41. Rivelazioni - Revelations

Che idiozia andare a caccia di informazioni in pieno giorno. Tutti i mostri, i demoni e i sovrumani erano rintanati nelle loro bettole a dormire. La luce del giorno li metteva di cattivo umore, erano fotosensibili, diceva la maggior parte.

"Viscidi esseri inutili!" Alexander aveva comprato due chilogrammi di carne di manzo e li stava portando da Somi, il demone che a pancia piena avrebbe tradito persino sua madre. Forse era meglio addolcirlo con un po' di vino, lo avrebbe buttato giù dal letto e non sarebbe stato ben disposto a parlare.

Alexander non voleva tornare alla villa senza qualcosa di utile. Era troppo scosso dagli ultimi avvenimenti e molto arrabbiato con sè stesso. Alla fine quel druido era veramente importante: i suoi poteri purificatori avrebbero salvato definitivamente Roxen e lui cosa aveva fatto per lei? L'aveva cacciata da Bran credendo di essere un pericolo, lasciandola sola a lottare contro Origine. Pessimo alleato, davvero pessimo. 

Sbuffò rancoroso dando un calcio a una lattina vuota in mezzo alla strada. Aveva ragione Milacre: l'aveva messa in pericolo e non era in grado di aiutarla seriamente.

Sommerso da quei pensieri si trovò, senza rendersene conto, davanti la porta di casa del demone. I suoi piedi lo avevano portato automaticamente là. Bussò attendendo risposta, poi la voce cavernosa di Somi fece la sua comparsa: 

– Chi è a quest'ora? - erano le undici della mattina e il sole era bello alto nel cielo, ma per quel demone sembrava essere notte fonda.

- Somi, sono Xander. – rispose il ragazzo preparandosi all'accoglienza poco calorosa che lo aspettava. 

Un click e una serratura che scattava metallica, dalla porta sbucava la faccia blu e ricoperta di spilli di Somi, che sembrava davvero assonnato e per niente contento di vedere Alexander in piedi sul pianerottolo. – Spero che tu mi abbia portato del cibo –  lo minacciò digrinando i denti a sciabola che gli fuoriuscivano dalla bocca. 

Alexander alzò la borsa con il cartoccio di manzo e la bottiglia di vino. Somi si fece da parte e lo fece entrare.

                                                                                     ***

Roxen si agitava camminando per la stanza, con gli occhi di Sara che la seguivano costantemente. 

- Roxy, fermati per piacere! Ti sei appena ripresa, sta calma! Vedrai che li troveranno! -

Lionel, Samuel e Vlacu erano usciti alla ricerca di Alexander e Milacre, ma non avevano ancora riportato notizie e ormai mancavano da diverse ore.

Tricia e Lucy erano in camera con Roxen e Sara e cercavano di tranquillizzare la rossa.

- Noi pensavamo di aiutarti, ma siamo davvero inutili. In biblioteca non abbiamo trovato nulla, Milacre ti ha detto se l'altro frammento è al monastero? -

In quel momento Roxen si ricordò del biglietto che le aveva lasciato Alexander prima che lei svenisse. Si frugò nelle tasche dei pantaloni e lo trovò.

- Sì, ha detto che i Monaci ci danno il permesso di andare a controllare e Alex stamane mi ha dato questo – lo mostrò alle ragazze e Sara glielo strappò da mano. 

– Che diamine vuol dire "Il frammento è qui, ma c'è anche il vampiro, non venite"? Quale vampiro? - si alterò Sara, temendo ancora una volta di essere a conoscenza dell'identità del vampiro in questione.

Roxen scosse la testa confusa: non ne aveva idea. Un vampiro così pericoloso da costringere un monaco ad avvertirli di non andare. Che fosse lo stesso da cui l'aveva messa in guardia Soriana? In quel momento avrebbe voluto sbattere la testa contro ad un muro per smettere di arrovellarsi il cervello, anche perché la sua mente era per lo più occupata da un solo pensiero: trovare Alexander e chiarire la faccenda del Sangue di Rosa. Era innegabile anche per lei di esserlo. L'attrazione che provavano l'uno per l'altra andava al di là di qualsiasi sentimento d'affetto. Anzi era proprio quello il punto, lei aveva imparato a volergli bene solo da quando era stata a Bran e aveva scoperto il passato di Alexander, molto simile al suo. Quella forza magnetica che la spingeva verso di lui era data da qualcosa di molto più viscerale, come fosse un bisogno primario, antico, vitale. La pena che aveva provato nel momento in cui stava per morderla apparteneva ad entrambi, l'aveva avvertita dalla sua anima.

