Capitolo 28: l'ampolla del Dottor Jekyll (Quarta parte)
Centosettantesimo anno del Drago, ore 19.50.
- E' troppo tardi per i ripensamenti, - continuò il ninja, - se non volete farvi male, vi conviene andarvene. E' inutile che mi implorate perdono o vi scusate... non tornerò indietro sulla mia scelta.
Il bandito cominciò a digrignare i denti. Una nuova sensazione colorò il suo viso.
- (N-non mi sono sbagliato... Questa ranocchia... il suo odore....)
Annusò di nuovo l'aria, non facendosi notare.
- (Il dolce... è quasi sparito...)
Un ghigno più sadico si fece largo nella sua bocca: il sentore di sfida stava impestando l'arena, rendendolo felice ed eccitato, mischiandosi all'incredibile terrore provato prima.
- Ora... hai un profumo intrigante...
Paride divenne ancora più spaventato: il suo buon senso, per qualche strana ragione, gli stava continuando a dire di fuggire e trovare un posto sicuro dove nascondersi, lontano da quell'essere. Voleva diventare forte, voleva provare l'ebbrezza della violenza, ma sentiva da lui che non avrebbe avuto quel genere di divertimento. Ma la cosa che lo fece spaventare di più, fu l'espressione di Dingo in quel momento: era la tipica di quando non vedeva l'ora di combattere.
- S-signor Dingo, - disse tremante.
- Che vuoi?
- L- lo so cosa sta pensando. Ma... forse è meglio che chiamiamo il capo. Ho una brutta sensazione... nei confronti di questo Frogadier.
Di tutta risposta, il Krookodile si mise a ridere a squarcia-gola.
- GRAHAHAHAH!
- Non è divertente. Sono serio.
Guardò verso il pokémon Lamaffilata, sorridendo.
- E' paura... quella che sento, Paride?
Il terrore nei confronti del ninja venne sopraffatto dalla rabbia. Uno sguardo omicida trasudò dall'orgoglioso Pawniard, manifestando anche il suo Meisoku, grigio e nero. Ma non si nutrì ulteriormente dell'ira del sottotenente, tornando a guardare davanti a sé.
- ASCOLTATEMI BENE, U DUMB P*SSIES!
L'urlo dirompente mise sull'attenti ogni Kuroi Kiba, facendoli tornare con i piedi per terra.
- CHE NESSUNO DI VOI SI AZZARDI A FUGGIRE!
Era invece proprio la fuga quello che stavano pensando. Persino Rex, uno dei sottotenenti, sarebbe stato ben pronto a lasciar perdere quella ranocchia.
- DA QUANDO IN QUA CI FACCIAMO DARE ORDINI DAGLI ALTRI, EH?! NON E' PER QUESTO CHE VIVIAMO COSI'?! LIBERI DA OGNI CONVENZIONE, SELVATICO O CIVILIZZATO, PER FARE QUELLO CHE CI PARE E PIACE SENZA CHE NESSUNO CI INFLUENZI?! NON HA IMPORTANZA SE UN MOSTRO O DIO CI ORDINA DI FARE QUALCOSA!
Puntò il braccio sinistro verso il Frogadier.
- Noi faremo l'esatto opposto... IN GRANDE STILE! QUESTO E' IL NOSTRO CREDO!
- Il... suo... - bisbigliò Paride, rassegnato.
- VOGLIO CHE TUTTI QUANTI DIANO UNA BELLA LEZIONE A QUESTO ROSPETTO! GRAHAHAHAH! LO VOGLIO SENTIRE URLARE E GEMERE COME MAI NON ABBIA SENTITO CON QUESTI ABITANTI!
Lo sguardo del ninja si fece più cupo: le pupille sparirono, lasciando spazio ad un volto senza occhi.
- (Oh? Guarda che animo nobile... ihih!) - Pensò il coccodrillo, notando la sua reazione, - (So damn good cookie! Questo è il tipo che va fuori di testa se gli tocco gli amici. Vediamo di rendere piccante la nostra portata...)
Wazawai Dingo era come un bulletto di quartiere: adorava veder le altre persone soffrire per un dispetto o per uno scherzo, anche quando si superava una certa soglia. E nessuno, meglio di lui, sapeva come esagerare nelle provocazioni.
- Mi hai sentito bene, ranocchia?! - Disse, rivolgendosi a lui, - ti da così fastidio quello che dico? Ti ha dato fastidio... che il tuo amato capitano sia stato... spiaccicato e dilaniato come una palla?! GRAHAHAHAH!!
Diede un'altra annusata all'aria, per assaporare la sua rabbia a pieni polmoni.
- Non appena avrò finito con te... mi divertirò anche con il resto dei tuoi compagni. E soprattutto... con le tue compagne...
Il volto del ninja si abbassò al suolo, mentre quello del Krookodile si alzò verso l'alto felice, notando l'aroma di furia di quello.
- Le loro urla mentre godrò con loro e me le divorerò pezzo per pezzo in ogni modo possibile... senza mandarle K.O...
Ci fu qualche secondo di silenzio, dopo quelle parole. Doveva trovare qualcos'altro per provocarlo, dando inizio a quello che sarebbe stato uno scontro sadico ed eccitante. Ma venne interrotto da un buco nel fermo immagine dello scontro futuro che stava vedendo. Davanti a lui, il ninja era completamente sparito.
- Allora... Capitano?
- Vediamo se ho capito bene... il tuo stile di combattimento consiste nel fare buffoneria per farti sottovalutare dal tuo avversario in modo da poterlo studiare, preparare il terreno e poi colpirlo di soppiatto, assicurandoti una vittoria sicura. Giusto?
- B-beh... in verità non ho proprio voglia di combattere... faccio così perché, se il nemico ama le lotte, spero di fargli passare la voglia.
- E cosa farai quando, invece, incontrerai uno che deve sconfiggerti e non lo fa per divertimento? Oppure... non si diverte solo combattendo, ma ad esempio nel farti paura?
- Parbleu... non ci ho pensato...
- La tua strategia non è male, come idea, ma come esecuzione è troppo particolare. Non avrai il tempo di studiare un nemico che non gli interessa del tuo stato d'animo. Può darsi che ti sottovaluterà, ma non influenzerai in alcun modo il suo modo di attaccare. Credo che tu... sì. Penso tu sia l'unico a poter attuare la mia, di strategia.
- E-excuse moi? La tua strategia?
- Il Blue Dusk è un potere difficile da gestire: se se ne conosce l'identità, l'avversario opterà per difendersi e potenziarsi, per poi lanciarmi contro un attacco troppo potente perché io possa reggerlo. Non posso neanche prendere pochi danni, o sarebbe inutile. Devo costringere il mio avversario a fare sul serio, o non riesco mai a vincere. Tu, invece, hai bisogno di preparare il terreno per disorientare il tuo avversario, perché sei fragile e potresti rischiare di finire K.O. subito. Ho ragione?
- Quindi... cosa mi stai suggerendo di fare?
- Il tuo obiettivo non è farti sottovalutare, ma impedire al tuo avversario di pensare. Batterlo in velocità, e non lasciargli rendere conto di ciò che stai facendo. Alcuni scapperanno, che è quello che vuoi, mentre gli altri cercheranno fin da subito di usare le loro carte migliori, nella paura di finire K.O. prima. In entrambi i casi, è molto probabile che rovinerai la loro strategia: distruggerai le loro abitudini, puntandoli ad aggrapparsi ad una disperata speranza. Ricorda sempre, Shinso: ogni combattente ha un suo ritmo. Che sia lento o veloce, se riesce a combattere come è abituato e a muoversi come vuole, darà il meglio di sé. E questo è quello che tu non vuoi. Ti rimane una sola soluzione: disturbare il suo ritmo.
- Disturbare... il loro ritmo?
- Tappati...
(OSt Haikyuu Weirdo Haste)
Il campo visivo di Dingo riuscì, all'ultimo secondo, ad avvisarlo del pericolo. Mizukage Shinso era davanti a lui a distanza ravvicinata, pronto a colpirlo.
- E... come faccio?
- Hai tanti modi: contrattaccare, rendere il terreno meno adatto a movimenti, continuare a schivare per mandare a vuoto i suoi attacchi, ma questo richiede troppo tempo, per te. Il modo più efficace per disturbare il ritmo del tuo avversario, è uno solo...
- Quella c**zo di bocca.
- COS-
- COLPIRE PER PRIMO!
- AEROASSALTO!
Con una velocità fuori dal comune, il ninja tirò un pugno in pancia a Dingo, scaraventandolo per otto metri. Il lancio fu talmente violento da lanciarlo contro uno Krookorok scagnozzo.
Nonostante la rapidità del colpo, però, Paride riuscì a reagire. Cerco di affettarlo con Nottesferza, colpendolo sul fianco. Tuttavia, il ninja fece Sostituto, sfuggendo alla mossa nemica e tornando al punto di partenza, di spalle davanti al nemico. Nessuno dei presenti si salvò dalla sorpresa: non seppero da dove cominciare nella rielaborazione, dalla velocità alla forza dimostrata.
Persino il volto del Krookodile era shockato, ma in positivo: il sorriso non era sparito, nonostante il dolore.
- Eheheh... not bad sonny...
- E-ehi Ethan! - Disse Rex, rivolgendosi allo scagnozzo schiacciato dal tenente - va tutto bene!?
Egli all'inizio non rispose: l'impatto con il coccodrillo era stato talmente violento da mandarlo K.O. seduta stante, senza avere la possibilità di reagire. Nello stesso istante in cui venne chiamato, però, una luce bianca ricoprì il suo corpo, curando le sue ferite e la sua condizione. Si rialzò dolorante, tenendosi la testa con la mano.
- U-urgh... la testa...
Dal braccio destro, da sotto la bandana, scivolò un piccolo seme raggrinzito, che fece il rumore di un sassolino. Notando il rumore, Shinso si era girato verso quello, facendolo riflettere e pensare.
- Merda... hai già usato il tuo Revitalseme... - commentò Rex.
Dingo, invece, si rialzò da terra, pronto a gettarsi nella mischia con un espressione inquietante. Tuttavia, Paride e Krugo si misero immediatamente in mezzo a lui, facendogli segno di rimanere indietro. Davanti a quel gesto, il tenente sbottò.
- EHI! LEVATEVI DI MEZZO!
- Stia calmo, signor Dingo! - Urlò a gran voce il Pawniard, - E' meglio se rimane indietro per il momento.
- GEDDE F*CK OUTTA HERE (*)!! FAMMI LOTTARE CONTRO DI LU-
- Per quanto mi piacerebbe vederla soccombere, non possiamo permettercelo in questo momento.
Un misto di emozioni colpì il coccodrillo, tra la maleducazione del pokémon Lamaffilata e la sua onestà.
- Questo moccioso... è pericoloso. Da l'idea di essere uno con tanti trucchetti nel suo repertorio.
Si girò indietro, guardando negli occhi il tenente.
- Stia fermo, per il momento. Osservi come combatte e, una volta capito il suo stile, potrà combattere come vorrà.
- Mi stai... sottovalutando?
- No... sto riconoscendo le sue capacità.
Uno sguardo cupo e preoccupato si manifestò sul volto del pokémon d'acciaio.
- (Quella velocità... se avesse voluto, sarebbe potuto scappare senza problemi. Nonostante stesse attaccando, ha pensato alla possibilità di essere attaccato a sua volta, una volta conclusa l'offensiva. E' un tipo che sa combattere all'estremo... e non è stupido. Se non pensasse di non avere la minima chance, non sarebbe qui davanti. Pensa... di poterci sconfiggere tutti...)
Il Frogadier si voltò completamente, volgendo la sua faccia verso il Pawniard.
- (Non posso permettere che uno dei nostri elementi più forti faccia una brutta fine. Da bravi sottoposti, andremo in prima linea e smaschereremo le sue carte.)
Purtroppo per Dingo, Paride aveva ragione. Non si riteneva affatto inferiore al ninja acquatico. Aveva un sacco di vantaggi: forse più forza, più resistenza, ma, soprattutto, lui non era un sempliciotto buono a nulla, come definiva i civilizzati. Aveva le palle di fare cose che, quegli esseri rinneganti la natura, non avrebbero mai potuto fare per la propria sopravvivenza.
Eppure, quel terrore a prima vista della dichiarazione di guerra della Schiumorana non l'aveva dimenticato. Forse stava proprio mascherando con il solito menefreghismo quello che aveva provato prima, facendosi forte anche dell'eccitazione di quel profumo rabbioso, e del fatto di non essere solo in quella piazza.
Fece un ghigno rabbioso, per poi rassegnarsi.
- Grrr... uff. E va bene. Vedete di non annoiarmi troppo.
- SI' SIGNORE!
Cogliendo al volo la palla al balzo, quindici scagnozzi saltarono addosso alla ranocchia, usando mosse tra Lacerazione e Sgranocchio.
- Mon Dieu... la spazzatura farà sempre mosse da spazzatura...
Il Frogadier non si lasciò scappare quell'occasione: dalle sue zampe palmate manifestò un totale di quattro palline nere, per poi gettarle al suolo con violenza.
- Muro di Fumo.
Il campo di battaglia fu improvvisamente ricoperta da una nube istantanea, che portò via con sé la Schiumorana. Avvolti dall'oscura nebbia, i pokémon si scontrarono tra di loro, quasi ferendosi l'un l'altro alla ricerca del nemico. Ma non importò niente: per quanto lo cercassero, non riuscirono a trovarlo.
- MALEDIZIONE! DOV'E' FINITO?!
Alcuni di loro non dovettero tardare per la risposta: nel buio della coltre di fumo, vennero presi a pugni in faccia da ogni lato, a tratti indistinti. Sebbene avessero un buon udito, non riuscirono a capire come si muovesse. Troppe irregolarità: sentivano dei passi in un punto per poi sentirne in un altro, come se stessero combattendo contro più pokémon.
- USATE STRIDIO, IDIOTI! - Gridò Rex.
I Krokorok scagnozzi urlarono all'impazzata, schiarendo il luogo.
- Ed ora andate! Non era difficil-
Il sottotenente sbiancò lentamente, perdendo la voce. Dal fumo, uscirono fuori altri sedici Frogadier, con delle facce ghignanti dagli occhi spalancati.
(Ost supernatural haste Haikyuu)
- CRACRACRACRA!
- D-doppioteam?! - Commentò Krugo.
- No... è diverso! - Disse Paride.
Tutte quelle ranocchie avevano un Idropulsar nella mano destra, che scagliarono contro gli scagnozzi.
- SCHIVATE! - Urlò il Croconaw, - SONO VERI!
Vennero presi in pieno diciassette pokémon da quell'attacco. Non fecero danni ingenti, ma furono abbastanza per destabilizzarli a causa della forte esplosione. Vedendo quelle copie solide in grado di attaccare con mosse d'acqua, il sindaco venne ad un'altra realizzazione.
- (M-mizubushin?!)
Un Pawniard decise di prendere l'iniziativa e provare ad attaccare uno delle Schiumorana. Fece una Lacerazione dal braccio destro, per poi tagliare a piena potenza mirando alla pancia del Frogadier. Questo si tagliò a metà, stupendo lo scagnozzo nella facilità dell'esecuzione.
- Era così... facil-
Non ebbe il tempo di parlare: la parte della copia dal busto, ormai mostrando la sua composizione gelatinosa, afferrò con le mani il pokémon, per poi iniziare a congelarsi.
