Capitolo 18: tour nella Terra dei Deserti (Terza parte)

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- Fuwaaaaah... E' stato il massimo! Potessi avere al GIP qualcosa del genere...

- Nyaaan... Non posso davvero darti torto, palla di pelo. C'era qualcosa di magico in quelle acque. Penso ad un certo punto di essermi persino addormentata...

Centosettantesimo anno del Drago, ore 20.50. Dopo aver visitato la Sauna Reale, il team Skyraiders e il team AWD stavano camminando lungo un corridoio immenso dall'arredamento di gusto ottocentesco, con pareti dorate tappezzate di figure a Volcarona e un pavimento ricoperto da un tappeto rosso, dalle filigrane anch'esse d'oro. 

Le mura erano tappezzate di quadri rappresentanti Pokémon Leggendari, come Palkia e Giratina, riuniti in scene che raccontavano momenti della creazione dell'universo, o più banalmente di vita quotidiana.

- Però... almeno sei sveglia, adesso, - disse il Grovyle, - invece a me tocca portare sulle spalle questo Froggy viscido. Che seccatura...

- Zzz... Mon Dieu... Basta muffin... zzz... Oh... come posso rifiutare? Grazie... Lopunny-chan... Zzz...

Lo spadaccino fece uno sbuffo nervoso, arrabbiato per essere ancora una volta colui che si sarebbe dovuto occupare di un peso morto. 

- Grr... Questa me la paga...

- Dai, su! Un po' di riposo se lo merita dopo quello che ha fatto stamattina, - disse Rukio. 

- N-non potresti portarlo tu, capitano?!

- Io? Sono ancora dolorante, dopo il combattimento là sotto... Non penso ci riuscirei...

- MA SE ADESSO NON HAI PIU' LE BENDE! DI NUOVO!

Vuoi le conoscenze mediche delle guardie reali, vuoi le acque magiche di quella sauna, il piccolo licantropo era di nuovo in piedi e pronto per l'azione. Così come il suo senso dell'umorismo.

- Qual'è il problema, Kenji? Prendilo come un allenamento! - Disse al compagno, - la sua pelle viscida rischia di scivolare, e sei costretto a tenerti in equilibrio per non farlo cadere a terra. Non eri tu quello disposto a fare di tutto per migliorarsi? Hai intenzione di tirarti indietro? 

- (D-dannato demonio...)

- RHAHAHAHAHAH! Certo che sa proprio come tenerti nel sacco, eh?

Da dietro di lui, lo Scorpiaccio si stava asciugando con un gigantesco asciugamano. 

- E SE INVECE MI DESSI TU UNA MANO?!?!

- Io?! Con gli artigli che mi ritrovo? Rischierei di graffiarlo se mi scivolasse...

- Bastardi...

- Ish Ish Ish!

- Dai dai! - Intervenne Nebra I, - ancora qualche metro e siamo arrivati! Le guardie sono già nella sala da pranzo, Noir?

- Ovviamente. Attendono solo noi. 

Era quasi l'ora di cena nella Terra dei Deserti. Nessuno prima di quel momento aveva potuto assaporare quel privilegio, una concessione quasi leggendaria, oserei dire. Si narrava che il sultano della Terra della Sabbia fosse ricco da fare invidia, se non l'essere più ricco del pianeta. Inutile dire quali fantasie potevano nascere da un'affermazione del genere. 

In realtà, però, quello più eccitato, era proprio il sultano stesso.

- Spero che vi piacerà cosa vi ho fatto preparare! Non abbiamo badato a spese per stasera! Beh... Non che in generale mi interessi molto, eheh!

Il clima festoso aleggiava nell'aria, inebriando persino lui. I primi pokémon a diventare suoi ospiti; la prima cena nei confronti di un evento tanto straordinario. Lo Zoroark non stava più nella pelle. 

- Come avrete capito dai miei arredamenti, mi piacciono le cose colorate e con stili diversi! Non mi faccio problemi ad abbinare oggetti che non c'entrano l'uno con l'altro o fuori contesto.

- (Vedo... - pensò il piccolo licantropo, pienamente d'accordo, - dopo il portone enorme arrivare a questo corridoio che pian piano diventa più piccolo... Non mi stupirei se prima di entrare trovassi una bottiglietta con su scritto "bevimi".)

- Eccoci qua!

Gli ospiti del sultano si fermarono davanti ad una porta in legno laccato d'azzurro e alta otto metri, chiusa da una sbarra di metallo grigia come l'entrata di un seminterrato medievale, di quelli adibiti per la tortura.

- (Ok. Definitivamente ha dei gusti bizzarri...)

- Ehi, svegliati!

Il Grovyle tirò un pugno in testa al compagno Frogadier, per rimuovere il tragico letargo del quale si faceva portatore.

- Zzz... Uh? Dobbiamo andare in missione?

Annoiato per il solito commento da sonnambulo, il Legnogeco gettò il compagno a terra violentemente come un sacco di Baccadurian.

- O-Ouch...

- Che seccatura... Avrei dovuto farlo prima.

- MA CHE TI SALTA IN MENTE, CRE'TIN!

- Zitto, - disse lo spadaccino, - Stiamo per mangiare. Per quanto voglia tagliuzzarti, non ho intenzione di rovinarmi la cena.

Shinso rispose con uno sbuffo ironico e perculante, quasi volesse prendersi gioco dello spadaccino. 

- Pff... "Non voglio rovinarmi la cena"... Certo come no... Lo sappiamo entrambi che faresti qualunque cosa per una scazzott-

All'improvviso, un profumino invitante interruppe la solita routine provocatoria della Schiumorana. Non avendo toccato cibo tutto il giorno, ed essendo goloso come solo uno Snorlax potrebbe competere, gli bastarono tre secondi per riempirsi la bocca di bava ranesca, manco fosse la Grotta della Cascata. Rimase imbambolato sul posto, mostrando le pupille dilatate.

- Ohhh... Che... che buono... Cos'è questo odorino? Sniff Sniff... E' così dolce e speziato...

Anche il capitano si mise ad annusare.

- Uhm... Sniff Sniff... Sembra Baccamodoro... Ma è più ricco in qualche modo, quest'odore...

- Ohohoh! Lothar ci ha dato dentro davvero! - Commentò il sovrano, - Non vedo l'ora di vedere la vostra reazione!

- Certamente è un buon odore, - Disse Weavile, asciugandosi la bocca per non farsi notare, - devo dire che sa davvero come trattare gli ospiti.

- Ehm ehm... - Rispose lo Zoroark, tossendo per il disappunto.

- Uff... Sai davvero...

- Grazie, Weavile-chan!

- Tu non puoi chiamarmi così... - disse con sguardo truce. 

- O-ok...

Senza che la Mutevolpe dovesse ordinargli nulla, il Gran Visir tolse la trave di metallo per aprire la porta.

- La porta è aperta sire, ma aspetti un attimo: voglio assicurarmi che sia tutto pronto.

- Meticoloso come sempre... Cosa farei senza di te! - Rispose il sultano, sorridendo. 

- Lei mi lusinga...

Il Dusknoir entrò nella porta, passandoci attraverso da bravo fantasma che era.

- Probabilmente vuole assicurarsi che le domestiche siano pronte ad accoglierci, - disse il sovrano, mettendosi il dorso della mano sulla bocca come la peggio spettegola, - così come la cena sia preparata nei minimi detta-

Non gli lasciò neanche il tempo di concludere la frase: l'occhio rosso del pokémon Pinza sbucò dal centro dell'entrata di legno. 

- E' tutto pronto.

Il sovrano sobbalzò leggermente, mettendosi le mani dietro. 

- S-sei stato rapido! 

- Vivo per servirla, mio re. Non si preoccupi: le apro io.

https://youtu.be/eVvktGBemME

Un leggero cigolio di cerniere d'ottone diedero il benvenuto ai nostri compagni ad un'enorme sala dal pavimento in Neropietra e dal soffitto dorato. Questo era formato da mattonelle fatte appunto d'oro, alternate a pannelli di vetro che nascondevano lampade ad illuminazione artificiale, entrando in contrasto con il pavimento tanto oscuro quanto affascinante. 

Le parti migliori della stanza, tuttavia, non erano quelle citate prima: dal soffitto fino a metà altezza le pareti erano ricoperte di rocce brune dalle forme irregolari, che l'occhio più attento avrebbe riconosciuto essere lavorate e levigate, mentre lungo l'altra metà sgorgavano dall'altezza di quattro metri cascate d'acqua cristallina che cadevano in degli acquari pieni di rocce vermiglie e piante di Baccalga. 

La presenza di quei flussi d'acqua verticali nascondeva delle mura rocciose nere tappezzate da diverse pietre evolutive come Pietraidrica, Pietrasolare e Pietrabrillo. Le due parti di quelle mura così divise erano separate da muschi Lampenflora * verdi smeraldo, che rendevano il paesaggio molto simile a quello di una cava buia in esplorazione da minatori, ma che i riflessi del soffitto e delle pietre rendevano più simile ad un enorme Tecabrillo ricolma di oggetti preziosi. L'aspetto di una miniera era accentuata dal fatto che, in alcuni punti del terreno muschioso vi erano piantati dei picconi di legno come ulteriore decorazione. 

Quello che rimase molto colpito da codesto spettacolo fu Shinso, la cui forma allargata delle sue pupille in quel momento ricordò più quella di cuori scintillanti.

- CRAAAAAAAAAAA!!! C-C'EST... C'EST MERVEILLEUX! E'... è questa la Grotta Sogno di cui mi parlavi, capitano?!

- (Alice, Willy Wonka... Chi è il prossimo?) - Pensò con un'espressione imbarazzata il piccolo licantropo.

- BEEEEEENVENUTI! VI STAVAMO ASPETTANDO!

Davanti a loro, l'enorme figura di Athena X apparve  in tutta la sua grandezza, muovendosi senza creare alcun piccolo sisma nonostante l'enorme stazza oltre la tonnellata. Indossava un altrettanto grande completo composto da una camicia bianca e un grembiule nero, con una cravatta rossa come il fuoco. 

- Benvenuto, sua maestà! Benvenuti, cari ospiti! Grazie mille per la vostra presenza!

Da entrambi i lati a due a due quattro pokémon con un completo simile si mostrarono da dietro di lei, posizionandosi a due a due di fianco alla Tyranitar. Erano una Florges Fiore Blu, una Aromatisse, una Togetic e una Clefable. Dopo aver salutato, tutte e quattro si presentarono ai nostri protagonisti.

- Io sono Demetra XI *, - disse la Florges con un sorriso, - piacere di conoscervi.

- Io sono Estia XII *, - disse invece l'Aromatisse, - è la prima volta che riceviamo degli ospiti, ma faremo del nostro meglio per farvi sentire a casa!

- Io sono Arianna XIII *! - Disse la Clefable, - molto piacere!

- Io invece sono Elena XIV *, - disse la Togetic facendo un inchino, - sono onorata di conoscere il team AWD e il team Skyraiders.

- Siete fortunati, cari ragazzi, - disse Athena X, - stasera tutte e cinque saranno al vostro servizio per il cibo e il beveraggio! Spero non vi dispiacerà! 

Rukio riuscì a rispondere solo con un timido "piacere", mentre Shinso iniziò a fissare con occhi dolci le pokémon cameriere. Prima si era trovato di fronte ad una enorme camera luccicante, poi delle graziose femmine apparvero davanti a lui dicendo che le avrebbero servito e riverito: l'ipotetica paura di non ritrovare più nei successivi capitoli la Schiumorana era assolutamente fondata e lecita, mio caro lettore. 

- Pensavo di essere alla Grotta Sogno... Invece... sniff... sono in paradiso... - disse con le lacrime agli occhi.

- Ehi, femmine, - disse Kenji, rivolgendosi alle domestiche, - non mettetemi vicino a questo piagnone. Non voglio che il mio piatto venga annacquato da innaffiamenti non desiderati. 

