Capitolo 2: L'arrivo del Bizzarro Re
Anche Shinso notò l'esitazione dei fratelli: era chiaro che sapevano qualcosa riguardo al luogo che dovevano cercare. Sebbene dovevano rimanere discreti, si poteva correre in quel caso il rischio di saperne di più.
- Capitano, - chiese il Frogadier sottovoce, - dici che...
Il piccolo licantropo si avvicinò ai due fratelli, cercando di essere persuasivo ma senza mettere più ansia di quanto non stessero già provando. Si mise vicino vicino e coprì con la mano la sua bocca per non farsi vedere da lontano.
- Noi... siamo qui per un particolare evento che, a detta di voci, si svolgerà in questi giorni, - disse il capitano ai mercanti, - si dice che in questa asta, un Kodamon eccentrico proponga oggetti talmente rari che la gente si prende a botte per averli, anche dopo aver perso la contesa.
I due camaleonti strinsero le labbra seri.
- Ne sapete qualcosa?
Fujito si girò verso il fratello, preoccupato.
- Midorima...
Il Fratello maggiore abbandonò completamente il tono scherzoso ed incalzante del suo io commerciante: il soggetto in questione e gli affari proposti e il modo erano tali da mettere in allerta chiunque in questo campo.
- Come sospettavo... - Disse, - E' sicuramente l'asta del dottor Yamachi...
Il nome particolare scosse visibile interesse nel capitano del team Skyriders.
- Uh? Dottor Yamachi?
I due fratelli si incrociarono di nuovo con lo sguardo. Il minore fece cenno di continuare.
- E' l'eroe di Borgo Quieto... Non avrà problemi.
- Molto bene...
Si girò poi di nuovo verso il Riolu, rivelando quello che sapeva.
- Yamachi Yamiscilla, - continuò il Kecleon verde, - meglio conosciuto come Dottor Yamachi. E' un Malamar famigerato nel mercato nero per mettere a disposizione merce dall'utilità estrema e reliquie del tempo perduto. Come avete detto voi è molto eccentrico: anche se vende merce rara, si fa vivo solo in questo periodo e non è disponibile in altro modo. Si sa molto poco di lui e riesce a rimanere a basso profilo: per questo i mercanti di Bazaropoli lo accolgono sempre a braccia aperte. "Se non c'è l'ha lui, non c'è l'ha nessuno": questo è il detto che hanno in riferimento a lui questo dicono. Viene , ed ogni anno ha un sacco di clienti...
- C'è un motivo se viene solo durante il Kokukatsu no Shū! - continuò il fratello, - Tutti gli strumenti che vende fanno gola più ai criminali che alle persone per bene! E' un genio della ricerca: l'anno scorso era riuscito a portare merce come il Velomobile e il Trasfervelo (*), oggetti a vendita legale bandita oggi! Facevi affari d'oro con quelli, vero fratello?
- Non suonare questo tasto dolente, fratellino, - disse asciugandosi una lacrima dall'occhio destro.
- Già, - annuì Weavile, - quelli sì che erano bei tempi...
- Ma la vera ghiottoneria sono le reliquie... Si dice che una volta abbia venduto un oggetto in grado di far soffrire un Kodamon di bruciature senza nessun fuoco! Il malcapitato è stato ricoverato d'urgenza: non era in pericolo di vita, ma ha sofferto per ben due mesi le pene dell'inferno! Una volta ancora ha venduto un Arraffasfera in grado di portare, invece che nel terreno dell'utilizzatore, gli strumenti presi direttamente in un punto al di fuori del dungeon! Cose come basi segrete di criminali, senza speranza di contrattaccare! Per un mese, noi Kecleon abbiamo rinunciato a vendere nei dungeon...
- P-PARBLEU! TUTTO CIO' NON E' LEGALE!
- Grazie capitan ovvio... - commentò il compagno Grovyle.
- Un amuleto in grado di maledire un Kodamon fin quando rimane nei pensieri di chi lo indossa; un annaffiatoio che fa crescere in poco tempo le piante a dismisura; una bacca che esplode nello stomaco di chi la mangia; un'Evadisfera che non si spreca mai; non c'è limite a quello che puoi comprare da lui!
Dalla storia dei Kecleon, per il piccolo licantropo sembrò acquisire delle nuove tessere del puzzle. Il Malamar sembrava essere la via per avvicinarsi a quello che cercavano: vendeva oggetti non comuni dalle caratteristiche malvagie, in grado tranquillamente di fare cose innaturali.
- (Quella della fiamma e quella dell'amuleto si avvicina molto a quello che abbiamo visto con la sciarpa nera. - pensò il piccolo licantropo, - Sembra proprio che Weavile ci abbia portato sulla pista giusta. Se questo tizio commercia tutto questo, c'è una buona possibilità che sia stato lui a vendere le sciarpe a Rokujo e Slade. Ma non possiamo dirlo senza prove. Ho bisogno di qualcos'altro.)
Cercò poi di raccogliere ulteriori elementi.
- Vi ringrazio per queste informazioni, - disse sorridendo, - siete molto utili!
- Non dirlo neanche per scherzo! Non hai idea di quanto il tuo nome ci abbia portato tanti spiccioli lì a Borgo Quieto! *
Il Riolu si indispettì un po' nel venir considerato una macchina pubblicitaria per i due mercanti, ma lasciò correre e si concentrò sul cercare le risposte che voleva.
- Ma... avrei un'altra domanda da farvi.
- Dicci pure!
- Sapete per caso se questo "dottore" abbia intenzione di vendere un oggetto in particolare? Qualcosa che lui stesso proponga più degli altri?
A quella domanda i due si misero a saltare e urlare dallo scandalo.
- SI'! SI' SI' SI' SI' SI' SI' SI' SI' SI' SI' !
- ECCOME! NON C'E' LO POSSIAMO DIMENTICARE!
- Calma calma! - disse il pokémon Emanazione, indietreggiando per la sorpresa, - cos'è tutta questa agitazione?
