Capitolo 4: Vecchie conoscenze e nuovi rivali (Seconda Parte)
Gli sguardi dei suoi compagni erano confusi. Si sentivano come un bambino che veniva appena rimproverato dalla maestra, ma senza che quello potesse capire cosa avesse sbagliato davvero. Kenji era quello che sentiva di più la facilità dell'operazione, per cui era quello che sentì quell'avvertimento più come un rimprovero.
- Cosa intendi dire, capitano? - Disse con sguardo serio.
- Questo gioco è molto facile per noi. Stiamo contando per qualcuno che stia per tre ore a fare braccio di ferro con tutti i partecipanti della piazza. Ma non abbiamo bisogno di questo: in realtà, se ci pensate possiamo giocare tutti. Per noi non è una sfida singola, ma di gruppo: dobbiamo guadagnare tutti quanti i soldi per entrare all'asta. Possiamo fare qualche braccio di ferro e darci il cambio quando qualcuno di noi diventa troppo stanco, arrivando alle otto di sera senza problemi.
- H-ha ragione! - Disse Drapion.
- Non ci ho minimamente pensato... - disse Weavile.
Shinso corrucciò la fronte facendo una smorfia con le labbra, non stupendosi più di tanto di quest'ultima affermazione.
- E quindi? - Disse il Grovyle, - è ancora più facile!
- Non lo è.
Il Legnogeco era a disagio: non riusciva a capire proprio dove voleva arrivare il suo capitano.
- Ascoltatemi bene: per far si che questo piano funzioni, dobbiamo tenere per scontato che ogni Kodamon all'interno della piazza partecipi al braccio di ferro. Per adesso, le parole esperte di quel Victribeel ha coinvolto tutti nel parteciparvi, cogliendoli in una frenesia da tentativo. Ma poi? Cosa credete che succederà se Pangoro continua a sconfiggere Kodamon e nessuno riuscirà a batterlo?
- Perderanno la voglia... - commentò alienato il Frogadier.
- E questo sarebbe il caso se uno di noi dovesse affrontarlo. Potremmo anche partecipare tutti, ma basta un po' di tempo ed eventualmente non riusciremo a raggiungere i centocinquanta sconfitti di quota.
- A maggior ragione! - commentò Kenji, - che senso ha andare per primo?! Dopo la sonora sconfitta che farai a Pangoro, credi che qualcuno ti sfiderà?
- Ho un piano. Ma per funzionare, è proprio necessario che io vada primo. E questo funziona anche per il nostro obiettivo principale.
Un sorriso cavalcò il volto del piccolo licantropo. Sembrava un'idea senza senso, ma egli era ben sicuro di quello che voleva fare.
- Siamo qui per indagare... e questa occasione è perfetta per stringere la mano a più gente possibile e raccogliere informazioni in men che non si dica.
Kenji sbatté gli occhi stupito. Il suo corpo si rilassò, dopo che aveva compreso le vere intenzioni del suo capitano.
- Mi scuso di nuovo - disse Weavile, - ti ho davvero colpito molto forte prima. Mi spieghi come può una stretta di mano darci informazioni?
- Capisco... Vuoi usare lo Shinkutsu. - commentò il Legnogeco
- Shin...che?
Il Riolu mise il palmo della sua mano destra in avanti, mostrandolo alla felina. Da essa si videro delle piccole particelle arancioni, dalla calda ed accogliente luce.
- Questa abilità... l'ho scoperta di avere otto mesi fa a Borgo Quieto. Non essendoci nato in questo corpo, ho sempre cercato di saperne di più, per vedere cosa posso fare e cosa non. I Riolu, a differenza delle altre specie, hanno una forte emotività: sono in grado di percepire lo stato d'animo dei Kodamon intorno a loro. Nervosismo; paura; rabbia; ma anche seria complicità e sentimento. E' normalmente difficile riuscire a mentire ad un Riolu. Ma io... riesco a portarla su un altro livello. Shikutsu: lo scava-cuore. Se mantengo il contatto fisico per un certo periodo di tempo con un altro un Kodamon, divento in grado di leggere completamente il suo cuore. E questo mi permette di recepire tutta la sua sfera emotiva per un'ora e collegarla ai suoi pensieri in modo più preciso. Per cui... questo significa che in quel lasso di tempo è impossibile al cento per cento mentirmi e nascondermi qualcosa.
- I-inquietante... - commentò Arbok.
- Da che pulpito... - commentò Shinso.
- Ma c'è dell'altro: se c'è un ricordo molto profondo e legato ad una forte emozione, sono in grado di vederlo tramite visione. Può essere un grande amore, come una grande delusione, così come un pericoloso segreto. Vedrò l'evento dal punto di vista del possessore, acquisendolo nelle mie memorie, potendolo rivedere quando voglio.
- Interessante! Signor Riolu, - commentò Drapion, - e come funziona esattamente?
- Ho fatto vari test in passato, e mi sono accorto che più lo esercitavo più accorciavo i tempi. Con i giorni di convalescenza ho avuto abbastanza tempo per dedicarmi a questo: mi bastano sette secondi!
Shinkutsu: lo scava-cuore. Era l'espediente perfetto per ottenere informazioni senza chiederle direttamente, ed essendo che erano memorie acquisite direttamente da Rukio non vi era neanche il pericolo di mal comunicazione. Era l'espediente perfetto per un investigatore.
La felina rimase sorpresa e allo stesso tempo incuriosita da tale espediente.
- Effettivamente... con questo possiamo prendere due Pidgey con una fava. Andare primi ha senso.
Alzò lo sguardo verso il piccoletto, dando la sua approvazione.
- Ok. Facciamolo. Per quanto mi dia fastidio, ammetto che è una buona idea.
Tuttavia, Shinso non era convinto di ciò.
- M-ma... Sei sicuro? N-non che metta in dubbio la tua forza, ma... E se non riuscirai a batterlo? E se non resisti per tre ore? Sarà tempo sprecato!
Rukio sbuffò distogliendo lo sguardo, per poi guardarlo negli occhi con espressione di rimprovero. Non era uno sguardo però di uno che doveva sgridare, ma più uno sguardo paterno nei confronti del figlio che aveva ancora tanto da imparare.
- Non ci siamo proprio porca miseria...
- M-ma ho ragione o no?
Il Riolu tirò un colpo di karate sulla testa del compagno, facendogli tirare un urletto.
- Sei sempre così pessimista... Dovresti imparare a sorridere sul serio qualche volta, e non solo quando fai il buffone.
- I-IO NON SONO UN BUFF-
- Shhhhh! - Disse il licantropo mettendo un dito davanti alla bocca e facendogli un occhiolino, - regola numero cinque, amico mio. Ricorda!
- Regola? - disse la felina.
Un piccolo sbuffo sorridente uscì dalle labbra del Legnogeco, riconoscendo quel rimprovero anche nei suoi confronti.
