Capitolo 3
Raffineria imperiale, Kashyyyk, Orlo Intermedio.
La corsa per raggiungere il tetto della raffineria era stata costellata di problemi, oltre che di nemici sempre più forti da affrontare, sembrava che da una parte l'inquisitore volesse farsi trovare e dall'altra invece non lo volesse affatto.
Secondo Ayrton, Sesto Fratello voleva che loro due arrivassero al suo cospetto stremati, così da poterli battere facilmente, ma né Padmé né l'ex Jedi avevano intenzione di farsi trovare stanchi, anche se non era facile mantenere le energie necessarie per affrontare un duello tanto difficile.
-Sesto Fratello ha studiato una buona strategia, Ayrton, questo dobbiamo rendergliene atto - affermò Padmé appiattendosi contro una colonna, da cui si apriva un corridoio che portava ad un ascensore.
Erano passati attraverso corridoi imperiali standard, con ai lati vari dispositivi per attivare e disattivare i macchinari presenti nella fabbrica, sembrava fin troppo facile passare da una parte all'altra, pareva che il grosso delle forze dell'inquisitore si trovassero tutti all'ingresso.
Davvero Sesto Fratello pensava che lei e Ayrton non sarebbero riusciti a superare il blocco che lui aveva posto all'entrata?
Davvero li sottovalutava così tanto?
-Sí, mia signora, Sesto Fratello sottovaluta sempre i suoi avversari, anche quando era Jedi commetteva lo stesso errore. - affermò Ayrton sospirando.
-Sesto Fratello era un Jedi? - Padmé sgranò gli occhi senza capire come fosse possibile cambiare così radicalmente.
Ayrton sospirò gravemente, come se quelle parole fossero particolarmente complesse da pronunciare.
-Dopo il processo ad Ahsoka, molti di noi, guerrieri e guardie del tempio abbandonarono l'ordine, sia perché in disaccordo con il consiglio o perché solidali nei confronti di Tano. Io non avevo mai creduto che Ahsoka potesse essere colei che aveva causato l'attentato al tempio, sono stato però molto stupido a non lasciare l'ordine, Niki mi rimprovera ancora oggi - dichiarò Ayrton facendo un mezzo sorriso in direzione della donna.
Padmé però aveva ancora parecchie domande riguardo Sesto Fratello e sul perché Ayrton sembrava conoscerlo così bene.
-Il suo nome, prima che fosse noto a tutti come Sesto Fratello era Bil Valen e fu, come me, uno dei Jedi più promettenti prima delle Guerre dei cloni. Molto prima, il vostro sposo non era ancora giunto al tempio quando io e Bil stavamo per concludere il nostro addestramento. Quando Anakin giunse al tempio io sentivo che quel ragazzo era diverso da tutti noi. Persino quel zuccone di Niki aveva capito tutto -
-Avete fatto squadra per molto tempo, tu, Niki, Jules, Antoine e Kevin? - volle sapere Padmé.
-Io e Niki ci conoscevamo già ai tempi in cui l'ordine era ancora in piedi, Antoine è il più giovane di noi, ha appena diciannove anni, è stato nominato cavaliere da me, dopo che lo abbiamo salvato da un attacco degli Stormtroopers su Jedha, dove si era rifugiato dopo l'ordine 66. - spiegò Ayrton appiattendosi contro un pilastro e facendo cenno a Padmé di rimanere ferma.
-Restate qui, torno subito - Ayrton seguainò la spada laser color del sole e uscì dal loro nascondiglio.
-Ayrton! Aspetta! - cercò di fermarlo Padmé, ma ormai era tardi, l'ex Jedi si era già allontanato.
Ayrton aveva qualche anno in più di Padmé, ma dei sei Jedi che avevano ucciso l'imperatore non era il più anziano, il più vecchio era Niki, oltre a essere il più brontolone di tutti.
Padmé non aveva avuto modo di parlare con i sei Jedi, era curiosa di conoscere le loro storie, di sapere cosa volesse dire essere Jedi sotto l'impero, cosa provavano e, soprattutto, se avevano mai avuto paura per la propria vita.
Forse sì, ma la ex senatrice non sapeva se fosse stato veramente così, Padmé caricò il blaster a lungo raggio spostandosi per avere una postazione di tiro migliore.
-Tutti i Jedi devono morire - dichiarò una voce a metà tra il metallico e l'umano e fu in quel momento che Padmé lo vide.
Un Purge Trooper, equipaggiato con un lunga staffa di beskar stava in piedi di fronte ad Ayrton, il quale era rimasto impassibile a quelle parole così cariche d'odio.
