Capitolo 6: seguire le regole (prima parte)

(Ost fairy tail ashita wo yogiru)

https://youtu.be/iDd8vV3p2uM

- ... in sintesi, avete liberato la scittà di Crillaropoli da un organizzascione criminale a cui capo stava un Mizukage che voleva vendicarsi, e siete riusciti ad assicurarlo alla giustizia assieme ai suoi complisci. Tuttavia, il bersaglio stavolta del nostro uomo era uno dei complici ed è riuscito a fujire, nello stesso modo di Slade. Corretto?

Centosettantesimo anno del Drago, ore 12.30. Due ore e mezza dopo l'incontro con Rukio e Flor. In quel momento, stava avvenendo tramite Intrasfera una conferenza tra gli esploratori a Crillaropoli con Gokuri Tonx, Suikōryo Ampharos e Tensai Wigglytuff.

- Sì. Questo è quello che abbiamo dall'Antro della Belva. - Rispose Rukio.

- E tu... sospetti che questo Aragram Bishop sia dietro a tutto questo, - disse Tonx, - Ma hai solo supposizioni e non prove, e non possiamo andare avanti fino a che Byakuken Kenji non si riprenderà completamente.

- Questa è la situazione, - concluse il piccolo licantropo. 

Mizukage Shinso strinse lo sguardo preoccupato nei confronti del suo compagno Legnogeco. Drapion corrucciò il suo volto, ed Irūpa si mostrò quasi incazzata.

- Mon Dieu... - fece Ampharos, - i nostrii migliori uomini hanno compiuto un impresa senza prescedenti... e non posso essere felice perché siamo ancora sui binari del Black Coat. Ah... j'ai mal à la tête... - concluse chiudendo gli occhi stanco, mettendosi una mano sulla faccia.

- In compenso... abbiamo tra le mani una pista! - Commentò Wigglytuff, - Non dobbiamo abbatterci così!

- Non riuscirò mai ad abituarmi al tuo ottimismo... - disse Tonx, - come Chōwa-Ō sei unico nel tuo genere...

- E se fosse ancora un altro binario? - Commentò Ampharos, - chi ci disce che, se seguiamo questo Bishop, non fasciamo come lui vuole?

- ...Non penso che questo sia il caso.

Le tre cariche alte si bloccarono a quel commento di Rukio.

- Se consideriamo Aragram Bishop e il Black Coat come la stessa persona... Allora posso affermare che qualcosa non è andato come lui voleva. Quando io, Shinso e Kenji siamo entrati nel sesto piano... voleva affrontarci tutti e tre e impedirci di raggiungere Kurokiba Sobek.

Il Tensai rimase con il suo solito sguardo imbambolato, di cui non si riuscì a capire se si era stupito dell'affermazione del Riolu o se stava pensando tra sé e sé. Ampharos rimase zitto.

- Ha senso... - commentò Tonx, - Il Veloscuro era in possesso di Wazawai Dingo. Non era necessario che voi affrontaste il Feraligatr...

- E poi... Kenji è stato salvato.

Nel dire questa frase, l'eroe di Borgo Quieto sentì un tonfo al cuore. Il suo sguardo si strinse mesto.

- Purtroppo... Questo mi è stato riferito dai miei compagni e colleghi. Non posso dare i miei pareri al riguardo.

Si girò verso sinistra, alla ricerca di uno dei testimoni in diretto contatto con l'accaduto.

- Per favore, signor Elliot.

Il capitano del team Poképals si avvicinò all'intrasfera. Il Riolu si inclinò leggermente a destra per fargli spazio, continuando a tenere salda la sfera.

- Buonasera. Qui Elliot Dandelion che parla.

- Ohohohoh! Che bello rivederti, caro Elliot! - disse Wigglytuff, - ottimo lavoro come sempre!

- N-non ho fatto davvero molto stavolta... - commentò con lieve imbarazzo, - la maggior parte del merito di questa missione lo dobbiamo al capitano del team Skyriders.

Il Riolu non provò emozioni nei confronti di tal commento. Stava pensando solo allo stato del suo compagno spadaccino.

- Sarò veloce, - continuò il pinguino, - La persona che ha salvato Kenji è uno dei tre saggi di Crillaropoli, un certo Matsuyama Bobu.

