Capitolo 7: Il Teatro delle Meraviglie (Prima parte)

- Avanti il prossimo...

- O-ok...

- Dovrete... Passare sotto questo metal-detector... se vorrete entrare... I tipi acciaio invece da questa parte... fate passare solo... le borse... Verranno... Etichettate...

- Hai visto quella, compare? - Disse un Raticate, riferendosi ad una Lopunny dalla pelliccia viola.

- Shhh!! Sottovoce! - rispose un Persian.

- S-scusa. 

- Sì, comunque. Mi toglie la gioia di vivere...

- Nella prigione a Brumezia c'erano più sorrisi. E non sto parlando delle guardie...

- Se non altro... possiamo rifarci con la sorella! - Disse riferendosi ad una Lopunny dalla pelliccia blu.

- Mamma mia, non la nominare! Quanto mi piacerebbe passare del tempo con lei...

- Ti piace davvero sognare, meow. Un roditore come te non ha alcuna chance...

- COSA DICI?!?!? SAI QUANTE TOPINE SONO CADUTE AI MIEI PIEDI PER QUESTI DENTI PERFETTAMENTE LUCIDI?!?!?

- EHI!

- IK!

L'attenzione del Raticate venne chiamata dall'oggetto dei suoi desideri.

- Hai qualche problema?

- N-n-n-n-o! S-s-s-tavo solo parlando con il mio c-c-c-c-ompagno... C-c-c-c-cose nostre, sa...

La Lopunny la guardò con sguardo magnetico, mettendosi una mano sotto il mento ad enfatizzare un sorriso ammaliante, rapendo il pokémon Topo dalla sua difesa.

- (E'.... E' TROPPO CARINA!)

- Cosa c'è? - Chiese lei, - Per caso... Mi trovi attraente? Beh... non che non ti possa capire. E' una reazione normale quando ci si trova in mia presenza...

Raticate non badò alle sue parole: ormai era completamente ipnotizzato dall'attraente coniglietta.

- Facciamo così: oggi pomeriggio verso le diciassette non ho niente da fare perché probabilmente avremo finito di sistemare. Che ne dici se più tardi mi accompagnassi a fare shopping? Sai... Avrei proprio bisogno di una mascotte carina come te. Ti va? 

La sua mano si posò sul mento del bandito, grattandoglielo dolcemente. Il poveretto, inerme davanti al Fascino della Lopunny, rantolò un sì dalle sue labbra, davanti al digrigno di rabbia del suo compagno invidioso, che girò la testa per non farsi notare.

- Okay! Allora è andata! Torno a lavoro se non ti dispiace! Mi raccomando: potrei piangere se non mantieni la promessa...

- N-NON LO FAREI MAI! - rispose agitato, - TE LO GIURO SULLA MIA VITA!

- Eheheh... Va bene! - Disse con fare aggraziato, - allora a dopo!

Tornò dalla sorella, che stava continuando il lavoro da sola.

- Che tristezza...

- Su con la vita, Purpurea! - Disse la Lopunny blu, - Ti ho lasciata solo qualche secondo!

- Non mi riferivo a quello, Bluetta... Avanti il prossimo...

- E a cosa allora?

Fece passare avanti un Nidoking.

- Sei crudele, sorellona... Non c'è mai stata una volta che tu abbia mantenuto la tua stessa promessa...

- Cosa ci posso fare, sorellina? Lo hai visto, no? Mi stava mangiando con gli occhi come un Heracross si divora il miele! Almeno gli ho dato una speranza!

- Fai così con tutti... Avanti il prossimo... No, tu no.

Bloccò uno Scrafty sospetto munito di un mantello viola scuro.

- Scusi? 

- Non ha letto il regolamento? Niente sfere qui.

- Oh? Davvero? Che sbadato! - Fece quello, con aria palesemente provocatoria.

- Sbadato un corno... Quella è un'Arraffasfera...

- Eheheh! Beccato! Sembra che lei abbia un buon occhio, signorina! 

- Risparmiami la sviolinata e lascia qui tutto. Non farmelo ripetere...

- Ok ok!

Il sedicente bandito posò la sfera in bella vista, vicino a Bluetta.

- Bene! Scusate se vi ho rallentato! Meglio che mi sbrighi per rimediar-

Non fece in tempo a varcare il metal detector: con uno scatto, Purpurea si girò verso di lui e lo colpì con un Calciorullo dietro la schiena, rompendo le altre tre Arraffasfera nascoste dietro il suo vestito. Il pokémon Furfante si premette la schiena con la mano destra dal dolore. 

- Ahia che male...

- Quando ho detto tutto... ho detto tutto. Non sfidare la fortuna, spazzatura... 

Lo Scrafty manifestò un Gelopugno, pronto ad assestarlo contro la coniglietta viola.

- NON SI TRATTANO COSI' I CLIENT-

Non riuscì a finire la frase: lo sguardo vuoto e tetro di Purpurea lo paralizzò sul colpo.

- Cliente, eh? Devi sentirti fortunato a poter assistere all'asta del dottore. E ancora più fortunato a poter prendere qualcuno dei suoi manufatti... Ma, forse, la tua arroganza vuole condurti alla morte. Il deserto è molto grande. Dubito che qualcuno si accorgerà se qualche piccolo insignificante granello sparisce...

Non si difese oltre: mise le mani sul terreno, chiedendo perdono in ginocchio.

- N-non lo faccio p-più... Abbi pietà...

- Sarà meglio. Entra, prima che cambi idea...

Senza discutere oltre, il bandito si avventurò in un'entrata nera come la pece, illuminata da qualche candela.

- Santo cielo, Purpurea... Ci credo che non riesci a trovare un maschio...

- Non siamo qui... per divertirci... la vita non è felicità... la vita è...

- La vita è sofferenza! Sì, sì: sappiamo qual è il tuo motto! Ora torniamo davvero a lavoro o è la volta buona che il Dottore ci punisce davvero!

- Niente sarà peggio della morte...

La sorella si colpì la fronte con la mano destra.

- Povera me... cosa ho fatto di male...

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Centosettantesimo anno del drago, ore 9:40 di mattina. Luogo: Teatro degli Orrori, coda d'ingresso. 

L'accesso alla fantomatica asta era un enorme tunnel che si estendeva sottoterra,  verso la periferia della città. Questo portava ad un'entrata di sicurezza, dove ogni forestiero che varcava la soglia veniva controllato da cima a fondo, per evitare di introdurre oggetti scomodi alla famosa asta. 

Yamiscilla aveva deciso di mettere ai controlli le sue sette assistenti più affidabili, nonché le sorelle maggiori di tutto il gruppo: le sette Lopunny meraviglia, le Hokuto no Shimai (*).

All'inizio del tunnel Bianca e Nerona, le Lopunny rispettivamente bianca e nera, si occupavano di controllare il flusso di individui facendoli entrare un po' per volta, mentre ad accogliergli per il controllo stavano Purpurea e Bluetta, due conigliette dall'atteggiamento parallelo e scostante.

La pokémon Coniglio con i batuffoli blu e la pelle scura teneva alla cura del suo corpo più di ogni altra cosa, rendendola la sorella più sensuale tra tutte, mentre l'altra era già tanto se aveva un'aspettativa di vita: tra le sorelle era la più pessimista e non c'era giorno che non lo passasse a rivangare l'inutilità dell'esistenza. Il suo obiettivo era quello di vivere più a lungo possibile per dimostrare che sono più i momenti negativi che i momenti positivi, andando a convalidare la sua tesi.

La loro natura, tuttavia, le rendevano le più scrupolose e le più attente attente ai minimi dettagli, perfette per il lavoro assegnato.

Due delle altre sorelle maggiori, invece, si stavano occupando di assicurarsi che ogni partecipante avesse il suo posto a sedere, consegnando a ciascuno un numero per indicare la propria poltrona d'appartenenza. 

(Ost haikyuu se n pa i)

https://youtu.be/EBytMqFg2t8

- Nice! * Apprezzo molto quando le persone decidono di venire presto per assicurarsi di non arrivare in ritardo, - fece Viridia, - se foste venuti qualche minuto in più sarebbe stato difficile trovarvi otto posti di fila! Sono contenta per voi! Dunque vediamo... 

Su un tavolo coperto da una tovaglia rossa, la coniglietta rovistò tra i vari biglietti per vedere se c'era una serie da otto da poter consegnare al gruppo di pokémon capeggiato da un Riolu con una sciarpa nera.

- (Maledizione! - pensò ansiosa la Lopunny dalla pelliccia verde, - Non si capisce niente in mezzo a queste carte...)

- Qua sorellona! Questi sono tutti attaccati!

La sua assistente, quel giorno, era la più piccola delle Hokuto no Shimai: Amarilla, la lopunny dalla pelliccia gialla. 

- Oh, sono così distratta! Ti ringrazio sorellina!

- Non chiamarmi sorellina! - sbuffò lei, - Ne ho altre più piccole di me! 

