Capitolo 51

Doppio pov

Grazie alle poche energie rimastele, Lillybeth riuscì ad aprire un passaggio per il loro mondo, questo enorme sforzo però, la condusse al confine tra la vita e la morte. Amos ed Elijah non avrebbero mai voluto spingersi a tanto, ma la situazione era davvero critica e non c'erano altre opzioni.

Per la prima volta, dopo un tempo indeterminato, Amos era combattuto. Da un lato, voleva sfoderare la sua spada, attraversare quel dannato portale e salvare le ragazze, ma, dall'altro, sperava che non fosse la sacerdotessa a farne le spese. Oltre alla marea di problemi che li stava attualmente travolgendo, il portale si stava per richiudere e non c'era più tempo per stare a girarsi i pollici.

Vista la sua evidente indecisione, il fratello decise di prendere in mano la situazione e di intervenire.

«Senti, comprendo il tuo stato d'animo e vorrei solo che riuscissimo ad uscire tutti incolumi da questa situazione e che tornassimo alla nostra vita normale, ma, se vogliamo che ciò accada, dobbiamo attraversare questo portale e salvare le nostre compagne. Non possiamo permettere che Lillybeth abbia messo a rischio la sua vita per nulla.» Gli spiegò Elijah, col sudore a imperlargli la fronte, osservando la loro unica opportunità ridursi sempre più.

Non dandogli neppure il tempo di pensare, lo prese per le spalle e questa volta non fu altrettanto delicato.

«Sentimi bene, la famiglia di Clara farà di tutto per impedire che succeda qualcosa alla sacerdotessa, mentre noi attraverseremo quel portale buttandotici dentro anche di forza, se necessario e una frase del genere avresti dovuto dirla tu a me e non il contrario. Sul serio fratello, Clara e Eliza hanno bisogno di noi.»

Finalmente, queste parole posero fine ad ogni suo dubbio, risvegliando il suo spirito guerriero.

«Hai ragione.» E, afferrando il fratello per un braccio, neanche si portasse dietro una bambola di pezza, si affrettò a raggiungere la meta.

«Signori, non temete, userò qualsiasi mezzo necessario, ma vi garantisco che potrete presto riabbracciarla. Vi prego però, di occuparvi di lei.» Concluse indicando la loro salvatrice.

«Faremo di tutto. Voi pensate a salvare la nostra piccola e la ragazza in sua compagnia.» Disse la madre, inginocchiata al fianco di Lillybeth, appoggiata dal resto dei familiari.

E senza ulteriori indugi, i due eroi oltrepassarono il passaggio, pochi attimi prima che si chiudesse.

Su Lyria, invece...

Clara era miracolosamente riuscita ad evitare il colpo del nemico, abbassandosi all'ultimo. Il colpo aveva ridotto in briciole la sequoia dietro le spalle delle ragazze. Era una scena a dir poco raccapricciante.

«Suvvia, non essere così ostile e lascia che ti uccida. Ti prometto che sarà indolore.» Disse sadicamente quel pazzo, nel mentre Clara, approfittando del suo momento di pomposità, riuscì a liberare la compagna dalle catene, lanciandole contro una piccola ampolla rosa che le dissolse all'istante.

"Grazie a Dio che l'avevo ancora dietro. Lillybeth disse che la polvere di Mandragora sarebbe stata utile all'occorrenza e quanto aveva ragione." Pensò la ragazza, preparandosi al contraccolpo.

«Tesoro, ti ringrazio per il tuo indispensabile aiuto, anche se avrei benissimo potuto farcela da sola, ma ora ti consiglio di restare in disparte e di osservare la maestra all'opera. Non sia mai che ti facessi qualcosa, dovrei sorbirmi quei due cavalier serventi a tempo indeterminato.» Esordì Miss Verde, parandosi dinanzi alla ragazza e imprigionando i lacchè del nemico tra rami e arbusti.

«Devo dire che non pensavo di potermi divertire tanto con voi due, però sono lieto di aver dovuto cambiare idea. In ogni caso, i piani di conquista richiedono tempo e fatica, perciò non ho molto tempo da dedicarvi.» Disse l'uomo con un inquietante sorriso e un tono di voce falsamente calmo.

«Eliza, attenta...»

Successe tutto in pochi attimi, ma, sfortunatamente la sua potente freccia sacra colpì un altro bersaglio...

Ebbene sì, quell'essere malvagio aveva trasportato all'ultimo Eliza dinanzi a sé, per farsi scudo col suo corpo. Purtroppo era troppo tardi e la freccia di Clara si conficcò dritta sotto la clavicola sinistra della ragazza.

«No, no. Ti supplico, non chiudere gli occhi, va bene. Ti assicuro che sistemerò tutto e che torneremo da Amos ed Elijah sane e salve.» Disse la rossa, nel frattempo, avvicinatasi e accucciatasi accanto a lei. Anzitutto, si tolse la maglietta, usandola per fare pressione sulla ferita. Doveva estrarla al più presto.

«Guarda un po' se mi tocca farmi salvare da te.» Rispose la ferita con un soffio di voce, aggiungendo: «Non è colpa tua. Mi fido di te.» E dopo ciò, perse i sensi.