- GARGH!
Per fortuna, un suo compagno Croconaw reagì immediatamente con un'altra Lacerazione, salvandolo dal congelamento. Le palpebre dello Slowking fecero un altro movimento d'impressione.
- (Buzenji no me, dopo aver fatto sedici copie... Ha usato già una quantità ingente di Meisoku...)
- CRACRACRA!
I cloni manifestarono un Kunai d'acqua dalla mano sinistra, precipitandosi addosso al primo che capitava.
- (E ancora riesce ad usare Mizu Kunai con tutte le copie?!?!)
Non vi fu un attimo di tregua: i doppelganger cominciarono ad assaltare ogni cosa che si muoveva lì in mezzo, arrivando persino a mettere alle strette i potenti Kuroi Kiba. Per riuscire a tenere testa ad un Mizubushin, sei scagnozzi alla volta dovettero affrontarne uno, per poi aiutare il resto. Imparando dai propri errori, nessuno usò più mosse fisiche: i Pawniard, poiché conoscevano Neropulsar, si occuparono di metterli fuori gioco, sfruttando le lame oscure per disperdere il più possibile l'acqua delle copie ed evitare, così, il congelamento per il Buzenji no Me. Nonostante fosse un gruppo di banditi, lavorarono bene insieme: scelsero la soluzione più intelligente possibile per occuparsi di quelli.
Lo scontro con le copie finì quasi subito: rimase in piedi un solo Frogadier.
- Ora sei nostro... PREPARATEVI A STRIDIO SE USA MURO DI FUMO!
La ranocchia accennò ad un sorriso, come se sembrasse contento di avere degli avversari con il sale in zucca.
- RIDERAI ANCORA BEN POCO!
I trenta Pawniard lo circondarono, lanciando insieme Neropulsar, mentre, dall'alto, apparvero massi di roccia, attacchi Frana lanciati dai Krokorok. Non ci fu scampo per Shinso: nonostante la sua velocità, nessuna tecnica avrebbe potuto salvarlo da quell'attacco combinato. Ci fu un esplosione, che alzò una folata di vento dirompente. Tra le macerie dell'attacco di tipo Roccia, una mano blu si stendeva dai detriti, segno dell'attacco portato a termine.
- Eh! Aveva ragione il tenente, - disse Rex, sollevato, - non importa quanto facesse paura: noi siamo comunque troppi per lui.
Nonostante nessuno stesse più sentendo l'aura del Frogadier, Paride non credette un solo momento che fosse già finita. Osservò da lontano la mano scoperta: notò che si stava sciogliendo, mostrando invece una consistenza gelatinosa. Un brivido freddo scorse lungo la sua schiena: tirò un fendente di Nottesferza dietro di lui, bloccando il Mizu Kunai destro del ninja alle sue spalle.
- Mon Dieu... - disse Shinso, - non credevo avesse certi riflessi....
Il Meisoku della ranocchia era ben che manifesto: un enorme massa azzurra celeste, che riempiva l'aria circostante come il fumo di un camino nella foresta. Il volume era talmente grande che quasi il sottotenente si sentì soffocare da tale mole di energia. Krugo si accorse dell'attentato al compagno. Con uno scatto felino, si precipitò dietro la Schiumorana, preparando due Dragartigli.
Fu una mossa completamente inutile: senza neanche voltarsi per guardare, il ninja manifestò un altro Kunai d'acqua con la mano sinistra, mirando alla faccia del coccodrillo blu. Preso dalla paura di essere colpito, questo interruppe l'attacco, bloccando con gli artigli il suo coltello. Lo scontro tra le due mosse creò saette blu, simbolo dell'uguale forza nei due colpi.
- (M-maledizione! E' troppo rapido!)
- Henge: Kori Kunai.
Dal nulla, il Mizu Kunai sinistro divenne ghiacciato. Con i suoi riflessi da rettile, però, Krugo si accorse in tempo del gelo, lasciando la morsa. Piantò i piedi a terra, per poi tirargli una codata , girando su se stesso.
- CODACCIAIO!
Facendosi forte del fatto che l'Acciaio battesse il ghiaccio, e che lui fosse un tipo Acqua, non esitò un secondo nell'usare quella mossa. L'anfibio attaccò comunque con il pugnale ghiacciato, scontrandosi con quella coda.
Non ci volle molto, però, per il Croconaw, di rendersi conto di ciò che stava succedendo: notò in tempo che la copertura metallica creata si stava fratturando, e che le squame della coda si stavano congelando comunque. Interruppe l'attacco, per poi indietreggiare spaventato. La sua coda era stata appena congelata, ma un dolore lancinante lo stava torturando terribilmente. Digrignò i denti per resistere al male.
- Ah... capisco, - disse la Schiumorana, - credeva che non ti avrebbe fatto niente, visto il tipo.
Paride provò ad attaccarlo da dietro, ma rimase fermo sul posto. Ai suoi piedi, un'inquietante copia stava trattenendo i suoi piedi, congelandoli.
- Vede... Henge Kori Kunai è una tecnica particolare, che permette di creare una versione di ghiaccio di una tecnica del Mizu Ninpo. Se sei capace di manifestare il Meisoku e sei pienamente consapevole di come usarlo non è difficile. Per farla si sfrutta il processo di creazione di una mossa Ghiaccio e la si applica alla tecnica che si vuole modificare. In molti scelgono Geloraggio, visto che è affidabile e al contempo forte, - disse alzando le spalle, - ma io... ne ho cercato una più utile.
Uno sguardo maligno cadde addosso al Croconaw, da parte della insidiosa ranocchia.
- La mossa che ho scelto io... è Liofilizzazione.
Un'attacco di tipo Ghiaccio unico nel suo genere: a differenza delle sue sorelle, quella risultava superefficace sui tipi d'Acqua, rendendola solitamente una buona opzione per i pokémon di quel tipo. L'accesso a quelle proprietà, per il Kori Kunai del Frogadier, rendeva esso uno strumento pericoloso, per i Croconaw delle Kuroi Kiba.
- Tch! Parlando di scontri impari... - commentò Krugo, rialzandosi.
- Beh... voi siete tipo una novantina, ed io ho mille mosse da sfruttare. Mi sembra uno scontro molto equo, se permette.
Alla distanza di cinque metri, il sottotenente Rex rilasciò il suo Meisoku. Un aura nera dalle sfumature marroncine saettò intorno a lui. per un ampiezza di mezzo metro in larghezza e sei metri in altezza.
- Ok. La ricreazione è finita.
Paride gli lanciò un'occhiata gelida, come quella data ad un collega per non seguire il protocollo.
- Rex. Non mi sembra ancor-
- PER QUANTO ANCORA DOBBIAMO GIOCARE, EH?! QUESTO QUI CI FARA' FESSI TUTTI, SE NON ATTACCHIAMO!
- (Stavano... temporeggiando?) - Si chiese il Frogadier.
- AL DIAVOLO LO STUDIO! IL PRIMO CHE ADDENTA, VINCE! SGRANOCCHIO!
Sotto lo sguardo rassegnato del Pawniard e quello stupito del Croconaw, il Krokorok si lanciò contro il ninja, aprendo le fauci a dismisura. Non ci fu alcun problema per la Schiumorana: si spostò a destra di scatto, per poi colpire con Aeroassalto la schiena dello scagnozzo.
- GH!
- Dovresti ascoltare di più il tuo compagno, - disse il ninja, sorridendo, - è molto più sveglio di te!
Un ghigno arrogante si stampò sul pokémon appena attaccato.
- Greheheh... anche di te.
Due fendenti luminosi, uno nero dalle sfumature celesti, l'altro nero dalle sfumature grigie, attaccò a tenaglia il Frogadier, quasi chiudendolo in una morsa letale. Una mossa intelligente: il Krokorok si era buttato a capofitto per distrarlo dai compagni. Ma non servì a niente: la Schiumorana si abbassò di getto, schivando i colpi, per poi allontanarsi con uno scatto da loro.
- Tch! E' troppo veloce! - sbraitò il Croconaw.
Il Frogadier strinse e riaprì la mano che aveva colpito il sottotenente marrone, notando che la stretta fosse diventata più debole.
- (Prepotenza... eh?)
- Calma. Lo prenderemo la prossima volta.
La voce sicura del Pawniard diede una vibrazione di eccitazione a Krugo, mentre Rex si rialzò dal suolo.
- Allora... - Disse incerto il Croconaw.
- Sto cominciando a capire come attacca e come reagisce agli attacchi. Ha un pattern di toccata e fuga: colpisce e prepara sempre una manovra evasiva, anche quando viene attaccato lui.
- Quindi... dobbiamo metterlo all'angolo e limitare i suoi movimenti! - Disse il Krokorok, scrocchiandosi le nocche, - Greheh! Visto? Eri già pronto!
- Ricordami di sfidarti in un combattimento, e farti soffrire il più possibile, - rispose Paride, scocciato.
Il Frogadier fece il segno del confronto, manifestando il suo Meisoku ancora una volta. Intorno a lui si formò un cerchio d'acqua, che creò una doppia elica d'acqua verso l'alto.
- Per quanto ancora avete intenzione di parlare? - Disse Shinso, - parlate come una vecchia coppia sposata...
- CHE COSA HAI DETTO?!!? - Gridò il Krokorok.
- Mizu Ninpō: Mizubushin.
Intorno al ninja si formarono altre copie acquatiche.
- CRACRACRACRA!
- Mon Dieu... Sentire parlare voi, misera spazzatura, in questo modo, - disse, alzando le braccia al cielo, - come se foste amiconi... è imbarazzante.
Le copie cominciarono ad ondeggiare a destra e sinistra, con le braccia a penzoloni, mentre la ranocchia tornò di nuovo serio, con un volto terrificante.
- Divincolatevi come i vermi che siete... e forse mi passerà la voglia di fare sul serio.
Il commento fece rabbrividire i suoi compagni esploratori. Che gli stava succedendo? Cos'era quel tono cattivo e velenoso? Quelle parole in bocca al Frogadier non erano mai state sentite, né si sarebbero mai immaginati di poterle sentire da lui.
- (Sei tu... Shinso?) - Pensò tra sé e sé Arbok.
Il Grovyle era in un misto di paura e di leggera contentezza: il timore che il suo compagno ci desse troppo dentro era ancora alto ma, in cuor suo, stava godendo della giusta punizione che stava infliggendo a quei banditi che avevano osato fare del male al capitano. Sbeffeggiati, insultati e presi a calci nel sedere allo stesso tempo: il Legnogeco non avrebbe potuto fare di meglio. Elliot, invece, era lì di fianco allo Slowking, ancora incatenato. Un volto serio e preoccupato fissava la battaglia con preoccupazione e timore.
- GREHEHEH! MA SENTITELO! BELLE PAROLE DA CHI ERA SUL PUNTO DI PIANGERE, PRIMA!
- Ironico... - commentò il ninja, - un coccodrillo che non distingue "lacrime da coccodrillo"? Sei molto peggio di quello che credevo.
I sosia crearono Idropulsar dalle loro mani, per poi lanciarli all'unisono verso il terreno, creando una coltre di fumo.
- (Ancora cerca di distrarci? - disse il Pawniard, - non è il tipo da fare due volte gli stessi errori...)
- USATE STRIDIO! - Ordinò Rex.
La nube fu diradata all'istante. La vista di ciò che si nascondeva dietro confuse gli scagnozzi. Una statua di ghiaccio mostrando una rosa ampia tre metri si trovava in quel punto, mentre le copie erano sparite.
(Ost blue angel yugioh vrains)
- Ma che... diavolo... - commentò Krugo.
Una crepa si formò su di essa, mentre sul volto del Pawniard si mostrò preoccupazione.
- ABBASSATEVI! - Disse, mostrando un Nottesferza.
La rosa esplose, facendo schizzare frammenti ghiacciati da ogni parte. Nessuno di loro rimase completamente illeso da quell'attacco: frammenti volanti crearono piccoli tagli sulla pelle dei Croconaw e dei Krokorok, mentre i Pawniard rimasero completamente illesi. I tre sottotenenti, tuttavia, riuscirono a difendersi da quei colpi senza alcun problema.
- Tsk! Un po' debole, come attacco a sorpresa, - commentò Rex.
- La vera sorpresa non è finita, - disse Paride, preparandosi ad attaccare verso l'alto.
Tutti gli spettatori rimasero di sasso: in cielo, la bellezza di trenta copie d'acqua stavano per cadere al suolo, con il solito ghigno malefico che li contraddistingueva.
- CRACRACRACRA!
- (D-da quando sa fare così tante copie?!) - Commentò Kenji.
- La rosa era la vera distrazione! - Disse il pokémon Lamaffilata, - attaccate! Non ne deve rimanere neanche una!
Paride iniziò a lanciarsi contro di loro, correndo.
- COME FACCIAMO A DISTRUGGERLE?! - disse Rex, - SE LE ATTACCHIAMO CI CONGELERANNO!
- PAWNIARD! - Urlò di nuovo Paride, - NON FATE LE FEMMINUCCE! IL GHIACCIO E' TROPPO DEBOLE PER ANNIENTARE VOI! KROKOROK E CROCONAW! ATTACCATE SENZA REMORE! AFFIDATE AI PAWNIARD LA DEFINITIVA DISTRUZIONE DEI SOSIA!
L'ordine fu lanciato: l'arena di guerra divenne un parco acquatico di notte, oscurata dalle lame dei Neropulsar. Lavoravano alla rinfusa, ma riuscirono a mettere un po' di organizzazione: gli scagnozzi riuscirono a passare il contrattacco, lasciando ai pokémon Acciaio la sentenza dei sosia.
Questi, però, risultarono più difficili da annientare delle diciassette copie precedenti: a differenza delle altre, che si limitavano ad attaccare senza remore, queste iniziarono persino a schivare i colpi, rendendo la vita difficile alle Kuroi Kiba. Nel loro sorriso maligno da clown impazziti, sembravano dei giocosi bambini in un parco giochi, saltando da una parte all'altra e facendo boccacce e pernacchie agli adulti li vicino, correndo per non prendersi mazzate o scarpate nei denti, per poi lanciare Idropulsar al posto dei semplici sassolini.
C'era chi si comportava in quel modo, chi invece assaltava senza pietà gli scagnozzi con i Mizu Kunai, ma senza mai affondare il coltello nella carne. Sembrava che, più che metterli fuori combattimento, il loro obiettivo fosse tutt'altro, se non completamente inesistente.
Sembrava un tendone da circo, uno spettacolo dell'assurdo, una coreografia barocca dove le copie erano artisti di strada che stavano esercitando un'arte proibita, inseguiti da poliziotti del 1984. Una copia saltellava, subiva un attacco da diversi fronti e schivava saltando in aria, per poi riappoggiarsi sulle lame, fare un inchino, e tornare a terra con una capriola.
Addirittura sembrava che delle copie chiedessero di essere distrutte: una si mise in ginocchio, pregando con le mani ad il suo assalitore, per poi ondeggiare la testa e ridere, sbeffeggiandolo.
- CRACRACRA!
Quando poi questo la annientava, un'altra copia compariva da dietro, sbattendogli in faccia un Idropulsar. Nonostante il terrore che la ranocchia aveva instaurato, gli scagnozzi cominciarono a farsi assalire dalla rabbia, più che dalla paura, cominciando piano piano a riacquistare fiducia.