- Certo certo... Ecco a voi, Gentleman! Fila F, posti dal 32 al 39! Vi auguro... Uhm... Sta bene, mister?

Davanti a lei, Shinso stava facendo una faccia da beota assente, con il dito indice della mano sinistra infilato in una narice e il medio sulla pelle del naso.

- Geh...Geh...Geeeeh...

- N-non si preoccupi, - intervenne Rukio, - purtroppo il nostro compare è troppo onesto quando si tratta di belle femmine, e quando si trova davanti a delle splendide signorine come voi, la narice sinistra comincia a sanguinargli senza controllo. Se avessimo saputo di avere il piacere di incontrarvi, ci saremo preparati meglio!

Viridia non sapeva dove girarsi: era paralizzata nell'assurdità della situazione. 

- Capisco... - disse la coniglietta verde, imbarazzata, - ma... starà bene? Sembra non capisca più niente...

- Rhahahah! Stia tranquilla, pupa! - Disse Drapion, - ci sediamo sulle tribune e riusciremo a calmarlo!

- E' una seccatura, - disse Kenji, - ma non possiamo mai sapere cosa succederebbe se gli lasciassimo fare quello che vuole...

Ella non si fece ulteriori domande. Pensò che sarebbe stato scortese non fare accomodare quel gruppo di pokémon che aveva pagato soldi per entrare con inutili preoccupazioni, senza contare il fatto che avrebbe rallentato la coda significativamente.

- Va bene... Non vi trattengo oltre! Buona fortuna! Spero che riusciate a trovare quello che cercate!

Il team d'esplorazione andò ad occupare le poltrone assegnate, assieme ai due organizzatori della scommessa del braccio di ferro.

- Dannato Froggy... - commentò Kenji, - E' proprio necessario quella faccia ridicola? Sto facendo una fatica tremenda a trattenermi dal ridere!

- Mon Dieu... Fammi il piacere di stare zitto, - fece Shinso, parlando normalmente, - già è una fatica mantenere l'illusione per tutto questo tempo, non ti ci mettere anche tu a rinfacciarmi di quanto sia ridicola la situazione! Menomale che posso fare così! Immagina se avessi dovuto infilarmi il Sigillo del Confronto nel-

- NON C'E' BISOGNO DI DIRLO! - interruppe il piccolo licantropo.

Il Grovyle si dovette mettere una mano davanti alla bocca per non sputare l'anima, mentre Drapion a momenti rischiava il bisogno di una RCP.

- HA INIZIATO LUI! NON MI STO DIVERTENDO! - Esclamò la ranocchia infuriata.

- Nemmeno io se per questo! - rispose duro, - piantala di urlare o attirerai l'attenzione!

Nel mentre che i tre davanti battibeccavano, Tai Zanshi si prese la confidenza per rivolgere la parola a Weavile.

- Grahahahah! Certo che quel piccoletto è una furia!

- Almeno sa farsi rispettare... - commentò la felina.

- Se non avessi personalmente sperimentato la sua forza, non ci avrei mai creduto che fosse così! Non mi aspettavo neanche riuscisse a mettere in un unico piano così tante idee strampalate!

Alla sua destra, Arbok si aggiunse alla conversazione.

- Non me lo ffffaccia pressssente...

- Uh? Qualcosa non va, biscione? Sembri giù di tono.

- Come potrei non esssserlo? Andare in giro con quessssta cosa... Non mi rende giusssstizia! Mi sento un fenomeno da baraccone...

Il pokémon Cobra aveva una protesi metallica dietro la testa. Sicché aveva avuto un incidente con una mandria di Bouffalant si era rotto l'osso del collo, e i medici hanno dovuto mettergli quell'aggeggio infernale piantandogli dei chiodi sulla schiena per tenergliela dritta durante la ricrescita delle ossa. 

Ovviamente ciò non era vero. Quello che aveva sulla schiena era acqua solida, cangiata nell'aggeggio infernale dal Kōsui di Shinso.

Faceva parte del piano di Rukio: poiché era necessario introdurre le borse dell'esploratore senza fare scattare il metal detector, avevano spostato ogni oggetto metallico nella borsa del team AWD, fissandola sulla schiena del rettile con la pelliccia-schiuma dell'anfibio. Quest'ultimo invece teneva il resto degli strumenti nella borsa del team Skyriders per un utilizzo rapido. 

Il numero di oggetti era stato mantenuto al minimo per evitare problemi nel nasconderli: dentro la borsa del Frogadier c'erano otto Revitalseme e otto Baccaquirizia, che svolgeva le funzioni della Baccacedro e della Baccaprugna allo stesso tempo. 

Nella borsa del team AWD erano presenti altri otto Revitalseme, due Bloccosfera, una Lumisfera, una Revitalsfera, quattro Evadisfera e le Intrasfera dei due team nel caso le cose si mettessero molto male, mentre nella pancia dell'Arbok stavano la bellezza di novantotto Puntacciaio. 

In questo modo, allo scattare del metal detector si era ricondotto alla finta protesi metallica. 

- In effetti è un po' denigrante... - fece il pokémon Occhiotruce mettendogli una mano vicino al collo, quasi per accarezzarlo, - fatti forza, biscione. 

Al cobra scese una triste lacrimuccia. 

- Ecco l'entrata... - fece il piccolo licantropo.

Il teatro presentava del nero e del rosso, ed era illuminato al centro da una luce unica che proveniva dall'alto, creando un'atmosfera soffusa con luminosità sufficiente a permettere agli spettatori di vedere i propri posti. La cavea del teatro era composta da più di venti tribune alte un metro ciascuno, separate da otto fila di scale l'una equidistanti dall'altra, formando gli angoli di un ottagono. Sul soffitto vi erano tende rosso fuoco e orli dorati, dalle quali pendevano dei trapezi lunghi dieci metri. Ogni bordo e ogni terminazione degli scalini avevano delle rocce d'ossidiana viola come ornamento, conosciute per essere lucide ma non troppo luminose. In quel grande spazio sembrava esistesse solamente il palcoscenico. 

- C'est merveilleux... - disse Shinso, rimanendo a bocca aperta. 

- Lo è davvero. - commentò la felina. 

- Patetico... - commentò il Legnogeco. 

Anche tutti gli altri diedero le loro impressioni sul teatro, la cui bellezza era pari a quello di un dungeon pieno di pietre preziose. L'unico che ignorò il tutto fu il piccolo licantropo, che usò la sua vista solo per vedere dove fossero i posti assegnati. 

- Per di qua ragazzi. 

Ogni posto aveva una scritta dorata illuminata da una luce artificiale. Risultava molto comodo da raggiungere e, una volta iniziata l'asta, sarebbero potute spegnersi per garantire l'attenzione sul palcoscenico. 

- (Anche le tribune sono ben spaziate, - penso il capitano, - a me sembra esagerato, ma molti pokémon farebbero fatica ad entrare. Questo spazio è pensato nei minimi dettagli...)

Dopo essere scesi dalle scale, i team d'esplorazione seguirono Rukio verso quelli che dovevano essere i loro posti a sedere, posizionandosi in modo funzionale al piano stabilito. Nel trentanovesimo posto vi era Yé Zìyou ed in sequenza Tai Zanshi, Shinso, Rukio, Kenji, Weavile, Drapion e Arbok. Arrivando alle loro postazioni, si accorsero che vi erano dei cuscini di piuma su di essi, di colore nero per non mostrarli.

- Mon dieu... Menomale che hanno messo dei cuscini sulle gradinate! - Disse Shinso, - Non avrei sopportato di stare ore ed ore seduto sul marmo! Però potevano fare qualcosa per separarle! Non posso appoggiare la schiena così...

- Che seccatura... Ti fai dei problemi anche qui? - commentò lo spadaccino.

- Dovrei non farmeli? Sono un cliente qui e i clienti devono essere trattati con il massimo del riguardo! E poi... Qua è troppo buio! Cos'è questa illuminazione?! Capisco che tutto è per rendere funzionale il centro dove si farà l'asta,  ma possibile che alle pareti ci siano solo candele e sul soffitto quelle luci fioche che manco un tipo spettro vorrebbe nel suo rifugio?! Parbleu che indecenza! E poi-

- STAI ZITTO, C**ZO! - Esplose il compagno Grovyle, - NON HO INTENZIONE DI STARTI VICINO E SOPPORTARE I TUOI LAMENTI TUTTO IL TEMPO!

- (Porca miseria! Non è possibile...) - Pensò Rukio mettendosi la mano destra sulla fronte.

- TU ZITTO! HO TUTTO IL DIRITTO DI LAM-

Un'immagine beige si stava piano piano materializzando sotto il braccio destro del Frogadier, nel mentre che urlava. La distrazione del momento stava quasi per interrompere l'illusione del Kōsui mandando a monte l'intero piano.

- Merdè!

