34.
Toc, toc, toc...
Un rumore, che dire che infastidisce è dir poco, mi riporta nel mondo terrestre.
Un mondo terrestre a dir poco piacevole... e interamente sbagliato.
Sono distesa a pancia in giù, con un braccio di Liam che mi circonda la vita tenendomi stretta al suo fianco.
Le gambe sono ancora intrecciate alle sue e sento il suo respiro regolare nell'incavo del mio collo.
La sua presenza mi riscalda e il suo fiato mi solletica la pelle, facendo drizzare i peli di tutto il corpo.
Mille brividi si insinuano dentro di me, mentre prendo lucidità di ciò che mi circonda.
«Liam? Sei morto?»
Appena sento la voce di Richard rimbombare da dietro la porta cerco di alzarmi di scatto dal letto, ma il moro me lo impedisce, bloccandomi e riportandomi accanto a sé.
«Mmm...» mugola ancora a occhi chiusi, accoccolandosi nuovamente contro di me, stringendomi in una presa ancora più forte.
Io però sono troppo in preda al panico. «Liam svegliati, c'è Richard!» bisbiglio a un palmo da lui. Cerco invano di scostarmi, ma è del tutto impossibile.
«Davvero devo entrare a svegliarti come un bambino di due anni?» ridacchia e il panico prende il sopravvento.
«Liam!» bisbiglio urlando.
Inizio a smuoverlo per il petto e un sorriso sfacciato spunta sul suo volto, così mi fermo.
Allora è sveglio questo idiota.
Appena apre gli occhi mi vede completamente allibita, infatti provvede a rassicurarmi: «Tranquilla, la porta è chiusa a chiave.»
Appena lo afferma Ric prova ad aprirla, ma poi impreca. «Liam e che cazzo!»
Il signorino accanto a me sbuffa. «Amico non rompermi i coglioni!» alza la voce contro la porta e di conseguenza l'altro ragazzo inveisce un'altra volta.
«Minchione mi hai fatto preoccupare. È mezzogiorno!
Mi ha proposto la tua cara sorellina di prenderti per le mutande la prossima volta.»
Liam scoppia a ridere, ma io mi incupisco ogni secondo di più.
Questa situazione... è completamente errata.
Richard magari stanotte ha pensato a me e io invece ero a poca distanza da lui, ma allo stesso tempo così maledettamente lontano.
Distesa sul torace nudo del suo migliore amico.
Cerco di sembrare comunque tranquilla, mentre i due ragazzi continuano a scambiarsi un paio di battute, sino a quando odo i passi di Ric dissolversi.
Il ragazzo dei miei continui pensieri si volta verso di me, cercando di guardarmi negli occhi, ma io abbasso il volto per paura di incontrare le sue pupille dilatate.
Alza cautamente una mano affusolata, sfiorandomi la tempia sinistra e scostando una lunga ciocca dorata dietro al mio orecchio.
Rabbrividisco al suo tocco e lui sospira, poggiando dopodiché l'indice sotto al mio mento, per farmi scontrare una buona volta con i suoi dannati occhi. E io come sempre... mi ci perdo.
«Tutto ok?» mormora a voce flebile, nel momento in cui mi accarezza la guancia soavemente.
È troppo.
Gli blocco la mano con la mia. «No Liam, scusa», sussurro addolorata, alzandomi in un nano secondo dal letto.
Lui rimane imbambolato, mentre mi adocchia lentamente il corpo, precisamente in basso.
Allungo lo sguardo e mi accorgo della sua maglietta.
È salita, decisamente troppo, scoprendo le mie lunghe cosce i miei slip chiari.
Sprofondo dalla vergogna, mentre cerco di coprirmi con solo quella stupida t-shirt.
Menomale che è grande.
Continua a scrutarmi, ma sembra non voler commentare l'accaduto, seppur sia abbastanza divertito.
Inizio a brigarmi per la stanza alla ricerca dei miei vestiti.
Mi infilo i jeans, facendo attenzione, questa volta, a non far vedere parti inappropriate. Sto per indossare la felpa, ma quest'ultimo mi blocca.
«E la maglietta non me la rendi?»
Divento porpora per la centesima volta in questa mattinata. «Ehm s-sì», borbotto impacciata.
«Emy scherzavo, tienila pure», sorride alla mia figura e la voglia di ricambiare è decisamente alta.
Sembra di buonumore.
«Ah, adesso siamo passati a Emy?» lo prendo in giro, mentre mi accovaccio per allacciarmi le scarpe.
Lui fa spallucce, alzandosi dal letto, come se avesse poca importanza. Ma per me ne ha, indiscutibilmente troppa.
Si posiziona vicino a me quando mi alzo da terra. Rimango per l'ennesima volta affascinata dal suo corpo divino, sentendo un dolce calore nel basso ventre.
Osservo i suoi pettorali marmorei, passando dagli addominali e proseguendo successivamente lunga la piccola scia di peli che parte dall'ombelico fino ad arrivare...
Dio...
«Tu una maglietta mettila però», lo obbligo, senza pensarci, accorgendomi dell'errore nell'istante in cui scoppia a ridere.
«A quanto vedo sei ancora persa per me biondina», schernisce mettendosi, fortunatamente, l'indumento appoggiato alla testata del letto, insieme alla tuta grigia che aveva ieri.
«Sgonfia il tuo ego per piacere», sbuffo, ma non riesco a essere divertita come lui.
