Lei non è niente male


La campanella suonò al tocco delle 12:00 in punto.
Louis, rimasto in un angolo seduto su una sedia, messo dal prof. Liam, per via delle cose sconce che gli aveva spiattellato a sua insaputa, finalmente si alzò iniziando a stiracchiarsi.

Zayn si alzò aggiustandosi lo zaino su una spalla, passò davanti al suo amico e scosse la testa rassegnato.
Risultato?
Un Louis lamentoso che correva fuori dall'aula inseguendo il suo migliore amico che fingeva di non conoscerlo.

Li guardai ridacchiando, quei due sono divertenti, anche quando dico il contrario sono fortunata ad essere in classe con loro, ma che muoia in questo momento non glielo direi mai in faccia.

Guardai Eli, infilarsi le cuffiette, lo zaino in spalla e avviarsi alla porta. La seguì guardando il resto della classe precipitarsi fuori urlando :
"Aleeee ohhhh"
Alias : Bieber assieme a Styles, Horan, Clifford, Hemmings, Irwin, Hood, Lerman e altri ragazzi, mentre il resto delle ragazze se la ridevano seguendoli.

-Signorina Bianco?-
Una voce roca mi fece fermare sulla soglia della porta.
Mi voltai imbarazzata con il respiro accelerato.
Era il prof.
La mia mente urlava cose tipo "E ora che faccio? Aiutatemi!!"
Guardai Eli che mi fissava fuori dalla classe.
Le feci segno di aspettarmi fuori da scuola, lei annuì e se ne andò lasciandomi sola con il professore.
Presi un bel respiro e mi avvicinai alla cattedra dove lui era intento a mettere i fogli nella sua valigetta nera.

Cavolo, quelle mani erano stupende.
Mi trasmettevano sicurezza, calore e potevano farmi certe cose...
-Signorina?-
Sussultai e mi ripresi immediatamente imbarazzatissima.
-Si, prof. Payne?-
Sicuro come la morte le mie guance sono fuoco puro.
I nostri occhi si incrociarono da vicino per la prima volta.
Era a due passi da me, così alto, così bello.
Quel nasino a patata lo adoro tantissimo, avrei una voglia matta di baciarglielo.

Okay ora basta eh!
Cosa sono ste fantasie sconce sul professore?
Tomlinson mi avrà infettato con la sua perversione demenziale?

-Sa, ho notato. Che lei è molto portata per la letteratura antica..-

E qui il mio cervello inizia a ballare la canzone di Gumball.
Ta, ta, taaa,-ta, ta, ta, taaaa!!
Ta, ta,ta, ti, - tu, tu, ta, tiiii!!

-Ma ho notato che è molto distratta, c'è qualcosa che la frena dal mostrare tutto il suo potenziale, perché signorina Bianco?-

E qui il mio cervello suona la canzone delle pompe funebri.
Tan, tan, ta, tan- Ta, ta, tara, ta, ta, taaan!!

Formula una frase forza, ti sta fissando con quegli occhioni da cucciolino coccolone!
Non riesco a formulare una frase davanti al suo sguardo.
Mi sento troppo nuda, troppo esposta.

Mi fa un sorriso dolce mentre io balbetto come una povera patata sul punto di essere pelata a zero.
Povera patata, comprendo il suo disagio.

-B-beh, non saprei.-
Rivolsi la mia attenzione alle mie nike che, in questo momento erano molto interessanti, anche se il suo sguardo era mille volte meglio.
Ma purtroppo non posso guardarlo negli occhi o mi impappinerei ancor di più.

Emette un gemito dalla sua gola e assume un espressione pensierisa.

-Aveva buoni rapporti con la sua professoressa?-

Scossi la testa imbarazzata ma dovevo dargli una spiegazione, infondo si è così interessato a me.

-Beh, a dire la verità, la professoressa Sprite mi odiava. Non saprei dirle il perché...ma qualsiasi tema scrivessi lei mi dava insufficienza e non capivo il perché, eppure mi impegno molto su qualcosa che amo-
Alzai lo sguardo prendendo un grosso respiro incrociando nuovamente i suoi occhi cioccolatini.

- Capisco. Beh, io non sono la professoressa Sprite, con me è tutt'altra storia-
Mi sorrise a trentadue denti facendomi mancare un battito.

Ma, perché era così stupendo?
Sorrisi anch'io non sapendo più cosa dire finché un tuono non ci fece sussultare sul posto.

