𝐗𝐂𝐕𝐈𝐈

Novembre, dicembre, gennaio, febbraio, marzo...

"Anche in primavera fui da te lontano
quando il leggiadro aprile, tutto vestito a festa,
suscitava in ogni cosa un tale brio di gioventù
che rideva anche Saturno e con lui danzava."

(W. Shakespeare - Sonetti)

I mesi passano, si è fatta primavera.
Negli ultimi mesi l'atmosfera si è fatta più piacevole, la vita procede come dovrebbe, inaspettatamente bene.
Da quella famosa sera in cui Scorpius non è stato bene il rapporto tra Esme e Draco ha preso una piega un po' differente.
Basti pensare che Esme e Draco hanno dormito nella stessa casa per tutto il periodo di convalescenza anche se, ovviamente, in posti separati: lei nella propria camera e lui in salotto, ma perché nessuno voleva privarsi di stare con il figlio ventiquattro ore su ventiquattro per monitorarlo.

Da questo momento in poi loro due hanno imparato a convivere serenamente, senza disturbarsi a vicenda e senza superare i confini che si sono delineati in questo periodo.
Entrambi sanno che ancora si amano, ma consapevoli che tra loro non c'è la fiducia e la considerazione di un tempo, che costringe a vivere come una coppia di separati.
Mettersi d'accordo per il figlio viene facile adesso, i momenti di silenzio sono meno imbarazzanti, ma non per questo tra loro si è instaurato nuovamente qualcosa.
Ma dopotutto le giornate sono veramente piacevoli da trascorrere.

Scorpius continua ad andare a scuola e il suo primo anno di elementari sta giungendo al termine, accompagnato da voti eccellenti e un bel gruppetto di amici.
Addirittura Tao ha iniziato a parlare moltissimo grazie alla socievolezza del biondo e dei suoi compagni, dandogli modo di aprirsi e sentirsi a suo agio durante le ore scolastiche.
«Oggi mamma ha preparato la pasta al formaggio, la mia preferita!» esclama Dot contentissima.
«Mia mamma, invece, mi ha fatto le patatine a forma di faccina» aggiunge Tao altrettanto emozionato di pranzare.

A quanto pare tutti oggi hanno qualcosa di buono da mangiare e dopo una lunga mattinata di studio adesso necessitano di mettere qualcosa di buono sotto i denti.
Si vanno a sedere a mensa e tirano fuori dai loro zainetti le scatole in plastica contenenti il pranzo, posandole sul tavolo tondo che accoglierà quell'oretta di pausa.
«Ieri sera mi ha preparato il pranzo mio papà» spiega Marcus «Non è bravissimo come mamma, però sono buoni questi panini»
Ma quest'oggi il miglior cibo lo ha Tao, visto il suo aspetto estremamene carino e appetitoso.
Per non parlare del fatto che quelle "faccine" sono assieme a dei mini hot dog dall'aspetto prelibatissimo. Quel tipo di pranzo è il preferito per un bambino!

Difatti, non solo Tao desidera mangiare il suo stesso pranzo, ma c'è anche altra gente che vorrebbe addentare quel gustoso cibo.
«Chi ti ha fatto quelle cose?» tuona la voce di Max mentre si avvicina assieme alla sua combriccola di bulletti.
Il bambino sussulta e si volta in direzione della voce, rimanendo stupito dalla loro presenza alquanto fastidiosa.
«Mia mamma, lei è brava» risponde ingenuamente, mostrando un piccolo sorriso.
«Quella non è tua mamma, me lo ha detto la mia» aggiunge Ian con fare arrogante e antipatico «Quindi questo è nostro»
Il bambino afferra bruscamente il suo portapranzo e lo tiene stretto a sé.
«Tu sei diverso da tua mamma e tuo papà»

Il piccolo rimane inerme a quelle brutte frasi e si stringe nelle sue stesse spalle spaventato, ma anche molto scosso.
Deglutisce duramente e stringe i suoi occhietti scuri per paura che potessero dire o fare altro.
«Io lo sapevo che eri uno stupido!» la vocina arrabbiata di Scorpius risuona forte, che seduto al fianco del suo amico Tao ha assistito a quella scena ingiusta.