- S-se lo sapresti anche tu non staresti calmo, - disse Fujito.
- Te lo spiego io perché, - disse Midorima, - perché ho proprio ciò di cui parli. Un oggetto unico nel suo genere lo ha fatto vedere ieri quando è arrivato in città. E' una sua prassi: mostra in anteprima il pezzo forte della sua collezione dell'anno per attirare anche nuovi clienti. Quest'anno ci ha mostrato qualcosa impossibile da non notare: era una strana sciarpa nera dalle cuciture cremisi! Non ho mai visto nulla del genere!
Al sentire "sciarpa nera dalle cuciture cremisi", tutti gli esploratori divennero serissimi.
- Ci ha raccontato tante cose: di come fosse incredibilmente pregiata e delle incisioni antiche al suo interno. Si è molto concentrato su quello che era in grado di fare. Ci ha detto che fosse in grado di controllare altri Kodamon!
- Controllare... gli altri Kodamon?
- Già! Capisco come ti senti, - continuò Fujito, - all'inizio ero scettico anch'io come te, ma poi... l'ho visto con i miei occhi: dopo aver spiegato le sue proprietà, il famoso boss Geysir (*) non credette alle parole del dottore e lo provocò, dicendo di provare davanti a tutti la sua sciarpa.
Beinknuser Geysir (*), detto "lo spaccaossa": un Garchomp blu scuro conosciuto per essere un boss malavitoso nella Terra del Vento. Adorava collezionare gioielli, tesori e reliquie, ed era famigerato più per la sua scaltrezza che per la violenza. Nessuno, tutt'ora, era riuscito a scoprire di cosa si occupasse e dove prendesse le sue ricchezze, ma ogni volta che qualcuno lo chiedeva o provava a dare luce al mistero spariva misteriosamente. Il soprannome derivava dal fatto che i resti dei suoi nemici consistano in ossa frantumate in piccoli pezzi.
Il nome di Geysir fece tentennare lo Scorpiaccio e il Cobra.
- G-Geysir!? Quel Geysir!?
- Proprio lui, - continuò Midorima - All'inizio è stato uno spettacolo bizzarro. Quando indossò la sciarpa, non passò neanche un secondo che Yamiscilla prese il controllo di quel poco di buono. Gli fece dire davanti a tutti quanto il dottore fosse geniale, gli fece fare dieci inchini con lode, e poi lo fece ballare davanti a tutti come un Bellossom. Quando fu interrotta la possessione e gli riferirono cosa il Malamar gli avesse fatto fare, Geysir provò ad attaccarlo con Dragartigli. Ma Yamiscilla riprese il controllo e gli fece sbattere la testa contro il pavimento. Lo ha costretto ad allontanarsi con la coda tra le gambe...
- All'inizio ci abbiamo riso su. Tutti quanti lo abbiamo fatto, ma ricordo che molto sono andati via incuriositi o preoccupati.
Un oggetto in grado di controllare completamente un altro pokémon: era chiaro che la questione non andava presa alla leggera.
- S-se quell'oggetto cadesse in mani sbagliate...
- SAREBBE UNA CATASTROFE! - Conclusero in coro i due camaleonti.
Anche il resto degli ascoltatori non seppe se ridere o preoccuparsi di quello che avevano appena raccontato i fratelli Kecleon. Il silenzio aleggiava tra i sei esploratori, con una tensione sottile da far intimorire anche il più audace dei combattenti.
Dopo qualche secondo, il Grovyle si mise le braccia dietro la testa.
- Un velo in grado di controllare qualcuno, eh? Conosco un certo Kodamon su cui mi potrei divertire...
- Que buffon, mon dieu... - rispose la ranocchia, con sguardo rassegnato, - Che senso dell'umorismo! Insegna ad essere un comico anche a me, per favore!
- Non credo ce ne sia bisogno.
Rukio non stava ascoltando il battibecco dei due: appena che i Kecleon avevano finito di raccontare l'aneddoto, il suo cervello era subito partito ad elaborare le informazioni e prendere le sue conclusioni. Era così concentrato che non sentì più alcun stimolo esterno. Era chiaro che se non era quello, la sciarpa nera di Yamiscilla si avvicinava molto al Veloscuro di Mashinsatsu Slade. Invece di creare un golem d'ombra, questa era in grado di controllare gli altri esseri viventi a proprio piacimento, a tal punto da farlo parlare al posto del portatore. Gli era bastato semplicemente questo fatto per porsi delle domande non irrilevanti.
- (Il fatto che il velo di Yamiscilla abbia potuto fare quello può implicare una di queste cose: che Slade non abbia usato tutte le proprietà della sciarpa, o che diverse sciarpe sono in grado di fare diverse cose. Se più sciarpe hanno funzionamenti diversi, non è da escludere il fatto che ce ne siano di più, magari nelle mani dello stesso Yamiscilla. Se invece sono uguali, vuol dire che Yamiscilla non ha mostrato volutamente tutte le capacità della sciarpa. Ma non ha senso non abbia mostrare più cose per aggiungere valore ad un proprio prezzo. Se è stato lui a venderla a Slade e Rokujo, perché non gli ha spiegato l'effetto controllante? Cosa guadagna da venderla? Non capisco... che senso ha venderla in questo modo? E poi... Slade era in prigione ed è subito scappato: possibile che in così poco tempo si siano incontrati e abbiano sancito l'affare? E se l'ha venduta a lui, perché venderne un'altra in così poco tempo? Non attirerebbe troppo l'attenzione? Sicuramente mi sto perdendo qualche pezz-)
Weavile tirò un pugno sulla testa del capitano del team Skyriders.
- AHIA! CHE COSA STAI FACENDO?! STAVO PENSANDO TRA ME E ME!
- Esattamente! - Rispose scontrosa la felina, - siamo in questa merda insieme: se hai qualche dubbio ce lo devi dire. Già mi scoccia essere con te e con la tua coppia isterica sull'orlo del divorzio...
- Ehi, - commentò lo spadaccino.
