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Le campane natalizie suonano ovunque, l'aria di festa ha coinvolto praticamente tutto il mondo e la neve si posa delicata sul suolo. L'evento più felice e bello dell'anno è finalmente arrivato e con lui sono giunti anche i regali e tanta cioccolata.
Esme è la prima a svegliarsi e si stiracchia nel letto, buttando distrattamente la mano in faccia al marito. Lui mugola infastidito e la sposta con una gomitata: «Smettila di rubarti tutto lo spazio sul materasso».
La giovane sbadiglia con una risatina e gli morde giocosamente una guancia, per poi stampargli un bacio sulle labbra: «Non fare l'antipatico come Scrooge il giorno di Natale».
Il giovane ride alle sue parole e le prende il volto con le mani, posando dolcemente le labbra sulle sue morbidissime.
Le accarezza il viso e mostra un piccolo occhiolino: «Buon Natale, brontolona».
«Buon Natale, idiota di un Malfoy»
Scendono prontamente dal letto e non vedono l'ora di fare gli auguri al resto della famiglia e di scartare ogni singolo pacchetto.
Esme con un incantesimo cambia i vestiti ad entrambi, non volendo perdere altro tempo, e inizia a sistemare la tavola assieme al marito.
Draco si occupa di preparare il vassoio colmo di brioches e croissant, mentre la bruna posa accuratamente ogni tazza e posata.
Lei accende anche la radio e mette qualche canzone natalizia, creando un'atmosfera allegra e spensierata. Canticchia e muove il bacino a tempo, presa a poggiare anche i regali per ogni persona nell'apposito posto a sedere.
Draco sorride spontaneamente e soffoca delle risate, trovandola estremamente adorabile e buffa.
La prende per una mano e l'attira a sé, per poter ballare in maniera giocosa e divertita.
Esme si fa scappare un riso dalle labbra e si lascia trasportare da questo momento così tenero con il marito.
Rockin' around the Christmas tree
At the Christmas party hopMistletoe hung where you can seeEvery couple tries to stop
Cantano assieme mentre Draco le fa fare qualche giravolta ed entrambi hanno un sorriso enorme tirato sul volto. Sono spensierati come bambini piccoli e volteggiano come se fossero posati sulle nuvole.
Esme punta un dito contro il marito e canta una strofa a voce alta, stonando tutte le note: «You will get a sentimental feeling when you hear voices singing: let's be jolly, deck the halls with boughs of holly!».
Draco scoppia in una risata piuttosto fragorosa e l'asseconda facendole fare un casquè e stampandole un grosso bacio sulle labbra.
Le guance della giovane donna si colorano di rosso e lo guarda con gli occhi che brillano nell'incontrare i suoi: chiari, lucenti, colmi di felicità e amore.
Il proprio cuore batte velocemente e sente la pelle vibrare come se fosse un'adolescente innamorata. E forse, Esme, si sente ancora come quella ragazzina emozionata sotto il tocco del primo bacio ricevuto dal suo unico amore dai capelli biondi.
«Buon Natale, cari!»
La voce di Mary si fa avanti allegra in sala da pranzo e subito i due si staccano accompagnati da una piccola risatina.
Draco con la bacchetta abbassa il volume della musica e si avvicina subito ad abbracciare i suoceri, ma soprattutto a prendere tra le braccia il figlio.
«Ma buongiorno, fagiolino» mormora Esme con un sorriso enorme stampato in volto, accarezzando con delicatezza il suo volto «Buon primo Natale assieme, amore di mamma»
Il bambino ridacchia verso la madre e muove la manina felice, beccandosi non pochi baci da Esme.
«Non lo mangiare tutto, questo fagiolino è anche mio!» esclama Draco con allegria e porgendo al figlio il proprio grande dito, che viene subito stretto e messo in bocca.
Il biondo posa un bacio sulla fronte del neonato e poi stacca delicatamente la mano, trovandolo a dir poco grazioso.
«Buon magico Natale a tutti voi maghi e streghe!» con gioia la voce di Ginevra si presenta vicino tutti loro e subito stampa un grosso bacio alla nipote e il marito, per poi stringere forte Jasper e Mary.
Anche Suzanne saluta tutti calorosamente e le due concludono quegli auguri coccolandosi un po' il piccolino. Scorpius li fa incantare tutti vista la sua bellezza.
Si mettono a sedere a tavola e Draco volta lo sguardo verso l'orologio: «A breve dovrebbe arrivare mia madre».
