Capitolo 5 - Lo specchio
Mi sveglio e noto che sono soltanto le sette. Mi sento riposato, ma comunque in ansia. Meg nel pomeriggio sarebbe stata da sua madre assieme a Sam. Ed io avevo in programma di passarlo con Rose. È un rischio qui da me, ma la voglia di vederla e riaverla è tanta. Ho già pianificato ogni cosa e inserirò l'allarme della porta d' ingresso. Sono agitato, ma il pensiero di ripetere mi elettrizza.
La camera degli ospiti è pronta per noi. Dopo colazione, mi faccio una doccia e mi dedico a sistemare alcune cose. Meg, dopo pranzo parte assieme al mio piccolo e rimarrò finalmente solo. Scrivo un messaggio alla mia piccola impertinente ed attendo una sua risposta.
-Piccola, ci troviamo alle 15 a casa mia. Ho una sorpresa per te. Sei pronta?
- Va bene. Ma non posso restare per molto.
-Perché?
-Per diverse ragioni...
-Non devi preoccuparti...
-Devo. A dopo. Tua.
Ormai sono le due passate quando finiamo di pranzare. Meg prende le sue cose e carica Sam in macchina. Alle 14.25 parte. Saluto la mia famiglia e chiudo il portone. Sospiro e preparo qualche stuzzichino e un po di spumante. Indosso una camicia e un jeans scuro ed infine resto in attesa del suo arrivo. Attendo bramoso la mia dolce sottomessa e ripenso alle sue parole scritte soltanto poco prima.
"Chissà cosa volesse dirmi?"
Sospiro nuovamente e seduto sul divano mi gratto la barba rasata e rifletto su noi. Su chi siamo. Su cosa vogliamo e cosa realmente cerchiamo.
Arriva puntuale e quando apro la porta non riesco a resistere e la trascino all'ingresso. La sbatto alla parete, la guardo eccitato ed infine, la mia lingua si congiunge alla sua. Lei è qui. Lei è mia. La lascio poco dopo e la conduco in cucina. È nervosa e un po intimidita. Nonostante abbia passato molto tempo a casa mia, in questo momento non è in veste di babysitter ma di sottomessa. E non solo, è spaventata per un possibile rientro di Meg. La capisco ma non potevo resistere, non altri giorni.
Le porgo il pacchetto e le dico: << È per te, piccola. >> Arrossisce e poi sorride. Ricambio a mia volta e la induco ad aprirlo. Ormai sono curioso pure io della sua reazione. Scarta i due pacchetti con le mani un po 'tremanti ma alla fine apre il piccolo dono e lo osserva curiosa.
<< Ti piace? >> Dico curioso. Sorride e si avvicina.
<< Molto mio signore... E mi dica... Come dovrei usarle queste due palline. >> Dice. Muovendole di fronte a me.
<< Beh, prima dobbiamo lubrificarle. >>
<< Ah, davvero? >> Senza che le dica altro, se le porta alle labbra e le mette in bocca. La guardo stupito e il mio membro freme a quel gesto sporco ed eccitante. Le succhia ed infine me le porge. E conclude: << Adesso ... Tocca a te, mio padrone. >> Sospiro e sorrido beffardo.
<< Vieni. >> Mi prende la mano e la conduco in camera da letto e la faccio mia.
Sono passate le quattro. Quando cadiamo l'uno sopra l'altro appagati ed esausti. La guardo ammaliato. Sono stregato da quella meravigliosa creatura dai capelli rosso ramati. La osservo mentre sistema la sua collana con una piccola perla verde. La regola sotto al suo collo lungo e soffice. Mi avvicino e le pongo un bacio all'incavo di esso. Continuo a stuzzicarla e sorride a quel mio piccolo gesto affettuoso. Si stacca poco e si alza in cerca dei suoi indumenti. Continuo il mio gioco e non le stacco gli occhi di dosso. La osservo in ogni suo gesto o piccolo spostamento. Noto uno sguardo grave e serio nel suo volto e mi chiedo cosa le sia successo. Avrò esagerato con la benda, le palline e le corde?
"Erano troppo le cose da sperimentare?" Sospiro e chiedo allarmato.
<< Rose... Tutto apposto? >>
<< Si certo. Perché? >> Dice stizzita.
<< Beh, dal tuo tono di voce, non sembra. Che succede? Ho esagerato? >> Dico preoccupato.