- Non è qualcosa che è necessario dire, micetta, - disse Kenji alla felina, - è una delle nostre regole non scritte. Vedi di non deludermi però, - disse rivolgendosi al capitano, - se ti farai battere... prenderò io il tuo posto!
Un ghigno dispettoso si stampò sul piccolo licantropo.
- Ahah! Beh, allora dovrai aspettare ancora mooooolto tempo! Ne hai di strada per arrivare al mio livello!
- Da mister salvo tutti a mister presunzione? - Commentò Weavile.
Prima di andare a prendere il suo posto, Rukio si girò un' ultima volta verso i suoi compagni.
- Se dobbiamo dirla tutta... anche dire di poter cambiare il mondo è presunzione. Ci sono dei momenti in cui uno deve essere un po' egoista.
Sorrise di nuovo, guardando un'ultima volta i suoi compagni.
- Non c'è male nell'esserlo se farai la cosa giusta, no?
- Eheh... Questo è il mio capitano... - commentò il Grovyle.
- Tres bien monsieur, non avrò più dubbi! Vai e fargli vedere chi sei!
Il Kecleon, in quel momento, era sempre rimasto zitto. Non voleva in alcun modo intromettersi nelle decisioni prese dal piccolo licantropo. Per un attimo, gli sembrò di vedere un'altra figura. Fu un piccolo istante: una figura blu dalle sembianze di un pinguino che si allontanava deciso e sicuro di sé.
- (Questi giovanotti... sanno come far battere il cuore a questo adulto mercante! Hai scelto il momento sbagliato per dormire, fratello! - Pensò Fujito guardando Midori tra le braccia di Drapion, - Potrò rivedere il piccolo Rukio in azione di nuovo!)
Gridò a pieni polmoni, facendo il tifo per lui.
- FAGLI VEDERE DI CHE PASTA SEI FATTO!
- Grazie a tutti! Vedrò di non deludervi!
Mentre si allontanava, la Lamartigli rivolse l'attenzione verso Kenji.
- Non mi sono dimenticato di te, stuzzicadenti. - disse la felina rivolgendosi a lui.
Un brivido scorse lungo la sua schiena.
- Farò in modo che non potrai più dire quella parola...
Il Legnogeco si nascose dietro allo Scorpiaccio.
- DRAPION! GLADIATORE, ORA!
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Il banco d'iscrizione era pieno di contestanti. Si erano già iscritti in parecchi per sfidare Pangoro: il piccolo licantropo avrebbe dovuto aspettare un bel po' prima di partecipare. Quando gli chiesero il nome, ovviamente firmò solo come Riolu e non come Rukio.
Furono in molti ad affrontare l'ardua sfida, ma nonostante avessero partecipato pokémon dalla grande fisicità nessuno riuscì a batterlo, né tanto meno a resistere per due minuti. Conkeldurr; Slaking; Garchomp; Electivire; Medicham; Infernape; Throh; Blaziken; nessuno riuscì a sconfiggere Pangoro, il quale continuava ad accumulare soldi col sorriso sulla faccia. Mentre aspettava il suo turno il capitano del team Skyriders continuò ad osservare per tutto il tempo ogni scontro.
- (Non è così male. Ha una buona tecnica ed ha una buona forma fisica. Sembra che faccia questo da molto tempo.)
Corrucciò lo sguardo, preoccupato.
- (Potrebbe essere difficile...)
- COSA SUCCEDE, RAGAZZACCI?! NON RIUSCITE A BATTERMI NEANCHE DOPO TUTTI QUESTI SCONTRI! AVANTI: SI FACCIA SOTTO IL PROSSIMO.
- Ecco...
Il Riolu fece due passi in avanti, mostrando il suo numerino.
- Credo... sia il mio turno.
Calò il silenzio intorno a lui. Piano piano, tutti i pokémon nella piazza smisero di parlare, concentrando i loro sguardi su quella voce immatura che aveva appena parlato. L'Occhiotruce sbatté le palpebre confuso, guardando Rukio dritto negli occhi. Sbatté gli occhi una seconda volta, per poi avere la più classica delle reazioni in questo caso: ciò che succedeva quando un microbo che non raggiungeva nemmeno la metà dell'altezza del Pangoro osava sfidare il suddetto.
La risata del campione tuonò per tutta la piazza.
- PFFFAHAHHAHAHAHAHHAAHHAHA! TU?!?!? TU SEI UNO SFIDANTE!?!? PFGRAHAHAHAH!
Anche gli altri pokémon che stavano aspettando si fecero contagiare da quella grassa e sonora risata.
- AHAHAHAH, MA SEI SERIO?
- TI SEI PERSO PICCOLINO? GUARDA CHE L'USCITA DAL VILLAGGIO E' DALL'ALTRA PARTE!
- GUARDA CHE SE RIMANI QUA LE STATUE DELLA TERRA DEL DESERTO TI MANGERANNO VIVO! AHAHAHAHAHA!
Il piccolo licantropo non fece troppo caso a quelle provocazioni. Anzi: comparate a quelle di Rokujo non erano nulla. Era naturale che nessuno lo prendesse sul serio, ma dall'altro canto era un po' deluso nel vedere che lì in mezzo non vi era nessuno con una percezione diversa.
- (Naturalmente... nessuno pensa che possa farcela...) - Disse tra sé e sé.
- ALLORA?! RISPONDI ALLA MIA DOMANDA! - fece l'enorme panda, diventando improvvisamente serio.
Tentennò, visto che era distratto.
- B-beh... sì! Ovviamente sono qui per sfidarti! - Disse in maniera decisa.
La seria affermazione buttata fuori da quel piccoletto non fece altro che aumentare l'ilarità del momento per Pangoro.
Tutti quanti continuarono a ridere, mentre i suoi compagni cercavano di nascondersi dall' imbarazzo, poiché il capitano aveva attirato anche su di loro l'attenzione dei curiosi. L'unico che ebbe un comportamento diverso fu Kenji: aveva un ghigno a trentadue denti, pregustandosi lo spettacolo davanti allo schermo con una busta di pop-corn.
In lontananza, il pokémon sotto il mantello alzò lo sguardo con curiosità.
- RAGAZZI CALMI, - fece Victreebel, - OGNUNO HA DIRITTO ALLA SUA POSSIBILITA'! OGNUNO! IL NOSTRO PANGORO E' MAGNANIMO, E IL RIOLU HA GIA' DATO LA SUA QUOTA DI ISCRIZIONE: NON PUO' PIU' TIRARSI INDIETRO! SIAMO KODAMON DI PAROLA E DOBBIAMO RISPETTARLA!
Si avvicinò al piccolo con il microfono in mano.
- DIMMI, PICCOLO AMICO: QUANTO PENSI DI RIUSCIRE A RESISTERE? - disse avvicinandogli il microfono alla bocca.
- Veramente, io pensavo di riuscire a batterlo, - rispose Rukio con sguardo giocondo, - ho visto che è molto forte, ma penso di essere più forte di lui!
Questo fu troppo anche per il presentatore. Si contorse in smorfie su smorfie, cercando di mettersi davanti il microfono per coprirle.
