15. Posto preferito -parte 2-
«Giocavi a Rugby? Non ci credo.» esclama Edward mentre mangia una patatina del mc.
«Lo so ma giuro che l'ho fatto! Appena arriviamo a casa, ti faccio vedere delle foto. Era letteralmente la mia vita quello sport, non pensavo ad altro e stavano per bocciarmi a scuola.» scoppio a ridere.
«E poi cosa è successo? Come mai non hai piú continuato?»
«Beh.. i miei allenatori non avevano il cartellino da quello che ho capito e non potevano più allenarci. Non rimpiango niente peró, lo rifarei altre mille volte perché mi ha aiutato a crescere.»
«Capisco.» getta il pacchetto di patatine nella spazzatura e continua a camminare accanto a me in silenzio.
«E senti.. quella con cui sei stata-» inizia ma lo stoppo.
«Non mi va di parlare di lei, adesso. Più in là forse..» faccio un mezzo sorriso.
«Oh okay.. andiamo a casa? Si sta facendo tardi.»
«Si, stiamo andando a prendere l'autobus.»
«Autobus? Oh gesú ma ci sono i taxi e-»
«Edward, costa troppo. Ho speso i soldi per pagare il bar, il mc e i tatuaggi. L'autobus non è male.»
«Dai per favore.»
«No.»
«Per favore Emma.»
«Ho detto no.»
«Emma, ho detto per fav-»
«Hai rotto il cazzo.» esclamo, continuando a camminare.
Si zittisce.
«Casa dolce casa..» mormoro con un sorriso, appena entro.
Sento odore di frittura, ho già l'acquolina in bocca.
«Siete tornati! Andatevi a cambiare, staiu finennu i cucinari.» mia madre struccata e con il mio pigiama di violetta, entra in soggiorno e ci sorride.
«Faccio fare il tour ad Edward, dopo mangiato mi laverò a pezzi. Sai che ho una mano in meno, adesso.» alzo un sopracciglio mentre lancio uno sguardo alla mano tatuata.
«Vabbè che ci fa? Fate quello che volete, non fate tardi o vi uccido.»
Scoppio a ridere e annuisco.
«Vieni, ti faccio fare il giro della casa.» dico al ragazzo biondo che sta dritto con le mani dietro la schiena.
Alzo gli occhi al cielo e lo guido per tutta la mia ricca dimora anche se di ricco non ha un cazzo.
Lo porto in fine, difronte alla mia stanzetta e li il panico.
«Non farci caso al casino, okay? Sono molto disordinata..» faccio una risatina nervosa e apro la porta.
Appena entro, l'enorme cartonato di Klaus Mikaelson che tiene in mano un cuore insanguinato mi dà la benvenuta e sorrido emozionata.
«Oh Gesù, oh Gesú! Cosa è quello?» grida il ragazzo accanto a me, indicando il cartonato.
«È il marito di cui ti avevo parlato.» ammetto, sedendomi sul letto.
«È spaventoso.»
«Nella serie si ma nella realtà, è davvero una bella persona.»
«Beh.. questo è il tuo mondo quindi.» cammina per la piccola stanza, toccando i poster e sorridendo alle varie scritte sul muro da parte della mia migliore amica.
«One direction? Li seguivo anche io!» esclama emozionato.
«Davvero?» dico meravigliata.
«Li seguo anche da solisti, comunque. Sono più legata ad Harry e Niall peró; prima mi definivo ot5 sai? Poi ho smesso perchè il legame che avevo con loro due non era paragonabile a quello degli altri.»
«Legami.. sembrano tuoi familiari quando parli» scoppia a ridere.
«Lo sono, infatti.» dico seria.
«Sono la mia famiglia, Edward. Mi hanno salvato la vita.»
Il biondo finisce di ridere e mi guarda attentamente in silenzio, poi sorride e si sdraia ai piedi del letto.
«Harry e Niall, eh? Ti facevo un tipo più da Louis.»
«Amo anche lui, tranquillo.»
«È pronto, scendete o vi rompo il culo!» mia madre interrompe il silenzio rilassante che si è creato.
Ci alziamo e andiamo in cucina.