«Tua mamma mi ha sempre insegnato ad avere coraggio, lo sai fagiolino?» gli disse un giorno il padre «Bisogna sempre fare ciò che riteniamo giusto, così il nostro cuoricino è sempre leggero»

Scorpius si alza e stringe i pugni con forza, guardandoli truce con il suo sguardo chiaro e penetrante.
«Tu fatti gli affari tuoi!» esclama Max infastidito, mentre l'amichetto Marcus invita il biondo a sedersi per non beccarsi nei guai.
Ma lui se ne frega delle possibili conseguenze e non si dovevano permettere di trattare così male quel bambino.
Prende con una mano gli spaghetti che ha nel proprio cestino di plastica e li butta dritto in faccia ad Ian: «Così impari!».
I bambini presenti sospirano profondamente e spalancano gli occhi stupefatti, visto che fino a quel momento nessuno si era permesso di sfidare apertamente quei tre, ma li hanno solo ignorati.

«Brutto scemo, come ti permetti?» a buttarsi avanti questa volta è Gavin, quello più brusco, che si avvicina minaccioso a Scorpius e gli tira con forza i capelli biondi.
Quest'ultimo non si fa intimidire e lo spinge così da farlo allontanare.
Anche gli amichetti di Gavin fanno un passo indietro, sono dei grandissimi antipatici ma non si vorrebbero mai mettere in grossi guai con i maestri.
Rimangono Gavin e Scorpius, tra loro iniziano a tirarsi le ciocche, i vestiti e azzuffarsi con rabbia.
«Non dovete dire cose brutte a Tao, smettetela!»
«Sei uno scemo e brutto! Hai i capelli di uno spaventapasseri»
«Ti odio!»
«Io di più!»

In pochi minuti sono corse due maestre, che hanno sentito tutto quel casino e si sono accorte immediatamente di questa piccola e rissa sgradevole.
«Bambini, smettetela!» esclama la signora Patel, facendoli staccare e notando che si son ben combinati: i vestiti sgualciti, dei segni rossastri sui visi e un grande broncio ad incorniciare il loro nervosismo.
Si guardano arrabbiatissimi, se ne fregano dei rimproveri delle maestre e rimangono fermi sulle loro idee.
«Adesso dovete tutti e due andare dalla preside!»
E così vengono accompagnati da quella donna tanto severa che di sicuro prenderà i giusti provvedimenti.

La donna cerca di farli parlare uno alla volta, ma urlano a squarciagola e litigano senza fermarsi.
«BASTA! Uno alla volta, bambini»
Inizia prima Gavin, che prende parola prepotente, ma raccontando una versione un po' distorta della storia.
«Non è vero, non ho iniziato io! Lui, Max ed Ian hanno preso il pranzo di Tao e io mi sono arrabbiato»
La maestra corruga la fronte e nota che il biondo non sta negando di aver fatto la rissa, di aver insultato il bambino, ma semplicemente lo trova giusto.
Così comprende che Gavin sta solo cercando di sviarsela, mentre l'altro vuole solo che venga riconosciuta l'ingiustizia fatta a Tao.
«Io vado in punizione solo se ci va anche lui» conclude Scorpius, incrociando severo le braccia al petto.
Entrambi si beccano una lunga punizione di ben due settimane, dove devono fare il doppio dei compiti, e poi subito vengono avvisati i loro genitori.

La signora Luisa Diaz, Esme e Draco accorrono a scuola alquanto stupefatti da quella notizia e in allarme visto che una rissa provocata dai figli non è una cosa da tutti i giorni, soprattutto perché convinti che non avrebbero mai fatto una cosa del genere essendo stati ben educati.
Quando giungono a scuola, però, la preside vuole parlare solo con loro senza i più piccoli, che sono con la signora Patel a segnarsi i compiti in più da svolgere.

