Traccia 4
Inventare un appuntamento usando una delle quattro ship conosciute (Ladynoir, Ladrien, MariChat o Adrienette)
"Oh mio dio, oh mio dio, oh mio dio!" urlava la corvina saltellando per tutta la sua camera da più di dieci minuti.
"Calmati Marinette, si può sapere che cosa ti è successo?" le chiese Alya.
"Adrien mi ha invitata a cena fuori!" rispose la corvina facendosi cadere sulla chaise longue, toccandosi le guance rosse con un sorriso ebete.
"Wow le cose si fanno serie, chissà cosa avrà in mente?" disse Alya.
"Mi dichiarerà il suo eterno amore per me, poi ci sposiamo, andremo a vivere in una casa in mezzo al bosco, avremo un bambino, no tre e un cane o un gatto, no niente gatti e un-"
Alya la interruppe premendo un cuscino contro la sua faccia "Frena la tua fantasia, vediamo cosa succede stasera, per il resto ci penseremo dopo" le disse mentre Marinette si agitava per liberarsi "Sai già cosa indosserai?"
"IL VESTITO!" urlò la corvina scattando in piedi e correndo verso il suo armadio. Cominciò a tirare fuori ogni suo vestito lanciandoli a caso nella stanza "No, questo non va bene questo neanche..."
Mentre Alya si toglieva una maglietta dalla testa, notò un vestito blu su un manichino "E questo cos'è Marinette?"
La corvina tirò fuori la testa dall'armadio "È un vestito che avevo iniziato in un momento di ispirazione ma non ho avuto il tempo per finirlo"
"È molto bello, penso che ti starebbe benissimo una volta finito" spiegò la mora.
"Ma non riuscirò mai a finirlo per questa sera" disse Marinette.
"Non da sola" rispose Alya andando alla scrivania, aprì un cassetto e prese tutti gli attrezzi da cucito "Forza diamoci da fare"
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"Stasera finalmente ti dichiarerai alla tua fidanzatina?" chiese il kwami nero tenendo una fetta del suo adorato camembert.
"Non è la mia fidanzata...non ancora" sorrise Adrien mentre prendeva dall'armadio uno smoking nero.
"Rivelami il tuo piano umano!" ordinò Plagg.
"Così che tu possa rovinarlo? No grazie" rispose il biondo poggiando il vestito sul letto.
"Ah è così eh?" il kwami nero si avvicinò al suo portatore e mise la fetta di camembert sotto il suo naso.
Adrien scattò indietro tossendo "Plagg, vuoi intossicarmi?!"
"Così impari a non dirmi cosa hai in mente" disse Plagg divorando la fetta.
"Vedi di non combinare niente stasera altrimenti ti metterò a dieta" lo minacciò il biondo.
"E io non ti trasformerò più" rispose il kwami nero incrociando le piccole zampe.
"Sai bene che non resisteresti più di dieci minuti senza quel formaggio puzzolente, e ora lasciami preparare" disse Adrien mentre si dirigeva in bagno.
"Cos'è successo al tuo amore per Ladybug?" gli domandò Plagg facendolo bloccare.
"Io ci sarò sempre per lei ma devo accettare la realtà: lei non mi ama e io non ne posso più di essere respinto, e poi Marinette è così dolce, onesta e altruista. Mi piace anche quando è maldestra e quando arrossisce" rispose senza voltarsi, sognando ad occhi aperti e chiudendo la porta del bagno.
"Bleah disgustoso!" esclamò il kwami nero.
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"Marinette sei stupenda!" menzionò Alya.
"Dici? Spero di fare colpo su Adrien" disse la corvina lisciandosi il bordo della gonna.
"Stai scherzando? Adrien non sarà in grado di toglierti gli occhi di dosso" rispose la mora facendola arrossire leggermente "Manca solo un piccolo dettaglio"
Marinette guardò la sua migliore amica rovistare nella sua borsa "Ecco qua!" disse tirando fuori un tanga rosa fissandola con un sorriso malizioso.
La corvina aveva gli occhi sbarrati mentre il suo intero viso assumeva ogni genere esistente di tonalità di rosso "IO NON LO INDOSSERÒ MAI!" le urlò coprendosi la faccia con le mani.
Prima che Alya potesse ribattere si sentì suonare il campanello e Sabine dire "Marinette, Adrien è arrivato"
"Arrivo subito mamma!" gridò la corvina correndo giù per le scale e lasciando la sua migliore amica sola nella stanza. Lei andò al cassetto dell'intimo e gettò dentro il tanga 'La prossima volta' pensò chiudendolo.
—•—•—
Adrien stava aspettando di sotto, annusando il delizioso profumo di tutti i dolci che c'era nell'aria 'Devo venire qui più spesso' pensò prima di rimanere senza fiato quando vide Marinette scendere le scale e fermarsi davanti a lui.