Le domestiche rimasero imbarazzate e non seppero come rispondere al Legnogeco.

- E-ecco...

- Ehi. Mi stai sentendo, Froggy viscido? La pianti con queste scenate?

Il Frogadier, quella volta, non rispose alla provocazione del suo compagno, ma rimase con le mani sulle guance e lo sguardo ricolmo di rosa nei confronti di quelle bellezze.

- Sì Sì... Come vuoi...

La lucertola verde spalancò gli occhi dalla paura, nei confronti della mancata solita sfuriata del suo migliore amico. 

- S-stai bene?! - Esclamò il Grovyle alla mancata sfuriata.

- Per tutti i Wailmer... Deve essere proprio andato per non rispondere a Kenji... - commentò Drapion. 

In quel frangente, invece, il Riolu si avvicinò al sovrano, bisbigliandogli all'orecchio.

- Quanto le paghi?

- 10.000 Poké al giorno.

Il capitano piegò la testa in avanti, ricoprendosi di aura nera.

- Non me lo posso permettere...

Vedendo tutta quella confusione iniziale e prevedendone il peggioramento, la Prima Domestica decise di prendere in mano la situazione.

- Dai dai! - disse battendo le mani, - la roba rischia di raffreddarsi se non ci muoviamo! Non perdiamo tempo! Ragazze: accompagnateli ai loro posti.

- Sì, signora Athena! - Risposero quelle in coro.

Cominciarono ad incamminarsi, e gli ospiti le seguirono senza protestare. Soprattutto il ninja, che era come un mite agnellino davanti ai suoi cani da pastore. 

- Abbiamo dei posti assegnati? - Chiese Rukio incuriosito.

- Sì! - Rispose la Tyranitar, -  abbiamo fatto in modo di farvi rimanere uniti ma di soddisfare le richieste del nostro sovrano! Era stato deciso che nell'eventualità di ospiti a palazzo io non sarei potuta stare qui per colpa della mia stazza, ma visto che siete degli ospiti speciali non potevo mancare! Giusto, mio signore?

- Dici bene! - Rispose lo Zoroark, - sarebbe stato un vero peccato escluderti da questo! Per fortuna in mezzo a tutto l'oro che ho avevo anche qualche Pietralieve*, quindi siamo riusciti a risolvere il problema. 

- (Ecco perché non fa rumore quando cammina...)

Vennero fatti accomodare in un tavolo lungo dieci metri e largo cinque fatto in legno di ebano nero, al cui centro si stendeva una lastra di argento splendente. I posti erano quindici ed erano divisi in questo modo: sette da un lato, sette dall'altro e un capotavola, la cui sedia era una d'oro con un imbottitura rossa, degna e meritevole di fornire sostegno ad un sovrano. Sul tavolo era già presente la mise en place (*), un set completo di posate, piatti e bicchieri argentati in contrasto con dei boccali da birra in legno rosso e parti in metallo d'oro. 

Al tavolo erano già sedute tutte le guardie, ad eccezione di Lothar II che era ancora in cucina a finire le dovute preparazioni, e tutte quante erano state fatte accomodare sul lato destro: a partire dalla sedia d'oro, saltando due posti, erano stati messi Naranja IV, Bianca VI, Rojo VII, Blu VIII e Ammit IX, al quale gli era stato dato più spazio per permettergli di stare più comodo. L'unico che era stato affidato al lato sinistro era Grau V, poiché era stato scelto per stare con gli ospiti per rendere equo il numero di pokémon a tavola. 

Le domestiche indicarono i posti a sedere di ciascuno degli ospiti: Kenji venne messo vicino all'Ursaring, per poi continuare la successione con Shinso, Arbok, Drapion e Weavile.

- Lothar starà vicino a Noir, arriverà presto, - disse la Tyranitar, mentre faceva accomodare Rukio, - mentre lei si siederà vicino al nostro sovrano.

Il Riolu si girò con sguardo spaventato verso Nebra I. 

- P-perché vicino a lei? 

- Perché no? Dalla conversazione di prima ho capito che è fantastico parlare con te! Non vorrei che fosse in altro modo!

- Spero che non le dispiaccia questa eccessiva cordialità, - intervenne Noir III, - ho cercato di convincerlo a fare il solito tavolo regale, dove il sovrano sta da solo a capotavola, distante dal resto degli ospiti, temendo che lei, signor Rukio, si sarebbe potuto sentire a disagio. Ma, come avrà capito, è stato tempo perso.

La felina si fece scappare un sorriso.

- Eheh... A sentire parlare te sembra di sentire un babysitter.

- Suonavo come tale? 

Il Dusknoir si girò verso il sultano, facendo un inchino in segno di scuse. 

- Mi perdoni, vostra maestà: non la considero affatto un bambino.

- N-non alludeva ad una eventuale mia infantilità... - rispose il sovrano, - t-tranquillo tranquillo! Non c'è problema...

Dall'altra parte della tavola, Grau V esordì nel miglior modo possibile il fatto di essere stato scelto per stare vicino a Kenji.

- E' UN ONORE PER ME ESSERE IL SUO COMMENSALE QUESTA SERA, MASTRO KENJI!

- Mastro? Ehi ehi... calmati un po'...

- HO L'ECCITAZIONE ALLE STELLE! - Continuò, aumentando il tono, - ESSERE DI FIANCO AD UN TALE GUERRIERO E' UN ONORE, E' UN ORGOGLIO, E' UNA GRATITUDINE PER ME! NON SAPREI COME STARE FERMO!

- Mon Dieu... comincia ad abbassare la voce. E' un buon inizio...

- Ish ish... Sssssuvvia, Ssssignor Ssssshinso... Non è contento che il ssssuo amico abbia un ammiratore? Non c'è niente di male nel celebrare il risssspetto o la felicità di esssssere vicino a qualcuno che trovi deliziosssssamente sssssquisito...

Ombre di terrore apparvero sul volto della Schiumorana. 

- C-che diavolo ci fai di fianco a me...

- RHAHAHAHAHAHAHAHAH! 

Durante quel clima di festa, un altro battito di mani li riportò alla realtà.

- Attenzione per favore! - disse la pokémon Armatura, - gentilmente preparato dal nostro Lothar II e personalmente scelto dal nostro sovrano Nebra I, ecco a voi la specialità della Terra dei Deserti: il Vesuvio!

Alla proclamazione del piatto della serata, le guardie si girarono sconvolte verso lo Zoroark.

- D-davvero?!?! I-il Vesuvio?! - Chiese Rojo VII, quasi cadendo dalla sedia.

- Cosa? Avete qualcosa da ridire?! - Disse il sultano.

Il Blaziken si riappoggiò al tavolo, con i gomiti sopra. 

- A-assolutamente no! Le siamo enormemente grati! E' un grande onore per noi!

Dalle altre guardie, inoltre, era visibilmente possibile vedere lo stupore: il Sigilphy non riusciva a stare fermo un secondo, la Audino aveva gli occhi che brillavano come due diamanti illuminati dal sole e la palma del Venusaur stava dondolando come un'altalena. L'unico che non mostrò apparentemente alcun tipo di interesse fu il Lucario, che rimase con le braccia conserte e gli occhi chiusi. 

- Il Vesuvio? Cos'è? Un'altra buffonata italiana? - Chiese la felina.

- Non puoi trattenere certi termini? Almeno a tavola? - Gli disse sottovoce il piccolo licantropo.

- Preferivi che dicessi "ca***a"?

- L-lasciamo perdere... 

Dietro il sultano, da una porta di rame in fondo alla sala, lo Slowbro delle guardie reali apparve in tutto il suo splendore portando con sé un enorme piatto d'argento dal diametro di cinque metri, sul quale poggiava una altrettanto gigante montagna di quelle che sembravano pepite d'oro dalla lucentezza abbagliante, ricoperta da una salsa rossa che fumava a causa del calore emesso. 

Nell'aria, in quel momento, l'odore di Baccamodoro speziato raggiunse livelli insostenibili persino per i pokémon del GIP, le quali bocche divennero delle vere e proprie Cascate del Niagara per quanta saliva scese dalle loro labbra, soprattutto quella di Rukio, la quale venne invitata a cantare sotto la doccia un brano di notorietà globale tra i nostri protagonisti: "la quinta sinfonia del licantropo affamato".

- GROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOWL...

Appena riconobbe il suono, il Riolu ritirò di prepotenza il liquido salivale per mantenere la sua solita compostezza, ma lo sguardo malizioso della felina lì di fianco non gli permisi di mantenere il sangue freddo.

- Non una parola, - disse imbronciato.

Un malefico ghigno comparve sulle labbra della Lamartigli. 

- Non ne ho alcun bisogno... La tua pancia parla da sé. 

- Ha tutta l'aria di esssssere il cibo degli dei...

- Mon Dieu... Penso che non sopravvivrò se uno di quei cosi finisce tra le mie guance...

La pokémon Armatura non spiegò gli ingredienti principali perché la ricetta era segreta, ma per te, caro lettore, farò il piacere di dirti di cosa si trattava. Le "pepite" altro non erano che calzoni fritti fatti con farina di Baccamida, una bacca ibrida nata da una mutazione genetica della Baccapane, di cui l'esistenza era sconosciuta ai più. 

La buccia del frutto in questione era solitamente di color marron scuro e ricordava il riccio di una castagna del nostro mondo, mentre la polpa aveva una parte semi liquida e dolce al suo interno, e una parte secca al suo esterno. Per creare la farina bisognava separare la parte morbida dalla parte secca, per poi macinare quest'ultima con cura. Per l'impasto, invece, si riunivano la farina così ottenuta con la polpa prima lasciata stare, che funzionava da olio, e vi si aggiungeva Acqua Magica * e lievito di Baccauva. 

Dopo il dovuto riposo della pasta, si procedeva a preparare i calzoni con della mozzarella fatta con il Latte Mumu, la corrispondente del Fiordilatte, e sugo a base di Baccamodoro, cucinato mettendo in una pentola chiusa le bacche senza l'aggiunta di acqua, ma condita con spezie quali foglie di Baccamela e polpa essiccata di Baccasalak. Il risultato... Beh, puoi solo immaginartelo. 

- PER TUTTI I WAILMER! FINIRO' PROSCIUGATO SE NON ARRIVA SUBITO A TAVOLA!

- Va tutto bene, - disse la Tyranitar, - non siamo così crudeli. Signora Bianca: se può essere così gentile... 

- Con piacere!

Rimanendo seduta a tavola, l'Audino fece un movimento ampio con le mani, posizionandole prima sul petto, disegnando il simbolo dell'infinito in aria, per poi metterle di nuovo in avanti come ad emulare una spinta. Dopo questo procedimento, intorno al suo corpo si manifestò un Meisoku bianco latte, e all'interno del suo occhio sinistro apparvero dei lineamenti che ricordavano l'anello dorato di Arceus.

- ELASTIC HEART: MOAI! (*)

Dalle sue mani l'aura fluì in direzione orizzontale, creando una barriera liquida nello spazio delimitato dalla lastra d'argento, formando un parallelepipedo sdraiato alto quattro metri e largo quanto il tavolo. 

- Grazie, Bianca. Adessooo ci pensooo io.

Lothar II si fermò con l'enorme piatto di fianco a Nebra I, mentre il resto dei presenti guardava con ansia l'enorme delizia che si presentava davanti a loro.

Si distaccò da esso di qualche centimetro, per poi mettere la mano sinistra davanti a se e manifestare il suo Meisoku dal colore celeste spento, con cui ricoprì l'intera pila di cibo.

- Shirooo no Hijutsu: KYOHI (*)!

Lentamente fece per mettere avanti alla stessa maniera della sinistra la mano destra, per poi piano piano metterle entrambe nella stessa posizione. Nell'istante in cui questo avvenne, una delle pepite ricoperte di sugo venne sparata ad una velocità di 30 km/h, penetrando nella barriera creata prima dal pokémon Ascolto. Così come la prima, anche le successive seguirono lo stesso destino, ed una ad una finirono nella barriera con la medesima velocità. 