E nonostante, in principio, lei avesse provato paura nel modo di parlare del suo collega, Lopunny, che era una delle poche tra gli spettatori a riuscire a seguire i suoi movimenti, non poté fare a meno di notare una strana peculiarità in questi.
Mentre schivava, i suoi movimenti risultavano aggraziati e leggeri, come se non si stesse minimamente sforzando per attaccare. Una delle copie venne attaccata da due lati contemporaneamente, con un attacco a tenaglia.
Questa schivò saltando in aria e girando su se stesso, roteando in mezzo alle due lame, per poi riatterrare ed eseguire una piroetta. Gocce d'acqua uscivano dal suo corpo, brillando di una luce scintillante che risaltava quella figura.
- (E' come... un ballerino raffinato...)
Da lontano, invece, la signorina Brina stava assistendo con timore e preoccupazione a quello scontro. Mai nella sua vita aveva visto un Mizukage tanto abile quanto scaltro da usare quelle tecniche senza alcuna fatica, per di più contemporaneamente. Richiedevano allenamento, richiedevano destrezza e controllo.
I Mizubushin, solitamente, potevano rispondere a pochi comandi, e potevano usare semplici mosse. Per questo si cercava di ridurre al minimo il numero: per permettere un maggiore controllo. Eppure, quel ninja di fronte a lei riusciva ad impartirgli schivate, Mizu Kunai ed Idropulsar contemporaneamente, rendendo impossibile la vita dei Kuroi Kiba. I suoi occhi non smettevano di battere e sbattere, registrando shockati tutto quello che stavano vedendo.
- Spaventoso, vero?
Di fianco a lei, un Frogadier dal Meisoku azzurro le rivolse la parola, bevendo tranquillamente in piedi una bella tazza di tè. La ragazza rimase imbambolata. Prima guardò lui, poi il campo di battaglia. Poi di nuovo lui, ancora una volta dopo il campo di battaglia, ed in fine ancora lui. Il resto degli abitanti di Crillaropoli, notandolo a loro volta, indietreggiarono spaventati, non riuscendo ad aprire bocca.
- Lo sento. Tutto ciò ti inquieta e ti disorienta. Un po' è colpa mia, quindi ti devo le mie scuse...
Il battito della Brionne, dettato dall'ignoto, cominciò a rallentare: per qualche strana ragione, il suo tono le infondeva serenità.
- Non volevo tutto questo... era l'ultima cosa che volevo far vedere a tutti quanti.
Prese un altro sorso, chiudendo gli occhi sia per il dispiacere delle sue parole, sia per assaporare quel gusto amaro ma leggermente dolce.
- Quando ti ho vista... l'ho capito. Anche te... hai il fardello di essere il pilastro per qualcun altro, non è vero?
L'essere capita le fece provare uno strano sentimento. Aveva paura di lui, c'era qualcosa in lui che non lo convinceva. Ma quelle parole, sinceramente apprensive, le diedero un'altra visione. Voleva capirlo, voleva sapere che cos'era quel nero in lui, e se lei poteva fare qualcosa per aiutare quella triste anima perduta.
- Pokémon come te... devono essere sempre forti. Non devono mostrare un momento di debolezza, per riuscire a portare i tuoi cari verso il futuro. Non voglio che una povera femmina come te assista a tutto questo, ma... anche se ti chiedessi di guardare dall'altra parte, probabilmente non lo faresti, vero?
La Brionne non rispose, distogliendo lo sguardo dallo sconosciuto che l'aveva aiutata a portare gli scatoloni, affermando con il suo silenzio le parole del Frogadier.
- Me ne sono reso conto troppo tardi... se ne avessi parlato prima, questo non sarebbe successo.
Senza che questi gli rispose, poggiò la tazza a terra, per poi creare una rosa di ghiaccio con le sue mani.
- Se lo spettacolo diventa troppo cruento... volgi un'occhiata a questa.
Prese le zampe della piccoletta, facendole stringere la statuetta ghiacciata tra le mani. Nonostante la materia, era sorprendentemente calda.
- Se finisce bene, poi... vorrei sentire la tua storia.
- EHI! GUARDATE LI'!
Uno scagnozzo Krokorok notò il ninja tra la folla di Crillaropoli.
- CRA! MI HANNO BECCATO! Beh... mi sa che ti devo salutare!
Una decina di Kuroi Kiba fecero uno scatto verso di lui, all'unisono.
- Mon Dieu... lasciarmi finire l'addio no, eh? Che maleducati...
Tese il palmo della mano destra, raccogliendo parte dell'acqua che era rimasta nella tazza e lì intorno, coinvolgendo anche alcuni suoi sosia. Si lanciò verso di loro, creando una palla di cinque metri. Gli scagnozzi si fermarono di scatto, davanti a quella mossa, e cominciarono a correre di nuovo indietro verso gli altri.
- Mizu Ninpō. Mizukage no ōgi.
Facendo un salto verso l'alto, la ranocchia lanciò la palla cerulea verso di loro.
- TAIYŌKEN!
Un rumore assordante: il gigantesco Idropulsar esplose verso di loro, facendo schizzare acqua ad altra pressione da tutti i lati. Nonostante il colpo dirompente, nessuno degli scagnozzi finì al tappeto, riuscendo a riorganizzarsi per la prossima offensiva.
O, almeno, questa sarebbe dovuta essere la prassi. Tuttavia, la conseguenza del lungo combattimento si fece sentire: tutti gli scagnozzi erano affaticati e visibilmente stanchi. La lotta feroce contro un solo pokémon li aveva portati quasi allo sfinimento, costringendoli a dare il massimo per riuscire a sopraffare la ranocchia. Però, nessuno di loro era completamente esausto: avrebbero potuto ancora attaccare se, l'avessero voluto.
- Mon Dieu! Dove ho la testa? - Commentò la Schiumorana, - sembra che oggi la mia mira sia un po' fuori fase... Beh... non che mi sorprenda molto, - disse, - con così tanta spazzatura da pulire, non riesco a mantenere la concentrazione.
Un cupo sguardo si stampò su Paride, rivolto verso il basso, mentre cercava di riprendere fiato.
- (Che diavolo sta succedendo? Questo tizio... Nonostante abbia mostrato un incredibile intento omicida, l'unica cosa che si è limitato a fare è clonarsi ed attaccare con quel kunai e Idropulsar. Ma... non c'era alcuna forza in quegli attacchi. Una volta tenta di congelare qualcuno... l'altra scappa e schiva. Tutto questo non ha alcun senso...)
Riuscì a riacquistare le forze, alzando il viso verso di lui.
- (Il suo pattern di attacchi... non è toccata e fuga. Non c'è niente di "toccata"! Non ha mai concluso una volta l'attacco... solo quei due Aeroassalto contro Dingo e Rex avevano una qualche forza. Ma adesso... Non ho... Non so...)
Il Frogadier si preparò ad un altro assalto, mostrando il sigillo del confronto.
- Parbleu... Mi devo rimettere a lavor-
- CHE C***O DI PROBLEMI HAI?! DANNATA RANOCCHIA!!
L'urlo del sottotenente rimbombò per tutta la piazza, interrompendo l'offensiva della Schiumorana.
- Mh?
- PIANTALA DI PRENDERCI PER IL C**O!! Prima emetti quell'aria spaventosa da fare accapponare la pelle, dicendo che non ci perdonerai mai... E cosa fai? Ti limiti a saltellare intorno e a tirarci acqua in faccia?!
Allargò le braccia intorno a sé, indicando i suo compari.
- Non sei riuscito a mandare K.O. nessuno di noi! Nemmeno ad ucciderci! Perché hai ancora quel maledetto sorriso sulla faccia?! Quand'è... che farai sul serio?!
La Schiumorana si pietrificò, rimanendo con la mano posizionata in quel modo, ma senza mostrare segno di rabbia o felicità. La sua bocca era aperta in un'espressione sorpresa, incredulo, davanti alla frase di quel Pawniard.
- Cos'é, eh?! Tante chiacchiere, ma alla fine quello che hai fatto fino ad ora è solo fuggire!
Puntò l'artiglio d'acciaio verso di lui, con la mano destra.
- Ho capito... è come ha detto il signor Dingo: sei tutto fumo, ma niente arrosto! E' questo il tuo piano, vero? Farci sfinire per poi darci il colpo di grazia, una volta che noi non possiamo più attaccare. Il tuo istinto omicida...
La sentenza arrivò con un colpo di vetro, fratturandosi al suolo in caduta.
- E' soltanto una misera maschera!
Calò il silenzio nell'arena: l'affermazione del Lamaffilata lasciò interdetto tutti i presenti, non capendo come fosse possibile che, quel ninja, avesse finto fino a quel momento la sua forza. Lo Slowking cominciò a farsi un idea diversa della ranocchia: poteva essere che, tutte quelle tecniche usate, fosse solo forma? Ed era per questo che fosse in grado di controllarle così bene? Perché erano innoque fin dal principio?
No: il compagno lucertola, all'interno della sua gabbia, sapeva perfettamente che ciò non era vero. Una volta che Shinso faceva quello sguardo lugubre e senza emozioni, era tutto fuorché una misera commedia.
- Vorrei tanto... che lo fosse, - rispose il ninja, abbassando lo sguardo verso il suolo, depresso, - se fossi davvero così innocuo, non dovrei preoccuparmi di camminare in mezzo agli altri pokémon.
Un brivido di terrore corse di nuovo lungo Paride: lo stesso spavento che aveva avuto a quel "io non vi perdonerò", si presentò di nuovo forte in lui. L'espressione successiva della ranocchia diede conferma che tutto quello che aveva provato non era un'illusione: era lo sguardo di un crudele e spietato combattente, pronto a fare la sua mossa. Bastò una domanda semplice, per scuoterlo di nuovo.
- Ancora... non hai capito?
- C-cosa... dovrei capire? - Rispose il sottotenente, quasi ipnotizzato dal volto dell'ignota mostruosità.
- Quello che prende in giro l'altro... sei tu. Davvero ancora non ti è chiaro nulla?
Il Meisoku azzurro si manifestò di nuovo, questa volta mostrandosi più solido. Raggiungeva l'ampiezza di un metro in larghezza e cinque metri in altezza.
- Io... sto facendo esattamente quello che voglio fare per sconfiggervi. Sto solo... preparando il terreno. Per farvi soccombere... per farvi pentire... di tutto quello che avete fatto.
La sensazione sinistra si sentì più fredda e viscida nelle sue membra, facendolo tremare.
- Nemmeno voi, se per questo, sembrate voler fare sul serio. E voi... invece di scappare, o rendervi conto di quello che sta succedendo, cercate ancora di capirmi... di prevedere la prossima mossa... di contrastarmi. È così difficile rinunciare a capire chi non vuole farsi capire? Non sarei un ninja... se facessi capire le mie mosse, non credi?
Il sindaco si rimangiò il pensiero di prima: divenne chiaro come il sole che, in quel combattimento, qualcosa non quadrava. Cosa aveva fatto la ranocchia? Qual'era il suo obiettivo? Cosa avrebbe potuto ottenere, da tutto quello che aveva fatto, per garantirsi la vittoria sicura? Nemmeno Dingo, il tenente rimasto da parte, si sentiva convinto. Era spaventato, ma allo stesso tempo eccitato, di scoprire quale diavoleria avesse architettato quella viscida Schiumorana.
- Ve lo ripeto un ultima volta... - continuò Shinso, - abbandonate la città. Dopo quello che farò... non si tornerà più indietro. Non vi darò una seconda chance...
Lui non voleva: doveva, ma, se avrebbe potuto, avrebbe preferito che si fosse concluso tutto come un misero litigio tra scolaretti, lasciando perdere e chiedendo scusa alla parte offesa. Ma in cuore suo sapeva che quella richiesta era inutile: era pura formalità, per tenersi stretto l'unica briciola di civiltà che conosceva. I banditi inveirono contro di lui, gridando arroganti ed orgogliosi.
- CON CHI CREDI DI AVERE A CHE FARE, EH?!
- CHE C'E'?! TI SPAVENTI?! VUOI A TUTTI COSTI CHE CE NE ANDIAMO EH?!?! MA NON FARMI RIDERE!!
- IN REALTA' SEI SOLO UN CANTASTORIE! UN PAGLIACCIO!
Fece uno sbuffo rassegnato. Ormai, non si poteva più tornare indietro.
- Mon Dieu... Chissà perché mi aspettavo una risposta del genere.
Il Frogadier fece di nuovo il sigillo del confronto.
- Kōsui: Kaijo.
Al rilascio della tecnica, gli scagnozzi tentennarono di getto, rimanendo a guardare quella dannata ranocchia con uno sguardo shockato. Gli stessi abitanti rimasero a bocca aperta davanti a quello che assistettero. Dingo, invece, spalancò gli occhi dalla sorpresa, credendo fosse impossibile fare una cosa del genere.
Attorno alla pelliccia schiuma del Frogadier vi erano un innumerevole quantità di Revitalseme, appiccicati su di essa, decorando la sua schiuma come il povero ornamento di un capo tribù, con i tesori di guerra dei suoi nemici. Alla loro vista, istintivamente gli scagnozzi controllarono sotto la loro fascia.
- N-non c'è...
- Il mio Revitalseme è... sparito...
Quando aveva notato il Semebase cadere da quella fascia, il ninja aveva intuito che ogni singolo membro ne aveva uno con sé. Un asso della manica astuto per ogni evenienza. Un arma a doppio taglio, se si combatteva contro un Frogadier come Shinso.
- Ve l'ho detto, no? - Disse la Schiumorana, - Non vi avrei dato una seconda chance...
- B-bastardo... - commentò Rex.
Paride divenne pallido.
- (Non ha attaccato fino adesso... per questo? Allora... era tutta una grande distrazione?! Voleva tenerci impegnati con le copie mentre quello vero, di nascosto, rubava a tutti quanti i Revitalseme?!)
Si toccò anche lui la fascia, constatando con terrore che anche il suo era stato prelevato.
- Pensavate che vi stavo prendendo in giro... Ho fatto sul serio fin dal principio. Beh... anche se devo ammettere che non mi dispiace, sinceramente.
Un'ombra calò sui suoi occhi. La sua espressione fu inghiottita dal nero, rendendo incerto il suo volto davanti a quegli scagnozzi.
- Kuroi Kiba... Banditi che si divertono a depredare e torturare poveri pokémon indifesi, ridendo e prendendoli in giro nel farlo, credendo di essere al di sopra di tutti.
Un risolino inquieto apparve sul volto del Frogadier: i suoi occhi si inarcarono verso l'alto, mostrando finalmente quello che a tutti gli effetti era il volto della beffa.
- Come ci sente... ad essere guardati dall'alto verso il basso?
Un digrigno di rabbia si stampò sui loro volti, per colpa dell'orgoglio ferito. Si lanciarono contro di lui, gridando di rabbia.
- COME C**ZO TI PERMETTI?!?!
- TI AMMAZZEREMO! RIMPIANGERAI DI ESSERE NATO!
Guardando i suoi sottoposti lanciarsi all'attacco, lo sguardo di Paride cadde sul terreno della piazza: nonostante prima era completamente liscio, ora era ricolmo di pozzanghere, rendendo l'ambiente più un acquitrino che un pavimento di una città. Il pokémon d'acciaio sbiancò all'improvviso, spalancando la bocca che non aveva mai aperto.
- Sto solo... preparando il terreno.
