𝐗𝐗𝐈𝐈𝐈

Una lampada, una stanza buia, poi delle mani insanguinate.

Sono passati ben due anni da quando Esme ha avuto quell'improvvisa visione.
Sono passati ben due anni da quando lei, il marito e i loro cari hanno iniziato ad avere non pochi problemi a lavoro.
Sono passati ben due anni da quando è diventata una semplice segretaria del dipartimento Auror.
Non ha riavuto il suo posto. Anzi, si ritiene fortunata ad avere ancora un ruolo al Ministero della Magia.
Draco, invece, continua a tenere la sua carica e a lavorare per la moglie, al fine di poterle far avere di nuovo il titolo di capo.

In questo periodo le manifestazioni contro i non puri sono continuate e la gente non ha cessato le sue lamentele.
Le persone sembrano screditare ogni giorno di più i babbani e i nati babbani in particolare, guardandoli con un ghigno solo da lontano.
Non sembrano apprezzare nemmeno i traditori del sangue, nonostante Draco sia meno colpito di Esme oppure i Weasley.

Bisogna ammetterlo, portare il cognome Malfoy ha ancora i suoi vantaggi.
Nonostante si sia allontanato dalla propria famiglia e dai loro ideali, rimarrà sempre il figlio di Lucius e Narcissa Malfoy.
Nonostante fuori quella maestosa villa ci sia anche il cognome Smith, rimarrà sempre il Malfoy Manor.
Nonostante abbia un figlio, per la gente è come se non ne avesse uno.
Lui sta con Esme per la purezza di sangue, per le sue origini, non per l'amore che prova, non per la sua dolcezza, la sua intraprendenza, il suo fascino. Un Malfoy rimarrà sempre un Malfoy.

«Tu non puoi capire!» questa è la frase che spesso gli ha ripetuto la moglie a casa, cercando di fargli notare che calma non poteva stare, che non andava tutto bene.
Ancora cercano colui che ha provato a farle del male, nonostante sappiano che sia sicuramente morto, e provano a trovare i pionieri delle continue manifestazioni contro il Ministero. Sembra che tutto sia scivolato dalle loro mani, che quegli anni siano stati tanto belli quanto stressanti.
Stare assieme rende tutto più facile da digerire, ma non riescono ad essere sereni. L'unica cosa che dà loro forza è l'amore, la fedeltà e la complicità.
Senza questi elementi si sarebbe rotta ogni cosa di quella vita.

Scorpius ora ha tre anni, parla bene ed è un ometto davvero brillante.
I genitori si sono accorti che è fin troppo intelligente e perspicace, ammirando ogni minimo progresso che fa ogni giorno.
Si accorge quando i genitori sono presi dal loro lavoro, quando sono preoccupati, quando sono in pensiero per il suo benessere.
I suoi capelli biondi sono folti e chiarissimi, quasi come quelli del padre, sistemati a forma di scodella in maniera adorabile.
Esme e Draco non fanno altro che strapazzarselo, dargli un sacco di attenzioni e non gli fanno mai mancare nulla. Il suo secondo compleanno è stato grandioso come sempre, mentre il terzo ancora più particolare: a tema "draghetti".
Il bambino si mostra molto interessato a queste creature, volendo farsi raccontare dai genitori qualche storiella su di essi o altri magici animali.
Lo hanno introdotto fin da subito al mondo magico, rendendolo parte della sua quotidianità e facendogli sempre presente chi è: un futuro mago, erede di un Malfoy e di una Smith.
Lo amano, lui lo sa e lo percepisce.
Eppure, ogni tanto storce le labbra quando sente i due parlare a tavola di lavoro. Il Ministero di qua, il Ministero di là, quel bambino certe volte non li sopporta proprio.