- Ne ho sentito parlare, - commentò Tonx, - si è stabilito al villaggio dopo la guerra dei sette giorni. E' diventata una figura di riferimento per la stabilità organizzativa.

Nella mente del pinguino imperiale scorsero le immagini degli eventi precedenti avvenuti nell'Antro della Belva.

- E' stato un elemento determinante per la riduzione al minimo delle casualità. Con un potere che non siamo riusciti ad identificare, ha portato noi e le Kuroi Kiba in salvo dalla grotta pericolante. Inoltre... ci ha fatto dei trattamenti da primo soccorso, riuscendo a farci muovere il minimo per poter fuggire.

- Cosa scignifica che non potete indentificare il potere? - Chiese Ampharos.

- Quando lo usava... non si percepiva Meisoku. No... forse è più probabile dire che non si percepiva nessun tipo di intenzione. Non ho sentito né sete di sangue né determinazione... quindi non posso affermare con certezza se si trattasse di un Genshi o meno. 

Ampharos e Wigglytuff rimasero interdetti, distogliendo lo sguardo in ragionamenti. 

- Non siamo sicuri di cosa fosse, - continuò il pinguino, - . Non sappiamo nemmeno di che specie si tratti. La cosa più vicina che possiamo dire è...

Nella sua mente scorsero le immagini del suo operato. Tra aeroplani e filamenti, era davvero l'unica cosa che poteva dire.

- Che... era in grado di manipolare la carta.

I tre rimasero in silenzio. Furono presi in contropiede da quell'affermazione. Più di ogni altro, avendo delle cariche importanti in mano come prime figure delle gilde più rinomate e della prigione più pericolosa al mondo, non avevano mai sentito di un potere in grado di controllare la derivazione degli alberi. La cosa più vicina al controllo della natura era il potere di Xerneas, in grado di regolare il loro ciclo vitale. 

Tonx corrucciò lo sguardo, esprimendo una sorta di cattiveria. Gli esploratori aspettarono un commento dai tre organizzatori della chiamata, ma non arrivò se non dopo dieci secondi.

 Chatot, da dietro, si era deciso di frustare la testa del suo capo con un giornale, poiché si era reso contro che, invece degli altri, si era di nuovo addormentato ad occhi aperti.

- Manipolare la carta? - Chiese il pokémon Pallone, come se non fosse successo niente.

- Si, capo, - continuò il Dandelion, - Ha usato anche dei filamenti più vicini a ragnatele... ma quello che ha usato per trasportarci in aria ricordano molto degli aeroplani di carta.

- Ci dica qualcosa in più, s'il vous plaît . - Disse Ampharos.

Si prese qualche secondo per riflettere. Si era fatto una veloce idea di che tipo fosse quel finto Hariyama, ma solo di tipo superficiale.

- Mi sembra che avesse molto da dire... - Rispose, - e che non volesse dirne affatto. Sicuramente è coinvolto, ma non so fino a che punto. Purtroppo è irreperibile dalla cattura di Sobek: non appena si è assicurato che Ōryūgo Rukio stesse bene, ci ha lasciato in custodia Kenji ed è svanito nel nulla, scomponendosi nel vento. L'unica cosa che posso dire...

- Se sono un alleato o un nemico... spetta a voi decidere. Quello che posso dirvi con certezza... E' che sono un alleato di questo Kodamon e di tutti quelli che sono suoi alleati a sua volta, e sono... Un nemico di chi ha intenzione di fargli del male.

[...]

- Non è una missione. E' un dovere.

[...]

- E' che aveva un forte attaccamento nel confronto del Byakuken.

Era inequivocabile. Da come aveva parlato, la salvezza dello spadaccino verde, per lui, corrispondeva al mettere in gioco la sua stessa vita. Era l'unica cosa certa che si potesse dire del misterioso pokémon bendato dalla forza spaventosa e il cuore di un gigante.

- E' stato chiaro più volte, sia negli atteggiamenti che nel parlare. Difendere il Grovyle era la sua priorità. Ho notato che, quando abbiamo donato l'aura a Rukio durante lo scontro, questo ragazzo aveva provato a donare parte della sua nonostante le sue condizioni.

