ღ Prologo

[Anno 850]

«A cosa pensi?»

«A nulla.»

«Fai schifo a mentire.»

«Okay, d'accordo. Stavo pensando al futuro.»

Silenzio.

«Il nostro futuro...»

«Eren...»

Un avvertimento.

«Ma io non-»

«Eren.»

Secondo avvertimento.

«Per favore...»

«Jaeger, falla finita.»

Se l'era aspettato. A Levi non piaceva che parlassero di certi argomenti, quando rimanevano soli, nei loro pochi e brevi momenti di pausa.
Giganti, missioni, morte e futuro erano i quattro grandi argomenti proibiti.
Il presente, l'unica cosa certa, secondo dopo secondo, era ciò a cui sceglievano di aggrapparsi. Ma quella sera, Eren sentiva di aver bisogno di fare uno strappo alla regola, un'eccezione a quella promessa che si erano scambiati tempo prima.

«È un ordine?» chiese, stringendo i pugni, le sopracciglia aggrottate sulla fronte.

Il capitano tacque per qualche secondo, poi sospirò e tornò ad essere uomo.

«No...»

Allora Eren si mosse. Portò le mani a circondare quel viso scuro e posò la propria morbida bocca sulle labbra dell'altro, tese in una linea sottile. Per qualche secondo, nulla si mosse ed il timore di venir respinto si insinuò nel petto, scendendo a stringergli lo stomaco. Poi una mano, dita forti eppure delicate, si infilarono tra i capelli castani spettinati dal vento e quella bocca si schiuse, ricambiando il bacio. Sospirò, Eren e così fece anche Levi, mentre il tempo si fermava per quei brevi secondi in cui il loro segreto veniva alla luce.

«Voglio dirti quello a cui stavo pensando» disse il giovane ragazzo, all'uomo in divisa seduto accanto a lui, col suo sapore ancora sulle labbra.

Non era una domanda, ma un'affermazione e Levi non rispose. Sapeva già che, qualunque cosa avesse detto, Eren avrebbe fatto di testa sua. Determinazione e testardaggine erano le sue grandi caratteristiche ed aveva imparato ad amarle quanto amava colui che le possedeva.

«Voglio farti una promessa» continuò Eren, quando non vide tentativi di ribellione. «Qualunque cosa ci accadrà, domani o tra un mese o tra un anno o tra dieci, non importa quando, io continuerò ad amarti.»

Levi rimase interdetto. Tra i due, quello più morbido ed emotivo era sempre stato Eren, ma non era comunque da lui aprirsi in modo così diretto e stucchevole, nonostante fossero alla vigilia di una delle missioni più imponenti e rischiose che la Legione avesse mai organizzato. Si sarebbe aspettato un «Tornerò», forse o un «Farò del mio meglio per vincere e proteggerti». Quello era nel suo stile, ma questo...

«Andrà tutto bene» disse, un debole tentativo di rassicurarlo, che la giovane speranza rifiutò scuotendo la testa con forza.

«Non importa come andrà, non è quello il punto. Hai capito cosa ti ho detto?» insistette, gli occhi verdi spalancati, disperati.

«Sì.»

Il secondo tentativo funzionò ed Eren parve calmarsi. Le sue spalle si rilassarono, come se fosse finalmente riuscito a togliersi un peso impossibile da sopportare. L'idea di una tale angoscia a stringere il cuore del ragazzo, fece contorcere lo stomaco dell'uomo. Le loro erano vite difficili, ognuna a modo proprio, eppure Eren sembrava aver meritato il destino più duro di tutti. Ogni nuova sfida però la affrontava a testa alta, dando tutto sé stesso e per questo il Capitano non poteva essere più fiero del proprio sottoposto.
Levi non poteva essere più fiero del suo Eren.
Era certo di non averglielo mai detto in modo chiaro, ma in qualche modo era altrettanto sicuro che lui lo sapesse ugualmente. Si era sempre accontentato di leggere nei silenzi del corvino, senza pretendere nulla più di quel che Levi gli dava ed in quel momento fu chiaro che questo non era più abbastanza.
E meritava di più.

«Ti troverò sempre.»

Lo disse senza abbassare lo sguardo, per cogliere ogni istante della sua reazione. La confusione, la realizzazione, la sorpresa. Il sollievo. L'amore.

«Sempre?»

«E ovunque.»

«È una promessa?»

«Sì.»

* * * * *

Mio padre ripeteva sempre che questo mondo era una preparazione per il successivo. E la sola cosa che possiamo chiedere è lasciarlo avendo amato ed essendo amati.

Io verrò a cercarti attraverso mille mondi e diecimila vite, finchè non ti avrò trovato.

Io ti aspetterò, in ognuna di esse.

[47 Ronin]

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