Capitolo 11^
A stento mi reggevo in piedi. Traballante raggiunsi un corridoio che portava all'uscita.
Ogni tanto mi giravo nel cercare di non essere visto dalle persone che passavano. Era una fuga per rincorrere quel bastardo di Rumlow.
Muovevo male le braccia ma poco mi importava, le ferite peggiori erano quelle emotive, sempre più profonde di quelle fisiche, a pochi passi dalla porta sentii la voce di Natasha, stava parlando con Coulson. Non stetti a sentire quello che si dicevano non ero concentrato su di loro.
Quando sentii i passi allontanarsi allora sgattaiolai fuori, trovai una macchina era dello S.H.I.E.L.D e sopra c'era un biglietto.
'Non farmene pentire braccio di ferro. So bene che non ti fermerai nemmeno da morto. Quindi uccidilo prima tu', Tony somigliava a sua madre quando faceva così. Mi ricordo delle volte che mi appostavo a osservare i coniugi Stark prima di ucciderli, ricordo la gentilezza di sua madre e i metodi in cui usciva quella gentilezza.
Salii nella macchina, Tony ci aveva lasciato le chiavi.
-"E ora gioiellino portami da quel bastardo".
Feci ore di viaggio in macchina ma non ero stanco avevo subito di peggio.
Mentre viaggiavo con la macchina mi ricordai la prima volta che salii su una macchina per guidarla io. Feci salire anche mia madre sopra, era spaventatissima. Steve non si fidava del mio sorrisino bastardo e non salì mi aspettò a terra.
-"Dai Steve non preoccuparti. Non ti fidi di me?"
-"Non mi fido della macchina"
Rido ancora oggi.
La macchina che guidavo ora si mangiava l'asfalto a una bella velocità, reggeva i 190km/h .
Mi dovetti fermare per un po' avevo le ossa che mi facevano male e solo in quel momento notai un fascicolo sul sedile posteriore.
Era di Rumlow.
Niente, se non quello che sapevo gia.
Nel fascicolo c'era un biglietto dell'aereo e un paio di chiavi.
Un altra nota più in basso diceva:'le chiavi aprono un appartamento vicino al luogo in cui è Rumlow, per il biglietto credo tu ci sia arrivato. Non so come tu possa arrivarci senza considerando che siamo in America la macchina non basterà'.
Grazie ancora Tony.
Raggiunsi l'aeroporto e non so come non fecero storie per il mio braccio di metallo, forse Tony li aveva avvisati.
Salito sull'aereo riuscii a rilassarmi e mi misi ancora a pensare.
Non sapevo fare altro ultimamente.
Ancora una volta nei miei pensieri c'era Steve a cui dovevo la vita appunto per l'ennesima volta. Qualcosa nel mio cuore si fece strada, era nero come la pece e fremeva; l'impazienza e la paura di non essere abbastanza, la consapevolezza che Steve merita qualcuno di meglio e io dopo anni di esperienza sul campo mi ero fatto fottere da Rumlow.
Poco mi importava se fossi morto nel tentativo di ucciderlo, ma mi sentivo male al pensiero di lasciare solo ancora Steve.
Arrivai a destinazione. Sceso dall'aereo si presentò un uomo mi disse di lavorare per Stark e mi diede un cellulare.
-"Cosa ci dovrei fare?"
-"Il Signor Stark la contatterà presto".
Se ne andò come era arrivato.
Uscito dall'areoporto e imbucando la città sentii il telefono squillare.
-"Pronto"
-"Ehi! Baccio di ferro sei arrivato a destinazione, bene prendi un taxy e dirigiti verso la destinazione che ti manderò via messaggio. Tutto apposto? Le ossa sono ancora intere? Non hai perso le staffe con nessuno".
-"Grazie Tony, sto bene non ho ancora ucciso nessuno e penso che dopo Rumlow mi prenderò una pausa".
-"Fagliela pagare a quel bastardo sadico".
-"Consideralo fatto"
------------------
-"Bucky, lui è Sam"
-"Ci conosciamo già"
-"Lo so ma prima non era andata bene quindi vi sto ripresentando"
-"Piacere Sam io sono Bucky"
-"Steve devo proprio?"
-"Si Sam me lo hai promesso"
-"Piacere sono Sam, Steve ha insistito tanto".
-"Avvolte fa il prepotente non si ricorda che prima di essere l'uomo più forte del mondo era quello più debole e gli paravo sempre il culo".
-"Uhhh, queste cose sui fascicoli non ci sono dai su racconta!"
-"Ehhm ragazzi? Ma voi non vi odiavate?"
-"Shhhh"
-"Pettegole".
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top