14. Posto preferito -Parte 1-



Traduzione a fine capitolo!!

«Quella è cacca?»

«Scusami... perchè tutta questa spazzatura è messa per strada?»

«Oddio Emma, un drogato ci sta inseguendo scappa!»

«Hai rotto il cazzo.» dico schietta, fermandomi difronte al portone di casa mia e girandomi verso di lui.

«Prego? Ma hai visto-»

«Edward.. è Messina, cosa ti aspettavi? Oro e persone con lo smoking?» suono il campanello e sorrido in attesa.

«No, ma nemmeno questo.» gesticola con le mani e indica il resto che lo circonda.

«Abituati ai prossimi due giorni, ricordati il segreto.» faccio un mezzo sorriso.

«Sei una... una... UNA!» quasi grida.

Alzo gli occhi al cielo e suono di nuovo il campanello, questa volta la voce di mia madre fa capolinea.

«Chi è?»

«Io!»

«Bambina mia, muoviti a salire. Piccina.» scoppia a piangere e sento il portone aprirsi.

Con un sorriso grande quanto una casa, comincio a salire le scale del condominio fino ad arrivare difronte a mia madre che mi aspetta sull''uscio.

«Ciao ma'» la saluto abbracciandola.

«Cosa ci fai qui? Sei tornata prima?»

«Purtroppo no, ho detto una bugia al tuo ex marito. Oggi devo farmi il primo tatuaggio, ricordi?» sorrido.

«Oddio! Me ne ero totalmente dimenticata, a che ora è?» si stacca da me e mi prende il viso tra le sue mani.

«Fra un po', sono passata a salutarti perché mi mancavi. E poi-»

«Dio santo, potentissimo dell'universo.» annaspa in cerca d'aria il mio futuro fidanzato.

«E questo bocconcino chi è?» ed eccola, parte all'attacco.

«È il duca Edward, mio futuro marito. Non fare quella faccia, non vogliamo sposarci, ovviamente. Abbiamo un patto, ha messo incinta una.» dico come se niente fosse.

«Emma!» Edward fa un gridolino sciocco.
«Avevi detto che avresti mantenuto il segreto!»

«Mia mamma è apposto, tranquillo.»

«E se lo dicesse a tuo padre?»

«Quelli se si vedono si ammazzano, quindi tranquillo che non succederà mai.»

«Ah.»

«Ti accompagno da Massimo, il tuo... "futuro marito" sembra stia per morire, sono solo quattro rampe di scale!» mia madre entra nella conversazione.

Annuisco d'accordo ed Edward anche, sedendosi sul pavimento pieno di polvere accanto alle scale.
«Già, solo quattro!» mormora, respirando faticosamente.

Poverino, mi sembra stanco.

***

«Peppe? Quello che ti ha rifiutata? Bacianicchiu, tornano tutti!»

Siamo dal tatuatore, Massimo è stato amichevole fin dall'inizio e adesso stiamo parlando di un ragazzo che mi piaceva tempo fa e che mi ha contattata.
Usciamo sempre discorsi per aiutarmi a distrarmi dal tatuaggio sulla mano, uno dei tanti.

«L'ho detto anche io, bisogna lasciar perdere.» mia madre porta dei caffè che porge a tutti nella sala, compreso ad Edward che non si è ancora ripreso dall''affanno.

«Grazie, beddra. E quindi sei una principessa ah? Mannaia a motti, a regalimi €1000!» scoppia a ridere Massimo, mentre asciuga un po' di inchiostro in eccesso.

«Se avessi accesso alle mie carte, sai che lo farei.» sorrido, facendo una smorfia di dolore.

«Tranquilla, stiamo finendo.»

«Come coprirai quella enorme macchia sulla mano? Tuo padre saprà che hai mentito.» il
biondo si avvicina a me, mentre guarda attento Massimo che fa le ultime sfumature.

«Non lo coprirò, ho quasi 18 anni e poi, per la cronaca, non ha nemmeno quella cosa che può decidere lui su di me ma mia madre. Se ha qualcosa da dire, può fargli causa sai? Solo perché è un re non significa niente, è pur sempre una persona che ha lasciato sua moglie a marcire incinta e sola.» ribatto, aiutando il mio tatuatore a mettere la pellicola.

«Hai ragione, non dico niente al riguardo. Fa male?»

«Un po'.» ammetto, alzandomi dalla sedia.

«Fumiamoci una sigaretta, dopo passiamo all'altro.» Massimo si toglie i guanti e si lava le mani.

Tutti usciamo fuori per fumare ed Edward sgrana gli occhi alla vista di me con una sigaretta in bocca.

«Tu fumi?» chiede sbalordito.

«Pensavo si fosse capito, ancora sono sconvolta di come io sia rimasta senza nicotina tutto questo tempo.» scoppio a ridere.

«Non so tante cose di te.» mormora, toccandosi nervosamente il pantalone.

