𝐋𝐗
Gli ultimi giorni d'aprile e il calore primaverile si fanno sentire e si portano dietro delle novità da parte del Ministero.
Dopo l'evento accaduto con Malfoy e la Wilson ogni dipartimento è rimasto in subbuglio e il Ministro ha dovuto intervenire al più presto per non creare eventuali scandali in società.
Si è dovuto occupare delle dovute sostituzioni e soprattutto di farlo in maniera consona, magari facendo dei cambiamenti che non sono molto di suo gradimento ma che non avrebbero scombussolato la società magica.
Il figlio di Howard da capo del dipartimento Auror ha preso il posto di Draco, alzandosi di livello e dirigendo tutto il secondo strato ministeriale.
E allora chi ha preso il suo posto? Semplice, Harry Potter.
Non perché sia uno dei favoriti del Ministro, ma perché era la scelta più conveniente da fare.
Ha storto il naso quando assieme al suo segretario ha dovuto prendere questa decisione, ma era quella giusta da fare.
Anzi, al giovane uomo nemmeno piace quella posizione, ma comprende che sia la cosa migliore per tutti.
In questo modo il dipartimento sarà maggiormente controllato e la sua condotta impeccabile da Auror gli permette di non sentirsi dire nulla da nessuno.
Ma perché non Ron Weasley? In realtà era la scelta iniziale di Howard vista la sua purezza di sangue, ma avere come moglie una donna non pura, e per giunta licenziata, non sarebbe stato il massimo.
Potter ha una bella famigliola con una donna purosangue che si occupa di sport, quindi che non potrebbe mai interferire con le direttive ministeriali, ed è sempre stato un lavoratore diligente.
Oltretutto ha scoperto il mistero della Wilson, ed anche questo è un punto a favore.
Esme e Draco sono rimasti piacevolmente sorpresi per quella notizia e la trovano una buona scelta.
Harry potrebbe tenere sott'occhio le malefatte del Ministero e la situazione potrebbe calmarsi.
Anche la scelta di Howard come capo del secondo livello non dispiace per nulla.
Certo non è per loro l'uomo più simpatico del mondo e ha cercato tante volte di far licenziare Esme, ma almeno non ha mai pensato di farle del male.
Borioso ed egocentrico, di certo non un folle assassino.
Ma nonostante questo loro non vogliono sul serio tornare lì.
Anche se è passato del tempo dal ritorno di Esme, lei proprio non vuole saperne di uscire da casa. Sta così bene con i suoi hobby, il marito e il figlio.
Sembra molto strano sentire queste cose da parte di una donna così intraprendente come lei, a dire il vero non è nemmeno molto contenta di quella scelta, ma è quella più giusta.
Teme che possa succederle qualcosa e poi non riesce nemmeno a camminare per bene, figuriamoci passeggiare serenamente tra le vie di Diagon Alley.
«Allora, fatina, sei pronta?»
Draco la fa sedere nel patio, sulla sua personale poltroncina in vimini, e per terra posa un bicchiere colmo di acqua.
«Devi alzare il liquido e rimetterlo dentro» la incita piano, invitandola a fare un piccolo incantesimo.
Ultimamente si stanno allenando per farla sfogare e l'uomo si dedica totalmente a lei.
Ogni tanto fa qualche danno per via della troppa energia, ma lui essendo un bravo mago riesce a tenerla a bada.
Esme allunga un braccio e annuisce titubante, facendo come consigliato.
Si concentra per bene e piano riesce nell'incantesimo, strappandole un sorriso soddisfatto.
Posa piano quelle gocce nel contenitore e Draco le stampa un bacio sul capo sentendosi fiero: «Bravissima! Di nuovo!».
E così fa, di nuovo.
Scorpius, invece, è tra i cespugli a giocare con qualche lumachina e si diverte a pasticciare con il terriccio e le foglie.
Sembra tutto idilliaco: il giardino ben sistemato, i boccioli primaverili da poco sbocciati e la famigliola felice.
Purtroppo lei è ancora molto malata, ma almeno adesso è protetta.
Continua il suo allenamento quotidiano e si sente molto soddisfatta per i progressi che sta facendo.
Una volta controllata la sua magia potrà tornare ad essere la strepitosa strega di un tempo.
Ma non ha fretta, non ha fretta nemmeno Draco e a lui basta che la sua amata stia con lui.
«Devi farti il bagno, fatina» le passa una mano per i capelli e posa un bacio sulla sua guancia «Bisogna cambiare le bende, lo sai»
Lei annuisce alle sue parole e si fa aiutare ad alzarsi, anche se ultimamente riesce a reggersi in piedi meglio.
Per via dei piccoli allenamenti e passetti, la sua schiena è più dritta e i piedi riescono a farla avanzare un po'.
