Prigionia
TAC TAC TAC. Il rumore dei tacchi echeggiava in tutto il lungo corridoio del Castello, rimbalzava sulla dura pietra del pavimento e si scontrava contro le pareti. Le fiaccole illuminavano tenui il passaggio, riflettendo ombre rossastre sul viso stanco di Sara.
La vampira aprì con una spinta la grande porta che dava alla Sala del Trono e come ogni sera si ritrovò immersa in quegli sguardi liquidi, carichi di paura e speranza.
Vi passava accanto prendendoli tutti, uno dopo l'altro. Un ultimo sforzo ancora e poi quella giornata sarebbe finita e sarebbe cominciata la notte, la sua notte.
Arrivò al Trono e spostò il piccolo seggio che gli era accanto: no, non avrebbe mai preso il posto di Alexander, quella seduta spettava a lui e nessun altro, lei si accontentava di una delle sedie degli Anziani.
Si mise a cavalcioni, con le braccia incrociate sulla parte alta dello schienale e vi sprofondò sopra. Le iridi dorate frugarono tra i presenti individuando quelle di Samuel. Gli sorrise e con un gesto della mano lo invitò a fare un passo avanti.
- Resoconto della situazione odierna. - Ordinò con tono militare, come ormai era solita fare da un anno a quella a parte.
Samuel si drizzò sull'attenti come un vero soldato al cospetto del suo comandante e con fierezza prese a fare rapporto. - La ricostruzione di Mediana sta procedendo gradualmente ma con enorme precisione, il tutto per ottenere il perimetro magico di cui era possidente prima della distruzione. Le streghe e gli stregoni delle Congreghe di Mediana stanno aiutando gli umani di Bran con le provviste per l'inverno, già preannunciato molto duro. L'Unione Europea ha smesso di mandare fondi per la ricostruzione delle città greche superstiti, essendo cessato lo stato di calamità naturale, sotto il quale lo avevamo insabbiato... - Una piccola ruga di disappunto si formò attorno alle labbra di Sara mentre l'amico proseguiva con i dettagli.
- Gli squarci aperti, contati solo sulla Terra, a oggi ammontano a circa cinque, l'ultimo rilevato stamane. In data odierna contiamo un solo attacco da parte di demoni di livello inferiore presso la città di Lubiana, Slovenia. -
Sara drizzò la testa interessata – Esito dell'attacco? - domandò secca.
Samuel sorrise vittorioso – Estinzione dei demoni e nessuna perdita nel nostro esercito.-
Urla di giubilo si levarono per tutta la Sala e la vampira dovette intimare di abbassare la voce, prima che gli abitanti di Bran si spaventassero per quel baccano.
- Ottimo! Origine deve capire che non abbiamo paura! - Sara mostrò il pugno in aria con orgoglio e i vampiri, le streghe e tutti gli esseri sovraumani che avevano scelto di schierarsi dalla loro parte annuirono decisi.
- Per quanto riguarda la ricostruzione delle città greche chiediamo la collaborazione della Congrega di Delphi, che è la più vicina, giusto Algidea? -
La donna dai capelli corvini e gli occhi felini rispose affermativamente – Manderò subito un messaggio alla Capo Magistra* -
- Altro da aggiungere? - Sara tornò a rivolgersi a Samuel.
Il vampiro scosse la testa e rientrò al suo posto - Questo è quanto. - Concluse con un mezzo inchino di ossequio.
Sara non si era ancora abituata a tutta quella riverenza e devozione da parte del popolo dei vampiri e dei sovraumani, ma la sua presa di posizione contro Origine le aveva dato quel ruolo di comando e non poteva più tirarsi indietro.
Dopo il resoconto giornaliero la folla si dileguò, tornando alle proprie abitazioni e compiti e Sara poteva tirare un sospiro di sollievo, concentrandosi su altre faccende, più personali.
Prima di iniziare la seconda parte della sua lunghissima giornata, pensò che proprio in quella data ricorreva l'anniversario di quel disastroso giorno.
