§ 10- Lavoro e lavoro soltanto §
I giorni trascorsi in cucina con lui stanno letteralmente volando. Sono già passate due settimane e devo ammettere che ho imparato tantissimo, molto più di quanto potessi immaginare e, nonostante lo trovi ancora assolutamente affascinante, sono riuscita a frenare l'ormone.
Buon per me!
"Sei sicura di non volere un passaggio?" mi domanda mentre tira su la cerniera della giacca.
"Sicurissima" confermo con fin troppa enfasi e lui sorride.
Ride sempre e non so se prenderlo come un complimento o come un'offesa a morte.
"Non sei stanca neanche un po'?" incalza curioso, scrutandomi con i suoi profondi occhi color mare notturno. Con il buio diventano sempre più scuri.
"No" mento spudoratamente.
Abbiamo servito una comitiva per una festa di compleanno a sorpresa, la sorpresa è stata nostra perché non ci aspettavamo quaranta persone tutte insieme ma, per fortuna, siamo riusciti a fare un servizio impeccabile come gli standard del ristorante impongono. Questo però mi ha portata ad avere i piedi in fiamme e le gambe doloranti, ma non ho alcuna intenzione di mostrarglielo e tanto meno di dargli fastidio.
"Pessima bugiarda!"
"Non sto mentendo", continuo con la mia teoria, "e comunque, lei non è in ritardo per il suo appuntamento?"
"Non preoccuparti per me", sorride, e giuro non ne capisco il motivo, "e poi ricorda, che io sono sempre in orario."
"Certo, non ho dubbi!" mormoro chiudendo il piumino e, calzando il cappello, lo precedo all'esterno.
"Sei proprio sicura?"
"Sì, non si preoccupi."
"Sei davvero testarda!" esclama raggiungendomi per guardarmi dritta negli occhi e, nei suoi, leggo divertimento, stima e preoccupazione. Un incrocio di emozioni che non so davvero come spiegare.
"La mia non è testardaggine", preciso, anche se un po' lo sono, "la verità è che non voglio darle fastidio."
"Guarda che non è un problema accompagnarti", insiste, "la casa di Vincenzo è sulla mia strada. Se lo fosse non insisterei tanto, non credi?"
"Non lo so" ammetto.
"Beh, fidati di me. Avanti sali in macchina", ordina con tono autoritario, "e non discutere."
Senza aggiungere una sola parola salgo sul suo hammer tirato a lucido. Profuma di muschio e zucchero, cioè di lui.
Per favore ignorate quest'ultimo commento.
"Posso farti una domanda?" ricomincia a parlare una volta acceso il motore.
"Credo che dire di no, non sia un'opzione."
"Non sono un despota", ride, "e fuori dalla cucina non sei costretta a essere formale."
"Mi sta autorizzando a darle del tu?" domando inarcando un sopracciglio, mentre abbraccio lo zaino che tengo in grembo.
"Ci sto pensando", risponde cogliendomi di sorpresa, "ma al momento mi riferivo al fatto che se non lo desideri, puoi non rispondermi."
"Faccia la domanda e deciderò."
"Cosa fai quando non sei a lavoro?"
La domanda mi coglie completamente di sorpresa perché non ne capisco il senso.
"Sto a casa", rispondo senza problemi, "pulisco, riposo e cucino."
"Wow! Divertente." Ovviamente ride.
"Cos'altro dovrei fare?" reagisco un po' scontrosa. In fin dei conti non amo impigrire tra le mura di casa, ma cosa posso fare? Non conosco nessuno.
"Uscire" risponde, fingendo di non recepire il mio tono acido.
"Lo farei se conoscessi qualcuno" mi giustifico, mentre scorgo in lontananza la villa di Vincenzo.
"Scuse", replica tranquillo, "non credo tu abbia problemi a fare nuove conoscenze, quindi, direi che hai deciso volontariamente di stare sola. Ricorda che il tempo non torna indietro e quando questi giorni saranno finiti, non avrai modo di riviverli."
"Mi sta suggerendo di andare in giro e fare amicizia?" chiedo portando la mano alla maniglia.
"Sì", conferma, "prendilo come un suggerimento."
"Lo farò", concordo aprendo la portiera, "grazie per il passaggio."
"Di nulla", sorride, "e ricorda che a volte un passaggio vuole essere solo un passaggio. A domani."
"A domani" replico è solo quando lo vedo svoltare la curva mi viene in mente che domani è lunedì e il ristorante è chiuso.
Mi stringo nelle spalle per la svista ed entrò in casa, dove, dopo una piacevole doccia calda, mi sdraio nel letto e cedo immediatamente a un sonno ristoratore.
*Mio spazietto*
La storia procede. Pareri?
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