«Sono davvero costernata per ciò che è successo» inizia a parlare la donna, rivolgendosi seriamente ai genitori seduti davanti la sua scrivania «I vostri figli hanno interrotto un pranzo piacevole per un loro momento di follia»
«Ci dispiace molto per quello che hanno fatto, sicuramente adesso avranno capito il loro sbaglio» parla subito Draco, che si sente mortificato e non voleva essere richiamato dalla scuola per quel genere di cose.
«Ho assegnato una punizione di due settimane ai vostri figli, e adesso penso sia giusto dirvi cosa sia successo, o meglio quello che si suppone da quello che abbiamo sentito dai bambini»
«Ci dica tutto»
«A quanto pare il piccolo Gavin assieme ad Ian Allen e Max Brown hanno preso di mira un loro compagno a scuola, Tao Jackson, e a quanto pare Scorpius ha preso parola nella loro discussione ed è sfociata in una rissa»
«Mi scusi, ma che tipo di discussione era?» domanda curiosa Esme.
«A quanto abbiamo capito anche dagli altri che i tre bambini volevano il pranzo di Tao e vostro figlio è intervenuto»

La signora Diaz si sente molto toccata da quel breve racconto e non accetta che suo figlio sia passato dalla parte del torto, soprattutto perché un poveraccio adottato non ha voluto gentilmente concedergli il suo pranzo.
«Non penso che la violenza sia un buon modo per affrontare i problemi» inizia a parlare altezzosa Luisa «Probabilmente mio figlio e i suoi amici hanno chiesto un pezzo di merenda per pura golosità, ma... ahimè, hanno incontrato un bambino alquanto sfacciato e poco educato»
Questo non doveva proprio dirlo, Esme è più stizzita che mai e non deve permettersi nessuno di parlare così male del proprio figlio, soprattutto perché sa bene che Scorpius è un bambino educatissimo, sicuramente ha solo fatto un brutto scivolone.
«Mio figlio non è sfacciato o maleducato, non agisce di impulso, sono certa che i bambini stavano già bisticciando tra di loro» lei non dà la colpa diretta a Gavin, presume che quello sia stato un semplice scontro tra piccini, e non si permetterebbe mai di insultare un altro figlio, lo trova di una pochezza unica.

Ma non tutte le mamme sono Esme Smith e Luisa è ben lontana da quella persona così corretta.
«Mio figlio non accende liti, non sono cose che si vedono a casa nostra» gli occhi della Diaz sono rivolti in avanti, verso la finestra e senza incrociare lo sguardo degli altri due o la maestra «Spesso la violenza intrinseca dei figli è generata da qualche separazione, non crede signora Smith?»
Adesso lei è un fuoco, Esme vorrebbe lanciarle uno schiantesimo e farla volare via dalla stanza, ma si trattiene e rimane composta e rigida perché non deve abbassarsi al suo livello e non deve mostrarsi arrogante come lei.
«Mi risulta che il padre di mio figlio sia qui, assieme a me, non vedo alcun disagio famigliare tra di noi»
Luisa si volta di scatto a quest'affermazione, con gli occhi spalancati, e si sente colpita dritto nell'orgoglio.
Il marito non è quasi mai presente, per nulla partecipe a qualsiasi attività famigliare perché preso dal suo lavoro e dalla sua vita privata parallela, vivendo in una bella villa con quella bella donna solo per formalità e per sembrare una coppia presentabile alla società.

La maestra vorrebbe prendere parola, ma nota che vi è un po' troppa tensione ed è meglio che quei genitori si confrontino a dovere.
«Come si permette ad insinuare che vi è disagio nella mia famiglia?»
«Non ho insinuato nulla, le volevo solo far presente che mio figlio non ha alcun problema con i suoi genitori, ciò che è successo tra bambini è una semplice discussione, e lei non deve permettersi di fare pessime uscite su mio figlio»
«Sei una mammina protettiva, vero Smith?»

«Sei una mammina protettiva, vero Smith?»

Esme rimane muta per un lungo istante, con le labbra leggermente schiuse e con l'aria che si è bloccata in petto.
Da fuori sembra normale, semplicemente senza risposta, ma dentro di sé si sente morire per questa affermazione che le fa spuntare in mente fin troppo ricordi devastanti.