-Oh no.. - dissi nel panico.
Non avevo portato l'ombrello questa mattina c'era il sole.
Ma che cavolo uffa!
E ora?
Guardai il professor. Payne e lo sorpresi a fissarmi.

Tossì imbarazzato prendendo la sua valigetta e mi guardò.

-Vuole un passaggio? Non penso abbia portato l'ombrello vero?- mi sorrise dolcemente.
È troppo dolcioso.

-Ehm, non vorrei disturbarla. Non si preoccupi, tornerò a casa a piedi -

Non gli diedi il tempo di rispondermi che corsi fuori dalla classe deserta uscendo fuori dell'edificio.
Sperai che Eli non se ne fosse andata ma il cortile era completamente deserto.
Sbuffai e presi il cellulare trovandoci un messaggio.

~Eli~
Manu scusami, ma sta piovendo fortissimo ti ho aspettata ma poi non ho potuto più. Per strada ho incontrato Styles che mi ha dato un passaggio in macchina.
Non prendertela, fatti accompagnare dal prof. Sexy.
Ti lovvo

Emisi un lamento.
E ora come faccio?
Sta diluviando fortissimo e da brava cretina ho rifiutato l'invito del prof. Sex- cioè Payne.

-Ha intenzione di farsi una maratona sotto la pioggia?-
Sussultai sentendo il prof. Sexy dietro di me-PAYNE!
Professor Payne!

-Ehm..- ridacchiai imbarazzata per la situazione.

Che cosa dovrei fare ora?
Lo guardai con la coda dell'occhio e lo sorpresi a fissarmi sorridendo dolcemente.
Ma sorride sempre?
Io se sorrido così mi viene sicuramente un crampo gengivale!
-Pronta a farsi una bella corsa?-

La pioggia picchiettava sull'asfalto creando dei suoni ovattati e rilassanti, ma i forti tuoni non lo erano di certo. Le goccie dall'alto aumentarono ancora di più e mi sentì piccola piccola in quel momento.
-Non penso che possa correre, imbranata come sono finirei di faccia sul pavimento- ridacchiai ma subito mi tappai la bocca con entrambe le mani.
Che stronzate vado dicendo?! Che figuraccia!
Il signor. Payne iniziò a ridere per il mio comportamento e io arrossì.

Ecco fatto, ora penserà che sono una completa idiota.

-Tranquilla, anch'io sono un imbranato alle volte-
Il suo sguardo fece si che tutto per un attimo si fermasse.

La pioggia aumentò ancor di più tant'è che il rumore delle goccioline infrante sull'asfalto erano assordanti. Rumori di tuoni si fecero più forti, mentre il cielo era completamente grigio scuro. Rabbrividì stringendomi nella mia giacchetta leggera.

-Le do un passaggio, è evidente che il temporale non finirà presto e vorrei tornarmene a casa per pranzo. -
Lo guardai imbarazzata. Non riuscivo a dirgli nulla, ero come bloccata.
Mi sorrise.
-Ehi..- La sua mano sfiorò il mio viso gelato.
-Ora ti riporto a casa -
Lo vidi immergersi sotto la pioggia e sparire nel garage della scuola.

Mentre io invece sono rimasta imbambolata sul posto a pensare al modo in cui era passato dal "lei" al "tu".
Al contatto della sua mano calda contro la mia guancia fredda..
E il modo in cui mi ha detto quella frase, mi aveva fatta sciogliere.
Se solo non fosse un professore....

Mi morsi il labbro attenta a scorgere la sua auto e lui al suo interno.
Aspettai pochi minuti quando scorsi un Audi nera fermarsi all'entrata della scuola.

Ah bene. Devo anche correre nel cortile come una demente per raggiungere l'auto.

Ti prego signore fa che non cada, fa che non cada! Fa che non...
...
...

Perfetto Peppa pig mi fa un baffo!
Le mie ginocchia zuppe sono la dimostrazione di quanto fossi sfigata.

Ma Dio, perché cavolacci mi avrai fatto cadere se ogni sera ti faccio una preghiera?

Vidi il prof. Aprire la portiera del sedile accanto e guardarmi preoccupato.
- Ehi, tutto bene? Ti sei fatta male? -
Mi guardò con un espressione preoccupata.

Mi alzai di scatto imbarazzata mentre la dannata pioggia mi stava bagnando dalla testa ai piedi, e prima di ritrovarmi fradicie anche le mutandine entrai come un fulmine in macchina.