- (Naturalmente non può prendermi sul serio...)
- (Trattieniti dal ridere! Trattieniti dal ridere) OK! SEMBRA CHE ABBIAMO UN CORAGGIOSO PICCOLO KODAMON! SE SEI COSI' SICURO, IO NON POSSO FARE ALTRO CHE AUGURARTI BUONA FORTUNA! (Ne avrà bisogno, e non ho intenzione di ripagargli il braccio nuovo!)
Il Moschivoro prese un tronco di legno da usare come sedile per il Riolu da una tenda lì vicino, probabilmente sua e del suo collega, sicché l'altezza del tavolo non gli permetteva di essere allo stesso livello di Pangoro.
Quest'ultimo stava ancora ridendo per prima, ma cercò di tornare serio per pregustarsi la faccia spaventata dello sfidante. Rukio si sedette con molta calma davanti a lui: nonostante avesse dichiarato prima di conoscere la sua forza, era tremendamente tranquillo. Non appena il suo gomito toccò il tavolo, lo sguardo giocondo e innocente del Riolu cambiò di netto: vi era uno sguardo killer e concentrato, uno di un pokémon pronto a sfidare i cieli. Per un attimo, l'istinto del Pangoro lo riportò sul pianeta Terra, e riconobbe nel piccolo licantropo il viso di un veterano.
- (Però... Ha fegato il ragazzo...) - Pensò, poggiando deliberatamente in modo rumoroso il braccio sul tavolo di legno rinforzato per intimorire l'avversario.
Il licantropo seguì l'esempio del campione, e gli afferrò la mano con un espressione penetrante.
- (Non si è fatto intimidire?)
Il Pangoro sorrise, ma non per le ragioni di prima: era sinceramente intrigato da quel piccolo sfidante.
- (Interessante...)
In quel frangente, durante la stretta di mano si formarono delle scintille arancioni intorno ai loro palmi.
- (Shinkutsu!)
Rukio attivò l'abilità dello scava-cuore. Le visioni durarono poco rispetto al solito che era riuscito a sperimentare: nell'animo del Pangoro non vide segreti reconditi di vitale importanza né ricordi abbastanza forti da influenzare la sua sfera emotiva. A parte un piccolo particolare che lo sorprese, ma decise di non far notare la meraviglia e di conservarsela per dopo.
- (Non ci credo... - pensò, - il mondo è veramente piccolo. A parte questo, sembra abbia vissuto una vita tranquilla e fuori da grandi problemi: sembra che questo sia il suo modo di vivere, ma non è mai andato oltre. Non troverò con questo metodo informazioni rilevanti da lui... )
Al ché, doveva fare solo la vittoria.
- (Non mi rimane che pensare a come batterlo...)
Nel mentre che Rukio ragionava su questo, Victreebel fece un lungo discorso agli spettatori da usare come preambolo per la "grande sfida" che si preannunciava, di cui il RIolu non sentì niente. La riflessione era sul come agire. Se quel pokémon era davvero così forte, conveniva che il Riolu desse il suo massimo fin da subito. Però, se risultava troppo forte, rischiava che nessuno poi avrebbe deciso di sfidarlo. E se invece era più debole? E se rischiava di rompergli il braccio?
- Ehi piccoletto! - fece il Pangoro, - Ti stai già addormentando? Non abbiamo ancora iniziato, eh!
Lo sguardo dello sfidante era perso nel vuoto.
- (Questo tizio...E' molto sicuro di sé. Ma penso di essere più forte di lui. Cercherò di regolarmi di conseguenza. O forse...)
- EHI! MI STAI ASCOLTANDO?
Egli sobbalzò all'indietro.
- Uh? Oh S-sì, scusami! Stavo solo pensando... Che vinca il migliore! - disse sorridendo.
- (A pensarci bene... - commentò il Pangoro, - non sopporto questo ragazzino!)
- ALLORA SIGNORI!- Disse il presentatore, - DOPO QUESTA PREMESSA VOGLIAMO INIZIARE? AL MIO VIA!
- (Mi sta dando sui nervi... Pensavo di andarci piano, ma dopotutto ha accettato lui la sfida: se gli spezzassi il braccio non ne pagherei io le conseguenze. Eheh... gli romperò ogni singolo osso!)
Victreebel iniziò il conto alla rovescia.
- 3...2...
- Quel ragazzino mi fa quasi pena...
- Andiamocene per favore. Non riesco a sopportare i bimbi che piangono!
- 1...
- Hai ragione, megli-
- VIAAAAAAAAAAAAAA!
Pangoro contrasse di getto il braccio per usare la sua massima potenza.
- MUORI, VERMICIATT-
- GRWAAAAAAAAAAAAAA!!!
Rukio liberò di getto un Meisoku blu chiaro dal corpo alto sei metri, facendo tremare lo spirito di ogni presente in piazza. Sotto il loro sguardo attonito, sbatté sul tavolo di legno il bicipite del campione, ribaltando con esso lo stesso Pangoro a terra. La violenza dell'esecuzione fu tale da distruggere lo stesso tavolo. Tutti i contestanti rimasero a bocca aperta, con gli occhi che gli uscivano fuori dalle orbite. Il Kodamon con il mantello e il corpo bendato spalancò gli occhi incredulo. Per qualche secondo, tutti i pokémon rimasero in silenzio.
- P-P-P-PARBLEU! HA ESAGERATOOOOOO! - commentò la Schiumorana sconvolto.
Kenji invece era a terra che si copriva la pancia per le risate, indicando gli altri contestanti.
- AHAHAHAHAHAHAHHAHA! G-G-GUARDATE CHE FACCE! AHAHAHAHAHAHAH!
Weavile rimase sconcertata, non capendo come potesse essere utile una sconfitta di quel tipo.
- (E' COMPLETAMENTE FUORI DI TESTA!) - Urlò dentro di sé.
Arbok, invece, ebbe ancora una volta la conferma di non poter scherzare con il piccolo licantropo.
- R-ricordatemi di non fffare arrabbiare il vossstro capitano!
- PER TUTTI I KAKUNA, - esclamò Drapion, - SE QUESTA NON E' POTENZA!
La faccia del Riolu divenne imbarazzata.
- (Porca miseria! Era quello che volevo, ma ho calcato troppo la mano! Speriamo che vada tutto bene...)
Le prima parole che uscirono dalla sua bocca furono delle scuse.
- Eheheheh... Scusate...
Il pokémon sotto il mantello era rimasto shockato: non riusciva a muoversi per via della sorpresa. Victreebel era esterrefatto. Conosceva il suo partner da molto tempo, e sapeva che non era esattamente il pokèmon più forte del pianeta, ma sapeva che ci voleva ben altro per metterlo al tappeto in quel modo. Eppure, quel piccoletto era riuscito a battere il suo compagno di viaggio come se nulla fosse, persino atterrandolo. Ne aveva viste di belle, tuttavia: sebbene la rabbia per essersi trovato in difetto, il suo io intrattenitore percepì subito in tutto questo la possibilità di dare il più grande spettacolo mai esistito a Bazaropoli. Impugnò di nuovo fiero il suo microfono, non perdendosi d'animo e facendo continuare lo show.
- IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINCREDIBILEEEEEEE!
L'attenzione fu rivolta di nuovo al Victribeel!
- STUPEFACENTE! CHE COLPO DI SCENA! STRADORDINARIO! FENOMENALE! SCOMMETTO CHE NESSUNO DEI PRESENTI AVEVA DATO UN SOLDO BUCATO A QUESTO ARDITO KODAMON! E INVECE, L'IMPENSABILE E' ACCADUTO! QUESTO RIOLU, HA BATTUTO LEALMENTE IL GRANDE PANGORO!
- Q-quello era...
- Meisoku...
- Meisoku?! Un piccoletto come lui!?
- N-non ci credo...
Il presentatore si avvicinò a Rukio per ufficializzare l'esito dell'incontro, sollevandogli il braccio verso l'alto.
- SIGNORI E SIGNORE! FATE UN APPLAUSO AL NUOVO CAAAAAAAAAMPIONEEEEEEEEEEEEEEE!
Alcuni pokémon erano ancora destabilizzati dalla vittoria inaspettata, quindi non seguirono subito il flusso creato dal Pokémon Moschivoro. Piano piano, soprattutto gli sconfitti, fecero scrosciare un crescendo di applausi e urla di gioia verso il pokémon che aveva vinto dove loro avevano fallito.
- C'E' L'HA FATTA!
- NON MALE MARMOCCHIO!
In lontananza, il pokémon con il mantello seguì le celebrazioni, applaudendo lentamente e sorridendo sotto il cappuccio.
- Hai visto, Draigen-san? (*) - Disse il Flygon alla sua sinistra, - quel ragazzetto ha un Meisoku niente male! E' un portento!
- Sì... Forse abbiamo trovato quello che cercavamo...
Nel frattempo, Victreebel si avvicinò al collega bisbigliando, porgendogli la foglia sinistra.
- T-tutto bene, partner?
- U-urgh... N-non riesco a sentire più il braccio... - disse quello, mentre veniva aiutato a rimettersi in piedi, - Q-quel marmocchio non è normale...
- L'ho notato... Ma non ti preoccupare. Se tengo buono questo tizio, forse potremo guadagnare anche di più. Dopotutto, un piccoletto che mena più di un Pangoro attirerà un sacco di clientela! Basterà convincere la gente nel modo giusto: lascia fare a me. Se tutto va bene domani ce la spasseremo!
- Grunt! - sorrise il Pangoro, - Sapevo che avevi in mente qualcosa... ma me lo dirai dopo: aiutami a rialzarmi ora...
- Certo certo.
Il presentatore sollevò leggermente la schiena del suo partner con la sua foglia destra, dandogli il giusto appiglio per potersi rialzare usando il braccio funzionante.
- Ehi, ragazzino. - disse questo rivolgendosi a Rukio.
- Uh?
- Anche se mi rode e non poco, la sconfitta è meritata. L'ho letto nel tuo sguardo: avevo visto che questo non era il tuo primo rodeo. E nonostante tutto... la mia arroganza mi ha accecato, ed ho sottovalutato la tua determinazione e la tua temerarietà. Ottimo lavoro.
- Ehm... G-grazie, presumo.... - disse, stupito della sua onestà.
- Non devi cantare vittoria però, - lo avvertì il pokémon Occhiotruce, - credo tu non sia stupido, ed avrai notato che ai bordi della piazza ci sono Kodamon più forti di me. Probabilmente stavano aspettando che vincessi più soldi per battermi e guadagnare di più e con poca fatica. Perché non hai seguito il loro esempio?
Era il suo momento: i due gli stavano dando l'assist perfetto per mettere in atto il suo piano. Mise la mano sinistra in avanti verso il presentatore.
- Risponderò a questa domanda se mi passate il microfono.
Pangoro fece cenno a Victreebel di procedere. Questi, un po' riluttante di abbandonare il suo più fidato compagno, lo consegnò al piccolo Riolu.
- Molto bene.
Si posizionò con calma sopra le macerie del banco, facendo in modo di essere ben visibile. Diede poi due colpi di tosse al microfono per attirare l'attenzione, ed aspettò che tutti i pokémon fossero all'ascolto. Poi, tuonò come un temporale
- ASCOLTATEMI, KODAMON DI BAZAROPOLI!
Il brusio in piazza cessò del tutto, e tutti quanti si mostrarono ad ascoltare il nuovo campione.
- SONO VENUTO QUA OGGI, IN QUESTA CITTA', BEN CONSAPEVOLE CHE AVREI POTUTO GUADAGNARE IN SCOMMESSE DI QUESTO TIPO. PER ME, I SOLDI SONO IN SECONDO PIANO, PERO'. QUELLO CHE VOGLIO, E' DIVERTIRMI CON I KODAMON PIU' FORTI DI QUESTO MONDO!
Il pokémon con il mantello era particolarmente attento. I suoi compagni, invece, erano disorientati.
- HO AFFRONTATO COSTUI PERCHE' CREDEVO FOSSE UN KODAMON VERAMENTE FORTE! UN KODAMON DURO! UN KODAMON CHE MI AVREBBE FATTO DIVERITIRE! INVECE...
Il viso del piccolo licantropo si trasformò in un qualcosa di contorto: un'arrogante pischello pieno di sé e pronto a demoralizzare il prossimo.
- E' STATA UNA NOOOOOIA TOTALE!
Questa affermazione rese i volti dei presenti perplessi, mentre quello del Pangoro si cavalcò di vene pronte ad esplodere. Egli era pronto a scattare.
- M-MA COME TI-
Victreebel lo bloccò con le sue foglie.
- Shhh! Stiamo a vedere!
- QUESTO KODAMON HA DELUSO OGNI MIA ASPETTATIVA! MA LA COSA PIU' IMBARAZZANTE, E' IL FATTO CHE LA MAGGIOR PARTE DI VOI SI SIA STATA FATTA SCONFIGGERE DA QUESTA MEZZACALZETTA!
Chiuse gli occhi, alzando le spalle.
- E' COSI' IMBARAZZANTE CHE MI MANCANO LE PAROLE PER DESCRIVERVI, E PENSARE CHE IN QUESTA SETTIMANA CI DOVREBBERO ESSERE ANCHE GENTE AL DI FUORI DELLA LEGGE! MI FA PENSARE CHE QUESTI KODAMON NON SIANO CHISSACCHE'...
Le vene si contrassero anche sui volti del pubblico, facendo un suono di ossa spezzate. Essi si infervorarono come la polvere da sparo innescata, lanciando parole d'odio carbonizzante.
- MA COME TI PERMETTI, MOCCIOSO!
- HAI UN DESIDERIO DI MORTE!?
- STAI GIOCANDO COL FUOCO, MARMOCCHIO!