-Allora perché non vieni a prendermi? - lo provocò l'ex Jedi.
Padmé cercò di vedere meglio, notando il soldato scagliarsi contro Ayrton con una agilità che non credeva possibile, vista la pesante armatura che il soldato epuratore indossava.
Ayrton era agile, ed era un vero maestro quando si trattava di usare la spada, tanto che Padmé si era fatta allenare da lui per migliorare la sua tecnica.
La staffa si scontrava con la spada provocando scintille dorate.
Ayrton allontanò il soldato con un calcio per poi esibirsi in una capriola in aria e colpendo il soldato al fianco.
L'uomo urlo di dolore portandosi la mano al fianco sanguinante.
-Tutto qui, quello che sai fare? - domandò provocatoriamente il soldato, il suo tono però era carico di rabbia.
Ayrton lo ignorò, come se non stesse ascoltando, ma Padmé era certa che lo Jedi si stesse solo sforzando di non rispondere alle provocazioni a tono, anche perché avrebbe voluto dire darla vinta al rivale.
Lo Jedi evitò di essere colpito chinandosi e contrattaccando.
Di nuovo il soldato epuratore parò il colpo, ma in questo caso si astenne dal commentare.
Ayrton si esibì in una serie di affondi e parate che ebbero il potere di mettere al muro il soldato epuratore.
L'uomo tuttavia sgusciò via, riuscendo, momentaneamente, a sfuggire alla presa dell'ex capo delle guardie del tempio.
Padmé avrebbe voluto intervenire, ma, in un certo senso capiva quello che voleva fare Ayrton.
Lui desiderava che la donna arrivasse allo scontro con Sesto Fratello in forze, anche se questo significava sacrificare la sua vita.
La ex senatrice però, non avrebbe mai permesso che il suo compagno di viaggio morisse per permetterle di andare avanti, Padmé aveva già perso abbastanza persone care, non voleva che accadesse anche con Ayrton.
Quando l'epuratore fece per colpirlo, l'ex Jedi fece un salto evitando di fatto il colpo, e tirando un calcio al suo avversario che venne sbattuto contro un muro poco distante.
Da sotto l'elmo il soldato tossicchiò.
-Non c'è nulla che io apprezzi di più, di un valido avversario - dichiarò l'epuratore alzandosi in piedi.
Ayrton ansimava, lo scontro lo stava sfiancando, Padmé doveva agire o il suo amico ci avrebbe rimesso la vita.
-Cosa c'è, guardia del tempio, sei stanco? - ridacchiò il soldato.
Ayrton fece per colpirlo, ma la stanchezza era tanta e l'ex Jedi era molto affaticato, aveva bisogno di una tregua.
Decisa a smettere di fare la codarda, Padmé uscì dal suo nascondiglio sguainando la spada color verde.
-Vedo che hai compagnia, comandante - ridacchiò l'uomo girandosi verso la donna, la quale avanzava impavida verso il nemico.
-Mia signora - cercò di fermarla Ayrton.
-Non preoccuparti, Ayrton, so quello che sto facendo -
L'ex Jedi stava per dire qualcosa, ma venne zittito da un cenno di Padmé.
-Ah bene, due Jedi sono meglio di uno - dichiarò l'epuratore scattando verso di lei.
La donna parò il colpo respingendo il colpo e contrattaccando.
Non dette il tempo al suo avversario di riprendersi perché Padmé riprese ad attaccare senza sosta, non dando tregua al suo avversario.
Parando e contrattaccando con una furia e una precisione che Ayrton non aveva mai visto e aveva viaggiato parecchio con Padmé.
Quella donna era forte e coraggiosa e Ayrton non faticava a credere che Anakin si fosse innamorato di lei.
La morte di Anakin era stata per Ayrton e i suoi compagni un dolore inimmaginabile, lui per primo non era riuscito a trattenere le lacrime sotto all'elmo integrale che gli copriva il volto quando era ancora il comandante delle guardie del tempio.
Era stato in quel periodo che in lui erano cominciati di dubbi, ma non aveva fatto in tempo a decidere cosa fare che era stato emanato l'ordine 66.
L'attenzione di Ayrton tornò stabile su Padmé e sul soldato epuratore.
-Maledetta strega - dichiarò il soldato epuratore, costretto in ginocchio da Padmé.
-No, guerriera - fu la risposta di Padmé che trapassò da parte a parte l'uomo che cadde a terra rantolando.
Angolo autrice : Nuovo capitolo :) cosa ne pensate? :)
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