- TORNATE INDIETRO! ALLONTANATEVI DA LUI! - Gridò il Pawniard, terrorizzato.
- "Rimpiangerai di essere nato", Eh?
Il ninja manifestò due Kunai d'acqua, stringendo lo sguardo verso quelli che, adesso, aveva intenzione di considerare nemici. Ogni maschera cadde dalla sua faccia, lasciando spazio ad un cinico e spietato volto assassino.
- Non c'è bisogno che me lo diciate voi...
(ost inasa boku no hero)
Un lampo azzurro, un bagliore elettrico accecante, un'immagine residua, un'illusione tra le nuvole. Innumerevoli erano le metafore che si sarebbero potute applicare in quel momento, ma i banditi erano troppo sopraffatti dal suo potere per potersi soffermare nel descriverlo. Mizukage Shinso entrò in azione, con tutta la sua forza dirompente e distruttiva. Gli avversari furono lanciati verso il cielo, come se fossero stati investiti da una tempesta.
- Ma... che...
Dei venti scagnozzi che erano partiti all'assalto, i Croconaw e i Krokorok furono ricoperti di botte e bruciature, come se fossero stati presi a pugni da cento colpi di un Hitmonchan, a testa. I pokémon acciaio, invece, erano in piedi, barcollanti, ricoperti di crepe.
- Che diavol-
Non fecero in tempo a girarsi che il ninja era nuovamente svanito. Non si resero nemmeno conto di essere ricoperti di acqua da cima a fondo. Si precipitò addosso a loro, con un Kunai ghiacciato.
- Shikan: la mors da la glance.
I rimanenti Pawniard vennero trasformati in bouquet d'orchidee ghiacciate, bloccando ogni loro movimento. Tutto questo avvenne nella frazione di tre secondi, non lasciando tempo ai combattenti meno esperti nemmeno di elaborare cosa fosse successo. Presi dal panico e dalla rabbia, altri scagnozzi si lanciarono addosso, con Nottesferza, Dragartigli e Garanzia.
- Mizu Ninpō: Kyōsui.
Nessuno di loro si salvò: dalle pozzanghere sul terreno apparvero pugni acquatici che si spararono in faccia a loro, fracassandoli di botte. Il Frogadier scomparve di nuovo: si precipitò addosso a Rex, con un Kunai d'acqua tra le mani. Questo non si lasciò intimidire: accettò la sfida con furore, preparando una morsa d'ombra.
- SGRANOCC-
Ma non ci fu verso: il ninja era troppo veloce. Venne colpito sulla pancia dal coltello d'acqua, facendogli un taglio che lo passò da un fianco ad un altro.
- C-cos...
Il ninja non si fermò: usò la pozzanghera sul terreno per usare un altro pugno d'acqua, colpendo la stessa pancia ferita dal taglio. Gocce di sangue caddero sul pavimento, mentre il Krokorok salì verso l'alto. Rispondendo alla sua velocità, però, Krugo intercettò Shinso.
- B-BRUTTO! PRENDI QUESTO! DRAGARTI-
- Henge: Kōri Kunai.
Trasformandolo in una stalattite con la Liofilizzazione, fece un taglio uguale al compare con il coltello, per poi lanciarlo in aria con un Aeroassalto usato sul piede destro. I due si scontrarono in aria, per poi cadere a terra doloranti. Paride si lanciò verso di lui con Nottesferza, senza alcun timore di Sostituto o Mizubushin.
- Confidente, vedo, - disse il ninja, con volto inespressivo, - hai capito che, mentre sono così, non posso evadere gli attacchi.
Si scontrarono come i migliori spadaccini, rispondendo con fendenti e fendenti. Nonostante volesse con tutto se stesso ucciderlo e fermare quel mostro, il ninja riuscì a parare ogni suo colpo, nonostante venisse spinto all'indietro, verso altri scagnozzi pronti all'assalto.
- Mossa intelligente, - commentò il Frogadier, - ma inutile.
Un pugno acquatico colpì il mento di Paride: la Schiumorana si stava muovendo di proposito indietro per farlo finire su un'altra pozzanghera. Distratto il Pawniard, schivò gli attacchi degli assalitori, per poi precipitarsi di nuovo verso Krugo e Rex, che erano a terra, cercando di rimettersi in piedi.
- Con voi non ho finito.
- IIIK!!!
Degli scagnozzi si misero in mezzo: dieci Pawniard gli bloccarono la strada, facendosi forte del fatto che fosse debole contro di loro. Lo attaccarono contemporaneamente con Nottesferza, ma sensa alcun risultato: Shinso menò fendenti a destra e a manca, parando ogni loro colpo e scheggiando le loro lame.
- M-ma come...
Dopo averli distanziato con la pura forza fisica, raccolse dell'acqua con un Taiyoken di tre metri, per poi lanciarlo verso il terreno. L'esplosione lanciò via gli scagnozzi, rendendo i loro sforzi vani. Si sollevò un cumulo di polvere, rendendo instabile ancora una volta il pensiero di Paride.
- USATE STRIDIO! PRESTO! NON PERDETELO DI VISTA!!
I Krokorok si misero in posizione, pronto a lanciare gli ultrasuoni per disperdere la nebbia.
- Quella mossa è fastidiosa. Aeroassalto.
Si precipitò verso di loro, tirandogli un pugno sul mento per chiudergli la bocca. Dopodiché, si affidò al Kyōsui nuovamente per lanciare pugni proiettili dalle pozzanghere, mandandoli definitivamente K.O.
- E' TROPPO VELOCE, SIGNOR PARID-
Uno due tre quattro dieci quindici: si occupò ad uno ad uno dei Krokorok, fracassadogli le mandibole e i denti a suon di pugni tra Kyosui e Aeroassalto. Di tutti gli scagnozzi di quella specie, rimase in piedi solo Rex.
- GRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGH!!!!!!!
Si lanciò contro di lui, dal fianco destro, aprendo le fauci a dismisura. Riuscì a correre talmente tanto da raggiungere la Schiumorana, quasi riuscendo ad addentarla. Ma questa sfuggì dalle sue grinfie, per poi posizionarsi sopra la sua testa e scagliarli contro un Aeroassalto, con un calcio a pestata sul muso, sbattendoglielo sul terreno e frantumando il pavimento di marmo.
Nonostante il colpo, Rex si rialzò digrignando i denti, facendosi forza della sua rabbia. Fece cadere all'indietro la rana, cercandola poi di afferrarla per il collo.
- SEI MIO, ORA! SGRANOCCHIO!
Tentò ancora di azzannarla, cercando di staccargli la testa.
- Il collo?
Caldo. Se avesse dovuto descrivere quella sensazione violenta e dolorosa con qualcosa, avrebbe scelto "caldo bruciante". Non fu il tepore del corpo del Frogadier a sentire, ma la ferita infertagli da esso. Con le mani libere, Shinso aveva materializzato due Mizu Kunai da trenta centimetri di lunghezza, piantandoglieli sul muso, impalandogli le fauci.
- Dovevi bloccarmi le mani.
Trasformò le ferite in ghiaccio con i Kōri Kunai, per poi tirargli un calcio sulla mandibola e gettarlo all'indietro. Nell'istante in cui cadde, gli occhi del sottotenente rotearono indietro, segnando la sua sconfitta. Per qualche secondo, lo scontro si fermò, colorando di terrore il volto dei rimanenti scagnozzi. Il ninja si girò verso di loro, facendo tornare i Kōri Kunai dei Mizu Kunai.
- Voi siete i prossimi, - dichiarò a voce ferma.
Presi dal panico, si lanciarono di nuovo contro la Schiumorana. Chi con Nottesferza, chi con Dragartigli: le due fazioni di pokémon rimaste decisero di affidarsi completamente alla forza bruta, attaccando in massa. Ma era inutile, era pura utopia riuscire a battere la letale ranocchia. Pugni acquatici, fendenti taglienti, calci dirompenti: Shinso saltava come una molla da una parte all'altra, come un pinball impazzito della morte.
Ad uno ad uno, gli scagnozzi furono spazzati via, lanciati da una parte all'altra, subendo danni e graffi da ogni dove, senza riuscire minimamente a fare qualcosa. O, almeno, questo credeva di aver fatto il ninja. Da dietro di lui, un Croconaw ricoperto da un Meisoku nero e azzurro stava per assaltarlo di soppiatto, ad una velocità che si avvicinava molto a quella della Schiumorana.
- DRAGARTIGLI!
- (Capisco... - pensò Benji, - si è potenziato con Dragodanza mentre gli altri attaccavano. Dovrebbe riuscire a mettere almeno a segno un colpo...)
Ma non ci fu verso, nemmeno con quella tattica: la Schiumorana piegò la testa verso sinistra, schivando il colpo, per poi girare su se stesso e mettere a segno sul fianco sinistro del Croconaw un Aeroassalto con la mano destra, riuscendo a scagliarlo via per otto metri. In realtà, anche quella era una distrazione: Paride si trovava alla sua sinistra, pronto a tendergli un Nottesferza potenziato con tre Danzaspada.
- Non ci siamo capiti, - disse il ninja.
In quello stesso preciso istante, dieci pugni dalle pozzanghere colpirono il Pawniard in volo, sul mento e sulle braccia.
- E' troppo tardi, per cercare di fare qualcosa.
Grazie a quel colpo, riuscì a distanziarsi dai due sottotenenti rimasti, precipitandosi di nuovo verso gli scagnozzi. Andò addosso ai Pawniard, che risposero ancora una volta con Nottesferza. Questa volta, però, il Frogadier ci andò giù pesante.
Avvenne tutto in un lampo: passando in mezzo a quelli con due Kunai d'acqua, tagliò in mille pezzi le loro lame sulle mani e sulle teste, indebolite prima con tutti quei colpi acquatici. I banditi guardarono con tristezza e terrore le loro mani: perdere il proprio arto importante, quello destinato a metterli in alto nella catena alimentare, li fece sentire persi ed umiliati.
- Ora sapete cosa hanno provato, quelli che avete ferito in questo villaggio, - disse il ninja, senza voltarsi verso di loro.
Un grido di rabbia si levò a gran voce in tutta la piazza.
- MALEDETTO BASTARDO!
Sebbene senza spade, si lanciarono di nuovo all'attacco, attaccando con miseri Nottesferza. Il Frogadier incrociò le braccia davanti a sé, aprendo le mani dietro le spalle, per poi stringere le dita, come se stesse afferrando delle corde.
- Mizu Ninpō...
La visione spiazzò ogni presente in piazza, banditi, esploratori e cittadini compresi: una tecnica dei Mizukage sconosciuta ai più, ma indimenticabile per i più anziani e per coloro che si erano fiondati nello studio, fece la sua apparizione in quel bagno di polvere e sangue.
- MERMAID CHAIN! (*)
I pokémon furono bloccati in aria da funi d'acqua solida, che li tennero legati alle mani del ninja. Il volto dello Slowking sbiancò dall'incredulità di ciò che stava vedendo.
- (C-come...)
Il Frogadier strattonò le funi verso l'esterno, rompendo le braccia incrociate, facendo sbattere uno ad uno gli scagnozzi tra di loro. Lo scontro fu talmente forte da far crepare ulteriormente le loro armature, mandando i più K.O. Di nuovo, però, gli altri scagnozzi Croconaw approfittarono del momento dopo la tecnica per attaccare di nuovo, usando Dragartigli. Shinso, però, non si fermò un secondo: prese le catene acquatiche, con cui trascinò i Pawniard per usarli come giavellotti contro i coccodrilli d'acqua. Destra, sinistra, sopra, sotto: non ci fu alcun limite nel come quella Schiumorana riuscì a sorprendere i suoi avversari, facendoli soccombere a suon di mosse acquatiche.
Elliot stava assistendo con stupore a quel bagno acquatico. La Schiumorana era forte, terribilmente forte, e soprattutto veloce. Con quella rapidità, avrebbe potuto annientare ogni strategia gli si fosse parata davanti, facendo giocare il suo avversario nelle sue mani. Prima, quando lo stava per mandare K.O. dentro la locanda dello Slowking, sarebbe potuto scappare senza problemi, fuggendo come se nulla fosse. O, peggio, avrebbe potuto combattere, cercando di salvarsi la pelle. Non riusciva a comprendere il perché non l'avesse fatto. No: lo capiva benissimo.
- E voi rifiuti... voi schifosi bastardi, continuate a sghignazzare a tutto tondo, della sofferenza altrui.
[...]
- Giocate con le vite di questi innocenti abitanti, trattandoli come misero bestiame, come il più barbaro dei pokémon selvatici.
[...]
- E poi... il mio capitano, il mio prezioso capitano... un pokémon, buono, gentile, altruista, onesto, e giusto. Una delle persone più venerabili di questo mondo, uno dei pokémon che rispetto... che ammiro... che ha dato tanto, anche ad uno come me, trattato come una pezza da pavimento. Un misero insetto sperduto tra le boscaglie, affogato in una tempesta tagliente. E voi godevate... godevate nel vederci soffrire.
[...]
Divenne molto più chiaro di quanto si fosse sbagliato sul suo conto: nonostante il male che aveva riconosciuto in lui, nonostante le bugie che aveva detto, nonostante la verità che aveva nascosto, quello era un pokémon che genuinamente adorava i suoi amici, che avrebbe rischiato la vita per loro, e che provava pena per quei pokémon che non potevano difendersi da soli. Non aveva idea da cosa fuggisse, ma di una cosa era sicuro.
- (Questa... non è finzione. Mizukage Shinso. Tu sei... reale).
Altre emozioni miste invasero invece Mizukage Benji. Il corpo del sindaco di Crillaropoli iniziò a tremare, davanti a colui che sembrava essere il combattente più spietato e forte mai visto tra i Mizukage.
- (Q-questo ragazzo... usare tutte queste tecniche è pura follia per un Mizukage. Non ho mai visto... mai nella mia vita, nemmeno dopo l'arrivo dei vecchi abitanti, un pokémon con tale abilità e con tale velocità di esecuzione. E' veloce... smuove l'acqua come se fosse un quieto fruscello, per poi trasformarlo in un mare in tempesta).
Nel frattempo, i Pawniard congelati precedentemente si scongelarono, riprendendo l'offensiva. Saltarono addosso alla Schiumorana all'unisono, cercando di sopraffarlo con il numero.
- (Passa da una tecnica all'altra, ha sempre una contromossa per un attacco a sorpresa. I suoi movimenti sono rapidi, ma non sono mai sprecati... Nessuno dei suoi passi è in più o in meno. Sembri davvero stia danzando con loro. Scommetto che nessuno l'ha notato...)
Il Frogadier si mosse verso destra, piantando un Mizu Kunai dietro di sé, tirandolo in testa ad un pokémon Acciaio.
- (Quando schiva... non guarda nemmeno il nemico. Sa esattamente dove sono i suoi avversari, e sa esattamente dove colpire e come sopraffarli. E poi... quella tecnica...)
Cinque dei Croconaw provarono di nuovo ad assaltarlo, ma furono presi dal Mermaid Chain del ninja. Li legò repentinamente, per poi tirarli su e scagliarli addosso agli altri come se fossero dei martelli, girando vorticosamente su sé stesso. Dopodiché, applicò il congelamento alle catene, bloccando quei coccodrilli.