Il biondo spalancò gli occhi cercando di memorizzare alla perfezione quello che aveva davanti a sé: la corvina indossava il vestito blu che arrivava a metà coscia, sopra vi era disegnato delle stelle cosparsi di brillantini che le facevano brillare, portava un leggero ombretto azzurro che si abbinava perfettamente ai suoi occhi, i suoi capelli erano sciolti e hai piedi portava dei tacchi non troppo alti.
Deglutì difficilmente la saliva mentre gli tornava la voce "Wow...che belle gambe" si pentì immediatamente di averlo detto e arrossì "V-volevo dire...sei bellissima"
'Promemoria: ringraziare Alya per avermi convinta ad accorciare il vestito' il viso della corvina era diventato rosso come un pomodoro, non solo per il complimento del biondo ma anche perché si era persa, anche lei, ad osservarlo nel suo smoking e dovette sforzarsi di non sbavare 'Dio è così sexy!'
Rimasero a fissarsi per molti secondi prima che Sabine li interrompesse "Ehi piccioncini, non dovevate andare da qualche parte?"
"Mamma!" urlò Marinette mentre lei e Adrien arrossivano di più.
"G-giusto, andiamo Mari" il biondo si voltò ma finì contro una figura immensa, alzando lentamente lo sguardo vide che era Tom che lo osservava in un modo non tanto gentile.
"A mezzanotte a casa" disse in tono serio.
"Sissignore" rispose subito un po' intimorito.
"Papà smettila" disse la corvina prendendo per mano Adrien e uscendo dalla pasticceria prima che i suoi genitori potessero dire qualcos'altro di imbarazzante.
—•—•—
Quando la limousine si fermò, Adrien disse "Non ti muovere"
Marinette aveva un espressione confusa mentre lo vedeva scendere, poi le aprì la portiera, lei gli sorrise "Grazie" ma rimase a bocca aperta quando capì dove erano "L-Hotel Gran Paris?!"
"Ti piace?" le domandò il biondo facendole segno di prendergli il braccio.
Lei tremò un po' mentre lo prendeva "Se mi piace?! Lo adoro ma come hai fatto a trovare un tavolo? Bisogna prenotare almeno quattro mesi prima" rispose la corvina entrando e guardandosi intorno.
C'era già stata quando aveva fatto quelle commissioni per Jagged Stone ma andarci di sera, come cliente e con il ragazzo che amava alla follia era tutt'altra cosa.
"Per una ragazza speciale, ci vuole un posto speciale" rispose Adrien.
Marinette sentì le sue guance bruciare e il suo cuore battere più forte a sentire quelle parole.
Salirono fino al tetto e si diressero verso il loro tavolo che dava una meravigliosa vista della Torre Eiffel. Passarono la serata a chiacchierare e a ridere e ogni tanto scappava una battuta alla Chat Noir ma Mari non sembrava infastidita.
"Ti è piaciuto il cibo?" chiese Adrien dopo aver finito di mangiare il dolce.
"Era tutto delizioso" rispose lei arrossendo leggermente, i suoi piatti non contenevano neanche le briciole, sembravano quasi splendere.
"Beh credo sia arrivato il momento di dirtelo" disse il biondo mentre prendeva qualcosa dalla giacca.
"Cosa?" chiese impaziente la corvina.
Adrien stava per rispondere ma un forte botto glielo impedì, guardando da dove proveniva videro un enorme essere fatto interamente di rifiuti e spazzatura, urlò con rabbia lanciando dal suo corpo dei detriti, uno di questi colpì Marinette facendola cadere dalla terrazza.
"Marinette!" gridò il biondo lanciandosi anche lui istintivamente 'Non ho altra scelta'
"Plagg trasformami" un bagliore verde lo avvolse e al posto di Adrien ora c'era l'eroe parigino Chat Noir, usando il suo bastone si spinse in avanti e afferrò la corvina poi conficcò gli artigli della mano destra sul muro rallentando la caduta e si fermò a pochi centimetri da terra, lasciando i solchi degli artigli.
"Mari stai bene, non ti sei fatta male?" le domandò Chat preoccupato mentre controllava se avesse ferite.
La corvina era sconvolta ma non per la caduta "T-tu...lui... v-voi..."
"Ehm mentre tu ripassi i pronomi personali io vado a sconfiggere l'akumizzato, resta qui" disse Chat allontanandosi.
Appena fu abbastanza lontano Tikki uscì dalla borsetta "Marinette stai bene?"
"Tikki...l-lui è Chat Noir, Adrien è Chat Noir, non ci posso credere" balbettò la corvina coprendosi le guance.
