Capitolo 8

La vendetta è un piatto che va servito freddo erano queste le parole che danzavano nella mente di Padmé, mentre, insieme a Del, Iden e Ayrton si facevano largo tra le legioni di Stormtroopers messe a guardia del luogo dove era Sesto Fratello.

Ayrton però aveva detto che non avrebbe agito per vendetta, l'uomo era troppo equilibrato per cadere nella subdola trappola della ripicca.

Era stato uno Jedi dopotutto, anche se l'uomo ammetteva di non sapere come avrebbe potuto reagire vedendo il suo vecchio amico faccia a faccia.

Padmé sapeva che Ayrton soffriva per la sorte capitata all'amico, non avrebbe mai voluto combattere con un uomo che era stato più di un amico per lui, Bil era come un fratello e doverlo affrontare non era una circostanza che faceva bene all'ex Jedi.

Quando anche l'ultimo Stormtrooper cadde di fronte alla porta che li divideva dall'inquisitore.

Padmé notò che la mano di Ayrton tremava, non era la prima volta che capitava, ma questa volta era diversa, Ayrton non avrebbe voluto essere lì, avrebbe preferito essere ovunque meno che lì, costretto ad affrontare un passato che aveva cercato di dimenticare, per quanto potesse essere possibile.

-Ragazzi, mi raccomando, tenete gli occhi aperti, non so quanto Bil sia diventato forte nel Lato Oscuro, quindi dovremmo stare molto attenti. È molto probabile che lui punterà a me, colpirà per uccidere, di questo ne sono certo - dichiarò Ayrton ai compagni, tuttavia, tutti si erano resi conto che la calma che di solito traspariva dal Jedi, in quel momento non esisteva più.

Ayrton era in preda alle emozioni e tutto questo era segno del profondo legame che aveva avuto con Sesto Fratello.

Le porte si aprirono e Ayrton e i suoi compagni si ritrovarono sul tetto della raffineria, dove prima decollavano le navicelle dirette ai vari distaccamenti dell'impero, ma ora non vi era nessuno, nulla si muoveva, soltanto la brezza che proveniva dalla foresta circostante.

C'era un silenzio quasi tombale, gli unici suoni udibili erano gli spari in lontananza della battaglia ancora non conclusa.

Ayrton mise mano alla spada laser, stessa cosa fece Padmé, non era un bel posto quello e tutto il silenzio che li circondava non era un buon segno.

Del e Iden si guardavano intorno, stringendo i blaster, come se si sentissero degli animali braccati, perché era questa la sensazione che stavano provando su quella piattaforma.

La presenza di Sesto Fratello nella Forza c'era, ma né Padmé né Ayrton riuscivano ad individuarlo, e questo significava che l'inquisitore sarebbe potuto saltare fuori da un secondo all'altro senza essere visto e ucciderli tutti senza che loro avessero il tempo di reagire.

Non vi erano però portici o colonne dietro le quali potersi nascondere, vi erano soltanto un mucchio di casse con il simbolo dell'impero lasciate lì, apparentemente senza alcun motivo.

-Ayrton, quanto tempo - la voce maschile proveniente da chissà dove era talmente gelida che fece rabbrividire tutti.

-Vieni fuori, Bil, non è da te nasconderti come un codardo - lo sfidò Ayrton, forse sperando che il suo avversario si decidesse a mostrarsi.

Invece di uscire allo scoperto però il suo avversario si mise a ridere, una risata fredda e terribile come il suono di un'unghia sul vetro di una finestra.

-Da che pulpito viene la predica. Non sei molto migliore di me, amico. Ti sei nascosto per anni come un topo in un angolo sperduto della galassia. Era questo il coraggio dei Guardiani del Tempio? O devo forse ricordarti che è anche per colpa tua se il Prescelto è morto? - lo provocò Bil.

Quelle parole ebbero il potere di spegnere l'ardore in Ayrton.

Era vero, lui era stato una guardia del Tempio, aveva giurato di proteggere tutti coloro che erano all'interno del tempio Jedi all'epoca della Purga, Anakin compreso.