- (Kenji...) - Pensò triste il piccolo licantropo.

- E questo Bobu si era molto infuriato, per il fatto che egli avesse messo a repentaglio la sua vita.

A questa asserzione, Wiggytuff spalancò le braccia e fece un salto sulla sedia.

- Oh che bella notizia! Quindi è un brav uomo! Dobbiamo ringraziarlo appena lo vediamo!

- E se avesse altri motivi? - chiese Ampharos.

- Oh vecchio mio! Devi imparare ad essere positivo qualche volta!

- Lo sono lo sono... - disse depresso, - Ma tutta questa situacione non mi fa capire niente!

- E' chiaro, invece.

L'allievo di tipo Elettro stette in silenzio di fronte al suo maestro.

- Bobu è un'altra chiave a cui possiamo affidarci per scoprire il mistero del Veloscuro. Il fatto che non abbia voluto dire niente non vuol dire necessariamente che sia contro di noi, ma magari sa qualcosa che non siamo ancora pronti per saperla! E' un saggio per davvero! Ed è un alleato dello spadaccino verde!

- Quindi... non si risolverà niente finché lo stuzzicadenti non si sveglia... - commentò la Weavile.

- Si direbbe così. - Disse Wigglytuff

Dopo quel commento, del rumore di statico si sovrappose tra le loro orecchie. Le figure dei due Chowa-Ō e del capo del GIK sparirono in elettrodi neri e bianchi sparati su un vecchio televisore a tubo catodico.

- C-che succede!? - Esclamò Drapion.

- Si è rotta?! - Disse Chaki.

- Non lo so... - disse Elliot, - non ho nemmeno idea di che cosa sia.

- (Un disturbo del segnale? - Disse Rukio, riconoscendo lo schermo, - come è possibile? Non è mai successo con l'Intrasfera...)

All'improvviso, al posto dello schermo apparve la figura di un pokémon dalla fisionomia volpina e dai capelli rossi come il tramonto, con degli occhi azzurri vispi e allegri.

- EVVAI! C'E' L'HO FATTA!

(Ost naruto shippuden Genshi)

https://youtu.be/NAQphp_wvf8

Gli esploratori sobbalzarono con lo sguardo, non aspettandosi tale apparizioni.

- RUKIO AMICO MIO! NE E' PASSATO DI TEMPO!

- N-NEBRA!?

Dall'altra parte della cornetta vi era niente di meno che il Chōwa-Ō della Terra della Sabbia, Nebra I. Lo Zoroark conosciuto dal gruppo di esploratori durante il Kokukatsu no Shū di Bazaropoli.

- Non mi stava bene di non poter parlare con il mio primo e vero amico, quindi ho deciso di cercare un modo per comunicare! Sapevo che voi usavate questi strumenti chiamate Intrasfera, ma non essendo un esploratore non mi è concesso averne una...

Alzò il dito della mano destra, come se volesse toccare il cielo.

- Così me la sono costruita da solo! Ho fatto bene, eh? Siete contenti?

Fu talmente inaspettata l'entrata in scena che non seppero cosa rispondere. A parte costruire da solo un mezzo di comunicazione, riuscire ad individuare la stessa frequenza di una chiamata confidenziale aveva dell'incredibile e dell'inquietante allo stesso tempo. Senza contare la confusione del team Poképals e del team Malia, che era la prima volta che lo vedevano.

- Chi è questo ragazzone, Rukio-kun? - Chiese Lopunny incuriosita, ma allo stesso tempo priva di altre parole.

- N-non so da dove iniziare... - commentò imbarazzato il piccolo licantropo.

- SACREBLEU!

Nello schermo olografico, come nell'inserimento abusivo di una vignetta, Ampharos riprese il collegamento con la squadra esplorativo.

- MA LE SEMBRA IL MODO!? ERAVAMO IN MEZZO AD UNA CONVERSASCIONE IMPORTANTE!

- E-eh? - Sobbalzò intimorito lo Zoroark.

- NON SO COME ABBIA FATTO, MA INTERHOMPA IL COLLEGAMENTO SUBITO! MI DICA A CHE GILDA APPARTIENE, COSI' MANDERO' RECLAMO PERSONALMENTE!

- Mamma mamma mia! Stai tranquillo, Ampharos! Non è successo niente!