Accorgendosi dell'errore fatale che stava per commettere, riguadagnò la compostezza e si trattenne dall'andare in escandescenza ulteriormente, concedendo al compagno la delizia della vittoria e il piacere di un sorriso arrogante.

- Eheh... Che succede? Puoi ripetere per favore? - disse, sapendo bene che il Frogadier non poteva controbattere.

- Quando usciamo da qui te la faccio pagare...

- Per favore, ragazzi, - disse Rukio, - vi ricordo che qua dobbiamo sembrare dei pochi di buono, non delle Milotic in crisi di mezza età! Già non sopporto avere la Sciarpa dell'Armonia coperta con questa carta nera che mi sta dannando l'anima per il prurito, se ci mettete pure voi...

- Però, ssssignor Riolu... se dobbiamo sssssembrare dei pochi di buono, tanto meglio incoraggiare i comportamenti negativi, no? Più ssssi scalda l'ambiente, più i veri "pochi di buono" non si insssssospettirano.

Rukio perse le pupille e contrasse lo sguardo in rabbia contro sé stesso. Quello che aveva detto il serpente era una delle cose più sensate mai dette da lui. 

- RHAHAHAHAH! Ben detto Arbok, - fece il compagno Drapion, - guardate che sguardi: sembra di nuotare in un fiume pieno di Carvahna! Non vedo l'ora di iniziare!

Avevano attirato l'attenzione. Si poteva vedere negli occhi degli altri spettatori la violenza e la vita ai limiti della legalità.

Il suo capitano Weavile gli rispose in modo disilluso.

- Tsk... Scommetto che metà di questa gente non vale una cicca. Ci potremo divertire solo se combattiamo tra di noi...

- Oh? Tu dici? - Disse Kenji, - Cosa ti fa essere così confidente di essere meglio degli altri, micetta?

La Lamartigli allungò uno dei suoi artigli sul mento del Grovyle senza nemmeno guardarlo negli occhi, con abbastanza Meisoku da creare un morso di freddo sul suo muso. 

- Stai sfidando la fortuna, testa verde... 

Egli si ritirò coprendosi il mento, infastidito dal dolore. 

- Fuori di qui potrò metterti le mani addosso quando voglio senza timore. Vedi di non allargarti troppo...

- Ehi ehi! Sto solo scherzando! Sei sempre così rigida? Impara a rilassarti anche tu!

- Io sono rilassata. Sei tu che mi urti il sistema nervoso.

Di fianco al Grovyle, il Pangoro scoppiò in una grassa risata.

- Ahahahah! Quest'anno ci sarà da divertirsi! Siete veramente una bella banda!

Si sedettero ai loro posti, continuando a chiacchierare e battibeccare tra di loro. Li rimaneva solo da attendere l'inizio dell'asta. 

Il clima era sinistro, ma stranamente allegro. Nonostante l'ambiente tetro, i pokémon all'interno ridevano e scherzavano tra di loro come se si stessero godendo una serata tra amici, in attesa di assistere ad un qualche film comico. Non si riusciva a percepire cattiveria tra di loro: se si fosse dovuto giudicare il tutto solo dai sorrisi e dalle battute, nessuno avrebbe mai creduto che lì in mezzo albergavano menti infide, nutrici dei peggiori atti criminali. Tra il pubblico c'erano anche delle vecchie conoscenze dalla gara di braccio di ferro, tra i quali spiccavano anche il Bewear dell'ultima sfida e il Nidoking dai cui Rukio aveva spillato l'informazione su Yé Zìyou. 

- Guarda guarda capitano... - disse il Legnogeco, - Un sacco di persone che hai affrontato ieri sono qui per l'asta...

- Parbleu! C'è anche Bewear! - disse la Schiumorana, - Con quell'aspetto da peluche non l'avrei mai detto...

- Ci sono un bel po' di scarafaggi, - commentò Weavile, - sono tutti dei ricconi qua...

- E' strano, - disse il piccolo licantropo, - non pensavo che la vita da fuorilegge sia così lucrativa... Sono... tutti dei criminali?

- Ovviamente no! E nemmeno tutti hanno intenzione di acquistare qualcosa! Certa gente viene qui solo per assistere alle risse! Poi abbiamo i collezionisti, gli appassionati dell'occulto... Tutto il mondo è paese qui dentro! E' davvero affascinante sotto certi punti di vista! 

- Sì... - disse poco convinto il Riolu, - Probabilmente hai ragio... Uh?

Si girò a destra e sinistra, accorgendosi che non era stato uno del suo team a proferire parola. Si girò dietro notando che il pokémon dietro di lui gli aveva puntato lo sguardo. 

- Ah, ha parlato lei, signor...

Vide un Cacturne sorridente, con gli occhi inarcati verso l'alto. 

- Ehilà! E' da tanto che non ci si vede, piccoli amici.

Gli esploratori si girarono verso di lui, confusi. Nella loro vita, nessuno di loro era mai stato amico di un pokémon Spavento. L'unico particolare che poteva essere di motivo riconoscitivo era una strana collana color smeraldo. Il pokémon suo compagno, un Dragonite, si mise una mano sul petto e salutò a sua volta.

- Vi porgo i miei saluti, viaggiatori. 

- Conosci questi due? - Chiese il Grovyle, bisbigliando. 

- N-non ho idea di chi siano... - disse schietto il Riolu. 

- N-non mi riconosci? - disse grattandosi la nuca, - E' abbastanza imbarazzante... dovrei essere impossibile da non notare!

- Naturalmente non la riconosce. Ci ha camuffati con Illusione per questa stessa ragione. - Commentò il Dragonite.

- Oh mamma che sbadato! Aspettate un attimo!

Il Cacturne si piegò in avanti, mettendosi la mano sinistra sul volto. Facendo in modo da non farsi guardare da altri se non dal piccoletto e i suoi amici, smascherò parte del suo volto sinistro, mostrando delle folte guance nere e un occhio azzurro chiaro come la volta celeste. Fece un occhiolino al Riolu, come ulteriore saluto. 

Quando questo lo riconobbe, allontanò la testa di scatto e fece un urletto, rischiando quasi di cadere. Anche i due compagni erano abbastanza sorpresi, ma furono abbastanza accorti dal bloccare il capitano. 

- Ehi, calma amico! - commentò il falso pokémon, - non c'è bisogno di essere così esagerati!

- PORCA MISERIA! M-MA LEI-

Fece segno di fare silenzio immediatamente.

- Zitto zitto! Non voglio che si sappia in giro che sono qui! Ho premesso io tutto ciò per tenere d'occhio i criminali futuri! Se non controllo io direttamente... eheh...

- Ma guarda te... Parlando di sorprese... - commentò Kenji, poco interessato. 

- M-mon D-dieu... - disse Shinso un po' emozionato, - Mi scusi la poca eleganza se le parlo sottovoce, ma è davvero un onore vederla, maestà.

- Onore mio, non troppo piccolo amico!

Il pokémon che aveva parlato era il sultano della Terra della Sabbia, Nebra I. 

- (M-ma che succede? - pensò il piccolo licantropo, - Pensavo fosse solo Ditto e Mew che fossero in grado di usare Trasformazione!)

- Illusione. 

Il suo volto si girò verso la felina.

- E' un'abilità della sua specie, - continuò lei, - può creare miraggi di sé stesso camuffandosi da altri Kodamon. Può anche creare interi scenari. Non è come Trasformazione: se dai un colpo diretto al corpo fisico l'abilità svanisce. 

- C-come... 

- Era scritto su tutta la tua faccia, palla di pelo, - sbuffò la felina, - menomale che sei tu quello intelligente. 

- E' intelligente... - commentò il Frogadier, - è solo un po' ignorante sulla nostra cultura. Tutto qui...

- (SULLA NOSTRA!!?!??!?) - Pensò forte nella sua testa il piccolo licantropo, squadrando il compagno per il grosso errore che aveva fatto. 

Shinso lo guardò con sguardo spaventato, rendendosi conto dell'errore che aveva appena fatto. 

- Perché? Che altra cultura c'è? - Chiese curioso lo Zororak.

- N-NESSUNA! - Disse il Frogadier agitato, - S-semplicemente il nostro compagno viene da molto lontano, e solo recentemente è uscito da un dungeon!

- Oh! Capisco! - disse sorpreso il falso Cacturne, - ecco perché è così forte! Deve essere stata dura vivere per tanto tempo lì, eh? 

- Così... forte?

- Ho visto tutto, sai? Nell'hotel in cui alloggio di solito c'è una bella vista! E' stato il braccio di ferro più emozionante della mia vita!

- Un po' di contegno, sua...

Lo Zoroark tossì nervosamente.

- ... Signor Cacturne...

- Oh quanto mi piacciono i costumi! Per una volta ti sento chiamarmi con qualcosa di diverso!

Gli occhi del Riolu si posarono sul compagno di Nebra I. 

