Capitolo 3

I giorni che seguirono furono a dir poco magici. Non so quanto tempo rimanemmo nelle nostre stanze, so solo che Hypnos ci venne a chiamare perché gli Inferi stavano sprofondando del caos più totale senza la guida del loro signore. Ade si alzò di malavoglia, insultando pesantemente tutti i suoi servitori, facendomi ridere mentre l'osservavo prepararsi, giacendo ancora nuda sotto le sue coperte di velluto nero, unite ad alcune rosa che avevo portato con me. Ripensai a quelle ore passate nel letto insieme a lui, a tutte le cose che avevamo fatto, che ci eravamo detti, a tutte quelle cose che ci eravamo raccontati, a tutto il dolore che avevamo provato nello stare l'uno lontano dall'altra. Chiusi gli occhi e mi stesi supina sul letto, cercando di ricordare tutte le parole che ci eravamo confidati fino a quando non sentii un avvallamento sul letto al mio fianco. 

"Dormi un altro po', risolvo io gli imprevisti che questi incompetenti hanno creato."

Lo sentii lasciarmi un bacio sulle labbra, facendomi sorridere e scuotere la testa.

"No, da adesso che sono tornata ti aiuterò nei tuoi compiti, non voglio che lavori come mi hanno detto Ecate e Hypnos anche quando ci sono io."

Non attesi una sua risposta, invece saltai giù dal letto e, sotto un suo sguardo attento, indossai un meraviglioso vestito viola di pizzo con un'ampia scollatura e due spacchi laterali per le gambe. Gli presi una mano e lo tirai in piedi, per poi uscire insieme recandoci alla sala del trono. È stato bello sedermi nuovamente sul mio seggio, osservando tutta la stanza dall'alto. Quando mi voltai a guardare mio marito, assunsi il suo stesso sguardo ieratico, o almeno ci provai, che aveva lui, iniziando l'udienza di tutte quelle anime a cui i giudici mortali non avevano saputo attribuire una pena. Era stata una lunga e noiosa giornata soprattutto per quelle anime a cui io e mio marito avevamo assegnato il Tartaro o gli Asfodeli, che si dimenavano, supplicavano, chiedevano pietà, si gettavano ai nostri piedi, non ne potevo più! Prima in vita uccidevano, rubavano, picchiavano, poi a subirne le conseguenze chi doveva essere? Io? Mio marito vedeva quel mio cambiamento di umore e mi chiese più volte se volessi andare a riposare, cosa che io rifiutai ogni volta. Ero la regina di quei luoghi e come tale avevo dei diritti ma anche dei doveri, che dovevo rispettare. Inoltre, avrei fatto qualsiasi cosa pur di alleggerire il lavoro al mio amato dio, Hypnos mi diceva come durante la mia assenza avesse iniziato a lavorare con un ritmo che avrebbe ucciso anche il più potente dio, il mio fidato amico mi aveva detto che in tutti quei secoli in cui lo conosceva non lo aveva mai visto lavorare così tanto, facendomi stringere il cuore per il dispiacere ogni volta. 

Lavorammo fino a sera tardi, non mi ero mai sentita così stanca in tutta la mia vita. Sentii le gambe deboli e la vista appannarsi, avevo le vertigini e un senso di nausea sempre presente. Mio marito era impegnato a esaminare l'anima di un assassino ed era intento ad assegnargli la sua giusta punizione per questo non notò il mio malessere. Hypnos e Thanatos tenevano la povera anima ormai destinata al Tartaro ma il dio del sonno continuava a fissarmi, notando il continuo fastidio che provavo.  Provai ad alzarmi ma mi sentii cedere le gambe e, mentre stavo per scendere le scale per recarmi nelle  mie stanze, vidi tutto nero e l'ultima cosa che sentii fu il grido di Hypnos.

Cominciai ad aprire gli occhi ancora insonnolita, vedendo poi Hypnos al mio fianco che subito sorrise e Asclepio che stava intingendo un panno in una bacinella d'acqua.

"Dov'è Ade?"

"Se ne era dovuto andare, è stato chiamato per via di un disordine nei pressi del Cocito, ora sta lavorando nella stanza del trono ma è stato qui tutto il tempo."

"Perché? Per quanto sono svenuta?"

"È già da diverse ore."

Tentai di mettermi seduta, cercai di farlo lentamente ma già avvertii la testa pulsare. Dal bagno uscì una donna bassina con i capelli biondo platino, io l'osservai curiosa mentre si avvicinava con lentezza al mio letto. Io rivolsi la mia attenzione ad Asclepio, che stava preparando una boccetta pieno di una sostanza azzurrina che non sapevo bene cosa fosse. 

"Asclepio, chi è lei?"

"È Illizia, l'ho chiamata io."

"Illizia? E che ci fa qui?"

"Beh, mia signora, vengo sempre chiamata quando una donna è incinta."

Io spalancai la bocca e fissai il muro di fronte a me, non potevo credere alle parole che mi stava dicendo visto che mio marito stesso mi aveva avvisata, prima del nostro matrimonio, che non avremo mai potuto avere dei figli.

"Ma-ma sei sicura?"

"Sì da circa un mese."

Io saltai giù dal letto e corsi veloce per tutto il corridoio per andare nella stanza del trono. Appena mi ritrovai davanti il portone vidi la donna che ormai non vedevo da mesi. Non era cambiata affatto, così come, da quello che potevo vedere nei suoi occhi, i sentimenti che provava per mio marito. Subito mi fermò con rabbia, sistemandosi di fronte la porta.

"Non puoi entrare, il mio signore mi ha ordinare di non far entrare nessuno."

Sentii la furia salire e diffondersi in tutto il mio corpo, non volendo esplodere come il Vesuvio chiusi gli occhi e trassi un respiro profondo e, senza dire una parola, la scansai entrando nella sala. Ade si voltò immediatamente lanciando un sguardo inviperito a chiunque avesse osato palesarsi senza il suo benestare ma appena mi vide il suo sguardo si addolcì e divenne subito preoccupato. Scese immediatamente dallo scranno e si diresse verso di me mentre io gli saltai in braccio sorridente, guadagnandosi uno sguardo allibito da parte sua e uno velenoso da parte di Menta.

"Mio signore non sono riuscita a fermarla, per..."

"Menta, esci."

Lei se ne andò con la testa china mentre lui mi scansava una ciocca di capelli dal viso e mi si rivolgeva con una voce grondante di preoccupazione.

"Hey che succede? Cos'hai? Cosa è...?"

"Sono incinta!"

"Cosa?"

Vidi che i suoi occhi si riempivano di stupore mentre iniziava a balbettare sbigottito.

"Io... tu... noi..."

"Non so com'è successo ma a quanto pare le Moire hanno assecondato il nostro desiderio."




Hey salve a tutti! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, l'ho lasciato un po' in sospeso perché voglio riprenderlo nel capitolo  dedicato esclusivamente ad Ade. 

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