- Se devi anche rendermi la vita difficile non ci siamo proprio. Non sei capace di pensare a voce alta?
- E c'era bisogno di colpirmi la testa? - guardo lei con sguardo inebetito, - Potevi chiedermelo gentilmente se ci tenevi così tanto a sapere quello che penso...
- NON ABBIAMO TEMPO! NON E' LA PRIMA VOLTA CHE LO FAI! LE SENTO LE STRONZATE SUL TUO CONTO, SAI?!! MI STAI DICENDO CHE DOVREI RIPRENDERTI OGNI VOLTA?!?!
- Capitano, - intervenne il Grovyle, - non per dare ragione alla micetta qua, ma dovresti cercare di renderci più partecipi di quello che ti passa per la testa. Due teste sono meglio di una, no?
Per qualche strana ragione, il piccolo licantropo divenne molto severo nei confronti del suo compagno spadaccino.
- Kenji.
- Sì? Sono tutt'orecchi.
- Te lo detto tante volte. Non voglio essere frainteso, per questo cerco sempre di pensare prima di parlare. Ho bisogno di concentrarmi per fare un discorso completo, e ci tengo a farne uno di senso compiuto. E poi... Non credo tu davvero ci tenga a sapere tutto quello che ho da dire. Se non riassumessi quello che penso con le cose essenziali, tu, ad esempio, non capiresti un tubo.
- Davvero è questo il motivo? - Chiese la felina, - sei un caso perso... Secondo me, hai ancora paura di quello Slade. Te la stai facendo sotto dalla paura per quest'altro Veloscuro: è per questo che non vuoi dire niente.
- Pfff...
I due Kecleon sghignazzarono sotto i baffi.
- Che avete da ridere voi due?
- Sei una donna matura, cara Weavile, - disse il fratello maggiore, - ma hai ancora tanto da imparare...
https://youtu.be/SUEW671q9S4
(Ost Comical World)
- Uh?
I Kecleon già sapevano, e volevano godersi lo spettacolo. Per questo non dissero niente al capitano del team AWD. Il piccolo licantropo era molto intelligente, ma nonostante la grande testa che si ritrovava aveva anche un grande difetto: era davvero incapace di essere riassuntivo quando si trattava di materie importanti.
Senza darle il tempo di pentirsi di ciò che aveva fatto, il Riolu spiattellò in faccia una fila di pensieri massicci come un Geodude a tutto il gruppo. All'inizio sembrava una conversazione normale, ma poi le parole divennero martellanti come un Rocciatomba sulla nuca: per un attimo il RIolu non sembrava nemmeno respirare. La cosa terrificante era che non erano parole a caso, ma tutte con un senso, una che includeva o escludeva l'altra, in un tripudio di conferme e controsensi che necessitavano un pensiero in più, come sosteneva il piccolo licantropo. Non durarono nemmeno trenta secondi: senza nemmeno lasciarlo arrivare a quella che si poteva dire metà spiegazione, la Lamartigli dichiarò sconfitta, completamente sopraffatta dal Riolu.
- BASTAAAA! HO CAPITO! FERMATI!
Persino lo spadaccino ne uscì distrutto, nonostante non stesse ascoltando neanche una parola. Quel filo di pensieri era entrato nella sua testa come un flusso d'acqua corrente, per poi solidificarsi nel cervello e distruggere le pareti della scatola cranica.
- O-ok capitano! N-non lo faccio più...
- Non è cambiato di una virgola, eh? - disse Midorima al fratello, bisbigliando.
- Se gli dico che ci è andato leggero si spaventano... Ihih...
- Sssspaventoso! R-ricordami di non irritare il tuo capitano. - disse sottovoce Arbok a Shinso.
- N-non c'è problema, monsieur. Dopo questo, credo che non avrai bisogno che lo faccia...
- Uff... Ve l'avevo detto che era inutile lasciarmi parlare a voce alta, - disse Rukio, - La prossima volta lasciatemi parlare quando ho finito. Intesi?
Il gruppo di pokémon rispose all'unisono con un sonoro sì, senza protestare più del dovuto.
- Molto bene... Ora lasciatemi riflettere in santa pace. Prima di dirvi quello che penso riprenderò da dove mi ero interrotto. Nel mentre, penserò a come muoverci per il resto della miss-
- ECCOVI QUA, FRATELLI KECLEON! V-VI HO CERCATI DAPPERTUTTO! ANF... ANF...
- Uh?
Dietro al team apparve Lana all'improvviso, affannata per la corsa.
- Oh! Lady Lana, - fece Midorima, - come mai così di fretta? E' successo qualcosa?
All'inizio non rispose. Non riusciva a parlare per quanto avesse corso. Nel mentre che recuperava fiato, gli esploratori notarono che anche gli altri mercanti erano agitati e stavano scappando dai loro stalli. Tutti quanti stavano mettendo al sicuro la loro merce alla rinfusa, con lucchetti e Proteggisfera, uno strumento raro in grado di creare una barriera forte come quella di Mr Mime. Oggetti rari e non: sembrava che tutta quella merce non avesse valore, nei confronti di quello che stava succedendo. Stavano raccogliendo tutto quello che avevano, dirigendosi verso la direzione di partenza della Sunflora.
- P-P-P-PARBLEU! CHE STA SUCCEDENDO?! - Esclamò Shinso spaventato.
- Sssssono impazziti tutti!
I Kecleon guardarono la pokémon Sole con sguardo sconvolto. Midorima aveva la faccia di uno a cui avevano preannunciato l'apocalisse.
- C-che succede, Midorima?! - Chiese Rukio preoccupato.
- C'è solo un motivo che può spingere i mercanti a scappare dagli stalli senza preoccuparsi della merce in questa città. - disse con tono laconico.
Si rivolse poi a Lana.
- Lui... è lui, non è vero!?
- S-sì, - disse la mercante, - lui... LUI E' ARRIVATO!
- KHIAAAAAAAAAAAAAAAAAA! E' ARRIVATO!!