<< No. Affatto. >> Sospira e lascio che prenda coraggio per poter continuare. Poi si siede sul bordo del letto e riprende: << Vedi... Tu sei fantastico e meraviglioso. Mi piaci veramente, ma io provo dei sentimenti che vanno oltre ciò che siamo. Insomma... Tu sei padre e marito, ed io, sono soltanto la ragazza di passaggio. >>
Si volta e cerca di scrutare una mia possibile reazione. Non le rispondo. Continuo a guardarla e a godermi il suo corpo meraviglioso. Le accarezzo una guancia dolcemente e lei sussulta. Si gode la mia mano che scorre piano piano lungo il collo, poi scivola giù in basso al suo petto ed arriva al suo seno. I suoi capezzoli sono turgidi al mio lieve e affievolito tocco. L'ammiro e mi lascio cadere la testa da un lato gustandomi ogni mio passaggio. << Rose... Io sono pazzo di te. Mi fai sentire vivo. >> I suoi occhi brillano gioiosi nei miei. Poi, si avvicina e mi sussurra dolcemente: << Lucas tu in me cosa vedi? >> Sorrido beffardo e le rispondo: << Vedo tutto ciò di cui ho bisogno adesso. >> Mi travolge in un bacio inaspettato e pieno di passione. Mi divora e si sazia di me. Un essere inutile. La voglio. Ancora. Ma questa volta voglio poterla assaporare e ammirare sotto il mio sguardo attento e severo. Mi stacco e le ordino di alzarsi. Esegue senza obiettare e fa come le dico. << Brava, la mia piccola. Adesso guardati allo specchio. >> Mi guarda confusa, ma esegue.
<< Bene. Resta lì. Non muoverti. Capito? >>
<< Sì. >>
<< Si, come? >> Le sussurro all'orecchio.
<< S-sì, Signore. >> Sorrido e le tocco una natica accarezzandola. Mi perdo nel suo sguardo riflesso, e lei nel mio. Mi soffermo per un poco su quei seni morbidi e il membro ormai duro, preme tra le sue natiche. Continua a guardarmi, come le ho ordinato e sorrido nel vedere come non si oppone mai ad ogni mio capriccio, o almeno non per il momento. Mi sento impavido e non riesco a controllare l'eccitazione che provo dentro di me. Gioco con i suoi capezzoli fino a farli diventare turgidi. Poi, mi sposto sul suo clitoride ed inizio a muovermi con le dita formando piccoli cerchi. Si bagna all'istante e mugola sotto quei tocchi. << Voglio frustarti, piccola mia? Che ne pensi? >> Chiedo eccitato. Annuisce e sorride lievemente. È divertita quanto me.
" Cazzo."
Mi sposto e raccolgo i miei jeans da terra, poi afferro la cintura e la estraggo dagli occhielli. Torno dietro di lei ancora più carico.
<< Appoggiati allo specchio e chinati in avanti e con il sedere all'insù. >> Esegue l'ordine e mi godo quel piccolo movimento. Il suo sedere si mostra a me splendente e pronto ed io inizio a giocare. Le schiaffeggio le natiche una ad una. A poco a poco, diventano più colorite e sorrido divertito.
<< Ti piace piccola? >>
<< Mmh ... Si non smettere mio signore. >> Sussurra. Geme e stridula ad ogni mio colpo. Poi senza lasciarle modo di elaborare, le sferro un colpo deciso con la cinghia. Sussulta e la vedo inizialmente stranita.
<< Stai bene? >> Dico scrupoloso.
<< Si... Scusa. È stato intenso ed inaspettato al tempo stesso. Ti prego continua. >> Dice divertita. Ricambio l'entusiasmo e le sferro un altro colpo. << Ti piace mia dolce ed affettuosa cagnolina? >>
<< Mmh ... Ah... sì ... Ancora. Ti supplico. Non ti fermare. Ti prego. >>
<< Non è mia intenzione, piccola. >>
Mi perdo nuovamente dentro di lei. Mi sazio del suo corpo e mi lascio avvolgere da quell'atto di puro ardore. Geme nuovamente all'ennesimo colpo. Le sue mani aggrappate allo specchio appannano lievemente i bordi. La osservo e mi godo il suo viso leggermente arrossato e supplicante. Ormai quasi al culmine, grugno a denti stretti al suo orecchio e senza lasciare i suoi fianchi aumento sempre più la spinta. << Oh, sì ... >> Esulto. Al culmine, mi lascio travolgere da un intenso ed appagante orgasmo e poco istanti dopo anche Rose si lascia andare. Stremati e ansimanti riprendiamo possesso di noi. Le accarezzo il volto e mi perdo nei suoi occhi. Cerco di scrutare i suoi pensieri ma non scorgo nulla. Ci rivestiamo venti minuti dopo e senza aggiungere parole al pomeriggio appena trascorso, ci salutiamo poco dopo le cinque. Rose è rimasta con me. Nonostante il nostro rapporto difficile, lei si è lasciata cullare e scopare da me. Lo vedo che vorrebbe un uomo diverso, ma il nostro rapporto va oltre le classiche e futili relazioni. Noi ci apparteniamo. Il nostro corpo appartiene ad entrambi e fino a che ad entrambi va bene, tutto resterà così. Senza che niente cambi. Senza che nessuno possa soffrire ulteriormente. Io le voglio bene, ma l'amore è altro per me. E lei non è l'amore della mia vita. Lei è la donna che desidero e bramo nei miei pensieri perversi ed oscuri. Solo questo. Ed io, la terrò con me finché lei vorrà restare al mio fianco.
Buona sera... Nuovo capitolo tutto per voi. Scusate l'assenza. Buona lettura. Gessi ❤
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