Capitolo 33
Clara
Avete presente quella fastidiosa sensazione di sentirsi di troppo? Non credo ci sia nessuno che possa affermare con certezza di non averla mai provata; ebbene neanche Clara ne era immune, anzi, se avesse potuto, avrebbe preferito essere inghiottita da una voragine nel terreno, finendo nel tunnel che conduce al Paese delle Meraviglie. Sfortunatamente, però, il terreno non sembrava intenzionato ad aprirsi, perciò avrebbe dovuto inventarsi qualcosa per smuovere le acque.
La fata con la perfetta messa in piega non sembrava affatto intenzionata a mollare l'osso e lei non sapeva come comportarsi. Insomma, era tuttora incerta dei suoi sentimenti, perciò come poteva sperare di competere con un amore letteralmente millenario! Ma, nonostante questi dubbi tartassanti, era certa di non volerla al fianco di Amos! Dunque, preso un bel respiro e armatasi di coraggio, la giovane accelerò il passo e si avviò nella loro direzione, posizionandosi a sinistra del drago.
Amos era talmente assorto che non sembrava neppure aver notato la sua presenza, ma, in realtà, era tutto l'opposto, dato che proprio mentre Clara stava per rallentare e tornare vicino a Elijah, si sentì afferrare delicatamente il polso. Non servivano parole, Amos aveva solo bisogno di sentirla fisicamente ed emotivamente vicina. Questa scena colpì nel profondo Eliza, spostando velocemente lo sguardo e iniziando a dire loro come accedere al Labirinto.
«Una volta dentro, starà a voi riuscire ad arrivare in fondo e affrontare il guardiano della statuetta, io non posso proseguire oltre.» Spiegò lei statuaria, sforzandosi di non guardare la scena di fronte a sé.
In quel momento, Clara si sentì davvero in colpa per lei, per via dei suoi sentimenti per Amos e per essere entrata, suo malgrado, in questo bizzarro triangolo, ma ormai non avrebbe davvero saputo come tirarsene fuori!
Amos rizzò subito le "antenne" al sentire che la donna non sarebbe stata il loro Cicerone in questo percorso ed era intenzionato a scoprirne il motivo.
«Come minimo, ci sarà una bella trappola ad attenderci, mentre tu sarai già a chilometri di distanza, pronta a fregare il prossimo fesso di turno che sarà tanto stupido a fidarsi di te.» Obiettò il drago, quasi cercando di aumentare quel crepaccio di distanza emotiva venutosi a creare tra loro.
Per amor di verità, anche Clara doveva ammettere che il dubbio che volesse salvarsi "le ali" l'aveva sfiorato lei, anche se era quasi certa che non avrebbe cercato di minare ulteriormente le infinitesimali possibilità di ottenere il suo perdono.
Per cui, stanca di starsene lì imbambolata a fare la bella statuina, la ragazza si frappose fra i due a mo' di arbitro che cerca di placare una rissa: le mancavano solo cappello e fischietto e poi sarebbe stata a posto!
Vista la molto probabile malaparata in arrivo, anche Elijah pensò di mettersi in mezzo, probabilmente stanco di tutti questi ritardi per via delle beghe dell'ex coppia. Una volta sulla scena, nel mentre i due continuavano ad azzuffarsi come cane e gatto, o meglio come cane e gatto con poteri magici, il bel biondo pensò bene di sollevare Clara tra le sue forti braccia, spostando tutta l'attenzione su di sé.
«Perdonami Elijah, ma non mi sembra proprio il momento più adatto per un colpo di scena del genere, perché piuttosto non proviamo a placare gli animi? Sennò non torneremo con quella statuetta da Lillybet neanche nel 2050!» Gridò quasi la ragazza, rossa come un peperone per via della strana situazione venutasi a creare.
"Altro che triangolo, qui siamo passati direttamente al quadrato e spero vivamente di non arrivare al pentagono!" Pensò la ragazza, sperando ardentemente che spuntasse uno di quei mostri orribili e putrescenti, piuttosto che dover continuare a prendere parte a quest'improvvisato teatrino!
"Ma dove sono i cattivi quando servono?!" Continuò lei, non accorgendosi, però, di aver esplicitato il pensiero a voce alta, facendo calare il silenzio. Poteva davvero essere più imbarazzante? Ovviamente sì, dato che anche il signor riccio si sentì in dover di intervenire e dire la sua!
«Perdonate l'intromissione, ma credo sarebbe meglio che lasciaste le vostre problematiche personali a dopo, perché più tempo perdiamo, più ne acquisisce il nostro nemico.» Proferì lui, abbassando il tono sempre più, forse dispiaciuto di aver rovinato l'azzuffata di gruppo.
«Riccio, questo è il tuo giorno fortunato, perciò stavolta eviterò di ucciderti, per quanto riguarda noi, andiamo.» Disse Amos, rivolgendosi ai due compagni di viaggio, non degnando minimamente Eliza. Nel frattanto, Elijah ancora non mollava la presa, perciò Clara si trovò costretta a chiedergli di rimetterla a terra (per quanto comoda stesse).
«Perdonami mia cara, volevo solo smuovere un attimo le acque e tornare sui nostri passi.» Dichiarò lui col suo solito tono suadente, accarezzando una sua morbida ciocca rossa, lasciandola sempre più confusa e un Amos sempre più furioso!
«Bene, se abbiamo chiuso con i colpi di scena, io direi di avviarci... però, se ti serve ancora un minuto con lei, noi possiamo precederti ed effettuare un sopralluogo.» Provò a proporre l'ardita ragazza, beccandosi un'occhiata infuocata da parte del suo interlocutore, il quale si impegnava per mantenere il passo da tartaruga della ragazza, forse timoroso di lasciarla sola nelle vicinanze dell'amico!
«Lo prenderemo come un no. Allora, gambe in spalla gente e speriamo che il guardiano abbia deciso di prendersi una pausa caffè.» Esordì lei, facendo quasi cadere per terra i due accompagnatori al sentire la battuta!
Poco dopo, la terra tremò talmente forte da aprire un'enorme voragine pronta a risucchiare tutti giù. Elijah e Amos fecero giusto in tempo a prendere la compagna prima che finisse in quella specie di buco nero.
«Caspita, ha proprio ragione chi dice di stare attenti a ciò che si desidera perché potrebbe avverarsi.» Proferì la giovane, con solo i due draghi a separarla da un buio e profondo dirupo!
«Bene, almeno non dovremmo disturbarci a trovare l'entrata, pare proprio che il nostro "amico" abbia voluto facilitarci la scelta.» E dopo questa battuta a effetto, Amos sottrasse la "metà" di Clara ancora tra le braccia del rivale e si diresse con lei in quella buia profondità, con solo una fiamma a illuminargli il cammino.
«Ehi, non sperare che vi lasci andare da soli, non sei capace di difenderla.» E dopo ciò, il biondo li seguì a ruota. Alcuni istanti dopo, la grande voragine si richiuse in un battito di ciglia, lasciando Eliza e il riccio custode preoccupati per la sorte dei tre.
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