30. Cosa Facciamo? - What do we do?
Alexander non ne era sicuro, ma la voce somigliava a quella di Roxen.
- Roxy, sei tu? - nel silenzio dell'attesa una parte di lui sperava lo fosse.
- Sì -
Era stata secca, di sicuro era infuriata con lui per averla spedita a Mediana senza possibilità di opporsi.
- Come stai? - "Che domanda stupida Alex!". Non gli era venuto in mente niente di meglio da dirle.
Era stato tutta mattina ad allenarsi con Samuel sull'uso della concentrazione e del controllo mentale. Alla fine erano le uniche armi che poteva usare contro lo spirito del Principe delle Tenebre per dominarlo.
Per la concentrazione era stato anche facile, ma il controllo mentale... quello lo aveva subito ma mai usato. Era proprio un pivellino, come aveva ripetuto fino allo sfinimento Samuel.
- Nonostante tuo padre avesse un gran rispetto per il pensiero e la libertà altrui, ha usato anche lui il controllo mentale, possibile che tu non riesca? - lo aveva rimproverato l'amico.
Alexander come risposta si era limitato a fissarlo cercando in tutti i modi di farlo tacere, proprio attraverso l'uso del controllo mentale. Ma era proprio negato. E pensare che quella ragazza dall'altro capo del telefono lo aveva accusato più volte di averlo usato su di lei.
- Alex. Sono arrabbiata con te, molto! Ma non ti ho chiamato per questo. - il tono era serio, altri guai in vista.
- Sei appena tornata a Mediana e già ci sono problemi? - assunse il suo solito fare distaccato e scocciato, il tutto per camuffare la sua apprensione e per non ammettere nemmeno a sé stesso che avrebbe voluto essere là, con lei e gli altri.
- Senti, succhiasangue, qui ci sono molte novità. A partire da una visione che ha avuto Soriana, fino ad arrivare al ritrovamento di una piccola parte di Profezia! -
Alexander si slacciò il mantello con una mano e lo gettò sul letto, mentre con l'altra continuava a tenere il cellulare. - Parte di Profezia? Cosa stai farneticando, strega? -
Roxen gli spiegò tutta la faccenda della pergamena contenente la Profezia, così come Milacre e Lionel l'avevano spiegata a lei.
- Chi è Milacre? - Alexander si agitò nell'animo, non sapeva perchè ma si era sentito infastidito al suono di quel nome.
Si era seduto sul letto poggiando la schiena contro al muro, come la notte in cui aveva portato Roxen a caccia, e si era rilassato, stanco per la giornata appena trascorsa.
La strega era rimasta sorpresa: invece di interessarsi alla faccenda della Profezia, il vampiro le chiedeva di Milacre?
- È un druido che ho conosciuto al monastero e che mi ha aiutato -
- Un druido vero? Delle terre di Camelot? -
Alexander la sentì sorridere dall'altro capo del telefono e involontariamente sorrise anche lui.
- Sì, un vero druido – fu la risposta – Ma non è questo il punto, hai capito che si tratta di noi prescelti? E dobbiamo cercare anche i pezzi che compongono la Profezia? Il tutto trovando anche le pietre! - la voce accorata di Roxen gli fece capire che era agitata, che non era sicura di farcela da sola.
- Roxy - il timbro caldo e pacato del vampiro arrestò l'ansia che le stava crescendo dentro e si sentì improvvisamente stupida per essersi fatta prendere dal panico in quel modo.
- Sta tranquilla! Ce la faremo, troveremo tutte le parti della Profezia e le pietre! Sara e Lio ci aiuteranno, e magari anche Samuel da qui potrà darmi una mano e anche il druido - l'ultima parola gli era uscita con un po' di difficoltà, quasi fosse riluttante nel pronunciarla.
Roxen si arricciava distrattamente una ciocca di capelli attorno al dito mentre passeggiava avanti e indietro per la sua stanza.
- Devi tornare a Mediana, siamo in pericolo entrambi... -
Alexander la interruppe - Io e te saremo sempre in pericolo! -
Roxen si indispettì – Si tratta di un altro dannato succhiasangue! Vuole farci fuori, entrambi! Soriana ha detto che ci ingannerà e tenterà di ucciderci -
- Tenterà, ma non ci riuscirà! -
- Oh smettila di fare il borioso! Siamo in serio pericolo e divisi siamo più vulnerabili! - aveva quasi urlato, ma il ragazzo sembrava restare impassibile.
- Ora come ora non posso raggiungerti, lo sai! Rischi di più nello starmi vicino che con qualsiasi altro vampiro! Siete tutti più vulnerabili con me nei paraggi, non senza di me! - le parole di Alex sembravano quasi una supplica a non insistere.
In quel momento bussarono alla porta di Roxen. Milacre fece capolino con un cartone della pizza – Ehi, Roxy! Siamo tornati con la cena. - le sorrise mostrandole l'invitante contenuto della scatola di carta.