- Dal modo di parlare e dalla stazza... - disse il capitano, - lei deve essere il Kodamon che abbiamo salutato ieri in piazza. 

- Mi lusinga che si ricordi di me, - disse il falso Dragonite, - mi perdoni se il modo di parlare di... Cacturne le crea imbarazzo. Non si preoccupi: la sua bontà d'animo è chiara e cristallina. Le lascerà tutto il tempo che le servirà per abituarsi all'idea. 

- (E' così educato... - pensò il Riolu, - suona molto rispettabile. Ieri mi sembrava che non gli andassi molto a genio...) 

- Bando alle ciance! 

Il Cacturne si mise comodo, mettendo una gamba sull'altro ginocchio.

- Spero che vi godrete quest'asta! Ho già i brividi! Brrr! - disse abbracciandosi. 

- Non me lo dica, monsieur...

- A proposito di lei... - disse rivolgendosi alla schiumorana, - Stai bene, Frogadier? E' da un po' che ti vedo con il dito nel naso. Sicuro di non star ravanando troppo?

Kenji e Drapion fecero uno sbuffo di risata in contemporanea. 

- Signore, la prego, - lo corresse Noir, - questi termini volgari non l'appartengono... 

- Non ti ho portato qui per farmi la predica, - disse infastidito, - Allora, Frogadier? Perché fai così?

- L-lunga storia... N-non credo la voglia sentire... - disse la Schiumorana demoralizzata. 

- Dammi del tu, per favore! Se sei amico di questo piccoletto sei anche mio amico! Su su, allora allora?

Era particolarmente insistente. Shinso non si capacitava del perché costui fosse così curioso di sapere del motivo dietro la sua perenne pulizia di primavera. 

- (E ora che faccio?!?!?! - pensò, - che scusa mi invento senza insospettirl-)

La poca illuminazione del teatro si spense. L'oscurità inghiottì l'intero ambiente nel suo freddo abbraccio, ponendo quesiti su quesiti ai nuovi arrivati.

- Eheh... Sembra che stia per iniziare, - fece il sultano, - state tranquilli: non dovete avere paura anche se è buio pesto! Godetevi lo spettacolo!

- Può dirlo senza abbracciarmi? - Chiese infastidito Noir III.

- Osi rifiutare il tuo sovrano? 

A movimentare l'ambiente strane luci rosse simile a fiammelle cavalcarono le mura del teatro, attirando l'attenzione di tutti i presenti. Chi era già venuto l'anno scorso non si stupì più di tanto, perché conosceva bene la routine, mentre quelli nuovi, tra cui gli esploratori, continuavano a stare in guardia.

- M-mon dieu! C-che sta succedendo?

- Niente di cui preoccuparsi, - gli disse Tai Zanshi, - è così che inizia lo show.

- S-show?

Si spensero le luci di nuovo. Dopo una breve pausa si cominciò a sentire un ruggito sommesso simile a quello di Tyrantrum. La pelle del Frogadier diventò un cavo elettrico in tensione, per quanti brividi provò in quel momento.

- C-c-c-c-c-c-c-apitano? P-p-p-p-p-posso tornare a casa?!!??

- Per favore...

L'illuminazione delle fiammelle rosse riprese, questa volta con un'intensità più forte e concentrandosi su quella specie di palco al centro dell'anfiteatro.  Un gruppo di sedici Lopunny danzavano tra di esse con movenze lente ed ampie, con maschere tribali africane che rimarcavano dei Cubone, dei Kabuto e dei Tyrunt. 

Si sentivano ruggiti agghiaccianti e battiti di ali di Zubat, che rendeva l'atmosfera sinistra come la Caverna del Tartaro. Tutto ciò fece chiudere Shinso in sé stesso, il quale cercò di mantenere la concentrazione per il Kōsui in ogni modo possibile per il bene del team.

- (Stai calmo... Stai calmo... Stai calmo... Stai calmo... E' solo uno spettacolo di apertura! Per quanto terrorizzante, è solo finzion-)

Dal soffitto si calò un pokémon coperto da un mantello nero e una maschera vodoo, fissando negli occhi la povera Schiumorana con la stessa espressione di un Noctowl. Il Frogadier cacciò un urlo gracchiante così forte che fece tremare le tribune. 

- NEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!

- OHOHOHOHOHOHOHOH! Pauva, eh?

La reazione dei suoi compagni fu la stessa. Rimasero pietrificati dallo spavento.

- Oh Zuvvia! Non va bene ke vi zpaventiate kozì zubito, - disse il pokémon parlando da un microfono, - ziamo kui per divertirci, no? 

Nel mentre che parlava, il cavo che lo reggeva lo portò verso il centro, accanto al corpo di ballo.

- Va tutto bene... Ze me lo permetterete... vi guiderò io in kuezta landa di misteri! MEINE ASSISTENTIN! FAZZA PARTIVE LA MUZIKA! DIAMO IL BENVENUTO A KUEZTE KREATURE NEL NOZTRO MONDO DELLE MERAVIGLIE!

https://youtu.be/hVa16y2Uoxg


Una Lopunny con una maschera da Rhyhorn e i batuffoli rossi azionò il pulsante del telecomando che portava con sé, facendo partire della musica dagli altoparlanti posizionati sul bordo del palco dal ritmo sensuale e frizzante, accentuato da trombette e applausi a tempo da parte delle altre pokémon Coniglio. 

Il presentatore si liberò del mantello e della maschera vodoo. Librò al vento i suoi tentacoli,  rivelando un volto dal becco piccolo, con degli occhi gialli nascondenti una malizia carismatica. 

Quando attaccò con il microfono a cantare, l'ambiente si trasformò. I brividi sulla schiena si dimenticarono della paura, e cominciarono a danzare sul corpo degli spettatori muovendosi a tempo con una bella sensazione di allegria. Nell'esibizione egli diede tutto: cantò e ballò con un bastone da passeggio; mosse i tentacoli simulando delle mani che indicavano; cambiò l'illuminazione su di sé svariate volte, colorando di variate sfumature l'ambiente; mostrò al pubblico cosa potevano fare alcuni dei suoi oggetti, come degli anelli in coppia che portavano l'utilizzatore da un lato di un anello all'altro, un mantello che ti permetteva di camuffarti come un Kecleon, ed un sapone in grado di lavare via qualsiasi sporcizia dalla propria pelle. In quest'ultimo, fece una scenetta con una vasca da bagno per mostrarla, letteralmente lavandosi in diretta.

Dopo questo, lo spavento divenne uno scherzo e l'ambiente cupo divenne spiritoso. Alcuni individui sugli spalti non poterono fare a meno di muovere a tempo la loro testa, applaudire e seguire quel flusso iniziato. Persino Rukio seguì la corrente della folla, sotto lo sguardo attonito del suo compagno Kenji.

- Che stai facendo?

- Ballo! Tu no? 

- Seriamente...

Un corpo di ballo di femmine dalle movenze morbide ed invitanti, una voce sorprendentemente R&B e un ritmo incalzante che coinvolse tutta la sala, in un gioco di luci blu simile a dei raggi di Luna: sembrava tutto fuorché un asta di oggetti pericolosi a cui ogni criminale farebbe gola. 

Al termine della performance, le Lopunny fecero un inchino rivolto al pubblico, e vennero ricoperte di applausi e grida di gioia. 

Non tutti furono rapiti da quella introduzione: i criminali che erano lì per concludere affari seri, si limitarono a rimanere silenti in attesa che la vera asta iniziasse, quasi insultando il grande spettacolo offerto dagli organizzatori. Ma a lui non importò più di tanto: dopotutto, in quel tendone di follia e oscurità attraente, quelli che avevano l'ultima parola erano coloro che riuscivano a danzare in mezzo alla follia e alle ombra, in attesa di potersi togliere da ogni luce abbagliante della realtà. Più la danza era tortuosa, più eccitante era il suo percorso. Questo era il mondo che sognava il geniale scienziato, mercante di oggetti dell'occulto e cantautore dottor Yamachi Yamiscilla. Un mondo che non aveva bisogno di persone noiose che si legavano agli standard.

(ost aladin friend like me karaoke)

https://youtu.be/7QrL4YU2f20

- BENVENUTE, ZIOVANI KREATURE! - Disse rialzando la testa, - BENVENUTI IN KUEZTO AFFAZZINANTE ZPETTACOLO! VENITE ZIGNORI, VENITE! Non ziate timidi... RIDETE CON ME! OHOHOHOHOHOH! 

La risata risuonò nel circo come un'elegante e carismatica proposta del diavolo. La platea rise a risposta imitando il Malamar.

- Per ki non mi konozeze zià, io zono il magnifizente, ztrabigliante, ed illuztre Dottor Yamachi Yamizilla! Chiamatemi pure solo Dottore, però. Riconozko ke il mio nome è un po' troppo lungo per zerte formalità. PRIMA DI INIZIARE, TUTTAVIA, - disse alzando improvvisamente la voce, - HO UNA PIKKOLA RIKIESTA EGOIZTA SE ME LO PERMETTERETE... FATE UN ALTRO APPLAUZO PER LE MIE ZEDUZENTI E AFFAZZINANTI AZZIZTENTI!