- (Solo in pochi sono riusciti ad impararla... Si dice che uno solo in cinque generazioni possa farlo. E tutti quei Kyōsui con le pozze... Loro non lo sanno, ma bisogna toccarle almeno una volta, per poterla fare. Non ho alcun dubbio).
Il volto solenne del sindaco sentenziò la Schiumorana del team Skyraiders, riconoscendo il suo valore come guerriero, con un semplice aggettivo che ben riassumeva il suo stile di combattimento.
- (Questo ragazzo... E' un puro genio!)
La Schiumorana manifestò due Idropulsar, per poi tirarli l'uno addosso all'altro. L'onda ultrasonica destabilizzò i dieci rimanenti Croconaw, che furono poi strattonati di nuovo dalle funi acquatiche. Non si fermò un secondo: iniziò a pugnalarli con pugnali ghiacciati intorno al ventre, per poi lasciargli lì, completamente sconfitti. Una seconda realizzazione arrivò a Mizukage Benji.
- (Sa esattamente dove colpirli... eppure non fa nient'altro che mandarli K.O.)
Il restante numero di Pawniard fu invece terminato con il Kyōsui: portati in un unico punto dalle funi, cominciò a massacrarli a suon di pugni dalle pozzanghere, usando altri Idropulsar per aumentare il numero di attacchi. Scontrandosi tra di loro, i pokémon di tipo Acciaio svenirono, determinando la vittoria del Frogadier anche su quella fazione.
- (Sebbene il suo sguardo omicida... è fin troppo gentile).
Rimaneva solo uno da fronteggiare: Kurokiba Paride, il sottotenente d'acciaio.
- Mi basterà una mossa per sconfiggerla, - disse il ninja, - dia il meglio di sé.
Preso dalla rabbia per il commento arrogante, il Pawniard rilasciò un Meisoku di sette metri, riempiendo l'arena di un nero oscuro. Con due lame giganti da entrambe le mani, potenziate dai Danzaspada, si precipitò addosso al suo nemico, con un fiero grido di guerra.
- GHRIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHH!
- Mizu Ninpō. Mizukage no ōgi.
Shinso stese la mano verso il cielo, raccogliendo tutta l'acqua della piazza, creando un unica palla celeste dal diametro di nove metri.
- Taiyōken.
L'aura emessa da essa lasciò a bocca aperta gli spettatori. Si diceva che, più un Mizukage fosse in grado di raccogliere l'acqua e mantenerla in quella forma sferica, più la sua abilità come ninja era superiore agli altri. Non ci fu esito più facile da stabilire: tutti quanti seppero chi sarebbe uscito vincitore da quello scontro.
- Au revoir. (*)
Il Frogadier lanciò l'enorme sfera acquatica contro Paride, con la velocità di un proiettile. Nonostante questo, il Pawniard non si fermò: incrociò le braccia, gettandosi a capofitto verso quella mossa. Ci furono saette blu e nere tergiversare intorno a lui, segno del suo forte orgoglio e nella manifestazione del suo spirito primeggiante. Ma non ci fu verso: la pressione generata da quella vorticosa palla d'acqua lo schiacciò completamente, inghiottendolo in un vortice di distruzione.
Ci fu una tremenda esplosione: ancora una volta, un vento di tifone tergiversò per l'arena, scomponendo i paesani per le vie, mentre un cumulo di polvere si sollevò in aria, sancendo la fine di quello scontro a senso unico. Il Frogadier atterrò a terra, a testa alta per aver concluso il compito in modo egregio. Il cumulo di polvere si diradò, lasciando spazio al pavimento di poter mostrare il corpo senza più energie del pokémon Lamaffilata, completamente scheggiato e graffiato, dove le sue lame erano spezzate e perse per sempre.
Dei novantatré scagnozzi affrontati, inclusi i sottotenenti, nessuno era uscito vincitore: tutti quanti erano stati messi K.O. dallo spietato ninja, sancendo la sua supremazia. Nonostante questo, egli aveva il respiro affannato. La lunga lotta aveva fatto pagare il suo prezzo a Shinso, che lo aveva sfinito come non aveva mai fatto in tutta la sua vita. Mise una mano sulla pelliccia schiuma, prelevando venti Revitalseme dei Kuroi Kiba, recuperando in parte le forze.
Gli bastò per non sentire la fatica, ma, molto probabilmente, non sarebbe bastato per recuperare tutto il dispendio di Meisoku utilizzato nel combattimento.
- Anf... anf...
Sentì di nuovo il respiro affaticarsi. Fu un chiaro segno che non sarebbe riuscito a recuperare le forze con quei Revitalseme. Un piccolo prezzo da pagare, per la vittoria su quei banditi. Le facce dei cittadini erano sconvolte: in cuore loro volevano esultare, acclamare e gioire della giusta punizione che aveva inflitto a quei mostri, che per più di un anno avevano trattato male loro e tutta la città, infangando il loro buon nome. La motivazione che gli spinse a non farlo fu una soltanto: non era ancora finita. Un applauso ticchettante si sentì in lontananza, proveniente dall'ultimo rimasto dei banditi.
Wazawai Dingo era lì, distante a lui di dieci metri, con l'atteggiamento di chi si stava godendo uno show in prima serata.
- Bene bene bene... good boy! Devo ammetterlo: ci sai davvero fare.
- Il prossimo... sei tu, - disse Shinso, con uno sguardo perforante.
Egli scosse la testa, alzando le mani al cielo.
- Dear god quanto sei serio! Chill down, dude! Abbiamo appena iniziato. Una cosa alla volta, ok?
Sebbene i suoi compagni fossero distesi e a terra, e colui che gli aveva sconfitti tutti in una sola volta era lì in piedi, il coccodrillo era tranquillo. Si sentiva come se avesse la situazione sotto controllo, atteggiandosi come un egregio boss malavitoso di Cuba, con lo stesso mix di pericolosità e allegria.
- Non abbiamo iniziato niente... - rispose la ranocchia, - qui... ci sarà solo la fine. Ti toglierò quel sorriso dalla faccia, una volta per tutte.
- Ti da così fastidio? Oh boya... che pokémon triste che sei. Se provo a farti divertire, è probabile che non ci riuscirei...
Scosse la testa rassegnato, per poi rialzare il volto e guardare dritto negli occhi la viscida ranocchia. Un ghigno spettrale apparve sul suo volto, presagendo un inquietante capovolgimento di eventi.
- Vorrà dire... che penserò solo per me!
Il Krookodile fece uno schiocco di dita con la mano destra, come per dare una specie di segnale a qualcuno. Non appena lanciò il suono, il ninja indietreggiò repentinamente, preparandosi a qualche tecnica segreta.
- Jeez... sei davvero prudente eh? Peccato che... non ti servirà a niente.
Rumore di passi metallici, zampe palmate e artigli graffianti rimbombarono sul pavimento. Alcuni paesani gridarono davanti a quello, attirando l'attenzione del Frogadier.
La sua bocca si aprì leggermente nell'incredulità, mentre il suo sguardo espresse appieno un misto di rabbia e terrore, nei confronti di quello che aveva capito fosse successo. Gli scagnozzi erano in piedi, di nuovo in forma e pronti ad attaccare. Le ferite inferte dalla Schiumorana non si erano rimarginate completamente, forse di combattere di nuovo , ma, sicuramente, non avrebbero avuto alcuna possibilità contro di lui.
Non era quello il piano: ogni membro della banda dei Kuroi Kiba aveva tra le mani un abitante di Crillaropoli, con le zampe premute sul loro collo. Nessuno di loro era un anziano, o un combattente: erano bambini o donne, le più facili da sopraffare e uccidere. Il volto cupo del ninja tornò quello del mite agnellino che tutti conoscevano. Capì perfettamente la situazione in cui si trovava, così come l'orribile epilogo che ne sarebbe derivato.
- Vedi, piccola ranocchia, - continuò il tenente, - il Revitalseme sulla fascia non è l'unico che abbiamo.
Shinso si voltò di nuovo verso il Krookodile, paonazzo.
- Ogni Croconaw e ogni Krokorok ne ha uno nascosto in un dente, che in realtà è una capsula di metallo. Mentre, invece, i Pawniard c'è l'hanno nella cicatrice sul braccio sinistro. E' un vantaggio per loro, avere un esoscheletro metallico. GRAHAHAHAH! CHE FESSO CHE SEI!
- T-tu... v-voi... che state facendo? - disse la Ranocchia.
- Pfff... adoro il tuo sguardo! Credevi davvero di vincere? Mister "io non vi perdonerò"? GRAHAHAH! NON HAI MAI AVUTO UNA CHANCE DAL PRINCIPIO! Vedi... puoi fare il cattivone quanto vuoi, ma alla fine sappiamo tutti come sei... Come i tipi come voi sono.
Dingo fece un cenno con la testa, chiedendo a Rex di portare a lui l'abitante che teneva prigioniero. Era Brina, la Brionne con cui prima aveva parlato il Frogadier. Non appena tra le sue grinfie, la afferrò per la zampa destra, stringendogliela talmente forte da farle male, quasi sembrasse volesse spezzarla.
- IAAAA!!
- NO! - Gridò il Frogadier, d'istinto.
- Degli inguaribili esseri di buon cuore! Dolci, gentili... e soprattutto innocui, se sai come prenderli. Potete fare i grossi quanto volete: una volta che vi tocchiamo qualcosa, come un povero innocente, diventate come dei miti Lillipup. Voi merdine civilizzate: non c'è una versione di voi che potrà prevalere sugli altri pokémon!
Il coccodrillo abbracciò la povera femmina con la mano sinistra, sfiorando con la sua guancia sinistra quella destra di lei.
- Lo vedi questo bel bocconcino? Guardala come trema! Lo sai perché? Perché ha paura, il povero angioletto! Non di te, mister volto assassino, ma di me! I pokémon deboli hanno delle qualità, dopotutto. Capiscono subito chi è il capo!
- Viscido verme... - commentò la felina.
Dalla gabbia vicino a Benji, si sentirono colpi di metallo e tentativi di rottura. Il compagno di Shinso, Byakuken Kenji, stava tentando con tutte le sue forze di liberarsi da quella gabbia, usando l'anello che aveva intorno al becco per riuscire almeno a piegare le sbarre. Un colpo, due: per quante volte sbattesse la testa contro la cella, non c'era verso di riuscire a creparle. Ma a lui non importò: continuò lo stesso a provarci, innumerevoli volte.
- E' inutile... Kenji-kun, - disse l'Infernape, - le Tenma no Kusari sono indistruttibili. Sono resistenti di loro: senza poter usare il Meisoku, ogni tentativo è vano.
Il Legnogeco continuò a sbattere la testa, nervoso, non curante del commento di Chaki.
- Ora... - continuò Dingo, - farai la brava ranocchia e ti arrenderai. Lo so che potresti raggiungermi e salvarla, ma potresti farlo con tutti gli abitanti?
I Pawniard misero le loro lame intorno ai colli dei prigionieri. Solo una minima parte era tenuta in ostaggio, ma nessuno di loro poteva fare niente, per colpa del tanto pericoloso contratto.
- Sono sicuro che-
Non ebbe bisogno di dire nient'altro: il Frogadier era già in ginocchio con entrambe le gambe, con la fronte appoggiata sul terreno. Il Krookodile fece uno sbuffo di noia. Si aspettava come minimo qualche insulto, un po' di lotta. E, invece, quello si era arreso senza se e senza ma, addirittura chiedendo perdono.
- Tsk! Che noia... Credevo ci mettessi un po' più di brio.
La Schiumorana rimase ferma in quella posizione. Fremeva dalla rabbia, era iracondo e nervoso, ma sapeva che non aveva altra scelta per salvare la vita di quella poveretta, così come quella dei paesani.
- Davvero non capisco cosa ve lo faccia fare di vivere così: alle dipendenze degli altri, per mantenere una buona facciata... guarda dove ti ha portato il buon senso! Alla mercé del primo che possa cagarti in testa, senza che tu possa dire beh o ma! Siete ridicoli... GRAHAHAHAHAH! MALEDETTAMENTE RIDICOLI!
Si mise ad annusare la pelle di Brina, con l'acquolina in bocca.
- Sniff. Uhm...
- C-c-cosa sta facendo? - Chiese timida la piccoletta.
- Sai che ti dico? - Disse, continuando a rivolgersi alla ranocchia, - non c'è gusto che tu ti arrenda così. Tanto non puoi fare niente, al momento! Vediamo un po'... sarebbe scortese lasciarti impunito dopo tutto quello che hai fatto ai miei scagnozzi. Ma sì...
Spalancò la bocca, per poi mordere con poca forza la pinna destra della Brionne. Non fu abbastanza per spezzargli le ossa, ma fu sufficiente per affondare leggermente i suoi denti nella carne, provocandogli immenso dolore.
- IIIIIIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!
Il cuore del ninja ebbe un sussulto: rialzò lo sguardo dal pavimento, guardando con orrore la povera pokémon torturata.
- OH SI'! GRAHAHAHA CHE BELL'URLETTO CHE HAI CACCIATO! SARA' UN VERO SPASSO FARTI A PEZZI DAVANTI A QUESTO BELLIMBUSTO!
Il rumore dalla gabbia si fece più forte: il Grovyle sembrava non sentisse più il dolore.
- Certo che hai un buon sapore... - disse Dingo, - non ho ancora capito come abbia fatto a sfuggirmi uno zuccherino come te. Che dici, uhm? Vuoi venire con me? Sarò gentile... Non sono così stupido da massacrare una povera femmina. Ci sono migliori utilizzi...
Brina era tutto un tremore: non ci sarebbe stato limite a quello che avrebbe potuto fargli quel bandito, e in suo cuore ne era ben consapevole. Era sicura che, ad un sadico come lui, avrebbe fatto piacere un po' di lotta. Quindi rimase ferma, per paura di essere malmenata più duramente.
- Prima, però... dovrai perdonarmi.
Afferrò di nuovo con la mano destra la sua pinna, affondando gli artigli e graffiandogli per dieci centimetri la pelle.
- Dovrò rovinarti un po'! Devo fare un bel regalo a questa ranocchia! GRAHAHAHAH!
La ragazza era disperata: sapeva che era inutile, ma lei fece comunque appello all'inesistente pietà del Krookodile.
- L-la p-prego...
- Uhm?
- L-la prego... signor Dingo... m-mi lasci andare....
- Uhm? Come dici? - Disse ironico, - mi stai chiedendo se ti trovo deliziosa? Oh, certo che lo sei!
Da lontano, una debole voce risuonò nella piazza, come un piccolo violino giocattolo.
- Ti prego... non farlo.
Un altro appello arrivò dallo stesso Frogadier. I suoi occhi ancora esprimevano rabbia, ma si erano ripresi il liquido lagrimoso con cui passavano le solite giornate, sulla faccia di Mizukage Shinso.
- Potrai fare di me ciò che vorrai. Ma-ma ti prego... non fargli altro. Per favore.
Il coccodrillo fece uno sbuffo deluso, quasi innervosito dal comportamento del ninja.
- Pff! Dear god... Stai diventando noioso. Anche se volessi la tua vita al posto della sua, adesso non avrei alcuna voglia di te. Sta tornando quell'odore disgustoso.
Un altro morso cadde sulla pinna della poveretta. Gocce di sangue si fecero strada sulla sua pelle, cadendo sul terreno.
- QUESTA SIGNORINA E' MOLTO PIU' APPETIBILE!
Il Violino stridette di nuovo, mescolandosi con i rumori della sua pioggia interiore.