-Mi..mi dispiace per il suo sedile, mi scusi tanto, non volevo sul serio. Sono una catastrofe per t-tutti e...mi scusi tantissimo-
Agitata com'ero non mi accorsi delle lacrime che minacciavano di uscire.

Sono una stupida. Anche in presenza di un professore dovevo fare figure di merda?
Ma perché?
Tirai su col naso, voltando la testa verso il finestrino.
Avevo la maggior parte dei miei capelli fradici. E non riuscivo a smettere di tremare.

-Ehi...-
Qualcosa di caldo fu posato sulle mia spalle.
Una giacca blu.

Subito il mio corpo reagì mandandomi altri brividi di freddo.

-Guardami-
La sua voce gentile e frema arrivò alle mie orecchie.
Con due dita girò il mio viso, facendo rincontrare i nostri occhi, entrambi color coccolato.
I suoi però erano senza dubbio più belli dei miei.

Chiusi gli occhi per un attimo, d'istinto.
Il suono in sottofondo della pioggia di certo non aiutava anzi, rendeva tutto più....romantico.
Potevo sentire il suo respiro infrangersi contro il mio viso.

Rimasi ancora per un po' in quel silenzio così rilassante ma non successe nulla.
Quando li riaprì, il suo viso era vicino al mio e mi fissava intensamente.

-Non osare pensarlo più, okay?-
.
.
Cosa?

-Cosa? -
Arrossì per aver capito male.
Pensavo volesse baciarmi. Ma che cosa andavo a immaginare, ma per favore!
Invece era lì, vicinissimo al mio viso, con espressione seria e voce dolce a dirmi di....
Cosa?

-Capito? Non voglio più sentirti dire di essere inferiore a ciò che sei.
Non lo sei affatto, hai il coraggio di chiunque altro, hai l'intelligenza migliore degli altri, e sei una ragazza dolcissima, quindi non voglio più sentirtelo dire okey?
Lotta per ciò che sei, per difendere i tuoi ideali e ignora chi ti dice il contrario. Tu vali, come chiunque altro venuto al mondo.
Nasciamo per una ragione, basta scoprirla.
E nessuno, dico nessuno. Può farti sentire inferiore senza il tuo consenso.-

Rimasi senza parole per il suo discorso.
La sua voce ora era più autoritaria, da uomo adulto e vissuto.
Nei suoi occhi, mentre parlava, era comparso un alone di tristezza che non sono riuscita a decifrare.
Ma una cosa è certa. Tutti hanno dei segreti e il professore sembra averne più di uno.

-I-io. Ehm...grazie.- ero sicuramente rossa in volto.

Ma brava. Che bella risposta, una migliore no?

Lo guardai e lui mi regalò un sorriso. Mise in moto e partì sfrecciando sull'asfalto bagnato.

-Ora ti accompagno a casa-

........

Il peso del mio corpo in accappatoio fece cigolare il letto. Chiusi gli occhi per un attimo portando entrambe le mani sul mio viso e iniziai a schiaffeggiarmi da sola.

-Cogliona! Coma hai potuto dire quelle cose?! Mi vergogno. Ora cosa penserà?-
Presi il cuscino e iniziai a darmele di santa ragione. Anche se il cuscino in faccia non faceva male.

*Un ora prima*

Il tragitto fu silenzioso.
Io ripensavo alla mia figura di merda e il professore a chissà cosa.
Gli diedi le indicazioni di casa mia e in pochi minuti eravamo davanti al mio portone di casa.

Ora ero più imbarazzata, spero di non peggiorare la situazione.

-La ringrazio del passaggio, non so come avrei fatto altrimenti-
Mi morsi la lingua per zittirmi.

Mi sarei fatta una maratona sotto l'acqua ecco come.

Lui mi sorrise dolcemente.
-Di nulla figurati, e ripensa a ciò che ti ho detto - mi fa un occhiolino mentre io arrossisco dal imbarazzo.
Ma quanta confidenza si può prendere questo tipo sexy?

Aprì la portiera dell'auto pronta a una corsa quando mi voltai verso di lui sorridente.

-Sa professore, lei non è niente male-

Uscì di corsa dall'auto correndo al mio portone rossissima.

CHE CAZZO AVEVO DETTO?
ODDIO. Non intendevo quello, cioè non proprio. Oh ma Insomma!

....

.....Sono una deficiente.

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