Era stata così trascendente come emozione che non era stata in grado di esprimerla, e Alexander aveva frainteso. Ma era la sua anima, le loro anime, che avevano bisogno di ricongiungersi e l'idea di fermare Alexander in quel fatidico momento,  le  aveva spezzato tante volte il cuore. Quando erano così vicini non poteva far a meno di abbandonarsi al richiamo del Sangue di Rosa e sentirsi necessaria per Alexander, così come avvertiva che il vampiro era l'unico in grado di colmare quel vuoto che aveva nel profondo. Ogni volta che il morso non avveniva, Roxen si sentiva strappare via dalla terra, avvertiva il freddo avvolgerla e mandarla negli inferi. Faceva male a lei quanto a lui.

Per lo stesso motivo era rimasta incantata a fissare Sara e Lionel: aveva visto le loro anime fondersi in una unica, che li abbracciava e li escludeva dal resto del mondo, luminosa e calda.

Sara guardò la sua amica che era persa nei suoi pensieri – Che succede? - 

Roxen si passò un mano tra i capelli buttandoli di lato, sospirò e alla fine cedette – Alex me lo ha detto chiaramente: sono il suo Sangue di Rosa e sento che è davvero così, come fosse la cosa più giusta e perfetta a questo mondo. – il solo dirlo le aveva già dato un sensazione di leggerezza.

Tricia balzò sulla sedia con gli occhi colmi di speranza – Quindi Milacre non può chiederti in moglie? - 

Lucy la guardò compassionevole. Sapeva della cotta della sua amica per Milacre, ma sperava che si limitasse ad una cotta, appunto. Invece sembrava esserne proprio innamorata. 

- Trish, tesoro, non credo sia il momento. – aveva un tono così accondiscendente che si vedeva perfettamente che la trattava in quel modo per non ferirla. 

Roxen le guardò sorridente e scosse la testa – Anche se non ci fosse la faccenda del Sangue di Rosa, io non accetterei mai di diventare la moglie di Milacre, quindi puoi stare tranquilla Tricia, Milacre è tutto tuo! E ora vediamo di fare qualcosa di utile - l'inquietudine si impossessò di lei e avvertì il bisogno di non starsene con le mani in mano e si diresse verso la libreria, che aveva fatto mettere in camera e su cui aveva riposto i libri di magia e quello che aveva sottratto al monastero.

Allungò le dita sfiorando i volumi a caso, come se stesse cercando qualcosa in particolare e istintivamente prese quello sulla magia del sangue.

Sara le si avvicinò alle spalle mentre sfogliava – Non abbiamo finito il discorso - 

La strega sorrise forzatamente – Non credo ci sia molto da dire. Siamo legati. Punto, la cosa finisce lì. Non c'è antidoto o soluzione. Dobbiamo conviverci. – 

La vampira le mise una mano sulla spalla – Quello che hai detto prima, è vero. È la cosa più giusta e perfetta, ma porta delle conseguenze – 

Roxen annuì ripensando a tutte le volte in cui si erano ritrovati ad un passo dal morso – Le so, non è la prima volta che io ed Alex arriviamo a quel punto – ammise quasi con malinconica tenerezza.

Sara fece un passo indietro sorpresa – Diamine ragazzi, e solo oggi lui ti ha dato conferma? O è tremendamente idiota, o cerca davvero di proteggerti con tutto sé stesso! -

Nell'evitare di rispondere alla sua amica, lo sguardo le cadde su un paragrafo del libro, facendole dimenticare tutto il resto: La magia del sangue non riguarda solo i membri di una famiglia. Anche il Sangue di Rosa può utilizzarla, solo dopo essere stato morso.