I pokémon sulle tribune applaudirono ancora, fischiando compiaciuti alle assistenti come lupi solitari in notte di luna piena. Le Lopunny, di tutta risposta, fecero delle risate carine salutando e strimpellando con le dita.

- Così, questo è Yamiscilla... - Fece Rukio con un'aria dubbiosa.

- In carne e tentacoli, - gli rispose Tai.

Si era fatta un'idea differente rispetto a quello che gli era stato raccontato: non pensava fosse un pokémon in grado di cattivare un pubblico o di avere un senso scenico tale da allestire un intero teatro per un'asta e trasformare un intero ambiente. Anche in mezzo alle belle Lopunny che attiravano l'attenzione degli uomini in tribuna, la stella più luminosa e colui che aveva tutta l'attenzione rimaneva il Malamar. 

- (Me lo aspettavo diverso...) - commentò dentro di sé. 

Gli applausi risuonarono per tutta la sala: non vi era più traccia della musica di prima.

- Herrlich (*)! Ztrabigliante! Kuale pubbliko energiko ho Kuezt'anno! Zarebbe rude lasciarvi attendere ancora no? 

Con un battito di tentacoli, richiamò l'attenzione delle pokémon Coniglio.

- Azzistenti! Portatemi l'ozzetto CK-05! Con eleganza e destrezza, mi rakkomando... 

Da un tunnel ai piedi del teatro, una Lopunny con una fascia gialla sul braccio destro, dove vi era scritto "L-D" *, portò un carro coperto da un telo rosso fuoco. Mentre lo portava, salutava il pubblico sorridendo, come l'assistente di un mago in procinto di rivelare il suo numero. Sul telo  vi era ricamata sopra la scritta "Narcisio" in caratteri Unown. 

- Il primo ozzetto di Kuezt'anno è kualkoza ke potrebbe interezzare più alle femmine che ai maski. Prima le zignore, no? - Disse, strizzando l'occhio destro.

Yamiscilla sollevò il telo: in un bagliore luminoso, ai presenti nella sala si mostrò una teca di vetro contenente uno specchio dai bordi intagliati nel legno, di colore marroncino chiaro. 

All'inizio sembrò uno specchio normale, ma gli occhi più attenti si resero conto subito che non era un oggetto comune: infatti, nel suo riflesso si poté intravvedere di tutto, dalle mura al soffitto, ma nessun pokémon veniva mostrato se non al di fuori degli indumenti e degli oggetti ornamentali. 

- Ma guarda te... - commentò Nebra, - ha già iniziato con qualcosa di interessante...

- Kome potete vedere, - riprese per spiegare, - kuezto non è un normale zpekkio: a parte l'ambiente, nessun Kodamon può rifletterzi in ezzo. Mizterioso, vero? Quanto mizterioso quezto ozzetto! Ohohohoh... 

L'osservazione di Rukio era esatta: si vedeva che aveva fatto tanti teatri e sapeva come stare in mezzo alla gente. Soprattutto, sapeva da venditore come incuriosire i potenziali acquirenti. 

- Però... kome è possibile? Il grande Yamiscilla propone un oggetto che non zerve a niente? Vuole truffare i suoi kompratori con oroskopi e roba da ciarlatani? 

Alzò il tentacolo al cielo, mettendo tutta la sua passione nel successivo urlo.

- NON E' POZZIBILE! NON SAREBBE YAMACHI YAMISCILLA! EGLI NON E' UN FURFANTE!

La felina digrignò leggermente i denti nervosa. Nella sua vita precedente, ne aveva visti di mercanti saltimbanco, ma questo li batteva tutti.

- La sardina è brava... - ammise tra i suoi baffi.

- E VI METTERO' IL MIO SANGUE, PER DIMOSTRARLO!

Si girò indietro, invitando con un sorriso beffardo la sua prima assistente.

- Rozzella. Fai pure. 

Senza rispondere a parole, la Lopunny con i batuffoli rossi porse al suo capo un piccolo coltellino svizzero, preparandogli già una piccola lama. Questo, senza fare una piega, fece un piccolo taglio sui tentacoli. Non fece una scena questa volta: era chiaro che poteva esagerare quanto voleva, ma quando si trattava del suo corpo non ci avrebbe mai fatto uno spettacolo. 

Fece cadere una goccia sullo specchio. Sotto lo sguardo incuriosito delle tribune, la perla rossa sparì nel lago vitreo, e la sua cornice diventò rosso cremisi con delle pietre azzurre. Una volta attivato, lo porse a Rossella, che fece qualche passo indietro. Con sorpresa dei criminali, oltre all'ambiente circostante rifletteva anche al figura del Malamar. 

- Ekko qua. Kuesto è quello che può fare lo spekkio Narcizo... Donando una goccia del voztro zangue, rifletterà anche la voztra immagine e zolamente ezza. Kualche azzitente zalirà sul palko per la dimoztrazione.

Le assistenti fecero a turno per mettersi al posto o in mezzo tra lo specchio e il dottore: per quanto ci si sforzasse, l'unico essere vivente riflesso in esso era proprio il presentatore. Affascinati da quello, molte femmine peccanti di superbia espressero il loro fervore nel desiderarne il suo acquisto.

- Ovviamente... non ha solo impieghi di eztetica...

Una delle assistenti portò con sé un piccolo muro di mattoni, abbastanza grande da poter bloccare la visuale dello specchio a Yamiscilla. Dopo qualche secondo, lo specchio si mostrava come se fosse sopra al muro di mattoni.

- In kuezto modo, anche kuando vorrete controllare un non nulla, vi bazterà ricordarvi in che pozizione avete montato lo zpecchio. 

Un occhio maligno si piegò nel volto del pokémon Giravolta.

- Ke dite... ze lo merita un pozto nella voztra collezione?

La risposta, per l'ego del Malamar, era sottintesa: un oggetto del genere avrebbe fatto comodo a chiunque, da criminali a belle signore imbevute di vanità. Ma, ovviamente, la fetta di pubblico più accattivata da tale oggetto era esattamente quest'ultimo.

- CHE STREGONERIA E' QUESTA?

- KYAAAAAAAAH! LO VOGLIO! NON AVRO' PIU' NESSUNO CHE MI RUBERA' LO SPECCHIO!

- DOVRAI PASSARE SUL MIO CORPO!

Aveva avuto l'effetto desiderato: sarebbe bastato quello per convincere i possibili acquirenti a comprare lo specchio Narciso.

- Questa seppia è proprio uno scarafaggio... - commentò la felina, - sa esattamente che tasti premere per accattivare il pubblico. Lo comprerà sicuramente qualcun-

- Non ancora.

La felina si girò verso sinistra, verso il piccolo licantropo che aveva parlato. In quel preciso istante, un ghigno malefico si presentò sul volto del Malamar.

- CHE MODI! 

- CI NOMINI IL PREZZO!

- Kalme, kalme zignore! - fece il mercante, - Se fosse solo kuezto, non avrezte un vero vantaggio, non trovate? La vanità è una kosa... e l'utilità è un'altra.

Le donne della tribuna spalancarono gli occhi dallo stupore.

- N-non è...

- ... t-tutto qui?

- Oltre a kuello ke vi ho moztrato...  ze mettete anke un voztro pelo, o un unghia, o un dente, vi diva cosa dovrezte fare per ezzere più belle! 

Esse si pietrificarono. Non solo avrebbe riflesso solo il suo possessore, ma gli avrebbe detto anche dei segreti per migliorare la propria bellezza.

- Ve lo divò un'altva volta.

La loro pelle fu cavalcata dal liquido vermiglio. 

- Zi merita un pozto nella voztra kollezione?

L'arringa del mercante colpì al cento per cento le tribune. L'asta era appena iniziata e già alcuni pokémon sugli spalti iniziarono a litigare. Gridavano e aizzavano l'una con l'altra: vi era uno schiamazzo infernale che ballava nelle orecchie di molti come fiamme infernali o musica per le orecchie. In particolare, una Jinx e una Gothitelle che portavano orecchini d'oro l'una e d'argento l'altra iniziarono ad attaccarsi a vicenda con Doppiasberla, utilizzando il linguaggio più scurrile che si possa immaginare tra delle criminali. Per gli esploratori di Borgo Quieto era impossibile rimanere indifferenti: rimasero scossi e straniti per una parte, imbarazzati per un'altra e chi più o meno divertiti dalla buffa parapiglia.

- Eheheh... (Poveri noi...) - pensò Rukio imbarazzato.

- Che seccatura... è in questi momenti che rimpiango dei sani pop-corn... - commentò lo spadaccino.

