Il mito della fame


Tutto inizió con la creazione dell'uomo; Adamo ed Eva vivevano senza impervie nel lusso piú sfrenato sino a che compirono il peccato capitale.
Fu il primo, ma sufficente a meritarsi la cacciata dal paradiso.
Oggi l'uomo compie innumerevoli peccati causati dai cosiddetti istinti naturali.
Ve ne sono 7 considerati capitali: avarizia, superbia, ira, lussuria, invidia, gola e accidia.

In particolare il peccato di gola é quando l'essere umano "eccede la giusta misura nel dedicarsi ai piaceri del cibo e delle bevande", ma da dove ha avuto origine?
Sicuramente la causa principale è la fame, ma l'uomo non l'ha sempre avuta:

Non appena gettati dalla porta del paradiso sulla Terra, Adamo ed Eva dovettero affrontare le impervie del mondo: freddo, bestie feroci, la notte... cosí si misero in viaggio alla ricerca di un luogo privo di tutto ciò.
I giorni passavano e ormai abbandonati a loro stessi erano sul punto di togliersi l'unico bene che a loro era rimasto: la vita.
Rimpiangevano il loro operato, che era costato l'eterna salvezza e le lacrime dell'uno scaturivano il medesimo effetto nell'altra.
Scorsero un melo in lontananza, circondato da una platea di arbusti e rampincanti di ogni tipo, così decisero che in memoria del loro lutto ogni giorno avrebbero mangiato una mela. I frutti di quell'albero erano dolcissimi e la dolce commemorazione suscitava un amaro piacere.
Anni dopo, nonostante la specie umana fosse ormai proliferata, questa persistente usanza era ancora in vigore fra gli uomini. due di loro, Edera e Biancospino, amavano particolarmente quelle mele ed un giorno le mangiarono tutte privando così tutti gli altri uomini di tale piacere.
Non appena il misfatto fu scoperto vennero uccisi e crocefissi sul melo.
Il loro sangue si mischió all'acqua che le radici assorbivano, e l'albero puro, contaminato dal sangue di peccatori, si ammaló e nel giro di pochi giorni morí.
L'intera umanitá cadde nella disperazione, il sapore di quelle mele era incommensurabilmente piacevole e non riscontrabile in frutto alcuno.
Dopo alcuni anni di digiuno alcuni morirono per il dolore e per la tristezza di non poter più mangiare quelle mele, altri invece iniziarono a mangiare tutto ció che capitava loro a tiro, nella speranza di placare quel senso di vuoto che solo quel frutto riusciva a colmare.
Alcuni notarono che mangiando determinati alimenti, provavano un leggiero sollievo, perché vagamente ricordavano il sapore del frutto sacro, di conseguenza limitarono la loro "dieta" ad essi.
Invece coloro che continuarono a mangiare senza ritegno morirono anch essi per la stessa sorte di coloro che si erano arresi.
L'umanità era dunque ridotta ad un terzo, ma non estinta, e col tempo scoprí come coltivare quegli oggetti che più di sapore si avvicinavano alla mela, ma ahimè, poiché non erano la stessa cosa, inevitabilmente prima o poi per ogni individuo giungeva la morte.
Ció venne tramandato di generazione in generazione, fino ai giorni nostri, infatti ancora adesso noi dobbiamo mangiare, altrimenti moriamo.
Perchè anche noi, siamo ancora alla ricerca di un sapore uguale a quello delle mele di quel'albero insanguinato e prima o poi nemmeno noi resisteremo a tal peso e moriremo.

Dunque cosí ebbe inizio la fame.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top