Anche in quel caso allora era inutile e pericoloso. Non avrebbe potuto rintracciare Alexander in quel modo.

La magia del sangue permette di ritrovarsi, anche agli antipodi. Non è un semplice incantesimo di localizzazione, fa riaffiorare anche ricordi sopiti e sentimenti nascosti. Mette in collegamento le menti tra di esse, in questo modo ricongiunge anche le anime vaganti dei defunti che non trovano pace. È una magia proibita che può portare anche conseguenze negative.

Alexander era convinto che suo fratello fosse ancora vivo. Con quell'incantesimo avrebbe avuto la possibilità di parlargli anche nel caso fosse morto. Una magra consolazione, pensò Roxen sentendo il cuore stringersi al pensiero del dispiacere che avrebbe provato il suo alleato nel caso si fosse trovato davanti un fantasma.

- Roxy, ma che cavolo, oggi ti perdi nei tuoi pensieri e non ascolti nessuno! - la rimproverò l'amica. 

- Sara, lo so che tra te e Lio è tutto molto bello ed idilliaco, ma io ed Alex non siamo innamorati, è per quello che lui si ferma, ogni volta. Non vuole legarmi a sé per l'eternità! Nonostante le nostre anime smanino per avvicinarsi, noi non proviamo nulla l'uno per l'altra! È il destino che ci ha uniti, non la nostra volontà. Quando tutto questo sarà finito ognuno andrà per la sua strada. – spazientita chiuse il libro con uno scatto. 

Sara incrociò le braccia al petto lanciando un'occhiata a Tricia e Lucy che facevano smorfie esasperate. - Certo, ognuno per la sua strada, che guarda caso sarà Bran... - la provocò.

Roxen la guardò torva – Vogliamo parlare di Samuel? - la rimbeccò.

- Ragazze ci siete? Abbiamo bisogno di aiuto! - era la voce di Lionel ed era piuttosto concitata. 

Si precipitarono in sala, dove trovarono Samuel ricoperto di sangue.

Si erano imbattuti in un demone che, sotto non si sa quale effetto, stava disseminando terrore tra i cittadini in pieno giorno. Samuel e Lionel erano intervenuti e il demone aveva riconosciuto subito l'odore di vampiro, con cui pareva esserci una vecchia faida e lo aveva aggredito senza lasciarlo respirare.
Gli si era avventato alla gola con gli artigli, per poi pugnalarlo più volte allo stomaco con un corno che gli spuntava dalle mani.

Samuel si era trasformato, ma aveva perso fin troppo sangue, quindi Lionel era intervenuto con la magia, inchiodando il demone al muro e facendolo esplodere subito dopo.

- Dobbiamo curarlo! - Vlacu era pallido, si passava in continuazione le mani nei pochi capelli che aveva sulla fronte. 

Roxen si chinò sul corpo del vampiro e imponendogli le mani recitò l'incantesimo per curare le ferite, ma Lionel la fermò – Non funziona! Credi che non ci abbia provato?! - 

- Samuel! - Alexander corse immediatamente da loro lasciando la porta spalancata.

- Che demone era? - domandò concitato. Nessuna risposta.

– Ragazzi, che demone era! Ho bisogno di saperlo! - gridò Alexander guardando frenetico Lionel e poi Vlacu.

Samuel aprì debolmente gli occhi in quel momento - Un Grus – rispose, per poi riperdere i sensi.

 Alexander si trasformò e con le unghie affilate si ferì al polso, facendo fuoriuscire il sangue.

- Mentre gli do da bere, guarite le ferite! - ordinò avvicinando il polso alla bocca di Samuel.

L'amico deglutì lentamente, poi iniziò a riprendere coscienza e si attaccò con foga al braccio di Alexander succhiando avidamente. Roxen e Lionel richiusero le ferite, mentre Sara sosteneva la testa di Samuel.

- Ahia! Adesso basta! - con uno schiaffo leggero Alexander allontanò il vampiro dagli occhi di ghiaccio dal suo polso e questi si lamentò grugnendo.