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«Draco, hai revisionato la documentazione di questa mattina? Kingsley ha ricevuto un'altra lamentela stamani» mormora Esme con un sospiro.
Sono in un cucina, lui si occupa di sistemare la tavola mentre lei prepara la cena accuratamente. Scorpius, invece, è seduto in maniera composta e guarda i genitori mentre fa ondeggiare le gambine a penzoloni.
«Sì, anche se ultimamente il Ministro non è visto di buon occhio...nemmeno dagli altri membri degli uffici»
L'uomo volta lo sguardo verso la moglie e si avvicina preoccupato, abbracciandola da dietro e dandole un bacio sulla guancia.
«Secondo te che farà in merito? Nel senso, pensi che prenderà provvedimenti?»
«Non lo so, Esme, ora che anche lui è stato colpito penso si possa fare ben poco»

Ebbene sì, Shacklebolt ha avuto non poche difficoltà in questi anni e si è trovato dinanzi a reclami fatti a lui stesso.
Lo incolpano per non essere equo, per essere fin troppo tollerante con chi non è puro. Anche al Ministero gira del malcontento generale.
Ormai chi vi lavora non è più soddisfatto di quello che succede, dei loro colleghi, dei loro modi di fare. L'atmosfera non è pacifica e tra i vari uffici non vi è la complicità che dovrebbe esserci.
Esme, anche se non è più capo degli Auror, viene spesso screditata e litiga con i suoi colleghi più arroganti e severi.
Odia il loro modo di fare così austero e poco passionale.
Non amano il loro lavoro, bensì la loro posizione e la sfruttano come non dovrebbero. Il medesimo problema lo hanno anche Ron ed Harry, altrettanto indignati nei confronti di quei lavoratori mediocri.

Per non parlare del Wizengamot, ormai spaccato in due: diviso tra persone stanche dell'inclusione e persone stanche di quelle rivolte folli.
Si sono ricreduti, molti di loro si sono ricreduti.
Non erano felici per Voldemort e lo temevano, ma in fondo condividevano le sue idee. Adesso che sono liberi da un dittatore privo di naso possono essere intolleranti e odiosi senza aver paura di essere uccisi.
Insomma, possono essere ipocriti.

«Mamma, mamma, voglio i biscotti» si lamenta Scorpius, mugolando e allungando una mano verso di lei.
«Fagiolino, devi prima mangiare il pesce, lo sai»
Esme accenna un riso e si avvicina al piccolo, dandogli un bacio sulla testolina e vedendolo storcere la boccuccia.
«Ti prometto, però, che dopo la pappa ti becchi un bel biscotto assieme ad un racconto»
Il bambino annuisce con un sorriso gigante dipinto in volto e si becca anche una dolce carezza sulla guancia.
Draco, nel frattempo, serve i piatti in tavola e poi invita la compagna ad accomodarsi. Filetto di branzino al forno accompagnato da delle patate bollite, tutto estremamente saporito.
Sanno benissimo cosa preparare e cosa far mangiare al loro figlioletto pur di nutrirlo al meglio e questa cena ne è la dimostrazione.

«Non voglio la patata!»
«Devi mangiarne almeno un po', lo sai» afferma Draco rivolgendosi al figlio, passandogli con una forchetta un piccolo pezzo di quel cibo.
Lui mugola e scosta il viso, non volendo proprio saperne di mangiare quella cosa molliccia e oleosa.
«Se mangi la patata, fagiolino, ti do ben due biscotti!» esclama la madre con gentilezza, lasciandogli una carezza e facendogli immediatamente cambiare idea.
Addenta la patata che il papà gli sta porgendo senza indugio e l'uomo si fa sfuggire una mezza risatina, guardando la moglie che gli mostra un complice occhiolino.

Ecco il loro segreto: prendono un biscotto e con un colpo di bacchetta lo trasfigurano in due più piccini.
In questa maniera lui è convinto di star mangiando due dolcetti, quindi è contento e soprattutto nutrito da una cena consistente.
Draco ed Esme ci sanno fare con i bambini e il figlio ne è una dimostrazione.
Riescono a gestirlo e cercano di fare ogni giorno del loro meglio.