In tutto quel processo, Rukio stava usando Protezione per evitare che del sugo finisse sul suo pelo, mentre Weavile si era messa saggiamente dietro di lui per lo stesso motivo. 

Lo Zoroark non protestò contro la scelta del Riolu, ma non poté fare a meno di lasciarsi scappare un sorriso.

- Fufu... Paura, eh? 

Quando la raffica di pagnotte finì, la risposta che riuscì a dare a lui il piccolo licantropo fu uno sguardo inebetito che mostrava irritazione e noia al medesimo tempo.

- Lasciate che ve lo spieghi io, stavolta, - interruppe Noir III, - questa tecnica permette di coprire con il proprio Meisoku oggetti inanimati e di "spararli" in un punto preciso dello spazio, non importa la direzione. Tutto ciò ricoperto dall'aura tiene tutto insieme come un involucro, e se l'oggetto coperto viene staccato, semplicemente si forma un'altro involucro intorno ad esso. Quindi, la probabilità che liquidi finiscano in posti spiacevoli è sotto lo 0% .

- MIEI CARI OSPITI! 

Il terrore degli schizzi di sugo culminò con un'uscita improvvisa del sovrano, che fece sobbalzare sulla sedia tutti i commensali.

- BENVENUTI AL BANCHETTO DEL RE! SAZIATEVI COME PIU' CREDETE E NON BADATE A NIENTE! NON TRATTENETEVI! GODETEVI QUESTA FESTA IN VOSTRO ONORE!

Il Dusknoir fece uno sbuffo di rassegnazione, per poi rivolgersi al suo sovrano.

- Sua maestà... Dobbiamo ancora spiegare come mangiare il cibo e presentare la nostra birra... Era troppo presto per quella parte...

- GAH!

Il pokémon Mutevolpe rimase di sasso.

- N-non fa niente... - cercò di tranquillizzarlo Rukio, reduce di quello che era successo al primo portone di ferro ai piedi della piramide, - era perfetto così il discors-

A tradimento, al sesto posto del lato degli ospiti, si sentì un suono di sgranocchiamento. Dopo la parola "onore", il Grovyle aveva agguantato il primo calzone senza attendere oltre.

- Fuaaaah! CHE BUONO! Non ho munch manfiato niente di cofì buono!

Il suo compagno Frogadier si mise le mani in testa, davanti alla maleducazione dello spadaccino.

- CRAAA! DOVE SONO LE BUONE MANIERE, MON DIEU! NON HANNO NEANCHE FINITO DI SPIEGARE!

- Ma che ftai-

Il Grovyle fermò il discorso a mezz'aria: si accorse di non essere riuscito a prendere tutta la mozzarella, che ancora stava filando dal panino al pomodoro. Ma, nonostante l'enorme mossa maldestra del Legnogeco, neanche una goccia di sugo uscì da quell'impiccio. Non bastò questo però, come potrai immaginare, a risparmiare l'imbarazzo al povero capitano: si mise le mani in faccia, appoggiando i gomiti sul tavolo in segno di vergogna.

- (Porca miseria... Uccidetemi ora...)

https://youtu.be/Ia7S1RWOaM8

(Ost shokugeki no soma rice sides)

La scena scatenò anche il riso tra il sovrano, Drapion, Arbok e le guardie reali, a parte Noir che si trattenne dall'infuriarsi, Blu che si limitò a inarcare leggermente il sopracciglio destro mantenendo gli occhi chiusi, e Weavile che invece non si fece problemi a mostrare i suoi sentimenti.

- CHE C***ZO DI PROBLEMI HAI, SPORCA LUCERTOLA! C'E' UN LIMITE ALL'ARROGANZA!

- Ahahahah! Beh... non ha tutti i torti, - cercò di scusarlo Nebra I, - avete combattuto, avete esplorato casa mia... se ancora non state morendo tanto di capello! Beh, per stavolta sorvolerò! Avete visto come ha preso il signor Kenji il calzone? Non c'è pericolo di sporcarvi. Alla birra penserà Athena X e le sue domestiche! Buon appetito!

I pokémon presenti iniziarono il banchetto: la delizia di quei panzerotti dorati era tale che nessuno dei presenti riuscì a fermarsi nel masticare e isolare i propri pensieri dalla lauta cena. Quando Shinso prese il suo boccone rischiò di svenire dall'immensa bontà che quel pasto gli provocò, e persino Weavile, che era restia a mostrare momenti di felicità, ebbe un'espressione beota al primo morso, che quasi spaventò Rukio.

- (E'... è inquietante...)

Ma durò poco quel fermo-immagine: anche lui, un po' per la sua enorme fame, un po' per l'enorme delizia dei manicaretti, venne assalito dall'irrefrenabile voglia di divorare tutto quello che aveva intorno. 

- Ecco qui la birra: Ho-oh no Hono (*) ! Birra ambrata dal retrogusto robusto! Non esagerate: non voglio poi dovervi riaccompagnare in camera con la carriola.!

Athena X mise sui tavoli quattro recipienti di vetro, contenenti una birra marroncina con sfumature rosse, alla cui base c'era un rubinetto per prelevare il dolce liquido. Rispetto agli altri, Kenji fu un treno: le pepite del Vesuvio avevano qualcosa che non aveva mai provato in tutta la sua vita e, a causa di questo, non aveva alcuna intenzione di fermarsi. 

Tuttavia, il richiamo della birra fu più forte persino dei calzoni fritti, e prese una pausa per agguantare il boccale lì vicino e versarsi la bevanda. L'allegra routine di abbuffata, tuttavia, venne interrotta da un evento inatteso. Nello stesso istante in cui il bicchiere di legno raggiunse il rubinetto, questo si scontrò con quello di Grau V, che serio come un vero soldato non stava neanche guardando dove stava mettendo il suo boccale. 

Accorgendosi l'un l'altro dello scontro fatale, i due si irrigidirono sul posto, guardando davanti a loro con uno sguardo truce di sfida, senza che nessuno dei due si voltasse verso il nuovo rivale.

Rimasero per qualche secondo in quella situazione, con le mani strette al proprio boccale in modo ferreo, senza che nessuno avesse la minima voglia di staccarsi e cedere il posto all'altro. Alla fine, la situazione di stallo fu interrotta dal Legnogeco, che esordì verso l'Ursaring con una frase inaspettata. 

- Scommetto che riuscirò a farti finire sul pavimento.

L'orso gigante rispose immediatamente, come se gli fosse stato impartito un ordine dal sovrano in persona.

- GROOOOOOARGH! ACCETTO LA SFIDA, SIGNORE!

Inutile dire come finì la faccenda: dopo mezz'ora di calzoni, birra e altri intermezzi per continuare il pasto, come il sorbetto alla Baccamela e Baccapitaya servito dalle improbabili ancelle, i pokémon del GIP collassarono sul tavolo. 

Shinso era in completa estasi e non riusciva a comporre una frase sensata, Kenji e Grau V erano entrambi stesi a terra e stavano russando come dei contrabbassi, mentre Arbok e Drapion erano l'uno abbracciato all'altro usando il primo la coda e il secondo il braccio sinistro, continuando a bere. 

Gli unici che stavano ancora desistendo erano Weavile e Rukio: la prima perché seppe dire di no, mentre il secondo perché era un pozzo senza fondo fin dalla nascita. Non avevo contato quanto effettivamente ne abbia mangiati, ma la settantina almeno penso l'avesse superata. 

- C-come fai a mangiare ancora?! - Disse la Lamartigli, - non ti viene da vomitare?!

- Munch munch... purtroppo il Blue Dufk brufia un facco di calorie... Devo manfiare tanto fe voglio evitare di rimanere a fecco.

- Bugiardo... è perché hai ancora fame...

Lo Zoroark si sentì in imbarazzo: non aveva mai visto un pokémon di quella stazza abbuffarsi con tale vigore. 

- E-è una fortuna che abbia detto a Lothar di non badare alla quantità...

- Lo spettacolo... lo angoscia, mio re? - Disse Noir III, con una leggera nota di rabbia repressa.

- N-no... va tutto bene! Preferisco vederlo così che non mangiare affatto!

- L'importante è che sia contento lei...

Lo Zoroark si avvicinò alla testa di Rukio, bisbigliando nelle sue orecchie.

- Ad ogni modo... che ne pensi alla fine della proposta che ti ho fatto prima? Ne hai parlato con i tuoi?

- Oh.

Il Riolu si fermò di colpo: il rilassamento avvenuto nella sauna era stato talmente efficace che aveva lavato via ogni suo problema, dimenticandosi della questione delicata che gli era stata proposta dal sultano. 

- E' vero! Scusami, ma la tua sauna mi aveva fatto dimenticare tutto! Ragazzi!

Si rivolse verso i suoi compagni e verso i due sottoposti di Weavile: si accorse solo in quel momento delle loro condizioni.

- (Porca miseria...)

- Eheh... Nooon si resiste alla mia cuuucina... Ti ringrazio per avermi passatooo le ricette, Noooir, - disse Lothar II mentre finiva di bere un boccale di birra. 

- Sarebbe stato uno spreco non darle ad un cuoco capace come lei. Non c'è bisogno di ringraziarmi. E' un dovere...

- Dovrai rimandare le tue spiegazioni a più tardi, palla di pelo, - disse la felina rassegnata, - sembra che i nostri schiavetti siano fuori gioco, per ora. 

- Non ci penso nemmeno. Stai a guardare. 

Rukio si alzò da tavola, avvicinandosi ai suoi due compagni. Dalle sue mani creò due Ossoraffica, per poi manifestare un Meisoku azzurro chiaro dal suo corpo, emettendo rabbia da tutti i pori.

- GRUUUAAAAAAARGH!

Il Grovyle e il Frogadier si svegliarono per istinto.

- CRA!!! NON HO FATTO NIENTE CAPO!

- VACCI PIANO!

Il primo si rese conto di essere finito a terra e di avere ancora un po' di sbronza, mentre il secondo si risvegliò dallo stato di beatitudine per colpa della paura.

- Facile facile...  

- Perché lo hai fatto... Capitano... - disse il Legnogeco, stendendo le mani sulla tavola e appoggiandovi la testa.

- Ehi! Non si mettono i gomiti a tavola! - Esclamò Rojo VII.

- Scusami... - disse lo spadaccino , - ho la testa che ronza... Perdonami se lo faccio... ma non riesco...

- Le ha sentite queste parole? - Disse la Schiumorana, rivolgendosi al Blaziken, - se le segni: non usciranno mai più dalla sua bocca.

- Vuoi una mano con anche per i tuoi? - Chiese il piccolo licantropo alla pokémon Lamartigli.

- Non c'è ne bisogno. Siamo svegli noi! 

I due pokémon di tipo Veleno si mostrarono ai due capitani con un sorriso a trentadue denti, arzilli e belli consci di ciò che stavano facendo.

- E-eh? Avete bevuto come spugne! Come è possibile?

- Sssssuvvia, ssssignor Rukio! Siamo due pokémon di tipo Veleno, e sssiamo immuni da qualunque tipo di tossssssina... L'alcol ci alza solo di un po' la temperatura, tutto qui.

Il piccolo licantropo si girò verso Weavile con sguardo incredulo, vedendo un ghigno malizioso stampato sulle labbra.

- Ti diverti a prendere in giro la gente?

- Solo un po'... Eheh...

- Scommetto che gli rifili pure le Grimerpappa *.

- Perspicace come sempre.

- Beh... questo rende tutto più facile! - Disse lo Zoroark, - allora lo dirò direttamente io: ho chiesto a Rukio se eravate intenzionati a prolungare il vostro soggiorno nella Terra dei Deserti. 