Riprese il collegamento anche il Tensai.

- Lo lasci pure in conversazione! Più siamo e meglio è!

- Lei sa chi è?! - Chiese il Suikōryo, - allora chiami il suo capo!

- Non so come abbia fatto, ma colui a cui sta parlando... - Disse Tonx, anche lui riaggiunto alla chiamata, - è il Chōwa-Ō della Terra della Sabbia, sua maestà Nebra I. Credo che lei, in quanto a carica inferiore, dovrebbe davvero darsi una calmata.

Per la prima volta nella sua vita, il piccolo licantropo vide congelarsi sul posto il suo capo. Per lui, come per altri in chiamata, era la prima volta che vedeva e sentiva la figura e la voce di quello definito come uno dei Re dell'Armonia più carismatici e potenti delle cinque terre. 

Elliot rimase di sasso, tranne Lopunny che ne fu piacevolmente sorpresa. 

Non appena Tonx finì di parlare, il boss del GIK balbettò qualche sillaba in francese dalla bocca, per poi giungere le mani sulla scrivania in segno di scuse.

- DESOLE' DESOLE' DESOLE'! - disse inchinandosi, - MI PERDONI PER LA MIA MALEDUCAZIONE, SUA MAESTA'!

- N-no si figuri! - fece lui, più imbarazzato del Suikōryo, - n-non avevo idea ci fosse già una chiamata in corso! S-sono stato io il maleducato! Ahahahah!

- Più che altro... - Disse il Gokuri, - mi piacerebbe sapere come ha fatto. Questa linea era schermata: essendo che lei non è ufficialmente possessore di un'Intrasfera, mi sorprende che sia riuscita a sovrapporla alla sua richiesta di comunicazione.

- N-non ne ho idea! - rispose lo Zoroark, - Ho una certa dimestichezza con la tecnologia: ho isolato le frequenze cercando di individuare quelle provenienti dalla zona di the Hills della Terra dell'Erba, visto che sapevo che Rukio era lì, e questa era l'unica disponibile! Ho visto che cambiava spesso, ma la matrice rimaneva identica. Ma come ho detto non sapevo ci fosse una chiamata in corso...

- Allora... vuol dire che la schermatura non era abbastanza efficace...

Uno sguardo truce si stampò sul volto della rana velenosa.

- Mi sentiranno, ai piani alti...

Un brivido scorse lungo la schiena degli esploratori presenti. Dal volto cupo e dalle vene contratte su di esso si poteva vedere quanto pericoloso poteva essere il Toxicroack.

- Dai dai dai! Non facciamo queste facce lunghe! - Disse il Tensai, - Questo è perfetto! Ora che abbiamo anche il Chōwa-Ō della Terra della Sabbia, abbiamo modo di espandere la rete di informazioni! Vi ricordiamo che uno degli utilizzatori del Veloscuro, Yamachi Yamiscilla, è ancora sotto la sua custodia!

Il piccolo licantropo sbatté gli occhi. Si era completamente dimenticato di lui. Yamachi Yamiscilla, il Malamar che aveva sconfitto a Bazaropoli. Essendo riuscito ad interrompere il collegamento con il Black Coat tramite il God Gift, era l'unico a diretto contatto con lui che aveva modo di riconoscerlo.

- Lo è davvero!? - Chiese repentino e ansioso il Riolu.

- Sì! Al cento per cento! - Disse Nebra, facendo un ok con le mani, - Senza il velo, il suo potere è troppo debole per essere utilizzato, e sto usando delle guardie a prova di controllo mentale! Tra le tecniche delle Shirotsutsuji ci sono varie protezioni e amuleti che servono proprio per questo, quindi non devi avere paura!

- Fantastico! - Commentò il Tensai, - Direi che è perfetto!

- Quindi avete risvolti sulle indagini!? - fece lo Zoroark, - E volete che vi partecipi?

- Sì! - Esclamò senza esitazione Wigglytuff.

- In effetti è una buona decisione... - fece Tonx, - se qualcuno può, vi chiedo di ripetere le informazioni già condivise con noi.