L'uomo si avvicinò a lei, Esme percepì il suo fiato vicino l'orecchio e ciò la terrorizzò.
Non poteva vedere, non poteva muoversi, poteva solo percepire odori e suoni, qualche contatto sulla pelle, e la paura inghiottirla completamente.
«Sei una mammina protettiva, vero Smith?»
«Non parlare del mio bambino» balbettò leggermente, ma si tenne seria.

Draco fino a questo momento è rimasto in silenzio per non peggiorare la situazione e ben consapevole che Esme sa come difendersi e rispondere senza l'aiuto di nessuno, ma lui stesso riconosce che c'è qualcosa che non va in lei in questo momento.
Si ricorda che quella parolina, ovvero "mammina", è associata a pessimi ricordi e comprende in un batter d'occhio cosa le sia tornato in mente al punto da metterla a tacere.
E non possono permettersi di parlare male del figlio e di quella donna, lo trova inaccettabile.

«Come si permette a rivolgersi così?» la voce è bassa, dura ma non si mostra sgarbato, cosa che lo fa apparire ancora più serio «Stiamo discutendo sulla condotta dei nostri figli, non siamo qui per fare pessime battute. Suo figlio ha sbagliato come il nostro, ma niente le permette di fare critiche sul nostro metodo educativo, in particolar modo della signora Smith che è una madre eccellente»
Esme si volta di scatto e rimane stupita da quella risposta così diretta, sta prendendo parola al suo posto e soprattutto sta prendendo a gran voce la sua parte.
«Non mi aspettavo che lei prendesse le parti della signora Smith»
«Io uso la mia voce per parlare a nome della mia famiglia e, soprattutto, per educare mio figlio» la fissa truce «Le consiglio di fare lo stesso»

In questo momento la maestra nota il dissapore che sta scorrendo in quella situazione e adesso la cosa migliore da fare è fermare i genitori e lasciare che tornino a casa con i rispettivi figli.
«Signori, penso che adesso sia il momento più adatto per andare via, sicuramente la signora Patel ha terminato con Gavin e Scorpius»
Si congedano con la donna e si alzano per andare via, sempre con una postura composta e rigida.

Draco si ferma per un istante in corridoio, con le mani dietro la schiena, si volta verso Luisa e fa un passo verso di lei così da fermarla e poterle rivolgerle delle ultime paroline.
«Comunque la signora Smith è una mammina protettiva, sì, e questo perché passa il suo tempo a concentrarsi sul figlio e non in banali conversazioni con altri padri»
La signora Diaz spalanca gli occhi e le labbra sono leggermente schiuse per lo sgomento, non si aspettava una frecciatina simile.
E rimane muta, non sa cosa rispondere e non c'è nulla da dire.

La reazione di Esme è altrettanto scioccata, ha ascoltato le sue parole e forse lei si aspettava ancor meno una tale reazione contro quella donna.
Per lui è stato naturale difenderla, con classe, senza oltrepassare eventuali limiti, ma facendo comprendere che non si tratta in questa maniera la donna che ama, la madre di suo figlio, la persona che più stima al mondo.
Non perché Esme abbia bisogno delle sue parole, ma perché lui stesso ha trovato il comportamento di Luisa inadeguato.

Vanno a prendere i loro bambini, Scorpius viene preso per mano da entrambi e riamane con la testa bassa mortificato, non vuole deludere i suoi genitori e si mostra molto dispiaciuto.
Appena escono fuori l'edificio stanno per prendere parola per parlarci e magari fargli un bel rimprovero, quando vengono fermati da altri genitori.
«Salve, noi siamo la signora e il signor Jackson» parla una donna con un sorriso dipinto in volto «Nostro figlio Tao ci ha detto cosa è successo oggi a scuola»
«Ci dovete scusare per il pessimo comportamento assunto da nostro figlio» sospira Esme, ma inaspettatamente riceve una risatina come risposta.