- Perché...
Dingo lasciò di nuovo la presa, scocciato.
- Uh? Che c'è ancora? Non sei in grado di seguire lo spettacolo in silenzio? E' per te, lo sai?
- Perché...
Il Frogadier strinse i pugni dalla rabbia, infuriato dal comportamento del bandito. Un piccolo sorriso si fece largo tra le labbra di questo, sadicamente apprezzando la reazione che doveva aspettarsi prima. I rumori dalla gabbia della lucertola si fecero più forti: arrivò persino ad usare le mani nude per piegare le barre.
- Mi sto arrendendo. Puoi avere la vendetta che vuoi sul mio corpo per il resto dei tuoi giorni. Ho fatto io del male ai tuoi compagni, non lei. La femmina non c'entra niente con tutto questo. Eppure... continui a farle del male, in quel modo cruento.
Una parola particolare uscì dalla bocca del ninja. Come una chiave di violino all'inizio di un pentagramma, la sua stridula voce si fece largo nell'etereo del momento, giungendo alle orecchie del Krookodile come un graffietto su una lavagna nera, portando con sé note basse da far venire i brividi.
- E' perché... è divertente?
Il Grovyle si fermò: quella parola provocò in lui una sinistra sensazione.
- E' così divertente? Ferire le altre persone? Trattarle come giocattoli?! Mangiare i loro arti come se fossero di vostra proprietà?! Fargliela pagare per un qualcosa che non hanno fatto?! Vedermi ferito... vedermi fare del male... vedere impauriti gli altri...
Il volto del ninja era qualcosa di ambiguo: delle lacrime schizzarono via dal suo volto di getto, sparandosi sul terreno, mentre i suoi occhi erano assetati di sangue, completamente inviperiti.
- E' COSI' DIVERTENTE, RIDERE DELLA SOFFERENZA ALTRUI?!
Cadde il silenzio nell'arena: quelle parole sputate di furia focosa azzittì persino il capo bandito, che non poté fare a meno di spalancare la bocca, sorpreso di tale affermazione. Non sembrava disperata, né tanto meno triste, la sensazione provata dai criminali.
- Pfff... uh...uhuh... ahahah....
L'unica emozione che suscitò nei Kuroi Kiba, fu la completa ilarità.
- GRAHAHAHAHAHAHAHHAHAH! GRAHAHAHHAHAH!
- GREHHEHEHEHEH!
- KHIIHIHIHIHI!
- ODDIO! AHAHAHAHAHAHA!
- AHAHAHAHAHAH!
- AHAHAHAHAHAHAH!
- AHAHAHAHAHAHAHAH!
- AHAHAHAAHAHAH!
- GRAHAHAHAHAH! SEI IL MASSIMO! AHAHAHAHAH! NON HO MAI VISTO UN TALE IDIOTA IN TUTTA LA MIA VITA!
Il volto della ranocchia era sconvolto: quella sensazione di derisione cavalcò le sue viscere fin dal profondo, consumandolo dall'interno.
- SE E' DIVERTENTE?! E' LA COSA PIU' DIVERTENTE CHE ESISTA IN QUESTO PIANETA! COMBATTIMENTO, UCCISIONE, CIBO, FEMMINE! NULLA DI TUTTO QUESTO PUO' EGUAGLIARE LE LACRIME DI UN BUONO A NULLA, CREDENTE NEL BENE E NELLA GENTILEZZA!
Il grido del bandito risuonò nelle sue orecchie, aumentando il suo battito cardiaco. Fu come un colpo di chitarra elettrica, da spazzare via ogni vetro sul suo cammino.
- NON C'E' NULLA DI PIU' BELLO NEL VEDERE QUALCUNO PERDERE LA SPERANZA! OGNI SOGNO, OGNI DESIDERIO: ANDATO IN FRANTUMI PER COLPA DI UNO CHE SE SBATTE IL C**ZO DI TUTTO QUESTO! POVERI ILLUSI!
Quella frase, invece, gli risuonò come una percussione nel cervello, bombardando i suoi neuroni. Dingo era in pura euforia: avrebbe detto qualunque cosa, pur di farlo piangere dalla disperazione e dalla paura.
- Lo sai cosa farò? Dopo che avrò finito con lei? Verrò da te, ti aprirò il corpo senza tagliarti gli organi vitali, e poi... mi mangerò i tuoi arti, uno ad uno! Poi ti fermerò le emorragie... e ti porterò con me durante il pagamento del tributo, mozzando gli arti di altri pokémon che non potranno pagare i nostri ingenti tributi!
Un assolo di violini lo scosse nelle membra, facendo tremare la sua pelle, quella che sarebbe stata la copertura di una futura carcassa.
- Non sei contento? SARAI COME UN ALLEGRO CANTO DI ANNUNCIO CHE SEGNERA' LE NOSTRE GESTA, ANNUNCIANDO IL NOSTRO CAMMINO! GRAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAAHAAHAHAH!
- GREHHEHEHEHEH!
- KHIIHIHIHIHI!
- AHAHAHAHAHAH!
- AHAHAHAHAHAHAH!
- AHAHAHAHAHAHAHAH!
- AHAHAHAAHAHAH!
Quelle risate, invece, lo resero cieco. Intorno a lui non vide più un coro di pokémon malvagi. Il mondo era diventato nero, con un cielo rosso sangue che metteva in risalto l'oscurità del luogo in cui si trovava.
- GREHHEHEHEHEH!
- KHIIHIHIHIHI!
- AHAHAHAHAHAH!
- AHAHAHAHAHAHAH!
- AHAHAHAHAHAHAHAH!
- AHAHAHAAHAHAH!
Gli esseri viventi diventarono ombre danzanti, piccoli spettri ondeggianti dalla risata perforante e distruggente.
- GREHHEHEHEHEH!
- KHIIHIHIHIHI!
- AHAHAHAHAHAH!
- AHAHAHAHAHAHAH!
- AHAHAHAHAHAHAHAH!
- AHAHAHAAHAHAH!
Il loro occhi erano piccoli e taglienti triangoli rossi, acuti nell'allegria e ottusi nella goduria del dolore, sbeffeggiando l'anima travagliata del ninja.
- GREHHEHEHEHEH!
- KHIIHIHIHIHI!
- AHAHAHAHAHAH!
- AHAHAHAHAHAHAH!
- AHAHAHAHAHAHAHAH!
- AHAHAHAAHAHAH!
Quel suono snervante gli picchiettò nel cervello come mille becchi di corvi e avvoltoi, desiderosi di festeggiare con il suo sangue per celebrare la vita e il loro volo nelle notti senza luna, giocando con la sua testa come se fosse una poltiglia da lancio, facendo gara a chi ne mangiava di più.
Piano piano, il povero Mizukage si perse nel nero della sua anima, lacerando ogni briciola di bianco che lo teneva ancorato alla sua persona, alla sua buona volontà. Il Legnogeco ricominciò più furente nella fuga della gabbia, assaltando con furia quelle sbarre di Tenma no Kusari.
- Ti capisco... - disse Chikatomo, - anch'io vorrei prendere a pugni quello schifoso cattivone, e con lui tutti quegli esseri spregievoli, ma non possiamo fare niente... Non possiamo, purtropp-
No. Lo scimpanzé credeva di leggergli il pensiero, ma ciò era ben lontano dalla verità. Ciò che stava spingendo lo spadaccino a tentare all'infinito di uscire non era affatto la rabbia nei confronti della meschinità del pokémon.
L'occhio della scimmia ricadde sul volto del Grovyle. Non era rabbia quella che lo stava guidando. Non era senso del dovere nei confronti di quegli innocenti, e nemmeno la voglia irrefrenabile di punire quegli scellerati. Ciò che lo stava attraversando, era puro terrore.
- CHE C'E'?! - Esclamò il coccodrillo, - NON PARLI PIU'?! VOGLIO SENTIRE ANCORA UN PO' DEL TUO PIANTO!
I pugni del Frogadier smisero di tremare: si aprirono entrambi, rilasciando ogni briciolo di furia che lo stava corrodendo.
- Ma andiamo... ti arrendi di nuovo?
- Sì. Mi arrendo.
Una parola inaspettata, un bicchiere infranto, caduto da bordo tavola. Il tono con cui lo disse era calmo, fermo, e sicuro. Non ci fu alcuna sfumatura di paura, né di sconfitta. Un velo di curiosità attraversò il Krookodile, che lo fece stringere le sopracciglia.
- (Si... arrende?)
Il volto della Schiumorana era oscurato da un nero seppia: nessuno dei presenti riuscì a distinguere il suo volto. Un leggero Meisoku azzurro attraversò la pelle di Shinso, ondeggiando al vento come leggeri fili d'erba.
- Tu... Voi... Voi insetti...
Alzò di nuovo il volto verso di lui, facendogli provare un brivido di terrore. Lo stesso volto di prima, lo stesso che aveva messo sull'attenti i Kuroi Kiba si presentò di nuovo. Però, questa volta era diverso. Questa volta, la paura dell'essere dalla pelle viscida era solo una facciata, una sola componente dell'orrore e del mostruoso. La bocca era cucita, ma sembrava affilata come un rasoio, gli occhi erano enormi e le pupille piccole piccole, come lo sguardo di un demonio.
- N̵o̷n̷ ̵m̴e̵r̵i̸t̸a̴t̶e̵ ̸d̶i̴ ̶v̶i̷v̶e̷r̶e̸.̵
Avvenne tutto in pochi secondi, ma per gli esploratori, che mai l'avevano visto così spaventoso, sembrò passare un eternità. Il suo Meisoku divenne più denso, rendendosi visibile anche ai Kuroi Kiba, mostrando l'azzurro celeste.
Ai loro occhi, il colore cambiò lentamente. Divenne nero come la pece, mostrando sfumature viola scuro tra le pieghe della massa oscura. Si librò in aria come un fumo danzante, occupando l'ampiezza di otto metri e l'altezza di venti metri, quasi superando la grandezza di quella di Rukio ed Elliot messe insieme.
Il cielo divenne nero, come se le nuvole volessero difendere il sole da quello che stava per accadere. Il coccodrillo era incredulo: la visione davanti ai suoi occhi non era mai stata presente, così come la sensazione che ne derivava. Paride guardò quella nube nera con orrore: mai nella vita, mai e poi mai, gli era capitano di vedere qualcosa del genere.
- Che... cosa... - commentò Dingo.
Davanti a quella cosa, gli abitanti di Crillaropoli tremarono all'unisono: in alcuni di loro, un terrore dimenticato si fece largo tra le loro viscere, pietrificandoli sul posto. Lo Slowking cominciò a respirare affannosamente: antichi ricordi vennero rievocati nella sua mente, quasi squartandogli gli occhi.
- Mi. Tori. Mi. Tatsu. Mi. Ne. (*)
Non curandosi dell'ambiente esterno, il Frogadier fece sei sigilli di fila, stendendo poi il braccio destro e facendo con il sinistro il sigillo del confronto. Sulla mano aperta comparve un coltello nero della lunghezza di trenta centimetri, che emanava sfumature viola bruciante. Fu evidente cosa volesse fare: il ninja aveva intenzione di attaccare di nuovo, di andare addosso ai banditi. Questa volta, però, una seconda sensazione li fece tremare ancora di più. Il Krookodile annusò l'aria con una debole aspirazione: un maleodorante e pungente fetore salì al suo cervello, bruciandogli gli occhi.
- E-EHI! - Urlò tentennando, - CHE HAI INTENZIONE DI FARE?!?! NON CI TIENI ALLA SUA VITA?!
La mano destra del coccodrillo divenne un Dragartigli, puntato contro il collo della Brionne. Anche questa, tra le braccia del suo aggressore, aveva il volto di chi aveva visto un fantasma.
- METTI VIA QUEL MEISOKU!
Il Frogadier non ascoltò una sola parola del bandito. In silenzio, avanzò verso di lui, a passi lenti e sicuri.
- SEI IMPAZZITO?! V-VUOI AVERLA SULLA COSCIEN-
Gli occhi dei due si incrociarono. In quel momento, Wazawai Dingo venne ad una realizzazione. Quei bulbi giallognoli azzannarono la sua anima. Poteva fare qualunque cosa: scappare, combattere, uccidere un innocente. Il ninja sarebbe comunque arrivato per lui. Il terrore si fece finalmente largo in lui, esplodendo da ogni lato: lanciò un ordine colmo di disperazione ad ogni bandito.
- ATTACCATELO! ATTACCATELO!
Presi dalla stessa paura, non ci pensarono due volte: lasciarono andare gli ostaggi, precipitandosi su di lui.
- FATELO A PEZZI! UCCIDETELO! NON DEVE RESTARE NEANCHE UN LEMBO DI CARNE!
Tra Nottesferza, Sgranocchio e Dragartigli, l'ambiente si riempì di colori, pronti ad avvelenare la Schiumorana. Nessuno di loro, però risultò abbastanza acceso da farsi strada in quel dipinto di oscurità e sangue. Il buio si sedette a tavola, dopo un lungo ritardo per il traffico nella città argentata, presentandosi con parole sopite di una lingua arcana. Si era già lavato le mani, pronto a banchettare con il rosso del vino e il corpo delle carcasse dei suoi nemici.
- ...g ... Nin...
Il Frogadier impugnò stretto il pugnale nero, posizionandolo sulla sua spalla sinistra.
- ...ijū ... Sabaki.
L'oscurità gridò al brindisi nella notte, alla festa dei demoni, alla prima notte di luna rossa nel cielo di Crillaropoli, dopo tanto tempo passato tra ordine ed irrisorio Caos. Shinso menò il coltello intorno a sé, fendendo l'aria intorno senza un apparente bersaglio. Non ci fu alcun contatto con la lama, che non si bagnò nemmeno di una goccia di sangue dei suoi nemici. Come in un crescendo finale di un'opera lirica, squarci di sangue esplosero dai corpi dei banditi, come se fossero stati accoltellati più e più volte ripetutamente e con violenza. Un coro d'archi sull'inizio, per poi finire con le percussioni: la tragedia entrò nel primo atto con il cadere dei corpi inermi delle Kuroi Kiba, colorando quello che prima era azzurro il pavimento di Crillaropoli di rosso.
Erano saltati in aria, per sfruttare la gravità e il peso per avere più forza. Ora cadevano come tante gocce di pioggia sul terreno, facendo riecheggiare i propri tonfi negli occhi terrorizzati dei cittadini, così come quelli dei compagni del ninja. Erano ammutoliti, increduli e spaventati. Kenji non ci voleva credere: quello che non doveva succedere, alla fine era accaduto, portando via con sè la bianca luce della bellezza. Così come gli scagnozzi, anche Dingo si unì al coro dei suoi sottoposti: un taglio di trenta centimentri apparve sulla sua pancia, così come ripetuti tagli sulle gambe, sulle braccia e sulle guance.
Sentì come se fosse stato affettato più e più folte dal forbice X di uno Scizor: le gambe gli cedettero, così come le braccia. Si sentì privo di forze, completamente inerme davanti a quello che stava succedendo. La Brionne non ci pensò due volte: libera da quella morsa, iniziò a scappare, dirigendosi di nuovo verso i suoi amici. Inciampò però sul terreno, facendosi male al muso.
- C-cosa... - disse il coccodrillo.
Dalla sua bocca cominciò ad uscire sangue, simbolo di un emorragia interna a causa del colpo oscuro.
