Addio
« Si! » Rispose con un tono così deciso che l'attenzione della stanza si rivolse tutta verso di lui. Stava fermo, a guardare le facce dei presenti mentre piccole gocce di sudore scendevano dalla sua fronte.
Cominciava a sentire caldo. Molto caldo. Forse a causa dell'agitazione, ma per sua fortuna il momento fu interrotto da Nicolas che balbettò « P-p-perfetto! Le faremo s-sapere! »Vedendo il gesto di Roy anche gli altri due astronauti decisero di accettare la missione, anche se con aria titubante.
« Molto bene. Tra una o due settimane riceverete l'equipaggiamento d'esplorazione. Potete andare.» Mentre Giovanni si sistemava la cravatta Nicolas balbettò « B-Buona fortuna a-a-astronauti. »
Roy uscì da quella stanza porgendo un ultimo saluto a chi era all'interno per poi marciare per i corridoi a passo svelto. Cominciò a sudare nervosamente e i suoi passi si facevano sempre più svelti, come se volesse raggiungere la porta ed andarsene. Varie domande cominciarono a rimbombargli nella testa. Belle domande da cui non si aspettava una bella risposa.
Attraversò i laboratori senza nemmeno rispondere ai saluti dei vari scienziati, preferendo proseguire verso il portone d'uscita. Poco prima di arrivare al suo obbiettivo, Harry lo fermò.
« Roy. Allora, come è andata? » Roy lo guardò per qualche istante per poi pronunciare « Bhe... loro. Devo esplorare un pianeta, tutto qua. » Mentì. O almeno, in parte. Decise di non riferire che pianeta fosse, preferendo non allarmare Harry o qualcun'altro.
« Fantastico. Quale pianeta? I soliti o qualche luogo nuovo?» domandò estasiato HArry.
« Bhe... nuovo, ma non hanno dato informazioni. » Mentì di nuovo.
« Va bene. Quando avrai qualche informazione avvisami. » Si scambiarono un saluto e Roy prosegui ancora più veloce verso la porta di uscita. Appena la varcò, la chiuse con forza dietro le sue spalle si diresse verso la macchina e cominciò a mettere in moto, alzando un polverone di terra e polvere abbastanza denso da annebbiare le macchine parcheggiate dietro a lui. Superato i controlli, cominciò a tremare. Cominciava a chiedersi se ciò che avesse fatto fosse stata una emerita ca****ta o peggio. Mentre le foglie degli alberi sbattevano sul tettuccio dell'auto lui stava riflettendo se avvisare sua moglie o no. Non la voleva allarmare, forse, come aveva fatto con Harry, poteva mentire. Dirle di no sapere nulla a parte la data della partenza.
« E' meglio cosi!» esclamò ad alta voce.
*****
Arrivò il giorno della partenza. Dopo settimane passate tra esercitazioni e test, era finalmente tempo di partire. Ma Roy era disperato. Quando scese dalle scale i suoi figli lo salutarono con un morbido abbraccio. Per poco Roy non scoppiò in lacrime, ma doveva resistere. Aveva mentito alla sua famiglia, dicendogli che sarebbe stata una normale esplorazione, senza dire che pianeta fosse.
Jessie lo salutò con un dolce bacio sulle labbra, macchiando quelle di Roy di rossetto. Roy fece un sorriso per poi accarezzare dolcemente il viso di sua moglie. « Tornerò presto.» affermò Roy. « Lo spero»
Dopo aver salutato la sua famiglia, salutò Stella, che fu l'unica a capire la situazione e si rifiutò di salutare Roy per la tristezza. Scodinzolò un p'o, leccò la sua mano e poi distolse lo sguardo, entrando in uno stato di tristezza.
Roy uscì di casa mentre una lieve pioggerellina camuffava il volto pieno di lacrime. La stessa domanda rimbombava nella sua testa. Perchè l'aveva fatto? Era veramente sicura quella nave ora? Sarebbe tornato?
Salì in macchina, mise in moto e partì.
***
Arrivò ai laboratori. Ormai la pioggia si era dileguata e il suo volto riprese una colorazione più chiara mentre le lacrime cominciavano ad asciugarsi sul suo volto. Si dirisse immediatamente verso l'ufficio di Giovanni, oltrepassando i soliti mucchi di scartoffie. Appena entrò, notò Giovanni che si sistemava la giacca. Una giacca scura a righe bianche e sottili.
« Prego. Accomodati. » affermò Giovanni indicando una sedia. Roy si sedette per poi appoggiare le mani sul tavolo. « Ma... Boris e Jack? Dove sono?» domandò Roy guardando le due sedie vuote accanto a lui.
« Bhe, Boris verrà tra poco. Jack invece è in ospedale a causa di un incidente in bici. Una macchina lo ha preso in pieno. Fortuna che non l'ha messo sotto e l'ha solo spinto.»
«E chi lo sostituirà? » domandò perplesso Roy. « Tutti gli agenti migliori sono già in missione, perciò abbiamo deciso di mandare con voi suo fratello William, sempre se non è un problema. »
Roy fece cenno di approvazione per poi alzarsi. « Bhe... La partenza a che ora sarà? » Giovanni alzò la manica della camicia, mostrando un bellissimo orologio argenteo. « Tra... circa dieci ore. Eseguiremo un paio di test tra una ventina di minuti ,preparati. »
Roy fece cenno di conferma ma mentre stava per aprire la porta, Giovanni esclamò « Buona fortuna e che Dio ti benedica. »
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