29. Profezia? - Prophecy?

Lionel si sporse dal sedile del passeggero sul retro per guardare meglio. Se lo ricordava diverso il druido. Quando lo aveva visto al monastero aveva i capelli lunghi legati in una coda ed era decisamente più magro. Ora aveva i capelli corti quasi rasati, con un po' di ciuffo spettinato all'indietro e le braccia erano molto più muscolose di quanto rammentasse.

L'autista sorrise dallo specchietto retrovisore e annuì compiaciuto - Sì, e non sono qui da solo. Ci sono un paio di streghe che ci stanno aspettando in hotel - 

Il volto di Roxen si illuminò di gioia - Tricia e Lucy? - 

Milacre assentì di nuovo - Andiamo a prenderle! -

Sara e Lionel si scambiarono un'occhiata d'intesa. L'allegria di Roxen era forzata, probabilmente non voleva coinvolgere ancora una volta le persone conosciute al monastero e pensava che cambiare tono e argomento potesse tenerle lontane dal pericolo, di cui lei stessa doveva preoccuparsi.

Durante il tragitto la vampira salvò il numero di Alexander sul cellulare dell'amica e glielo porse, dicendole di chiamarlo quando sarebbe stata sola. Il ragazzo non aveva il suo numero, quindi le avrebbe risposto sicuramente e ne sarebbe rimasto sorpreso.

Roxen avrebbe voluto concedersi un momento per ripensare a ciò che era accaduto in quelle settimane e alle parole di Algidea, ma la comparsa di Milacre e delle due streghe forse avrebbe portato altre novità e altri pensieri.

Si fermarono davanti a una piccola pensione, dagli esterni molto carini in stile shabby chic e dai colori pastello. Tricia e Lucy stavano aspettandoli su una panchina nel giardino della pensione. Appena li videro agitarono le mani salutandoli e corsero loro incontro. 

- Roxy! - urlarono saltandole addosso.

Roxen ricambiò gli abbracci e i sorrisi, poi vide che Tricia divenne improvvisamente seria:

- Hai un luogo sicuro dove possiamo parlare? - domandò guardandosi attorno circospetta.

 La rossa cercò lo sguardo di Lionel e Sara, che erano incuriositi quanto lei. 

- Credo di si - rispose incerta.

Lucy allora si avvicinò al taxi e con una magia lo trasformò in un minivan a sette posti, grigio metallizzato, con comodi interni in pelle nera e tutti i comfort che una macchina potesse avere. 

- E allora andiamo! -

                                                                                           ***

Il vialetto che portava all'ingresso della villa di Alexander era fatto di ghiaia bianca, era un piccolo sentiero circondato dal verde di un prato e qualche quercia sparsa qua e là. Roxen aveva notato due peschi che con i rami intrecciati facevano un arco poco prima delle scale, che davano sulla veranda e la porta principale. La residenza era dipinta di bianco. La prima volta che c'era stata era sera e non se n'era accorta.

Sara estrasse la chiave dalla tasca dei jeans neri e la infilò nella serratura girando, finché, dopo aver sentito due scatti, la porta si aprì.

C'erano buio e polvere. Alexander prima di andarsene aveva chiuso tutto e staccato gli elettrodomestici, tranne il frigorifero. Roxen pensò che per essere uno che non era legato a quella casa, ne aveva molta cura.

Quando Lionel andò ad aprire le finestre per far entrar luce, Sara e Roxen si coprirono gli occhi diventati un po' sensibili per l'oscurità.

- Caspita, che ambiente sobrio e freddo! - aveva commentato Lucy guardandosi attorno. 

Roxen annuì sorridendo, ricordando di aver pensato la stessa cosa la prima volta che ci aveva messo piede. 

- Oh, lo sarà ancora per poco. - Sara ammiccò in direzione della sua amica, mentre controllava il frigorifero e riattaccava le spine dei vari elettrodomestici alle prese.