Da studente terrorizzato a scolaretta eccitata: il team Skyriders e il team AWD li guardarono con più punti di domanda in fronte che punti neri. Rukio non ebbe neanche il tempo di elaborare il tutto che Midorima lo afferrò per il braccio di prepotenza, trascinandolo con sé.
- VIENI CON NOI! RICORDATI DI INCHINARTI!
- Eh?
I due Kecleon portarono via Rukio di peso, correndo come due Liepard.
- CRAAAAAAA! RAPIMENTO! - Gridò la Schiumorana.
Scattò anche egli nella loro direzione.
- DOVE STATE ANDANDO CON IL CAPITANO!?
- Per tutti i Wailmer! Che diavolo gli prende? - esclamò Drapion
Weavile sbuffò rassegnata, scattando a sua volta.
- Uff... Ora ci tocca seguirlo pure...
- Cos'è, micetta? - disse Kenji di fianco a lei, - Paura di stancarti per una corsetta?
- M-MA CHE PROBLEMI HAI? MA IO TI-
- NON ORA, JESUS CHRIST! - Urlò Shinso, - NON PERDIAMO DI VISTA IL CAPITANO!
https://youtu.be/wydtk8G4M3M
(Ost arrival of the Bizarre King/Prince Alì)
Il gruppo seguì i sedicenti rapitori, seguendoli verso vicoli stretti e strade affollate di pokémon che procedevano nella stessa direzione. Ogni volta che due individui confabulavano tra di loro, subito dopo si mettevano a correre insieme, presi da un'irrefrenabile voglia di raggiungere la grande piazza di Bazaropoli, sede dell'evento. Una coppia si parlava e poi scattava insieme; travolgevano altre persone e questi li seguivano, intuendone il motivo. Abitanti lasciavano cadere acqua per lavare, domestiche i vasi che stavano sistemando e parrucchieri le forbici nella pelliccia che stavano tagliando ad un cliente. Tutto quello che stavano facendo non importava: dovevano raggiungere a tutti i costi quella piazza prima degli altri.
Quando gli esploratori del GIK raggiunsero i Kecleon, si ritrovarono davanti alla più grande folla di sempre: più di cinquecento pokémon tutti riuniti nello stesso luogo. Tutti esultavano e applaudivano; tutti cantavano e danzavano; tutti che cercavano di spingersi tra di loro per intravvedere un qualcosa. Tra la folla fu possibile notare uno spazio libero da ogni pokémon, e coloro ai bordi fare delle delimitazioni intorno ad essi. Tutti quanti salutavano allegri e si inchinavano di fronte ad un gruppo di individui che era lì dentro lo spazio, che indossavano particolari turbanti.
Essi avanzavano lentamente girando intorno ad una grande statua di bronzo, una fontana acquatica con un Hoopa dai cui cerchi uscivano getti d'acqua verso l'alto. Ognuno di loro indossava vistosi gioielli ed un abito bianco, e guardavano davanti a sé come se non ci fosse nessuno. Alcuni sorridevano, altri erano tremendamente intimidatori: era chiaro che non era la loro priorità ricambiare saluti.
Solo due individui tra di loro erano più espressivi, e davano più nell'occhio per la loro cavalcatura, un Venusaur Dominante alto più di tre metri.
Il primo, un Dusknoir, era seduto su un cuscino rosso, posizionato sulla testa del pokémon Seme, e aveva un turbante nero con una scritta in alfabeto Unown di colore giallo dorato che diceva "Great Visir".
Guardava ovunque: il suo occhio non dava cenno di fermarsi. Non si scomponeva più di tanto se veniva salutato: rispondeva con un semplice cenno di testa, qualche volta completando il saluto chiudendo l'unico occhio. Dava l'idea di essere distaccato ma molto educato: mentre chiudeva l'occhio sembrava anche che si chinasse.
L'altro, invece, era completamente un altro tipo di persona, ed era quello più gettonato dai saluti dei cittadini. Stava seduto comodamente su un tappeto del tardo periodo Volcaronico, sempre di colore rosso ma dalle cuciture dorate come la pelle di un Sandshrew, posizionato sopra il grande fiore della cavalcatura. Era solare e irrefrenabile: ricambiava i saluti e gli inchini con un sorriso a trentadue denti sulla faccia, agitando la mano come farebbe un bambino per accogliere quell'amico invitato che aspettavi con gioia.
Era uno Zoroark dal turbante color rosso scarlatto, i cui capelli erano parzialmente raccolti al suo interno, lasciando al di fuori una codina e le orecchie. I mercanti rispondevano con altrettanto vigore, e incredibilmente anche i poco di buono venuti apposta per il Kokukatsu no Shū. Adorato da ogni dove e da ogni pokémon: quel Mutevolpe era la star di Bazaropoli.
- Chi è quel pagliaccio? - Chiese Kenji senza un attimo di riguardo.
- COME TI PERMETTI, - disse il Kecleon viola, - INCHINATI E SCUSATI SUBITO! LUI NON E' NIENTE DI MENO CHE IL SULTANO DELLA TERRA DELLA SABBIA! SUA MAESTA' NEBRA I! *
- EXCUSE MOI?! - Esclamò Shinso, - Q-QUELLO E' IL SULTANO? QUELLO SCHIFOSAMENTE AFFABILE ZOROARK?!
- Già! Anche per noi è la prima volta! - disse il Kecleon verde, - il Chōwa-ō di questo continente, nonché l'attuale legittimo proprietario di Bazaropoli: sua maestà Re Nebra I! Da quando ha riformato questa città, negli ultimi due giorni del Kokukatsu no Shū è solito girare la piazza per salutare turisti e cittadini!
- Questa si che è una sorpresa, - disse Weavile, - non sapevo che degnasse del suo tempo i comuni mortali...
- Sua maestà è molto devoto a questa città, - disse Fujito, - e viene tutti gli anni in questo periodo. Sicché ci tiene che questa sia una settimana speciale, controlla di persona. Sapete: se nella Terra della Sabbia il crimine è calato drasticamente lo dobbiamo soprattutto a lui e le sue guardie reali!