"Dobbiamo aiutarlo" disse la kwami a pois ma la sua portatrice era ancora sotto shock "Marinette prima purifichiamo l'akuma e prima potrai chiedergli spiegazioni"
"Si...hai ragione" disse la corvina tornando in sé "Tikki trasformami"
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"Miraculous Ladybug" urlò l'eroina a pois mentre tutto tornava alla normalità.
"Devo andare My lady, ho dovuto lasciare una ragazza speciale alla quale dovrò spiegare molte cose" disse Chat iniziando a correre ma qualcuno lo fermò afferrandolo per la coda-cintura.
"Fermo là Adrien" gli disse Ladybug.
Il biondo si voltò di scatto "Come fai a sapere la mia identità?
La corvina si coprì la bocca con entrambe le mani.
"No non è possibile" disse Chat avvicinandosi lentamente a lei "Marinette?"
Lady sospirò detrasformandosi, anche Chat fece lo stesso.
"Ancora non ci credo"
"Nemmeno io"
Rimasero a fissarsi per qualche secondo, poi Marinette scoppiò a ridere.
"Perché stai ridendo?" le chiese Adrien.
"Per tutto penso. Abbiamo combattuto insieme ogni giorno e trascorso molto tempo insieme eppure non avevo idea di quale potesse essere la vera identità del mio compagno di battaglie. Hai flirtato con me come Chat Noir non sapendo che ero già pazza di te. Ti ho perfino baciato mentre combattevamo contro Dark Cupido! Per non parlare che hai scoperto la mia identità nel modo più ridicolo possibile. Non lo trovi divertente?" rispose Marinette.
Il biondo si grattò la testa in imbarazzo "Beh si, ho flirtato con te e...aspetta cosa?! Sei pazza di me?"
La corvina arrossì violentemente ridacchiando con il suo solito sorriso da ebete.
"Tu sai che ero innamorato di Ladybug?" le domandò il biondo.
"Lo sospettavo" rispose la corvina.
"E tu sei innamorata di me?" le chiese.
"S-si..." confermò con le guance ancora rosse.
Adrien sorrise "Si!" urlò abbracciandola.
"A-aspetta un attimo! Tu...tu ami Ladybug" disse Marinette.
"Esattamente, perciò ti amo, tu sei la mia lady con e senza la maschera. La domanda è...e tu my lady? Mi ami anche con le orecchie da gatto?" spiegò il biondo tenendola stretta e poggiando la fronte sulla sua, volendo sprofondare in quegli occhioni azzurri.
"Non lo so...devo pensarci" rispose lei avvolgendo le braccia attorno al collo.
"Non ti lascerò andare finché non lo dirai buginette" insistette lui.
"E se non lo dirò mai?" lo provocò la corvina.
"Allora non ti lascerò mai andare..beh in realtà anche se tu lo dicessi, non ti lascerò mai andare" rispose il biondo fissandole le labbra.
"In questo caso...si, ti amo my kitty"
"Ti amo anch'io, my lady" disse Adrien chinandosi e baciandola finalmente.
Marinette rispose con entusiasmo al bacio, aprendo le labbra e gemendo quando le loro lingue si fusero insieme mentre i loro cuori battevano in perfetta sincronia.
Si separarono solo per il bisogno d'aria, guardandosi profondamente negli occhi con amore.
"Era questa la cosa che volevi dirmi prima?" chiese la corvina non distogliendo lo sguardo.
"Oh si ma c'era anche qualcos'altro" rispose staccandosi da lei e prendendo una scatoletta dalla giacca e gliela diede.
Lei la tenne fra le mani osservandola e poi guardò lui, come a chiedergli il permesso per aprirlo.
Lui annui sorridendo.
Marinette l'aprì delicatamente e rimase senza fiato vedendo la più bella collana che avesse mai visto: era composta da una catenina argentata e un ciondolo a forma di coccinella fatta interamente di rubino e i punti neri realizzati in carbonado, i bordi erano dorati.
"A-Adrien...è...è..." non seppe cosa dire.
"Non è un ciondolo normale" il biondo le prese la collana dalle sue mani tremanti e aprì il ciondolo mostrando che c'era qualcosa scritto all'interno:
Prima pensavo a te e mi si è posata una coccinella sulla mano.
E allora niente, ho capito che sono stato molto fortunato ad averti nella mia vita.
"Oh Adrien..." disse la corvina cercando di trattenere le lacrime di gioia.
Adrien le mise la collana al collo "Ti sta benissimo" disse avvolgendo le braccia attorno alla vita.
Lei gli abbracciò il collo "Ti amo Adrien"
"Ti amo anch'io Marinette" disse lui fissandola negli occhi.
Sporgendosi in avanti, condivisero un bacio appassionato sotto il cielo stellato.
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Et voilà.
Scusate se ci ho messo tanto ma non mi veniva nessuna idea.
Per chi se lo stesse chiedendo, il carbonado è un diamante nero realmente esistente.
E niente, alla prossima traccia.
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