Roxen li condusse in sala, dov'era il divano. Tolse velocemente un po' di polvere e poi disse alle due streghe e a Milacre di accomodarsi e spiegarle il motivo della loro visita a Mediana.

Tricia aveva una borsa ampia di un blu scuro. Aprì la cerniera e infilò una mano dentro per prenderne fuori un pezzo di carta molto rovinato, all'apparenza antico.

Prima di porgerlo a Roxen guardò Lucy e poi Milacre, come se si aspettasse una loro conferma, poi iniziò a spiegare.

- Inizialmente la nostra Congrega ci aveva espulse come te, immagino, dopo aver fatto quel macello al monastero. Ma quando hanno saputo che ti avevamo incontrata e che eri stata scelta dalla Sacerdotessa Milene per una missione molto importante, ci hanno ripensato e ci hanno riprese. Ecco, dopo che Milacre ha aiutato i monaci a ricostruire il monastero... guarda che braccia che s'è fatto! - si soffermò qualche secondo ad ammirarlo e Lucy le diede una gomitata, mentre Milacre rideva imbarazzato. 

- Beh insomma, dopo averli aiutati è tornato a Camelot e lì ha trovato questo - allungò il biglietto a Roxen, che lo prese e lo lesse. 

- Avrebbe voluto mettersi subito in contatto con te, ma alla tua Congrega gli avevano riferito che eri stata cacciata e che non sapevano dove fossi, alla fine dopo varie insistenze gli hanno detto che eri in Transilvania per salvare il tuo alleato - proseguì Tricia.

Roxen continuò a osservare il biglietto consumato tra le sue mani: c'erano parti di frasi in latino, probabilmente apparteneva a qualche libro di magia antica.

- Non riuscendo a parlare direttamente con te, ha contattato la nostra Congrega, lì Mevi, la nostra strega anziana responsabile, lo ha accolto e ha analizzato il contenuto - ancora una volta i tre si scambiarono una serie di sguardi complici e preoccupati. 

Milacre sospirò - L'ho trovato poco distante da Camelot, a Stonehenge. Ero andato lì a meditare e l'ho trovato, Roxy! È un pezzo della Profezia! -

La rossa continuava a non capire - Che Profezia, ragazzi? - 

- La tua - Lionel entrò nella stanza seguito da Sara, gli occhi di tutti puntati su di lui.

Con gentilezza prese dalle mani della strega il prezioso pezzo di carta e lo lesse - Milene vi ha detto che siete i prescelti, ma non vi ha detto che esiste una Profezia che vi riguarda - 

Roxen si alzò in piedi iniziando a sentirsi un po' agitata - Cioè? Che qualcuno mi spieghi! - 

Lionel si grattò la testa un po' titubante.

- Esiste una profezia che parla di un male molto potente, quello primordiale che ha dato i semi per tutte le guerre e gli atti violenti degli umani e dei sovraumani. E poi esistono i prescelti che grazie agli elementi della natura e alle pietre magiche che li racchiudono, possono distruggere questo male. Questo pezzo è solo uno dei tanti sparsi per il mondo, se dovessimo riuscire a ricostruire l'intera pergamena dov'è stata scritta la Profezia, tutti i prescelti acquisiranno un potere antico che metterà in collegamento tutte le pietre e le loro capacità magiche. Solo se a trovare tutti i pezzi saremo noi, i "buoni". Ma se dovesse capitare nelle mani del nemico... beh avete capito, no? - 

Alla fine della spiegazione, Tricia e Lucy guardarono Roxen con apprensione. 

- Ok, quindi oltre a ritrovare le pietre dobbiamo cercare anche questi pezzi di pergamena, giusto? - domandò mentre ragionava.

Lionel e Milacre annuirono. Sara, invece, era rimasta in disparte, poggiata con la schiena contro lo stipite della porta. Meditava su un altro problema ancora più grosso della caccia alle pietre e alle parti di Profezia. Era un pensiero che le era venuto quando Roxen aveva detto che i suoi genitori erano i guardiani della Fonte Proibita. Alexander era troppo piccolo per ricordarlo, ma lei quella notte di quindici anni prima aveva visto il fratello dell'amico andare via dal Castello di Bran in maniera furtiva. Non era riuscita a vedere dove stesse dirigendosi, ma era sicura fosse lui. Era la sera che precedeva la strage al villaggio.