I presenti annuiscono e, molto educatamente, attendono l'arrivo di quella donna, non dando a vedere la loro poca propensione di averla tra di loro.
Ma è comunque comprensibile che lui desideri passare il Natale con la madre.
Non hanno mai fatto alcun brutto commento davanti al giovane Malfoy e hanno sempre portato molto rispetto per la sua persona, proprio perché nutrono un sincero affetto nei suoi confronti.
Il campanello della porta suona un paio di volte ed intuiscono che sia arrivata quella nobile donna. Draco si affretta ad aprile e non appena entra in casa riceve un caloroso abbraccio dal figlio: «Buon Natale, madre».
«Buon natale a te, figlio mio» gli stampa un dolce bacio sulla guancia e si fa condurre dagli altri parenti, venendo subito accolta da Esme che si presta a salutarla con molta gentilezza.
Stringe anche la mano dei restanti, sempre con un sorriso tirato sul viso, e si accomoda al suo posto, posando a terra la busta contenente i regali da lei fatti.
«Madre, vuoi salutare il bambino?» mormora Draco con fare tenero, allungando il piccolo verso Narcissa, nonostante si mostri leggermente titubante.
«Buon Natale anche a te, Scorpius» si limita a mostrare un breve sorriso, per poi accarezzare piano la sua mano minuscola. Eppure, si percepisce come sia poco convinta di quel nipote.
I presenti si limitano a rimanere in silenzio ed Esme sorride a sua volta per non rendere tesa questa bella mattinata natalizia.
«Allora, vogliamo aprire i regali?» propone la bruna, proprio per distrarre ogni persona e rendere più piacevole il momento.
Annuiscono tutti sollevati e vengono invitati da Draco ad aprire i loro doni posati sui loro piatti da colazione.
Le due madri ricevono un bel profumo, Jasper una colonia pregiata e le due zie due articoli esoterici. Rimangono tutti stupefatti dalla preziosità di quei pensieri e ringraziano la coppia con tanta contentezza.
«E ora tocca al più importante fagiolino di tutti!» esclama Esme, afferrando Scorpius saldamente tra le braccia e invitando il marito a scartare il loro regalo; essendo un neonato chiaramente non ha le capacità di maneggiarlo.
Estraggono il libro dalla carta e subito Mary applaude forse più felice dei genitori.
«Ma c'è Merlino!» esclama entusiasta Jasper, sorridendo a trentadue denti e osservando la felicità dipinta sul volto della figlia e del compagno.
I genitori fanno battere le mani al figlioletto e lo sentono ridere gioioso, riempiendolo di bacini su tutto il viso morbido e tondeggiante.
Scorpius afferra una ciocca bionda di Draco e la tira continuando a ridere e facendo sghignazzare anche il padre: «Attento, fagiolino, o perdo tutti i capelli!».
Gli fa staccare le minuscole dita e ci lascia sopra un bacio, sciogliendosi ancora una volta alla vista di quegli occhi incantevoli.
A questo punto, tocca agli altri consegnare i loro doni e immediatamente si fanno avanti le zie di Esme, che fiere porgono il loro regalo alla coppia: un manoscritto di riti oscuri antichissimo, preso direttamente in Romania, un regalo a dir poco strabiliante e adatto a due persone come loro.
Mary e Jasper, invece, porgono un grazioso album vuoto da riempire di foto, e anche una elegantissima cravatta al genero e un prezioso bracciale in oro bianco alla figlia.
Vengono stretti in un bellissimo abbraccio e i due stampano un bacio sulla guancia di entrambi.
Anche Narcissa dà il suo regalo al figlio e la moglie, che viene scartato con molta gioia.
Ricevono dalla donna un bel quadro rappresentante un panorama invernale da poter appendere nella loro lussuosa dimora e lo trovano perfetto per l'arredamento nuovo del Manor.
«Ora tocca al fagiolino!» quasi squilla Mary, alzandosi rumorosamente e andando veloce verso il nipote, non tardando a prenderlo in braccio e stringerlo con forza.
La consuocera sussulta a quel gesto così avventato e corruga la fronte stranita, ma senza permettersi di pronunciare alcuna parola.
Jasper tira fuori la bacchetta e fa materializzare davanti a loro tutti i pensieri fatti al nipote.
Draco ed Esme spalancano gli occhi e trovano davanti a loro una distesa di buste e bustine: tutine, sonaglini, un paio di peluche, dei ciucciotti colorati e perfino e un girello per neonati.
