20. Intrusioni notturne
Notte fonda, e sono nel letto che fisso il soffitto.
Le ultime parole di Billy mi rimbombano nella testa come un'eco inarrestabile "Ci sono cose che non posso spiegarti... è complicato, tutto qui... A dopo"
La confusione, quel senso di dolcezza e allo stesso tempo di mistero... tutto si mescola fino a farmi impazzire.
Sto ancora cercando di mettere insieme le sensazioni, la giornata, il nostro strano dialogo telefonico.
Dovrei addormentarmi, ma ogni volta che chiudo gli occhi, è come se sentissi di nuovo la sua voce.
Sospiro, sposto il cuscino, cambio lato, ma nulla.
A questo punto, arrendendomi alla mia insonnia, accendo la lampada sul comodino e prendo il libro che ho lasciato sulla sedia: un romanzo horror.
Perfetto per distrarmi.
Mi immergo nella storia, tra case infestate e strani rumori nella notte, e lentamente mi rilasso.
Gli occhi cominciano a farsi pesanti, il sonno sta finalmente arrivando.
Ed è proprio in quel momento che sento un rumore.
Forte.
Sembra provenire dalla finestra.
Sussulto, il cuore a mille.
Oh, fantastico: ora il mio cervello mi sta giocando brutti scherzi, proiettando fuori la tensione del libro che sto leggendo.
Trattengo il respiro e aspetto qualche secondo.
Silenzio.
Ecco, mi dico, era solo la mia immaginazione.
Poi lo risento: un colpo alla finestra, più chiaro questa volta.
Come se qualcuno stesse... bussando.
E questo non è il tipo di cosa che ti capita di notte senza sentirti come in uno dei film horror che mi piace tanto vedere.
Mi alzo piano dal letto, camminando lentamente verso la finestra con la consapevolezza che, qualunque cosa troverò, non sarà un buon segno.
Tiro su la tendina e... quasi mi manca un colpo al cuore.
È Billy.
Appeso alla ringhiera del balcone come uno stuntman, con il sorriso di chi sa che è stato appena scoperto.
Una parte di me vorrebbe urlare, l'altra scoppiare a ridere per la scena assurda.
Lui, invece, mi guarda come se tutto questo fosse perfettamente normale.
Mi affretto ad aprire la finestra, con un misto di irritazione e sorpresa "Billy, sei impazzito?" sussurro, il cuore che ancora batte forte.
"Ho detto che ci saremmo visti" mi dice lui con un sorrisetto, mentre scavalca il balcone e si infila in camera mia come se fosse la cosa più naturale del mondo.
"E quindi hai pensato bene di scalare la parete della casa?"
Sbuffo, ma in realtà una parte di me è contenta di vederlo.
Anzi, più che contenta: sono decisamente felice, anche se non lo ammetterò mai "Se Stu si sveglia e ti trova qui, siamo morti."
"Sta dormendo come un sasso" mi assicura lui, e si siede sul tappeto, con quella tranquillità sfrontata che mi fa sempre alzare gli occhi al cielo "Mi lasci entrare o devo rimanere qui al freddo?"
Sospiro, con un mezzo sorriso "Va bene, ma stai zitto"
Lui annuisce, e io lo faccio entrare.
Chiudo la finestra, mi accovaccio sul tappeto accanto a lui, e rimaniamo lì, a pochi centimetri di distanza.
Non so spiegare il perché, ma la vicinanza improvvisa mi fa sentire tutta un po' nervosa.
Lui mi guarda, poi mi sorride con dolcezza, e prima che possa anche solo pensare a cosa dire, mi avvicina a sé e mi bacia.
È un bacio diverso, non come quelli che mi ha dato ieri.
Questo è lento, dolce.
Le sue mani mi sfiorano il viso, e per un attimo, mi dimentico di tutto.
Dimentico che siamo nascosti nella mia stanza, che è notte fonda, che il giorno dopo probabilmente ritorneremo a fingere di essere solo amici.
C'è solo il calore del suo bacio, e il modo in cui mi fa sentire.
Quando ci stacchiamo, ci guardiamo per un attimo, e io mi sento un po' sciocca per tutto quello che ho immaginato, per la tensione di prima.
Ridiamo entrambi, cercando di non fare troppo rumore.
Poi ci sistemiamo meglio sul tappeto, schiena contro il letto, come se fosse la cosa più normale del mondo stare seduti per terra a parlare in piena notte.
"Allora" dico, rompendo il silenzio che stava diventando quasi imbarazzante "cosa ti passa per la testa, Billy Loomis?"
"Molte cose" risponde, ed è sincero.
Billy riflette per un momento, poi chiede: "Qual è il tuo animale preferito?"
Scoppio a ridere.
Non mi aspettavo questa domanda, ma è così stupida e innocente che mi fa sentire improvvisamente a mio agio "Direi il gufo. Non so, mi piacciono. Sono silenziosi e osservano tutto."
"Interessante," dice lui, annuendo "Il mio è il lupo."
"La sorpresa del secolo" ridacchio "Ci avrei scommesso. Lupo solitario, tutto misterioso"
"Che ci posso fare?" risponde lui con un sorriso "Fa parte del mio fascino."
E così, passiamo un'ora a chiacchierare sottovoce, come due bambini che hanno deciso di fare una marachella.
Parliamo dei nostri film preferiti, dei libri che abbiamo letto.
Gli racconto di come Stu mi obbliga a stonare su Bowie, e lui ride, dicendo che gli sarebbe piaciuto vedere la scena.
A un certo punto, Billy mi chiede: "Ti ricordi di quando ci siamo conosciuti?"
Annuisco, sorridendo tra me e me "Il mio primo giorno qui... Poi al negozio"
"E io dovevo stare appiccicato a Sid... Mentre l'unica cosa che avrei voluto fare sarebbe stata...- Non importa" dice lui.
Ci guardiamo negli occhi, e improvvisamente tutto sembra ancora più intimo.
È strano: ci sono tanti momenti di Billy che non comprendo, eppure è proprio in questi frammenti di semplicità che riesco a vedere il ragazzo che, nonostante tutto, mi fa battere il cuore.
Fuori inizia a farsi chiaro, e ci rendiamo conto che il tempo è volato.
Billy si alza, ed entrambi sappiamo che è ora di salutarci.
Lui si avvicina per darmi un ultimo bacio, e questa volta è dolce, come se mi stesse salutando, ma promettendo di tornare.
"Buonanotte, T/n" sussurra, guardandomi negli occhi un'ultima volta prima di sparire sul balcone.
"Buonanotte, Billy" rispondo, guardandolo allontanarsi mentre sparisce nel silenzio della notte.
Rimango a fissare la finestra per un po', ancora incredula per tutto ciò che è appena successo.
Poi mi stendo sul letto, chiudo gli occhi e, finalmente, il sonno mi avvolge.
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