- FUOCO!? MA NON FATEMI RIDERE! AL MASSIMO POTRESTE ESSERE DEI FIAMMIFERI! POTREI SCONFIGGERVI TUTTI QUANTI IN SOL COLPO!
La tela del ragno era stata tessuta con le prime provocazioni. Dopo quell'affermazione, quello sciame di farfalle impazzite caddero tutti nella trappola tessuta dal combattente del tramonto. Da tutta la piazza si levò un coro comune:
- PROVACI, SE NE HAI IL CORAGGIO!
- CI PROVERO' ECCOME! NESSUNO DI VOI MI POTRÀ' SMUOVERE FINO AL TRAMONTO! - rispose il piccolo licantropo nel microfono.
- TI PESTEREMO A SANGUE E USEREMO LA TUA PELLICCIA PER PULIRE I NOSTRI AVANZI!
- NON CI CONTARE!
Tutti i pokémon in piazza avevano il sangue che ribolliva. Si precipitarono immediatamente al banco delle iscrizioni, ansiosi di potersi scontrare contro il marmocchio che aveva osato offenderli. Mentre firmava e riscuoteva le varie partecipazioni, il pokémon Moschivoro gongolava estasiato.
Aveva fatto bene: il suo animo da intrattenitore e il suo fiuto per gli affari avevano visto nel Riolu la possibilità di fare il più grande dei guadagni mai fatti da lui e il suo compagno nel Kokukatsu no Shū. Si era chiesto del perché il piccoletto avesse così tanto bisogno di fare quella scena lì, visto che non percepiva la fame di soldi che lui aveva. Ma non si fece molte domande: aver trovato qualcuno altrettanto bravo con le parole e ben volenteroso di fare il lavoro al posto suo non gli fece porre grossi quesiti.
- (Ihihih... diventeremo ricchi sfondati dopo questo!) - pensò tra sé e sé.
Turisti, mercanti e criminali: nessuno si perse d'animo, talmente infuriante era stato quel discorso. Sfidarono Rukio uno dopo l'altro, senza lasciarli un attimo di respiro.
- VINCE RIOLU!
Anche coloro che erano stati precedentemente sconfitti da Pangoro ritentarono la sfida, talmente erano scocciati che quel marmocchio avesse avuto la meglio.
- VINCE RIOLU!
Conkeldurr, Seismitoad, Swampert e persino un Rhyperior: nessuno fu alla pari del piccolo licantropo, continuando ad accumulare denaro.
- VINCE RIOLU!
Il tempo passò e si fecero le 18.30. Sempre più pokémon vennero a sfidare il nuovo campione. I nuovi arrivati, in particolare, non avevano intenzione seria di sconfiggerlo, ma erano invece incuriositi nei confronti di questo piccoletto che batteva persino i tipi lotta in questo tipo di competizione. Il piccolo licantropo, nel frattempo, provò a collezionare informazioni sul teatro, ma a causa delle limitazioni della sua abilità, visto che doveva essere un emozione molto forte, non riuscì a combinare granché.
- VINCE RIOLU!
L'unica cosa che imparò e che non tutti i criminali presenti erano al livello di Slade: per la maggior parte erano truffatori e ladri con un proprio codice d'onore, e che avevano imboccato quella strada più per necessità che per senso di cattiveria. Data la sua esperienza con la Materia Oscura, l'incarnazione dei pensieri negativi dei pokémon, il licantropo si sentì profondamente sollevato. Riacquistò la speranza nei confronti di quelle creature dai poteri speciali: per la prima volta dopo tanto tempo sentì che il sacrificio di Amelia e la sua lotta contro la disperazione non era stato un grande spreco.
- (Preferirei ottenere delle informazioni però...)
Passate le 19.00, i Pokémon che fino a quel momento erano rimasti a "bordo campo" decisero di fare la propria mossa. Arrivarono spavaldi davanti al pokémon Emanazione, fiduciosi delle loro capacità e contando sul fatto che il campione fosse stremato.
Ma ciò si rivelò inutile: semplicemente Rukio dovette mettere più forza.
- (Persino loro... - pensò Pangoro, - Beh... sembra che quest'anno sia stato solo sfortunato. Per fortuna ci sono molte entrate. Mi chiedo però...
Il suo sguardo andò in avanti, verso la periferia della piazza, verso il pokémon con le bende e il mantello. Egli era ancora lì, con le spalle sul muro e le braccia conserte, e non dava segno di muoversi.
- (Quando si deciderà a sfidarlo?)
Questo stava osservando attentamente come esercitava la propria forza il piccolo licantropo. Aveva capito che non era un dilettante, e che quello non era il massimo del suo potere. Come detto da Pangoro, la sua strategia era quello di andare per ultimo, quando il campione sarebbe stato stremato e senza alcuna possibilità di vincere. Ma il Riolu sembrava instancabile: era preoccupato di non potercela fare.
- (Non pensavo di incontrare così presto qualcun altro in grado di manifestare il proprio Meisoku... a questi livelli per giunta...)
- A cosa stai pensando? - Chiese Dragonair al capitano - Hai intenzione di sfidarlo?
Il pokémon con il mantello continuò a guardare nella direzione del nuovo campione: l'aria che respirava era serena e pacata, come se, invece di procedere verso un combattimento stesse passeggiando tranquillamente su un prato fiorito. Nonostante fosse una minaccia per la sua missione, egli si sentiva attratto dal piccolo licantropo: qualcosa che andava ben oltre la voglia di sfida e di mettersi in gioco. Era incuriosito da lui: voleva conoscerlo e mettersi alla prova. Questo sentimento soverchiò ogni ulteriore preoccupazione: era arrivato il suo momento.
- Sì... Ho aspettato abbastanza...
Si tolse dal muro, liberando le braccia.
- Voi due state qui: credo sia giunto il momento di mettere un po' di pepe in questa gara.
- Mi raccomando capitano, - disse il Flygon, - metticela tutta!
- (Quel Kodamon è molto forte... - pensò tra sé e sé, - mi sarà utile per crescere. Forse.. potrei finalmente avvicinarmi a "lui". Chissà... magari potrebbe essere anche più forte... Eheh...)
Non appena fece due passi e si diresse verso il banco di partecipazione, i pokémon in piazza smisero di parlare.
Non aveva dato ancora nessun segno di spirito combattivo. Eppure, l'ardore e la sete di sfida che emanava era talmente forte che bastò ad allontanare gli altri pokémon da lui, creando una sorta di passaggio in mezzo alla folla.
- Ehi, ma quello...
- Sì... è quel Kodamon...
- Un mantello? Tse! Qui qualcuno non ha il fegato di mostrare il proprio volto...
- Come ha fatto a superare le guardie? Non puoi entrare se non ti dichiari!
- Può darsi che si sia mostrato solo a loro...
