58. Notte horror - Horror Night
Alexander fissava la strada davanti a sé senza distogliere mai lo sguardo. Il sonno era passato a tutti. Avevano gli occhi spalancati e le orecchie ben aperte. Lucy sussultava al minimo rumore percepito. Roxen, invece, cercava di tenere i nervi saldi e concentrarsi sull'incantesimo di protezione fatto sul mini-van, doveva tenerlo attivo per tutto il tragitto.
Quella strada sembrava più lunga del previsto, come se stessero ripercorrendo lo stesso tratto più di una volta. Roxen notò il particolare di un albero e attirò l'attenzione di Alexander toccandogli la mano che aveva sul cambio. - Siamo già passati da qui – lui annuì serio – Lo so, è la terza volta. Siamo caduti in un loop spazio temporale. –
Sara scattò sul sedile – Che cosa? -
Alexander lanciò un'occhiata a Milacre attraverso lo specchietto retrovisore. Il druido annuì sapendo come agire. Lo aveva capito anche lui, ma non era ancora riuscito a identificare la falla. La macchina si fermò e Milacre scese con qualche passo incerto. Stava ostentando una sicurezza che non aveva, ma poteva essere l'occasione giusta per far vedere quanto valesse. Si posizionò a qualche metro dalla vettura e invocò un bastone di legno con un nodo molto grande sulla cima, lo batté sull'asfalto tre volte, poi iniziò a disegnare rune e segni magici nell'aria e un punto del bosco si illuminò.
- Cosa fa? - domandò allarmata Roxen – Deve trovare la falla! I druidi sono particolarmente abili in questo – rispose Lionel osservando Milacre con attenzione e un pizzico di ammirazione. Il potere di ritrovare le falle dimensionali e di aprire portali erano doti che aveva sempre invidiato ai druidi.
Milacre congiunse le mani a mo' di preghiera tenendo il bastone tra di esse e il punto luminoso di poco prima sprigionò un fascio di luce che avvolse il nodo di legno. Eccola, l'aveva raggiunta e ora doveva solo andare a chiuderla.
– L'ha trovata! Ma non possiamo lasciarlo andare da solo là in fondo – era vero che provava una certa antipatia nei suoi confronti, ma Lucy non avrebbe mai voluto che rischiasse la vita senza nessun aiuto.
– Ah no? - Alexander incurvò le sopracciglia con fare allusivo e provocatorio, ma smise subito quando Roxen gli diede una gomitata nel fianco. La guardò sbuffando e alzando gli occhi al cielo. Non era il momento di fare del sarcasmo, aveva recepito il messaggio. Aprì la portiera e insieme agli altri si avventurò nel punto del bosco illuminato, al seguito di Milacre.
Il druido aveva attraversato la boscaglia incurante delle frecciatine del vampiro alle sue spalle, aveva calpestato rami secchie e foglie senza percepirne il rumore, non perchè non lo udisse, ma perchè esso veniva assorbito nel vuoto, come se non fosse mai stato prodotto. Persino i battiti del suo cuore sembravano muti: sentiva l'organo contrarsi e rilassarsi ma non afferrava la vibrazione. Non era sicuro fosse dovuto al loop. Lanciò un'occhiata in tralice alle sue spalle, aveva visto un'ombra dai contorni frastagliati svanire dietro un albero. Forse è un animale notturno, pensò stringendo il bastone con decisione. Con movimenti coordinati e ben definiti, in una sorta di danza rituale, infilò la punta del vincastro all'interno del foro luminoso.
- Sbrigati che c'è odore di mostro – Samuel aveva annusato l'aria e aveva percepito un olezzo di stantio e sangue. - Faccio il possibile – Milacre perse per un attimo la pazienza: era un'operazione delicata, non si trattava di affilare artigli o sfoderare zanne come animali da caccia. Contrasse la mascella e puntò gli occhi sul bastone che affondava sempre di più in quel piccolo varco di luce.
L'ombra che Milacre aveva visto poco prima balzò fuori dal fitto del bosco e si gettò famelica su Lucy. Era un mostro dalle sembianze di un cane gigante, dotato di denti seghettati e di baffi lunghi e spessi quanto fruste. Atterrò la giovane strega con poco sforzo e le alitò in faccia spalancando le enormi fauci. Samuel e Alexander si precipitarono ad aiutarla.