Ma erano troppo pochi per tenere a bada i cloni ed Anakin era morto sotto i suoi occhi nel tentativo di proteggere Padmé, la quale era venuta a sapere dell'imminente attacco al tempio, ed era corsa lì per avvisare gli Jedi.

La morte di Anakin era stata tremenda, Ayrton aveva dovuto fare una scelta tremenda, salvare la vita di uno e condannare tutti gli altri oppure lasciar morire Anakin e tentare di salvare gli altri.

Ayrton era stato costretto a scegliere la seconda, aveva ordinato di chiudere le porte del tempio e di non fare entrare più nessuno, amico o nemico che fosse.

Sapeva bene che stava condannando Anakin a morte certa, ma almeno avrebbe salvato molti altri, cosa che poi era successa.

Tuttavia questo non toglieva il fatto che aveva abbandonato un suo compagno, anzi il più potente dei suoi compagni, alla mercé dei loro nemici.

Perché vedere il corpo di Anakin trivellato di colpi dai cloni, il quale, nonostante le ferite potenzialmente mortali continuava a rialzarsi e combattere, affiancato dalla sola Padmé, lo aveva profondamente scosso.

Ma soprattutto era rimasto sorpreso nel vedere che Padmé, una volta rimasta sola, a colpi di blaster e spada laser, fosse riuscita, forse mossa dalla rabbia e dalla voglia di vendicare l'amato sposo ucciso così brutalmente, fosse riuscita, quasi a far fuori una intera legione di cloni, beh questo aveva creato uno shock terribile ad Ayrton.

Per anni la sua mente gli aveva continuato a mostrare la morte di Anakin, sia come visioni, sia come incubi notturni, che lo tormentavano di continuo, ricordandogli il suo più grande fallimento.

Era andato addirittura sulla tomba di Anakin, ma senza trovare il coraggio di chiedere perdono per il tradimento perpetrato nei suoi confronti.

-Taci! Tu non sai cosa è successo quel giorno al Tempio, perché non c'eri - fu la risposta di Ayrton.

Ancora una volta fu la risata ad accompagnare l'entrata in scena di Sesto Fratello, forse uno degli ultimi inquisitori rimasti in vita.

-Vero, non c'ero, ma so che sei stato codardo...hai abbandonato il Prescelto, e sei rimasto a guardare mentre sua moglie faceva quello che TU avresti dovuto fare...ovvero proteggere il tempio - ridacchiò Bil, uscendo dal suo nascondiglio con la spada laser a doppia lama sguainata.

Era impossibile vedere il viso dell'inquisitore, coperto com'era da un elmo integrale.

Indossava l'uniforme nera tipica del suo ordine, sui cui spallacci vi era inciso il simbolo dell'impero, un simbolo che Del e Iden conoscevano fin troppo bene.

-Bil - furono le uniche parole che uscirono dalle labbra di Ayrton, sguainando a sua volta la spada laser, mettendosi in posizione di guardia.

-Silenzio! - ringhiò Bil da sotto l'elmo e calò la spada.

La lama rossa come il sangue fendette l'aria, con un movimento secco, diretto alla testa di Ayrton.

Impattò con tanta forza contro la lama gialla di Ayrton che questa tremò, sprizzando scintille dorate e rosse.

La vibrazione, dovuta al colpo si ripercosse fin dentro le ossa dello Jedi.

Sesto Fratello usava il suo peso per riuscire a tenere Ayrton sulla difensiva, ma lo Jedi non si fece tenere sotto scatto tanto facilmente, allungò una gamba, facendo lo sgambetto a Bil che fu costretto ad interrompere l'assalto, per non perdere l'equilibrio.

Ayrton ne approfittò per allontanarsi dall'avversario, meditando il prossimo attacco.

Padmé ed i suoi compagni potevano solo stare a guardare, sapevano che Ayrton non avrebbe gradito un loro intervento, quella era, in tutto e per tutto, una resa dei conti.

Una resa dei conti rimandata per troppo tempo.

-Temo che Ayrton non uscirà vivo da questo scontro - dichiarò Del con tono lugubre.

