Il neon rosa del Club Velvet proiettava una luce surreale sulla pelle pallida di Alexa mentre danzava tra ombre e sguardi affamati. Ogni movimento era una mescolanza di grazia e disperazione, un'illusione di libertà in un mondo di illusioni. Le note vibranti di una musica sensuale riempivano l'aria densa di profumo e desiderio, mentre lei, con ogni gesto, cercava di fuggire da una realtà che non aveva mai scelto.

Un uomo seduto ai margini della penombra osservava silenziosamente, il suo sguardo tagliente scrutava oltre il trucco pesante di Alexa fino a penetrare nell'anima nuda che si celava sotto. Alexander, professore di giorno e predatore di notte, sapeva come riconoscere il dolore celato dietro il sorriso di una donna. Quel dolore lo attirava, lo avvolgeva come una rete di intrigante peccato.

Fu un incontro casuale, o forse inevitabile, quando i loro sguardi si incrociarono per la prima volta. Non c'erano parole, solo il languore e l'elettricità di una connessione primordiale. Le sue mani, veloci e sicure, afferrarono le spoglie di un vestito che non aveva mai voluto indossare, liberando un corpo che si sentiva più prigione che tempio di desiderio.

L'intimità tra loro era un'esplosione di desiderio represso, una fusione di due mondi che non avrebbero mai dovuto incontrarsi. Ma nell'oscurità del Club Velvet, regnava solo il presente, senza passato né futuro da temere.