordi costruiti in quelle mura.

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Il giorno dopo aver preso questa decisione, i due hanno iniziato a provvedere per compiere quel grande passo.
Lui ha fatto materializzare presso casa di Esme i suoi vestiti e oggetti, ogni scatolone è stato messo in soggiorno e, mentre Scorpius è a scuola, si sono occupati di sistemare le mura di quella villetta.
Con un po' di magia tutto è più semplice, soprattutto se sei la Smith e con un battito di ciglia riesci a fare gli incantesimi più straordinari.

Mentre Draco si occupa a sistemare i suoi vestiti nella cabina armadio, rendendola più profonda con un incantesimo, la giovane donna ha leggermente ingrandito lo spazio dedicato alla cucina, ma niente di troppo esagerato per non far sospettare nulla ai vicini. Giusto un paio di metri per poter dire "abbiamo abbattuto il muro di un ripostiglio".
Assieme si sono dedicati all'arredamento, un po' più classico, sul marrone per l'esattezza, hanno ampliato il divano, sistemato per bene la nuova camera con un letto più elegante e hanno anche rifatto il bagno.
Nessuna spesa e nessuno sforzo, giusto il tempo di ondeggiare una bacchetta.
Anche la cameretta di Scorpius è stata rinnovata, con un lettino leggermente più grande e le mura di un verdastro acido molto bello.
Adesso è un bambino più grande ed è giusto sistemare la sua stanza che era per un ometto più piccino.

«È tutto perfetto, non trovi?» domanda Draco ad Esme mentre ammirano il loro nuovo salotto, si mette al suo fianco e avvolge le sue spalle con un braccio per avvicinarla a sé.
Lei annuisce e si volta dall'uomo, si alza sulle punte e gli dona un bacio sulla guancia: «Adesso è ancora più bello di prima, perché ci sei anche tu».
«Ho aspettato per tanto tempo questo momento» sospira, le accarezza delicatamente il viso e la guarda con molta dolcezza, sentendosi finalmente in pace con se stesso.
Vive una vita tranquilla, con la donna che ama e con un bambino stupendo. Adesso non desidera altro, sul serio.
«Ti va di andare in giardino? Bisogna mettere qualche semino in più» propone Esme, invitandolo con un cenno del capo a seguirla.
Ora che è autunno si possono solo raccogliere le foglie secche da terra e piantare qualche germoglio che crescerà in primavera, aspettando pazientemente di vedere tanti fiori sbocciare e costeggiare quel bellissimo retro.

Quando si spostano fuori decidono di sistemare i vasi assieme, di spazzare un po' nell'atrio in legno e di sistemare qualche nuova pianta pronta a crescere.
«Sono rimasti dei semi di giglio, sai? Non li abbiamo piantati tutti quanti per conservarli e penso che adesso sia il momento giusto per usarli di nuovo» quel giorno in cui lui ha dato al figlio quel fiore da piantare è stato il primo senza la sua famiglia ufficialmente, il piccolo una volta a Charleston ha riempito un vaso ma per non terminarli tutti ha chiesto alla madre di conservare i restanti.
Adesso, però, bisogna piantare ancora una volta il seme dell'amore, che crescerà più rigoglioso di prima.

Vicino il divano a dondolo mettono dei lunghi vasi in terracotta e posano al loro interno terriccio e semi di giglio, così che in primavera possano sbocciare e contornare quel posto a sedere.
Sarà bellissimo leggere accanto a quei fiori, inebriati dal loro profumo e con la luce del tramonto che batterà sui loro petali bianchi.
Creano un ambiente armonioso, vogliono che quel giardinetto sia il loro piccolo rifugio quando fa caldo, dove poter ammirare il cielo ma anche i fiori, un luogo da condividere assieme e con il loro bambino, dove poter anche pranzare un giorno d'estate o prendere una bevanda fresca con degli amici sotto i cocenti raggi solari.
Sembra tutto più bello del Manor, anche se è un posto modesto trasmette tanto amore e quei colori bianchi e lucenti e la brezza marina che sopraggiunge contro le loro pelli rendono più accogliente quell'abitazione.
E poi è davvero una bella casa, è modesta solo per le loro abitudini da nobili inglesi ma è davvero spaziosa per una famiglia di tre persone e riesce ad accogliere non pochi bambini e genitori.

«Stanotte staremo di nuovo nella nostra casa» sottolinea quelle ultime due paroline Draco, strappando un ampio sorriso alla compagna, che adesso mostra maggiormente la sua contentezza.
Lei è tornata ad amare liberamente e questo era l'unico ed ultimo desiderio che ancora c'era nel suo cuore.
«Possiamo cucinare una bella cenetta, leggere qualcosa a Scorpius e farlo dormire con noi!» esclama Esme, entusiasta.
Tutti e tre di nuovo assieme, stretti sotto le coperte e avvolti non solo dal calore di quella morbida stoffa ma anche dal loro amore.
«Mi sembra ovvio! Come prima, no? Un bel libro e poi ci addormentiamo tutti e tre»
Come prima, solo che con più gioia, maggiore consapevolezza, e meno dolore.
Le ferite sono diventate cicatrici e le cicatrici ora sono sbiadite.


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Ho pubblicato di notte perché oggi mi laureo e non ci sarei potuta essere, ma non volevo lasciarvi senza capitolo!
Spero vi sia piaciuto, quei due iniziano a fare dei passetti sempre più vicini!

Vi mando un bacio, LadyD 💚

PS: vi dirò domani se riesco ad aggiornare il 19, altrimenti ci vediamo il giorno dopo!
Scusate, ma tanto sapete che non sparisco
💚

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