Quando si trattava di argomenti importanti, per non perdere il filo del discorso era necessario procedere con collegamenti e sviluppare l'argomento in progressione. Tornare al punto di partenza equivaleva alla perdita di tali legami, portando ad una complicazione a livello di logica. Tutti i presenti manifestarono sulle loro facce la noia che comportava tale procedimento.

- Pensa davvero che possiamo farlo come se fosse nulla? - Chiese la felina.

- Non c'è problema! - Disse il Tensai, - Farò io il punto della situazione!

Senza dare il tempo agli altri di dire "beh", il Chōwa-Ō della terra dell'Erba iniziò dal principio a raccontare tutte le informazioni raccolte, a partire anche dalle informazioni già salvate precedentemente. Usò persino a memoria alcuni dei pezzi di informazione esplicitati dal piccolo licantropo e dal pinguino imperiale, facendo tremare tutti i presenti. Persino gli altri Chōwa-Ō e Ampharos in chiamata non seppero come reagire davanti a tutto quello.

- Stai appuntando tutto, Noir? - Chiese dietro di sé la Mutevolpe, sottovoce, - non penso di ricordarmi tutto...

Senza parlare, il Dusknoir mostrò al sovrano ciò che aveva scritto, rendendo esplicito il fatto di essere riuscito a raccogliere tutte le informazioni sul caso.

- ... E ricapitolando... questo è quanto! - Concluse il Tensai.

Un silenzio imbarazzante aleggiò tra i presenti. Intere frasi a memoria erano state interlacciate in un'unica conversazione con una facilità sorprendente, così sorprendente che risultò inquietante. Non erano nuove le capacità di colui soprannominato "il Genio", Tensai appunto. Ma vederle all'opera e sentirne parlare era tutt'altra sensazione. 

La coniglietta sorrideva incredula; la felina aveva le pupille perse e la faccia corrucciata in rabbia, poiché era stato talmente bravo da farla irritare; Arbok e Drapion erano confusi e non erano riusciti a seguire metà del discorso; Medicham e Gardevoir erano completamente spaventate, nell'ipotesi di fargli qualche dispetto che si sarebbe ricordato a vita; al posto degli occhi, Chaki aveva due stelle luminose nel firmamento e la sua stima per lui crebbe ancora di più; Tonx e Ampharos sentirono dentro di loro l'inferiorità nei suoi confronti e si sentirono impotenti; Nebra rimase piacevolmente stupito come un bambino che aveva appena visto un trucco di magia; Noir III sbuffò triste, pensando che fosse un peccato non averlo tra le proprie file; Elliot e Rukio rimasero paralizzati come dei pesci lessi, perché più di tutto si rendevano conto di quanto quel Wigglytuff fosse fuori dal comune.

- (Sarei io il mostro?) - Pensò tra sé e sé il piccolo licantropo, imbarazzato.

Ci volle un po' per il gruppo per riprendersi. Il sultano, colui che doveva continuare la conversazione, fu svegliato da un tocco sulla spalla destra con un dito da parte del suo Gran Visir.

- Bene! - Esclamò, - Ho capito perfettamente tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno per entrare in assistenza! Quindi questo Black Coat è responsabile di aver sfruttato Slade, Rokujo, Yamiscilla e Sobek per i suoi scopi malvagi, e sospettate che si tratti di un Bisharp senza un braccio, tale "Aragram Bishop". Corretto?

Il volto di Noir III rimase imperturbabile davanti a tali affermazioni.

- E-esattamente. - Rispose Rukio, non ancora ripreso dallo show del Tensai.

- Ma non aveva detto Yamiscilla che aveva un braccio metallico destro? - richiese lo Zoroark, - Hai detto che questo Bisharp non ce l'aveva.

Nella mente del licantropo scorsero i momenti in cui Satoru aveva rivelato l'entrata segreta, e della sfera regalata dal Dusknoir.

- La tecnica degli Akabara, Hoshi Hōseki, può sigillare tecniche e interi spazi dimensionali. Ho visto il Bisharp prima nelle memorie di Arbok e poi nel sesto piano: aveva delle lettere incise sulla testa. Credo che si possa fare lo stesso con una parte del corpo.

Il Dusknoir rimase impassibile, ma avrebbe voluto pestare Garrosh se ne avesse avuta la possibilità.