-Perché dici così? Dobbiamo avere fiducia in lui, è stato un Jedi dopotutto - intervenne Iden, senza perdere un solo movimento di Ayrton.

-Perché il suo avversario è un'inquisitore, ricordi il duello di Ahsoka contro la Seconda Sorella? - domandò Del.

Iden si zittí, ricordava sì il duello tra Ahsoka e la Seconda Sorella, lo ricordava fin troppo bene, perché lo aveva vissuto, in quel caso la torguta ne era uscita vincitrice.

Sarebbe stato le stessa cosa per Ayrton?

Tutti loro speravano di sì.

Toccò ora ad Ayrton attaccare. Fece mulinare la spada intorno al corpo senza mai fermarla, descrivendo sibilanti archi color del sole, sempre più vicini al suo avversario.

Quello parava frenetico, la lama color rubino che scattava, ma arrivava sempre un poco in ritardo.

Ad ogni colpo di Ayrton, la difesa nervosa di Sesto Fratello si incrinava sempre di più.

E questo l'inquisitore lo sapeva bene, tra i due Ayrton era sempre stato quello più riflessivo e cauto, studiava bene i suoi avversari prima di colpire, e tutti i colpi erano sempre ben ragionati, atti a disorientare l'avversario.

Ma Ayrton era anche un Jedi, quindi combatteva per difendere e mai per attaccare e questo, Bil lo sapeva fin troppo bene.

Si allontanò dal suo avversario e, quando fu sicuro che Ayrton si stesse preparando ad attaccare, lo anticipò, cercando di colpirlo al ginocchio.

Ma lo Jedi si spostò di lato, rotolando a terra e finendo in ginocchio, tenendo però la spada in orizzontale, come se si stesse preparando a ricevere un colpo.

Questo indusse Sesto Fratello a pensare che Ayrton fosse sulla difensiva e lo portò a provare ad attaccare di nuovo.

Fece un salto, deciso a colpire dall'alto.

Ayrton era in ginocchio, quindi sarebbe stato uno scherzo infilzarlo.

Un affondo ben piazzato lo avrebbe sicuramente ucciso, oltretutto nessuno dei due si era ferito, perché il duello verteva più sulle tecniche che sulla voglia di terminare l'avversario.

Ma Sesto Fratello iniziava ad essere stufo di quei giochetti.

Avrebbe ucciso Ayrton una volta per tutte e avrebbe chiuso, finalmente, tutti i conti con un passato di cui non ne voleva più sapere niente.

-Vuole farsi uccidere! - affermò Iden facendo mezzo passo in avanti, ma Padmé la fermò.

-Tranquilla, Ayrton sa quello che sta facendo.

-Sei sicura? - questa volta la domanda fu posta da Del.

Padmé annuì, aveva imparato parecchio da Ayrton in quel poco di tempo che erano stati compagni di viaggio.

Quando la spada laser di Sesto Fratello impattò contro quella di Ayrton, il Jedi parò il colpo, facendo in modo che la potenza dell'attacco di Bil si scaricasse sulla lama.

A quel punto l'ex guardia sottrasse la spada a quella di Bil per poi caricare la propria lama sulla spalla e diede una torsione col busto e con le braccia, attaccando con un sotano basso. Squarciò l'armatura di Sesto Fratello, ferendo però mortalmente il suo avversario.

Bil sgranò gli occhi gli occhi, forse non si aspettava quella mossa, non si aspettava di morire in quel momento, per mano di un Jedi, perse la presa sulla spada laser che cadde a terra producendo un suono metallico.

Ayrton prese al volo il corpo di Bil sostenendolo.

-Perdonami - furono le sole parole di Ayrton.

-Hai fatto quel che dovevi, non sono arrabbiato, era solo una questione di tempo, sarei morto lo stesso - furono le ultime parole di Bil, mentre sfiorava il volto di Ayrton.

La ex guardia del tempio chinò il capo e pianse.

Angolo Autrice : nuovo capitolo, dopo secoli, un po' lunghetto e tutto dedicato ad Ayrton. Spero vi piaccia :) e che la Forza sia sempre con tutti noi :)

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