Rukio aveva appena finito di combattere contro un Primeape. Nonostante volesse rilassarsi, istintivamente sollevò lo sguardo verso l'alto. Notò che tutti quanti erano entrati in silenzio e stavano facendo spazio per qualcuno. Al di là dell'orizzonte, il pokémon con il mantello si diresse verso di lui.
- (Sta arrivando...)
(Ost asura shokugeki no soma)
https://youtu.be/Bws47RxY_Ww
La sua camminata era lenta ed inesorabile, come se stesse facendo una tranquilla passeggiata in mezzo alle bancarelle. Egli fremeva dall'eccitazione dello scontro, così tanto che il suo Meisoku blu notte danzava al vento. Sembrava volesse godersi il momento al massimo, usando ogni secondo che passava per prepararsi allo scontro. Come un Cowboy che si presentava a un duello, il pokémon camminò verso il tavolo di sfida, tenendosi il cappuccio con la mano destra. Il suo indumento venne scosso dal vento.
- Eheh... Ora si che ci divertiamo... - disse Kenji, mostrando un sorriso compiaciuto.
- Parbleu! Mi chiedo chi sia...
Giunse a destinazione. Aprì bocca prima di sedersi al tavolo.
- Sembra che ti sia dato molto da fare, piccolo Riolu, - disse, - sei molto forte, devo ammetterlo.
Il suo tono era colloquiale ma pacato. Vi era una nota di affettuosità nelle sue parole.
- Non solo hai battuto Pangoro, ma hai anche tenuto testa fino a questo momento. Mi ero interessato a questa sfida perché avevo bisogno dei soldi, ma ora... se devo essere sincero, mi preme anche poter sfidare te.
Da sotto il mantello, i suoi occhi smeraldo sembravano guardare il capitano del team Skyriders con una fame vorace.
- Spero non ti dispiaccia, se provo ad animare un po' la festa...
Il piccolo licantropo riconobbe quegli occhi perforanti: erano gli stessi di un curioso bambino che aveva appena trovato il suo nuovo giocattolo. Non vedeva l'ora di mettersi in gioco: davanti all'ardore del misterioso sfidante si lasciò andare in uno sbuffo scocciato.
- Porca miseria... come direbbe il mio compagno, questa per me è una seccatura...
Il pokémon si sentì un po' innervosito, come se il pokémon Emanazione non gradisse la sua presenza.
- Hai gli occhi di un guerriero e allo stesso tempo di un combattente. E' chiaro che mi darai filo da torcere. Sarebbe un bel problema se mi trattenessi ancora. Purtroppo, come te ho bisogno di questi soldi. In questo caso è giusto che io ti avverta...
Gli occhi del piccolo licantropo divennero esattamente come quelli dello sfidante. Occhi rosso rubino fiammanti con la pupilla nera e stretta: quelli di un drago pronto a difendere il suo territorio.
- Non ci andrò leggero.
Un ghigno si manifestò sul volto del pokémon con il mantello.
- Bene! Non potrei chiedere di meglio!
Il pokémon si scoprì il cappuccio del mantello. Per un attimo, il Riolu tentennò: a parte gli occhi, egli era completamente bendato con fasce di un grigio vivo, corpo e mani comprese.
- Divertiamoci un po', piccolo Riolu!
La cosa che si notò dopo un analisi attenta, era che non erano rovinate. Erano lisce e lucide, come se fossero state usate di recente.
Probabilmente c'era un altro motivo del loro utilizzo, visto che quello stava in piedi pronto a sfidare un campione di braccio di ferro. Si scorgeva un rosso all'altezza degli occhi, mentre sulla testa era distinguibile la forma di un corno dalla punta arrotondata e dal corpo di circa cinque centimetri.
- (E' un Charmeleon. - pensò il capitano del team Skyriders, - mi chiedo perché si sia coperto così...)
- Spero che queste bende non ti disturbino... - disse il pokémon Fiamma, - ti posso assicurare che non sono per una mia stravaganza.
- Non mi importano. Avrai sicuramente le tue motivazioni...
Il Charmeleon sbatté gli occhi confuso. Il piccolo licantropo era assolutamente serio in quell'affermazione, senza preoccupazione nei suoi confronti o luccichio di malizia. Il suo interesse per il Riolu crebbe esponenzialmente.
- Quindi hai già scartato l'ipotesi di qualche ferita e stai già pensando ad una seconda ipotesi? Sei perspicace oltre che forte!
Si sedette al tavolo freneticamente, mostrando subito il braccio per iniziare la sfida.
- Interessante!
- (Non è così difficile... - pensò il Riolu, con sguardo inebetito, - eri a bordo campo per seguire la strategia di un po' di tutti, e nonostante abbia fatto presente la mia forza sei venuto a sfidarmi lo stesso. Un Kodamon furbo come te non mi avrebbe mai sfidato con un handicap simile. Ma comunque...)
Il Riolu si sedette, mostrando a sua volta il suo braccio.
- (Accetto la sfida!)
Si strinsero la mano a vicenda, guardandosi dritto negli occhi. Il Riolu scorse una scintilla che non vedeva spesso negli altri, che andava oltre la semplice sfida per testare la propria forza. In esso, egli vide ardore e voglia di rivincita. Una grossa vendetta verso il mondo che lo circondava.
- SIETE PRONTI?! - gridò il Victreebel
Prima che l'intrattenitore potesse dare il via, Rukio perse completamente la luce nei suoi occhi, sotto lo sguardo confuso del Charmeleon.
- (Cosa?)
Erano passati i sette secondi del Shinkutsu. A differenza degli altri, però, il cuore del pokémon con il mantello era pieno di quello che poteva racimolare con tale potere, costringendo il suo spirito a cadere in trance. Nella sua mente iniziarono a scorrere delle immagini confuse: tanti frame sovrapposti e disordinati, segno di emozioni passate tormentate.
L'unica che riuscì a focalizzare meglio fu la seguente: un Charmander che veniva bullizzato da altri tre Charmander con dei Lanciafiamme e Lacerazione, insultato come "bastardo senza-fiamma". Per colpa di questo avvenimento, rimase con lo sguardo perso nel vuoto per altri dieci secondi.
- VIA!
Il piccolo licantropo non sentì la chiamata del presentatore. Nessuno dei due pokémon iniziò a muoversi, rimanendo fermi come delle statue. La sorpresa era ben visibile nel Victreebel, che di istinto esclamò la chiamata una seconda volta.
- VIA!
I pokémon in piazza cominciarono a mormorare tra di loro. Credettero anche loro che fosse successo qualcosa, ma non riuscivano a darsi la risposta a quella domanda. In realtà la questione era molto semplice: il piccolo licantropo era rimasto in trance, mentre il Charmeleon non diede cenno di muoversi.
Nonostante avesse potuto approfittare della situazione, il bendato rimase fermo e chiamò il suo avversario.
- Ehi, che ti succede? - chiese
Il campione non rispose. Rimase fermo immobile nella posizione in cui era.
- Non mi dire... che te la stai facendo sotto ancor prima di iniziare!