«Bene, bene. Farò fuori entrambe le donne della vita di quell'empio traditore. Avrei dovuto ucciderlo ormai secoli orsono, sfortunatamente ho il cuore tenero. Comunque, adesso ho tutto il tempo di rimediare. Rimembro ancora il giorno in cui condannai a un destino ancor peggiore della morte i suoi genitori, non prima però, di aver lasciato loro credere che uno dei loro amati eredi fosse morto per mano mia. In quel momento, agii, spezzando le difese del generale e di sua moglie. Per il resto, era solo questione di tempo. Nessuno fu più in grado di prendere le redini del popolo come il padre del tuo amato e io dovevo solo restare nell'ombra ancora per un po', in attesa di tempi maturi per attaccare e finalmente riunire tutti i popoli sotto la mia guida.» Spiegò a Clara, tenendola per il collo con un solo braccio, giusto il minimo indispensabile per non farla svenire prima di aver terminato il suo folle sproloquio.

«Comunque, capisco quello stupido sentimentale; da quanto ho potuto constatare sei un vero bocconcino, è proprio un peccato dover porre fine alla tua vita.»

La vista le si stava offuscando e la sua presa si stava serrando sempre più. Un'ultima lacrima di rimpianto bagnò il volto della giovane, consapevole che non avrebbe più rivisto i suoi cari, né Amos. Aveva dato la sua parola a tutti, dicendo che non avrebbe permesso che accadesse nulla a nessuno, però non era riuscita a mantenerla.

Proprio quando tutto sembrava ormai perduto, Clara vide aprirsi un portale dietro le spalle del suo quasi assassino, dal quale vide uscire due saette, una gialla e una nera, o almeno così parevano.

Il folle non ebbe neppure il tempo di capire cosa stesse avvenendo che venne trafitto da due lame dorate e scintillanti. Clara sentì la presa allentarsi, ma lei, non aveva più la forza di reagire e cadde a terra con lui.

Neanche a dirlo, ancora confusa e dolorante, scoprì che i due misteriosi salvatori erano proprio Amos ed Elijah, arrivati veramente al momento giusto.

L'uomo, guardandoli con uno sguardo ricolmo d'odio e disprezzo, disse loro: «I vostri amati genitori rimarranno a patire nel limbo per il resto dell'eternità. Quale vendetta migliore? Non potrò governare tra i regni, ma avrò definitivamente distrutto il mio nemico e tutta la sua stirpe. I miei adepti porteranno avanti la mia "missione".» Dopo ciò, l'Oscuro chiuse gli occhi, pronto ad esalare l'ultimo respiro sotto gli sguardi carichi di dolore dei due giovani uomini, convinti di aver firmato la condanna alla dannazione eterna dei genitori.

Clara, rianimatasi, raccolse le forze e si rimise in piedi, avvicinandosi all'uomo e poggiando una mano sul petto insanguinato. Non sapeva che cosa l'avesse spinta, ma sentiva di doverlo fare. Attingendo alla sua massima concentrazione, la giovane riuscì a visualizzare ciò che nascondeva lo spirito del moribondo e a carpire le informazioni necessarie.

Pochi attimi dopo, la visione cessò e l'uomo, finalmente, spirò.

Amos si era accovacciato accanto a lei, chiedendole cose avesse fatto, mentre Elijah era corso a controllare la Eliza.

«Sono riuscita a capire come tirare fuori i vostri genitori. Non chiedermi come, ma ce l'ho fatta. Ma voi come fate ad essere qui? Lillybeth come sta? E la mia famiglia? Staranno morendo di paura, devo assolutamente...» Ma anche stavolta, come ogni qualvolta iniziasse a parlare a mitraglietta, Amos le tappò la bocca con un bacio, a cui lei fu ben contenta di rispondere.

«Devi smetterla di baciarmi ogni volta che faccio un discorso serio...»

«E perché mai? Io adoro baciarti.»

«Senti, prima o poi dovremo parlare di ciò che sta succedendo tra di noi...»

«Non c'è niente di cui parlare. Io mi sono innamorato di te e tu di me. Non so cosa succederà domani, ma ti assicuro che farò in modo di restarti accanto...» Questa volta fu preso lui in contropiede dalla ragazza.

«Domani ce ne preoccuperemo, per ora pensiamo a tutto il resto.»

«Scusate piccioncini, non vorrei turbarvi ma ci sarebbe una ferita qui.» Elijah aveva usato i suoi poteri curativi per lenire il dolore, comunque la ferita andava trattata.

«Amos, accompagna Clara indietro, io porterò Eliza al villaggio più vicino in cerca di un medico.» Esordì Elijah, prendendo delicatamente la donna tra le braccia. Quest'ultima però, prima di andare afferrò il polso di Clara e la ringraziò di aver mantenuto la promessa.

Dopo ciò, i due volarono via verso il villaggio più vicino, lasciando nuovamente soli Amos e Clara, proprio come quando era iniziata.

«Beh, sei pronto a ciò che ci aspetta da me?»

«Dopo tutto quello che ci è capitato, penso di poter sopravvivere persino alla tua famiglia.»

Dopo un'animata risata e con le mani timidamente intrecciate, i due riattraversarono nuovamente il portale, coscienti che il loro compito era tutt'altro che finito.



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