-E' per questo che è stato nominato Chōwa-ō, - continuò Midorima, - A quanto pare, si dice che se ne si sia occupato personalmente assieme a quel Dusknoir che vedete alla sua sinistra. Lui si chiama Noir III *, ed è il suo visir personale, il suo consigliere. Si dice che solo loro due siano riusciti a sconfiggere da soli un covo di cinquecento Kodamon, salvando cento ostaggi. Si dice invece, che con le altre guardie-
Rukio stava ascoltando con un'attenzione superficiale la conversazione. Sentiva la voce del fratello Kecleon maggiore distante, come lo schizzo di un ruscello di montagna. Per qualche motivo, intorno a lui vi erano macchie grigie confuse, e girandosi intorno non riusciva a vedere un'immagine definita. Non sapeva cosa lo attirava di quella gente: forse il suo bisogno di giustizia non riusciva a sopportare così tanti delinquenti riuniti nello stesso punto, o forse era così preso dalla missione che non voleva perdersi la minima possibilità di trovare qualcosa fuori posto per risolvere l'enigma che avevano in mano.
Il suo sguardo viaggiò per tutta questa gente, non riuscendo a trovare ciò di cui aveva bisogno ma con la consapevolezza che avrebbe trovato qualcosa.
Il sultano stava facendo il medesimo rito: vagava con gli occhi per tutta la piazza cercando di raggiungere tutti i presenti con i suoi saluti, assicurandosi di non mancare nemmeno una manciata di polvere. Non sembrava nemmeno un Re: la sua disinvoltura tra gli abitanti di Bazaropoli facevano pensare più ad un semplice sindaco di un paesino, conosciuto e amato da tutti.
Ad un certo punto, lo sguardo del Sultano si incrociò con quello del pokémon Emanazione. Nebra I ebbe un sussulto: per un attimo, perse il sorriso che stava mostrando ai suoi cittadini, chiudendo leggermente la bocca a becco. Guardò Rukio con sorpresa e curiosità, come se non si aspettasse di trovarlo tra quella gente.
Il Riolu ricambiò con la medesima curiosità. Per qualche ragione, entrambi videro nell'altro qualcosa che non avevano mai visto prima; entrambi videro un senso famigliare e amichevole, come ritrovare l'amico di vecchia data che capiva le tue paure e le tue angosce.
I due si guardarono intensamente per qualche secondo. Poi, la regal figura gli fece un sorriso benevolo, inarcando verso l'alto le rosse sopracciglia.
Resosi conto di aver incrociato per sbaglio il Sultano della Terra della Sabbia, Rukio distolse lo sguardo, cercando di non suscitare altro interesse.
- Ehi Noir, - disse il pokémon Illusione, rivolgendosi al Dusknoir.
- Ordini pure, mio re.
- Non c'è bisogno di essere così formali. Devo solo scambiare qualche parola con te.
- Mi dica pure. Cosa la turba?
Lo Zoroark rialzò lo sguardo verso il Riolu.
- Quel Kodamon laggiù, quello blu su due zampe... Se la memoria non mi inganna... è un Riolu, vero? La pre-evoluzione di un Lucario.
Il Dusknoir spostò il viso verso l'oggetto del Sultano.
- Beh... a meno che il mio occhio si sia abituato talmente tanto al futuro da non poter vedere più il presente, credo sia un Riolu.
- Ma dai! Un Riolu?! Non ho mai visto un Riolu in questa settimana!
Scese dalla sua postazione, salendo a cavalcioni sul pokémon Antenna.
- Diamogli il benvenuto! Scommetto che è la prima volta che viene a Bazaropoli!
- Veramente sire, lei visita Bazaropoli solo in questa settimana... Magari è un cliente abituale e, per quest'anno, ha deciso di venire in questo periodo. Certo... è strano che una razza considerata l'epiteto dell'onestà si trovi in questo deserto e in questa cittadina...
- Mamma mia... Ti prego, Noirino! Non trovare sempre il pelo nell'uovo! E' poco regale...
Il Visir cercò in maniera calma e impercettibile di nascondere l'astio per quel nomignolo, diminutivo poco rispettoso a suo parere. Tutto ciò era accentuato dal fatto che era a cavalcioni su di lui, ma gli dava molto più fastidio il diminutivo al suo nome. Sicché non poteva andare contro il suo sovrano, cercò di velare la sua rabbia rallentando il suo modo di parlare.
- Come desidera... Sire. Ammit IX (*), - disse rivolgendosi al Venusaur.
- Ordini, Gran Visir.
- Si diriga a sinistra, verso quel Riolu.
- Come desidera.
Noir III ordinò poi anche alle guardie di cambiare direzione e dirigersi verso l'angolo della strada a Nord-Ovest, dove c'era il piccolo licantropo. Fecero cenno alla folla di lasciare libero il passaggio verso l'eroe di Borgo Quieto, riuscendo a cambiare la forma dello spazio libero.
Quando Rukio capì che il sultano si stava dirigendo verso di lui, nella sua testa si mise sulla difensiva. Sapeva che doveva stare molto attento, visto che aveva fornito generalità false e non poteva permettere che la sua identità fosse scoperta.
- P-Parbleu! viene verso di noi!
- Oh? - fece Kenji sorridendo.
- V-v-v-v-viene d-d-d-davvero v-v-v-v-verso di noi?!? I-i-i-io n-non... OOF.
Midorima svenne dall'emozione.
- FRATELLONE!
- Tch! Questa sarà una rottura... - commentò invece Weavile.
All'ultimo minuto, il capitano del team Skyriders si lasciò scappare un dubbio che lo premeva per la buona riuscita del loro piano, in un frettoloso commento.
- A-almeno quella parte del piano ve la ricordate? Quella dei nomi? - Disse bisbigliando verso i compagni.
Lo spadaccino e il ninja lo squadrarono confuso.