Mangiano tutti quanti serenamente e si scambiano chiacchiere piacevoli, soprattutto rendendo partecipe il bambino nei loro discorsi.
«Oggi io e Scorpius siamo andati a prendere un bel gelato da Florean dopo il lavoro, sai?» racconta Draco, rivolgendo uno sguardo al bambino che annuisce tutto contento.
«Ne ho preso uno grande al cioccolato!»
«Ma che bravo questo fagiolino!» esclama Esme dopo l'affermazione del figlio, sorridendogli e accarezzandogli la testolina «E cos'altro avete fatto?»
«Papà ha salutato un uomo altissimo che aveva i capelli lunghissimi!»
In quel momento Draco sgrana la voce e subito la moglie lo guarda con un breve sospiro, per poi scuotere la testa e ritornare a sorridere al bambino: «Davvero? E ti ha detto qualcosa, fagiolino?»
«No mamma, però sembrava cattivo come Barbablù
Ad Esme sfugge una risatina e nota come quel bambino sia molto perspicace, nonostante abbia davvero pochi anni.
Non sa come, ma Scorpius ha davvero una fantasia e un'intelligenza fuori dal comune.

«A te ha detto qualcosa questo Barbablù, Draco?» domanda sempre lei, volendo parlare davanti al piccolo in maniera non troppo esplicita.
Sa benissimo che si tratta di Lucius e odia anche solo l'idea che loro piccolo possa vederlo, anche per caso. Non sopporta quell'uomo, è sempre pronto a giudicare il proprio figlio e farlo innervosire.
«Nulla di importante, era solo stupito che portassi in giro un bambino così bello come Scorpius!» esclama con un sorrisone, guardando il biondino e lasciandogli una carezza sul capo.
Quel bambino non deve sapere la verità di suo nonno, non ora almeno.
Non vuole dargli qualche dispiacere o ferire il suo animo tenero e innocente.

Camminavano per le strade affollate di Diagon Alley.
Scorpius manteneva un gelato stretto nella sua manina e lo leccava entusiasta. Draco lo aveva vicino a sé con le dita grandi che avvolgevano le sue piccoline e spesso gli lanciava qualche occhiata, accertandosi del suo benessere.
«Vedo che è cresciuto» improvvisamente una voce gelida si fermò davanti ai due, tenendo gli occhi fissi in quelli dell'uomo.
«Non mi aspettavo di incontrarti, Lucius. Né avevo voglia di farlo» rispose a tono, ma con voce abbastanza bassa da non farsi sentire dal bambino.
Per fortuna l'atmosfera caotica di Diagon Alley rimbombava e nascondeva il loro scambio di parole.
«Né io avevo voglia di incontrare te o lui»
La pelle di Draco si arricciò a quelle parole, a quel suo modo di fare così riluttante nei confronti del figlio.
«Papà, chi è?» la tenera vocina di Scorpius si pronuncia acuta, tirando la mano del giovane Malfoy e guardando Lucius con occhi curiosi.
«Solo un conoscente, fagiolino» gli rispose dolcemente, notando il piccolo sorridere verso il nonno e staccare i ditini dalla presa del padre solo per salutarlo.
Eppure per quel vecchio Malfoy nemmeno l'espressione innocente e tenera di un bambino era riuscita a sciogliere il suo cuore.

Finiscono di cenare e Draco propone ad Esme di occuparsi del bambino mentre lui si prende la responsabilità di sistemare la cucina.
La donna afferra il bambino per mano e lo invita ad andare a dormire, nonostante il piccolo sembri poco contento di farlo.
Sbuffa e sbatte un piedino, rivolgendosi con un broncio alla bruna: «Ma io non ho sonno, mamma».
«Se vuoi, allora, possiamo leggere qualcosa assieme. Però poi devi fare la nanna!» afferma con serietà, puntandogli un dito contro e vedendolo subito annuire.
Lui è sempre felice di passare il tempo nel lettone dei genitori e adora quando gli raccontano qualche aneddoto o leggono un libro.
E poi, in questa maniera riesce sempre ad addormentarsi velocemente.
Le loro voci soavi, che si alternano armoniosamente, sono come una dolce melodia per le orecchie di un bambino.