Draco richiama il bambino e lo invita a rientrare in casa visto che loro devono stare nel bagno e non possono averlo distante, insomma è comunque un bambino piccolo.
«Amore di papà, vai in camera nostra a vedere i cartoni animati» lo incita dolcemente, passando la mano sulla sua schiena e vedendolo correre al piano di sopra.
I due, invece, camminano molto lentamente, facendo un passo alla volta, salendo un gradino per volta della lunga scalinata del Manor.
Esme viene sorretta dal marito e così si sforza a recarsi con le sue stesse gambe verso il bagno.
«Brava amore, così, fai piano» la mantiene per le braccia e la vede tutta concentrata, con la fronte corrugata e il labbo inferiore stretto tra i denti.
Osserva insistente i propri piedi e sta attenta a posizionarli dritti così da non cadere.
Si sta sforzando tantissimo ma vuole farcela e vuole stare bene soprattutto per Draco e Scorpius.
Raggiungono molto lentamente il bagno e la giovane viene fatta sedere su una sedia in legno.
Come sempre il compagno si occupa di spogliarla lentamente e toglierle le fasciature sulle dita e le bende che avvolgono i suoi fianchi lacerati.
«Oh, stanno meglio!» esclama sbalordito, vedendo le cicatrici diminuite «Certo che tua madre ci sa fare con le cure»
Lei sorride raggiante, è molto contenta di sapere che sta migliorando, e lo guarda tutto il tempo mentre le prepara la solita vasca piena di olii e saponi adatti alla sua condizione.
Versa nell'acqua una pozioncina ammolliente consigliata da Mary e poi l'aiuta ad immergersi dentro.
«Mi piace così tanto quando è tiepida» mugola lei rilassata, chiudendo gli occhi e percependo poi le goccioline tra i capelli.
Draco con le mani curvate a coppa le versa l'acqua sul capo e le strofina delicatamente le ciocche brune, sa bene che trova piacevole quel tipo di massaggi e carezze.
Lei chiude le palpebre e posa il collo contro il bordo della vasca, lasciandosi viziare e coccolare come merita.
Tuttavia l'uomo pensa a qualcosa in particolare mentre la lava con cura, nonostante si era promesso di soffocare quei pensieri e quei dubbi, ma non riesce proprio a distrarsi.
«Come mai hai questi tagli?» tenta senza esitare ancora, sputando quelle parole spontaneamente.
Gli occhi di Esme si aprono e deglutisce lentamente, paralizzandosi a questa domanda.
Osserva il soffitto e rimane immobile, i suoi muscoli si irrigidiscono e non riesce a dire nulla.
Draco corruga la fronte perplesso e le posa una carezza sul viso: «Tutto bene?».
Ancora immobile e muta.
I ricordi iniziano a vagare per la mente imperterriti, veloci come dei razzi, e si susseguono uno dopo l'altro facendole ricordare esattamente ogni cosa.
Sembra quasi percepire lo stesso dolore, la stessa sofferenza, la stessa agonia.
Le mani sulla sua pelle, i coltelli che la tagliano, il sangue caldo che la ricopre assieme al sudore.
Bruciature, cicatrici, l'oppressione sulle mani, le urla che quasi osavano strapparle la gola.
«Esme...tutto bene?» la voce è titubante, si ferma e la guarda mentre rimane ancora pietrificata.
Sembra non reagire a nulla, le orecchie sono ovattate e non sente nemmeno la sua voce, come se fosse rimasta assorta da quelle torture.
Draco inizia ad intuire che la sua situazione psicologica è peggio di quanto pensasse e inizia a sentirsi in colpa per quello che ha detto, anche se non lo ha fatto con cattive intenzioni.
Le stringe appena un braccio per poterla rianimare dal suo torpore ma lei sobbalza spaventata e porta una mano contro il cuore che inizia a palpitare frenetico.
Guarda il marito ad occhi spalancati e per un attimo le era sembrata la mano callosa di una delle guardie.
Il respiro è corto e le pupille tremolano spaventate.
«Esme, calma, sono io» cerca di rincuorarla e poggia le dita sulle sue spalle indeciso sul da farsi.
Come deve fare a farla star meglio di certo non lo sa.
Nota quanta paura ancora la tormenta e comprende che non è il momento adatto per scoprire qualcosa su di lei e ciò che le hanno fatto.
«Sta' serena, sono io, il tuo Draco, e sei qui con me a casa» le accarezza il viso e si avvicina maggiormente con il busto chinandosi verso di lei, vedendola ancora scossa.
Esme deglutisce e scuote la testa piano affinché possa riprendersi.
«Non volevo metterti pressione, amore, non ti preoccupare» le sorride ma la bocca della compagna è ancora schiusa per lo sconcerto.
Povera e fragile Esme, non sembra la stessa donna di un tempo, di soli trecento sessantacinque giorni fa.