Secondo richiamo e ancora nulla. Il licantropo rimase nella trance. Il pokémon con le bende non capì cosa stesse succedendo: era chiaro che c'era qualcosa che non andava, ma non per questo rinunciò alla possibilità di una vittoria facile. Dopotutto, aveva davvero bisogno di quei soldi.
Sbuffò per delusione, per poi manifestare un Meisoku blu-notte di dieci metri. Per un attimo, i compagni del piccolo licantropo tentennarono.
- CRA! D-DIECI METRI?!
- Ahia. - Disse il Legnogeco, - questa potrebbe finire male.
- Non ho idea di cosa ti stia succedendo, ma come ho detto ho bisogno di vincere...
Concentrò tutte le sue forze nel braccio destro.
- BECCATI QUESTO!
Il pokémon con il mantello iniziò a spingere la mano del pokémon Emanazione verso il tavolo con una grande forza, probabilmente tredici volte tanto quella del Pangoro. Quando il palmo del licantropo stava per toccare il tavolo, le mani dei due contendenti ritornarono nella posizione iniziale.
- M-ma che-
- Scusami. Qualcosa è entrata nella mia testa e non riuscivo a staccarmela di dosso. Dove eravamo rimasti? Ah sì...
Dal corpo del piccoletto uscirono fasci d'aura blu elettrico, estendendosi per dieci metri.
(Ost basked sunset)
https://youtu.be/MHa09O5X2sE
- Volevi animare la festa, eh?
Il Charmeleon rimase sbalordito dall'aura emessa dal piccolo licantropo. Sapeva che non aveva ancora dato il suo meglio, ma essere confrontato con la realtà dei fatti lo fece inevitabilmente sbalordire. Non poté rimanere con i nervi saldi: l'eccitazione dello scontro lo assuefò completamente.
- FATTI SOTTO!
I due Meisoku si scontrarono tra di loro, collidendo come due incendi che volevano divorarsi a vicenda. Durante lo scontro di auree, i due pokémon si scambiarono sguardi decisi l'uno con l'altro, mostrando la determinazione di voler vincere a tutti i costi. La tensione tra i due era tangibile nell'aria: l'emissioni di energia dei due contendenti rilasciarono violenti venti che si riversarono come un fiume in piena per tutta la piazza.
- MA CHE??!!!
- C'E UN DRAGONITE QUI NEI DINTORNI?!! COS'E' STO VENTO?
- CHE POTENZA!
- QUELLI NON SONO KODAMON! SONO MOSTRI!
Anche Victreebel si lasciò scappare un' esclamazione.
- SACRIPANTE!
- Q-qui qualcuno si sta divertendo un po' troppo per i miei gusti! - disse Drapion.
- Tch! Che esibizionista... - commentò Weavile.
- Sono un po' geloso del capitano... - Disse sbuffando Kenji.
- CRAAAAAA!
Il Riolu e il Charmeleon continuarono ad accumulare energia e a spingersi oltre alla propria forza. Nessuno dei due era intenzionato a mollare. Nessuno l'avrebbe fatto, vista l'alta posta in palio. Da lontano, Noir III e Nebra I si stavano godendo un po' di riposo dopo l'immensa traversata, all'interno della villa a Bazaropoli predisposta per il Sultano. Quando riuscì a percepire i Meisoku dei due combattenti, il pokémon Mutevolpe saltò dal divano.
- C-C-C-COS'E' QUESTO MEISOKU!? - disse, - QUALCUNO STA INFRANGENDO LE REGOLE?!
- Non esattamente, mio re.
Il Dusknoir stava assistendo a tutta la scena con un cannocchiale.
- Guardi un po' qui. E' quel Riolu di prima... Sembra stia facendo una delle lotte a scommessa.
- VEDERE VEDERE!
Si precipitò alla finestra, strappando dalle mani di Noir il cannocchiale e puntandolo verso la piazza dove si stava svolgendo l'evento. Il gran visir fu indispettito da tale prepotenza.
- Uhmm... WOW! Che fenomeno! Non mi aspettavo che fosse in grado di fare una cosa del genere! Potrebbe anche essere più forte di me!
- Lei è troppo modesto, mio re... - disse, cercando di lavare via la rabbia di prima.
- Non scherzo! Che cosa incredibile... e sembra che entrambi stiano aumentando la propria forza costantemente! Nessuno vuole mollare! Wow wow wow wow wow!
- E' molto strano... Non ricordo di aver notato degli elementi molto particolari nei loro rapporti. E' strano che certi individui ci siano passati inosservati. Vuole che faccia qualche indagine, mio re?
- SEI ANCORA QUI A PARLARE? FAMMI DEI RAPPORTI! SUBITO!
Per un attimo, la fronte del Dusknoir si corrucciò in un'espressione demoniaca, come quello di una iena.
- Come desidera...
L'aria all'interno della piazza era carica di adrenalina. Ognuno facevano il tifo per il suo preferito.
- VAI RIOLU! FAGLI VEDERE CHI SEI!
- VAI TAITAI-SENPAI (*) ! RIDUCILO IN POLTIGLIA!
- STAI CALMO! E' UN BRACCIO DI FERRO!
- MA NON VEDI COME SI COMBATTONO?!?!?! ALTRO CHE BRACCIO DI FERRO! QUELLI SI STANNO SCANNANDO!
I contendenti stavano però per raggiungere il limite, soprattutto Rukio che, reduce dalle sfide precedenti stava per allentare la presa. Il suo braccio era piegato di quarantacinque gradi verso il tavolo.
- LA VITTORIA E' MIA! - Disse il Charmeleon.
Il pugno di Rukio stava per toccare terra e sarebbe stato sconfitto. Un ghigno, però, si stampò sul suo volto.
- Cosa hai da ridere? - rispose il pokémon dal mantello.
- Sei molto forte...
Il Meisoku del capitano aumentò di colpo.
- Non pensavo di doverlo usare...
L'evento fu talmente rapido che il misterioso pokémon non riuscì a vedere altro che questo: le braccia del piccolo licantropo diventare dello stesso colore del suo Meisoku, e l'occhio sinistro cambiare in un azzurro chiaro, delineato da uno strano segno giallo simile all'anello di Arceus.
Dopo questo, intorno allo sfidante divenne completamente bianco.
Vedendo che non sarebbe riuscito a battere lo sfidante, Rukio aveva deciso di allentare la presa e diminuire l'aura, per poi scaricarla tutta in una volta con l'aggiunta del Blue Dusk.
Nonostante non avesse subito ferite, la stanchezza dei combattimenti precedenti a braccio di ferro fu abbastanza da poter permettere un incremento di forza.
Ci fu un'esplosione di luce intorno al tavolo della contesa che rischiò di spazzare via gli spettatori e il presentatore, assieme all'ex campione.
- ARGH!!!
- N-NON VEDO NIENTE!