Si mettono sotto le coperte assieme e, mentre aspettano l'arrivo del padre, si prestano a dirsi qualche parolina per passare il tempo.
«Domani tu e papà dovete lavorare molto?» domanda Scorpius storcendo il nasino e giocando con un lembo di lenzuolo tra le mani.
«Purtroppo sì, fagiolino» sospira e gli alza il viso con una carezza, notando i suoi occhioni chiari guardarla con dispiacere «Domani dovremo stare un bel po' di tempo a lavoro, infatti non torneremo prima di sera, però ti prometto che questo weekend recupereremo tutto!»
«A me piacciono i nonni, però voglio stare con la mamma»
Esme e Draco il giorno dopo saranno convocati per discutere di alcune pratiche ministeriali, quindi non saranno disponibili prima di cena.
A loro dispiace lasciare il piccolo, sanno che è in buone mani ma, come ogni genitore, vorrebbero passare ancora più tempo assieme a lui.
Scorpius sorride verso la donna e annuisce energicamente, per poi buttare le braccia attorno al suo collo e farsi stringere con amore.

«Cosa vedono i miei occhi? Un abbraccio senza papà? Attenzione, poi sono geloso!»
A Draco piace scherzare, gli viene spontaneo anche pronunciare una risatina dopo quell'esclamazione.
Si avvicina ai due e non appena il proprio corpo viene adagiato sotto le lenzuola, ecco che il bambino si butta sopra di lui con una risata.
«No, papà, anche a te l'abbraccio!»
I genitori sghignazzano per il suo modo di fare così adorabile e si affrettano a stringerlo con forza, tra di loro, beandosi della sua risatina rumorosa e dei suoi ciuffi biondi profumati.
Le manine di Scorpius vengono afferrate dalle lunghe dita del padre che ci posa sopra un bacio dolce, guardandolo e trovandolo ogni giorno più bello. Cresce in fretta, forse troppo per i loro gusti.

«Ora il libro, ora il libro!» esclama il bambino, mettendosi seduto e incitando i due adulti a raccontare qualcosa.
Non può attendere altro tempo, vuole tenersi attivo e fare qualcosa: classica energia di un bambino.
Draco si mette a sua volta eretto, con la schiena sul cuscino e afferra il libro posato sul comodino.
Avevano scelto la sera prima un romanzo di H.G. Wells, ovvero "La macchina del tempo", ma che non hanno potuto iniziare visto che hanno passato la serata a fare altro, a fare l'amore.
Scorpius si era addormentato nella propria cameretta beatamente e hanno approfittato della sua assenza per scambiarsi qualche intensa effusione sotto le lenzuola.
Adesso, invece, è bene inaugurare questo libro assieme al figlio.

"Il viaggiatore del tempo – sarà opportuno chiamarlo così – stava esponendoci una teoria piuttosto astrusa. I suoi occhi grigi scintillavano vivacissimi, e il suo viso, di solito assai pallido, appariva arrossato per l'animazione"

Draco inizia a leggere il libro con molto interesse e il bimbo porta gli occhi sulle pagine, nonostante non sappia leggere.
Con una manina accoglie il gatto, posandola sul suo capo morbido e accarezzandolo con tenerezza. Si gode le parole pronunciate dal padre e gli sembra molto curiosa, quanto complessa, quella lettura.
Forse non capisce tutto ciò che dice, ma a lui va bene così.
Non vuole che i genitori leggano altro, gli piace prendere parte della loro quotidianità e delle loro letture. I capelli biondi vengono toccati con amore da Esme e così il piccolo si bea delle attenzioni della propria mamma, presa a farlo riposare contro il proprio corpo.

"Esistono in realtà quattro dimensioni: le tre che chiamiamo i tre piani dello spazio, e una quarta, cioè il tempo. La mente umana tende, tuttavia, a compiere una distinzione irreale tra le prime tre dimensioni e la quarta, poiché siamo consapevoli di muoverci in una sola direzione lungo quest'ultima, dal principio alla fine della nostra vita"

Questa volta è la bruna a leggere, percependo il figlioletto sbadigliare ma tenere ugualmente gli occhi chiari fissi sul libro.
Si accoccola contro il suo corpo e stringe con i ditini la maglia della madre, mugolando e sentendosi incredibilmente bene tra le sue braccia.
Viene posato un bacio tra le sue ciocche bionde e il braccio di Esme lo avvolge maggiormente, lasciando che sia il compagno a continuare quella lettura così rilassante.