Quel pensiero la stava tormentando da anni, e ora che Roxen si era ricordata alcune cose del suo passato, era ritornato più pressante che mai. Capiva però che non era il momento di rivelare i suoi dubbi su quella vicenda. Troppa carne al fuoco, non poteva aggiungerne altra.

Nel frattempo Roxen parve riflettere sulla nuova questione della Profezia ed ebbe il forte desiderio di avere Alexander lì con lei. "Accidenti a quel maledetto spirito del Principe delle tenebre che è uscito allo scoperto proprio in questo momento così pieno di missioni e questioni da risolvere!"

- Ragazzi, voi alloggiate in albergo? - si rivolse poi a Milacre e alle due streghe.

- Si, sapevamo che alla Congrega non ci avrebbero viste di buon occhio - rispose Lucy.

La rossa scosse la testa - Potete restare qua. Questa villa è enorme, ha un sacco di stanze, potremmo fare un po' di chiacchiere notturne in memoria del soggiorno al monastero - un sorriso tirato e imbarazzato le si disegnò sul volto. 

Tricia e Lucy l'abbracciarono e le dissero che sarebbero andate a prendere i loro bagagli in hotel insieme a Milacre, così intanto lei, Sara e Lionel avrebbero potuto iniziare a sistemarsi.

                                                                              ***

Roxen prese la valigia e cercò una stanza. In fondo al corridoio c'era quella di Alexander, la ricordava bene. Aprì lentamente la porta ed entrò. Spoglia e fredda, l'esatto opposto di quella a Bran. Notò sul comodino una foto a cui non aveva badato l'ultima volta che era stata lì. Si avvicinò e la prese in mano. Era Alexander da piccolo e a fianco a lui un ragazzo sui vent'anni tutto sorridente, con gli occhi azzurri, come quelli della madre di Alexander, che Roxen aveva visto nel dipinto al Castello. I capelli con taglio a scodella di un colore nero-blu, in ginocchio col braccio attorno alle piccole spalle del vampiro, che guardava con ammirazione il ragazzo.

Forse quello era il fratello di Alexander, finalmente dava un volto a quella persona a cui il suo alleato teneva tanto. Era strano vederlo senza quello sguardo orgoglioso, ma in uno stato di devozione verso qualcuno che non fosse lui.

Rimise la foto al suo posto e si guardò attorno. Ormai aveva deciso: avrebbe reso quella stanza e quella casa più ospitali.

Richiuse la camera e aprì quella a fianco: luminosa con un letto matrimoniale bianco ed un enorme armadio con ante scorrevoli in legno chiaro e specchiera centrale. Ok, anche quella era un po' disadorna, ma le piaceva. Sì, quella sarebbe stata la sua sistemazione.

Lasciò la valigia accanto al letto, poi prese il cellulare e cercò nella rubrica. Il cuore le batteva un po' più veloce del solito. Non appena le avrebbe risposto gli avrebbe dato una bella strigliata e se avesse osato riattaccare senza farla finire, lo avrebbe richiamato ancora e ancora.

- Si? - la voce calda e sorpresa parlò dall'altra parte e il nodo alla gola le si sciolse. 

- C... ciao. -

Spazio autrice

Alcuni lettori mi hanno detto che il capitolo era un po' sfasato, con frasi a metà che riprendevano in paragrafi sotto.
Purtroppo è un errore dell'app se vi capita, provate ad uscire e rientrare con il vostro account, oppure a togliere il libro dalla libreria ed elenco di lettura e a rimetterlo, così dovrebbe tornare a posto! Altrimenti ditemi qualcosa che provo a ripostare il capitolo!
Grazie mille a tutti!
Ps lasciate commenti e stelline💬🌟 ciaoooo😘

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