«Non ti sei mai interessato credo, non mi hai fatto domande e io non ho detto nulla. Facciamo che appena finisco, ti porto in un posto. Ti racconto qualcosa, ti va?» dò l'ultima boccata e getto il mozzicone lontano.

«Okay.» sorride e mi si stringe il cuore.

«Dai, avanti l'altro!» Massimo batte le mani e sorride.

Lo seguiamo tutti, io un po' lentamente visto che ho paura.

***

«Ci vediamo dopo, okay? Cenate da me. Prendetevi l'autobus e state attenti.» mia madre saluta me ed Edward, con un bacio volante.

«Tua madre è forte, nel vero senso della parola.» esclama Edward, mettendosi le mani nelle tasche.

«Lo so.» sorrido serniona.
«Comunque... il posto in cui ti sto portando, è davvero importante per me. Se ti racconto qualcosa di mio, poi mi dirai qualcosa di tuo?»

«Che gusto c'è? Se devo raccontarti qualcosa di mio, meglio raccontarla quando siamo nel mio posto preferito.»

«Hai un posto preferito? Chi l'avrebbe mai detto.»

Scoppia a ridere e dopo di ciò, rimaniamo entrambi in silenzio.
Camminiamo per un bel po' e devo ammettere che non la ricordavo così lunga la strada.
Passiamo davanti all'hotel Royal Palace e andiamo sempre dritto.

«È lontano? Sto già morendo di sete.» mormora.

«Manca poco, tranquillo.»

«Camminiamo da troppo tempo, Emma!»

«Hai rotto il cazzo.»

***

«Allora? Come ti sembra?» chiedo con un sorriso, sedendomi al piccolo bar.

«È bellissimo, lo devo ammettere. In Russia non si trovano posti come questo.» mormora, guardando il mare difronte a lui.

L'ho portato nel nuovo parco giochi che si trova al cavalcavia, ha un piccolo bar e alcuni giochi per bambini sparsi un po' ovunque e il mare che contorna tutto come le stelle.

Ho sempre amato il mare, ha quella cosa che nemmeno riesco a spiegare, quel piccolo aiuto che ti dà quando sei stanca, triste, felice o stressata.
Tu vai in spiaggia, che sia giorno o notte e ti siedi sulla sabbia a sentire il vento che ti spazzola i capelli.

Avevo scoperto questo posto con una mia compagna di classe, avevamo marinato la scuola e volevamo un po' di pace e siamo salite lungo la strada, andando sempre dritti e arrivando fin qui.
Ci siamo innamorate subito del posto, tanto che ogni venerdì pomeriggio avevamo il nostro tavolino fisso.

«Il mio colore preferito è il rosso, anche se amo di più il nero.» dico dopo aver bevuto un sorso di the alla pesca.

«Prego?» Edward alza un sopracciglio biondo e mi guarda stralunato.

Lo ignoro e continuo: «Sono figlia unica ma ho una migliore amica di nome Elisa che considero come una sorella, fa parte della famiglia ormai.
A scuola non vado bene ma nemmeno male, frequento l'ultimo anno del turistico, l'ho scelto perché un giorno mi piacerebbe entrare nel mondo del lavoro che riguardi questo settore.»

«Cosa stai facendo, Emma? Non capisco.» Edward si alza in contemporanea con me, lascio i soldi sul tavolino e lo incito a camminare.

«Sono suscettibile anche se non si nota, come arma di difesa uso l'ironia... un po' come Stiles.
Sono stata con una ragazza per due anni e mezzo quando ero più piccola, è stata la prima a cui ho detto "ti amo". Non sono lesbica o etero, preferisco non darmi etichette.
Ho avuto tante delusioni sia in amicizia che in amore e questo ha portato a non fidarmi molto delle persone.
Edward, puoi sederti li!»

«Oh Cristo, di che parli?» mi tiene ferma per le braccia e mi guarda negli occhi.

«Sto raccontando qualcosa di me, come avevo promesso. Ti sei già stancato, maritino?» faccio il labbruccio.

«Oh.. Beh, continua pure allora..»

«C'è una lunga lista di cose da dire, sei sicuro?» rido in modo isterico.

«Non mi annoi, puoi dire tutto ciò che vuoi. Sono davvero curioso di sapere molte cose su di te.»

Sorrido e continuo a parlare di me, mentre giriamo per tutto il parco.
Non ci accorgiamo dell'ora, ma nemmeno ci importa.
Continuo a parlare ed Edward mi ascolta, in silenzio e con qualche sorriso in più.

Traduzione:

Beddra: Bella (credo si fosse capito ahahah)

A regalimi €1000: Regalami mille euro.

Bacianicchiu: È una parolaccia, non voglio scendere nei dettagli hahahah

Spazio Autrice

Allora, con un po' di ritardo ho postato un altro capitolo che avrà un seguito ovviamente.
Mi scuso vivamente per l'attesa, ma sono troppo impegnata con lo studio e la maturità; non posterò spesso come prima ma non lascerò in sospeso la storia, questo è sicuro.
Spero vi piaccia, buonanotte a tutt*

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top