«Questi sono da parte di tutti noi» spiega Suzanne con un sorriso molto dolce «Ci piacerebbe fare sempre di più per nostro nipote»
Questo gesto fa scaldare il cuore dei due genitori che si sciolgono davanti la vista di quella scena colma di pure e dolci emozioni. La famiglia Smith ama quel bambino e più di quello che si può solo pensare. Vorrebbero donargli il mondo intero e sono disposti a dare anche sé stessi per lui.
Narcissa, invece, sgrana la voce sentendosi leggermente a disagio e storce appena il naso, trovando quei gesti esagerati per un neonato; o meglio, per un neonato che non ha niente a che fare con loro.
«Anch'io ho portato qualcosa» si limita ad affermare la nonna paterna, porgendo un pacco dalle medie dimensioni al figlio.
Lui rimane comunque stupito da quel gesto e la ringrazia con un cortese sorriso.
Forse Draco vuole convincersi che la donna si stia affezionando al nipote, o almeno spera.
Purtroppo, però, la realtà è diversa e lei ha portato quel pensiero per non deludere le aspettative del figlio. Narcissa stravede per Draco, lo ama da morire, quindi fa di tutto per lui, nonostante non nutra alcun affetto per la sua nuova famiglia.
Aprono il pacco e trovano dentro una semplice tutina bianca, per giunta della taglia sbagliata.
Palesemente più grande della misura di un neonato di pochi mesi.
Il volto dei presenti si spegne e i due genitori sorridono garbatamente e si prestano ugualmente a ringraziarla, non volendo scatenare alcuna sceneggiata proprio il 25 dicembre.
«Sicuramente gli starà molto bene l'anno prossimo» si limita a rispondere Draco, sempre forzando un sorriso e trattenendo in gola un sospiro colmo di delusione.
«Pensavo potesse andare bene» scuote semplicemente le spalle la donna, cercando di mostrare un'espressione premurosa.
Esme cerca di concentrare tutte le sue energie per stare calma, perché il loro primo Natale con il bambino non deve essere rovinato e perché nessuno deve disturbare la quiete del suo amato compagno. Sorride anche lei e preferisce ingoiare il rospo e concludere la colazione.
Ma non è l'unica a non aver gradito quel disinteresse e purtroppo, o per fortuna, qualcuno decide di spendere due parole a riguardo.
«Se ti interessassi a tuo nipote di certo non avresti fatto questo sbaglio»
Gli occhi di tutti si voltano verso la figura di Ginevra, che fissa truce Narcissa dopo aver sputato quell'amara verità.
«Penso che si possa sbagliare taglia. Capita a chiunque e penso che sia ugualmente una tutina di ottima fattura, pronta per essere indossata a tempo debito» risponde composta e con un tono cauto la donna.
«Tempo debito?» smorza una sarcastica risata e scuote piano la testa sempre la minore delle sorelle Bradshaw «Quando Scorpius crescerà abbastanza da poter indossare quella taglia, mia cara, sarà autunno ed è una tutina troppo calda. Ripeto, se ti interessasse davvero tuo nipote faresti caso a questi particolari»
«Siamo dei maghi, Ginevra, si possono rimpicciolire»
I pugni della donna bruna si chiudono con forza e le labbra si arricciano in un ghigno nervoso.
Sul suo volto si legge la rabbia che prova e il desiderio di far uscire dalla gola tutto ciò che pensa, stanca di dover stare in silenzio.
Ha sopportato per anni lei e la sua famiglia, sia ai tempi delle guerre contro Voldemort che adesso in qualità di zia acquisita di Draco.
«Non comprendi che si tratta di principio! Tutti noi sappiamo che il bambino ha tutto ciò che gli serve, che vive in una condizione economica più che agiata. Ma tutti questi regali li facciamo perché lo amiamo, non perché ci sentiamo in dovere di farli»
La signora Malfoy si sente sfidata da quelle parole e, anche se mantiene un tono pacato, non ha per niente voglia di rimanere muta e non rispondere a tale affronto.
«Io ho fatto un pensiero dal cuore, invece. Sono andata personalmente a prendere il regalo per quello che è il figlio di mio figlio!»
Queste ultime parole fanno accapponare maggiormente la pelle di Ginevra e adesso ha proprio voglia di urlarle in faccia tutto l'odio che ha tenuto nello stomaco per anni.
Un odio forse più grande di quello che si può solo immaginare.
Un sentimento profondo e pregnante come una lama conficcata in petto.