Stiamo distruggendo i sentimenti dei nostri amici e intanto me ne sto qui, a scherzare insieme all'unica persona che dovrei tenere a un accurata distanza.
Liam nota il mio malumore, difatti si avvicina ancora a me. «Ehi», si piega sulle ginocchia per farsi vedere in volto. «Non ci pensare, ok? Ormai è andata, non rimuginarci per tutto il giorno. Alla fine abbiamo dormito insieme un sacco di volte...»
«Lo sai che non è la stessa cosa», bisbiglio mordendomi il labbro. Lui lo nota e il suo sguardo cade precipitosamente lì.
«Abbiamo sbagliato, è vero, ma non facciamone un dramma, non abbiamo fatto praticamente niente. Continuiamo ad andare avanti come se niente fosse», sputa dolcemente queste parole dal sapore aspro.
Annuisco senza dire una parola, recandomi verso la porta, ma appena sto per aprirla mi pianto in asso.
Richard è di là.
Merda.
Mi giro cautamente verso di lui che sembra guardare un punto preciso di fianco a sé.
La finestra.
«Oh, oh, col cavolo che mi calo da lì!» esclamo in ansia.
Lui alza un sopracciglio come per dire "non hai altra scelta" e si limita a farmi un mezzo sorriso.
•••••••••••••••••
«Liam porca di quella puttana, tienimi!» sibilo in preda al panico, guardando al di sotto di me.
Ora cadrò di faccia e mi sfracellerò tutta, me lo sento.
Preparatemi una bara carina almeno.
«Ma se ti sto tenendo!» puntualizza con sconcerto. È accovacciato sul tetto, mentre mi continua a tenere per le mani, visto che non mi decido a saltare. «E poi da quando parli così rozzamente», mi prende in giro, ma io non l'ascolto.
«Hai le mani sudate.»
«Sudati ce l'avrai tu!» mi accusa. «Su muoviti, non ti reggerò a lungo»
Chiudo gli occhi in ansia. «Morirò», continuo a lagnarmi sull'orlo della frustrazione.
Accidenti a me e a quando sono venuta a casa loro.
«Cristo, sono tre metri!» parla leggermente affaticato. In effetti mi sta sostenendo a ciondoloni da un bel po'.
Prego tutti i santi e mi lancio goffamente, cadendo sul di dietro come una pera lessa.
Un dolore lancinante si intensifica sul gluteo destro, mentre sento Liam scoppiare a ridere. Senza pensarci due volte gli lancio un sonoro "vaffanculo".
«Sei pessima», mi fa notare.
Non rispondo distendendomi un secondo sul prato del loro giardino.
Madonna che male... e che figura di merda.
«Biondina stai bene?» continua con una nota di preoccupazione.
Annuisco sollevandomi in piedi e dopo avergli porto un cenno di saluto, mi dirigo verso il cancello, ma quest'ultimo mi ferma con la sua voce.
«Bel culo! Se ti fa male fammi un fischio.»
Razza di idiota.
•••••••••••••••••••••
Alla fine la prima cosa che ho fatto appena sono tornata in dormitorio è stata quella di lavarmi i denti.
È da ieri che non lo facevi e mi ha fatto alquanto schifo.
Dopodiché ho passato una mezz'oretta buona a crogiolarmi all'interno del box doccia e a rimpiangere ciò che ho compiuto.
Non ci riesco ancora a credere che ho dormito attaccata a Liam.
A volte non ti rendi nemmeno conto dei tuoi sbagli. Vivi il momento e diventi egoista per ottenere anche tu uno piccolo spicchio di felicità.
Questa notte, anche se odio ammetterlo, è stata bellissima. Stare accanto a lui, sentirmi totalmente protetta come lui stesso sa fare è stata un'emozione intensa, che mi era mancata da morire.
In aggiunta stamani ho rivisto il Liam di un tempo.
Il Liam scherzoso che si preoccupava solamente di quello a cui teneva, di ciò che mi poteva far star bene.
In quei momenti è talmente perfetto che diventa altrettanto pericoloso. Perché c'è il rischio che perda il controllo e che mi tuffi su di lui, compiendo un altro errore madornale.
Ho finito la valigia, anche se un po' in disordine, pronta per la partenza di domani.
Sono trepidante all'idea di rivedere i miei, di abbracciarli nuovamente.
Sto giusto comprando il biglietto del treno sin quando sento il telefono squillare in arrivo di un messaggio.
La guardo di sfuggita e noto che il nome sulla notifica è quello di Liam.
Il cuore mi salta in gola appena lo leggo:
Mia sorella ha insistito. Preparati, domani si torna a casa.
Spazio Autrice:
Buonasera carissimi lettori. Tutto bene?
Premetto che in questo periodo sono pienissima di impegni con la scuola, ma comunque riesco ad aggiornare con costanza.
Quindi amatemi.😂
Ho notato che ho un sacco di lettori molto silenziosi.
Quindi, tu, caro lettore silenzioso. Sarei molto felice se mi facessi sapere cosa ne pensi di questo capitolo o semplicemente della storia in generale, anche solo con una stellina.
Solo se vuoi ovviamente, te ne sarei davvero grata.🦋⭐️
In ogni caso vi ringrazio veramente con il cuore, perché se sono qui in questo momento è solo grazie a voi, che mi sostenete e mi date la forza di andare sempre più avanti.
Grazie.
Cailyn.❤️
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