«Ma sai che è successo qua fuori ieri? Una sciarra tra Tommaso e Christian. Si sono presi a mazzate.» mia madre mastica rumorosamente e nel mentre racconta i gossip.
Lei è sempre stata così, la amo perché è se stessa. Anche se potrebbe evitare di far vedere il cibo che macina in bocca.
«Sai perchè?» chiedo, mettendo un pezzo di cotoletta in bocca.
«Ah no sacciu, fossi picchi futtiu cu so soru Graziella.» dice con nonchalance.
Scoppio a ridere sotto lo sguardo confuso di Edward, seduto accanto a me.
«Ti faro la traduzione dopo, tranquillo.» gli faccio un occhiolino e continuo a parlare con mamma.
Dopo cena, durata abbastanza a lungo, aiuto mia madre a sparecchiare.
Lei va a dormire per la stanchezza e io ed Edward, rimaniamo in salotto a guardare la tv.
«Quindi?» il ragazzo seduto di fianco a me, rompe il silenzio.
«Quindi che?»
«Che vi siete detti a tavola tu e tua madre? Sono curioso.» aggrotta le sopracciglia come un bambino.
Sorrido intenerita e dico: «Abbiamo parlato di una litigata che è successa qui sotto. Tra due migliori amici, per la sorella di uno.»
«Ah. Pensavo parlaste di me.»
«Nah, ancora è presto.»
«Ho sonno e domani dobbiamo alzarci presto.»
Alzo gli occhi al cielo e dico: «Hai rotto il cazzo.» mi alzo dal divano e vado verso la mia stanza.
Mi metto sotto le coperte e guardo il soffitto, cantando little things degli one direction senza motivo.
«Che voglia di scopare.» ammetto da sola.
«Posso entrare?» bisbiglia una voce.
Giro di scatto la testa verso la porta aperta e trovo Edward che mi guarda con occhi sgranati.
«Che succede?»
«Ho sentito dei versi di maiale e io ho paura dei maiali. Posso dormire qui? Giuro che non ti darò fastidio.» promette.
«È mia madre che russa, spero non sia un offesa riguardo a lei. Comunque si.» dico, facendogli spazio sul letto.
«Non dormo a terra?» chiede, guardandomi confuso.
«Edward, hai-»
«Si lo so, ho rotto il cazzo. Ho solo chiesto, mamma mia.» alza gli occhi al cielo e si sdraia accanto a me spazientito.
Sbuffiamo in contemporanea e rimaniamo in silenzio.
«Anche io vorrei scopare, ma non posso. Sai.. la mia lady è incinta.» rompe il silenzio.
«Oh gesù. Hai sentito?» gracchio piena di vergogna.
«Si, non c'è niente di male. Vuoi farlo?»
«Edward!» rispondo paonazza in viso.
«Ma sei coglione?»
«Ma che ho detto di male?» anche se è buio, posso immaginare la sua espressione facciale.
«Ma come cazzo vi hanno cresciuto li? Dio mio..»
«Ehi! Non parlare male del mio paese, offendi anche me. Comunque sia, cosa ho detto di male?» lo sento girarsi verso di me.
«Qui non si usa questa... "cosa". Non si chiede, si fa e basta rispettando ovviamente i tempi dell'altra persona. S-sono ancora vergine e spero di farlo con la persona che amo e che ricambierà i miei sentimenti; quando hai fatto quella domanda, mi hai messa in imbarazzo perché non ero pronta.»
«Scusami allora, non volevo assolutamente farlo.>>
«È okay, tranquillo.» sospiro.
«Non l'hai fatto nemmeno con quella ragazza?» chiede, dopo un po' di silenzio.
«Edward, ti prego.. non ora.» sbuffo seccata.
«Emma?»
«Che c'è?» rispondo a limite della pazienza.
«Hai rotto il cazzo.» poi, silenzio.
Brutto figlio di-
TRADUZIONE:
staiu finennu i cucinari= Sto finendo di cucinare
sciarra= litigio
Ah no sacciu, fossi picchi futtiu cu so soru Graziella= Ah non lo so, forse perché ha fatto sesso con sua sorella Graziella
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