First time
Osservo il mio riflesso allo specchio e oltre al taglio sul sopracciglio e il labbro gonfio non ci sono altri segni di quel pomeriggio, almeno segni non visibili. La notte non dormo perché so che non c'è due senza tre, che ci sarà un altro tentativo, per quanto la polizia cerchi di scoprire chi voglia uccidermi sono certa che non sia finita. Sollevo la maglietta e osservo il mio addome, di solito compio questo gesto per guardare i miei difetti ma ora riesco solo a vedere l'ematoma che copre il lato sinistro. Il mio corpo porta alla mente tutto, il modo in cui l'aggressore mi ha tirato per i capelli, la paura che quello fosse l'ultimo giorno...quel livido rende tutto più vivido nella mente.
-Ivy...-sussurra Lewis mentre osserva il mio addome, lascio scivolare il tessuto blu della mia maglia e mi volto verso di lui. Il suo sguardo è ancora fermo sulla mia pancia e spero che stia pensando solo al livido. Gli avvolgo le braccia in vita e poggio la testa sul suo petto. Le sue braccia si allacciano al mio girovita ma non lo stringono, come se avesse compiuto questo gesto per dovere e non volere. Alzo la testa e mi sporgo verso di lui per baciarlo ma lui rimane fermo, non si abbassa per venirmi incontro e alla fine gli lascio un semplice bacio sulla guancia. Non capisco cosa abbia ma spero che sia solo una cosa passeggera. Mi prende per mano e questo mi rincuora.
Dopo aver messo i miei abiti nel borsone Lewis lo prende in mano e con una rotazione del polso lo mette in spalla. Firmiamo le carte di dimissione e ci dirigiamo verso il parcheggio. Cerco di iniziare una conversazione ma il modo distaccato in cui risponde mi fa desistere (?). Penso sia scosso ancora dall'accaduto, magari preoccupato che possano fare del male anche a lui. Ci fermiamo al semaforo in attesa che scatti il verde e noto una ragazza ferma sul marciapiede che parla al telefono. La pancia piatta è lasciata scoperta dal top bianco che indossa e i pantaloncini a dir poco corti risaltano le sue gambe lunghe. Giro lo sguardo verso il mio ragazzo e guche la sta osservando anche lui. Gli occhiali scuri non nascondono il suo sguardo che indugia su quella ragazza e capisco cosa vede in lei. Scatta il verde ma evidentemente è troppo presa da lei per accorgersene. Sorrido amaramente e cerco di nascondere la delusione. Il tizio dietro suona il clacson e Lewis si riprende con un sussulto. Guardo fuori dal finestrino e penso a tutte le cose che abbiamo passato, quando mi prendeva per mano, i baci mattutini, pensavo che i sentimenti sarebbero bastati, che non era così poi importante l'aspetto fisico. Arriviamo a casa in fretta e mentre siamo nell'ascensore nessuno dei due dice una parola. Entro nell'appartamento e mi vado a sedere sul divano. Chiudo gli occhi e cerco di svuotare la mente ma poco dopo sento che si siede al mio fianco. Cerco di stare zitta ma non ci riesco
-Non pensare troppo a quella ragazza...- gli dico in tono ironico anche se sto male al solo pensiero che lui pensi di stare con lei, di farlo con lei.
-Di cosa parli?- mi domanda e sento che si muove ma continuo a tenere gli occhi chiusi.
-Non c'è bisogno di mentire Lewis, lo capisco.-
-Non pensavo a quello Evelyn, pensavo ...-
Mi alzo in tutta fretta e mi allontano da lui.
-No grazie, i dettagli dei tuoi pensieri perversi non mi interessano. Salgo in cam...-
-Non ho fatto nessun pensiero perverso su di lei-
-Si, ne sono convinta-
-Non mi faccio di certo pensieri su quel tipo di ragazza che l'avrà sicuramente data. Pensavo solo al fatto che tu non potresti metterti quel top!-
Non posso credere che lo abbia detto, certo credevo lo pensasse ma il suo modo così diretto di dirmi questo e il modo in cui l'ha fatto mi feriscono; sapeva com'ero allora perché ha dato inizio a questa relazione. Ferita nell'orgoglio lo guardo negli occhi.
-Se voglio posso mettermi tutti i top che voglio e solo il fatto che indossi il top non significa che non sia vergine. Io non li metto e non lo sono.-
Mi volto senza dargli il tempo di rispondere ma lui mi strattona il braccio, talmente forte da farmi perdere l'equilibrio e poggiarmi con il palmo del braccio libero sul suo petto. Levo in fretta la mano, non voglio toccarlo...
-Come non sei vergine?- mi guarda scioccato come se gli avessi detto di essere un ragazzo in realtà e quel suo sguardo mi fa stare male, come se non fossi degna di essere una di quelle ragazze che hanno incontrato un ragazzo che le abbia amate. Non mi sono mai pentita della mia prima volta, anche se la storia tra me e lui è andata male, non mi pento di essere stata con lui.