Nonostante il clima di festa, il silenzio calò in sala: tutti e due gli schieramenti erano in dubbio per la proposta del sultano della Terra della Sabbia. Le guardie reali erano sorpresi di tale accondiscenza del sovrano nei loro confronti, quando non aveva mai permesso a nessuno di mettere piede nel suo palazzo, persino a pokémon importanti degli altri continenti per legittimare il suo territorio e la sua carica. 

Gli altri, ovvero gli ospiti, erano indecisi: sicuramente gli avrebbe fatto comodo una sistemazione provvisoria dove potersi riunire fino a che non sarebbe stata sistemata la faccenda con il GIP *, ma il timore di rallentare le indagini era molto più alto, e con un problema come il Veloscuro sicuramente perdite tempo non erano contemplabili. Tra tutti i presenti, il primo che non si fece problemi a dire la sua fu Shinso.

- E-ecco... Io non credo sia una buona idea. 

L'attenzione dei presenti fu spostata sul ninja acquatico.

- Parlo per me, ma quello che sta succedendo... Tutta questa faccenda... Non possiamo rimanere indifferenti. Io... non mi sono interessato mai agli altri pokémon, ma anche per qualcuno come me è difficile rimanere in disparte. Voglio che finisca tutto e subito, così potrò dormire di nuovo sogni tranquilli. 

- Che sfigato... - commentò il Legnogeco, - niente sul destino del mondo? O menate varie su quanto ti pianga il cuore? E' questa la tua motivazione?

- C-certo che mi piange il cuore! Mon Dieu! Ho solo cercato di essere sintetico! Tu non saresti in grado di reggere i miei discorsi!

Un sorriso sincero e stregante apparve sulle labbra di Kenji. Quella frase lo rese più contento di quello che mostrò. 

- Che seccatura... - disse, chiudendo gli occhi, - ci voleva proprio questa faccenda per darti una svegliata, eh?

- E' un sorriso quello che vedo?

- No... Sono solo sollevato che finalmente non sarai più una palla al piede...

- EXCUSE MOI?!?! UNA PALLA AL PIEDE?!?!?

- Io sono d'accordo con il mio compagno, - continuò il Grovyle.

La Schiumorana interruppe la sfuriata dallo stupore.

- Eh?

- Mi rompe abbastanza i coglioni sapere tutta questa cosa di sotterfugi, piani pensati e sfruttamento di personalità deviate. Se continueremo a fare i mollaccioni non andremo da nessuna parte. Tanto per noi esploratori cosa vuoi che sia setacciare i continenti? Uno così maligno da consegnare potere oscuro a destra e a manca non può passare inosservato, no? Perché non ci rivolgiamo alle altre gilde? Va bene non scatenare il panico... Ma non è più una situazione da poter sotterrare.

- Sssssarebbe un problema... 

I commensali rivolsero l'attenzione verso il serpente viola.

- Eh? 

- Quesssto "cattivone" sssse ne sta nasssscosto a farci recuperare le sciarpe nere ssssfruttando altri pokémon. Sssssappiamo che ha persino convinto Sssslade, e non ci vuole molto a capire che se uno lavora con i pazzi deve avere qualcossssa che gli dia la ssssicurezza di riusssscire nel ssssuo intento. Ti ricordo che l'ha fatto usssscire di prigione per sssssfruttarlo di nuovo. Credo per lui non ssssia un problema nasssscondersssi e far perdere le proprie tracce per un po'... Se passsssiamo ad un attacco frontale, risssschiamo di perdere l'unico motivo per cui ssssi mosssstra...

- Ah?

- In poche parole se affrettiamo le cose potremmo avere delle conseguenze, - disse Shinso capendo il dubbio di Kenji.

- Ah...

- Comunque anch'io ssssono contrario a rimanere. Potremmo usare un giorno per controllare quello che il sssssignor Rukio voleva, ma poi riprendere ssssubito le ricerche.

- Già! Sono anch'io per quello che ha detto Arbok, - disse Drapion, - non possiamo certo rimanere qui!

- E poi... Capitano, - disse il Grovyle rivolgendosi al Riolu, - per come sei tu, scommetto che anche te non vedi l'ora di stanarlo. Stai pensando anche tu come Arbok, vero?

- Veramente... io pensavo di rimanere almeno due settimane, se non di più.

I pokémon del GIP si voltarono di getto verso il capitano, con un gigantesco punto interrogativo dietro le loro teste.

- EH?!

- Che fretta c'è? - continuò lui, completamente disinvolto, - Usiamo il tempo che ci concederà il sovrano e poi partiremo di nuovo.

- E-e-e-e-excuse moi?!?! S-stai bene capo?!?!

- L-la sauna ti ha dato alla testa?! - Chiese confuso il Grovyle.

- Che scherzo è questo, palla di pelo? Due settimane? Hai idea di quello che dici?

- Ragazzi. Non sono mai stato così serio. Nebra: quanto tempo ci concederesti?

- Purtroppo posso solo otto giorni, amico mio, - disse lo Zoroark, - prossima settimana dobbiamo partire anche noi per fare la ronda del continente, e staremo via almeno una dozzina di giorni. So che siete persone degne di fiducia, ma... non posso lasciare la piramide in mano a degli "sconosciuti", se mi passi il termine.

- Capisco...

- EHI! NON IGNORARMI! 

- Weavile, ragazzi: non sono mai stato così serio. Statemi a sentire.

Confusi più che mai, il quintetto si zittì di nuovo. Nessuno seppe immaginare cosa avesse in mente a priori il nostro piccolo licantropo. Era vero: non potevano permettersi di rilassarsi, né tanto meno di perdere tempo. Per quale motivo dovevano prolungare il soggiorno?

- Quello che abbiamo appreso oggi, non è cosa su cui possiamo sorvolare. Sappiamo che il nostro nemico si serve non di pokémon "cattivi". Beh... In realtà sì, in una misura che cambia da soggetto a soggetto, ma non è questa la ragione principale. 

Nebra I si mise ad ascoltare attentamente, con la mano sinistra tesa a toccarsi il mento. 

https://youtu.be/ENS3D1Dalds

- Rispetto a comuni vandali o bande criminali, ha scelto tutti pokémon con "grandi desideri".

- Desi...deri? - Disse Shinso, mostrando una faccia confusa. 

- Pensateci bene: Rokujo voleva a tutti i costi trovare qualcuno contro cui competere, Slade voleva divertirsi a discapito della morale o del giusto, mentre Yamiscilla voleva che la sua genialità venisse riconosciuta dal mondo interno. E a proposito del dottore: lui non è un tipo che accetterebbe un patto con un secondo fine. Non l'avete visto? E' troppo orgoglioso per abbassarsi a tale livello. Ho visto tutto, con lo Shinkutsu: era stato costretto. Tuttavia, non è questo su cui dovete focalizzarvi: siete d'accordo che, in uno scontro ad armi pari, Slade avrebbe avuto la meglio su Yamiscilla, giusto?

- N-non voglio pensare di nuovo a quel pazzo psicotico... s'il vous plait...

- Chiunque sia colui che distribuisce il Veloscuro, vuole farci incontrare uno ad uno nemici più forti per testare questi poteri. Se fosse in grado di sapere in anticipo cosa fanno, non credete che avrebbe evitato di farli cadere fuori controllo? Un pokémon combatte meglio se usa la testa, e da uno che vuole che le cose vadano in un certo modo... è strano che prediliga delle belve impazzite. Quindi non riesco a pensare ad un'altra ragione se non che stia facendo degli esperimenti su di noi. 

Dall'altro lato della tavola, Noir III seguì con grande interesse il discorso del capitano del team Skyraiders. Essendo egli stesso a conoscenza del piano del suo grande Maestro, più quello parlava, più non poteva fare altro che complimentarsi internamente sia con il Riolu che con il suo capo.

- (E' proprio come ha detto il Maestro... Le capacità di questo ragazzino vanno ben oltre quelle di un semplice umano. Ora capisco perché, tra tutti gli umani che ci sono, abbia scelto lui... E' proprio in gamba...)

- In sostanza, - continuò il pokémon Emanazione, - noi non siamo solo una minaccia per lui, ma anche un qualcosa di vitale importanza per il suo piano. Inoltre, dall'episodio di Rokujo sappiamo perfettamente che vuole a tutti i costi che recuperiamo i Veloscuro che lui stesso sta distribuendo. Da qui si evincono due cose: la prima è che più avanti andremo, più gli avversari che incontreremo saranno più forti. La seconda, invece, è che siamo una pedina importante per lui. Se noi non ci muoviamo, il suoi incastri non avanzano nemmeno. Possiamo permetterci il tempo di ragionare e scoprire la sua prossima mossa, perché è lui stesso che ce lo permetterà.

- Quindi... Se lui sta usando noi, potremo anche noi usare lui. E' questo che stai dicendo, palla di pelo? - Disse la felina senza ombra di malizia.

- Esattamente. Useremo il nostro tempo a disposizione per migliorare la nostra coordinazione e diventare più forti, e nel frattempo cercheremo qualcosa per avvicinarci a lui dall'Archivio Reale di Nebra. Se per te non è un problema, - disse poi rivolgendosi al sovrano.

- Certo! Sapevo che me l'avresti chiesto!

Dopo quell'affermazione, Rukio strinse il pugno destro davanti a sé, rendendo lo sguardo duro come la pietra.

- Per il momento non ci resta che stare al suo gioco... Ma se crede che tutto andrà come vuole lui, si sbaglia di grosso. Non si scherza con le vite altrui. 

L'ultima frase, detta con fermezza, fece spazzare via quell'alone indeciso che aleggiava nelle sue parole. Il suo sguardo era quello di un pokémon che non si sarebbe fermato davanti a nulla, nemmeno se si fosse presentato al suo cospetto una divinità.

- Giuro che lo troverò, e gli farò pagare a caro prezzo tutto il male che sta facendo!

- GAH! M-mi fai paura così! - Commentò la Mutevolpe.

- Oh... Niente male... - disse la pokémon Lamartigli con un sorriso, - se è questa la tua motivazione allora mi trovo d'accordo. Ho ancora qualche trucchetto da sperimentare, e non posso lasciarmi scappare questa occasione. Siete d'accordo anche voi? Drapion? Arbok?

- Non sono un fan di questa idea... - disse lo Scorpiaccio, - ma se lei è d'accordo non mi lamenterò. 

- Certo che potremmo ussssare bene questo sssssoggiorno... ma sssse siamo cavie da laboratorio non gli conviene catturarci e basssta? 

- Non avrebbe senso se la linea guida fosse lo sfruttare la brama altrui, - intervenne Shinso.

- Cosssa te lo fa credere?

- Se l'ipotesi del capitano è corretta, un pokémon è più motivato ad agire se ha la possibilità di realizzare i suoi sogni, cattivo o buono che sia. "Costringere a lottare" non andrebbe bene né a noi, né a i suoi alleati. Non riusciremmo mai a dare il massimo del nostro potenziale. Mon dieu... - concluse mettendosi una mano dietro la testa, - perché non può mostrarsi e porre fine alle nostre sofferenze? Non ne posso più...

- Vrrr... Vrr...

La discussione sarebbe stata protratta per le lunghe, ma ciò, per volere del fato e della mia penna, non accadde. Una piccola scossa appena percettibile fece rizzare il pelo del piccolo licantropo, che lo fece alzare in piedi.

- M-ma che...

- Va tutto bene, capitano? - Disse il Grovyle.

- Non avete sentito niente?

- Sentito cos-

- Vrrrr...

La scossa divenne più forte, mettendo sull'attenti i presenti in sala. I pokémon del GIP si girarono intorno, in cerca della fonte di quella vibrazione sconosciuta. Le guardie reali, invece, conoscendo la natura di questa, si voltarono tutti verso l'artefice di questo: Naranja IV.

- Uh?

Il Sigilyph girò lo sguardo verso l'alto: qualcosa di sconosciuto attirò la sua attenzione.

