Capitolo 29

Clara


La ragazza, osservando le reazioni dei compagni, dedusse che non dovesse trattarsi del nome di un nuovo villaggio vacanze, ma non si lasciò certo scoraggiare da questo!

«Oh insomma, sono arrivata in questo mondo da neanche due settimane e ne ho già viste di cotte e di crude, potrà mai essere peggio di quanto capitatoci finora?» Indagò lei, non immaginando a cosa stessero effettivamente andando incontro.

«Non se ne parla. Se qualcuno si perde nei meandri della memoria, non farà più ritorno, destinato a vagare per l'eternità in un cupo limbo tra la vita e la morte. Tu non vieni e la questione si chiude qui. Pennuto, alzati. Hai sentito la megera, abbiamo una nuova missione.» Intervenne Amos, terribilmente irruento. Quel posto sembrava davvero terrorizzarlo.

Elijah si stava alzando come detto dall'Oscuro e la cosa più singolare era che non sembrava affatto intenzionato a ribattere.

"Vogliono davvero lasciarmi in panchina dopo tutto quello che abbiamo superato?!"

«Mi spiace contraddirvi ma dove andate voi, vado io. Siamo una squadra e se sperate che me ne stia buona, buona in un posto a fare la calza, beh, avete capito male! Non mi chiamo Penelope e non ho intenzione di fare la muffa ad aspettarvi per venti dannatissimi anni con i Proci a tenermi compagnia, intesi?»

Nel grande salone, tutti i presenti si voltarono verso di lei, tentando di decifrare quanto appena detto.

«Dovrò farvi un corso intensivo di Mitologia classica, ma suppongo lo farò in altra sede. Comunque, Ulisse e Proci a parte, io vengo con voi.»

«Non possiamo mica impedirglielo. È giusto che scelga liberamente e poi ci è sempre stata di grande aiuto in diverse occasioni. Non puoi negarlo.» Intervenne Elijah, spezzando una lancia a favore della bella Clara, ma visto che osso duro è Amos, forse sarebbe meglio spezzarne qualche tonnellata!

«Certo che possiamo, siamo tra gli esseri più potenti che esistano, pensi forse che una ragazzina possa impedirci qualcosa se ce lo mettiamo in testa. Tu sei troppo morbido e io non voglio pagarne lo scotto. Vecchia, rimandala a casa e fa in modo che ci rimanga almeno fino a quando non saremo tornati da questa missione suicida.» Disse lui, burbero come un vecchio cagnaccio, rivolgendosi a Lillybet, la quale continuava fumare la sua strana pipa come nulla fosse, eccezion fatta per un lieve ticchettio dell'occhio al sentire il tono maleducato col quale Amos le si era rivolto.

«Guarda che non sei né il mio padrone, né mio padre o mio fratello, quindi non puoi dirmi di fare proprio nulla. E modera i toni, vorrei ricordarti che ti stai pur sempre rivolgendo a una donna anziana.» Proferì la giovane, scagliandosi addosso al moro, inferocita come un'orda di barbari.

«Mia cara fanciulla, non temere, non bastano certo gli abbai di questo lupetto a scompormi e comunque, la sottoscritta è ancora nel fiore della giovinezza.» Disse Lillybeth, concludendo con un sorriso Durbans degno delle migliori pubblicità per dentifrici. Caspita, sembrava crederci veramente!

«Clara è una grande alleata e un tassello fondamentale per il compimento di queste missioni. Gli astri mi dicono che il suo apporto è l'unico modo per sperare in una vittoria contro le forze del male, perciò smetti di lagnarti e fa' il tuo dovere. Che poi di cosa ti preoccupi? Sappiamo tutti quanti che piuttosto che lasciare che le accada qualcosa ti sottoporresti alle peggiori torture senza batter ciglio. Con voi è più al sicuro di quanto potrebbe esserlo con chiunque altro, perciò basta chiacchere e mettetevi in cammino o in volo, se preferite.» Ironizzò lei, continuando a fumare quella bizzarra pipa, mentre guardava Amos che si era già alzato in volo e lei ed Elijah, fare lo stesso, o meglio lui!

«Mamma mia, adesso dovrà stare col broncio per tutta la strada. Non so se temere più questo o la missione kamikaze a cui stiamo andando incontro.» Proferì la ragazza, strappando una risata al suo "mezzo di trasporto".

«Io voterei per la parità. Ehi, hai voglia di metterti in mostra? Perché andando a quella velocità non stupirai proprio nessuno.» Questa fu Elijah a punzecchiare l'Oscuro, il quale, di tutta risposta, aumentò il "passo".

«Ehi, nel caso quell'elemento lì ci lasciasse indietro, tu conosci la strada, giusto?» Domandò Clara, sperando in un fiducioso "sì".

«Beh, è passato "solo" qualche secolo dall'ultima volta, perciò, sta' tranquilla, non dovremmo incontrare problemi e, non temere, perché il sottoscritto non può certo farsi lasciare indietro da quella specie di tartaruga alata!»

"Incredibile, questi due arriveranno più o meno a 10.000 anni totali, ma hanno lo stesso livello ormonale di un medio adolescente, con tutto ciò che ne consegue!" Pensò lei, passandosi una mano tra i capelli, realizzando improvvisamente di essere appena entrati in una coltre nebbia.

Guardandosi indietro, i tre videro dinanzi a loro solo un'immensa distesa di nubi e più le si attraversava, più ci si disorientava. L'unica possibilità restante era perciò proseguire e vedere cosa avrebbe riservato loro il destino!

D'un tratto, un fulmine squarciò il cielo, provocando un enorme boato e un fascio di luce potentissimo. I tre eroi si persero di vista un secondo, poi un buio tremendo li strinse nella sua morsa fatale, separandoli!

Quando Clara si svegliò si accorse di essere distesa su un terreno duro e secco, dove non sarebbe potuta crescere neppure un'erbaccia. L'area era qua e là disseminata di rovi distorti con spine affilate come coltelli. Alzandosi, si rese conto di avere diversi tagli e abrasioni su tutto il corpo. Doveva essere atterrata proprio male. Il lato positivo era essere ancora viva, considerando che si sarebbe facilmente potuta tramutare in un succulento spiedino! Quello negativo era che non aveva la più pallida idea di dove fosse e, soprattutto, di essere stata separata dai due amici.

"Dio santo, sto iniziando a credere che Amos avesse ragione. Se lo fossi stata a sentire a quest'ora sarei a casa mia, col mio gatto in panciolle, sotto al plaid a guardare serie tv e a rimpinzarmi di patatine. Invece, guarda in che razza di situazione sono finita." Borbottò tra sé, in preda all'ansia e allo sconforto. La sua unica speranza era di vederli sbucare dal niente con la statuetta della Verità, pronti a spiccare il volo e ad allontanarsi da quel luogo infernale.

All'improvviso, una dolce e calda vocina spazzò via il buio che le si era creato intorno e cominciò a indicarle la via da seguire, o almeno così credeva la ragazza, altrimenti avrebbe dovuto iniziare a pensare di cominciare a manifestare i primi sintomi di un disturbo da stress!

Ebbene, al contrario di ogni comune logica, la giovane decise di mandare a farsi friggere il buon senso, seguendo la via indicatele, sperando di non andare incontro a morte certa!

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