Tornerò, lo giuro sullo Stige.- Olivia Romano
Dopo aver trovato Ari nella foresta, Tantalo ci beccò tornando al campo.
- Sentiamo, chi vi ha dato il permesso di andare nel bosco dopo il coprifuoco? - chiese.
Cercai di mantenere uno sguardo impassibile e risposi - Stavamo cercando una nostra amica. -
Tantalo mi guardò socchiudendo gli occhi.
- Strano, molto strano. Perché io non ho autorizzato niente di tutto ciò. -
- Vuole dire che avrebbe lasciato Arianna nel bosco da sola?- chiese Aurora, fulminandolo con lo sguardo.
Lui la scrutò da capo a piedi.
Poi vide Antonio.
- Interessante. Mi pareva di avervi detto di stare fuori dai guai. E invece...-
- Beh, in realtà non hanno violato nessuna regola - disse la figlia di Apollo.
Tantalo si voltò verso di lei. Gli occhi fiammeggianti.
- Ha ragione. Nessuna sua regola ci vieta di aiutare un'amica - la appoggiò Luca.
- Rimediamo subito allora. D'ora in poi, tutti voi - disse indicandoli - se vi vedo in giro insieme, con aria sospetta, riceverete una punizione esemplare.-
Ero furiosa. Non poteva punirci semplicemente perché avevamo aiutato un'amica!
Tantalo spostò lo sguardo da me ad Antonio.
- Voi due - disse squadrandoci - domani mattina verrete cacciati dal campo.-
Impietrii. Non poteva cacciarci.
Sentii un urlo.
L'artefice era Aurora, che tentò di lanciarsi all'attacco, frenata dalla mano ferma di Antonio, che aveva gli occhi lucidi.
- Abbiamo una piccola combattente qui. Che c'è? La punizione dell'ultima volta non ti è bastata?-
Quel verme. Lo avrei ucciso con le mie mani, ma dovevo trattenere la mia ragazza.
Sentii Cometa ringhiare, e Luca non fece niente per calmare il cagnolone.
Giada era fumante di rabbia. Le strinsi un braccio per impedirle di saltare addosso a quel brutto bovis stercus.
Lui se ne andò ridendo e dovetti trattenermi dal menarlo.
Quando tutti se ne furono andati, Giada fumava ancora di rabbia.
-Ehi, calma.- -NO. NON DIRMI DI CALMARMI!- sbottò lei.
Rimasi stupita, ma sorrisi. Capitava spesso anche a me.
-Scusami.- mormorò impercettibilmente lei, sedendosi su una roccia.
-Tranquilla. Tranquilla. Andrà bene. Me la so cavare lì fuori, e c'è anche Antonio che può pararmi le spalle. Durerà per poco, e ti manderò messaggi iride ogni sera.-
-Non se ne parla. Tu non esci.-
Le misi una mano sulla spalla.
-Ascolta. Non possiamo farci niente. Godiamoci il tempo rimanente insieme. Tornerò, lo giuro sullo Stige.- -No. Tu non te andrai, e se lo farai verrò con te.-
-Sai anche tu che non è possibile. Non voglio che tu finisca nei guai. Ti prego.-
-No.- si alzò.
-Giada...- -Io ti accompagno.-
Uff, è proprio testarda certe volte.
-Mi è venuta un'idea. Tu vai, non voglio farti finire nei guai per colpa mia. Se riesco facciamo una lezione.-
-A quest'ora?- -Te l'ho detto, godiamoci questo tempo.-
"Quella che potrebbe essere la nostra ultima se il mio piano non funziona" pensai, mentre mi dirigevo nel centro del bosco.
Mi arrampicai sul pugno di Zeus, accendendo un piccolo fuoco sacrificale e bruciandoci quel che rimaneva del mio pasto rubato alla mensa.
-A Zeus.- mormorai.
Il fumo salì a spirale verso il cielo, aveva funzionato.
-Ehm... nonno, ciao. Lo so che non ci sentiamo da un po', ma ecco, brucio delle offerte per te tutte le sere, e ehm ecco mi chiedevo se potessi farmi un minuscolissimo favore...-
Un tuono rombò a ciel sereno. Lo presi come un invito a continuare.
-Ecco vedi, c'è questo nuovo direttore al campo, come ben sai, e, beh vorrebbe cacciarmi, perciò se poteste fare qualcosa da lassù...- sperai in un altro rombo, che non arrivò.
Bruciai il cibo che rimaneva ad Atena, spensi il fuoco e me ne andai sconsolata, con le mani in tasca.
Tornata al campo salutai Agata, Giada, Aurora, Luca e tutti i miei amici e fratelli.
Non avrei pianto.
La mattina dopo ero in piedi alle sei, zaino in spalla e una maschera di durezza per non piangere di fronte a quel verme.
Quando stava per spedirci a calci fuori dalla barriera protettiva, un tuono interruppe Tantalo.
Un fulmine si scagliò a terra, a pochi centimetri dai miei piedi.
Per terra c'era scritto:
Tantalo ti impedisco categoricamente di esiliare dal campo mezzosangue chiunque. Se toccherai di nuovo mia nipote risponderai a me.
Zeus
Il signore del cielo aveva mandato un messaggio. Un messaggio che Tantalo non poteva ignorare.
Sarei scoppiata di felicità in quel momento, e non potete capire le facce di Giada e Aurora.
Avrei baciato la mia ragazza davanti a tutti ma mi trattenni.
-BENISSIMO.- tuonò infuriato Tantalo. -NON VE NE ANDRETE DAL CAMPO, MA ANDRETE NEL BOSCO, PER TRE GIORNI.-
Oh beh, meglio che essere cacciati.
Ciao. Bene, non sapevo che scrivere, perciò il guaio di cui parlava Diana lo scrivete voi. Cassie_Wayland
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top