I presenti, infatti, riconoscono il volto arcigno della bruna e non si permettono a dire nulla, non volendo peggiorare questa situazione già tesa e poco piacevole.
«Nomini ancora Draco?» il tono di Ginevra è basso e penetrante, mentre gli occhi sono assottigliati e fissi su di lei «Usi la scusa di amare tuo figlio in ogni tuo gesto, Narcissa, ma questa tua maschera sta cadendo»
«Stai insinuando che io non ami abbastanza Draco?»
«Sto dicendo che amarlo non ti rende una bella persona» batte forte un pugno contro il tavolo e allunga il busto verso di lei «Sei sua madre, è tuo dovere prenderti cura di lui e amarlo, ma sei una donna cattiva e ripugnante»
Esme sussulta e Mary si allontana di qualche passo con il bambino tra le braccia, non volendo svegliarlo da sonnellino in cui è sprofondato poco prima.
Lo sguardo di Ginevra sembra avvolto dalle fiamme e le sue labbra carnose non fanno altro che muoversi lente e accartocciate in una smorfia disgustata.
«Tu sei una persona orribile, tu condividi quegli ideali spaventosi di tuo marito e hai supportato quella pazza di tua sorella Bellatrix»
Si alza da tavola mentre pronuncia queste parole e porta le mani duramente contro il tavolo, fissando senza alcun timore Narcissa.
«Mia sorella è morta, non puoi parlare di un deceduto» scatta in piedi anche l'altra donna e adesso i suoi sottili occhi chiari guardano la bruna gelidamente.
Non può permettersi di parlarle in tale maniera.
«E ucciderla è stata la cosa migliore io che potessi fare!»
L'ultima frase è urlata a gran voce e Ginevra non smette di criticare con il solo sguardo quella donna austera che ha davanti a sé.
Suzanne cerca di dire qualcosa ma viene interrotta da un dito che rigido si alza per farla stare in silenzio: la sorella minore necessita di parlare. In realtà, necessita farlo da molto tempo.
«Tu non ami questo bambino, tu non ami la moglie di tuo figlio e non ti interessa nulla se non di quell'uomo disgustoso di Lucius e di Draco, che poverino ha avuto te come madre!»
«Io ho sempre protetto mio figlio, non ti permetto di parlami in questa maniera» a questo punto alza la voce anche lei, non volendo che quella sfacciata continuasse a dirle parole contro, per giunta criticandola in quanto moglie e madre.
«Per colpa tua stava per morire per mano di Voldemort! Per colpa delle scelte di vita tue e di tuo marito, perché anche se non eri marchiata, mia cara, tu rimani una folle come tutti i mangiamorte»
«Io avrei fatto qualsiasi cosa per mio figlio. Io ho mentito a Voldemort per lui e per Esme»
«Chi lo ha salvato è stata Esme! Chi lo ha salvato...» fa una lunga pausa e deglutisce, sentendo il corpo improvvisamente rigido.
La mascella si serra, gli occhi si arrossano e diventano lucidi, mentre il petto si alza e abbassa irregolarmente.
Le sorelle non comprendono quel repentino cambio di tono e Draco afferra la mano di Esme da sotto il tavolo, molto confuso da quel discorso particolare.
Qualcosa sta andando storto e quella conversazione ha preso una piega completamente differente da quella che si può solo immaginare.
Ginevra, apparentemente irremovibile e severa, in realtà, nasconde un vuoto e un dolore fin troppo profondi.
«Non sei mai stata tu, Narcissa»
Adesso le parole appaiono rotte, tentando di ingoiare un nodo colmo di tristezza.
Esme corruga la fronte e si rende conto che non ha mai visto la zia così fragile ed emotiva.
Jasper inclina appena il capo e la osserva turbato, volendo capire cosa avesse portato quella donna a sciogliersi in tale maniera.
I suoi famigliari intuiscono che c'è dell'altro sotto quella tutina per neonati e non intendono fermarla volendo arrivare dritti al punto.
Anche per le sorelle risulta difficile comprendere le sue parole e quei pugni stretti saldamente, non avendo mai visto la loro piccola Ginevra così frustrata.
«Mio figlio è stato protetto da me fin dal suo primo giorno in cui è venuto al mondo!»
«Tuo figlio è vivo solo grazie ad Edith!»
Quell'esclamazione fa sobbalzare tutti sul proprio posto a sedere. Colpisce soprattutto il padre della ragazza, visto che si sta parlando della propria sorella.
