Ex hoc momento pendet aeternitas.

"Ci può essere peccato più grande di questo?
Due persone possono essere odiate a tal punto?
Si possono ignorare così tante regole imposte dalla società di un tempo senza che gli altri capiscano che è ora di cambiare?
Il mondo cambia.
Eppure loro rimangono uguali.
I vostri "no" non cambiano.
Non cambia la mentalità delle persone.
E loro, immutati, i no, diventano la rovina di troppi.
È possibile che due persone così fantastiche per colpa dello società siano arrivate a compiere un gesto così estremo?"
Dei mormorii si levarono dalla folla.
La sala grande rimase ammutolita alle parole di Lily Potter.
Perché per la prima volta, forse, si erano accorti di aver torto.
Eppure delle urla di levarono lo stesso.
Degli insulti lasciarono le bocche degli studenti anche quando le lacrime scorrevano veloci sul viso della rossa.
Lily si riavvicina la bacchetta alla bocca e riprende parola.
"Dite di essere migliori dei babbani. Che la razza magica è superiore. Eppure loro l'hanno capito. Hanno capito che i pregiudizi servono solo a creare conflitti"
Si vedeva.
Sarebbe andata avanti.
Avrebbe continuato a parlare.
Ma le urla degli studenti coprono ormai la sua voce.
Anche se amplificata appare un sussurro.
Dei ragazzi si sono alzati in piedi sulle panche.
Urlavano il loro disappunto.
Neppure gli insegnanti riescono a riportare l'ordine.
Ma non è questo che fa crollare Lily.
Non sono gli insulti che le sono urlati.
A quelli c'è abituata ormai.
Sono le occhiate piene di disgusto dei suoi famigliari.
Possibile che davanti a tale ingiustizia fossero indifferenti.
Eppure lei lo sapeva.
Se James e Fred fossero stati lì le occhiate dei cugini non sarebbero state la ciliegina sulla torta.
Ma loro non ci sono.
Loro non ci sono più.
Ed è solo colpa loro.
Solamente colpa di tutti quegli studenti che ora urlano addosso a lei.
Gay e cugini.
Niente di cui vergognarsi di più.
Era stata quella la loro sentenza.
La loro condanna a morte.
Nessuno si schierava dalla parte della rossa.
Possibile che nessuno capisse?
Che nessuno aprezzasse l'amore così com'è?
Doveva essere per forza ragazzo- ragazza?
La mentalità aperta tanto declamata dai Corvonero era andata in pasto al Basilico?
Vogliamo parlare del coraggio Grifondoro forse?
E l'amore incondizionato verso gli altri tipico di Tassorosso?
Possibile che solo le Serpi, i cattivi della storia, capissero davvero.
O forse era solo compassione.
Forse era solo per il fatto che una volta non erano loro il bersaglio delle frecciatine.
Eppure nessuno di loro si era mai suicidato.
Nessuno di loro si era tolto la vita per dei commenti inopportuni.
Possibile che i codardi si alzino ordinatamente e lascino la sala grande al seguito di Lily Potter in segno di rivolta?
Forse per una volta sono loro dalla parte giusta.
Forse per una volta avrebbero potuto vincere loro una battaglia.
Non dico una guerra.
Ma una battaglia si.
Eppure creare un idolo che salvi il mondo è molto più semplice che abbattere i pregiudizi.
È come avere un nuovo muro di Berlino.
Da una parte c'è ciò che è giusto e dall'altra ciò che pensa la gente.
Si può scalfirne la superficie, ma non lo si abbatterà mai.
Anche se rimarranno solo macerie, la mentalità delle persone non cambierà mai.
Ed ora davanti ad una sala grande ammutolita per lo stupore la casata verde-argento sfila ordinata e silenziosa.
Esce dal portone e si riversa fuori i confini di Hogwarts.
Sono coloro che hanno sempre declamato l'importanza della purità del sangue a rendersi conto per primi, tra tutti, che l'amore rompe ogni confine.
Spezza ogni regola.
Non può essere controllato.
Sono loro che sempre ordinatamente, uno dopo l'altro, si infilano in un camino di Hogsmede e raggiungono il ministero della magia.
È una fila ordinata che sale le scale.
Troppi per prendere l'ascensore.
E in quel momento l'importante è restare uniti.
Arrivano davanti alla sala del parlamento.
Si serrano.
Come in guerra.
File compatte.
I piccoli vengono protetti dai grandi.
Ed aspettano.
Aspettano che qualcuno si degni di farli entrare.
Aspettano di aver il diritto di parola.
Di utilizzare quel loro diritto per fare in modo che nuovi diritti vengano riconosciuti.
E prima che Scorpius Malfoy, fattosi portavoce della nobile casa Slytherin, prenda parola, una frase viene recitata da tutti gli studenti.
"Ex hoc momento pendet aeternitas" (l'eternità è appesa a questo attimo)
Perché davvero il futuro della razza magica dipende da questo momento.
Dipende dal fatto che le parole di un semplice ragazzo di diciassette attimino vengano prese sul serio.
Vengano capite.
Vengano apprezzate.
Tutto dipende da questo momento.
Se le sue parole non verranno prese sul serio, verranno derise, allora è giunto il momento di ritornare ai matrimoni combinati.
Perché se non si sa apprezzare l'innovazione, il progredire della civiltà, è meglio rimanere intrappolati per sempre nel passato.
Guardare solo a ciò che è successo e mai a ciò che succederà.
Raccontare ai propri figli le storie che vengono raccontate da generazioni senza capire che il messaggio che la nuova generazione deve accogliere è quello di uguaglianza.
Perché ora bisogna capire che è tempo di cambiare.
Di accogliere il progresso a braccia aperte.
Di modificare la propria mentalità.
O sarà troppo tardi.
O recuperare nel futuro sarà impossibile.
Si rimarrà sempre bloccati in un epoca che non corrisponde a quella in cui si vive.
È giunto il momento di capire.
"Ex hoc momento pendet aeternitas"

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