-Non sono vergine.-
Lo guardo negli occhi e tutto quello che vedo sono shock, rabbia e anche delusione.
-Non è vero...-mormora mentre si avvicina a me ma io faccio un passo indietro.
-Il fatto che per te io non abbia il fisico adatto a indossare un cavolo di top non significa che altri non possano apprezzare le mie forme- frase che sarebbe risultata più ad effetto se gliel'avessi detta guardandolo negli occhi invece di tenere lo sguardo basso.
- È questo che hai capito con quella frase? O mio Dio...- si interrompe e mentre si passa la mano tra i capelli sulle sue labbra compare un sorriso ma non uno di quelli che amo, è un sorriso ironico quel sorriso che abbiamo un po' tutti quando non riusciamo a credere a quello che sentiamo.
-Cazzo Evelyn io parlavo del tuo ematoma- stringe la presa che ha continuato ad avere sul mio braccio e inizia a tirare. Non capisco dove mi stia portando, so che non mi farà del male ma oppongo comunque resistenza.
-Lasciami...ho detto di lasciarmi.-
Ma invano mi trascina per la stanza finché non arriviamo davanti ad uno specchio e una volta lì mi fa girare in modo da poter osservare entrambi i nostri riflessi. Mi lascia il braccio e con movimento fulmineo alza la maglietta.
-Tu non puoi indossarlo per colpa di questo, lo vedi questo livido enorme? Livido che non avresti avuto se fossi stato più attento, se fossi stato presente.-
Osservo la macchia viola che copre tutto il lato, certi punti sono più scuri di altri, in ospedale non sembrava nemmeno così...brutto...
-Credevi che la guardassi perché la volevo, la desideravo?-
-In ospedale eri freddo, distaccato...- mormoro mentre prendo il tessuto dalle sue mani e lo lascio scivolare.
-Perché tu non ci saresti dovuta nemmeno stare in quel ospedale Ivy!- questa volta passa le entrambe le mani tra i capelli per poi farle intrecciare sulla nuca. Compie dei piccoli passi avanti e indietro ma poi si avvicina a me e si ferma a pochi centimetri da me.
-Dimmi che sei vergine...-
-Non lo sono...-
-Dimmi che non l'hai amato-
-L'ho amato-
-Non quanto me...- non riesco a rispondergli perché il suo sguardo è talmente intenso che anche respirare mi sembra un azione complessa. Non aspetta la mia risposta e si butta sulle mie labbra. Preme con forza la sua bocca su di me e cerca di aprire un varco nella mia. Apro gli occhi che ho chiuso inconsciamente e guardo le sue iridi verdi le quali risaltano di meno a causa delle pupille dilatate. Schiudo le labbra e la sua lingua si intreccia alla mia. Ci baciamo con così tanta passione che credo mi possa consumare le labbra. Le sue mani scorrono per il mio corpo finché non arrivano al fondoschiena e lo sollevano, contemporaneamente avvolgo le mie gambe alla sua vita. Continuiamo a baciarci finché non arriviamo vicino alla parete e mi sbatte contro. Gemo contro la sua bocca e stringo più forte le gambe per cercare di sentire al meglio l'erezione che cresce nei suoi pantaloni.
-Non l'hai amato quanto me...dillo- mi dice all'orecchio per poi baciarmi il collo e fermarsi su un punto. Inizia a succhiare e sento i capezzoli diventare turgidi contro il reggiseno. Mentre continua a farmi un succhiotto sento che inizia a muovere il bacino per poi spingere contro la mia apertura. Gemo più forte di prima e ad ogni spinta sento mancarmi il respiro.
-Dillo Evelyn...- le sue mani si infilano sotto la maglietta mi abbassano il reggiseno. Vedo il capezzolo premere contro la maglia per poi essere avvolto tra le sue labbra. Sento la sua lingua giocare con il capezzolo il tutto reso più eccitante dal tessuto della maglia che separa la sua lingua dalla mia pelle.
-Si cazzo...non l'ho amato quanto amo te.- le mie parole lo bloccano e si allontana di poco da me. Quella distanza mi permette di ritornare lucida ma non voglio tornare lucida voglio riprendere da dove ci siamo fermati. Così avvolgo le mani intorno alla sua nuca e inizio a mordicchiargli il labbro inferiore. Cerco di essere il più sexy possibile e capisco di esserci riuscita quando sento le sue mani scorrere sul mio corpo. Sul suo viso appare un espressione estasiata come se aspettasse ciò da tempo ma anche come se ci fosse qualcosa che lo blocca.