Lucy si diede una spinta con le braccia per alzarsi e i due vampiri afferrarono il mostro per i baffi, facendo ululare per il dolore. Quello ringhiò e dimenando le zampe all'aria cercò di colpire Samuel che gli diede un pugno in testa tramortendolo. Lucy gattonò lontano dall'essere e quando fu a distanza di sicurezza riuscì ad alzarsi in piedi tremando come una foglia. Era terrorizzata, ma da lontano poteva invocare un incantesimo e distruggere il nemico. Chiuse gli occhi e le punte delle sue dita si illuminarono. Alexander la fermò – No. È un licantropo - le teneva il polso con delicatezza, rigoroso nell'impedirle di agire - Non possiamo ucciderlo. -
Roxen si avvicinò all'enorme cane e guardò Samuel – Non avevi detto che sentivi odore di mostro? - il vampiro annuì massaggiandosi le nocche – Infatti non era lui... druido, muoviti dannazione! -
Milacre digrignò i denti infastidito. Se continuavano a fare tutto quel rumore non sarebbe riuscito a concentrasi nella maniera adeguata. Inspirò tentando di mantenere la calma, scivolò all'indietro lungo il bastone giungendo all'estremità. Posò entrambe le mani sul nodo e chiudendo gli occhi pronunciò la formula.
- Dèan briseadh air a 'chnap-starra aig àm-fànais agus ath-bheothachadh* - si udì un suono sordo, come qualcosa che cade su un soffice tappeto, una luce di un candore accecante scaturì dalla falla, illuminò tutto il bosco e il loop spazio-temporale si frantumò.
Pochi istanti dopo il bosco cadde in buio senza contorni e i sensi di tutti guizzarono sull'attenti. - Dio, mi sembra di essere in un film horror. - Lucy rabbrividì avvicinandosi a Samuel e scontrandosi accidentalmente con lui. Lo riconobbe nonostante l'oscurità. Desiderò aggrapparsi a lui e smettere di tremare. Il vampiro allungò una mano, a tentoni, e quando individuò il suo braccio la toccò per farle capire che era lì, accanto a lei. - Ehi, tranquilla! Ci siamo noi e ora torniamo alla macchina, vero Xander? -
Alexander esitò. I rumori stavano tornando a galla come eco lontane, facendosi man mano più vicini. Un ticchettio. Un fruscio. Un ringhio sommesso. Un urlo.
- Scappiamo! -
Corsero tutti al mini-van, sentendo diverse presenze alle calcagna. Ansimi vicini, sempre più vicini. Passi veloci e leggeri. Sibili. Latrati e borbottii.
Alexander fece appena in tempo ad accendere l'auto e a partire, che un mostro alto due metri, con la testa da lupo e il corpo di serpente, azzannò il portabagagli strappandone un pezzo. Aveva infranto lo scudo di protezione di Roxen e ora stava cercando di arrivare ai passeggeri.
Lionel si mise in ginocchio sul sedile, rivolto verso la strada, e creando un'enorme sfera di energia, attaccò il mostro, ma quello strisciò tenendosi basso e la evitò. - Sara, tienimi per i piedi! -
- Cosa vuoi fare? - era spaventata, ma non aveva il tempo di riflettere perchè lo stregone si era già lanciato fuori dal buco creato dal mostro.
Lo afferrò prima che ruzzolasse completamente a terra. L'essere continuava ad avanzare andando quasi alla stessa velocità della macchina, ringhiava e a volte sferzava colpi di coda tentando di beccare l'auto. Lionel toccò l'asfalto con la punta delle dita e, con l'incantesimo di manipolazione della materia, lo rese irto e pieno di speroni, riuscendo a ostacolare il mostro per poco tempo. L'essere strisciante spalancò le fauci e ruppe tutto con gli ultrasuoni.
Lo stregone si tirò su per un breve attimo, tappandosi le orecchie - Adesso basta! - gridò chinandosi nuovamente sull'asfalto e issò un muro di cemento talmente alto e spesso, che sentì il rumore dello scontro del mostro contro di esso, poi il silenzio.
Rimase in attesa per una manciata di secondi poi Sara lo tirò su e lo abbracciò – Sei stato un pazzo! - gli sussurrò affondando il viso nella sua maglia.
La vampira aveva avuto le palpitazioni per tutto il tempo dello scontro, il mostro si era avvicinato così tante volte a Lionel che aveva temuto di perderlo.
- Dai, era troppo veloce perché lo colpissi normalmente, e poi mi tenevi tu, non poteva accadermi niente - lo stregone le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e notò quella piccola perla all'angolo di una palpebra. Ebbe un tuffo al cuore, non voleva farla preoccupare.
- No beh, la maledizione dei romantici persi no eh! - Samuel interruppe il momento lanciando un'occhiata furba a Lionel, che gli diede una leggera spinta sulla spalla e poi scoppiò a ridere scaricando la tensione accumulata.
***
Quando il sole iniziò a sorgere e le belve sembrarono essersi acquietate. Alexander si fermò per sgranchirsi le gambe e prendere una boccata d'aria. Lucy e Roxen ripararono il retro del mini-van con la magia e al termine raggiunsero gli altri, seduti sul ciglio della strada ad ammirare l'alba.
Roxen ebbe la sensazione che fosse un'alba diversa dalle altre, che avesse qualcosa di malinconico e triste.
Il sole illuminò a poco a poco tutta la vallata sottostante, colorando il cielo di azzurro chiaro con le nuvole che si immergevano nell'arancio del sole. La foschia, però, opacizzava lievemente quegli splendidi colori pastello, rendendo tutto più mesto e irraggiungibile.
