2°Tema: una stagione calda

[Questa storia partecipa al concorso di scrittura:"Concorso Natalizio" indetto da @Dream_Huntress
e _The_Red_Weasley_]

D'un tratto l'ultima pioggia di neve iniziò a cadere...

...da delle nuvole di morbido cotone che avevano accompagnato gli abitanti dal giorno prima. Le prime piume toccarono i ciottoli e, come luci, si accesero gli sguardi dei passanti. Non ci volle molto che una tavolozza di colori e disegni si venne a creare per le strade, con qualche curioso che si toglieva dalla folla per andare a toccar con mano quei fiocchi che fragili come petali di rosa li avrebbero accompagnati fino alla primavera. Le vetrine dei negozietti risplendevano grazie a tutti quei brillantini che adornavano il paesaggio. Facendo passare da un clima imbronciato terribilmente offeso come se il mondo gli avesse fatto un malanno, di solo ghiaccio e gelidi venti del nord, a una sorta di calma, riposo, come addormentati su un morbido letto di nuvole, un sollievo che accomunava tutti in quel paesino.
Molti già cucinavano i buffet che avrebbero servito ad una delle tante feste invernali. Altri facevano compere e altri ancora controllavano i figli che giocavano nella neve e scivolavano su qualche lastra per correre "più veloce". Che bello l'inverno...la stagione più fredda ma che da più gioia di qualsiasi altra, che sveglia le persone dall'essere come dei fantasmi, senza alcun emozione o sensazione, aspettando il domani con mala voglia. Questo è il lavoro dell'inverno e non far scendere a caso della neve dal cielo ormai tendente al rosso dove anche se il sole, che era nascosto da qualche parte lì nel cielo, aveva dipinto un meraviglioso quadro di rosso, giallo e arancione che compariva sulle nuvole.
Più la nevicata continuava, più le strade e le pizze si riempivano di persone che volevano vedere e sentire quel morbido manto che planava dal quel blu cobalto della sera.
Le luci si accesero, e tutti, da i più grandi ai più piccoli erano in giro per il paesino notturno. Dopo che la notte iniziò a calare, accompagnata dalla luna che iniziava il suo cammino, la massa si divide in gruppetti che poco dopo scemarono fino a essere 2 o tre persone, in un locale o in qualche ristorante a fare quella cena tipica delle vacanze invernali. Altri erano nelle proprie case o in quelle dei parenti per lo stesso motivo, pronti ad assaggiare le prelibatezze già sfornate. Ma mentre tutto ciò accadeva, la vita di qualcun altro iniziava con un suono ben preciso. Una melodia. Melodia prodotta da quegli esserini che abitavano i prati e i boschi del circondario. Pronti a passare la guerra della sopravvivenza al freddo e al gelo, bè si intende chi non era già andato in letargo. A dormire magari in qualche cavità d'albero o in una buchetta nel terreno, sopra un morbido muschio che sarebbe stato il suo materasso fino alla Primavera dopo. Già che fortunati quelli che in inverno possono dormire tutto il tempo, mentre il resto degli animali sgobbano come schiavi per continuare a vivere. Tra il freddo, il difficile mantenimento del calore corporeo e i predatori...c'è chiamarla vita da cani è un eufemismo! Sembra più una guerra, tra gli stenti e le continue fughe, ma a noi di solito non importa, perché come ho detto prima, spesso e volentieri siamo solo spettatori della nostra vita, senza alcun controllo.









Post it Autrice

Salve gente, questa era la seconda prova del concorso natalizio, con scadenza...OGGI!? Va beh, pubblichiamo che è meglio(cit.)

Comunque a parte tutto, spero che vi piaccia e...

Ci si scrive.

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