19. Fame. -Parte 2- 🔴
Prima di leggere il capitolo,
volevo informarvi che ci sono scene esplicite.
Potete benissimo andare avanti se non vi va di leggerli.
Buona lettura❤️
«Non te lo dico.» si alza e butta le carte nella spazzatura.
«No tu me lo dici.» lo seguo per tutta la cucina come un avvoltoio.
Voglio sapere.
«Non accetti mai un "no" come risposta, vero?» alza un sopracciglio.
«Hai detto giusto.» dico subito.
Mah, dimmelo dai.
«Allora. Fin dall'antichità, c'è una specie di tradizione.
Consiste che dopo il matrimonio, bisogna che la coppia consumi davanti al Re e ai suoi quattro uomini fidati. La donna deve essere ovviamente vergine e deve dimostrarlo davanti a questi uomini. Non chiedermi perché, so solo che questa tradizione non è mai cambiata. Non ricordo come si chiama, so solo che mio padre mi raccontò questa cosa quando ancora ero un bambino.»
Faccio una risatina nervosa e scuoto la testa.
Sono tutti pazzi.
Siamo finiti in "Reign"? Follia pura.
«Non sono vergine Edward, che cazzo facciamo?» trillo con un nodo in gola.
«Questo è un problema. Perché se lo si scopre, verrai decapitata per tradimento.» mi dice con una scrollata di spalle.
È ufficiale: voglio morire.
Devo trovare una soluzione e al più presto.
Devo cercare un modo per non far entrare nessuno in quella stanza oppure..
Balzo giù dal letto come scottata ed entro in bagno dove trovo Edward intento a togliersi i pantaloni.
«Edward, ho un'idea.» dico cauta.
«Dovrei farmi una doccia ma vai tranquilla, lady. Sono tutto orecchi.» dice in modo ironico.
Lo ignoro e proseguo: «Facciamo sesso, diciamo a mio padre che abbiamo già consumato così non deve vedere niente.»
Silenzio.
Spalanca la bocca scioccato e mi guarda stranito: «No Emma, mi dispiace. Sono un uomo d'onore e non posso infrangere questa regola.» scuote la testa risoluto.
«Allora mentiamo! Diciamo che abbiamo consumato senza averlo fatto. Sai che morirò? Non voglio morire per favore.» quasi scoppio a piangere al
pensiero.
«Emma..» sospira, avvicinandosi a me.
«I-io ti voglio bene e sto provando anche qualcosa di più, ma non posso mentire a tuo padre. Morirò anche io per tradimento così.»
Il mio cuore sussulta a quella frase, mi sento male.
Prova qualcosa di più? Cosa?
Cosa provi Edward?
«Facciamo come Bonnie e Clyde cazzo!»
«Chi?»
«Vabbè comunque lascia stare, Edward. Se avessi davvero provato qualcosa in più, mi avresti aiutata.» proviamo la psicologia inversa.
Non si sa mai.
Torno nella mia stanza con un sospiro e con la coda dell'occhio, lo vedo mentre mi segue.
Ha la faccia tirata, mi guarda con un cipiglio pensieroso.
«Va bene.» sospira dopo una manciata di minuti.
«Diremo a tuo padre che abbiamo già consumato, in cambio mi farai un pompino in doccia.»
Alzo la testa di scatto e lo guardo con occhi sgranati.
«Pompino? Ma sei scemo?»
«Che c'è? Dei preliminari mica faranno male.» alza le spalle e con un cenno mi indica il bagno.
Ma col cazzo, si può stare dov'è.
E mezz'ora dopo sono nuda davanti a lui mentre lo bacio con foga.
Siamo dentro la doccia, l'acqua ci infastidisce ma nemmeno ce ne rendiamo conto.
Siamo troppo impegnati a mangiarci la faccia e mi piace.
Mi tocca ovunque e sento un eccitazione mai sentita prima d'ora.
La sua lingua quando entra in contatto con la mia, mi fa sentire i fuochi d'artificio.
E senza rendermene conto, inizio a baciare il suo collo scendendo lentamente verso il basso.
Lecco il petto e mi sposto con una scia verso i capezzoli.
«Andiamo in camera.» mi dice con voce arrochita, fermandomi.
Chiude l'acqua e mi prende per mano, portandomi sul letto.
Lo faccio sdraiare e continuo il lavoro di prima, con una posizione più comoda.
Sento i suoi sospiri di piacere e mi muovo nervosamente, sentendo il fastidio tra le gambe.
Voglio fare l'amore con lui.
Arrivo fino all'ombelico e alzo gli occhi verso di lui.
Mi guarda con gli occhi così luminosi che mi ricordano le stelle nel cielo e questo aumenta la voglia di lui.
Adesso abbasso lo sguardo e lo poso sul suo membro.
Porca troia è mostruoso.
No dico davvero, è enorme.
Con una mano lo tocco e lo sento sospirare più forte.
Lecco la punta lentamente e lancio un altro sguardo verso di lui.
Ha gli occhi chiusi adesso e respira affannosamente.
Decido di prenderlo in bocca e mi aiuto con le mani: una segue il movimento della bocca e l'altra tocca i testicoli gonfi.
«Porca puttana.» dice in affanno.
E sento una scarica al basso ventre.
Dio, voglio sentirlo dentro di me.
«Vai più veloce.» bofonchia, mettendo una mano sulla mia testa.
Seguo la sua richiesta e adesso il suo bacino si muove in sincronia con me.
Lo sento in gola e ho gli occhi lucidi, lo sento.
Ma chi se ne frega, mi piace.
«Sto- sto venendo.» mi avverte.
Continuo a succhiare e mi sposto alcune volte anche a farlo con i testicoli e questo sembra piacergli.
Passano pochi minuti prima che venga, dentro la mia bocca.
Ingoio e mi pulisco l'angolo della bocca sotto il suo sguardo ammaliato.
«Scusa, non volevo.» sussurra.
Alzo le spalle e rispondo: «Volevo provare, mi piace il tuo sapore. Sa di vaniglia, è stato un piacere.»
«Porca troia! Il pompino più bello della mia vita.» e scoppia a ridere.
Annuisco assente e mi muovo nervosamente sul posto.
Il fastidio tra le gambe non è comparso.
«Vieni qui.» mormora.
Mi avvicino e mi sdraio sotto di lui.
Non mi dire che...
E sento il suo fiato caldo sulla mia amica Lena.
Porca troia.
Gemo senza vergogna quando sento la sua lingua a contatto con il mio clitoride.
Poso le gambe ai lati della testa e tiro i suoi capelli con forza.
Non fatemi svegliare se è un sogno.
Quest'uomo ci sa fare e pure bene.
Sento il risucchio e sto già per venire, lo sento.
Ancora una volta, ripete lo stesso movimento e non ci vuole niente ad esplodere.
«Oh dio.» gracchio, quando sento la sua lingua continuare a leccare.
Tremo vergognosamente e tiro i suoi capelli per farlo smettere.
Non ce la faccio a vivere così.
«Ora siamo pari.» alza la testa e si lecca le labbra prima di posare lo sguardo su di me.
«Che stronzo.» dico con una risatina.
Sento ancora le gambe tremare, non ce la faccio ad alzarmi.
«Vado a farmi una doccia, sta volta sul serio. Se vuoi seguirmi, sai dove trovarmi.» si alza e cammina fuori dalla stanza.
Sfacciatamente guardo il suo lato b scolpito da Michelangelo e penso che vorrei ancora ripetere la scena di due secondi fa.
Fino a stasera come ci arrivo?
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