- Quali nomi? - dissero all'unisono.
- (Siamo spacciati...)
In quel preciso istante, la processione arrivò davanti agli esploratori in tutto il loro splendore.
Le guardie erano sei, vestiti tutti con completi bianchi con orli d'oro sgargiante. Erano un Blaziken, un Lucario, un Ursaring, un Audino, uno Slowbro e un Sigilyph.
Questi ultimi due, senza alcun comando, crearono con la mossa Riflesso una scala di vetro per permettere al sovrano di scendere dall'enorme Venusaur, mentre il Dusknoir svolazzò da solo. Una volta scesi, le guardie si misero sull'attenti, in attesa di un'altra istruzione.
https://youtu.be/Ni5xgAkUI0g
(OSt genshi naruto)
- Benvenuti, piccoli viaggiatori! - Esordì il sultano, - io sono il Chōwa-ō della Terra della Sabbia e primo cittadino di Bazaropoli! Il mio nome è Nebra I, e come tale vi porgo i miei omaggi e vi auguro una buona permanenza in questa città delle meraviglie!
- (Che seccatura...) - Pensarono Kenji e Weavile.
- Tu sei un Riolu vero? - disse rivolgendosi a Rukio, - Sei veramente adorabile! E' la prima volta che ne vedo uno in tutta la mia vita!
Normalmente avrebbe avuto da pensare su tale eccentrico personaggio e soprattutto tale aggettivo affibbiatoli. Per un attimo, le sue guance diventarono rosate e si imbarazzò, ma data la situazione non poteva perdersi in inutili accorgimenti. Scosse la testa e, prima che qualcun altro proferisse parola, il lupetto blu si presentò al sultano senza sprecare un secondo.
- Sì, vostra maestà. - disse, facendo un inchino con un ginocchio, - Il mio nome è Riolu, ed è la prima volta che vengo qua a Bazaropoli. Sono sempre stato incuriosito da questa città che si dice essere "Il bazar delle Meraviglie", e quest'anno ho deciso di visitarla. Forse un semplice Riolu quale sono non è degno di parlare ad una regalità del suo stampo, ma vi prego di accettare le mie parole come simbolo del mio rispetto nei suoi confronti così come il mio gesto, e i miei ringraziamenti per il suo benvenuto.
Più formale di così non poteva. Nel suo mondo umano, il piccolo licantropo aveva avuto una delle migliori educazioni e una buona conoscenza letteraria, quindi non era estraneo ai modi dell'alta società. Shinso rimase perplesso per il discorso: non capì del perché il capitano si era presentato senza dire il suo nome, né perché avesse ripetuto due volte la sua specie. Fortunatamente, il ninja era molto intuitivo e ricordandosi del momento precedente in cui Drapion aveva effettivamente chiamato il pokémon Emanazione in quel modo intuì che forse centrava con il piano che non gli aveva ancora rispiegato, e seguì immediatamente il suo esempio senza farsi altre domande.
- Oui Oui, sa Majesté! Io sono Frogadier! Vi porgo i miei omaggi, - disse inchinandosi.
Lo sguardo del pokémon Legnogeco, invece, rimase imperturbabile, mentre i due si trattennero dal girarsi verso il compagno per fargli capire cosa dovesse fare, per paura di far trasudare il sentimento di colpevolezza del misfatto.
- (Porca Miseria... Per favore attiva i neuroni!)
- (Mon dieu... Dimmi che ha capito...)
Per grazia divina, nonostante la cocciutaggine, il suo fiuto lesse l'atmosfera nel momento del bisogno. Se non fosse però per l'esitazione iniziale, forse i due compagni sarebbero stati più tranquilli, invece di far rimbombare i loro battiti cardiaci come tamburi.
Senza togliersi l'espressione seria, segui l'esempio dei due e si chinò verso il sovrano.
- Io sono Grovyle. - disse chinandosi, - Vi porgo i miei saluti.
Il resto degli esploratori, poi, fecero a loro volta i dovuti omaggi, distraendo il sovrano dalle espressioni di sollievo dei primi due.
- Ehi ehi tranquilli tranquilli! - Disse Nebra I, mettendo le mani in avanti, - Non c'è bisogno di essere così formali! Potete anche alzarvi adesso! Il piacere è tutto mio! E' sempre bello vedere nuovi volti girare nella mia città! Spero che vi stiate divertendo e tutto questo sia di vostro gradimento! Ditemi: avete già fatto qualche affare?!
- (Che sta facendo? V-vuole davvero conversare con noi? ) - pensò Rukio.
- Ehi va tutto bene? Dico a te, Riolu! Avete già fatto qualche acquisto?
- B-beh... N-non ancora, sua maestà, - disse balbettando e sorridendo, - D-devo ammettere di essere stato tentato più di una volta, però...
- E' difficile anche per me sai? Soprattutto per i dolci, - disse avvicinandosi a lui, confabulandogli nell'orecchio, - che rimanga tra noi, vado matto per il gelato al Buonlatte!
- (P-Perché è così vicino!?!? C-che problemi ha questo!?)
- Ogni anno rischio di prosciugare le scorte reali per quel dannato gelato! Meno male che ho qui il mio Noir III a tenermi freno!
Il pokémon Pinza fece uno sbuffo di rassegnazione, come una madre che doveva spiegare al figlio un errore che questo non comprendeva.
- Mio Re...
- Qualcosa non va, mio Visir?
- Dovrebbe smetterla di essere così cordiale. Soprattutto con degli sconosciuti, e soprattutto in questa settimana...
Nebra I fece un grande sbuffo in segno di disapprovazione.
- Uhhhhhhhhhhhhh! Ma dai, suvvia! Sei troppo rigido! Fa bene alla mia immagine essere un Re così cordiale! Quand'è l'ultima volta che sei uscito con una femmina?! Alle signore non piacerebbe un pezzo di legno come te!