La coppia Smith-Malfoy guarda quei due abbastanza scossi per via della loro reazione e cercano di comprendere cosa vogliano.
«Non c'è bisogno di alcuna scusa, sappiamo che vostro figlio purtroppo ha avuto un brutto scontro, ma siamo venuti invece per ringraziarlo e ringraziarvi»
Quei due corrugano e son ancora più perplessi.
«So che vi sembrerà strano, ma vostro figlio è sempre stato molto gentile con il nostro ed è stato il primo ad includerlo qui a scuola, anche quando non parlava bene la nostra lingua» inizia a parlare il padre, venendo poi seguito a ruota dalla moglie: «Abbiamo adottato quest'anno il piccolo Tao, dalla Cina per l'esattezza, e avevamo paura che non riuscisse ad integrarsi, ma vostro figlio è stato davvero gentile con lui. Oltretutto, beh... oggi ci ha raccontato una cosa poco carina».
Lei sospira e si volta dall'uomo al suo fianco, stringendogli la mano e chiedendogli con lo sguardo di concludere il racconto: «A quanto pare gli si è fatto notare che non è nostro figlio biologico e sono stati poco carini nei suoi confronti, infatti ci ha detto che Scorpius è intervenuto proprio per questo».

I genitori del biondino rimangono stupiti da questo racconto e spalancano gli occhi, abbassandoli per poter cercare il figlio e chiedergli se fosse o meno la verità.
«Sul serio?» domanda Draco «È davvero così?»
«Sì» annuisce con un broncio timido «Hanno detto brutte cose e gli hanno preso il pranzo»
In questo momento non sanno se sentirsi orgogliosi del figlio per aver preso le parti di un bimbo in difficoltà o rimproverarlo per essersi comportato male, sicuramente dovranno fare un discorsetto particolare arrivati a casa.

Draco decide di prendersi un attimo per parlare con quei genitori e si avvicina a loro lasciando il piccolo un attimo solo con la madre.
«Siamo veramente contenti che nostro figlio sia amico del vostro e non trovo giuste le parole che Tao ha dovuto ascoltare, sicuramente non è colpa di quei bambini quanto dei genitori che non gli hanno insegnato i giusti valori. Anzi, un figlio adottato non è meno di un figlio avuto biologicamente»
E in quelle parole c'è il vero, perché anche il suo Scorpius non è venuto dal grembo della sua compagna, eppure è ugualmente il suo amato e prezioso figlio, senza alcuna differenza.
«Spero che l'amicizia tra Tao e Scorpius possa continuare» conclude il biondo, stringendo poi la mano di entrambi.

Adesso è momento di tornare a casa e mentre lo fanno è giusto fare un bel discorso a Scorpius.
«Amore di mamma, vuoi raccontarci cosa è successo?»
Bisogna prima ascoltare la sua campana ed è quello che fanno, stando ben attenti alle sue parole.
Oltretutto gli credono, sia perché non è un bambino bugiardo ma soprattutto per via delle parole scambiate con i genitori di Tao.
Draco sospira e scuote piano il capo, cercando nel frattempo di sistemarsi i pensieri e formularli a dovere.
Non deve essere troppo rigido, ma deve anche fargli capire cosa sia giusto e cosa sbagliato.

«Sei stato davvero bravissimo a difendere Tao e sono contento che tu sappia difenderti, ma questo non vuol dire che devi usare i modi cattivi» si ferma un attimo e si piega verso di lui, alzandogli il viso con una carezza e mostrando un sorriso paterno «Bisogna farsi rispettare, certo, ma senza usare le brutte maniere»
«E come si fa allora?» domanda ingenuo.
Questa volta a parlare è Esme, che si china a sua volta verso il piccolo e gli bacia la fronte: «Basta parlare, discutere e andare dalla maestra, ma le manine devono stare al loro posto. Mamma che ha combattuto tanti cattivi ne sa qualcosa».

Il piccolo annuisce e si morde l'interno della guancia, sente di averli un po' delusi e per questo il dispiacere è notevole.
«Mi volete ancora bene, vero?» domanda quasi con titubanza, ma i genitori senza indugio lo stringono in un caldo e dolce abbraccio.
«Certo che ti vogliamo bene!» esclama Esme con un sorriso gigantesco «Io e papà non smetteremo mai di farlo, ricordati»
Adesso si sente rincuorato, anche se è consapevole dello sbaglio almeno sa per certo che è ancora amato da quei due e che lo vedono come lo stesso bambino di sempre, riempiendogli il cuore.