- RHAHAHAHAH! Cos'è questo??? Sembrano possedute, per tutti i Wailmer! - Disse Drapion.

- Divertente, vero? - Commentò Tai Zanshi, - aspettate che si menino sul serio!

- Bene zignore, - disse il dottore guardando verso le due litiganti, - vedo che voi laggiù lo desiderate ardentemente! Non c'è bizogno di lottare, ankora: non vorremo rizkiare di venir meno al regolamento, no? 

Le due signore si fermarono. Più di avere quello specchio, temevano le ripercussioni che avrebbero avuto su di loro se avessero interrotto le leggi del Kokukatsu no shu.

- Per kuezto zpekio il prezzo di partenza è 10.000 Koda. Non vogliamo lasciare nezzuno in dizparte con puntate troppo alte! Ze notate, vicino a voi avete una paletta kon un numero! Alzatela kon una mano per offrire 1.000 Koda in più, uzate l'altra per raddoppiare, triplicare ecc... Kome più vi aggrada!

Le due contendenti lasciarono perdere la guerra per concentrarsi sull'acquisto legale, intenzionate più che mai ad assicurarsi quel prezioso artefatto. 

- Ainz!

Alzarono le palette più e più volte per aggiudicarsi lo specchio, quasi non lasciando il tempo all'altra di ribattere. 

Qualche contendente provò ad immischiarsi nella lotta, ma non ebbero successo, talmente agguerrite e veloci furono le due signore nella contesa di quel pezzo di vetro. Tutti rinunciarono a mettersi in mezzo a loro. 

- Dwei!

Alla fine, colei che si aggiudicò lo specchio con il rialzo fu la Gothitelle, mentre la Jinx rimase con un pugno di mosche in mano. 

- E trei! Zignori e zignori, Narzizio è aziudikato dalla signora Gothitelle! Ma zapete kome funziona, vero?

Anche ad acquisto finito, qualcuno poteva strapparglielo via con la forza. La Gothitelle emise un Meisoku di quattro metri per prepararsi alla lotta.

Kualkuno zi oppone? Rikordatevi ke, in kazo affermativo, avrete due minuti per ztrapparvi a vizenda l'akkuizto! Il metodo è irrilevante. Nel fratempo... GODETEVI LO ZHOW!

Dagli stessi altoparlanti partì ancora una volta la canzone di prima, ma senza parole, mentre le Lopunny ripresero a danzare e a utilizzare i trapezi sul soffitto per fare giochi di acrobazia. 

Erano allenate bene: riuscirono a far passare quei movimenti richiedenti tanti esercizio come manovre naturali, come se elle fossero semplicemente delle estensioni dello stesso teatro. Nella loro semplicità ed eleganza intrattenerono anche i presenti che non avevano intenzione di fare acquisti, senza diventare troppo il centro dell'attenzione ed oscurare lo spettacolo vero. Tra oggetti da giocolieri e leggiadre piroette, il tempo passò così velocemente che non sembravano nemmeno avere fatto qualcosa.

Quando finì la pausa musicale, Yamiscilla ufficializzò l'acquisto. Nessuno si mise in mezzo e nessuno si contese il tanto acclamato specchio.

- OHOHOHOHOH! Abbiamo un pubbliko kauto e intellizente kuezt'anno... Gut! Ad aziudikarzi Narcizio è la bella zignora Gothitelle! Un applauzo zignori e zignore!

Uno scroscio di battimani inondò l'arena. 

- Che cosa? - disse lo spadaccino verde, deluso, - Dopo tutto questo nessuno che si scanna?

- Davvero... - commentò la felina, - mi aspettavo di vedere qualche zampata. 

- (Non è così semplice come credete... )

Il piccolo licantropo puntò i gomiti sulle sue ginocchia, usando le sue mani come appoggio per il suo mento.

- (Il teatro e la modalità della contesa è strutturata in modo tale da dover utilizzare la testa, piuttosto che la prontezza fisica. Non è uno scontro solo tra i contendenti dell'acquisto...)

Un vero saltimbanco non faceva tutto lui lo spettacolo, ma lo creava coinvolgendo e attirando l'attenzione del pubblico per legarlo alla performance. Il capitano del team Skyriders capì immediatamente ciò che si celava dietro le modalità dell'acquisto.

- (Non siamo in uno spazio aperto, ma in tribune molto strette e disposti in modo tale da occuparle tutte. Chiunque decida di combattere metterà in mezzo inevitabilmente anche quelli vicini, che loro lo vogliano o meno. Questi possono comportarsi in due modi: o difendendosi e basta, oppure reagendo, e visto l'indole e la natura dei presenti è più probabile che succeda questo.)

Lo Zoroark sotto l'illusione del Cacturne incrociò le braccia, osservando in silenzio il Riolu. 

- (Ciò che è importante per la buona riuscita di un acquisto non è solo la capacità fisica o le risorse finanziare, ma la scelta preliminare e il momento di tale atto.) 

Sotto la festa di applausi, tre Lopunny segnarono un cartellino con il nome dell'acquirente e portarono via lo specchio, dopo averlo rimesso nella teca di vetro. Come da regolamento, l'oggetto sarebbe stato consegnato al termine dell'asta.

- (La decisione di un acquisto o meno non si limita alla volontà dell'acquirente; gioca un fattore importante anche la posizione e la compatibilità delle proprie possibilità di vittoria. La contesa non è stata fatta perché l'oggetto non era granché, sebbene curioso.)

Guardò in avanti, verso la tribuna della seconda contendente. La Gothitelle stava tornando al suo posto, lanciando occhiate supponenti verso la sua rivale. La Jinx incrociò le braccia e la ignorò.

- (E quella Jinx non ha contestato, ma non perché si sentiva inferiore a Gothitelle, ma perché vicino a questa c'era un Haxorus, che avrebbe sicuramente infastidito con i suoi attacchi di tipo Ghiaccio. Mi sembra anche abbastanza pericoloso... Se avesse sprecato energie in un combattimento o, peggio, se fosse finita K.O., non avrebbe potuto continuare l'asta.)

Il suo sguardo si incupì, cadendo poi sull'entusiasta e malevolo Yamiscilla.

- (Quel Malamar... Ha creato davvero un gioco sgradevole...)

- Vi rikordiamo ke, kome da regolamento, l'oggetto ackuistato verrà consegnato a fine azta, kuindi non preokkupatevi! 

Si rivolse di nuovo al pubblico, aprendo la mano come se volesse lanciarvi dei fiori.

- KE DITE!? ANDIAMO CON IL ZECONDO OGGETTO?!

Una buona parte degli spettatori urlarono al cielo un convinto "sì", mentre altri aggiunsero commenti come "muoviti" e "fai ballare questa giostra, dannato Yamiscilla!". Il Legnogeco si limitò ad appoggiarsi il mento sulla mano scocciato.

- Che noia... Volevo del sangue, io.

- Grahahah! Sei il tipo agguerrito tu, eh!? - gli rispose Tai Zanshi, - Stai tranquillo, stuzzicadenti! Il meglio deve ancora arrivare!

- Paziamo alla zeconda manze! L-X: PORTAMI IL CF-08!

Nemmeno l'oggetto successivo fallì nello stupire. Questa volta, già l'aspetto presagiva qualcosa di interessante: era una benda color rosso rubino con dei merletti purpurei, con un occhio disegnato dall'iride gialla e la pupilla blu scuro e delle lievi cuciture dorate lungo la trama rossa.

- Sono un umile merkante... e un saltimbanco birikino. Ma kuesta volta mi rilasserò un attimo... e farò rilazare voi...

In quel momento, i tentacoli sulla sua testa sembrarono creare ombra sui suoi occhi. 

- Inizierò dal prezzo: kuesta volta, è di 50.000 Koda. E' cinque volte kuello di Narciso. Ma che mistero misterioso... come mai vale cinque volte tanto?

Dall'eccitazione di prima, il tono divenne più sinistro ma cauto: incuriosì ancora di più gli spettatori di quanto una normale arringa provocatoria avrebbe fatto. 

- Dovete sapere che kuezto oggetto apparteneva ad un antiko Zigilyph divinatore... leggeva il futuro dei popoli e metteva in guardia dal fato. Si credeva avesse tali poteri... 

Accarezzò dolcemente l'occhio sul velo.

- In realtà... era zemplicemente un Kodamon molto intelligente: con l'aiuto dei suoi poteri pzikici, leggeva nella mente delle perzone intorno e, a zekonda di kuello che rikavava, ne prevedeva un possibile futuro, di prozperità o di zventura. Ha fatto una fortuna in kuesto modo... e non ha mai zofferto la fame. 

Il suo sguardo si strinse: per qualche ragione, tutti quanti erano accattivati da lui.

- Un giorno, però, un geloso Kodamon scoprì il suo segreto fortuitamente... e decise di trovare un modo per impossessarsi del suo potere. Ma che mistero misterioso... come avrà fatto?