L'Ursaring e il Sigilyph mascherarono in smorfia le loro risate, mentre il Blaziken alzò le spalle al cielo come per dire "non ha tutti i torti". Questi comportamenti leggeri furono zittiti dall'aura di morte che il gran visir emanò in quel momento.
- Perdonatelo, - continuò lo Zoroark rivolgendosi al team, - è giusto che sia ligio e severo, ma dovrebbe imparare a rilassarsi. Se non avete ancora comprato niente, cosa siete venuti a fare qui? Aspetta, aspetta... Lo so! Avete un affare che vi interessa in particolare! Chiedete pure a me: se non so io tutto di questo posto sarebbe indecoroso! Posso indirizzarvi io stesso!
Lo sguardo degli altri cittadini erano fermi sul piccolo licantropo. Erano occhi di gelosia e di rabbia: avrebbero voluto loro avere la possibilità di parlare in quel modo con il sovrano. E tutto ciò non giovava al piccolo licantropo, che non gradiva attirare troppo l'attenzione.
- (N-non capisce che mi punta addosso tutti i riflettori!?) - Disse il Riolu, sudando.
Cercò di declinare il suo invito.
- L-la ringrazio molto per la sua disponibilità sua maestà, m-ma...
- Lascia perdere i formalismi! Mi stai simpatico! Dammi pure del tu! Puoi anche chiamarmi solo Nebra se vuoi!
Rukio rimase totalmente sconvolto e imbarazzato. Anche se lo Zoroark stava cercando di metterlo a suo agio, in realtà non fece altro che involontariamente fare l'esatto contrario, toccando tutti i tasti possibili per metterlo a disagio.
Il piccolo licantropo si stava impegnando il più possibile per un lessico adatto a parlare con un pokémon di quel calibro, e invece il sovrano stava insistendo per una chiacchierata tra allegri compagni, cosa oggettivamente impossibile da fare subito in quelle circostanze.
La disinvoltura gioconda del sultano, per uno educato come il Riolu, risultava forse una delle sfide più complicate mai affrontate da lui. Il fatto che poi lo sguardo di tutti i pokémon gli erano addosso non giocò a suo favore.
- B-b-beh... S-se lo dice lei... D-dunque, signor Nebra, - disse, dunque perdendo, - V-vorrei sapere dove si trova l'a-
- Mio Re, - interruppe Noir III, - mi dispiace dover fermare questa conversazione, ma siamo in ritardo sulla tabella di marcia. Dobbiamo ancora attraversare ventiquattro quartieri, e per quanto sia piacevole tutto ciò, non credo sia nel suo stile non rispettare gli impegni...
Lo Zoroark sobbalzò allarmato.
- H-hai ragione, accidenti! Grazie per avermelo ricordato! Mi dispiace, piccolo amico - disse rivolgendosi al Riolu, - ma devo ancora attraversare gran parte della città! Non ti preoccupare per questo: non so perché, ma sento che ci rincontreremo presto! Fino ad allora, ti auguro buona fortuna!
Il Gran Visir si voltò verso il pokémon Emanazione, inchinandosi.
- Si goda la sua permanenza a Bazaropoli. Con permesso...
Con la stessa rapidità con cui era iniziata la discussione, la processione riprese il suo corso e il cordiale sovrano lasciò la grande piazza di Bazaropoli.
Con grande maestà l'incontro era stato presentato, e con inversa frettolosità era finito: nel corso della sua vita, quello era stato un momento che lasciò di stucco il piccolo eroe. Il Chōwa-ō della Terra della Sabbia: Nebra I. Un pokémon che non faceva sentire l'importanza della sua presenza agli altri, ma che al tempo stesso era sempre al centro dell'attenzione. Nessuno dei presenti gli aveva staccato gli occhi di dosso: il Riolu, il plebeo che aveva osato disquisire con lo Zoroark sembrava non esistesse più. Rukio non realizzò immediatamente il significato di quell'incontro, ma nonostante tutto fu chiaro che aveva lasciato il segno.
- N-non è esattamente il tipo che passa inosservato, eh? - Chiese ai suoi colleghi.
- Sono gli altri Kodamon che passano inosservati quando c'è lui in giro, - disse Weavile, - è così esuberante che mi fa vomitare...
- Già... E tu pendevi dalle sue labbra... - commentò Kenji.
- C-CHE-
- Ti ho visto, sai? Non gli hai staccato gli occhi di dosso un secondo.
- N-NON E' VERO! - disse imbarazzata, - COSA TI FA PENSARE CHE MI INTERESSI UN REGALE?
- Parbleu! Quella parlata aveva ben poco di regale!
- E' per questo che è molto amato, - disse Fujito, - ne avevo solo sentito parlare, ma a quanto pare è così: cerca sempre di rompere il ghiaccio tra il povero e il ricco nelle sue conversazioni. Ha carisma e sa usare un linguaggio appropriato a seconda delle occasioni. Indipendentemente da con chi parla, riesce subito ad entrarti nell'anima!
- Sono d'accordo, - disse Rukio, - anche se mi poteva dare più tempo. Non ero abituato a tale comportamento...
- Comunque capitano, - disse Shinso, - complimenti per prima. Grazie al tuo modo di parlare sono riuscito a seguirti. Non dovevamo rivelare i nostri nomi, giusto? Ci è mancato poco...
- Io non ho capito perché lo avete fatto, - disse invece il Grovyle, - ma vi ho seguito perché l'avete fatto tutti e due. Bah...
Il capitano del team Skyriders fece un sospiro di sollievo.
- Sono contento di avervelo implicitamente ricordato... E' parte del piano: all'ingresso ho dato i nomi delle nostre specie. Nessuno deve sapere che sono qui, o non riusciremo ad infiltrarci all'asta...
- Q-questa è la vostra missione? - Disse sorpreso Fujito, - Faceva bene mio fratello a non chiedere! Cosa vi salta in testa?!
- E' una lunga storia...
Il Kecleon guardò negli occhi il licantropo, comprendendo tra le righe che si trattasse di qualcosa d'importante.