Roxen ricambiò il sorriso e aggiunse che sarebbe arrivata da lì a poco. Si concentrò nuovamente su Alexander e sulle sue assurdità – Ehi – riprese.
- Devo andare, ci sentiremo non appena uno dei due avrà delle novità - chiuse la telefonata senza neanche darle il tempo di salutarlo o dire altro.
"Ma che cavolo gli è preso? Non può chiudere la conversazione così! Non può assolutamente! Non gli ho neanche chiesto come sta... " Roxen fissò il display, ormai spento, del cellulare e strinse le labbra per non sbraitare infuriata contro l'aggeggio tecnologico. "Beh se vuole fare il lupo solitario che lo faccia pure! Quello stupido orgoglioso di un succhiasangue!"
Dopo qualche secondo sospirò affranta: "Ma a chi la do a bere? Sono preoccupata per quell'idiota!" Temeva per la sua vita e la sua integrità. Se alla fine avesse avuto il sopravvento lo spirito del Principe delle Tenebre che ne sarebbe stato della personalità di Alexander?
Sara bussò alla porta e non appena vide il viso corrucciato dell'amica capì subito la situazione.
– Che ha detto? Resterà a Bran? -
La strega alzò la testa decisa - Sì, ci aiuterà da lì con Sam. Alla fine è meglio così, potremo cercare su un territorio più vasto, no? - lasciò la stanza con un sorriso forzato, mentre Sara scuoteva la testa stancamente.
***
Dopo quasi una decina di giorni era di nuovo solo nella sua stanza, nel suo Castello e forse quella notte sarebbe riuscito a dormire.
Samuel lo aveva portato alle cascate di Hider e gli aveva detto di svuotare la mente e concentrarsi solo su sè stesso e la sua volontà. Il vampiro dagli occhi di ghiaccio aveva visto come si era comportato il predecessore di Alexander: era stato un sanguinolento Principe delle Tenebre, che aveva regnato col terrore su tutti i mondi, ma soprattutto usando il controllo mentale. In pochi erano riusciti a dominare concretamente lo spirito e a farsi obbedire, anche se la Centesima prova, in teoria, deve avere come scopo proprio quello di controllarlo.
Essa si compie a porte sigillate: il vampiro che si pensa possa possedere lo spirito del Principe delle Tenebre viene rinchiuso in una cella, e viene liberato solo dopo ventiquattro ore. Prima di essere imprigionato deve bere un intruglio che scatena in lui lo spirito, se in quelle ventiquattro ore riesce a battere e domare lo spirito, allora è lui il nuovo Principe delle Tenebre. Solo chi supera le novantanove prove precedenti è degno di affrontare l'ultima.
Samuel però ricordava le urla e i boati all'interno di quella cella. Pensava quindi di dover preparare il suo amico al peggio e a mantenere il controllo di sè stesso qualunque cosa sarebbe accaduta.
- Verremo qui tutti i giorni, finché il tuo corpo non sentirà più la differenza di temperatura. Dobbiamo allenare la tua parte vampira. Noi non soffriamo né il freddo né il caldo. Non abbiamo bisogno di dormire né di mangiare. La parte che hai ereditato da tua madre, dovremo metterla da parte e sviluppare il tuo essere vampiro. Solo così potrai fare appello al controllo mentale e quindi dominare lo spirito del Principe delle Tenebre - gli aveva detto nel breve tragitto di ritorno al Castello.
Alexander era esausto, non aveva avuto un attimo per riposare seriamente dopo la lotta col drago cieco. Inoltre sentire quella voce maschile così in confidenza con Roxen, che in quel momento era a Mediana, lo aveva indisposto senza saperne bene il perché.
Se quello che gli aveva detto la strega era vero, doveva tenere gli occhi ben aperti. Un vampiro che li avrebbe ingannati e anche uccisi, pezzi di Profezia da ritrovare, le pietre magiche da cercare, lo spirito da dominare. "Qualcos'altro da aggiungere?" pensò gettandosi all'indietro sul letto e posando la testa sul cuscino. Sbuffò: lui voleva dormire, ma Samuel gli aveva detto di temprarsi sotto ogni aspetto. "Ma che cavolo, proprio adesso che non sono più sotto il controllo mentale di Dracula e che gli incubi sono svaniti!" sospirò ancora, stanco e con le palpebre pesanti.
Certo, se avesse reso più forte la sua parte vampira, nessuno avrebbe più potuto sopraffarlo. Però quella sera la sua parte umana era decisamente in vantaggio su quella vampira, quindi decise di dormire e al diamine tutto.
Dopo un paio d'ore Alexander vagava nella biblioteca del Castello alla ricerca di informazioni su una certa Profezia, i suoi prescelti e... i druidi.