Tornano a casa più sereni, più leggeri, tutti e tre avendo fatto chiarezza ad un po' di discussioni che andavano sistemate.
Eppure ancora una è in sospeso, almeno per Esme.
Per quanto non vorrebbe confrontarsi con Draco, freme dalla voglia di sapere alcune cose del suo comportamento e di ciò che è avvenuto dalla preside scolastica.
Il bambino viene fatto accomodare in casa e lasciato libero di giocare con il gatto, mentre i due rimangono per pochi minuti in cucina in totale silenzio, lui seduto sul tavolo della cucina e lei intenta a prepararsi un tè caldo pomeridiano.

«Grazie per essere intervenuto con Luisa oggi» butta fuori tutto d'un fiato, mentre è di spalle e può permettersi di non mantenere lo sguardo fisso nel suo, in quel caso la farebbe sentire molto a soggezione.
«Figurati, l'ho fatto per nostro figlio proprio come te» la sua risposta è semplice, anche per non turbarla.
Draco riconosce l'estrema difficoltà che lei ha nel parlargli a cuore aperto ed esprimere i suoi più sinceri pensieri.
Rimangono un altro po' in silenzio, finché non è l'uomo stesso a prendere di nuovo parola: «Mi dispiace per quello che ha ti detto, so che può essere poco piacevole».
«Fa nulla» scuote il capo e si volta «Non ha detto niente di che, non mi importa nulla»
Lui sa che mente, sa quanto quelle paroline l'abbiano destabilizzata, tuttavia comprende anche la sua poca voglia di sottolineare questo particolare.
«Senti, Esme...» questa volta a voler dire qualcosa in più sforzandosi di farlo è proprio l'uomo, perché alla fine vorrebbe togliersi i suoi dubbi e dirle quello che ha pensato e pensa.
«Sì?» domanda prima di sorseggiare la sua bevanda, si va a sedere davanti a lui e punta lo sguardo verso il liquido scuro contenuto nella tazza.
«Niente, volevo solo dirti che non c'è nulla di male se alcune cose ancora non ti piacciono, so che è più di "niente di che" e hai le tue ragioni»
Lei lo ascolta in silenzio, la imbarazza quel tipo di discorso perché lo trova fin troppo delicato ed intimo, e non vorrebbe affrontare questo genere di cose con quell'uomo, non le sembra la persona adatta per farlo.

«Ti ho detto fa niente, Draco» alza il volto e lo guarda seria, spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio «Ti prego di non preoccuparti per me, lo sai»
«Non mi preoccupo, ma... insomma, fanno innervosire anche a me queste cose»
«Chi si innervosisce è perché è preoccupato, lo sai anche tu»
Sospira e annuisce alle sue parole, rimanendo poi in silenzio, intuisce che lei stessa voglia fermare questa conversazione e percepisce il suo malessere in quelle parole.
«Però penso davvero che tu sia una madre eccellente, Esme»
«Ti ringrazio» sorride e finisce di bere la sua bevanda calda.
Lei si stupisce di come metta attenzione nei suoi gesti ormai a quasi due anni di distanza dalla loro separazione, come riesca ad essere discreto ma gentile.
Non ha interferito nella sua vita come aveva promesso, non ha fatto nulla che potesse disturbarla, e sembra essersi comodamente insediato nella sua vita, nella sua quotidianità ma in maniera differente.
Draco è presente, ma nel rispetto dei suoi limiti e della sua tanto amata libertà ritrovata in America.
Forse sul serio vuole solo la sua felicità ed Esme, anche se lentamente, inizia a credergli in qualcosa.

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Buongiorno a tutti!
Oggi vediamo non solo uno Scorpius sempre più forte di carattere, ma altri piccoli momenti in cui quei due cercano di avvicinarsi, o meglio in cui Draco cerca di far qualcosa di positivo.

Ormai il tempo sta passando e son quasi 2 anni che si sono lasciati.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi mando un bacione, LadyD 💚

PS: ci vediamo martedì per il nuovo capitolo!

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