- Va bene... Non ve lo chiederò... Voglio solo sapere se avete abbastanza soldi per permettervi di parteciparvi.
- Certo. - Rispose il Riolu, - dopotutto si parla di un asta. Non potremmo parteciparvi se non avessimo da parte qualche soldo, no?
Un brivido scorse lungo la schiena al camaleonte nel sentire quelle parole. Più che l'affermazione di Rukio, un aggettivo lo mise in allarme.
- ... "Qualche"?
- Sì. Ho detto qualche.
- Sì. Ho capito bene. Beh... dopotutto tu sei tu. Preparato e intelligente come sei, avrai comunque i soldi per la quota minima di partecipazione.
I pokémon lo guardarono intensamente, con le pupille ferme e di vetro come se fossero delle bambole.
- Quo...
- ta...
- minima?
Il Kecleon spalancò la bocca, in un misto di rabbia e sorpresa.
- LO SAPEVO! NON NE SAPEVATE NIENTE VERO!?
- CRAAA! QUOTA MINIMA!?!? CHE COSA VUOL DIRE?!!?!?
- C-che scherzo è questo!? - disse la felina, - il mio informatore non mi ha detto niente!
- MA CHE RAZZA DI LAVORO HAI FATTO, MON DIEU! - Disse la Schiumorana, inveendo contro la Lamartigli, - COME TI PUO' MANCARE UN INFORMAZIONE DEL GENERE?!
- PER TUTTI I WAILMER! - disse Drapion, scansando la Schiumorana con il braccio, - NON TI AZZARDARE A PARLARE CON QUEL TONO CON LA SIGNORA WEAVILE!
- SILENZIOOOO! - Gridò il piccolo licantropo.
Dopo che si erano calmate le acque, riprese a parlare.
- Non ha senso litigare ora per degli errori passati. Vediamo di risolvere.
L'eroe di Borgo Quieto si rivolse poi a Fujito.
- Quant'è la somma di partecipazione?
- Ventimila Koda a partecipante. - Disse laconico.
La Schiumorana sobbalzò alla cifra.
- P-p-p-parbleu! V-v-Ventimila!?!?! Ne abbiamo solo sei mila con noi!
- E noi ne abbiamo tremila e mezzo, - disse Arbok, - Che fffffacciamo?
- (Questo è un problema, - pensò il piccolo licantropo, - arriviamo solo a novemila e mezzo. Siamo in sei: sono centoventi mila Koda di quota minima. Ci mancano quindi centodieci mila e cinquecento Koda. Dobbiamo trovare immediatamente quei soldi, o domani l'operazione andrà in fumo. Come possiamo...)
Il flusso di pensieri fu interrotto da una risata supponente.
- Fufufu... Sembrate che voi siate in difficoltà... - disse Fujito.
Si mise una mano sul petto, alzando l'altra al cielo.
- HO IO LA SOLUZIONE HAI VOSTRI PROBLEMI!
- Uh?
- Seguitemi e non fate domande per il momento! Vieni anche te Lana?
La Sunflora era rimasta in disparte nella conversazione per tutto il tempo: avevano capito che non erano dei semplici turisti, ma nonostante le fossero simpatici, non poteva perdere tempo con loro e lasciare la sua bancarella.
- I-io devo declinare, purtroppo, - disse imbarazzata, - Non ho venduto quasi niente del nuovo raccolto...
- Ti capisco... - disse leggendo il suo sguardo preoccupato, - Ci vediamo dopo allora! Voi invece seguitemi!
Il Kecleon viola si incamminò tenendo il fratello maggiore per il braccio, trascinandolo con sé. Il gruppo lo seguì senza protestare, incuriositi per la soluzione decantata dal commerciante. Egli camminò diritto per cinque minuti, per poi girare a destra all'angolo di un incrocio.
- Sì! Questa è la via! Ricordavo bene! - disse fermandosi.
Poi tornò indietro, invitando il piccolo licantropo
- Vai avanti tu, Rukio. Non è educato rovinare le sorprese!
- (Non so cosa tu voglia farmi, quindi mi sorprenderei comunque. )Ok...
Il Riolu superò Fujito, girando l'angolo.
- Anche se non so cosa tu mi voglia far fare esattament-
Nello stesso istante, un altro pokémon attraversò in senso opposto l'incrocio, ma in modo maldestro. Prima di attraversarlo, era inciampato su una pietra, perdendo l'equilibrio. Cadde in avanti, andando a sbattere la testa contro il piccolo licantropo.
- AHIA, - dissero in coro.
- Mon dieu! T-tutto bene capitano?
- S-sì
Nonostante fosse stata la sua maldestria, il pokémon inciampato inveì verso il povero Riolu.
- GUARDA DOVE VAI, IDIOTA!
- M-mi dispiace, ero distrat-
Rukio alzò lo sguardo da terra in quel momento. I due si fissarono negli occhi per qualche secondo, distratti da un motivo diverso dell'evento accaduto. Quando si riconobbero a vicenda, saltarono in piedi mostrando nello stesso istante la sorpresa reciproca.
- AH!??! CHE CI FAI TU QUI?!!?!?
************************************NOTE DELL'AUTORE ****************************
- Explaining:
- Legenda:
Chōwa-ō (調和王): Re dell'Armonia
Shinshutsukibotsu (神出鬼没): l'inafferrabile, the uncatchable.
Nebra (ネブラ Nebura): "Signore del sole", "Ra è il mio signore".
Noir (ヌアールNuaaru): Nero, Black;
Beinknuser Geysir: Geyser lo spaccaossa.
- Curiosità:
Il nome Nebra è stato preso da un faraone Egizio chiamato Raneb, la cui pronuncia risulta più comoda in Nebra. Significa "Signore del sole", o "Ra è il mio signore";
Il nome Ammit è stato preso dal mostro egiziano Ammit, con corpo di leone e testa di coccodrillo. Il suo compito era di mangiare il cuore di chi non era degno del regno dell'aldilà, valutato dal test della bilancia e della piuma;
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