- Può farlo! - Disse lo Zoroark, - ha perfettamente senso allora!

Poi, si richiuse di nuovo in dubbio.

- Però è strano... - disse il sultano, incrociando le braccia, - Questo Kodamon sembra molto organizzato e sembra che abbia operato in segreto addirittura per un anno. Possibile che nessuno abbia mai sentito parlare di lui?

Si rivolse poi al suo gran visir.

- Non abbiamo niente su questo Bishop, Noir III?

- Sono affranto di non avere tale informazioni, sire, - rispose il Dusknoir, - nemmeno nei nostri fascicoli è presente tale nome. Né singolarmente né in associazioni criminali.

- Un fantasma, eh? Curioso...

Sebbene il corpo del pokémon Pinza fosse con il sultano, la sua mente era da tutta altra parte. Stava andando tutto fuori binario: il piano del maestro non prevedeva la rivelazione dell'identità di Garrosh, ed il sapere che sia il Fildilama che il Fantasmanto avevano fallito nel compito era la cosa più irritante che potesse provare.

- E dal tuo compagno Kenji non hai avuto niente?

Se l'avesse fatta qualcun altro, la domanda sarebbe suonata come indelicata. Tuttavia, nel resoconto non era stato riportato nulla sul Grovyle. L'unico risultato che ebbe nel piccolo licantropo e in quello degli altri esploratori fu un sentimento di tristezza e preoccupazione.

- E'... ancora incosciente, - rispose il Riolu, - La dottoressa ha detto che si riprenderà tra trentadue giorni.

- E-EH!? - Esclamò spaventato il Mutevolpe, - COSI' TANTO!? QUEL GROVYLE!?

Nella sua mente era ben impressa la battaglia affrontata nella sua arena per tenere in forma le guardie con il compagno Frogadier, e di come aveva continuato l'allenamento aiutando anche tutti gli altri. Era un esperto del combattimento con una vitalità fuori dal comune: gli sembrava impossibile che avesse avuto difficoltà con un altro pokémon.

- Non ne ho idea nemmeno io... - commentò mesto il piccolo licantropo.

Il sultano sbatté gli occhi confuso. Poi abbassò le palpebre e inclinò la testa verso destra, incuriosito. Vide nel Riolu e in quel commento quell'emozione di un fratello maggiore nei confronti di quello più piccolo. Era ben lontano dal coraggioso Riolu con cui aveva parlato alle luci del tramonto, quel giorno durante la prima visita della Terra dei Deserti. Il fiero capitano del team Skyriders, con tante speranze e determinazione, era ridotto ad un pokémon tremante che non riusciva ad avere la testa altrove se non nei confronti del suo compagno. 

Il pokémon Mutevolpe continuò a pensare mentre lo fissava, grattandosi la mano sinistra sotto il mento. Girò poi la testa verso un altro punto dello schermo.

- Ecco... Shinso-kun, giusto?

Il Frogadier non si aspettò di essere chiamato in causa. Rimase un attimo scosso.

- S-sì?

- Se non sbaglio... il tuo capitano ha detto qualcosa riguardo a voi due che vi conoscete da dieci anni.

Il Frogadier fermò un attimo il respiro, per poi riprenderlo. Intuì che l'attenzione stava per essere rivolta a lui.

- Sai qualcosa... riguardo a questo Bisharp?

Era una domanda lecita. Dopotutto, come suo migliore amico, era l'unico là in mezzo che avrebbe potuto forse rispondere a tale domanda, e aveva la responsabilità di farlo, in caso avesse davvero saputo qualcosa. 

Tutti quanti si girarono verso la Schiumorana, riconoscendone la legittimità della richiesta. Tutti quanti puntarono la loro attenzione verso di lui e la mantennero, in attesa di spiegazioni. 

Tutti tranne il Riolu, che rimase impassibile con l'Intrasfera tra le mani. Shinso rimase in silenzio per qualche secondo. Sorrise ad occhi chiusi, rispondendo con tale volto.

- No. Niente di niente, purtroppo.

Gli altri pokémon continuarono a guardarlo fisso, senza cambiare espressione. Si formò uno strano gelo tra di loro, così come nei pokémon all'ascolto dall'Intrasfera. 