- Qualcosa non va, Naranja? - Chiese incuriosita Bianca. 

Di tutta risposta, il pokémon Pseudouccello si mise un'ala davanti alla testa per chiedere silenzio. 

- Shhh... 

Tutti si girarono verso il pokémon cromatico: intorno a lui si manifestò uno strano Meisoku dorato, mentre l'unico occhio che aveva divenne giallo spento, mostrando l'anello d'Arceus del Genshinomon con un colore tendente al rosso. Il silenzio degli ospiti era dettato dalla curiosità, mentre tutto il resto delle guardie, Nebra I compreso, aveva uno sguardo molto serio. 

****************************************************

- Crick Crick... Sei sicuro di quello che dici?

- Al cento per cento! In questo momento stanno tenendo una cena per degli ospiti e la barriera è disattivata! C'è una sola guardia che si occupa di quella barriera perpetua e la mette a riposo solo quando mangia! E' l'occasione perfetta!

- Keh Keh Keh... Quando si accorgeranno che gli abbiamo rubato i tesori, sarà troppo tardi!


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https://youtu.be/ZlaSzmUSA5w


- Pfiu... Idioti... - commentò Naranja. 

- Allora? - Chiese il sovrano, - è tutto a posto, o...

- Ho sentito parlare solo tre pokémon, ma le mie Iruka no Harō (*) ne percepiscono un quarto. Forse uno di loro sta fluttuando. Sono ai piedi della piramide. Uno di loro stava stridendo mentre parlava... probabilmente tra di loro c'è un tipo Acciaio. 

I pokémon del GIP ascoltarono in silenzio le considerazioni del pokémon Pseudouccello: stava parlando come se avesse idea di quello che stava succedendo intorno al palazzo reale, ma nessuno di quelli si capacitava di come riuscisse a fare ciò. 

- Intrusi? Excuse moi? Ma non ci dovrebbe essere la barriera?

L'Audino, con fare imbarazzato, si toccò gli indici a vicenda.

- E-ehm... Per fare il Moai sono stata costretta a disattivare la barriera... Posso creare campi di forza immensi, ma non posso andare oltre un certo volume e, una volta creato qualcosa, non posso modificarla... Mi ci vorrà un'ora per attivarla...

La felina non fece mancare il commento giusto per la situazione davanti a loro.

- Se è così sei patetica... Basta tirare per il lungo un combattimento per batterti...

All'insulto di Weavile, la pokémon Ascolto mostrò delle lacrime sul volto, facendo segno di essere pronta a piangere da un momento all'altro.

- E-ehi... Era... solo un commento...

- Non vi preoccupate: l'avevamo messo in conto per stasera, - disse il sovrano alzando l'indice della mano destra per indicare il cielo, - come se riuscissero a fare qualcosa! Tengo tutti i gioielli nella sala del trono al primo piano: cosa sperano di ottenere cercando di entrare dalla base? Dove sono i criminali, poi! Basteranno i Golurk a farli fuori...

- Allora... è questo il punto?

- Altezza 34 cm... Inclinazione di 20° dalla superficie e 60° di pendenza... sì! Perfetto!

- Uh oh.

Senza togliersi il sorriso, Nebra I inclinò lo stesso indice a 90°, in segno di disappunto.

- Non mi è piaciuto quel "Uh oh".

- A-abbiamo un problema... - Disse il Sigilyph, tremando.

- Che tipo di problema? - Disse Noir III, con un tono rabbioso velato.

- S-spero di sbagliarmi... ma, secondo il mio E.T.W.H.E (*),  hanno intenzione di scavare in un punto sensibile della piramide. Confermo che si tratta di un tipo Acciaio e dal modo in cui toglie i pezzi di argilla si tratta di un Durant. Quello non si fa problemi a scavare nell'acciaio, e se è come la penso io...  rischiano di far crollare l'intera piramide, solo togliendo qualche pezzetto. 

Le guardie si alzarono in piedi, scosse dalle parole della quarta guardia.

- COSA SIGNIFICA CHE LA FARANNO CROLLARE?! - Disse Rojo VII infuriato.

- Ehi, calma! - disse l'uccello psichico, - non è niente che non possiamo risolvere, no? Andrò io a sistemarli: non vi preoccupate!

- M-ma non toccava oggi a Rojo e Blu fare la guardia? - Obbiettò Bianca. Dopo che finì quella frase, senza proferire parola, Blu VIII cominciò ad incamminarsi verso l'uscita, utilizzando Extrarapido. La rapidità dei suoi passi fu tale da stupire Rukio.

- (E'-è veloce!)

- Va tuttooo bene, Blu. 

La voce soporifera dello Slowbro interruppe la corsa del licantropo. Senza cambiare espressione del viso, si limitò a voltarsi indietro verso la seconda guardia. - Ooora ci metterai troooppo tempo a scendere, anche con il tuo Extrarapidooo. Ci pensooo io. 

- E-ehi Lothar... tranquillo! - Intervenne Nebra, - non c'è bisogno che ti preoccupi tu! Dopotutto oggi è il loro compito: non voglio farti alzare da tavola, devi ancora portare il dolce!

- E' per questo che sono arrabbiato, sua maestà, - disse con parlantina sciolta. 

- Arrabbiato? Non c'è bisogno di esager-

Il Meisoku dello Slowbro divampò dal suo corpo, coprendo una distanza di cinque metri in altezza, con un colore misto ad azzurro chiaro come il cielo, e verde come un prato bagnato dal sole.

- OGGI E' UN GIORNO DI FESTA! IL TEAM SKYRAIDERS E IL TEAM AWD STANNO MANGIANDO IL MIO CIBO! COLORO CHE ROVINANO I MIEI MOMENTI DI FELICITA' NON DEVONO PASSARLA LISCIA!!

Gli occhi del pokémon Paguro erano infuocati: semmai ti venisse voglia, un giorno, di arrostire carne e avresti bisogno di un bel fuoco, potresti invitare a cena lui e farlo arrabbiare. Avrai le miglior salsicce che tu abbia mai mangiato, 100% garantito. Talmente potente fu la dichiarazione di guerra della seconda guardia di Nebra, che egli stesso dallo spavento sobbalzò all'indietro e si nascose dietro la sedia. Shinso lo seguì a ruota libera nella stessa decisione, mentre Kenji si avvicinò a Rukio, completamente ripreso dalla sbornia.

- Capitano...

- No. Non puoi chiedere di sfidarlo.

- Che seccatura...

- L-Lothar! Non si fa così! S-s-sei una guardia reale! D-d-devi avere un p-p-po' di contegno!

- Il sovrano ha ragione, Lothar, - intervenne Noir III, - non possiamo abbassarci ai livelli di semplice plebe... Anche se ci mancano di rispetto. Non è salutare arrabbiarsi così tanto per delle... sciocchezze.

Lo Slowbro scosse la testa, distogliendo lo sguardo dal Dusknoir.

- Pfiù! Non mi faccio dare la predica da chi ha bisogno di fare l'aerosol per calmarsi! Parla per te, spettro ciccione!

Da quel commento perculante, si poté vedere la mano destra del Dusknoir contrarsi in un pugno, e la luce rossa del suo occhio sparire nel buio del suo corpo.

- Cosa... hai... detto?

Leggendo l'aria di tensione nella stanza, Athena X si mise in mezzo alle due guardie dal rango più alto.

- Ok ok! Abbiamo dato abbastanza spettacolo! Ma pensa te... Voi che dovreste essere i più responsabili, che vi comportate come dei bambini...

- Non mi sembra di aver detto niente di strano, io, - protestò lo spettro.

- Questa volta no... - gli rispose la Tyranitar con un'occhiata fredda, - ma tu sì invece, rivolgendosi poi allo Slowbro, - non importa come ti senti: deve essere il sultano a prendere la decisione. Vero, signor Nebra?

Dalla dietro sedia reale dove si trovava, la testa dello Zoroark fece capolino con un'espressione severa, tranquillizzatosi improvvisamente nonostante lo spavento di prima. 

- Vero. Ti ringrazio, Athena. 

- (H-ha già ripreso il controllo?! - pensò il pokémon Emanazione, - porca miseria...)

La felina si mise una mano davanti alla bocca per non sfociare nel riso.

- (N-non importa come lo guardi... è... pffff... troppo simile alla palla di pelo...) 

- Le questioni a palazzo vanno affrontate con serietà e grazia... anche in momenti come una tentata irruzione.

- (Serio quanto lei che finisce dietro la sedia...) - Pensò Rukio.

- Se vuoi andare a fermarli tu, fai pure. Ma devi riservarli il "trattamento reale". Altrimenti... Dirò alle Volcarona di non importare più le Baccasesamo. 

Le Baccasesamo erano le preferite del cuoco reale. A detta sua, quella bacca da sola era l'equilibrio dei sapori, che si accentuavano man mano che venivano consumate, e avrebbe potuto mangiarne in quantità senza mai lamentarsi. 

- N-No! Questo no! V-va bene... farò come dice.

- Portati dietro Naranja IV, così sarò sicuro che non fallirai. Tanto gli stavi chiedendo di usare i sigilli degli Akabara, giusto?

- "Trattamento reale"... Quindi li devo portare all'ingresso, giusto? - Chiese retoricamente il Sigilyph. 

- Esattamente.

Dopo quell'affermazione, i due si allontanarono dal tavolo, procedendo verso l'ingresso della sala da pranzo, discutendo e chiacchierando sul da farsi. Nel frattempo, Arianna XIII gli portò ciò di cui avevano bisogno per accogliere gli ospiti: una strana cesta verde militare, contenente della sabbia rossa ferrosa. 

- Akabara no Hijutsu: Superior Teleport, - disse il Gran Visir avvicinandosi al piccolo licantropo, - si disegna con della terra rossa una "s" e una "t" Unown, incorniciandole poi con un quadrato. Nascosta dalla barriera c'è un gigantesco sigillo, quindi si può spostare qualunque oggetto o pokémon all'interno del perimetro. Non c'è pericolo che qualche cattivello sposti l'intera piramide, perché reagisce solo al Meisoku di chi l'ha disegnato. Dei sigilli si occupa Naranja IV, e basta. 

Il Riolu si girò con espressione imbarazzata.

- N-non gli ho chiesto la spiegazione...

- Oh? Mi scusi per la mia invadenza... Credevo fosse interessato. 

- N-no! E' che... grazie di averlo fatto.

- Ah. Non c'è di che... - concluse Noir, nascondendo un mezzo sorriso. 

********************************************************************

Centosettantesimo anno del drago, ore 21.50. La banda di ladri composta da Umbreon, Heliolisk, Banette e Durant erano alla base della piramide, scavando in essa per attuare quello che sarebbe dovuto essere il grande colpo del secolo. La borsa del pokémon spettro sarebbe dovuta essere abbastanza grande per contenere almeno venti Lingotti d'oro, dunque non si sarebbero fatti problemi a trasportare un numero di oggetti uguale ma di rarità più elevata.

- Crick crick... Credo manchino cinque metri...

- Ottimo lavoro, Durant! Presto il tesoro della Terra dei Deserti sarà nostro! E nessuno potrà mai sospettare niente!

- Shhh! Capo! - Disse Umbreon sottovoce, - siamo in mezzo al deserto: se urliamo ci sentono tutti! 

- Sono d'accordo con lei, signor bandito. 

https://youtu.be/VRUnjCzgr9U

Senza neanche avere il tempo di accorgersene, bastò neanche un battito di ciglia ai nostri sbadati banditi che si ritrovarono all'improvviso all'interno del primo piano, ovvero l'ingresso.

- Non siamo i tipi a cui piace farsi notare... Ma da queste parti anche i muri hanno le orecchie, e la vostra conversazione era alquanto curiosa...

Davanti a loro, alla distanza di dieci metri, Naranja IV fece la sua apparizione. Il Banette venne colto alla sprovvista da tutta quella serie di eventi.

