Scogliera, mezzanotte
È seduta sulla sabbia bagnata, le ginocchia strette al petto. Vicino a lei giace un fagotto scuro: quello che resta dei vestiti che si è tolta poco prima.
Il ragazzo la guarda, cercando inutilmente di scorgere tratti di stoffa sulla sagoma di quel corpo che lui sente essere pallido.
-Dovresti vestirti
~Non puoi saperlo
La ragazza allunga le gambe e l'acqua le lambisce le caviglie.
Mille piccoli crostacei si ritirano nei loro anfratti, animando le rocce scure.
-Che cosa sei ?
Il ragazzo si siede e aspetta, perché ormai ha capito che non può fare altro. Stavolta ha portato un accendino.
Lei si porta lentamente una sigaretta alle labbra e l'accende ancora prima che lui possa offrirsi per compiere quel gesto. L'odore pungente del fumo si mischia con quello salato del mare.
~Una stella
-Le stelle sono corpi celesti
La ragazza esplode in una risata, sia calda che fredda allo stesso tempo.
~Non lo puoi sapere finché non lo vedi con i tuoi occhi, no ?
-Le stelle sono corpi celesti. Lo sanno tutti. Tu non mi sembri un corpo celeste
~Tu mi dici così, ma hai mai davvero visto un corpo celeste? Intendo di persona, da vicino. Ne hai mai toccato uno?
Il ragazzo volta la testa e guarda l'orizzonte, o almeno quella che crede sia la linea dell'orizzonte, perché ad una certa ora della notte non esiste più una chiara distinzione tra il mare ed il cielo e diventa impossibile decidere se è l'acqua ad aver invaso il cielo o il cielo ad aver invaso l'acqua.
~Come mai mi hai fatto questa domanda?
La voce della ragazza non ha sesso. Se ne accorge solo ora, lui, e si accorge anche che in realtà non ha nessuna garanzia del fatto che sia seduto accanto ad una ragazza.
Non lo sa. Non sa perché ha deciso di porre proprio quella domanda, tra le tante altre che avrebbe potuto formulare.
-Non ne ho idea, del perché ti ho chiesto una cosa tanto stupida. È ovvio che sei una persona, una ragazza in carne e ossa, esattamente come me, e niente ti distingue da altri milioni di ragazze
Oltre alle onde, riempie l'aria un silenzio elettrico.
~Io non sono come miliardi di altre ragazze, credimi. Non sono neanche come miliardi di altri ragazzi, se questo può consolarti
-Un sacco di persone dicono così, che ti piaccia o no, e sono tutte identiche
Le parole si perdono nel vento, forse è il mare stesso a berle e a trascinarle in profondità prima che raggiungano le orecchie della ragazza, o almeno, lui spera che sia così. Si è pentito prima ancora di pronunciare quella frase e ora sta aspettando e sperando che quella figura sconosciuta non lo abbandoni per via della sua stupidità, che non lo abbandoni come tutte le persone che avrebbe voluto appartenessero alla sua vita.
~So bene, molto meglio di te, quanto le persone siano simili tra di loro. Non mi stai rivelando nessuna verità nascosta, o il significato della vita, o il suo scopo. Anzi, tra noi due, chi si crede più in alto di tutti sei tu
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