Mary continua a cullare il nipote, ma rimane ben attenta al discorso altrettanto spaesata da quelle parole.
«In che senso?» a prendere parola è Draco che, troppo scosso da quel dialogo rumoroso, vorrebbe delle risposte che sicuramente merita di ricevere.
Qualcosa non torna e sicuramente c'è un valido motivo.
Conosce abbastanza bene le due donne per comprendere che vi è sotto una spiegazione.
Ginevra volta lo sguardo verso il biondo e si morde il labbro inferiore che non smette di tremare.
Prende un grosso respiro e socchiude gli occhi per qualche istante, cercando di rimettere al proprio posto non solo le idee ma anche le sue mille emozioni.
«Scusami, Draco, di cuore...»
Narcissa si mette a sedere e aggrotta le sopracciglia altrettanto confusa, comprendendo che quella donna stia nascondendo qualcosa.
La sorella Bradshaw scaccia con il dorso della mano una lacrima e abbassa lo sguardo per qualche attimo, sapendo bene che ora dovrà raccontare tutto.
«Avevo promesso ad Edith di non raccontare mai nulla, ma ora sono stanca» sussurra con un soffio di voce, facendosi cadere sulla sedia e mantenendo gli occhi completamente chiusi.
«Ora ci devi delle spiegazioni» Jasper parla in modo serio e con un tono basso, desiderando che la cognata sputasse ogni verità su quella che è la sua sorella deceduta.
Quel gesto terribile di Narcissa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso contenente il suo cuore.
«Era aprile...» inizia a parlare con calma, cercando di dare ogni spiegazione al meglio e non scoppiare in una valle di lacrime «Era Aprile quando io ed Edith decidemmo di accordarci per poter dare una mano all'Ordine. Volevamo indebolire Voldemort e i mangiamorte, ma senza coinvolgere nessuno di voi»
«Perché non volevate il nostro aiuto? Si può sapere cosa avete combinato?» sputa Suzanne senza andarle contro, ma pur sempre stranita da quel racconto di cui non sa assolutamente nulla.
«Perché aspettavano tutte un bambino!» esclama quasi con esasperazione «Mary, Lily, Alice... tutte! E noi eravamo stanche di vederle combattere per la resistenza durante una gravidanza. Volevamo fare qualcosa di utile»
«Continuo a non capire il mio ruolo in questa storia...» mormora piano Draco, strofinandosi una mano contro la fronte e trovando tutto difficile da comprendere.
«Anche Naricissa era incinta... di te»
Edith si accordò con la più piccola ma talentuosa delle sorelle Bradshaw, ovvero Ginevra, per compiere una grande impresa.
Dovevano colpire Bellatrix, la più fedele dei mangiamorte, sua sorella Narcissa e il marito Lucius.
Sterminando quella famiglia avrebbero dato un grande colpo a Voldemort e avrebbero iniziato a farsi temere maggiormente dagli altri suoi seguaci.
Entrarono di soppiatto a Villa Malfoy, era primo pomeriggio, ed erano ben certe che avrebbero trovato lì solamente quei tre e nessun altro: sarebbe stato un gioco da ragazzi ucciderli.
Usarono un incantesimo per non farsi udire e si addentrarono nei corridoi della casa, cercando attentamente i diretti interessati.
Improvvisamente udirono da una camera luminosa una voce candida cantare: era Narcissa.
Ginevra puntò la bacchetta attraverso lo spiraglio della porta, mentre la donna era di spalle con gli occhi rivolti al cielo limpido.
La mano dura di Edith si posò sulla mano dell'amica e la fece abbassare immediatamente.
Gli occhi si spalancarono e deglutì molto lentamente, con le gambe che stavano quasi per cedere.
«Che fai?» sussurrò la minore confusa.
«Guarda la pancia...»
Rimasero sbigottite nel vedere quella grossa protuberanza e subito la Smith scosse piano la testa: «Noi non siamo come loro, ricordalo sempre, Ginevra. Non diremo nulla del bambino e nessuno deve fare del male a questa famiglia»
Con gli occhi ancora lucidi finisce il racconto e lascia tutti i presenti completamente in silenzio per qualche attimo.
«Perché non lo avete mai detto?»
«Per proteggerli, Jasper!» sputa aspra Ginevra, con gli occhi che ormai non riescono a trattenere le lacrime.