- M-ma che diavolo?! Ci hanno scoperto?! Com'è possibile?!?

- C-CAPO?! N-NON AVEVI DETTO CHE NON CI AVREBBERO SCOPERTO?! - Chiese il pokémon Lucelunare a Heliolisk, il capobanda. 

- S-SONO ANCORA LE VENTUNO E CINQUANTA! (N-non è possibile... non ho sbagliato i calcoli!)  

In quell'istante, il pokémon Generatore iniziò a costruirsi false speranze.

- C-ci sono! H-ho capito! Tu non sei una guardia reale!

Il Sigiliphy rimase confuso dall'affermazione dell'intruso.

- Ah?

- Ma certo! Avete degli ospiti importanti a cena, no? Quel mentecatto di Zoroark non farebbe mai alzare dal tavolo le sue guardie e allarmerebbe gli ospiti! Scommetto che sei solo un semplice sottoposto! Eheheh... Possiamo ancora farcela...

- Ah... Certamente... è un ragionamento ben pensato... devo dire...

- Lascia stare, Naranja. Se hanno avuuuto il bel coooraggio di introdursi qui non è pooossibile ragionare con loro. 

Dietro di lui, Lothar II fece qualche passo avanti al pokémon Pseudouccello, mostrandosi agli intrusi con il turbante giallo ocra e la Pietralbore incastonata.

- C-chi è quello capo? - Chiese con timore Umbreon. 

- Vi... Vi do il benvenuuuto, giovani viaggiatooori, - disse lo Slowbro cercando di trattenersi, - questa è la Terra dei Deserti, il palazzooo reale di sua maestà Nebra I, sultanooo della Terra della Sabbia, prima Guardia Reale ed eroooe riconooosciuto di queste terre. Iooo sono Lothar II, la seconda guardia reale. Mi occupo della cucina e dell'amministrazione di questa immensa piramide.

- Io invece sono Naranja IV! - disse il Sigilyph, - sono la quarta guardia e mi occupo degli impianti di controllo del palazzo! Scusate nell'irruenza di avervi trasportato qui senza permesso, ma mi sembrava aveste difficoltà a trovare... l'entrata, diciamo. Mi sarei sentito male a non darvi una mano! 

Alla dichiarazione delle loro cariche, i quattro furfanti indietreggiarono di qualche passo, mostrando tutta la loro paura e sorpresa.

- S-S-S-SECONDA GUARDIA?!?!? QUARTA?!?! KEEEEEEEEEH! - Esclamò Banette. 

- Capo... qui si mette male... - commentò il tipo Buio, - se sono davvero quello che dicon- AHIA!

Heliolisk tirò un pugno sulla testa di Umbreon, interrompendo il suo discorso.

- Lothar II e Naranja IV?! Q-quale onore! - disse la lucertola elettrica cercando di uscire da quel guaio, - non credo che dei poveri larduncoli di strada si meriterebbero il vostro benvenuto, ma non voglio offendervi sentendomi in imbarazzo! Porgo anch'io i miei saluti a voi! 

Dopo aver detto quella frase, si inginocchiò davanti ai due compagni, lanciando occhiate minacciose ai membri della sua banda, invitando a seguire il suo esempio. Gli altri tre eseguirono gli ordini del proprio capo senza discutere.

- Mi scusi se prima le ho dato del sottoposto! - Disse poi, rivolgendosi all'uccello cromatico, rialzandosi nel frattempo, - non credevo che delle guardie reali si sarebbero occupate di noi personalmente!

- B-beh... tecnicamente lo sono. - Rispose Naranja IV, - non credo ci sia bisogno di scusarsi...

- Io sono Heliolisk, e questi sono i miei compagni: Umbreon, Banette e Durant. Al giorno d'oggi troppi banditi vanno in giro a spifferare nomi a destra e a manca, quindi noi non essendo molto forti... preferiamo tenere un profilo basso!

Capendo l'antifona di chi prega per la sua vita, lo Slowbro decise di calcare un po' la mano.

- Quindi... sapendo di nooon essere molto forti, stavate pianificando cooomunque di rapinare il nostro amato sovrano? Obiettivo ambizioso, per una semplice banda di ladri...

I pensieri di Heliolisk divennero inquieti, ma cercò comunque di mantenere la sua faccia di bronzo. 

- (C***zo... non la sta bevendo, ma non posso fare altro...) B-beh, non può certo biasimarci! Anche un Caterpie ha delle grandi ambizioni, nonostante la natura non glielo permetta... è più che normale ambire a qualcosa di più, no? Ci era stato detto che non eravate in casa, per cui pensavamo di trafugare qualcosa e andarcene! Giusto qualcosa che permetta a noi poveri ladruncoli di strada di campare ancora per qualche tempo!

Dall'alto del soffitto, intanto, uno specchio di Meisoku stava trasmettendo l'intera scena ai pokémon del GIP e le guardie reali rimaste in sala da pranzo.  

- Non può essere così idiota... porca miseria... - disse il Riolu, con sguardo inebetito. 

- Dai dai... Lascialo provare, - disse la felina, - ci sono passata anch'io, e qualche volta ha funzionato! Vediamo come se la cava lui.

Il piccolo licantropo la squadrò con un volto avvilito. 

- Tu sei una femmina... non vale come metro di paragone...

- COSA VORRESTI DIRE, AH?! VUOI LE BOTTE?!

- Oh... è così che stanno le cooose... - Riprese Lothar II, - siete dei vagabondi, dunque?

- E-Esattamente! N-non volevamo recare alcun disturbo! N-non ci interessa depredare... vogliamo solo qualche Pepita o Galadoro per comprarci da mangiare! T-tutto qui!

- Uhm... capiscooo... Credooo ci sia stato un grooosso malinteso allora... Naranja.

- Dimmi, Lothar.

- Nooon avevi detto che, secondo il tuo E.T.W.H.E. , se avessero continuato a scavare in quel modo la piramide sarebbe crooollata?

I quattro banditi sobbalzarono: il fatto di essere stati scoperti gli aveva scossi, ma aver smascherato il loro piano con quella facilità gli aveva turbati ancor di più. 

Lo so che a te sembra di guardare quattro deficienti senza criterio: "se le guardie avevano avuto modo di teletrasportarvi tutti da una parte all'altra della piramide, capire le vostre intenzioni sarà stata una cavolata, no?".

- Senza alcun dubbio, Lothar. Le vibrazioni non mentono mai, ed io in primis non mi permetterei mai di mentire al mio superiore.

Heliolisk stava tremando dal terrore. 

- (C-come lo sapevano... E.T.W.H.E. ?! C-che diavolo è?!) 

- Signor Heliolisk, fooorse è stata cooommessa una piccola ingenuità da parte vooostra... La nostra quarta guardia può rilevare e discernere ooogni tipo di vibrazione che il suooo Meisoku abbia toooccato, oltre che a gestire i suoooni come meglio crede. Ha sentito che i vooostri scavi avrebbero fatto una cosa alquanto spiacevooole ed è per questo che vi abbiamo interroootto. Non voooglio diffidare della sua buooona fede, ma... Penso che le vostre intenzioooni... andassero oooltre il semplice "furtarello"...

Lo sguardo dello Slowbro non era altezzoso, né arrogante, e non aveva nemmeno quel barlume di ironia di chi si credeva superiore al prossimo: era uno sguardo severo, uno sguardo che nascondeva tutta la rabbia del momento e che si stava sforzando in ogni modo di celarla. 

Sembrava li stesse chiedendo a gran voce di fuggire o di attaccare di sorpresa, in modo tale che avrebbe avuto una scusa sensata per ingaggiare battaglia e annientare completamente loro, intrusi colti con le mani nel sacco. 

Anche per il capitano della banda Snatch & Run c'era un limite alla stupidità. Scappare non era un opzione, visto che le due guardie avevano il potere di teletrasportarli ovunque volessero, e nemmeno combattere per sconfiggerle, visto la fama di forza delle due. Rendendosi conto di non avere alcuna possibilità di sfuggire da quella situazione, optò per l'ultima strategia possibile. 

E no: non si trattava nello sbloccare un nuovo power up come da copione, ma semplicemente il pokémon Parabola si dedicò alla supplica. Si mise in ginocchio, congiungendo le mani in segno di preghiera.

- VI PREEEEEEEEGOOO!!! VOLEVAMO SOLO QUALCOSA PER VIVERE!! NON LO FAREMO PIU'! NON VERREMO PIU' QUA A RUBARE!! CAMBIEREMO VITA! LO GIUUUURO!!

Senza perdere altro tempo, da bravi scagnozzi gli altri tre si unirono nella scenata del capitano. Probabilmente, se il terreno fosse stato meno resistente, le loro teste sarebbero finite sottoterra come degli struzzi.

- PER FAVORE! CI DISPIACE!

Dallo specchio in alto, quasi come se si fossero messi d'accordo, i pokémon del GIP si riunirono in un unica e sonora reazione: una manata sulla faccia in risposta all'incredulità del momento.

- Porca miseria...

- Che palle... - disse la Lamartigli, - i banditi di oggi sono senza spina dorsale... Dovrei fargli qualche lezioncina. 

- Mon Dieu... Anche per me questo è il colmo...

- Ho... perso la voglia di lottare contro quello Slowbro... - disse il Grovyle, - Che seccatura...

- (A-ancora ci stavi pensando?!)

Il pokémon Paguro, invece, non cambiò espressione: la falsa moina non fece altro che farlo innervosire ancor di più, in contrasto con la volontà di rimanere calmo per il suo adorato sovrano. 

Se Noir III aveva il tick di respirare profondamente per mantenere il controllo, il metodo invece della seconda guardia era chiudere gli occhi e immaginarsi i bei momenti del passato. In quell'istante, si stava ricordando di quella volta in cui scoprì la ricetta degli spaghetti aglio, olio e peperoncino, la sua preferita.

- VI PREEEEEGO! CI LASCI ANDAR-

- Oook.

Fu quella la risposta di Lothar II: un "ok" che venne sputato fuori con una semplicità che non corrispondeva al suo stato d'animo. La sorpresa fu tale che lasciò spiazzati sia gli spettatori nella sala da pranzo, che i banditi in cerca di una via di fuga.

- C-ci lasci andare? D-davvero?

- Certo. 

Naranja IV guardò verso lo Slowbro con sguardo confuso: non si capacitava di come lui fosse stato così permissivo in quel momento, nonostante prima avesse espresso vivacemente la sua rabbia. Sapeva che a sbalzi d'umore il tranquillo pokémon Paguro era vicino al sovrano, ma non pensava fino a quel punto. 

Oltretutto, non era concesso lasciare libero chiunque tentasse di entrare senza permesso nella Terra dei Deserti, e il pokémon Paguro era il primo a rispettare questa regola. Gli ingenui banditi, invece, tirarono un sospiro di sollievo all'unisono.

- Oooggi è una giornata speciale: non abbiamo ooospiti casuali a cena. Sono dei pokémon molto rinnooomati nella Terra del Vento, e ci fornisce almeno il 40% dei nostri viveri. Ha insistito tanto per vederci, e oooggi l'abbiamo finalmente assecondato... Sarebbe un affrontooo farlo attendere oooltre. 

- Q-quindi noi...

- Dipende da voi, però.

La sensazione di sollievo svanì in un dito di tempo: la preoccupazione della trappola tornò forte nelle teste della banda Snatch & Run. 

- Chiedete scuuusa. Potete farlo come volte: adulazione, richiesta in ginocchio, anche una poesia ooo una canzone, se vi va. Deve essere degna di un sovrano, regale ed elegante. Se sarete in grado di cooonvincermi, vi lascerò andare. Chiaro, Naranja? - Disse poi rivolgendosi al Sigilyph, - non accetterò che agisca di testa tua in caso io accetti la loro fuga. Puoooi anche tornare a tavola... Anzi: ti ooordino di tornare in dietro.

- M-ma... Sicuro?

