Capitolo 36
Amos
Dopo aver riacquistato forma "umana", i tre dovevano meditare su cosa farne di quel "Mangia uova". Clara decise che non c'era più tempo per tergiversare, andando così a interrogare il povero malcapitato!
«Allora signor Squama vivente, se tieni alle penne, o meglio, alle squame, ti conviene dirci perché sembri conoscere tanto bene i miei amici e come recuperare la Statuetta. Il suo ritrovamento è di vitale importanza, poiché, senza di essa e gli strumenti sacri restanti, l'intero mondo è in pericolo, alla mercè delle più oscure e abbiette creature, che non si faranno alcuna remora a rovinare tutto quanto di bello esista. In più, vogliamo che liberi questo popolo dalla tua fastidiosa presenza. Nel mio mondo si suol dire che "l'ospite è come il pesce, dopo un po' puzza" e, se non l'avessi capito, il "pesce" in questione sei tu!» Dichiarò la ragazza, agendo d'impulso come sempre!
Amos, ancora piuttosto irritato per essere stato lanciato come una pallina da ping – pong e aver lasciato praticamente tutta la gloria al pennuto biondo, intervenne a sua volta, con un approccio leggermente diverso da quello della compagna.
Come prima cosa, vedendolo sorridere con quella linguaccia biforcuta, gli tirò un cazzotto talmente potente da fargli girare quella faccia da schiaffi.
Gli occhi di Clara si sbarrarono come quelli di una triglia al forno al vedere tale scena. Beh, considerando l'orgoglio del drago oscuro era già tanto che non l'avesse fatto arrosto! Anche Elijah avrebbe voluto dare il suo contributo, ma pensò fosse meglio astenersi e mettersi in "platea" con la rossa.
«Dunque, se non vuoi diventare la nostra cena, ti consiglio d'iniziare a cantare e a dirmi perché sembri conoscerci tanto bene.»
«Povero stolto, ti consiglio di non provocarmi tanto, dato che potresti pentirtene amaramente. Preferisco parlare con la giovane fanciulla che porti con te, mi è molto più simpatica di te.»
Al sentire tali parole, Amos fece un buco nel muro dietro le spalle del prigioniero. Persino la parete pareva fumare dalla rabbia con cui era stata colpita!
Nel mentre nessuno sembrava essersene accorto, anche Elijah era tornato sul luogo dell'incontro e sembrava altrettanto furioso.
Visto e considerato che era rimasta l'unica a distanza di sicurezza, Clara pensò bene di buttarsi nella mischia anch'ella, dato che persino il tiro a segno là presente, la reclamava!
I due dragoni si voltarono allo stesso tempo nella sua direzione, con uno sguardo più folgorante di un fulmine.
«Sentite, tutto questo testosterone conservatelo per le battaglie e non per giocare a chi ce l'ha più lungo. Non siete galli in un pollaio e io non sono una gallina! Detto ciò, passiamo alle cose serie. Allora Ciccio, penso tu abbia notato che i miei amici, al momento, non sono molto propensi al dialogo, perciò, se tieni alla tua mandibola, ti suggerisco di vuotare il sacco.»
In tutto ciò, il cielo su di loro continuava ad annuvolarsi sempre più, come se fosse in arrivo una tempesta, o qualcosa del genere!
«Dopo facciamo i conti.» Esordì minaccioso Amos, manco avesse fatto qualcosa di sconvolgente!
"Che poi ha avuto una reazione decisamente esagerata. Ok, non sarò forte come loro, ma sto anche imparando il fatto mio, perciò non c'è bisogno di una tale iperprotezione." Pensò tra sé e sé.
«Non c'è niente da contare, se non il fatto che ogni volta vogliate tenermi fuori quando arriva il meglio.» Rispose lei, con tanto di occhiolino.
«Lasciamo perdere.» Affermò rassegnato il bel moro.
«Scusate, per quanto sia bello assistere a questi simpatici siparietti, avrei altri piani per il resto della giornata, perciò potremmo risolverla in fretta?» Si intromise la biscia parlante.
I tre si voltarono verso il loro nemico in attesa di risposte.
«Ti sei mai chiesto come mai tu ti sia sempre sentito tanto diverso da quelli del tuo popolo, Amos?» Chiese lui, rivolgendosi al drago oscuro.
«E questo cosa diavolo c'entra? Guarda che se è un modo per cercare di tirarti fuori d'impiccio, ti informo che i tuoi sforzi saranno vani.» Replicò il moro. A tutti i presenti pareva di trattenere il fiato da ore, era una sensazione a dir poco sgradevole. E proprio quando si pensava che la situazione non potesse peggiorare, ecco che puntualmente si scopre che non c'è mai limite al peggio!
Dal fulcro della tempesta che stava avendo luogo sopra le loro teste, si vide brillare una sgargiante luce verde che fece correre un brivido lungo la schiena di Clara, la quale purtroppo credeva di sapere già chi sarebbe uscito da quella pacchiana folgore verde!
«E ti pareva che questa non si sarebbe rimessa in mezzo. Ma si può sapere cosa vuole ancora?» Si domandò la ragazza ad alta voce, vedendo letteralmente scendere dal cielo la fata Pantene.
«Sono qui per dare una mano.» Chiarì la donna.
«Bene, allora puoi tranquillamente tornartene da dove sei venuta, dato che il rettile laggiù l'ho steso io.» Affermò la giovane, con un po' di sana autoproclamazione!
Mentre Miss Verde stava per rispondere per le rime, il Mangia uova decise di non aver voglia di passare il resto della giornata legato come un salame, iniziando finalmente a vuotare il sacco.
«Ebbene, il motivo per cui ti sei sempre sentito diverso è perché lo sei. Tu non sei nato nella tribù degli Oscuri, ma nella nobile stirpe dei draghi Dorati.»
Ecco qua, la bomba era stata sganciata, l'unica cosa da sperare era che non mietesse troppe vittime.
«Cosa diavolo ti stai inventando, maledetto verme?! Perché mai dovrebbe essere andata così? Per quale motivo, se fosse come dici tu, mi sarei ritrovato a crescere lontano dalla mia gente?!» Tuonò Amos, facendo definitivamente crollare la precaria parete. Clara si mise in mezzo giusto in tempo per evitare facesse lo stesso con la faccia del loro ostaggio.
«Cerca di calmarti, se lo riempirai di botte non riuscirai a sapere la verità. Non farlo per lui, ma per te. Non è giusto che tu ti metta al suo livello.» Lo scongiurò lei, aggrappandosi al suo braccio, nel tentativo di trattenerlo, pur senza molto effetto. L'altro braccio, invece, fu agguantato dall'altra "pretendente", la quale non si lasciò certo sfuggire l'occasione!
«Dato che i presenti sono tutti in trepidante attesa, sarò lieto di soddisfare la vostra curiosità. Ebbene, i nostri cari paladini della legge, chi più chi meno, in realtà, sono due fratelli separati alla nascita. Ecco a voi la tanto decantata verità.»
Se quella di prima era una bomba, questa poteva tranquillamente ambire al rango di cataclisma! La verità aveva appena iniziato ad affiorare e, sotto la superficie, c'era un intero "iceberg" da scoprire!
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top