NLFP- Olivia Romano

Dopo che Giada mi aveva fatto la ramanzina e mi aveva personalmente bendato le nocche, che si erano tutte spaccate, era sparita.

Io andai da Agata e le raccontai tutto. Anche lei era infuriata ma mi disse che avevo esagerato.

Lo avevo fatto? Ok forse si.

Mi importava? No.

Lo avrei rifatto? Si, altre mille volte.

Tornai ad allenarmi, ma dopo neanche un'ora sentii una fitta particolarmente forte.

Lasciai cadere la spada.

Le fitte peggioravano.

3 giorni dopo.

Mi misi gli auricolari e spinsi play sulla mia playlist preferita.

Arrivai all'arena di corsa, e presi a infilzare un manichino, che mi ricordò John.

L'unica cosa che mi dava fastidio era la punizione. Tantalo non aveva ancora detto niente ma io e Antonio saremmo finiti in grossi guai.

Poco male, tanto già mi odia, e se dovesse provare a farmi uccidere mi saprei difendere...

Una persona interruppe i miei pensieri sfilandomi un auricolare.

Mi girai di scatto, con la spada dritta verso il collo della persona.

Di norma lo avrei mandato in infermeria, ma per la ragazza che amo potevo fare un'eccezione.

-Sai che potevi finire a fettine?- le chiesi.

-Non l'avresti fatto. Comunque invece di trafiggere poveri manichini innocenti, perché non sfidi me?- rispose, sorvolando del tutto la parte "non l'avresti fatto".

-Perché non sono stupida Price- -Paura di perdere?- -No, certo che no, ma di norma non sfido una figlia di Ares senza un motivo, ma dai, ora che me lo hai chiesto, vai, attaccami- le risposi sbrigativa. Poi mi misi in posizione di difesa.

Lei si sfilò l'anello sogghignando, e in tre secondi mi era già addosso.

Dopo quasi un'ora di tira e molla fra lei che stava per vincere e io che riuscivo a togliermi da quella posizione e viceversa, sentii una fitta al fianco.

-Mh- mormorai, pentendomene. Lei mi disarmò, esultando, ma quando mi guardò in faccia tutta la sua gioia sparii, sostituita dalla preoccupazione.

-Che hai fat- fece per dire, quando le caddi addosso.

Sognai noi due. Eravamo in una grotta, la neve infuriava tempestosa fuori.

Lei era stesa sul pavimento e ansimava. Solo dopo notai la ferita che aveva al fianco, il sangue che colava dalla maglia e il suo respiro sempre più flebile.

Mi prese il panico. A me non prende quasi mai il panico.

Mi guardai le mani. Erano piene di sangue.

Provai a fermare l'emorragia ma il sangue scendeva sempre più copioso.

Lei non parlava. Respirava solo, piano.

Disse solo una cosa, mormorandomela all'orecchio.

-È colpa tua-

Quella frase mi fece più male di un colpo di spada.

Tutto il dolore che avevo provato nella mia vita, sommato insieme, non era nulla in confronto.

E questo la dice lunga.

Poi si spense. Per sempre.

Mi svegliai urlando. Ero tutta sudata ed avevo una flebo al braccio.

-Ehi ehi calma.- disse una voce. Una voce che conoscevo molto bene.

Respiravo troppo velocemente per i miei gusti.

-Che cosa è successo?- chiesi.

Giada tentava di guardarmi male, ma non ci stava riuscendo benissimo.

Mi disse quello che le avevano riferito Michel e Lee.

-Avvelenata. È avvelenata di nuovo. E io sono malata.- ripetei per la terza volta.

Questo spiegava molte cose.

-Si. Questa cosa che non mi dici mai quando ti fai male non va bene sappilo- disse freddamente.

Mi sentii un po' in colpa.

-Scusa.- mormorai.

Lei mi guardò sostituendo lo sguardo freddo con uno un po' più gentile.

-Immagino che non faremo lezione oggi eh?-
-Perspicace. Ma ti do i compiti- le risposi.

Lei alzò un sopracciglio, come a dire "seriamente?"

-Facciamo così, è una canzone che di dedico, cioè lascia stare la droga e le ragazze di cui parla, ma ascolta e traduci NLFP degli Psicologi.-

-Ok prof, tu riposa invece- disse, baciandomi una guancia.

Mi addormentai di nuovo, stavolta senza incubi.

Eccomi tornata. Capitolo lungo.
Per favore scrivete voi la punizione di Olivia e Antonio io non ho idee.
ElenaRosa64 ci avviciniamo sempre di più al capitolo che aspetti con ansia e che non riveleremo. Ora stacco, ciau.
Cassie_Wayland

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