- C-come...
Il ninja procedette a passi lenti, avvicinandosi sempre più al bandito tremante. Il panico prese il sopravvento: fece per scappare via, ma scivolò sul terreno, cadendo di schiena con la faccia rivolta verso la Schiumorana.
Non ci fu bisogno di altri interventi, per capire che la sua vita era in pericolo.
- E-ehi... bro... G-guarda che stavo scherzando! N-non te la sarai mica presa sul serio?
La rana continuò nei suoi passi, senza rispondere.
- E dai! C-come on! Sarebbe stato troppo anche per me dilaniare te... od una povera femmina! A-avrei smesso, lo giuro! N-non ho mai mangiato qualcosa di una donna...
Quello spaventoso Meisoku procedeva inesorabile, accorciando sempre più la distanza tra il coccodrillo e la vita.
- O-ok... l'ho fatto. M-ma non sono stato io... a tranciargli l'arto!
Egli non si fermò, neanche di fronte a quell'onesta. Il Krookodile arrivò ad una seconda realizzazione: nessuna parola del genere avrebbe potuto fargli cambiare idea. Avrebbe lottato in altre situazioni, ma la morsa oscura del terrore lo arpionò con i suoi artigli, facendolo tremare e privandolo di ogni forza che il suo debole animo avrebbe potuto raccogliere. Continuò nell'appello pietoso, arrivando persino a vergognose affermazioni di resa.
- T-ti prego... n-non mi fare del male...
Il suo passo non cessò di battere sul pavimento: divenne il basso di una canzone gore, legandosi con i battiti del bandito.
- H-hai vinto... n-non metterò più piedi qui... t-ti prego... r-risparmiami.
Era ormai vicino a lui. Shinso la sentiva: poteva percepire la paura del coccodrillo in ogni sua parte del corpo. Nei suoi occhi, nelle sue palpebre, nel suo fiato. L'odore ricordava vagamente foglie di Baccamenta bruciacchiate: un frizzante odore rinfrescante.
Il Krookodile sembrava un bambino dopo aver ascoltato la favola dell'uomo nero: per la prima volta nella sua vita, i suoi occhi conobbero il freddo tepore delle lacrime di paura, avvilupparsi agli occhi come le spire di un serpente.
- T-ti scongiur-
La voce del bandito morì nella sua gola: il ninja gli mise le mani al collo, stringendo con una morsa metallica. Dingo provò a staccarsi quella mano soffocante, usando le sue braccia. Ma non vi riuscì: la forza fisica della Schiumorana andava ben oltre a quella della sua specie. La morsa non era letale: poteva ancora respirare, poteva ancora vivere. Capì che il desiderio di quel mostro andava ben oltre la regolazione di conti.
- C-cosa... vuoi... da me? - Chiese titubante.
Il ninja non rispose: il suo volto era oscurato da un ombra nera. Brina si girò di nuovo verso il suo "salvatore". Aveva una paura tremenda di quello che stava succedendo, di cui non riusciva a capire il perché, ma sentiva che doveva girarsi, per qualche motivo.
- (Che... questo odore...)
- Kreheh...
Credeva di provare terrore, credeva di sentire l'oscurità più totale. Non aveva la minima idea di quanto piccola la sua idea fosse di quell'immenso macabro oceano che si trovava davanti. Una risata angusta uscì dalla sua bocca, con una voce diversa da quella che si conosceva del ninja sconclusionato.
Un sorriso con gli angoli inarcati verso il paradiso, e la punta del mento indicante l'inferno, si presentò davanti ai suoi occhi, colorato dello sguardo dell'antica paura, sorella della morte e cugina del deterioramento del bene, che fermentava in male.
Il volto della follia.
- Kreheheheh...
Il Krookodile non fu più padrone del suo corpo. Il suo cuore sembrava volesse spaccare la gabbia toracica e buttarsi giù da un dirupo di testa, fracassandosi prima il cranio per non sentire dolore. La sua bocca tremava nervosamente, dimenticandosi del sapore del suo sangue che tergiversava tra la mandibola e la lingua.
- N-non era finzione... - commentò il coccodrillo, - tu...
Un nuovo aroma si fece largo tra le sue narici: nauseabondo, velenoso, marcio e putrefatto. Il profumo della morte.
- Hai due odori...
(ost alice madness return)
La ranocchia smise di gracchiare, lasciando in sospeso l'affermazione del bandito.
- Quindi... che te ne pare?
Il silenzio dell'ormai perduta ranocchia fu una domanda ad uno che dava l'idea di voler diventare sordomuto.
- Che te ne pare, eh? E' divertente, no?
Il suo volto si piegò verso sinistra, rivolgendo la sua attenzione ai corpi caduti del compagni del coccodrillo. Non seppe perché, ma anche lui seguì il gesto del Frogadier.
- Vedi? Tutti i tuoi compagni... a terra, moribondi... Kreheheh...
La paura e l'ignoto lo pietrificarono, non sapendo come poter rispondere al demone che stava chinato sul suo corpo.
- E' divertente, no? Guarda gli abitanti... Stanno soffrendo. La vista di tutto questo li spaventa, li fa disperare... Ogni pokémon di buon cuore, vedendo tutto questo, comincerà a piangere. E' divertente, non trovi?
La gabbia del Legnogeco si riempì di nuovo di percussioni: lo spadaccino diede talmente tante botte alle sbarre che dalle sue mani cominciò ad uscire del sangue, per colpa della durezza di queste.
- Che aspetti? Non ridi? E' divertente, dovresti ridere!
La morsa della ranocchia aumentò di forza, quasi a spappolargli il collo. Il volto inquietante sembrava farsi sempre più grande, sempre più nero, come se stesse invadendo le iridi del coccodrillo come un branco di locuste, mangiucchiando ogni altra cosa bella ci fosse nel suo campo visivo.
- Ridi. Ridi. Ridi. Ridi.
Ridi. Ridi. Ridi. Ridi.
Ridi. Ridi. Ridi. Ridi.
Ridi. Ridi. Ridi. Ridi.
Ridi ridi ridi ridi
ridi ridi ridi ridi
ridi ridi ridi ridi
ridi ridi ridi ridi
ridiridiridiridiridiridiridiridiridiridiridiridiridiridiridiridiridiridiridiridiridiridiridiridiridiridiridiridiridiridiridiridi.
Lo strattonò per il collo, tirando su il suo busto.
- DOVE E' LA TUA F****TA RISATA, SCHIFOSO VERME STRISCIANTE!!!!
- GHIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA! - Gridò terrorizzato il coccodrillo.
- DOVE' IL TUO GODIMENTO PER IL SANGUE, EH?! DOV'E LA GIOIA NELLA SOFFERENZA, EH!? DIMMI CHE E' DIVERTENTE! DIMMI CHE TI FA SBELLICARE! MOSTRA AL MONDO CHE ALMENO SEI COERENTE CON IL TUO PENSIERO, INUTILE SCARAFAGGIO RIPIENO DI STERCO!!
Dopo quella frase, lo lanciò a terra di prepotenza, quasi rompendogli la schiena. La spinta fu talmente forte da creare delle crepe nel pavimento. Non voleva più guardare, non voleva più stare vicino a quel clown impazzito: Dingo si girò a pancia in giù, cercando inutilmente con le ultime forze di aggrapparsi al terreno e strisciare via da quel posto. Di tutta risposta, il Frogadier piantò il Kage Kunai sulla sua gamba destra, inchiodandolo al terreno.
- GHIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!
L'urlo di dolore tremò per tutta la piazza. Gli abitanti di Crillaropoli si sentirono piccoli piccoli, davanti alla furia oscura del ninja del team Skyraiders.
- Non fuggirai da me...
Girò il coltello nella piaga, provocando un altro urto di dolore.
- GRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!! GHIAAAAAAA!!
- Kreheheheh... avevi ragione, signor Dingo, - disse la Schiumorana, estranendo il coltello, - oh... quanto è divertente! Questa sensazione... MI SENTO IN PARADISO! - Urlò, alzando le mani al cielo.
Il pianto di Dingo bagnò di nuovo quel pavimento sacro, un tempo benedetto dalle parole di libertà e pace, ora sporcato di male e oscurità.
- Oh? Piangi? Sono lacrime di gioia, quelle che vedo?
Il ninja afferrò il braccio sinistro del coccodrillo, per poi girarlo a testa in su, per guardarlo negli occhi. Gli strette il pugnale sul collo, bloccandogli il resto del corpo con il braccio sinistro.
- Andiamo... lo hai detto tu, no? Ti devo ringraziare... mi ero dimenticato, quanto fosse divertente!
I rumori della gabbia cessarono: con tutto l'ultimo briciolo di forza che gli era rimasta, il Grovyle applicò forza nell'anello che chiudeva la sua bocca, provando a sfilarselo.
- Dimmi... riderai ancora quando ti pianterò il mio Kunai nello stomaco? Dimmi... che rumore fa, il sangue che fuoriesce dall'intestino, una volta perforato? E le braccia? E le gambe? Urlerai ancora così, quando ti affetterò? Quando ti girerò la lama tra le costole? E' passato tanto tempo... non ricordi più se fosse meglio l'urlo della prima ferita o dell'ultima. Il grido del primo dolore, o l'ultimo respiro? Ho davvero una brutta memoria, dear god...
Da quelle che ormai erano delle fauci fameliche, uscì un termine in inglese. Non c'era più tempo: il Grovyle iniziò a sbattere il becco sulle sbarre, cercando di spingere la sua bocca al di fuori dell'anello.
- Such a pity... tante cose da fare e così poco tempo. Rischio di uccidere la mood, se ci metto troppo...
Il Krookodile stava per collassare. Avrebbe implorato pietà, pregato oceani e pagato per le sue colpe.
- T-ti prego... n-non lo... farò più...
Ma al Frogadier, ormai, non importava più niente di tutto quello. Davanti a lui non c'era più un bandito da punire, ma una nuova bambola di pezza con cui giocare.
- Oh, lo credo bene... - disse il Frogadier, finalmente instaurando un dialogo, - sarà difficile tornare alle vecchie abitudini, una volta che subirai il mio "trattamento". Kreheheh... it will be fun...
Quello che, qualche ora fa, era stato il gentile pokémon che l'aveva aiutata a portare gli scatoloni, era un lontano ricordo: la Brionne non voleva credere a ciò che stava vedendo. Non voleva pensarlo, si rifiutava di credere che, un pokémon generoso e gentile come quello, potesse essere un tale mostro. Sobek, in questo, non si avvicinava nemmeno: la Schiumorana era in una lega a parte.
- Quanto mi divertirò.... QUANTO MI DIVERTIRO! SARA' UNA SINFONIA! UNA CANZONE IDILLIACA, CON I TUONI COME PERCUSSIONI E LE TUE GRIDA STROZZATE COME ARCHI DI VIOLINI! SARA' MERAVIGLIOSO!
Fece roteare il coltello tra le sue mani, puntando alla pancia del coccodrillo.
- INIZIAMO SUBITO!!!!! KRYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHH-
- SHINSOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!
Un rumore di catene spezzate. La rottura di un osso. Lo stiramento di un muscolo vitale. L'urlo accorato di un'amico. Dalla gabbia vicino allo Slowking, alla sinistra della Schiumorana e del pokémon Minaccia, il grido disperato del Legnogeco fece tremare l'arena, levandosi sulla piazza come un'ondata di vento dirompente che avrebbe portato via e distrutto interi palazzi.
Dopo innumerevoli tentativi, portati dalla paura e il pensiero del suo caro compagno, era riuscito a sfilarsi l'anello di catena che gli legava il becco saldamente, arrivando persino a strattonarsi il becco nel farlo, ferendosi per lo sforzo fatto.
Tutti quanti smisero di tremare: fu come se fosse stata attivata una Pietrisfera, immobilizzando i pokémon tutt'intorno dallo stupore. Il coltello del ninja si fermò di netto, in aria, e la sua mano perse ogni motivazione per spingere la nera ombra nella carne del bandito.
L'occhio sinistro di quest'ultimo si vide perdere l'espressione assassina, facendo tornare la sua pupilla nera stretta rotonda come quella che gli esploratori di Borgo Quieto e Tesoro erano abituati a conoscere. Il silenzio tornò ad imperversare nella piazza. Il Grovyle mostrava rabbia e furia, ma allo stesso tempo tristezza e dolore. Se non fosse lo spadaccino che tutti conosciamo, probabilmente avrebbe anche pianto.
Il fiato dalle bocche non uscì a nessuno: una parte di loro aveva il viso concentrato sulla lucertola verde, altri sul pericoloso ninja oscuro. Dal corpo del Krookodile non si sentiva nemmeno il battito del suo cuore.
Sembrò che nessun rumore, in quel momento, volesse disturbare l'atmosfera. L'evento che fece andare avanti la pellicola fu lo scomparire del pugnale oscuro, che si dissolse nell'aria come una macchia d'inchiostro liquida su un foglio di carta.
La macchia rimaneva, ma il liquido e la possibilità di diventare più grande si era fermata. L'ombra nera sul volto del Frogadier iniziò a sparire, lasciando spazio ad un povero e addolorato rospetto tremolante, inconscio del male che stava per fare. Si girò verso il suo compagno, mostrando a lui il suo volto lacerato e shockato dall'oscurità.
- K... Kenji...
Quando una fiamma brucia, ella è sola. Se incontra un altro fuoco, non creerà un incendio più grande: entrambe bruceranno l'ossigeno dell'altra, spegnendosi a vicenda. Un altro rumore si fece largo nella piazza, uccidendo la fiamma viva del terrore creato dalla ranocchia.
All'improvviso, un'ombra alta sette metri apparve alla destra della Schiumorana, colpendola con una zampata di un metro e spingendola via per otto metri, facendola andare verso una via d'uscita della piazza, a cinque metri dalla gabbia dei suoi compagni. L'attacco fu talmente forte da sbatterlo sul pavimento con la schiena rivolta verso il basso, alzando della polvere sia nel punto d'impatto della manata, sia nel punto in cui atterrò il Frogadier, creando delle crepe.
Era il primo colpo che riceveva sul suo corpo, dopo tanto tempo: ferite e e graffi si formarono sulla sua pelle, colorando leggermente di rosso la sua pelle.
- SHINSO! - Esclamò il compagno Kenji.
- C-che succede?! - Disse Chaki, riprendendosi dal momento precedente. Nessun'altro osò intromettersi in tale evento: rimasero con il fiato sospeso, in attesa che la nebbia si diradasse.
Quando questa si levò, il terrore scartavetrò di nuovo le facce degli abitanti, e quella degli esploratori. Davanti a loro, un Feraligatr di sette metri fece la sua apparizione in piazza, portandosi con sé ogni briciolo di buon senso dei cittadini. Davanti a quella figura iniziarono a tremare, trovarono di nuovo la voce per emettere suoni indistinti, cavalcati dalla paura nei suoi confronti.
Il suo volto mostrava la reincarnazione della rabbia, i suoi occhi iniettati di vene rosse avrebbero lacerato montagne e foreste, e la sua bocca avrebbe potuto divorare intere popolazioni. Fu un spaventoso sollievo, sapere che aveva una museruola attorno alle sue fauci. Fece la sua apparizione la bestia sanguinaria, Kurokiba Sobek.
Al suo cospetto, Wazawai Dingo aveva le lacrime agli occhi, commossi nell'essere stato salvato dal suo capo.