Le bacia la fronte e accarezza i suoi umidi capelli con dolcezza: «Qui ci siamo solo io, te e il bambino, non devi temere più nulla»
Lei strizza gli occhi e cerca di sistemare quei pensieri affollati, prendendo anche un grosso respiro e fidandosi delle sue parole, aggrappandosi ad essi come se fossero la sua cura.
«S-sì...» balbetta flebile «Scusami...»
«Non devi mai scusarti con me, lo sai» le sorride e questa volta le labbra si posano sulle sue, in un dolce e rassicurante bacio.
Si stacca da lei e la guarda negli occhi con uno sguardo che sa di amore: «Devi scusarmi tu, prometto che non ti farò più questo genere di domande. Se un giorno vorrai parlarne ti ascolterò»
A questo punto la fa uscire dalla vasca e decide di non dirle più nulla, soprattutto perché lei sembra che abbia la bocca cucita.
Si sente mortalmente in colpa per averla ammutolita in tale maniera, non era sua intenzione, e adesso che lei aveva ripreso a parlare un po' di più si ritrovano di nuovo in silenzio uno di fronte all'altra.
La fa sedere sulla solita sedia e inizia il procedimento di unguenti e fasce per curarla, eppure quell'assordante silenzio è così pesante da sopportare.
Poi sembra svuotata, Draco nota le labbra schiuse e gli occhi persi, come se fosse completamente pietrificata a quei ricordi.
La riveste e le asciuga i capelli, ma sempre zitti.
Zitti e ancora zitti.
«Vuoi andare in camera?» le domanda ad un certo punto, gentile, e la vede semplicemente annuire ancora con la boccuccia a cuore leggermente aperta.
Il bambino è lì che sta vedendo i cartoni, ma Draco pensa sia bene lasciare un attimo Esme a riposare mentre loro si dedicano al pranzo di oggi.
È fin troppo sconvolta per sentire i rumori della televisione o le richieste di un bambino.
Inutile specificare quanto è frustrato l'uomo in questo momento: deve inventarsi sempre una scusa con un bambino piccolo, accudire una moglie malata e traumatizzata, e prendersi cura di ogni cosa in casa.
Non è annoiato, semplicemente è stanco.
Stanco di dover ancora preoccuparsi per qualcosa al posto di godersi serenamente la sua vita quotidiana.
Stanco di pensare, stanco di vivere una vita che teme non potrà mai prendere una buona piega.
E se lei rimanesse così per sempre? Non sarebbe certo bello e lui avrebbe tutta la sua vita rovinata, così come Esme stessa.
Vorrebbe fare di più, cercare un rimedio per i suoi dolori non solo fisici, ma è così difficile.
Vorrebbe magari prenderseli lui, ma non può.
Fa stendere la moglie con delicatezza e le posa un bacio sulla fronte.
«Se hai bisogno basta che mi chiami» le sussurra premuroso «Preparo il pranzo e torno da te»
Annuisce e lo vede andar via con il piccolino, che prima le ha baciato dolcemente una guancia.
Esme fissa il vuoto davanti a lei, si stringe nelle sue stesse spalle e cerca di contenere quei traumatici ricordi.
Ha sentito sulla sua pelle ogni dolore e ha sentito l'umiliazione pervaderla come se la stesse bruciando.
Per non parlare delle molestie che ha ricevuto, di tutta quella violenza contro il suo povero corpo gracile.
La luce mai vista per mesi, il poco cibo, le urine e il sudore.
Si vergogna a dover raccontare quelle cose, lo trova davvero orrendo e non saprebbe nemmeno da dove iniziare.
Persa nei pensieri le lacrime colano sulle sue guance senza nemmeno accorgersene, marcandole il viso e facendole sfogare quell'amaro che le pervade l'animo.
Singhiozza con gli occhi appannati colmi di goccioline acide e vorrebbe togliersi dalla pelle le sensazioni che quelle persone le hanno lasciato addosso.
Pensare a ciò che hanno fatto con quel corpo le fa venire la nausea, lo trova a dir poco ripugnante.
Sente un forte pugno nello stomaco e si rannicchia maggiormente, nascondendosi sotto le coperte con il desiderio di scappare via da quei pensieri.
Draco sta risalendo in camera per controllarla quando sente quel pianto incessante.
Il cuore si ferma e si sente perso nell'udire la sua voce tremolante e così affranta.
Non si immaginava di trovarla così, ma suppone sia ancora per la domanda che le ha posto.
La raggiunge sedendosi vicino il bordo del letto e le posa una carezza sulla spalla: «Non voglio sapere perché piangi, sappi solo che sono qui per te»
Questa è la solita frase che le ripeteva quando erano ragazzini, quando lei piangeva ma non poteva dirgli il motivo.