Un anno. Era passato un anno dalla scomparsa di Roxen, e dall'abdicazione spirituale di Alexander in favore del Principe delle Tenebre. In tutto quel tempo, purtroppo, non erano ancora riusciti a trovare il quarto prescelto. Demian aveva setacciato ovunque, chiesto informazioni a tutte le sue conoscenze nelle bettole di sovraumani e demoni sovversivi, ma nulla di fatto. L'ipotesi che Origine avesse già provveduto a sistemare anche il quarto prescelto era una paura che veniva taciuta intenzionalmente da tutti. L'unica speranza era che facesse parte di un'altra dimensione e che quindi per scoprirlo Sara avrebbe dovuto chiedere aiuto a un demone di sua conoscenza, ma di cui rifiutava anche solo la presenza.
Non lo avrebbe mai interpellato: lo riteneva un doppiogiochista inaffidabile. Mai e poi mai si sarebbe rivolta a lui. Se solo Lucy fosse riuscita a liberare Merlino ed Eros dal sortilegio di pietra, avrebbe potuto chiedere il loro intervento, ma anche in quel caso le speranze stavano languendo.
Si alzò lentamente dallo scranno e appoggiò con fatica la mano sullo schienale per sostenersi. Non sapeva ancora per quanto avrebbe retto quel ritmo: di giorno a lottare, di notte a torchiare il prigioniero.
Doveva ammettere con sé stessa che preferiva mille volte i combattimenti contro i demoni e i mostri a quell'incessante agonia psicologica a cui sottoponeva il detenuto, ma soprattutto sé stessa, ogni notte.
Prima di avviarsi nelle segrete scrutò tra le rade presenze rimaste nella Sala del Trono e ancora una volta il suo gemello non era tra quelle.
***
Demian aveva ascoltato tutta la relazione dettagliata di Samuel dal suo angolo preferito della Sala, quello dietro il trono, nascosto dai drappi vermigli. Non aveva voglia di essere assediato dalle madri del villaggio che gli chiedevano costantemente di giocare coi loro bambini: aveva cose ben più importanti da fare! Anche se, doveva ammettere, era divertente correre con loro nella Foresta Incantata. Ma questo non doveva saperlo nessuno, lui era l'unico prescelto in grado di combattere e di intendere, quindi doveva far credere a tutti gli adulti che fosse una persona seria e coscienziosa, specialmente a Sara, che si era sobbarcata tutte quelle responsabilità da sola.
La vide setacciare le teste tra la piccola folla rimasta, per poi scuotere il capo delusa. Sapeva chi stava cercando e sapeva anche non lo avrebbe trovato lì.
Christian si rifugiava all'accademia ormai da mesi. Dopo diverse sedute, piuttosto estenuanti, di magia curativa aveva deciso di arrendersi alla parziale perdita dell'udito: non era completamente sordo come avrebbe voluto Psiche, ma solo grazie all'intervento di Mevi, Capo Magistra della Congrega di Greenwich delle arti curative e amica di Soriana.
Mevi lo aveva aiutato a recuperare l'udito totale solo a un orecchio, l'altro purtroppo aveva subito così tanti danni che percepiva solo i suoni più acuti. Purtroppo anche la magia curativa aveva dei limiti, soprattutto se doveva intervenire su forze divine. Così, una volta accettata la sua parziale sordità, Christian aveva deciso di dare il suo apporto alla missione insegnando tutte le tecniche di combattimento più sanguinose ed efferate del suo repertorio alle nuove reclute vampire, dando anche sfogo alla sua rabbia, per nulla gestibile in altro modo.
Demian non era stato all'altezza di quella situazione, si era rifugiato nella testarda ricerca del quarto prescelto e aveva abbandonato il suo compagno. Non ne avevano mai parlato apertamente confrontandosi l'uno con l'altro, avevano preferito fare finta di niente, ignorando le vicendevoli difficoltà e prodigandosi in superficiali pacche sulle spalle e abbracci vuoti. Solo la notte, a volte, tornavano a essere Christian e Demian, raccontandosi e illudendosi che tutto potesse tornare come prima.
Ce la faremo, pensava Demian nelle notti di luna nuova, smetteremo queste armature e ci rivestiremo di nuovo di noi due. Se lo diceva come monito da ricordare, era la luce che doveva tenere accesa in fondo al tunnel, altrimenti avrebbe vinto Origine anche su di loro.
Sara lo scovò dietro i lussuosi tendaggi e con un cenno del capo gli disse di seguirla. Era arrivato il loro momento: far visita al prigioniero.