Il pokémon Pseudouccello era di tipo Psico, quindi una mezza idea di quello che aveva intenzione di fare lo Slowbro l'aveva capito, ma voleva la conferma dal suo superiore.

- Al 100%. 

- V-va bene... S-se sei convinto di quello che fai...

Da sotto il turbante tirò fuori una clessidra dai bordi d'oro e la base con dei rubini incastonati. Da sola, sarebbe valsa attorno alla cifra di 500.000 Poké, che avrebbe permesso a chiunque di fare una bella vita. 

- Questa clessidra durerà dieci minuti: fino a che non raggiungerà il fondo potrete pensare. Io intanto luciderò la mia Pietralbore e mi prenderò una pausa... Hooo anche il bisooogno di dormire. 

La seconda guardia si sedette sul pavimento, a qualche centimetro dalla botola d'entrata. La poca illuminazione data dai vasi di fuoco non permetteva una vista da falco per controllare ogni possibile anello di polvere, ma per il nostro Lothar era un handicap di poco conto, considerando la sua velocità.

- Dooove ho messo il panno...

Mentre cercava nel suo turbante, i banditi, cogliendo l'occasione, si ripresero dal momento, cercando di trovare una soluzione alla loro condizione. Tuttavia, nello sguardo di quelli non c'era né voglia di cambiare né voglia di redimersi: i loro occhi erano ricolmi dell'avarizia e della cupidigia che li contraddistingueva. 

- Capo... Quella clessidra...

- Già... avete visto che roba? Venite un attimo.

I quattro si misero in cerchio, mettendo le loro braccia e zampe sulle spalle del vicino, con la testa al centro. 

- Quell'oggetto varrà una fortuna... non abbiamo bisogno di entrare a palazzo... Siete d'accordo? - Chiese Heliolisk.

- Keh Keh Keh... Addio giorni di scorribande... Potremmo dimenticarci per sempre la fatica!

- C-come facciamo a prenderla però? Quello sta di guardia...

Al pokémon Parabola scappò uno sbuffo di scherno.

- Pfiù! Ma l'hai visto?! Credevo che la seconda guardia fosse qualcosa di spaventoso... ma guardatelo! Si è messo a pulire il turbante davanti a quattro banditi... e non ha ancora trovato il panno! E' di una lentezza unica, forse il più lento della sua specie... E sapete cosa succede quando qualcuno ci sottovaluta?

- Crick crick... Finisce male... - disse Durant sghignazzando.

- Quindi siamo d'accordo? Ecco il piano... Pssss... pssss....

- Stanno ovviamente tramando qualcosa... - commentò il piccolo licantropo, dall'altro lato dello specchio, - dobbiamo avvisarlo?

- Naaaah! Se la caverà! Munch! - Rispose Nebra I sgranocchiando un altro calzone. 

- Ti preoccupi per lui, palla di pelo? - Chiese la felina, - dovrà anche cavarsela da solo. Se ha scelto di dargli una seconda possibilità, dovrebbe essere capace di tenerli a bada.

- Non lo metto in dubbio... Ma stiamo parlando sempre di un tipo Elettro contro un tipo Acqua... Non so quanto possa reggere. 

- Ehi, Rukio.

Il sovrano interruppe l'abbuffata, improvvisamente. Era la prima volta che usava quel tono, con il suo nuovo amico. Era severo e serio, come quello di chi doveva rimproverare qualcuno.

- Uh?

- Non starai... Sottovalutando il mio caro Lothar, vero?

Weavile sorrise nel vedere quello sguardo negli occhi dello Zoroark, convinta che fosse solo un signorino con qualche disturbo di personalità. Il Riolu, invece, in risposta a quell'atteggiamento, divenne anche lui serio. 

- Non mi permetterei mai. E' una cosa normale preoccuparsi in questa situazione. E' pur sempre un quattro contro uno, e quei banditi avevano l'intenzione di depredare una piramide, non c'è dubbio. Almeno un po' di forza per affrontare le avversità ce la devono avere. E poi non conosco il valore di Lothar, quindi mi baso solo su ciò che vedo, anche se dopo la sfuriata qua a pranzo un'idea me la sono fatta. 

Il sultano fece una sospiro di rassegnazione.

- Ahhhhh... Come al solito... Ogni volta che lo dico non mi crede nessuno...

Si alzò dalla sedia, per poi raggiungere il gruppo intorno allo specchio. 

- Ascoltami bene: lo sai come do i ranghi io? Sono sicuro che, per come l'hai visto in azione, tu ti sia convinto che la guardia più forte è Noir III e il fatto che mi porti lui sempre appresso e non qualcun'altro confermerebbe questa tua tesi, giusto? Ma se parliamo solo di "forza", Grau V avrebbe qualcosa da ridire. Certo: ha una grande conoscenza di tecniche il nostro Gran Visir, ma non può usarle tutte, il che lo rende al di sotto di Naranja IV, che rispetto a lui ne sa usare molte di più, come i sigilli e le barriere. Se parliamo invece di combattimento, perché Blu VIII è l'ottava guardia? Lo hai visto, no? Il suo Extrarapido lo renderebbe difficile da fronteggiare, non trovi? 

Il Lucario si limitò a fare un cenno con la testa, per rispondere alla lusinga.

- Noir III non ha questo rango perché è la guardia più forte, ma perché è quella più efficiente. Se ho qualche dubbio, lui sa dirmi dove sbaglio e come aiutarmi. Sa a memoria le regole di questo palazzo, e come comportarsi in determinate situazioni. Ha esperienza, e ha una cultura esagerata. E' per questo che ha quel grado d'importanza.

- Così mi lusinga sire... Non posso nascondere di essere alquanto felice da questi complimenti... - Disse la terza guardia, sorridendo tra sé e sé. 

- Invece la seconda guardia... no, il caro Lothar ha quel grado per un motivo differente: anche lui è efficiente, ma non ha tutta la cultura di Noir. Per quanto riguarda il combattimento... è immobile: non ha alcun modo di attaccare qualcuno, senza che questo riesca a prevederne i movimenti. Non è adatto a fare la guardia: chiunque potrebbe sfuggire dalle sue grinfie se lui decidesse di inseguirli. Probabilmente è proprio su questa debolezza, che stanno facendo leva quei bricconcelli... ihih...

Difatti, la banda di Heliolisk aveva congetturato un piano basandosi sulla lentezza del pokémon Paguro: la loro idea era quella di fingere una supplica facendola partire da Banette, che in realtà avrebbe usato Giornodisole. 

Con quella mossa avrebbero ottenuto due effetti: il primo, indebolire le ipotetiche mosse d'acqua dello Slowbro, la seconda per potenziare il pokémon Parabola, che era dotato dell'abilità Solarpotere. Durante l'illuminazione della stanza che sarebbe dovuta avvenire, Durant avrebbe usato Ferrostridio, per indebolire la Difesa Speciale della guardia.

Contemporaneamente Umbreon avrebbe usato Scippo per impedire alla guardia di usare Protezione e Altruismo per potenziare la mossa successiva, ovvero un Fulmine, che sarebbe dovuto partire da Heliolisk. 

- A-abbiamo fatto, signor Lothar II, - disse il capo banda, con un po' d'imbarazzo per mascherare la carognata. 

- Oooh? Di già? Bene: sentiamo.

Per distrarlo, i quattro si misero lungo una linea orizzontale, con le mani alzate al cielo. 

- Il motivo per cui Lothar è la seconda guardia, - continuò lo Zoroark, - è che se qualcuno si impuntasse nel sconfiggerlo, o peggio, ucciderlo, quel qualcuno perderebbe seduta stante. Non importa chi si trovi di fronte e quanti: Lothar II è una guardia "che non può essere sconfitta". 

Il gruppo del GIP staccò gli occhi dallo specchio d'aria: l'asserzione dello Zoroark era riuscito ad mettergli una curiosità inquietante, di quelle che ti divorano dall'interno. Rimasero in silenzio in attesa di una risposta da parte del sultano.

- Certo: anche nell'efficienza non è secondo a nessuno, nemmeno a Noir, ma è la sua "invincibilità virtuale" che lo rende la guardia più forte di tutte. Inoltre, è anche la più fedele: per quanto lento, non c'è mai stata una volta che abbia preferito il sonno alla terminazione di un compito. Del resto... non terrei mai qualcuno in grado di non rispettare le regole. Fanno parte della vita di ogni giorno e, nel bene o nel male, un maschio che non ha un codice morale è solo l'ombra di sé stesso. Siete d'accordo? Guardatelo: nonostante sia infuriato per l'affronto che io ho ricevuto, Lothar sta rispettando la mia volontà di dare una seconda chance a quei teppistelli. Li massacrerebbe di botte... Se riuscisse a raggiungerli, s'intende. Ma non lo fa perché vuole rispettare la mia volontà.

Una volta alzate le mani al cielo, Banette si posizionò dietro al capitano, lanciando il Giornodisole, e gli altri due scagnozzi seguirono con gli attacchi Ferrostridio e Altruismo, come da copione. Si stampò un sorriso a trentadue denti su Heliolisk.

- PRENDI QUESTO! FULMINEEEEEE!!!

Lo Slowbro non indietreggiò davanti all'attacco, ma si alzò in piedi, prendendolo in pieno con sguardo impassibile. 

- Ogni luogo che si rispetti ha le proprie regole... Anche a me, che della maggior parte dei formalismi me ne frego, importano specifici standard. Una delle nostre regole morali più importante è questa: ad ognuno è concessa una seconda possibilità, non importa chi. Capita a tutti di fare degli errori: la parte più importante, però, è capire dove si è sbagliato e non commettere più lo stesso sbaglio. Se non ricordo male... in qualcuno dei libri umani c'era una persona che diceva così: "Errare è umano, perseverare è diabolico". Giusto, Noir? 

- "Cuiusvis hominis est errare: nullius nisi insipientis, in errore perseverare", per la precisione. Dalla Dodicesima Filippica di Cicerone, mio signore. *

- Concediamo a tutti la seconda chance... "grazia", visto che io sono un sultano. E chi non ha la decenza di rispettare la mia grazia...

In quel frangente, il suo sguardo divenne gelido e severo, la stessa espressione che aveva rivolto quella mattina al Teatro degli Orrori a Geyser.

- Verrà punito.

Si sollevò un polverone dal punto d'impatto del Fulmine di Heliolisk: Lothar II era tutto intero senza alcun graffio, con la mano destra aperta verso i quattro banditi. Il suo Meisoku era verde acqua e si muoveva come una fiamma divampante, mentre il suo occhio sinistro mostrava un azzurro luminoso, con dei lineamenti gialli che ricordavano l'anello di Arceus. Intorno a lui, chiazze d'acqua si stendevano sul pavimento.

- C-COSA?! M-MA-

https://youtu.be/Rpc8K-zQoYM

- Grazie infinite. Sapevo che la vostra cupidigia avrebbe preso il sopravvento. Ora vi posso punire come si deve...

- H-HA USATO PROTEZIONE?!?! UMBREON! CHE FINE HA FATTO IL TUO SCIPPO?!?!

- L-l'ho usato! - Esclamò la povera iena, - n-non ho avvertito niente!

- N-non è possibile...

Il pokémon Parabola rivolse lo sguardo di nuovo verso la guardia: la vista del Meisoku e di quello strano occhio lo spaventarono a morte.

- (P-può manifestare il Meisoku... Nessuno mi aveva detto che erano in grado di farlo! N-non va bene!)

- C-COSA FACCIAMO, CAPO!? - Chiese Banette terrorizzato.

- (Un momento... )

Osservò meglio la figura davanti a sé: con un'occhiata più attenta, le gambe del pokémon Paguro erano ferite, e forse anche paralizzato. 

- (Allora sono riuscito a fare qualcosa... Eheh... Fa tanto il duro... ma siamo sempre in quattro...) ATTACCATE!