Sollevò poi il velo al cielo, proclamandolo.

- Ha rubato il suo okkio... e l'ha messo in kuesto velo!

I criminali spalancarono gli occhi: realizzarono immediatamente il potere di quell'artefatto.

- Se lo indozzerete... Vi permetterà di lezzere nella mente di ki guardate, kome di solito è konzesso solo ad un tipo pzikiko. Tuttavia, ahimé... può farlo di un zolo Kodamon alla volta. Purtroppo, il ladro non è riuzito a fare di più. 

Mormorii imperversarono per la cupola: erano tutti sinistramente incuriositi da tale velo.

- Per attivarlo... bisogna agire di furbizia. L'occhio è così forte ke non zi attiva kozì fazilmente: dovrete far piangere il vostro bersaglio e mettere una sua lacrima su kuesto velo! Ogni metodo è konzezzo: bazti ke zia likuido proveniente dal suo bulbo okulare.

Allo stesso tempo, nonostante la prova dell'onestà del dottore portata dall'effetto del precedente specchio, aleggiò il dubbio e lo scetticismo in alcune tribune.

- MA NON DIRE STRONZATE!

- COME PUO' UN PEZZO DI STOFFA FAR LEGGERE LA MENTE!

Un ghigno malefico si annidò sotto i baffi del Malamar. Rukio strinse lo sguardo, notando ciò.

- Ohhhhhh? - esclamò compiaciuto il dottore, - Koza zentono le mie orekkie? E' il suono dello scettizizmo? Oh povero me... E' un dubbio zulla kualità della mia merze? 

Da quelle parole sibilate al microfono si poteva evincere un intento malefico, come un serpente che lentamente stava strisciando sulla spina dorsale per stringere nelle sue spire mortali il collo della vittima. Si mise un tentacolo nella testa, fingendo un mancamento.

- Oh... ma koza dovrei fare...

Aprì lentamente il suo occhio destro verso le sue assistenti, puntando lo sguardo verso la Lopunny.

- Bluetta kara... 

Ella non proferì parola: fece un inchino, sorridendo al dottore con allegria e procedendo come da copione verso il lato inferiore della tribuna centrale destra. Mentre camminava lentamente, un faro veniva puntato su di lei, attirando l'attenzione dei criminali seduti sugli spalti. Una parte la guardava con imbarazzo e batticuore, altri con una più accentuata libidine ed eccitazione. Si fermò verso la parte più bassa, tendendo la mano verso un Hypno dagli occhi azzurri. 

- Fila H, pozto 27. Zignov Hypno, le dizpiazerebbe salive sul palko? - gli fece il dottore dal microfono.

Il pokémon Ipnosi prese la mano della Lopunny accettando l'invito del diavolo, e salì sul palco in un misto di curiosità ed insicurezza. Si lasciò portare via come se non esistesse nulla al mondo al di fuori di lui e la coniglietta: l'invito del dottore era in secondo piano. Non si rese conto nemmeno quando raggiunse il Malamar a distanza ravvicinata, e non si rese conto nemmeno del momento in cui il suddetto tirò un pugno con una precisione chirurgica in un punto sensibile tra le sue costole, facendolo involontariamente lacrimare dagli occhi. 

Dopodiché, gli asciugò le lacrime con il velo in questione facendo attenzione ad inumidirne l'occhio giallo. 

- Mi zcuzo per tutto quanto. Ho zelto lei perché i Kodamon Pziko hanno una buona reziztenza tra i propri zimili... kuindi kuezto velo non dovrebbe funzionare zu di lei...

Nel frattempo, sul palco giunse un altro Kodamon: un Heatmor con un velo verde dai pois gialli. 

- Zignor Heatmor: la prego. 

Titubante ma incuriosito, il pokémon  Formichiere indossò il velo, dirigendo il suo sguardo verso il pokémon Ipnosi. Dopodiché, il Malamar rivolse delle domande specifiche al pokémon di tipo Psico, domande a cui non si poteva semplicemente rispondere sì o no. Non ebbe bisogno di fare ulteriori dimostrazioni: le reazioni sorprese dell'Heatmor e le reazioni inquietate dell'Hypno furono la prova del nove per gli spettatori del buon funzionamento dell'oggetto.

- Straordinario...

- LO VOGLIO! POTREI FREGARE UN SACCO DI ALTRI POKE'MON CON QUELL'OGGETTO! AHAHAH!

- E' MIO DI DIRITTO! SOLO IO SAPREI USARLO AL MEGLIO!

- NON SARESTI IN GRADO DI INGANNARE TUA MADRE, CON QUELLO! NON FARMI RIDERE!

Non era stato ancora dichiarato l'inizio dell'asta per quel velo: ancora una volta, la merce presentata scatenò la confusione più totale, generando risse a catena senza tregua da un lato all'altro dell'anfiteatro. Tra menti maligne di pokémon criminali e piani di sotterfugi da parte di pokémon benestanti, l'intera cupola divenne un gran calvario di rabbia e cupidigia. 

Alcuni di loro non riuscirono ad aspettare l'inizio della contesa: due criminali particolarmente focosi si lanciarono addosso mosse come Energipalla e Fulmine, mentre altri due si scontrarono con Palla Ombra e Neropulsar. Alla luce di questo, Yamiscilla ordinò a Bluetta e Viridia di raggiungere gli spalti dei quattro litiganti e fermarli con l'aiuto di altre conigliette, invitando gli altri spettatori a rimanere calmi. Altri ancora rimasero fermi a ridere divertiti, tra grasse risate e Protezione, non capacitandosi di tale stupidità per un oggetto che non sarà di nessuno fino a ché non verrà stabilito dal proprietario dell'asta, il quale per falsa magnanimità e vero sadismo perdonò i contendenti e non lì sbatté fuori dal teatro, chiudendo un occhio sulla piccola disputa. Tutto questo accadde davanti agli occhi del capitano del team Skyriders, che nonostante il preambolo iniziale, divenne disilluso e triste davanti a quello spettacolo. 

L'aveva visto con i suoi occhi: nel momento in cui aveva invitato all'ordine, vide molto attentamente che il dottore godeva nel vedere quelle bestie azzuffarsi tra di loro, così come altri che si stavano lanciando le peggio maledizioni addosso l'uno all'altro. Lo aveva capito bene: quel pokémon aveva delle capacità manipolatrici di prima categoria. Ancora il punto della situazione non era chiaro, eppure era riuscito a scuotere l'indole più buia di tutti quei presenti.

E nel vedere che, nonostante la catastrofe avvenuta due anni fa con la Materia Oscura, c'erano ancora pokémon il cui cuore era dominato da cupidigia ed avarizia, con cattiveria e violenza, era una cosa che non riusciva a comprendere.

- Se ci pensi bene, la Materia Oscura... me stessa e anche il nostro intero pianeta... Siamo nati tutti in questo stesso universo. Nel cuore di ognuno di noi possono nascondersi sentimenti come l'odio e il pregiudizio. Abbiamo dentro di noi una parte buona e una parte più buia. Nessuno è solo buono o solo cattivo... Siamo fatti così e non possiamo negarlo! Non possiamo cambiare noi stessi così, con un semplice colpo di spugna! Quindi, Materia Oscura... io ti perdono! Ti accetto come sei!

Queste furono le parole di Amelia, quel fatidico giorno al cospetto del loro nemico finale. Il primo passo per sconfiggere la malvagità di quell'entità fu il riconoscere ed accettare la sua esistenza, come parte integrante del proprio io interiore. Due anni fa aveva condiviso la sua visione  su questo, e aveva riconosciuto il fatto che non si potesse cambiare con uno schiocco di dita un animo indebolito dalle tenebre. Tuttavia, non era mai riuscito a sopportare il fatto che certi individui non avessero neanche provato a cambiare, come dimostrava quello spettacolo. Un sapore amaro si espanse nella sua bocca, facendolo scivolare nelle debolezze della sua persona.

- (Che tristezza... - pensò, - Vorrei lasciar correre... sono consapevole che non è per niente facile...)

Strinse le mani l'una contro l'altra, come nel trattenere un impulso violento.

- (Ma non lo sopporto! Lo so che esiste... ma non lo accetto! Dopo tutto quello che io e lei abbiamo fatto... come posso rimanere indifferente!?)

Si fermò, abbassando lo sguardo.

- (Che ipocrita che sono... Con questi pensieri io stesso dimostro di essere capace di odiare... non sono immune a tale sentimento. Mi chiedo davvero per quale motivo combatto ancora...)

Dopo quelle note ritrovate nella sua mente, strinse con il palmo destro la sua Sciarpa dell'Armonia camuffata.

- (Vorrei... Vorrei davvero che tu fossi con me. Ho bisogno della tua luce, Amelia. Ho bisogno che tu dica quelle parole... anche davanti a tutto questo.)

Shinso notò quel turbamento nel Riolu, e cercò di chiamarlo per fargli confessare i suoi timori.