- B-boss... b-boss.
- Esigo delle spiegazioni, Dingo.
La voce del pokémon Mascellone era cruenta e metallica, la sua standard voce arrabbiata.
- B-boss...
- Dovevi tornare... entro mezz'ora. Sono passati quaranta minuti. Credevo che fossi... in qualche pasticcio. E vedo... un insetto su di te... con le mani al tuo collo.
Sapeva bene come funzionava con il suo capitano: mai iniziare a parlare dopo che lui non aveva finito di farlo. Cercò di ingoiare a forza la saliva e il sangue nella sua bocca, pulendosi le lacrime agli occhi.
- Sono... lacrime? - Chiese di nuovo, con rabbia negli occhi.
La disperazione di una punizione dal suo capo, più l'esperienza di prima, fece crollare il tenente.
- GRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH! SIGNOR SOBEK!
Il grande coccodrillo si paralizzò, per colpa di quella reazione inaspettata.
- LEI NON PUO' CAPIRE! LEI NON HA IDEA!
- COSA NON DOVREI CAPIRE?!?!
Il ruggito percosse la piazza, azzittendo lui e tutte le persone intorno.
- BRUTTO SMIDOLLATO! CHE FIGURA MI FAI FARE, EH?! DOVREI SPACCARTI IL MUSO E STRAPPARTI LE GAMBE!
- QUALUNQUE COSA!
Il Krookodile si aggrappò alle gambe del Kurokiba, abbracciandola fortemente.
- QUALUNQUE COSA! ACCETTERO' QUALUNQUE PUNIZIONE! ANCHE LA MORTE! MA LA PREGO, MI PORTI VIA DA QUI!
Il Feraligatr si azzittì, non sapendo cosa rispondere a quell'appello del suo sottoposto. Lo conosceva, sapeva bene che era un grande spaccone, ed un pokémon piccolo, in quanto ad anima, ma non avrebbe mai immaginato che fosse tipo da mostrare paura e pentimento per una sua azione. Un pokémon forte come lui, ridotto in quello stato pietoso.
- Sento... che sto per vomitare.
Alla sua destra, ancora ricoperto di polvere, una voce sicura, da maschio serio e professionale, fece largo nelle vibrazioni della piazza. Era un Bisharp, con il solo braccio sinistro attaccato al suo dorso. Era il secondo tenente: Aragram Bishop, il braccio destro del Feraligatr. Emanava un aura diversa dal tenente Dingo: se quest'ultimo era un disgustoso, appiccicoso e squallido criminale da bordello e sale giochi, il pokémon Fildilama era un esecutore, un uomo del nero che si nascondeva nell'ombra e veniva alla luce solo quando doveva eseguire gli ordini del capo.
Nonostante non avesse un braccio, gli esploratori capirono subito che, a differenza del primo tenente, quello non era un pokémon con cui scherzare. Una sconosciuta sensazione colpì il Legnogeco: il tempo intorno a lui rallentò, davanti a lui, così come il suo battito, che divenne irrisorio.
Davanti alla sua apparizione, inoltre, gli abitanti rimasero fermi ed immobili, abbracciando i propri figli e coprendogli la bocca, onde evitare di fare innervosire il loro esattore.
- Che spettacolo indecoroso... è così che ti presenti al grande Sobek? In ginocchio e chiedendo perdono? Credevo fossi meglio di così, Wazawai Dingo...
- T-tu non capisci, Bishop... - rispose con voce tremante, - t-tu... non puoi capire...
Di solito, ad un insulto del suo collega, il coccodrillo avrebbe risposto inveendoli contro ed attaccandolo a sangue freddo. Nonostante quelle dure parole, lui era rimasto nel suo stato di agnello sperduto, tremando dalla paura. Nel frattempo, da dietro il grande capo, apparvero piano piano altri cento sottoposti, facendosi largo nella piazza. Non vollero credere ai loro occhi, quando videro lo stato in cui era conciato il loro sottotenente. I due nuovi demoni arrivati si guardarono negli occhi, confusi: entrambi riconobbero che c'era qualcosa che non andava in lui.
- Che cosa è successo qui? - Chiese fermo il tenente Fildilama.
Il Krookodile non rispose, per la paura della risposta ad una sua affermazione. Non voleva dirlo. Si rifiutava di riconoscere quella realtà. Il pokémon d'Acciaio si guardò intorno, puntando gli occhi su quel pavimento rosso.
- Ehi... signor Sobek, - disse il Bisharp, a voce a tono basso, indicando con la sinistra davanti a sé, con gli occhi spalancati.
Persino il boss, un tremendo pokémon sanguinario, non poté fare a meno di stupirsi davanti a tale spettacolo. La sua visione si riempì di morte e distruzione: intorno a lui, tutti gli scagnozzi che aveva mandato prima, compresi i sottotenenti, erano a terra, privi di vita, completamente ricoperti di sangue dalla testa ai piedi.
- Come... è possibile? - Si chiese il pokémon Mascellone.
Gli scagnozzi di Sobek, vedendo i loro compari e i loro tre superiori completamente annientati, corsero loro incontro, con il volto ricolmo di tristezza e rabbia. Erano dei criminali, erano delle bestie sanguinarie: sapevano bene che, prima o poi, la vita si sarebbe portato via loro, lasciandogli con un pugno di mosche in mano. Ma, tutto quello, fu troppo inaspettato: alcuni di loro digrignarono i denti dalla rabbia, mentre altri tremavano in volto, cercando di trattenere le lacrime per non farle vedere al loro grande capo.
- Bishop...
- Sono... desolato, boss, - disse quello, con voce di rammarico, - non sento... alcuna vita, provenire da loro.
Novantatré scagnozzi, sottotenenti compresi: in quel bagno di sangue, i suoi sottoposti avevano perso la vita, senza che lui avesse potuto fare niente.
- Come... è successo? - Chiese il Feraligatr, al tenente Dingo, - dimmi... cosa è successo.
Nel frattempo, il pokémon responsabile di tutto ciò si alzò lentamente da terra, sollevandosi con il busto. Il suo volto era sconvolto, completamente inghiottito dall'oscurità nata da lui.
- (C-cosa... è stato?)
Dal momento in cui aveva sentito le risate dei Kuroi Kiba, un grosso spazio bianco era apparso nella sua mente. Un gigantesco blocco bianco era fermo nella sua testa, completamente svuotato di ogni informazione.
- (M-mi... fa male la testa. C-come ci sono... finito a terra?)
Alzò lo sguardo, con la vista ancora offuscata dal colpo ricevuto che lo aveva atterrato. La prima cosa che riuscì ad intravvedere era la Brionne di prima, di cui però non riusciva a vedere l'espressione del viso. Il suo volto divenne naturalmente felice, nel vedere che stava bene.
- (Lei... sta bene! Sono... felice! Ma... perché sta bene? Quello... l'ha liberata) B-brina-cha-
Provò a chiamarla per nome, per assicurarsi che fosse a posto. Lei si girò, a quel richiamo inquieto. La vista della Schiumorana si schiarì un pochino di più, lasciandole vedere il suo volto. Era con le lacrime agli occhi, completamente sconfortata da una qualche visione che il Frogadier non comprendeva.
- (Sta... piangendo? Perché piange?)
All'improvviso, un cambiamento brusco scosse il ninja: la faccia di lei si colorò di terrore, come se avesse visto un mostro davanti ai suoi occhi. Non stava guardando alla destra di lui, o alla sua sinistra, né sopra o sotto di lui: lo stava fissando negli occhi, con gli occhi persi nel vuoto. I suoi occhi smisero di piangere, ma non di tremare: la sua bocca si allargò leggermente, come se avesse voluto urlare.
Il sorriso della Schiumorana svanì: per una qualche strana ragione, capì di essere lui, il motivo della sua paura. Non ebbe alcun dubbio: egli si guardò intorno, con sguardo perso. L'odore del sangue, i corpi senza vita degli scagnozzi che aveva affrontato, quelle ferite laceranti per tutte le loro carcasse. Riconobbe al volo i sintomi dell'utilizzo della mossa più letali che conosceva.
- (N-no... non è vero...)
Il suo sguardo vagò di nuovo oltre. Cercava lui. Cercava il suo compagno. Il suo compagno di avventure che lo aveva accompagnato fino a quel momento, che lo aveva incoraggiato ad andare avanti e vivere, nonostante quello che era. Quando incrociò il suo volto, non vide sicurezza, e nemmeno coraggio: anche lui era avvolto dalle tenebre del terrore.
- No... non l'ho fatto di nuovo...
Le lacrime scesero dai suoi occhi, copiose. Quel cimitero, quella disperazione e quella paura. Non riusciva ad accettarlo, non riusciva a riconoscerlo.
- No... n-no...
Abbassò lo sguardo verso il terreno, specchiandosi su una pozzanghera: nel suo volto corroborato dalla disperazione, la paura e il terrore cavalcò di nuovo il suo essere, notando con orrore ciò che la sua faccia ora mostrava a tutti.
Aveva capito perché Kenji, uno spadaccino abituato agli scontri com'era, era così tremendamente angosciato, nonostante avesse già visto quello spettacolo in passato.
Aveva capito perché la ragazza che aveva aiutato qualche ora fa stava lì a fissarlo, come se avesse visto un demone. Il serpente aveva di nuovo azzannato le sue palpebre.
Si coprì l'occhio destro d'istinto, alzandosi spaventato dal riflesso di sé stesso.
Il suo lavoro era compiuto, la sua ultima missione era stata portata a termine, sebbene nel peggiore dei modi. Sarebbe fuggito, sarebbe scappato via da lì, e tutti si sarebbero dimenticati di lui, per sempre. Inconsciamente, però, la sua stessa anima colpevole lo tradì, impedendogli di tagliare i ponti con quella realtà: il Mermaid Embrace fu rilasciato, facendo uscire dalla sua pelliccia schiuma il corpo senza forse del suo capitano, che fece un tonfo nella pozzanghera in cui si era specchiato precedentemente.
Anche se questo, normalmente, avrebbe attratto l'attenzione su di lui, non ce ne sarebbe stato bisogno. Davanti a lui, alla distanza di otto metri, il gigantesco coccodrillo lo stava fissando, con occhi spalancati di ira e rabbia. Il ninja sbiancò.
"Non lo hai visto. No, tu non lo hai visto": a caratteri cubitali, quelle parole risuonarono nella sua testa, paralizzato dal terrore.
- Quell'occhio...
La dichiarazione ferma di Sobek non lasciò spazio a fraintendimenti: ormai era troppo tardi.
Manifestò una palletta nera dalla mano sinistra, facendo poi per lanciarla verso il basso.
- MURO DI FUM-
Non ci fu salvezza per lui: il gigantesco coccodrillo si ricoprì d'Acquagetto, lanciandosi addosso alla ranocchia con violenza, afferrandolo con la mano destra, con il braccio che copriva quell'occhio compreso.
- CRA!
- Mostrami quell'occhio.
Non ci fu verso: invece di porre resistenza al resto del corpo, per non sentire dolore, la Schiumorana preferì mantenere forza sul braccio destro. Avrebbe preferito morire, piuttosto che mostrate a tutti quella cosa.
- MOSTRAMI QUELL'OCCHIO!
- CRAAAAAAA!
Afferò il braccio del Frogadier, pronto a staccarglielo.
- T-ti prego... non-
- MOSTRAMI QUEL F****TO OCCHI-
Il suono di un braccio spezzato, la perdita di forza nella protezione. La mano si staccò dal lato destro della ranocchia, mostrando a tutti l'oggetto della sua vergogna. Un sospiro di sorpresa si sentì dalla bocca del Feraligatr, mentre i suoi occhi non smisero di tremare.
Tutti quanti gli spettatori poterono vedere il volto dell'orrore, la faccia sfigurata dell'attore maledetto, che si accingeva all'ultimo atto della sua opera.
Il Grovyle era perso: distolse lo sguardo da lui, ormai capendo di non poter fare più niente. Elliot e Chikatomo sbiancarono all'unisono, non credendo ai loro occhi.
Weavile e Lopunny non ebbero parole per quello che stavano vedendo. No. Il loro cuore si rifiutava di dare voce alle loro paure, alla loro incredulità.
Arbok tremava: un nodo alla gola gli impedì di parlare. Più che rabbia, si sentiva piccolo piccolo di fronte al mondo che il ninja stava presentando ai suoi occhi, con il nero profondo del sangue che si portava dietro.
Gli abitanti di Crillaropoli, soprattutto i Mizukage, i diretti interessati dalla vicenda, furono i più scossi.
Flashback di quel periodo oscuro cominciarono a graffiare le loro anime, che vennero toccate, solleticate e masticate da quella tremenda notte di undici anni fa, quando si risvegliarono in quella landa desolata di morte e distruzione, che un tempo chiamavano Albachiara. Benji aveva lasciato il villaggio da tanto tempo, ma non poteva dimenticare.
- Lo sapevo...
L'aveva sentito. In quel misto distorto, aveva capito le parole pronunciate dal Frogadier. E si era ricordato di quella temibile tecnica nata e concepita nell'oscurità.
- Quella era...
Quella temibile orma che non lasciava alcun dubbio sulla bestia nera che l'aveva lasciata sulla terra.
- Kage Ninpō: Eijū no Sabaki (*) !
In un misto di terrore, tristezza, rabbia e shock, fissarono con gli occhi e la bocca spalancata il ninja del team Skyraiders, tenuto in alto come un eretico al rogo, tra le grosse e squamose dita di Sobek.
- Lo sapevo... I miei occhi non mi hanno ingannato.
Era finita. Il suo segreto era stato esposto davanti a tutti, alla gogna degli stessi colpiti e feriti da quell'evento.
- Ti ho trovato, finalmente...
Dinnanzi a loro, alla luce del tramonto che ormai si stagliava su di loro, mettendo in ombra il corpo della Schiumorana. Nella sua nera figura, solamente un particolare era ben visibile dal resto, risucchiando con la sua luce tutto ciò che rappresentava Mizukage Shinso.
Sul volto di questo, un occhio dalla sclera nera, l'iride gialla e la pupilla nera tagliente brillava come una luna piena in mezzo ad una notte oscura, presagendo la rinascita di un demone che tutti pensavano di poter dimenticare, e che egli stesso pregava di potersene scordare.
- Quella fu la nascita del clan più spietato delle cinque terre, che in futuro avrebbero fatto tremare l'intero pianeta e che avrebbe distrutto l'entità degli altri clan, dando inizio alla Guerra dei Sette Giorni, la grande macchia nella storia dei Pokémon.
[...]
Il clan degli assassini.
Centosettantesimo anno del Drago, ore 20.10.
- SHINIKAGE!
*******************************NOTE DELL'AUTORE*******************************
- Explaining:
- Legenda:
Mi. Tori. Mi. Tatsu. Mi. Ne. (巳酉巳辰巳子) : Serpente, Uccello, Serpente, Drago, Serprente, Topo.
Eijū no Sabaki(影獣の裁き): Giudizio della bestia d'ombra, Shadow Beast's Judgement.
GEDDE F*CK OUTTA HERE: levati dal c***zo, usato nello slang Newyorkese.
- F.A.Q.
- Curiosità
Il momento dello scatenamento del giudizio della bestiad'ombra è ispirato a "kill the puppets" di Parasyte the Maximum, mentrela parte di Shinso dopo questa con Dingo alla prima traccia del gioco"alice madness returns".
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