-Lewis ti voglio...voglio sentirti dentro di me, voglio unirmi a te- penso di essermi esposta più di quanto faccia di solito ma non mi interessa; penso quello che ho detto. Stringe le sua braccia intorno a me e mi aggrappo a lui quando sento che mi sta staccando dalla parete. La sua bocca è di nuovo sulla mia e mentre ci baciamo saliamo al piano di sopra. Non capisco come possa baciarmi e allo stesso tempo fare le scale ma non ci penso più di tanto. Arriviamo in camera sua e una volta chiusa la porta mi fa scivolare lentamente giù.
-Puoi ancora dirmi di fermarmi...-
Ma invece di rispondergli gli tocco l'addome, sento guizzare i muscoli. Lentamente afferro i bordi della sua maglia e gliela tolgo. Osservo il suo petto, frutto di numerosi esercizi, come il resto del suo corpo. Poggio le labbra sopra la sua clavicola e succhio leggermente. Le sue mani stringono possessivamente il fondoschiena. Apro il bottone dei suoi jeans e sfiorando l'erezione gli abbasso la zip.
-Dio non ce la faccio!- ringhia Lewis e mi solleva in pochi passi copre la distanza che c'era tra il letto e la porta. Arrivati vicino al bordo del letto mi toglie la maglia e io gli abbasso i pantaloni. Riprendiamo a baciarci per poi lasciarci cadere di peso sul materasso. In fretta Lewis mi toglie i pantaloni e solo pochi strati di tessuto separano le nostre intimità. Le sue dita accarezzano il tessuto del miei slip fino ad arrivare alla mia apertura. Sento il movimento delicato delle sue dita e vorrei poter far scomparire il tessuto che separa le mie labbra dalle sue dita. Come se mi avesse letto nel pensiero Lewis afferra il bordo dei miei slip e li fa scivolare lungo le mie gambe. Le sue dita sfiorano la mia intimità per poi farne scivolare all'interno uno.
-Sei così bagnata...- le sue parole non fanno che aumentare la mia voglia e senza rendermene conto ruoto i fianchi leggermente. Mugolo di piacere quando inizia a muovere il dito dentro e fuori di me ma non mi basta.
-Lewis...non mi basta...-
-Avrei voluto prima toccarti per bene per poi assaggiarti, sentire il tuo sapore...cazzo quanto vorrei ma se non affondo subito dentro di te muoio. Come puoi aver pensato che volessi quella ragazza se ho te, quei difetti che tu odi io li amo. Queste cosce che ti ostini a criticare non faccio altro che pensarle avvolte intorno a me mentre affondo in te. Non c'è una sola cosa che non mi faccia desiderare di averti ogni volta che ti vedo. Quella ragazza era bella ma tu...tu per me sei stupenda...tu sei mia. Evelyn voglio te in che altr...- il mio bacio interrompe il suo discorso. Pensare che questo ragazzo, questo pilota dagli occhi verdi voglia solo me mi gonfia il petto di gioia, sapere che per lui sono attraente mi ripaga di tutto la tristezza causata da chi non mi ha saputa apprezzare. In questo preciso istante ho capito finalmente che non mi interessa il parere degli altri se per l'uomo che amo io sono perfetta anche nelle mie imperfezioni.
-Fa l'amore con me- gli sussurro guardandolo negli occhi. Il suo sguardo scivola sulle mie labbra, ormai di verde nei suoi occhi è rimasto solo un piccolo anello sottile intorno alle pupille. Lo vedo sporgersi in avanti e non capisco cosa stia facendo ma poi lo vedo prendere un preservativo dal cassetto e metterselo. Il cuore mi batte talmente forte che temo possa uscirmi dalla gabbia toracica. Le sue mani si poggiano sulle mie spalle e fanno scivolare le spalline del mio reggiseno. La sua bocca inizia a baciarmi la spalla mentre le sue mani mi tolgono l'ultimo indumento che avevo. Sono nuda davanti a lui eppure non provo il minimo imbarazzo. Con una mano si solleva in modo da guardarmi negli occhi e con l'altra guida il suo membro nella mia intimità. Sento ogni centimetro di lui entrare in contatto con me. Sento la sua mano scorrermi per il braccio per poi stringere la mia e contemporaneamente affondare in me. Si spinge dentro di me....dentro e fuori ma il ritmo è troppo lento per i miei gusti. Lo tiro verso di me e gli mordo violentemente il labbro.
-Cazzo piccola...- ma ottengo quello che voglio perché inizia a spingere più a fondo e più velocemente. Vedo la pelle della sua spalla inumidita dal sudore, come la mia. come se una molla dentro di me si stesse comprimendo sempre di più, ad ogni sua spinta e sento che stiamo entrambi per venire. Lewis poggia le sue mani ai lati della mia testa e con una poderosa spinta entra più a fondo e mi basta ciò a perdermi, la sensazione di appagamento invade ogni cellula del mio corpo. sento il corpo di Lewis tremare leggermente mentre viene. Ancora in balia delle sensazioni si stende al mio fianco a mi tira verso di lui. Solleva il braccio in modo che possa appoggiare la testa sul suo petto e in pochi secondi mi addormento.
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