Anche Sara, tra le braccia di Lionel, si sentì triste, come se quel momento non più fare ritorno. Fu colta improvvisamente dall'angoscia e si strinse ancora di più allo stregone, beandosi del suo calore protettivo. - Non fare più pazzie – gli disse torcendo la testa all'indietro per guardarlo negli occhi. Lui le sorrise accarezzandole i capelli con il mento – Non posso prometterlo. -
Sara gli diede un pizzicotto nel fianco – Devi! -
Lionel scoppiò a ridere non resistendo a quegli occhi grandi e dorati – Va bene, va bene. Lo prometto, con riserva! - Sara lo spinse a terra dando un colpo di schiena, gli puntò minacciosa un dito alla gola – Promettilo e basta! Che cavolo vuol dire "con riserva"? -
Lo stregone sorrise furbo – Che se si tratta di te le pazzie le faccio eccome – avvolse il viso di lei con le mani e Sara avvampò iniziando a balbettare, facendolo scoppiare a ridere.
Roxen li guardò intenerita da lontano, poi i suoi occhi si posarono automaticamente su Alexander che scrutava con attenzione la vallata. Lo vide alzarsi di scatto e lanciarsi per il dirupo, aggrappandosi alle rocce sporgenti.
- Ehi ma che gli è preso? - Sara guardò interrogativa Roxen, ma lei scosse la testa sorpresa alla stessa maniera.
Anche Milacre guardò il vampiro fermarsi accanto a una macchia nera mentre Lucy si portò una mano alla bocca riconoscendo una figura umana che si muoveva davanti ad Alexander. – Ma è un uomo! -
Tutti quanti videro Alexander prendere l'uomo e caricarselo in spalla, ripercorrendo il dirupo verso l'alto. Senza sforzo raggiunse la cima, dove posò delicatamente a terra lo straniero e lo osservò con attenzione. Aveva un che di famigliare.
La nuova vista di Alexander gli aveva permesso di individuare in mezzo ai cespugli e ai rovi quella figura così simile a un essere umano, che non aveva potuto fare a meno di andare a controllare. Avvicinandosi aveva notato che era vivo e respirava a fatica, ma era anche pieno di cicatrici e il volto ricoperto da una folta barba nera, i vestiti logori e strappati.
Alexander chiese a Roxen di curare l'uomo, mentre cercava sul navigatore un posto vicino che potesse offrire del cibo.
Sara si avvicinò allo straniero e lo guardò con attenzione, mentre a poco a poco riprendeva i sensi. Gli assomigliava così tanto, possibile che fosse lui?
- Ehi, Sam, non ti sembra... ? - glielo indicò con uno sguardo sospetto. Non lo vedeva da diversi anni, ma i lineamenti parevano così simili.
Il vampiro si concentrò sullo straniero, guardandone il profilo e la corporatura – Sì, ma è passato così tanto tempo. Se voleva farsi trovare non avrebbe modificato il suo aspetto – suppose con poca convinzione.
Sara annuì - Se invece non avesse voluto... - Lionel la interruppe posandole una mano sul braccio e ammonendola – Se non sei sicura non dirlo, altrimenti rischi solo di creare un putiferio - indicò con lo sguardo Alexander e Roxen.
Il segugio magico abbaiò contro lo straniero e Alexander gli si avvicinò – Oh, bello! E tu da dove sbuchi fuori? Sparisci e appari quando ti pare? - ridacchiò carezzandolo dietro le orecchie, ma i suoi occhi tornarono all'uomo e il cuore palpitò inspiegabilmente più veloce. Chi é? Cosa ci fa così vicino al monastero e perché è ridotto così male? Mille e più domande lo assillavano, ma aveva anche quella netta sensazione di averlo già visto.
Sara tenne lo sguardo incollato sulla schiena di Alexander e un brivido freddo le percorse la schiena. - Non pensate che sia strano che il segugio non sia sparito dopo aver trovato Milacre? -
Lionel ridusse gli occhi a due fessure – Infatti credo che sia ancora qui per avvisarci di qualcosa, o qualcuno... -
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*Dèan briseadh air a 'chnap-starra aig àm-fànais agus ath-bheothachadh = Infrangi la barriera dello spazio-tempo e restituisci la realtà
Angolo autrice
Cari lettori, vorrei annunciarvi, ma forse molti di voi l'hanno già capito, che stiamo giungendo al termine del libro. E voi mi direte: ma come? Ci sono così tante cose irrisolte!
Lo so, ma nell'ultimo capitolo vi spiegherò.
Inoltre volevo ringraziarvi per la vostra partecipazione e perchè grazie a voi sono al 2° posto nella categoria Vampiri!
Grazie di cuore a tutti, per me è un'immensa gioia ed una grande gratificazione!
Beh vi ripeterò grazie all'infinito!
Quindi grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie...
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