Una patina che però non si formò completamente. Chikamasa Chikatomo, da dietro, si avvicinò e gli afferrò le mani, giungendole insieme come se volesse che il ninja facesse una preghiera. La ranocchia rispose al suo sguardo con tante domande nella testa.

- Sì. Lo so. - Disse lo Scimpanzé, - Non è bello parlare di qualcosa di personale di qualcuno che non è presente. Lo so perfettamente... e di norma non insisterei.

Nella mente dell'Infernape vi erano tanti pensieri. Capiva perfettamente lo stato d'animo del ninja di Neronotte, ma per tante ragioni in cuore suo si doveva permettere di fare tutto il possibile. 

Scorsero le immagini del rapimento del pinguino; del trattamento subito durante l'abduzione; e dello stato del compagno una volta tornato dal combattimento contro Sobek.

- Però... per gli schemi di questo furfante, il mio Partner è finito in pericolo.

Aveva tutte le ragioni per insistere.

- Partner... - commentò Elliot.

- Quindi... mi perdonerai se faccio questo.

Lo guardò dritto negli occhi. Non vi era malizia nel suo spirito: vi era solo una grande determinazione a cui sarebbe stato perdonato qualunque gesto.

- Due giorni fa... quando hai affrontato da solo le Kuroi Kiba...

Il Frogadier tremò e spalancò gli occhi in spavento. Dietro di loro, Ampharos e Tonx aguzzarono l'udito sentendo qualcosa che, forse, non avrebbero dovuto sentire.

- Il tuo compagno era agitato. Ha cercato in ogni modo di rompere la gabbia, quando Dingo voleva mangiarsi la principessa Brina.

Anche Elliot spalancò lo sguardo.

- (C-cosa stai facendo Partner!?)

Il racconto menzionato comprendeva un dettaglio che non doveva ancora finire tra le mani di figure pubbliche come carcerieri e Chōwa-Ō, per tutta una serie di ragioni. 

Giorni fa il capitano del team Poképals non avrebbe esitato neanche un'istante, ma la situazione del compagno di Rukio era troppo particolare e complicata per venir risolta semplicemente con un'incarcerazione. 

La vera identità di Shinso non era qualcosa che andava rivelata a persone influenti come loro. Non ancora, almeno. Irūpa non si mosse. Non voleva far trasparire alcuna emozione che rendesse coinvolta lei o i suoi compagni in quella faccenda. Aveva già il suo passato come problema: il collegamento con lo Shinikage poteva essere un'aggravante. 

Il piccolo licantropo continuò a mantenere l'Intrasfera tra le mani in silenzio.

- Ma non era per lei... che si stava agitando.

Il Frogadier era terrorizzato: Chaki non si stava rendendo conto di quello che stava dicendo nella sua ingenuità.

- Era per-

Un suono di vetri infranti spaccò la conversazione tra i due. L'attenzione di tutti quanti fu mossa verso l'origine di quel suono.

- Oh. Si è rotta.

L'Intrasfera che manteneva il collegamento tra i Chōwa-Ō si ruppe tra le mani del piccolo licantropo.

- HAI ROTTO L'INTRASFERA!? - gridò la Weavile shockata, - COME DIAVOLO HAI FATTO!?

- M-mi è caduta... - rispose il Riolu chiudendo gli occhi.

- TI AVEVO DETTO DI LASCIARLA TENERE A ME! ORA GUARDA COSA HAI COMBINATO!

- L'avresti graffiata tutta... la tua viene riparata una volta al mese...

- AH!?

Mentre battibeccavano, lo sguardo del Frogadier era posato sul Riolu. Anche se era ferito e le sue braccia erano non allo splendore delle forze, gli sembrava impossibile che il suo capitano avesse fatto un errore del genere. Non era certo il tipo da mettersi in condizione di combinare sbagli di quell'entità: alla consapevolezza di non poter reggere la sfera per tanto tempo, piuttosto l'avrebbe poggiata a terra. 

In effetti, gli era sembrato strano che avesse deciso invece di tenerla per tutto quel tempo nonostante il suo stato. Mentre si sorbiva la ramanzina della felina, egli ricambiò lo sguardo verso Shinso. Non era lo sguardo severo di chi voleva fare un rimprovero; non era nemmeno quello di un pokémon distratto che non si era ancora ripreso dalle sue ferite. 