Vlacu entrò con gli occhi socchiusi per la gran luce emessa dai lampadari - Signore, cosa state facendo? È notte fonda ormai -
Il ragazzo stava sfogliando un libro sulle terre di Camelot e i loro misteri.
- Ma come Vlacu?! Sei un vampiro e hai bisogno di dormire? - lo schernì sogghignando, mentre sfogliava velocemente le pagine.
Ripose il manoscritto sulla mensola da dove lo aveva preso. Niente di utile. Rilesse i titoli, cercando di ricordare dove fosse arrivato nello scorrerli.
- Oh il Signor Samuel vi ha detto che dovete resistere ai vostri bisogni primari per sviluppare la parte vampira? - domandò l'anziano avvicinandosi.
Il ragazzo afferrò un libro con la scritta in rilievo "I Druidi e i loro segreti".
- Sì esatto, ma non sono sveglio per quello! La strega mi ha chiamato da Mediana e mi ha detto un paio di novità sulla missione. -
- Ma se è appena tornata! - esclamò Vlacu grattandosi la testa. Quella povera ragazza non aveva proprio un attimo di pace, eppure l'avrebbe ospitata così volentieri al Castello.
Gli occhi acquosi e ingrigiti dell'anziano vampiro si soffermarono dispiaciuti sul suo padrone: anche lui non aveva un momento di tranquillità, da tanto tempo ormai. Però la presenza di quella strega sembrava lo avesse reso più sereno, per un brevissimo periodo. Gli piaceva quella testa calda e rossa, sarebbe stata una bella novità a Bran e forse avrebbe anche riacceso l'anima fredda del suo signore.
- Esatto, quindi non c'è tempo da perdere! Dobbiamo trovare le pietre, ma questo già lo sai. E oltre a questo degli amici di Roxy hanno trovato un pezzo di Profezia che riguarda noi, i prescelti. Quindi è saltato fuori che dobbiamo anche ricomporre l'intera pergamena della Profezia per acquisire non si sa quale immenso potere! - agitava le mani in aria spazientito.
Era divertente vederlo così irrequieto, ma ciò che aveva colpito Vlacu era il libro che Alexander aveva in mano - E cosa c'entrano i Druidi con tutto ciò, Signore? -
Il giovane vampiro fece una smorfia - Uno degli amici di Roxen è un druido - ammise riluttante.
L'anziano sorrise e si avvicinò ad una libreria prendendo un testo voluminoso tra le mani. Lo porse al ragazzo, che lo guardò interrogativo - Qui, sono state trascritte alcune delle profezie più antiche, forse troverà qualcosa di utile - spiegò, cercando di trattenere una risatina che irriverente muoveva le labbra.
Alexander guardò ora il libro dei druidi, ora quello delle profezie e capendo che il dovere era più importante, abbandonò il primo su una mensola.
Prima di uscire dalla biblioteca Vlacu si girò divertito verso il suo padrone - Non temete per la signorina Roxen, sa badare a sé stessa. -
***
Il mattino seguente, a Mediana, Roxen si fece mostrare sul computer una mappa di Stonehenge, per capire in che punto Milacre avesse trovato il pezzo di Profezia. Il Druido le raccontò di come era avvenuta la scoperta: si era messo a pregare al centro del cerchio di pietre e quando un raggio di sole aveva toccato la punta di un masso, questo si era illuminato riflettendo qualcosa. Quel qualcosa era il pezzo di Profezia. In seguito si era recato più volte sul luogo, nella speranza di fare altri ritrovamenti, ma nulla di fatto.
- Non era protetto da nulla quindi? Lo hai preso e basta? - aveva domandato confusa, rigirandosi il frammento tra le dita con lo sguardo fisso su di esso.
- Sì, proprio così! - annuì Milacre guardandola.
Tricia e Lucy avevano poi cercato nella loro città, Milacre e Mevi sospettavano che le parti di pergamena si trovassero in luoghi particolarmente pregni di potere magico.
- Siamo andate in un tempio, che per il nostro paese è il fulcro di tante leggende riguardanti la magia, e che per noi streghe di Greenwich è un canale magico - aveva detto Tricia.
- Ma purtroppo non abbiamo trovato nulla. Così pensavamo che alla tua Congrega ci fosse qualcosa. È al centro dell'incrocio magico, giusto? - domandò con ansia Lucy, guardando la rossa davanti a sè.
Roxen e Lionel si guardarono per un istante. Era possibile in effetti, ma se Soriana ne era a conoscenza perché non condividerlo con loro? O forse il pezzo di Profezia non era lì. Occorreva scoprirlo.
Angolo Autrice
Salve cari lettori!
Volevo dirvi/ricordarvi che potete avere notizie di Prophecy, dei suoi personaggi e della sua autrice sulla pagina Istangram: anneg.right
Nel caso passaste anche da lì, vi ringrazio tanto!
P.s se vi sta piacendo fatemelo sapere 😊
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