A queste parole lei raccoglie le poche energie che possiede e si sforza a rimanere dritta, così da riversarsi sul suo busto per richiedere un abbraccio.
L'uomo sobbalza a quella stretta così forte e improvvisa, rimane ad occhi spalancati quando le sue lacrime si trasformano in gemiti di dolore e così la stretta sul suo busto l'avvolge ancora di più.
Lascia che si sfoghi e rimane in silenzio, le dà il suo spazio di star male.
Lui quando prenderà il suo spazio per stare male?
Quando si renderà conto di ciò che gli sta capitando attorno?
Quando riusciranno a concretizzarsi nella sua mente i dolori di Esme?
Sembra muoversi per inerzia, con la fretta di farla star bene, ma non si sofferma sul suo animo che lentamente si sta sgretolando.
Un animo che è sempre stato complesso, teso sul filo che separa la bontà dalla malevolenza.
E adesso Draco dove si riverserà? Cosa succederà nel momento in cui dovrà scegliere da che parte buttarsi?
«Stai serena, amore mio, adesso non devi temere più nulla» mormora vicino il suo orecchio, per poi strofinare il naso contro la sua guancia.
Piano piano lei si calma, si rifugia tra le sue braccia e si bea delle sue attenzioni e delle sue carezze, così dolci che sembrano affievolire ogni dolore.
«Sfogati con me ogni volta che vorrai, non sei dovuta a parlarmi» le alza il volto e le posa un bacio sulle labbra «Mi basta che tu stia meglio, promesso?»
Esme annuisce e tossisce per schiarirsi la voce, prendendo un grosso respiro: «E ti prometto che migliorerò...per te, per Scorpius»
«Stai già migliorando e ogni giorno andrà sempre meglio» sussurra contro le sue labbra, per poi darci sopra un altro bacio ancora.
Si baciano ancora delicatamente e le mani calde di Draco le mantengono il viso come se fosse fatto di porcellana, sfiorandolo con amore.
Ma una piccola fiammella si proietta e scoppia sul comò della loro stanza.
L'uomo corruga la fronte molto stranito e si avvicina al mobile, notando posata una lettera che è stata materializzata.
"Caro Draco,
è da tanto tempo che non ci sentiamo e in questo periodo sono successe troppe cose.
Mi rammarica molto l'idea di ciò che avete passato tu e tua moglie e mi sento quasi in colpa per questi avvenimenti.
Posso assicurarti che non sono mai stata artefice o complice delle malefatte di tuo padre o del Ministero, ma potevo avere un occhio più attento e magari mostrarmi così più utile.
Sai bene la mia posizione difficile, ma sai quanto io ti ami e ti abbia sempre amato.
Una madre non può ignorare il malessere di un figlio ed è per questo che al momento io e tuo padre non siamo in buoni rapporti.
Condividiamo le stesse mura, ma non più la stessa complicità; spero tu possa intendere.
Ti scrivo perché ci terrei a vedere te e soprattutto Esme, sperando di poterle augurare il meglio.
Mi scuso se può sembrare ipocrita da parte mia, ma la mia considerazione su di lei non sarebbe mai sfociata in odio o violenza.
Ciò che mio figlio ama va rispettato e così rispetterò quella donna.
Con affetto, Narcissa. "
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Buongiorno a tutti, eccomi puntuale come sempre!
Un altro capitolo dedicato ai malesseri di Esme e alla frustrazione di Draco.
So che può risultare noioso, ma voglio che sentiate le loro emozioni e vi immedesimate nella situazione. Anzi, spero di starci riuscendo!
Questo ci servirà come base per lo sviluppo della storia, degli avvenimenti e dei personaggi.
Come ben sapete, ormai conoscendo la mia scrittura, i problemi che incombono non sono semplici gelosie o paranoie, soprattutto adesso che sono adulti.
I personaggi hanno un loro carattere che va sviluppato e come ben sapete quello di Draco è mooolto complesso, spero solo che vi stia piacendo e di potervi colpire continuando in questa lettura!
Vi ringrazio per il supporto e spero che questa storia possa continuare ad essere apprezzata!
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo!
Ma prima di lasciarvi vi lascio degli avvisi (vecchi e nuovi):
- Aggiornerò giovedì, sabato (poi ve lo ricorderò);
- Dal 20 al 24 dicembre non potrò aggiornare perché parto, ma non vi preoccupate che il 24 appena torno aggiungerò un capitolo e riprenderò il solito e puntuale aggiornamento!
- Vi ricordo che se volete potete seguirmi su ig (_ladyd__wattpad) e tiktok (_ladyd__);
- Il link per il cartaceo di PROPHECY l'ho messo nella bio di wattpad (se vi va di prenderlo, mi farebbe piacere ricevere un parere...potete scrivermi qui o su ig!)
Grazie ancora a tutti, un grossissimo bacio, LadyD 💚
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