Festa
Chirone era finalmente tornato, e con loro mia sorella, Percy, Tyson e Clarisse.
La gioia mia e di Giada nel riabbracciare le nostre sorelle era veramente indescrivibile.
Con Chirone tornato, Tantalo se ne andava.
Non l'avevamo potuto uccidere, ma almeno lo abbiamo visto tornarsene nei campi della Pena. Non vi dico la soddisfazione.
Perciò decidemmo di organizzare una festa in spiaggia, come quella di qualche mese prima.
Ovviamente era illegale.
Preparammo tutto l'occorrente nel pomeriggio.
Io e Annie avevamo cercato invano di convincere i ragazzi di Ermes a non correggere il punch, ma non ci avevano dato retta, perciò ne avevamo preparati due.
-Ehi Romano.- -Holland che vuoi?- -Fare una scommessa.- -Che genere di scommessa?- -Stasera devi bere almeno due bicchieri di punch corretto.- -Ok.- accettai.
Era stupito. -No ferma cosa?- -Che c'è?- -Hai seriamente accettato?- -Si.- mi guardò con un misto di stupore e incredulità, alzando un sopracciglio. -Va bene, a stasera.-
Stranamente non feci l'asociale. Ora che tutti, ma intendo proprio tutti, sapevano di me e Giada potevo baciarla quando mi pareva.
E lo feci tante volte.
A metà serata, con Eric e la cabina 5 che faceva il tifo, mentre la mia ragazza non sapeva se incoraggiarmi, sbattersi la mano in faccia o fermarmi e Annabeth che mi guardava incredula, bevvi tre bicchieri di punch.
Mi sentii subito strana.
Trascinai Giada nella "pista da ballo" e ballai tanto e senza sentirmi in imbarazzo.
Agata era talmente tanto stupita che neanche faceva dei video.
Meglio così.
Dopo un po' ci allontanammo dal festino.
Giada mi guardava divertita.
-Sai, quando potremo uscire liberamente da qui ti porterò in Italia- le dissi, appoggiandomi a lei con il braccio appoggiato alla sua spalla.
Lei fece lo stesso, guardandomi. Sembravamo due ubriachi che si sorreggono a vicenda.
Io lo ero, lei non so.
Rise. Quel suono mi faceva sentire bene.
-E i mostri? È un luogo antico, è vietato per noi.-
-Tse, sciocchezze. Io ci ho vissuto, e sono ancora tutta intera.-
Rise nuovamente.
-E perché mai?- chiese.
-Voglio mostrarti il luogo in cui sono cresciuta, casa mia, e i miei parenti- dissi, risoluta (per quanto possa essere risoluta una che ha bevuto).
-E se non la prendessero bene?- chiese.
-Se ne vadano al Tartaro! Tutti devono sapere che ho una fidanzata fantastica!- stavo per mettermi a gridare, quando lei mi tappò la bocca con la mano. Era un po' rossa, ma comunque aveva un sorrisino divertito stampato sul volto.
Mi fece sedere.
-E poi, magari lì saremo più al sicuro- mugugnai dopo un po'.
-Al sicuro da cosa?-
-Sai, se volessimo trasferirci... in quella zona non sono mai stata attaccata- borbottai con voce impastata.
-No aspetta tu...- mi guardò -tu mi stai proponendo di andare a vivere insieme?- chiese. La sua voce tradiva molte emozioni, ma le prevalenti erano stupore e commozione.
-Beh, in un futuro si potrebbe anche fare...- dissi sottovoce. La mia bocca era secca e impastata dall'alcol.
Mi sa che non lo reggo bene.
Lei mi saltò al collo e mi baciò la guancia, eccitata. Non capivo molto in quel momento, ma ricordo che sorrisi.
-Ma quanto hai bevuto? Sembri il signor D dopo una sbornia!- disse ridendo.
-Solo un po'...- dissi piano.
-Si certo, come no. Ti porto a letto dai.- ribatté divertita.
Durante il tragitto la fermai.
-Giada- -Si?- -Ti amo tanto- lei rise. -Ti amo tanto anche io prof- rispose, scoccandomi un ultimo bacio sulle labbra, prima di aprire la porta della cabina 6 e condurmi al mio letto.
Mi mise sotto le coperte.
In una situazione normale mi sarei sentita a disagio, ma in quel momento ero solo ubriaca. E molto, molto innamorata.
-Buonanotte piccola- disse, dandomi un buffetto sul naso e un bacio sulla fronte.
-Notte-
L'ultima cosa che ricordo è che la mia ragazza mi teneva per mano e sorrideva.
Poi mi addormentai.
Appena sveglia, sentii un mal di testa lancinante.
"Cazzo, mi sa che ho bevuto troppo."
dissi tra me e me.
Mi alzai barcollando e raggiunsi la porta.
Era stata un'impresa.
"Va bene, ce la posso fare, ho battuto decine di mostri, una post sbornia non mi fermerà". Pensai risoluta.
Mi costrinsi a reggermi in piedi, non mi sarei arresa così facilmente.
Arrancai fuori dalla mia cabina, con lo stomaco che brontolava.
La colazione era passata da un pezzo, e quindi mi diressi verso l'infermeria.
Ci arrivai per miracolo senza cadere.
-Auri...- riuscii a dire prima di cadere di faccia.
Mi sorressi miracolosamente con le mani, e la figlia di Apollo, allarmata, mi aiutò ad alzarmi.
Mi fece fare una doccia gelida, e poi mi diede del nettare.
-Olivia se bevi così tanto un'altra volta prima dei sedici anni ti ricovero per una settimana qui dentro.-
-Sembri Giada.- -Oh ma ha ragione. Se bevi ancora così tanto prima dei 16 ti leghiamo al lettino.- la mia ragazza era arrivata e mi guardava storto, con le braccia incrociate.
-Uff.-
-Però ieri sera eri molto dolce, ricordi che hai detto?- mi chiese sussurrando.
Arrossii di colpo, ma annuii.
Lei rise.
-Sei proprio buffa.- -E tu sei stronza.- -Ma mi ami anche per questo.-
Alzai gli occhi al cielo.
-Ma seriamente, riduciti ancora così e ti segrego qui. Su queste cose non si scherza, potresti stare male...-
Non ebbe tempo di continuare, perché la baciai.
-Non vale.- -Si invece.- -E allora vale anche questo.- disse, buttandosi sulle mie labbra, e col suo peso spingendomi sul lettino.
-Ora stai qui e ti riprendi.-
Alzai nuovamente gli occhi al cielo, ma sorrisi.
Poi, una serie di click ci interruppe.
Ci voltammo di scatto e trovammo Aurora intenta a scattarci foto con una macchina fotografica professionale.
Giada arrossì di botto, e si mise a rincorrere la figlia di Apollo, che scappò ridendo.
Qualcosa mi diceva che non ci aveva fatto foto solo dopo il bacio.
Sono qui a scrivere alle 17:40, ancora prima che il capitolo di Cassie esca, ma sono una brava persona e vi do l'input.
Poi quanto è bello sto capitolo? Ammettetelo dai. Bene, Cassie_Wayland.
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