- M-ma-

- NIENTE MA! Le sue gambe sono ferme! Non si può muovere! Attacchiamo insieme e andiamocene da questo posto! Userò un altro Fulmine per distrarlo!

Non cancellando la rabbia, Lothar II fece una faccia disillusa. 

- Io sono qui, eh...

- PRENDI QUESTO! FU-

Durante la dichiarazione della mossa, Heliolisk interruppe il nome "Fulmine" a mezz'aria, rimanendo con le mani giunte in avanti. Rimase in quella posizione per qualche secondo, fino a che Banette, rendendosi conto che qualcosa non andava, chiese l'attenzione del suo capo.

- Che le succede, ca-

Anche Banette si bloccò a mezz'aria, accorgendosi che qualcosa non andava nel suo corpo. Nello stesso preciso istante in cui si interruppe, cadde a terra con la faccia sul pavimento.

- B-BANETTE! - Esclamò Durant, - Che cosa fa- M-ma che...

- Capo... che succede?! N-non riesco a muovermi...

I quattro banditi erano fermi e tremolanti, non riuscendo a fare nessuno dei movimenti che avevano l'intenzione di fare.

- (-C-che diavolo mi succede... M-mi sento... E-ehi! M-muovetevi!)

Il pokémon Parabola provò a muovere le gambe, sforzandosi in ogni modo di riuscire nella manovra, mentre lo Slowbro stava fermo immobile ad assistere allo spettacolo, senza illuminare le vittime sulla natura del loro problema. La lucertola dal collare impiegò dieci secondi abbondanti per muovere in avanti il piede destro di mezzo centimetro, per poi cadere in avanti come se fosse inciampato in qualcosa. Quando questo cadde a terra, anche i suoi compagni lo seguirono nella stessa sorte. Provarono a rialzarsi, ma tutti quanti si sentirono nauseati, e la loro vista diventò come distorta da una fitta nebbia.

- C-che cosa... M-mi sento... 

- Lento. Vero? - Interruppe il loro pensiero il pokémon Paguro. I quattro rivolsero lo sguardo confuso al loro nemico.

- Vi sentite come se pesaste una tonnellata, la testa vi gira come se aveste bevuto quintali di alcol, e impiegate un sacco di tempo per muovere persino le dita delle vostre zampe. Non sforzatevi: la stessa storia è per i vostri attacchi. 

- C-come... C-CHE COSA SIGNIFICA?!?!

L'urlo lanciato dal capo bandito non era di rabbia né tanto meno di grinta: era il grido sofferto di chi era stato messo con le spalle al muro.

- Siete fortunati: non tutti sanno quello che vi sto per dire, - continuò lo Slowbro, - vedete il mio occhio? E' un potere chiamato Genshimon, e qualunque pokémon sotto determinate condizioni lo può attivare. L'abilità derivante si chiama abilità Genshi, e cambia da pokémon a pokémon, escludendo anche la specie.

- Genshi... mon? M-ma...

- Blue Drunk Crusader (*). Questo è il nome del mio potere. Assorbendo il Meisoku da un contatto fisico o da un attacco a distanza, posso rallentare gli impulsi nervosi del cervello ai nervi che si occupano del movimento volontario dei muscoli e rubarvi il senso dell'equilibrio, proprio come se foste ubriachi. Per quanto riguarda lo Scippo... Se è una mossa troppo esclusiva è impossibile da copiare. E' una mossa che si chiama Assorbiscudo: è uno scudo d'acqua in grado di assorbire il danno di qualunque mossa, rigenerando la mia salute e occasionalmente risolvere problemi di stato. Era un colpo niente male quel Fulmine, te lo concedo. Ho dovuto rinunciare a prevenire la paralisi, per pararmi dal danno...

Più che spaventato, in quel momento Heliolisk era incredulo: in tutta la sua vita non aveva incontrato nessun pokémon che fosse rimasto incolume da quel colpo combinato, e nemmeno uno in grado di mandare fuori combattimento un intero gruppo organizzato. 

- Vi avevo dato la possibilità di chiedere scusa e fuggire, come se nulla fosse successo. Considerando il vostro affronto, questa era la vostra seconda possibilità. Mi spiace, ma non avrò più pietà per voi. 

- NON E' POSSIBILE! - Gridò il pokémon Parabola, - NON CI CREDO! E' STATO L'ALTRO, VERO?!?! VI SIETE MESSI D'ACCORDO! E' UN TRUCCO! STATE USANDO L'ILLUSIONE DI QUELLA PANTEGANA ALTEZZOSA PER PRENDERCI PER IL C**O.

Dall'altra parte dello specchio, avendo avuto la possibilità di appurare l'irritabilità dello Slowbro quando si mancava di rispetto al sovrano, la reazione dei presenti nella sala da pranzo fu la medesima.

- Oh-oh. 

Lo sguardo del pokémon Paguro divenne cattivissimo e oscuro: avrebbe potuto uccidere a comando chiunque si fosse trovato lì davanti, Heliolisk in quel caso. Tuttavia, mantenendo fede al suo voto, si trattenne fino al momento del colpo di grazia. 

- Non è possibile?

Fece una pausa per calmarsi ancora un po'.

- Non è... possibile, eh? Cosa stai dicendo? Ti manca qualche rotella, per caso?

- C-cosa?

- Quale parte... quale parte di "Seconda Guardia Reale" non avevi capito? Cosa pensavi fossi, eh? Sono uno Slowbro, ma non certo un Caterpie. Certo che te le vai proprio a cercare, eh... 

Egli alzò la testa verso il soffitto del palazzo del suo signore, orgogliosamente guardando dall'alto verso il basso il minuscolo ladruncolo che aveva osato offendere il nome di Nebra I. 

- Te lo ripeto ora, e non ti verrà più ripetuto. Io sono colui a cui è stato assegnato il secondo grado da sua maestà Nebra I, la seconda guardia reale. Io sono il suo onnipotente scudo, Lothar II! Non ti azzardare a dimenticare il mio nome, mai più.

Paura, terrore, confusione: tutto questo nell'ingenuo bandito lasciò il posto a disperazione e rassegnazione. Il suo sguardo divenne vuoto e spento, come chi aveva accettato il proprio destino. 

- M-mi...

- Dispiace? E' un po' troppo tardi, non credi? Risparmiati le scuse per qualcuno che sai ti potrà perdonare, non usarle per me. Anche se in verità... Potrei anche farlo.

L'espressione rimase spenta, ma il pokémon Parabola mostrò un sorriso nervoso, volto ancora una volta a chiedere la salvezza.

- In fondo... Dovrei ringraziarti. Il Giorndodisole fa comodo anche a me. 

Il Meisoku del pokémon Paguro divampò dal suo corpo come un falò sulla spiaggia in una notte stellata, la stessa che molto probabilmente la banda di ladri avrà visto dopo l'imminente attacco. Dalla bocca dello Slowbro si poterono intravvedere delle fiamme rosse.

- Potrò spazzarvi via senza fare fatica. Oooooooooooooooooooof!

Lothar II inspirò quanta più aria poté nei polmoni, gonfiando leggermente la sua pancia e buttando la testa all'indietro, per poi lanciare addosso ai quattro ladruncoli la punizione scottante per le loro malefatte.

- FUOCOBOMBA!

La seconda guardia attaccò i malcapitati con una delle mosse di tipo Fuoco più potenti nel mondo Pokémon, che con la condizione atmosferica del Giornodisole divenne un'enorme palla di fuoco del diametro di cinque metri, che venne sparata dritta addosso ai furfanti senza l'intento di mirare un po' più storto per fargli meno male.

- GHIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!

Ci fu un'esplosione dirompente che colpì in pieno gli intrusi buttandoli fuori dalla porta, scaraventandoli via dalla piramide e facendoli capitolare verso il terreno sabbioso, completamente cotti a puntino dalla mossa di tipo fuoco. L'urlo di dolore di quegli insolenti, l'esecuzione della mossa usando gran parte delle sue energie: queste due componenti garantirono allo Slowbro una sensazione di sollievo e di sfogo, simile a quando nella tua vita, all'improvviso, avevi deciso di rispondere al bullo arrogante della tua classe, rendendogli il ben servito. Si sedette sul pavimento, gioendo del risultato e aspettando che la Paralisi terminasse.

- (Aaaaahh... Non c'è la facevo più...) 

Rimase in silenzio, contemplando la sala d'ingresso illuminata dal Banette di prima, mostrando ai suoi occhi tutti i geroglifici e le torce fiammanti che, nonostante il colpo, non avevano smesso un secondo di danzare e di emettere lo scoppiettante ardore della vita, che mai andava recata offesa in quel luogo. Lo so cosa stai pensando: conoscendomi, questo momento di calma e grazia lo farei durare poco. 

Difatti, è così: il "trattamento reale", dopo la punizione, comprendeva l'arresto dei furfanti e la segregazione nelle prigioni del palazzo, dove sarebbero stati rieducati e resi dei pokémon migliori, trasformandoli in qualcosa di utile per il resto degli esseri viventi, civilizzati e non. Invece, Lothar II, non resistendo più alla sua stessa rabbia, aveva sbattuto fuori gli intrusi senza pensarci due volte, auto costringendosi a recuperarli per mantenere fede al sovrano. 

Inutile dire che, nel momento in cui lo Slowbro realizzò il suo errore madornale, regalò alla luna una ode alla disperazione di dover fare più fatica per un lavoro che ne avrebbe richiesta poca: "Ode della lontra rosa, sinfonia numero quattro in No maggiore".
- NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!

********************************************************

Nome Genshi: Drunk Crusader

Portatore/trice: Lothar II

Tipo: Seigi

Classe: C

Difficoltà: elevata

Rischio: elevato

*******************************NOTE DELL'AUTORE*******************************

- Explaining:

1) La Lampenflora è un tipo di muschio che cresce nelle profondità delle grotte e può sopravvivere anche con illuminazione artificiale. La fonte la potete trovare qui: https://sciencing.com/plants-live-caves-6559648.html
2) Pietralieve è uno strumento tenuto che dimezza il peso di chi la possiede;
3) Mise en place è un termine che significa messa sul posto, e viene usato nella ristorazione per indicare una tavola apparecchiata. "Fare la Mise en place" vuol dire apparecchiare la tavola;
4) Acqua Magica è uno strumento che di norma potenzia le mosse d'acqua del pokémon che la tiene, ed è costituito da un sacchettino trasparente contenente appunto acqua;
5) Grimerpappa è un cibo rancido che provoca problemi di stato se ingerita;
6) Leggi capitolo 11 del primo atto per la situazione del GIP.

- Legenda:

Shiro no Hijutsu (白の秘術): Tecnica segreta bianca.
Elastic Heart: Cuore elastico.
Moai (母愛 ): Amore materno, Mother's love.
Kyohi (拒否): Rifiuto, refusal.
Ho-oh no Hono(ホウオウの炎): Fiamma di Ho-oh.
Iruka no Harō (イルカの波浪): Onde Delfiniche, Dolphins Waves
E.T.W.H.E (pronuncia: Etue): Even The Walls Have Ears, anche i muri hanno le orecchie.
Drunk Crusader: Crociato Ubriaco.


- F.A.Q.

- Curiosità:
I nomi delle cameriere al servizio di Athena sono stati presi da divinità greche e figure femminili famose nella mitologia: Demetra era la dea della terra e protettrice della fertilità (difatti il suo nome in greco significa letteralmente "madre terra"), ed era sorella di Zeus. Estia era la dea del focolare e della casa, sorella di Demetra e quindi anche di Zeus. Arianna era l'amante di Perseo e figlia di Minosse, il re di Creta, mentre Elena era la moglie di Menelao, re di Troia; 

L'abilità "Elastic Heart" è una citazione ad una canzone di Sia omonima; 

La dodicesima filippica potete trovarla qui, è la versione numero cinque: http://www.latin.it/autore/cicerone/orationes/philippicae/!12!dodicesima_filippica;

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