Ed è proprio questo il motivo per il quale quella donna ha voluto personalmente uccidere Bellatrix con le sue stesse mani. Non solo per via della crudeltà di quella donna, non solo per le torture fatte a Frank ed Alice, ma anche che compiere quel gesto che la sua cara Edith non ha potuto fare. La Smith ha preferito risparmiare tutti loro pur non turbare una giovane madre che portava in grembo una piccola ed innocente vita.
Risparmiare solo Narcissa e uccidere sua sorella e il marito sarebbe stato altrettanto spregevole, se non peggio di ucciderla all'istante.
Avrebbe sopportato il dolore di due grandi perdite mentre affrontava completamente da sola una gravidanza.
Draco abbassa lo sguardo e subito lascia la mano della moglie, facendola ricadere a penzoloni e guardando il vuoto.
Si sente improvvisamente molto perso, confuso, e non sa davvero cosa pensare.
Suzanne guarda con fare critico la sorella minore e poi la sente silenziosamente singhiozzare e parlare ancora una volta: «Ecco perché l'ho riconosciuto anni fa a casa Smith: ho percepito la stessa magia, ho riconosciuto il bambino che ho sentito nel grembo di Narcissa».
Quel giorno prima della battaglia magica, Ginevra non ha intuito che quel giovane ragazzo biondo fosse un Malfoy solamente per il suo aspetto, ma soprattutto per l'energia che emanava e che conosceva molto bene.
Narcissa ha la bocca schiusa e non sa bene che rispondere, questo è un racconto fin troppo serio e che l'ha colpita dritta al cuore, facendola sentire quasi a disagio davanti quelle persone.
«Noi abbiamo sempre protetto Draco, anche inconsapevolmente»
«Smettila con questa pagliacciata» sputa la madre del biondo, infastidita nel sapere che qualcuno abbia guardato le spalle al figlio.
Anzi, che qualcuno abbia cercato di proteggere entrambi.
Ginevra alza di nuovo lo sguardo verso Narcissa e il viso si contorce in un ghigno saturo di rabbia: «Noi abbiamo sempre voluto bene a tuo figlio. Mettiti in testa che noi amiamo lui e Scorpius».
«Tu lo odiavi!»
«Ero preoccupata per mia nipote! Ti rendi conto da chi è venuto fuori? Da due pazzi, malati ed estremisti. Potevo credere subito alle sue parole? Ma, a differenza vostra, a noi interessa della sua felicità. Non importano le sue scelte, non importa se suo figlio è un mezzosangue. Noi stimiamo Draco per l'uomo che è diventato»
Narcissa e Ginevra continuando ad urlarsi contro e parlare senza interruzione, buttando fuori tutta la frustrazione accumulata in quegli anni di silenzio.
Sono in piedi e si puntano il dito contro, praticamente riversando acido in quelle severe parole.
«Vi prego, basta» afferma seria Esme, improvvisamente, non volendo più sentire altri litigi il giorno di Natale.
Il giovane uomo è rimasto in silenzio tutto il tempo, molto mortificato, e la moglie non può permettere un discorso del genere in questo momento.
Le due si bloccano e si mettono a sedere, rendendosi conto che forse hanno esagerato.
Puntano lo sguardo verso Draco e si sentono mortificate, sapendo che hanno intristito quella persona a loro così tanto cara. Si sono fatte trasportare dal loro reciproco odio e il clima natalizio si è spento come un soffio su una candela.
«Non ti ho mai odiato, Draco...»
«Lo so, Ginevra, lo so benissimo»
La donna gli sorride e lui ricambia quel tenero sguardo, notando l'ennesima lacrima solcare il suo viso. Una lacrima che forse contiene molto altro.
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Mamma mia, scrivere questo capitolo è stato per me parecchio impegnativo!
Ci ho messo più tempo del solito e spero di aver trasmesso ogni emozione dei personaggi.
Spero anche di aver raccontato a dovere le vicende, nonostante andranno approfondite e chiarite anche con il tempo.
Questo è un piccolo particolare della nostra famiglia magica, ma forse non è nemmeno l'unico.
Come vi ho già anticipato, questa storia contiene anche i "retroscena" (chiamiamoli così, dai) di Esme e Draco, che si andranno a ricamare per poi strutturare le vicende e sviluppare i caratteri dei personaggi.
Spero che vi sia piaciuto questo capitolo un po' lunghino e ci terrei a sapere cosa ne pensate!
E magari lasciate una stellina se è stato di vostro gradimento!
Alla prossima, LadyD 💚
PS: prossimo capitolo previsto per domenica!
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