"Se il tempo è realmente e soltanto una quarta dimensione dello spazio, come mai è, ed è sempre stato considerato, qualcosa di diverso? E perché noi non abbiamo la facoltà di muoverci nel tempo come ci muoviamo in altre dimensioni dello spazio?"

Scorpius nel frattempo è sprofondato in un intenso sonno.
I genitori posano lo sguardo sulla sua dolce figura e poi si scambiano uno sguardo d'intesa, uno sguardo che racchiude i sentimenti che provano nei confronti del figlio. Esme si immerge maggiormente sotto le coperte e stringe il piccolo contro il proprio petto: «Hai visto quanto è carino?».
La voce è sussurrata, guarda il marito ad occhi socchiusi e continua a passare le dita affusolate tra le sue ciocche chiare.
Draco si avvicina alla sua figura e dona un bacio sulla fronte sia della moglie che del figlio.
«Siete entrambi carini, a dire il vero» le sorride e si volta su un fianco, così da mostrarsi di fronte la compagna.
Lei allunga un braccio verso il suo viso e gli accarezza una guancia, sentendolo sospirare rilassato.

«Tu torneresti indietro nel tempo se potessi, amore?» domanda Esme, riferendosi al libro che stanno leggendo e volendo intavolare una piacevole conversazione leggera.
«Non so, a dire il vero» ci pensa un attimo e corruga la fronte pensieroso «Sarebbe bello tornare ai giorni di scuola assieme a te, però non potrei fare a meno di Scorpius»
«Ormai non riuscirei a vedermi senza di lui, concordo»
«Tu torneresti indietro nel tempo?»
«Magari solo per qualche minuto, solo per rivederci ragazzini per un po'... però no, non voglio nemmeno io privarmi di Scorpius»
Draco le mostra un sorriso colmo di amore e le sposta una ciocca di capelli dal viso: «La parte bella, però, è che tu ci sei sia nel mio passato, che nel presente e sicuramente ci sarai nel futuro».
«Te lo dissi anni fa, amore, ti darò fastidio per molto tempo» accenna un riso e continua a coccolarsi il piccolo.

Nel mentre parlano si dedica al bambino, riempiendolo di carezze e lasciandogli spesso dei baci.
Lei fa sempre così, lo riempie di pure attenzioni materne.
«Non riuscirei proprio ad immaginare una vita senza di te» afferma piano Draco, lasciandosi sfuggire un sospiro e stringendo una mano della moglie «Sarebbe noiosa, non trovi? Senza la tua voce stridula, i tuoi chiacchiericci assurdi, le tue idee folli, i capelli che cadono sul lavandino-»
Le parole non finiscono di essere pronunciate che si becca un pizzico dalla giovane, che lo fissa con sguardo di rimprovero: «Draco!».
Lui ride e scuote il capo, divertendosi a prenderla in giro: «Ammettilo che semini i tuoi capelli per tutto il bagno quando li spazzoli»
«Ma non è colpa mia se si spezzano, e poi si vedono di più solo perché non sono biondi come i vostri»

I due continuano a conversare piacevolmente e il bambino non smette di dormire, non sentendosi per niente disturbato. Scorpius è un gran dormiglione e nemmeno il rumore delle bombe riuscirebbe a svegliarlo, figuriamoci qualche parolina sussurrata dai genitori.
«Se dovessi tornare indietro nel tempo, fatina mia, saresti la prima che cercherei»
«E io, se dovessi tornare indietro nel tempo, sono certa che mi innamorerei di nuovo di te»


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Un piccolo time skip per andare avanti con questa storia.
I problemi non sono finiti, le situazioni per niente risolte e, anzi, sembrano susseguirsi disagi.
Intanto oggi godiamoci Esme e Draco ancora in veste di genitori... almeno per ora.

Ci vediamo domenica, LadyD 💚

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