A volte la perseveranza della vampira lo spaventava. Tutti ormai davano per certo che Roxen fosse morta, che il corpo fosse andato distrutto in seguito all'esplosione causata dal Principe delle Tenebre, tutti tranne lei. E purtroppo non era neanche l'unica questione su cui si era incaponita. La seconda era proprio quella che li attendeva nelle segrete del Castello.
Samuel aveva rinunciato a far quel gioco doloroso dopo pochi mesi, Milacre l'aveva assecondata per un paio di settimane e Vlacu si era letteralmente rifiutato di interagire con il recluso. Alla fine erano rimasti solo Demian e Patrick a dare man forte a Sara in quella tortura emotiva. I due si alternavano di notte in notte e quella sera toccava a Demian.
Il ragazzo lanciò un'occhiata di lato alla vampira e la vide più pallida del solito. - Sicura di voler andare anche stasera? Magari per oggi possiamo saltare, non si sa mai che faccia bene anche a lui – tentò.
Sara si sfregò gli occhi spossata ma continuò a scendere la scale senza neanche far finta di rifletterci. - Sento che ci siamo quasi, Dem. Qualcosa si sta muovendo. -
Demian sfoderò un sorriso di cortesia per non deluderla ulteriormente, ma l'aveva sentita dire quella frase almeno una decina di volte in quelle settimane e non era successo proprio nulla, ma alla fine eccoli lì, di nuovo, davanti a quelle sbarre ricoperte da incantesimi per non farlo fuggire.
Il prigioniero se ne stava in panciolle, rilassato come sempre su quella brandina sgangherata e lo sguardo rivolto al soffitto. Ormai non li accoglieva neanche più quando li vedeva arrivare, si limitava a far volteggiare a mezz'aria la pallida mano affilata come cenno di saluto.
- Quali buone nuove mi portate? - Domandò quello, dal suo giaciglio.
Sara sospirò facendo appello alla sua pazienza. - Abbiamo respinto ed eliminato un esercito di demoni a Lubiana, mio Signore. - Rispose con deferenza.
Il prigioniero alzò il capo interessato e fissò con iridi curiose la sua ospite. Un ghigno di soddisfazione gli si dipinse sul volto e, come se danzasse, si alzò dalla brandina e si sedette su un piccolo sgabello in latta, posto accanto alle sbarre.
- Ragguagliatemi, mia cara. Il mio spirito anela sangue versato in battaglia ora più che mai. – Il famigliare lampo rosso attraversò quelle sfere già pienamente scarlatte.
Sara agganciò lo sguardo a quello di Demian alla ricerca di sostegno e il ragazzo ricambiò con un impercettibile cenno della testa.
- Prima fatemi parlare con lui. - Chiese la ragazza.
Il prigioniero inarcò le sopracciglia sorpreso, come se quella pantomima non gli si propinasse tutte le sere da trecentosessantacinque giorni. - Mia cara, oggi dovresti portare fiori sulle loro tombe piuttosto che stare a chiedere miracoli a me. - Scivolò sensuale accanto alle sbarre e si avvicinò quanto più possibile al viso di Sara – Anche perché sono l'essere meno indicato a cui chiedere miracoli. - Sussurrò godendo di ogni singola lettera pronunciata e indugiando dolcemente con la lingua sul palato.
Angolo Autrice
Eccomi qua, come promesso!
Primo vero capitolo di Diamond, che ne pensate?
Non so se ho dato abbastanza indizi e spiegazioni, se avete dubbi chiedete così potrò spiegarveli meglio man mano che ci addentreremo nella storia di Diamond.
E basta, non so che altro dire se non che Diamond sarà un po' tostino da digerire, specie l'inizio perchè da come avete capito Origine sta avendo la meglio, al momento.
Intanto buona serata e buon inizio settimana.
Anna
__________________________________________________________________
*Capo Magistra: termine che ho inserito nella seconda revisione di Ruby, non presente sulla piattaforma di wattpad, con cui chiamo la Consorella più anziana della Congrega e capo di questa. Quindi Soriana è Capo Magistra della Congrega femminile di Mediana, mentre Gridoror è Capo Magistro della Congrega Maschile di Mediana e così via.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top