Quando il cumulo di polvere si diradò, ciò che rimaneva dello scontro era un risultato inequivocabile. Il Riolu seduto comodamente sul sedile di legno e il secondo tavolo distrutto. Il Charmeleon, invece, era a terra, con il corpo bendato scoperto e il viso rivolto verso il cielo, con gli occhi completamente spalancati. L'occhio del Riolu tornò normale, ed il suo Meisoku sparì nei resti del campo di battaglia.
La vittoria cadde nelle mani del combattente del tramonto, che aveva ancora una volta dimostrato di essere uno dei più forti campioni ad aver calcato il palco del braccio di ferro. Non avevano fiato in gola gli spettatori per poter descrivere quello scontro: mai nella vita, fuorilegge compresi, avevano mai assistito ad uno scontro simile. Per giunta, da un Riolu che doveva ancora diventare un Lucario. Una volta superata la sorpresa del momento, gli spettatori acclamarono a grande voce il vincitore di quello.
- SEEEEEEEE!
- SEI FENOMENALE, PICCOLA CANAGLIA!
- PER IL PICCOLO RIOLU BANZAAAAI!
- BANZAAAAAAAI!
Anche il team Skyriders e il team AWD, contagiati dall'aria di festa, acclamarono il loro capitano.
- YAAAAAAAAAAAAAAAYYYYY!!!!! C'E' L'HA FATTA!
Il Victreebel impugnò il microfono con forza, acclamando il vincitore con gioia.
- E IL VINCITORE, SIGNORI, E IL PICCOLOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO RIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIOLUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU!!! FATEGLI UN APPLAUSO! FATEGLI UN BELLISSIMO APPLAUSO!
Uno scroscio di applausi riempì tutta la piazza. Fecero così tanto rumore che persino la sabbia tremò. Il Flygon che era con lui era visibilmente dispiaciuto, mentre la Dragonair fece uno sbuffo rassegnato.
Rukio, senza pensare all'esultare della folla, si alzò dal suo posto per aiutare lo sconfitto a rialzarsi.
- V-va tutto bene? S-scusami... credo di avere esagerato davvero, stavolta!
Per un attimo, il Charmeleon non rispose subito. I suoi occhi erano ancora sconvolti da quello che aveva appena visto. Riuscì a muovere le sue pupille, fissando il pokémon che lo aveva appena battuto. Era in un misto di curiosità e timore: non aveva mai visto quel potere così sconfinato da quando aveva iniziato a viaggiare. Nella sua testa vi erano mille domande, ma abbassò lo sguardo con la consapevolezza che era un mistero lontano da quello che aveva bisogno. Purtroppo, la sua missione non aveva niente a che fare con quello: non avrebbe avuto tempo per scoprire e conoscere il pokémon che aveva di fronte. Chiuse gli occhi, rassegnato. Riconobbe solo il fatto che era stato completamente sconfitto da qualcuno ridicolmente più forte di lui. Rialzò il viso verso di lui, ridendo a squarcia gola.
- AHAHAH! Quale campione chiede scusa allo sconfitto!? - disse sorridendo.
Accettò la sconfitta con un sorriso beffardo come quello di Kenji.
- Con la tua ultima mossa mi hai fregato... Però è meritata! Sento che se avessimo continuato avresti avuto la meglio lo stesso. Sembrerebbe che ho ancora tanta strada da fare...
Gli strinse la mano in modo deciso.
- Grazie per la sfida! E' stato divertente!
Nel vedere l'entusiasmo dello sconfitto, fu naturale anche per il Riolu sorridere. Non sapeva come descriverlo, ma era la prima volta dopo tanto tempo che si sentiva addosso una bella vittoria.
- Lo è stato anche per me, Charmeleon.
- Draigen.
- Come?
- Taitai Draigen. E' così che mi chiamano. "Taitai" è un abbreviazione di "Taihōtai" (*). Di solito non mi disturba essere chiamato per la mia specie, ma da parte tua preferisco qualcosa di più specifico. Tu invece? Come posso chiamarti?
Il piccolo licantropo fu visibilmente imbarazzato da tale domanda.
- S-solo Riolu... - rispose, - Non ho un nome... eheh... - disse alzando gli occhi chiusi al cielo e sorridendo.
- Oh? Davvero? Strano! Avrei giurato che un Kodamon con la tua personalità avesse deciso di darsi un nome...
- D-dici? Beh, mi dispiace... Non ne ho ancora deciso uno... - Disse distogliendo lo sguardo.
Rukio non stava tentennando perché stava mentendo, ma perché in una situazione normale avrebbe dato il suo nome a quell'individuo. Aveva riconosciuto il valore del Charmeleon, e il sogno visto lo aveva aiutato a comprenderlo di più.
Aveva la convinzione di potersi fidare di lui, che era un pokémon che poteva comprenderlo e con cui poteva stringere amicizia. Nella sua onestà gli dispiaceva non poter essere completamente sincero con lui. Draigen lesse tra le righe la bugia del Riolu, ma anche che non era motivo di azione voluta.
- Non ti preoccupare. Non so per quale motivo tu debba mentirmi dopo questo combattimento leale, ma non discuterò il tuo onore: devi avere una ragione valida per farlo. Non sei l'unico perspicace, in questo mondo.
Si fece aiutare dal capitano del team Skyriders per rimettersi in piedi.
- Non fa niente! Vorrà dire che me lo dirai quando sarai pronto, un giorno.
- Ti ringrazio, Draigen. - Rispose a cuor leggero Rukio, - mi farò perdonare la prossima volta che ci incontreremo.
- Molto bene. Ti prendo in parola, eh.
- Sì. Questo definitivamente non è un arrivederci.
- E nemmeno il nostro ultimo scontro. Preparati: la prossima volta vorrò di più di un misero braccio di ferro. La prossima volta ti batterò!
Una strana sensazione nacque nel cuore del piccolo licantropo. Era la prima volta che provava una sensazione simile.
- (Cos'è questo? E' diverso da un sentimento di amicizia...)
Istintivamente, alla sua mente gli vennero delle immagini di cui non capì come il suo cervello abbia deciso di mostrargliele in quel momento, ma che successivamente comprese il loro significato. Quando cercò di esprimere le sue emozioni, gli vennero in mente immagini di Kenji e Drapion che combattevano, o di Rokujo quando l'aveva sfidato.
- (Capisco... questo è...)
Aveva ottenuto il suo primo rivale. Liberò la mano dalla morsa di Draigen, per poi mostrare il suo pugno. Immediatamente, il Charmeleon lo colpì a sua volta con pugno, sigillando il nuovo legame che l'eroe di Borgo Quieto aveva stretto con il pokémon con il mantello.
- Sfida accettata! Alla prossima, Draigen!
****** NOTE DELL'AUTORE*******
- Explaining:
- Legenda:
Shinkutsu (心掘): Scavacuore, Heart-digger.
Hōtai (包帯): Bende.
Taitai (体帯): Corpo bendato (creato in difetto).
Taihōtai (体包帯): Corpo bendato.
- Curiosità:
Draigen è un nome irlandese e vuol dire "Spina Nera". Di solito, è usato come nome femminile.
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