Roxen afferrò la mano di Alexander e richiuse immediatamente la ferita, guardandolo negli occhi. - Stai bene? - chiese apprensiva.

Se stava bene? No, ovviamente. Aveva una gran sete, lei davanti a lui con quelle iridi smeraldine piene di agitazione e il collo così dannatamente esposto.

Alexander ritrasse bruscamente il braccio ed evitò il suo sguardo – Sì, sto bene. Preoccupiamoci di Samuel. -

Il vampiro fu accompagnato da Vlacu in camera a riposare, mentre gli altri rimasero in sala a discutere.

Alexander aveva raccolto informazioni riguardo Origine e un suo fidato collaboratore. Un vampiro folle, dicevano i mostri. Era stato lui ad aprire lo squarcio a Mediana. Agiva senza un apparente schema, ma Origine si fidava di lui e lo lasciava agire indisturbato. Alcuni sovraumani si erano scontrati con quel vampiro, il risultato era stata la loro letterale polverizzazione, con la sola alzata del dito indice di questo. Nessuno conosceva la sua dimora, vagava in lungo e in largo cercando pietre magiche, frammenti di pergamena e mangiava solo marshmallow.

- Cos'è uno scherzo? - aveva commentato Lionel. 

Alexander aveva incrociato le mani tra le gambe, seduto sul divano, mentre il suo sguardo saettava da Roxen a Sara, che lo fissava torva. - Purtroppo no, Lio. Sara cosa diamine hai da guardarmi? - 

La vampira esplose furiosa – Loro erano usciti per cercarti! Credevamo che stessi facendo a pezzi il druido! Per colpa tua Samuel ha rischiato la vita! E poi lo so, Alex... il veleno dei Grus ha come antidoto il sangue di stregone! - 

Roxen spalancò la bocca sentendosi in dovere di dire qualcosa in difesa del suo alleato, ma lui l'ammonì con lo sguardo.

- Sì, sono un mestizio e questo non è mai stato un segreto. Ma ho ereditato anche i poteri magici da mia madre. Vuoi linciarmi anche tu come facevano gli anziani? - 

Sara s'indignò e lo schiaffeggiò sotto gli occhi di tutti. Lionel la prese per le spalle e l'allontanò.

– Sei veramente un idiota! Sono furibonda! Siamo amici da una vita, mi sono affidata a te e alla tua protezione quando siamo venuti qui a Mediana e pensi che il fatto che tu sia per metà stregone getti alle ortiche tutto quello che abbiamo fatto l'uno per l'altra? Stupido presuntuoso che non sei altro! Smettila di pensare alle conseguenze che riguardano solo te! Non so se te ne sei reso conto, ma siamo una squadra! - Sara tremava tra le braccia dello stregone, che tentava invano di calmarla.

Alexander abbassò gli occhi punto sul vivo, ma non disse nulla. 

- Oh va al diavolo! - la vampira uscì dalla sala paonazza, seguita a ruota da Lionel che lanciò un'occhiata dispiaciuta all'amico.

Tricia e Lucy si ritirarono avvertendo di essere di troppo, mentre Roxen si sedette accanto ad Alexander sul divano. Gli passò il biglietto che le aveva dato quella mattina. Il ragazzo lo prese e lo lesse in silenzio, poi lo ripiegò e se lo infilò in tasca – Vorresti partire subito, vero? -

Roxen annuì tenendo il capo basso. Alexander sospirò buttando la testa all'indietro contro lo schienale.

- Prima di partire devi riavere il tuo rubino e... devi mettermi il sigillo. -

Angolo autrice

Come promesso un capitolo prima del 27! 

Spero abbiate trascorso delle buone feste e abbiate mangiato tanto :D

Intanto vi annuncio che vorrei provare ad arrivare ad una conclusione del libro, anche se ho molte idee in testa, ma proverò a distribuirle nei vari capitoli.

Roxen ed Alex sono sempre più vicini tra di loro, anche lei nega e lui deve frenarsi altrimenti la Sacerdotessa lo priverà dei suoi poteri.

Chi sarà questo vampiro folle alleato della Minaccia Primordiale?

Votate e commentate! A presto

Anna

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