- C-ca... Riolu? Tutto bene?

Nonostante il richiamo del compagno, egli rimase in silenzio con lo sguardo verso il basso, voltandosi solo per mostrare di sbieco uno dei due occhi malinconici che aveva in quel momento. Sotto quell'occhio, Shinso non riuscì a dire una parola. La persona dietro, invece, si dimostrò capace di rispondere. 

- Sei... Sei una persona meravigliosa, lo sai?

I due, assieme all'incuriosito Kenji, si girarono verso Nebra I.

- Vedo spesso gente rimanere indifferente di fronte a questo spettacolo, fino a quando la contesa non lo tocca direttamente. Un Kodamon frivolo prova divertimento; un Kodamon comune dopo un po' si infastidirebbe e basta. 

Il falso Cacturne poggiò la testa sul braccio destro, affascinato dal comportamento del Riolu.

- Tu... Tu stai soffrendo da tutto ciò, non è vero? 

Rukio si limitò a guardare il sultano con gli stessi occhi di un figlio che si stupì dell'accortezza del padre di vedere dentro di lui, quando per una vita non era mai stato capace di farlo. 

- Beh... Mi dispiace. In un certo senso, sono io che sto permettendo tutto ciò. Sei un Kodamon molto sensile, ma nonostante ciò cerchi di tenere il dolore dentro di te e mostrarti forte davanti agli altri.  Sei così, non è vero? 

Il Riolu distolse lo sguardo, preso alla sprovvista da tale lettura. 

- Ho un grande rispetto... per quelli come te. 

Tolse la testa dal braccio destro, e con il sinistro simulò un piccolo inchino.

- Perdonami... se ti sto rendendo partecipe di questo spettacolo di pessimo gusto.

I presenti rimasero esterrefatti da tale comportamento, più di tutti il capitano del team Skyriders. Trovò surreale che un sovrano potesse essere così umile da scusarsi di fronte a quello che poteva benissimo considerare un suo suddito, oltretutto per delle scelte politiche prese con decisione. Più che le scuse, tuttavia, ciò che stupì il pokémon Emanazione era il messaggio velato dietro quelle parole. Stava dimostrando di capirlo e di comprenderlo. "io ti sono vicino": era quella l'emozione che trasparì dalle sue parole. Il falso Dragonite si mostrò stizzito da tale atteggiamento del suo sovrano, ma chiuse gli occhi ben consapevole che quello era il suo modo di essere. 

Il Riolu fece un piccolo sorriso malinconico, cercando di non far abbassare così tanto lo status del sovrano di quanto egli non stesse già facendo. 

- Non c'è bisogno di arrivare a tanto per scusarsi... - rispose il capitano del team Skyriders, - oggettivamente non ha nulla di cui rimproverarsi. Ritengo che invece la sua sia stata un'ottima strategia. Non c'è l'ho con lei, ma con i Kodamon qua dentro. La ringrazio comunque per essersi preoccupato per-

- Oh insomma! 

Senza lasciargli finire la frase, il falso Cacturne lo afferrò per una guancia con la mano destra.

- Ma la vuoi smettere!?!? Ti ho detto di darmi del tu! Porca miseria! 

Continuò a tirarlo avanti indietro, come se fosse un sacco da boxe. 

- E' così difficile essere un po' più sciolto con me?!?!?! Uffa Uffa Uffa!

- Ehi, - gli fece Kenji, imbarazzato - non è mica una racchetta da paddle *...

- Mon Dieu...

Nonostante quel piccolo siparietto, il tempo procedette senza troppi intoppi, tra oggetti di dubbia provenienza e risse apparentemente senza senso. Tra contese, vendite lisce o ricolme di insulti, il  clima che si creò in quei minuti dopo il secondo oggetto fu quello che per alcuni era di divertimento e per altri era di conquista. 

 A causa delle molteplici contese susseguite, molti pokémon perdettero le quote che avevano puntato perché furono derubati della proprietà dell'oggetto, costringendo dunque dalla rabbia alcuni a lasciare prima del tempo l'arena per l'impossibilità di continuare. Molti posti sulle tribune furono liberati, lasciando il lusso agli spettatori rimasti di stare più larghi o addirittura cambiare postazione in cerca di un angolo migliore per assistere al tutto e per un punto strategico dove poter contestare senza troppe preoccupazioni. Alcuni non si interessarono di tale accortezza: erano troppo distratti dalle movenze delle Lopunny. 

Passò un buon tre quarti d'ora dalla vendita del primo oggetto. Tuttavia, dell'attrazione principale per il quale i pokémon del GIK si erano preparati non ve ne era stata ancora traccia. Neanche un minimo accenno venne fatto sul Veloscuro da parte del dottore. Ma c'era da aspettarselo: probabilmente, il dottore voleva tenersi la sorpresa finale per gli ultimi atti. 

Gli esploratori erano tranquilli, nonostante tutto: il Frogadier stava mantenendo la propria illusione, mentre il Grovyle era annoiato, poiché il livello dei "duellanti" era tale da fargli scendere le foglie sottoterra, per non dire un'altra parte del corpo. 

Gli altri, invece, assistevano allo spettacolo a volte interessati a volte assonnati, ma senza mai prendersela troppo per la situazione, Rukio compreso. Dopo le parole di Nebra, il suo animo si era tranquillizzato un po'. Sapeva bene che tutto quello era connesso ai piani del dottore, e che non gli era concesso di lasciarsi distrarre dal suo turbamento interiore. Si appellò a tutte le sue forze mentali per cercare di non pensare troppo al tutto. 

Quello che forse non sapeva, e che forse non avrebbe mai potuto immaginare, era quanto in profondità il serpente era disposto a strisciare pur di far emergere vincitore il suo piano, piano che forse il Riolu aveva intuito ma allo stesso tempo non aveva potuto prevedere l'oscurità che aleggiava in esso. Il dottore stava controllando attentamente lo stato umorale degli spettatori: era particolarmente interessato al livello di agitazione, stress emotivo ed adrenalina che i suddetti avevano in corpo, ed era quello uno degli obiettivi della buona riuscita del suo piano. 

- (Alkuni di loro non riezcono a tenersi fermi...)

Girò verso le tribune, posando poi il suo sguardo verso il gruppo del Riolu.

- (Ed altri zono ankora in atteza di kualkoza... )

Era stato appena venduto il sedicesimo oggetto: da quell'osservazione periferica, ritenne che lo spirito dei presenti era sufficientemente guidato da un misto di avarizia e di sdegno, e che quindi era il momento per la seconda parte del suo piano. E fu infatti in quel momento, che il geniale dottore mostrò i suoi veri colori.

- (Divei ke è il momento... Vediamo ze riuzirete a reztare calmi dopo kuezto...) 

Impugnò il microfono, battendo dei colpi su di esso per attirare l'attenzione. Quel gesto interruppe il brusio, facendo calare il silenzio nel teatro. 

- Zentili zpettatori e akuirenti... - disse rendendo il suo tono di voce sinistro e allo stesso tempo invitante, - prima di kontinuare, volevo kongratularmi kon voi per ezzere arrivati fino a kuezto punto. Zono molto kontento della buona riuzzita di kuezt'azta... E ke ztia rizkuotendo kozì tanto zuzzesso kuezt'anno. 

Nessuno rispose o commentò: erano tutti captivati dal Malamar. 

- Kuindi, per premiare la voztra kaloroza partezipazione, ho dezizo ke è il momento di di moztrarvi kualkoza...

Un barlume di cattiveria venne espressa dalle sue pupille: un brivido scorse lungo la schiena del piccolo licantropo. 

- Di veramente intevezzante... 

Era il momento: avrebbe mostrato qualcosa di inaspettato. Forse il Veloscuro?

- Rozzella.

La Lopunny dai batuffoli rossi fece qualche passo avanti, risistemandosi la maschera che aveva indossato per tutta l'esibizione. 

- Porta kon te L-B, L-J e L-Z: andate a preparare la noztra pikkola sorpresa... 

Alla sua sinistra, comandò un'altra Lopunny. 

- L-V: portami l'ozzetto CV- 07.

*******************************NOTE DELL'AUTORE*******************************

- Explaining:
1) le lopunny al di fuori delle 7 assistenti preferite hanno un nome che iniza con la lettera L accompagnate da seguenti lettere dell'alfabeto;
2) La racchetta da Paddle è quella racchetta da ping pong a cui attaccata con un filo c'è la pallina;

- Legenda: 

Hokuto no Shimai (北斗の姉妹): Le sorelle dell'Orsa Maggiore;


-F.A.Q.

-Curiosità:

La canzone che ha ispirato il momento di canto di Yamiscilla è quella di Ne-yo: Friend like me, cover di una delle canzoni iconiche di Aladin, "un amico come me"; 

 La scritta in corsivo separata dal resto è una citazione ai capitoli finali di Super Pokémon Mystery Dungeon;


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