Era uno sguardo duro ma determinato, di chi aveva il viso puntato verso qualcuno a cui teneva molto, e che avrebbe dato la vita per lui. Il ninja si rese conto che i suoi dubbi erano legittimi, e che al capitano non era caduta la sfera dalle mani per sbaglio, ma per una motivazione ben precisa. 

La coniglietta poggiò la testa sulla sua mano destra, chiudendo gli occhi e facendo uno sbuffo divertito nel vedere il legame tra l'eroe di Borgo Quieto e il ninja di Neronotte.

- Chaki-kun.

L'Infernape si girò verso il richiamo dolce del capitano del team Malia.

- C'è un bando di cattura sugli Shinikage. Corrisponde a un miliardo e cinquecento milioni di Koda.

Elliot distolse lo sguardo sbuffando rassegnato, ringraziando Lopunny del suo intervento e scocciandosi dell'ingenuità del suo compagno Scimpanzé. Medicham mise le braccia conserte, sapendo bene quanto veritiera fosse quell'informazione, visto che era lei quella del team che si occupava di avere le informazioni sui criminali. Gardevoir si mise una mano sul cuore, sollevata per la tempestività del gesto del pokémon Emanazione. 

Drapion, Arbok, Irūpa, Shinso e Rukio si congelarono sul posto: nessuno di loro aveva idea di quanto fosse grave la situazione.

(Ost comical world bleach)

https://youtu.be/SUEW671q9S4

- UN- Fece Drapion.

- M-MILIARDO - Fece Arbok.

- (E CINQUECENTO) - Fece Irūpa.

- (MILIONI-) - Pensò Rukio, sudando freddo.

- DI KODAAAAAAAAAAA?! - Fecero all'unisono.

Un silenzio catatonico si fece largo tra le file degli esploratori. Il Frogadier sbatté gli occhi confuso, rimanendo fermo tre secondi per assimilare l'informazione. Poi, tra tremori di paura e terrore puro, la sua anima lasciò il corpo in un grido disperato.

- EXCUSE MOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOI!?

- NON LO SAPEVI!? - Gridarono all'unisono il team AWD.

Rukio stringeva l'Intrasfera rotta tra le sue mani tremando: neanche nella sua vita da umano aveva mai sentito parlare di una tale cifra di denaro. La sua intelligenza fu la sua rovina emotiva in quella situazione: fece ogni collegamento possibile a ciò che comportava quella nozione, come perseguimenti e la necessità di tenere segreta quella identità a tutti i costi.

- (Siamo finiti. - Pensò con il terrore negli occhi. - Il team Skyriders è finito.)

Chaki si sentì piccolo piccolo: aveva capito del perché si era creato tutto quel disagio e del perché tutti quanti lo stavano guardando storto quando stava parlando del ninja di Neronotte davanti alle alte cariche della congrega esplorativa. Il suo cuore era così triste che gli uscirono le lacrime agli occhi a goccioline e non riusciva nemmeno a parlare per chiedere perdono.

- S-scu- scu - za - za, - cercò di annaspare davanti alla Schiumorana, muovendo le braccia e le gambe a scatti come una versione ubriaca di una richiesta d'aiuto su un'isola sperduta.

- N- non - e - co- pa -tu - Cercò di dire Shinso, imitando i movimenti dello scimpanzé.

Realizzando che nessuno dei due riusciva ad esprimersi al meglio, i due si abbracciarono tra di loro e si misero a piangere, in mezzo allo sguardo vitreo di Drapion incredulo dalla cifra e lo sguardo bramoso del suo capitano, che divennero esattamente come il colore dei soldi. Le spuntò anche della bava dalla bocca. Il piccolo licantropo, che sentiva quella tempesta di emozioni, aveva così paura che si sentì un bambino che non riusciva a trovare la via di casa.

- (A-aiutami tu, Amelia!) - gridò nella sua testa, spaventato.

In un mondo bianco, una Fennekin con una sciarpa verde e blu fece uno starnuto, guardandosi intorno alla ricerca di risposte.

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*******************************NOTE DELL'AUTORE*******************************

- Explaining:

- Legenda:

-F.A.Q.

- Curiosità

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